lunedì, novembre 28, 2005

17: l'ospite indesiderato



Le invocazioni disperate per farla finita, la lunga caduta in mare, il raptus di follia e il conseguente attacco al Drago Spaziale si sciolgono nella mente di Daisuke in un lungo sonno nero.



Il sogno è la solita, sinistra visione: Daisuke, con la faccia coperta dall'elmo e Maria al fianco, affacciati a quella che sembra la balconata di una città che - con la consapevolezza dei sogni- sanno appartenere a loro di diritto. Un enorme cavallo alato, un cavallo scheletrico e gigantesco, si fa avanti tra case in fiamme, gente terrorizzata e urlante. Daisuke lo guarda, per poi rivolgere un solo cenno a Maria e vederla allontanarsi per i corridoi del palazzo.
Si appresta a uscire con Grendizer. A uscire per una lunga battaglia da cui non c'è ritorno.

Gli occhi gli si spalancano, mentre si rende conto di essere sveglio, solo e chiuso nella sua cabina.

Yumi, già a colloquio con Maria, accoglie un incupito Koji, intuendo immediatamente la verità su quello che è successo. Il silenzio tra i due è imbarazzante e tagliente. Il pilota di Zeta non dice molto di più, oltre discutere su una possibile strategia da seguire e avvisare lo scienziato dell'ultimata costruzione degli Spacer e della partenza di Tetsuya. Dopodiché, abbandona la sala briefing per andare a riflettere sul ponte.
Qui viene raggiunto da Sayaka, alla quale spiega tutto quello che è successo. La ragazza cerca di stargli vicino, in silenzio, chiedendogli cosa farà con Shiro e perchè Tetsuya ha deciso di partire. Koji, memore della lettera, ipotizza che adesso i pilota del Great provi rancore e gelosia nei suoi confronti. Quando Sayaka gli risponde che potrebbero vivere insieme alla base come due fratelli, Koji scuote sconsolato la testa, concordando con lei ma riconoscendo che è ormai troppo tardi perchè le cose possano andare in questo modo.

La presenza di Maria non è per Yumi molto più confortante. I due parlano dell'isola e della necessità di esplorarla prima della partenza a Berlino. Maria è visibilmente infuriata, ancora per la discussione sostenuta con Koji pochi istanti prima. Replica molto seccamente, annuendo alle parole del professore e - quando lui le chiede cos'abbia - rispondendo amareggiata che i suoi sentimenti non sono materia di interesse per nessuno.

La porta della stanza di Daisuke, nel frattempo, si apre facendo entrare un Hiroshi sinistramente gioviale. Jeeg porta al pilota di Grendizer un'arancia e gli racconta cos'è successo.

Alla fine abbiamo preso il Drago Spaziale, lo abbiamo conquistato e abbiamo dato i robot alla resistenza americana. Anche se non tutti... Gaiking, il suo pilota e il loro equipaggio sono passati dalla nostra. E... niente, abbiamo deciso di andare a Berlino e poi da lì faremo un piano di battaglia... ah, mangia l'arancia!

Daisuke frastornato dalla quantità di informazioni si ferma a riflettere per un momento.
Poi, la comprensione di quello che Hiroshi gli ha appena detto arriva insieme alla rabbia di dover aiutare il folle gerarca Blocken, che ha ritrasformato la capitale tedesca in ciò che era ai tempi del nazismo. Animatamente, chiede a Jeeg chi abbia preso la decisione di partire alla volta della città del Conte Senza Testa. Hiroshi cerca di rabbonirlo dicendo che la spedizione non viene fatta per aiutare Blocken, ma i civili in Germania... stessa cosa che gli viene ripetuta da Koji, quando Daisuke si mette in comunicazione con lui.



Stessa cosa che viene ripetuta da Yumi, quando richiama tutti e due, Koji e Daisuke, per discutere della loro perdita di controllo.
Perdita di controllo su cui vuole delle risposte e che, se si ripeterà, farà sì che nessuno dei due piloti ancora il proprio robot. Il duo ha reazioni nettamente differenti: Daisuke dice che chiunque potrebbe pilotare Grendizer al posto suo, non volendolo più fare. Koji ribadisce che Zeta è un regalo fatto a lui da suo nonno e che nessuno lo toccherà, rinfacciando a Yumi ciò che Sayaka ha fatto con Minerva X e la sua volontà di continuare a tenere soggetti pericolosi all'interno della Base.

Grace e Maria, nel frattempo cercano telepaticamente Tetsuya.
Si concentrano e fanno di tutto per "connettersi" in qualche modo a lui. Lentamente, con i loro poteri congiunti, hanno la sensazione di abbandonare la Fortezza delle Scienze e far spaziare la loro coscienza al di fuori. Sempre più lontano... sempre più in là...
Finché Maria non ha la netta sensazione di una grande luce, uno sbattere di ali frenetico, da falco, e di qualcosa che le viene addosso, interrompendo la concentrazione sua e di Grace.

Mentre sta ancora cercando di riprendersi, Grace viene raggiunta da Sanshiro e i due parlano lungamente. Grace è in pena per gli ostaggi a Tokyo... si sente responsabile di una scelta che per lei non è estremamente difficile (non c'è nessuno a cui sia legata che le è stato portato via) ma che sente pesante per l'affetto verso i suoi compagni. Sanshiro cerca di rassicurarla, di convincerla e convincersi di aver fatto la scelta migliore.
Purtroppo, nel solo corso della serata, le sue sicurezze vengono messe a dura prova.

All'inizio è un calo di tensione nella corrente elettrica, mentre tutti sono riuniti a cena nella sala mensa.

Nessuno ci fa particolarmente caso, a parte i piloti, ormai attenti anche ai più piccoli particolari.

Quando l'atmosfera sembra rilassarsi, il calo di tensione si ripresente, leggermente più prolungato. Hiroshi, in preda a un'inquietudine crescente, si alza per andare a raggiungere l'hangar dove sono custoditi i suoi componenti.

Dopo un'altra breve scossa che lascia la Fortezza nell'oscurità, i piloti fanno per correre nella sala di controllo. Nessuno di loro ha idea di cosa sta per succedere. I loro cuori sono ancora troppo tranquilli, dando per scontato il rituale ormai fin troppo abitudinario degli assalti di Mikeros e della guerra.



Quando entrano, l'unica cosa luminosa all'interno è lo schermo, il gigantesco schermo comunicatore della Sala di Controllo con i tecnici che lavorano al buio, freneticamente, per rintracciare la fonte della trasmissione in arrivo.

Da oltre lo schermo, una gigantessa pallida, con tentacoli al posto della testa e il peso del corpo appoggiato a una colossale ascia bipenne, li guarda snudando le zanne in un sorriso mostruoso. Accanto a lei, scura come la morte, la sagoma del Generale Nero.

Non sopporto che la mia lealtà venga messa in dubbio. Avevo fatto una promessa e l'ho rispettata. Se voi infrangete le vostre, assumetene le conseguenze.

L'inquadratura si sposta verso i parenti del Drago Spaziale. Nudi come vermi e ancora vivi, come promesso.
La gigantesca mano del Generale afferra uno di loro. Una donna.

La madre di Sanshiro.



La donna manda un urlo lacerante mentre, sotto gli occhi spalancati d'orrore del figlio, le viene strappata una gamba con la facilità con cui si toglie un petalo a un fiore.
Il padre di Sanshiro invoca disperatamente il figlio, supplicandolo di lasciarli vivi e di tornare a obbedire a Mikeros. In un disperato gesto di devozione mosso dal solo desiderio di vivere, si getta in terra a leccare i piedi del Generale Nero.
La gigantessa ride di gusto, nel vedere lo spettacolo.
Il Generale Nero, indifferente, strappa un braccio alla donna.
Sanshiro urla, precipitandosi fuori dalla sala.
Gli altri piloti accorrono subito dietro, poco dopo aver visto la mano del comandante delle forze di Mikeros spappolare ciò che resta della madre di Sanshiro, strizzandone il sangue addosso al padre piangente.

Pensateci. O a lei ne seguiranno altre.

I piloti fanno per accorrere ai loro robot.
Sono stanchi, deve finire adesso. La loro idea è di volare verso Tokyo e impegnare il Generale Nero in un'unica, grande battaglia. Yumi tenta di farli desistere dal folle progetto, dicendo loro che non sono ancora pronti, che andrebbero incontro a morte certa. Quando si accorge che nessuno vuole sentire ragioni, ordina di chiudere i portelli degli hangar e di non fare entrare o uscire nessuno.
Ognuno si trova davanti a una porta chiusa.
Daisuke urla contro Yumi e contro la Fortezza stessa che non può e non deve continuare così.
Koji minaccia i soldati di guardia di ucciderli con Zeta, la prossima volta che uscirà dall'hangar.
Sanshiro prende a pugni, disperato, i portelli fino a farsi sanguinare le nocche.
Hiroshi ne piega la superficie, aprendoli leggermente.
Maria vi si introduce tramite una presa d'aria mettendosi d'accordo con alcuni tecnici all'interno, spaventata anche dal fatto che Minerva assorba la sete di violenza che permea tutta la Fortezza e la rivolga verso chiunque.

Ma la mano fredda, metallica si appoggia sulla spalla di Koji, serrandola.
Il pilota di Zeta non ha nemmeno bisogno di voltarsi, per capire chi lo sta trattenendo.
Una voce dietro di lui, una voce dolorosamente familiare ora che non parla più attraverso un filtro che ne distorca il timbro, risuona cupa e decisa.

Dobbiamo vendicarci del Generale Nero. Dobbiamo VINCERE, non morire. raduna gli altri in sala briefing. Vi voglio tutti entro massimo cinque minuti.

Il tono non ammette repliche e, mentre sente i passi del padre rimbombare nel corridoio, a malincuore Koji fa passare la comunicazione a ogni pilota.

Non appena entra, Sanshiro accoglie Yumi con un sonoro pugno sulla faccia. Il dottore lo prende, senza dire nulla, con un rivolo di sangue che gli scende dal labbro.
Gli altri fanno invece in tempo ad accorgersi di quanto sia cambiata la Sala Briefing. Gelida, buia. Umon e Yumi sono di fianco a una figura alta, con le mani visibilmente meccaniche e la faccia piena di cicatrici.



Sono il professor Kenzo Kabuto, Direttore della Fortezza delle Scienze.

L'atteggiamento del Direttore è molto meno accomodante di quello di Yumi. Senza curarsi minimamente delle proteste dei piloti, ribadisce che la lotta contro Mikeros dev'essere vinta senza la minima possibilità di errore e ripete a ognuno che, in quanto ultimi baluardi dell'umanità, hanno il dovere di non compiere gesti avventati. Koji ribatte che il Generale Nero sta comunque facendo esattamente quello che vuole con o senza di loro. Daisuke rinfaccia al Direttore di aver usato Yumi e Umon come burattini e i piloti come suo esercito personale. Hiroshi è l'unico a supporre che la gigantessa fosse in realtà la Regina Himika e che, pur in amniera distorta, abbia dato il suo segnale per aprire la strada a Tokyo, come promesso. Kabuto non replica nulla, non dimostrando altro che il suo totale disinteresse per questo genere di argomenti. L'unica reazione, piuttosto violenta, è quando Sanshiro cerca di uscire dalla Sala, trovandosi le porte bloccate. All'ennesimo scatto di rabbia del ragazzo, il professore risponde minacciando di ritirare la sua ospitalità e di trattare lui e quelli del Drago Spaziale da prigionieri, come meriterebbero.
Successivamente, da l'ordine di partire la mattina dopo alla volta dell'isola, per poi congedare tutti.
L'unico a rimanere è Hiroshi, che sarcasticamente si dichiara contento del miglioramento delle sue condizioni, senz'altro utili per dedicarsi a risolvere il problema di Mayumi. Il professor Kabuto, senza fare una piega replica che se ne occuperà. Hiroshi va via con la velata minaccia che, come stava per aprire le porte dell'hangar, ne aprirà altre.



Il mattino dopo, Maria (con Minerva X) e Grace (con il Drill Spacer) partono alla volta dell'isola. Ad accompagnarle, ci sono Koji con Mazinger e Jeeg. A causa delle pessime condizioni di Grendizer e Gaiking, Daisuke prende i comandi del Double Spacer, mentre Sanshiro entra nel God Mazinger di Sosuke Oshiba.
L'isola sembra scarsissima di vegetazione e fauna. Enormi catene montuose, scure e appuntite ne solcano la superficie, scagliosa e arida. Grace da le indicazioni necessarie per atterrare nei dintorni di una piccola grotta naturale. E' quello il rifugio di Zaku Alba.
Non appena tutti scendono, un leggero sommuoversi della terra accompagna il loro passaggio. E' una scossa lieve, lenta, ma piuttosto prolungata. Jeeg, che è il primo a lanciarsi, piantando una mano a terra nell'atterraggio, se ne accorge più degli altri.
Timorosi, tutti fanno per avventurarsi nella grotta. Per Maria è il momento decisivo in cui scoprirà se i timori dei suoi compagni sono fondati o no. Il momento in cui scoprirà finalmente se è davvero un mostro.
Nel momento in cui Koji lo illumina con la torcia elettrica, Zeku Alba gli ordina di lasciarlo al buio e di non guardarlo. La voce del misterioso ex-scienziato non fa che gettare inquietudine nel cuore dei piloti. Non è una voce che proviene da un'unica bocca e quel poco che la torcia di Koji riesce a mostrare, è un cranio deforme, dalle orecchie vagamente appuntite.
Solo quando Koji lo illumina in pieno, si accorgono della sua pelle dura e bluastra, delle orecchie puntute, della divisa da scienziato americano che ribolle in un formarsi continuo di tentacoli, lacerazioni e aperture nella pelle sotto di essa.


E, in contrasto a ciò, occhi sereni, incredibilmente umani. Forse la cosa più fuoriposto, in tutto lo scenario.
Sentono il suo respiro e il suo innaturale coro fatto di lamenti, digrignare, parole spezzate e sibili, mentre parla di sè, confermando ciò che su di lui ha detto Daimoni. Parla di una lunga guerra tra Vega e Mikeros, una guerra che ha costretto i secondi a rifugiarsi sottoterra e che si trasmette in un un terrore atavico che non ha mai cessato di esistere. Quando Koji chiede che fine abbiano fatto i Vegan, dopo aver sconfitto Mikeros, Zeku Alba tace, replicando che nelle memorie del suo ospite non c'è una risposta a questa domanda.
Rivela che si spostano a bordo di grosse astronavi che cadono dal cielo e che fondersi con altri esseri viventi è nella loro natura. Con un vociare di mille piccole risate soddisfatte, si compiace per la fine che sta facendo la razza umana. La razza umana è sbagliata, è portatrice solo di una vcolontà di violenza e distruzione che merita solo l'espiazione con l'avvento del regno dei mostri sotterranei. Daisuke gli chiede se sia meglio la sua vita, rintanato come un topo in una grotta, provocando un fremito di rabbia nello scienziato.
Poi Zeku Alba si rivolge a Maria.
Afferma di essere in grado di comunicare con il suo eventuale ospite Vegan e di comprendere quanto ci metterà a evolversi dentro l'organismo della telepate.

Ma è davvero questo che vuoi? vivere una vita segnata, contando gli anni che ti separeranno dalla fine? Vuoi davvero un conto alla rovescia, come esistenza?

Per Maria, la scelta è difficilissima. Se da un lato riconosce del vero, nelle parole del dottore, dall'altro è consapevole della crescente paranoia che porterebbe un suo rifiuto, nei suoi compagni.
Abbassa la testa e, a malincuore, fa la sua scelta.

Aspramente, Zeku Alba ordina agli altri di andarsene e di lasciarlo solo con Maria.

Passano alcuni minuti.
Zeku Alba esce dalla grotta, trascinando Maria per i capelli, semisvenuta e ancora sporca di sangue e vomito.
La getta in un angolino, noncurante.
"Dodici anni. Adesso andatevene"

Hiroshi si trattiene a stento dall'assalirlo, mentre lo vede tornare all'interno della sua grotta, inghiottito lentamente dall'oscurità.
Non appena Maria riesce a riprendersi, gli eroi decollano alla volta della Fortezza delle Scienze, con interrogativi dissipati e nuove ansie per il futuro. C'è chi pensa che tra dodici anni forse Mikeros avrà già reclamato la vita di ciascuno e che, quindi, preoccuparsi sia inutile. C'è chi come Grace vuole viverli intensamente, questi ultimi anni. Chi, come Maria, rimane in silenzio, non potendo fare altro che inghiottire angoscia.
Prima di partire, dietro le direttive di Umon, un perplesso Koji, raccoglie dei campioni di terreno.

La riunione con il Direttore è carica di tensione.
Maria spiega solo a grandi linee quello che ha fatto Zaku Alba. Lo scienziato si è messo in comunicazione, in maniera piuttosto brutale, con l'ospite di Maria, scatenandone i ricordi. Ricordi che hanno cominciato a scorrere nella mente della telepate.

Ricordi di un cavallo scheletrico che la fronteggiava.
Ricordi dell'intera Armata Mazinger che circonda una sinistra e immane aureola di luce.

Koji sbotta nella più completa sfiducia verso Maria, la quale le rinfaccia apertamente che gli unici problemi portati da lei e da Minerva sono stati in realtà causati dall'uso incosciente che ne ha fatto Sayaka. Il pilota di Mazinger, dal canto suo, replica con la quantità di incidenti e la paura che permeano lo staff di manutenzione del robot di Maria. Il clima alla Fortezza sembra pervaso da un astio incontrollabile e da sentimenti estremamente oscuri. Maria rimprovera inoltre a Daisuke di non voler affrontare la verità, una verità che vede loro due (e Grendizer e Minerva) legati in qualche modo.

Solo Hiroshi si interessa a quello che il pilota di Minerva sta provando. Nei corridoi, i due hanno uan discussione gonfia di dolore.

La richiesta che fa Maria a Hiroshi è precisa e terribile. Facendogli vedere in testa cosa diventerà, gli chiede di fermarla senza ucciderla e di trasformarla in un'arma utile contro Mikeros.

Mentre il cyborg annuisce gravemente, Maria non riesce a trattenere il pianto e scoppia in singhiozzi disperati. Il freddo abbraccio di Hiroshi (ma con più calore di altri umani alla base) la circonda, mentre la porta nella sua stanza.

Non dirlo a nessuno... non dire a nessuno... che ho pianto...

Hiroshi annuisce e le rimane vicino, con la stessa gentilezza che ha riservato a ben poche persone. Le promette che lui, Miwa e Mayumi andranno a trovarla spesso, per farla sentire meno sola.
Maria promette di badare a sua volta alla piccola Mayumi, di insegnarle a controllare la paura e la rabbia, affinchè la terrificante trasformazione del Dotaku Project si manifesti il più tardi possibile.



Sanshiro, intanto si mette al posto di guida di un Gaiking spento e ancora in fase di riparazione. I ricordi dei suoi genitori si susseguono in continue immagini grondanti di sangue. La rabbia per il Generale Nero, per ciò che il Drago Spaziale è stato costretto a fare finora, per la morte atroce che aspetta i suoi cari, gli invade l'animo. Gaiking sembra assorbire e nutrirsi di quella rabbia, trasmettendogliene di nuova.
Per un momento, sembra più vicino a un robot che, per il resto della sua vita ha disprezzato e odiato. Quel robot è l'unico strumento per trovare vendetta. Quel robot deve diventare un'estensione della propria sete di giustizia.

Poco lontano, Koji dirige la sostituzione del reattore atomico del Gaiking con un reattore a energia Fotoatomica. E' già piuttosto avanti nei lavori, quando riceve una comunicazione da parte del dottor Kabuto.

- Dobbiamo parlare.
- Vieni tu a parlare con me, allora.

Con un certo stupore, non passa molto tempo prima che l'hangar in cui Koji sta lavorando non si raggeli, facendo entrare il Direttore della Base. Curiosamente, non sono nemmeno in molti a riconoscerlo, vista l'assoluta impenetrabilità dello scienziato.
Il dottor Kabuto rimane per un momento a guardare Mazinger Zeta, poco distante.

- Un robot meraviglioso. Il primo dei giganti che hanno camminato su questa terra.
- Già, replica Koji. Il padre sale fino alla postazione a cui sta lavorando il figlio.

Seppur senza dare spiegazioni sulla sua lunga assenza, si scusa con Koji per tutto il dolore e la mancanza che ha inferto a lui e a Shiro. E' la prima volta che il gelido Direttore dimostra un briciolo di sentimenti umani verso qualcuno.

Koji si limita a mettergli nelle mani un cacciavite. Dopo un primo momento di perplessità, esattamente come quando Koji era piccolo, padre e figlio lavorano fianco a fianco nelle riparazioni a Gaiking.

- Ho sbagliato, con Tetsuya. Ho sbagliato tutto
- Ritornerà, stai tranquillo. Lo ritroveremo.


Poi, Koji fa chiamare Shiro nell'hangar. Dopo averlo minimamente preparato, lo porta davanti al padre che entrambi credevano morto. La reazione di Shiro è rabbiosa e violentissima, simile a quella che avrebbe Koji con meno anni e maturità sulle spalle. Scappa via, rifiutandosi di parlare al padre, più infuriato che spaventato. Koji cerca di calmarlo e di spiegargli che non è rimasto più nessun altro, per loro due.
Il dottor Kabuto, conscio delle difficoltà che ci vorranno per riguadagnare la fiducia dei figli, prende da parte Shiro nel suo studio per parlare con lui e tranquillizzarlo. Koji decide di lasciarli soli e cerca gli altri piloti.

Daisuke sta, nel frattempo, cercando per l'ennesima volta di spiegare a Hikaru che entrare in battaglia non è nè un gioco nè una simulazione. Hikaru però ormai vede il suo posto di pilota del Marine Spacer più come un motivo d'orgoglio che altro. A nulla servono i discorsi del fratellastro, che sente sempre più la responsabilità di difendere chi gli sta vicino, pur detestando l'idea di pilotare Grendizer. Le argomentazioni di uno sono totalmente indifferenti all'altra, che sempre più ha visto Daisuke allontanarsi e, pur di restargli vicino, rischierebbe la morte.

L'ennesimo bisticcio tra i due viene interrotto dal repentino ordine - dato dal professor Umon - di allontanarsi dall'isola. Quando i piloti accorrono alla sala di controllo e ne chiedono la ragione, l'ufologo spiega con una tranquillità allucinante di aver compiuto degli studi sul terreno portato da Mazinger Zeta, insospettito dalle costanti rilevazioni sismiche.
Il suo sospetto, fin troppo giustificato dai fatti, è che l'intera isola sia contaminata da un ospite Vegan. L'isola è un enorme organismo alieno in stato di letargo, vera e unica ragione (molto più della presenza del solo Zaku Alba) per cui Mikeros se ne tiene attentamente alla larga. La Fortezza delle Scienze viene fatta partire con più sollecitudine possibile alla volta di Berlino.



Tornando nell' hangar di Minerva X, Maria ha una sgradita sorpresa. La porta è aperta e una figura magra, con braccia e gambe meccaniche sta guardando con interesse i lavori di riparazione del robot.
Non appena Maria entra, Ryo Asuka si volta e punta su di lei il suo sguardo magnetico.

Il tuo è uno splendido robot. Sembra un demone orgoglioso.

Per quanto attraente, l'atteggiamento del ragazzo risulta odioso a Maria, soprattutto quando dimostra - ancora una volta - l'assoluta indifferenza nei riguardi della morte di Ran.

E' l'evoluzione naturale. Le persone con meno possibilità muoiono, le altre restano in vita.

Perfino una tagliente battuta di Maria sulle possibilità di vita di qualcuno costretto a fare per un anno il cane di Slum King lascia il ragazzo indifferente.
La telepate, con molta poca pazienza, chiede al ragazzo cosa sia realmente e perchè i suoi poteri mentali scivolino addosso alla sua mente come acqua. Ryo Asuka si limita a fare sorrisi ironici e a rinfacciare la costante paranoia in cui sembrano vivere tutti i piloti, affermando di non sapere assolutamente nulla di ciò a cui si riferisce Maria.
La ragazza arriva velatamente a minacciarlo, lasciando sempre una placida indifferenza negli occhi freddissimi del suo interlocutore. Il quale, dopo un po', ritorna nelle sue stanze ringraziando Maria della piacevole chiacchierata e dicendole di essere una persona estremamente interessante.

Di nuovo, dà un ultimo sguardo a Minerva X.

Un demone pauroso e spietato. Ma, nonostante questo, infinitamente bello...

Koji, nel frattempo propone a Grace di allenarsi più intensamente per pilotare il Drill Spacer, avendo constatato la sua bravura. Sakon non prende molto bene la cosa: in questo modo, Grace abbandonerebbe la guida del Nessack, uno dei robot di supporto di Gaiking. Benché Koji dica più volte che una cosa non implica l'altra, Sakon non la prende ugualmente affatto bene, roso da una reazione che appare esagerata.
Anche Grace non trova nulla di sbagliato nel pilotare il Drill e accetta volentieri di allenarsi con Koji, in parte dando maliziosamente corda a un tentativo non troppo velato del pilota di Zeta di flirtare con lei.
In sala simulazioni, Sakon e un infuriato Sanshiro ribadiscono l'intenzione di non far pilotare alla ragazza il mezzo di supporto di Grendizer. Koji, stancandosi di tutto quanto sfida Sakon a batterlo ai simulatori. La battaglia è ovviamente impari e un rabbuiato Sakon esce proprio nel momento in cui, nei corridoi, Sanshiro sta prendendo da parte Grace e sta quasi per dichiararsi dopo lunghi anni.
La ragazza, che ha deciso di viversi i suoi ultimi 12 anni in maniera fin troppo scanzonata, trasmette sia nella testa di Maria che in quella di Koji le imbarazzate parole del pilota di Gaiking. La dichiarazione di Sanshiro viene accolta quindi da un Koji che via via che i messaggi telepatici arrivano, li riferisce a Hiroshi e Daisuke. E che se la ride finchè Sanshiro non pronuncia aspre parole contro il Mazinger Zeta.

E' allora che entra nella stanza di Sanshiro, sfidandolo col Gaiking.

I due piloti prendono posto nella sala simulatori, con un pubblico di curiosi dietro a ognuno.
Il combattimento appare feroce e senza esclusione di colpi. All'inizio, Mazinger Zeta sembra avere la meglio, ma la corazza molto resistente di Gaiking sembra coprire tutti i suoi colpi. Solo l'intervento di Jeeg, unitosi a sua volta sembra ritardare la vittoria dell'ultimo arrivato.
Mazinger cede sotto i colpi di Gaiking lasciando il campo a un fiero Boss Borot, che riempie di pugni - senza alcun successo - il robot di Sanshiro, nello stesso momento in cui questo viene abbattuto definitivamente da Jeeg.
Ovviamente, è Boss che si convince di aver fatto tutto il lavoro...

Frattanto Maria e Grace parlano. Grace si rende conto solo adesso dei sentimenti di Sanshiro, risultandone piuttosto spaventata. Maria, per quanto sia l'una che l'altro la prendano come "confidente" non riesce a capire bene nè i problemi nè i discorsi che legano i due giovani. Maria non ha mai avuto modo di conoscere amore o amicizia.

Mentre parla con Grace, intanto, la Fortezza delle Scienze si allontana dal clima ora piuttosto spensierato.
E' iniziato un lungo viaggio nella nebbia dell'Europa e nell'oscurità di chi la governa.
In tutto questo, una piccolo jet rosso con un pilota roso dai suoi stessi sentimenti, vola per una direzione più intuita che pensata.

Mentre un altro, all'interno della Fortezza, all'insaputa di tutti, fa montare un dispositivo di autodistruzione sul proprio robot, pur di portare alla morte il maledetto Generale Nero...

mercoledì, novembre 23, 2005

Intermezzo: Sussurri nel buio




"Finalmente ci incontriamo"
"COSA VOLETE DA ME? LASCIATEMI IN PACE!"
"Non agitarti tanto. Veniamo da amici. Abbassate quelle armi, voi"
"Amici? Ho sperimentato la vostra amicizia"
"E hai anche sperimentato altro, si direbbe. Alla fine, i tuoi dubbi erano fondati"
"..."

"Non siamo stati noi a rovinarti la vita. Tutta la tua esistenza mirata a un unico scopo. Forse anche uno scopo nobile, dal tuo punto di vista. Ma portato avanti a che prezzo?"
"... tu non sai nulla"
"Sembra che tu abbia dimenticato molto. Noi sappiamo parecchie cose, di te. Come tu credevi di saperne altrettante su di noi"
"..."
"E come dev'essere stato terribile, scoprire che le tue ossessioni erano così vicine... tra loro"
"Ripeto: cosa volete da me?"
"Cessa di combatterci. Seguici nel buio. E in cambio ti offriremo quello che hai cercato per tutto questo tempo"
"Sarebbe?"
"Tu sai cos'é. E sai anche che, forse per l'unica volta nella tua vita, sarebbe a portata di mano"
"Non mi fido delle vostre parole"
"Non siamo noi ad averti ingannato. Kabuto lo fece, molti anni fa"
"..."
"Non dovresti fare nulla. Gli altri credono ancora che tu sia sparito"
"..."
"... allora?"


"..."
"..."


"Accetto"

lunedì, novembre 21, 2005

16: "Ti ha sempre tenuto al sicuro..."




Koji Kabuto sta cercando di far ripartire Zeta a ogni costo. Intorno a lui, Morimori Sewashi e Nossori sciamano nella più totale incomprensione di quello che sta succedendo. Nessuno strumento sembra essere stato danneggiato.
L'unica cosa certa è la profonda rabbia irradiata da Mazinger, che ben presto si fonde con quella sempre più cocente di Koji nel vederlo restare immobile.
Il ragazzo tenta in tutti i modi di parlare al suo robot, come se questo lo ascoltasse. Arriva perfino a minacciare di buttarsi dalla cabina di pilotaggio sull'Hover Pilder... promessa puntualmente mantenuta, le cui conseguenze sono evitate dal provvidenziale intervento di Boss, Nuke e Moocha che distendono un telone in cui prenderlo al volo.
Mentre la battaglia sembra essersi calmata (in realtà poco prima dell'attacco folle di Daisuke), Koji fa portare Mazinger sul ponte e si mette in comunicazione con Minerva X, perchè questa lo attacchi, sperando in questo modo di "sbloccare" il suo robot. In realtà è Boss ad approfittare indegnamente della situazione con il suo Borot, mettendosi trionfalmente davanti a Mazinger e prendendolo a pugni. Koji sopporta i primi due colpi, poi apre il Pilder e inizia a sparare al Borot dei colpi con la sua pistola laser. La corazza del robot di Boss non sembra essere in grado di reggere nemmeno questi e, tra mille imprecazioni, il trio di teppisti scappa rintanandosi nell'hangar.

Minerva arriva, depositando lo Skylar e Gaiking. Koji assiste impotente anche alla partenza di Venus Alpha, sul campo di battaglia.
Maria rimane per qualche minuto a studiare il robot di Koji, cercando di stabilire una qualche forma di connessione con lui. Un brivido scende lungo la schiena della telepate... la rabbia che irradia da Mazinger sembra la stessa che possiede Minerva X, ed è in rapido aumento. Percependo un pericolo crescente, Maria chiede più volte a Koji di abbandonare il robot e scendere, ma Kabuto non sente ragioni.
Il dialogo tra i due si fa sempre più accalorato, finché anche Koji finisce per perdere il controllo. Sparando i due Rocket Punch contro Minerva, inizia a muoversi per il ponte animato da una sete di distruzione.
Minerva riesce ad afferrarlo in tempo e a scaraventarlo in mare, ma la rabbia di Zeta non sembra affatto essere messa a tacere: non appena il robot di Maria plana lungo la superficie dell'acqua, di nuovo Koji la prende di mira. Il colpo assestatole, fa partire una piastra al seno di Minerva e, solo dopo, la lucidità sembra farsi strada nella mente del pilota. Con l'aiuto di Venus Alpha, Koji viene riportato in superficie, dove riesce ad agganciarsi allo Scrander. Dopodiché, sotto gli occhi di un sempre più preoccupato Yumi, si dirige al Drago Spaziale.



Frattanto il Drago Spaziale si muove per condurre gli altri all'isola.
Tetsuya chiede cosa ci sia e soprattutto perchè Mikeros se ne tenga alla larga. L'enigmatica risposta di Daimoni, è che lì ci sono avversari comuni.
"Vegan?" chiede Tetsuya.
Il silenzio di Daimoni e il suo stupore nel vedere un altro a conoscenza dei parassiti alieni sono una risposta più che eloquente. Il capitano del Drago Spaziale assicura però che l'organismo Vegan che vive nell'isola non sembra essere assolutamente ostile. Tetsuya chiede al dottore di presentarsi alla Fortezza insieme all'altro scienziato che dalle ricerche di Schwartz riisulta essere sul Drago, il dottor Tachibana.



Dentro al Drago, intanto, è rimasto Hiroshi. L'equipaggio della Base è ormai rassegnato alla sconfitta e, in questo clima, nasce una sorta di strano cameratismo che spinge Jeeg a familiarizzare con il pilota che ha sfidato poco prima la morte pur di entrare in uno dei robot. Il pilota in questione dice di essere un samoano di nome Bunta e sembra in parte sollevato dalla vittoria dell'Armata Mazinger. In questo modo, almeno, potrà finire di sporcarsi le mani dal sangue degli innocenti. Bunta rivela a Hiroshi che la quasi totalità dei graduati nel Drago sono persone considerate idonee e sequestrate dal governo americano ai tempi della guerra contro il dottor Hell. Gaiking e il Drago sono stati progettati apposta per abbattere Mazinger Zeta nel caso in cui vincesse la guerra, in modo da non rendere il Giappone un pericolo per la supremazione statunitense. E' proprio il Mazinger Zeta che Bunta vede fuori dal Drago, salutandolo e dichiarando con rammarico di conoscerlo di fama.
Jeeg riprende le sue sembianze umanoidi per andare incontro a Bunta e stringergli la mano, in un gesto di inaspettata amicizia.



Ho perso la memoria e tu sei la mia ragazza, vero?

Così il pilota del Gaiking, ancora in stato di semincoscienza si rivolge a Maria - col volto ancora celato dal casco - arrivata in infermeria per interrogarlo. La sola vicinanza basta a far intuire alla ragazza che anche Sanshiro possiede deboli poteri ESP.
I due parlano a lungo, in un'atmosfera non sempre rilassata. Come previsto dai membri dell'Armata, l'equipaggio del Drago Spaziale si occupa dei rastrellamenti di esseri umani solo per la paura di ciò che potrebbe succedere ai propri familiari, tenuti in ostaggio dal governo statunitense prima e dall'Impero di Mikeros adesso.
Liberare i familiari dell'equipaggio potrebbe significare avere il Drago Spaziale dalla propria, ed è considerando questo che Maria chiede a Sanshiro dove siano stati portati.
Quando Sanshiro risponde, il pilota di Minerva X ha un brivido, che cede il passo allo scoraggiamento più profondo.

Tokyo, l'inespugnabile capitale del Grande Generale Nero.

Daimoni e Tachibana mettono intanto piede nel quartier generale dell'Armata Mazinger. E' Tetsuya ad accoglierli, ed è il primo ad accorgersi anche del comportamento decisamente ostile di uno dei dottori verso l'altro... indizio che lo porta a concludere, trovando conferma nelle parole di Daimoni, che Tachibana è uno dei prigionieri del Drago Spaziale.
Tachibana viene mandato a fare dei rapidi controlli in infermeria, mentre Daimoni viene accolto in presenza di Yumi, Umon, Tetsuya, Koji e Hiroshi. Maria, a sua volta, resta in contatto telepatico in una stanza vicino.
Il capitano dell'ammiraglia americana non fa che confermare le parole di Sanshiro.
Ciò che aggiunge alla storia è particolarmente interessante per lo staff della Fortezza.

Daimoni, greco di nascita, è inizialmente uno scienziato dell'Area 51. E' proprio ispirandosi a uno dei mostri di Mikeros della base segreta americana, che nasce il Gaiking. Il robot da combattimento non viene sviluppato però interamente dallo staff di Daimoni: molti aiuti, specie per realizzare la lega in Acciaio Zeta di cui è composto (un surrogato della Lega Z dei Mazinger), vengono dall'equipe di un non ben specificato dottor H, che i piloti identificano immediatamente come Hell.
Quando Tetsuya chiede se il capo del Drago abbia riconosciuto Minerva, Daimoni annuisce, affermando che il robot fu custodito all'interno dell'Area e poi - dopo alcuni anni - portato via, senza che se ne sapesse più nulla.
Daimoni sa perfettamente cosa succede alle cloni di Maria e sa molto dell'infestazione Vegan. Al tempo, preso dal rimorso per quello che le ragazze erano costrette a subire, convinse il governo a portarne una con sè sul Drago Spaziale - con la scusa di testarne le reazioni in un ambiente esterno - adottandola in realtà come una figlia. Nell'isola vive un organismo Vegan: è anch'egli uno scienziato dell'Area, che si è autocontaminato sia per pagare i propri peccati che per studiare sulla sua pelle il processo d'infestazione aliena.
Il suo nome è Zeku Alba: in lui, l'ospite Vegan è pienamente sviluppato, ma sembra aver raggiunto uno stato di totale equilibrio con esso. Tetsuya, incredulo, chiede se basti solo la presenza dello scienziato a suscitare la paura dell'esercito Mikeros e perchè tale paura non sia rivolta anche verso Maria e chi altri abbia subito l'infestazione. Daimoni risponde che Mikeros è terrorizzata da tutto ciò che abbia a che fare con Vegan e che, probabilmente, la presenza di Alba sia più disturbante perchè in lui l'ospite è a un livello di sviluppo non più embrionale.

Nel frattempo, alla riunione viene accolto anche Sanshiro. E' Koji ad andarlo a prendere, mentre il giovane sta litigando con alcune guardie per uscire dalla stanza. Kabuto fa qualche battuta amichevole sui suoi trascorsi come giocatore di baseball (Sanshiro Tsuwabuki è stato anche un grande campione, prima di essere arruolato forzatamente) e lo porta a prendere un caffé alla mensa.

Durante la riunione, intanto, Maria chiede a Daimoni di poter chiamare la "figlia" in modo da confrontarsi con la sua clone. Non è l'unica cosa che comunica all'anziano scienziato.

"Quando avete lasciato l'Area 51?"
"Intorno all'88-89, mi sembra..."
"Quindi... pare che mi abbiate vista crescere"

Il silenzio carico di vergogna del dottore è un sì molto più sofferto ed eloquente di altri detti a voce.

Alla base arriva anche Grace.
Sanshiro viene avvisato della sua presenza da una Maria con un cappellino calcato pesantemente sul volto, che va a prendere lui e Koji.
Sanshiro e lei si riuniscono, abbracciandosi. La preoccupazione per la sorte di entrambi sembra per un attimo, un breve attimo di pace, messa da parte.
La ragazza ha anche modo di parlare a Maria in privato e non sembra troppo stupita dalla sua presenza. A differenza del pilota di Minerva X, ha infatti sempre saputo molto di più fin dall'inizio riguardo la sua natura e i suoi simili. Maria però la mette in guardia dicendo di tenersi alla larga dai soldati di Schwartz, ancora sconvolti dal massacro compiuto da una delle prigioniere all'Area. Il dialogo procede per alcuni minuti a parole... poi a sensazioni, a pensieri fino a che le due ragazze non parlano in uno strano linguaggio fatto di immagini mentali, frasi pronunciate a voce alta ed emozioni grezze.
Ancora una volta a viso coperto, Maria entra con Grace nella sala Briefing, in cui Yumi, Daimoni e gli altri piloti stanno discutendo il da farsi.
Nessuno della Fortezza vuol saperne di lasciare liberi quelli del Drago: non ci dovranno più essere rastrellamenti di prigionieri dati in pasto all'impero dei mostri. Daimoni e Sanshiro (quest'ultimo con molta meno pazienza) spiegano la loro situazione. Con i familiari prigionieri a Tokyo, non possono continuare a fare altro che eseguire gli ordini. La discussione si accende sempre di più: da una parte, l'Armata Mazinger vorrebbe avere il Gaiking e la gente del Drago come risorsa in battaglia, dall'altra parte la responsabilità verso i propri cari non impone che scelte uguali alle odiose già fatte.



I VOSTRI FAMILIARI SONO MORTI!

La voce di Hiroshi raggela la sala per un attimo. Sanshiro di prendere in considerazione l'idea arrivando anche alle mani, pur di uscire e non restare ad ascoltare. Un breve scontro tra lui e Hiroshi si risolve a favore del secondo, ma ancora quelli del Drago versano in una forzata incredulità.
E' allora che Tetsuya e Koji mostrano loro i filmati delle tappe salienti nella lotta contro Mikeros.

Tokyo, ridotta a un cumulo di macerie dal Generale Nero.
Yoshida, un enorme campo di raccolta per pezzi di ricambio.
Il Comandante Humanos, la Belva Infernale, con corpi e corpi di prigionieri a fargli da scudo durante i combattimenti.

Sanshiro rimane impietrito. La sua rabbia si manifesta in un disturbo psichico, che inizia a trafiggere la mente di tutti i presenti, mentre Grace - semplicemente - scoppia in un pianto singhiozzante.

Tetsuya fa vedere un altro filmato, inoltre. Un filmato che mostra il Great Mazinger e Venus scortati da Rain X1 e altre Machine-Beast a Berlino.
Quando Koji, allibito, gli chiede cosa siano quelle immagini, Tetsuya ammette pacificamente di essere andato a Berlino nel periodo in cui Sayaka prese Minerva X perdendone il controllo.

In questa base sono in molti ad avere segreti... KABUTO

Nel momento in cui Koji sta chiedendo insistentemente il significato di quelle parole, Yumi ritorna alla questione Drago Spaziale. Daimoni, ancora choccato dallo spettacolo visto, chiede di poter radunare il suo equipaggio alla Fortezza per decidere insieme. Il permesso viene accordato e l'equipaggio del Drago si ritira per riflettere. L'atmosfera, però, è lungi dal tranquillizzarsi.
Di nuovo, per l'ennesima volta, il pilota di Mazinger Zeta accusa il dottore e tutto il resto della base di tenerlo all'oscuro di un segreto di cui ormai lui solo sembra non essere a conoscenza. Le obiezioni e l'autorità dello scienziato, di fronte alla frustrazione del ragazzo sono molto fragili. Prende tempo, promette che finita la questione relativa al Drago, le cose andranno meglio e ci saranno più risposte.
Ma Koji non vuole più sentire ragioni. In un accesso di rabbia, rivela anche che Maria gli ha mostrato il volto del Direttore, ma con poco successo.
Le domande continuano a essere poste con insistenza, finchè l'unico modo con cui Yumi affronta la situazione è un secco rifiuto di fornire ulteriori spiegazioni.

Usciti dalla Sala, la reazione di Maria è piuttosto amara, e il dialogo che ne segue tutt'altro che confortante.



"...Comuqnue grazie per avermi sputtanato con Yumi!"
"Ma figurati cosa me ne frega..."
"Beh a me frega, mi era stato detto espressamente di non farlo e ti avevoanche detto che avrei passato dei guai se..."
"Senti, per quanto mi riguarda tui devi già ringraziare di essere viva,qundi non rompere.""Ah, capisco, scusi signor dio!"
"Magari fossi dio."

Il lampo negli occhi di Koji è tutt'altro che rassicurante, sprezzante e sinistro al tempo stesso.
Maria ne resta arrabbiata e turbata... turbata dal potere dato a quello che lei reputa nulla più che un bamboccio viziato. Quasi inconsapevolmente, comunica la stessa impressione a Grace, che le risponde con una calda sensazione di conforto e comprensione.



Intanto Tetsuya e Hiroshi parlano col Dottor Tachibana.
Tachibana è uno degli inventori di una speciale lega costruita da tanti piccoli frammenti estremamente elastici: la Lega Metamorfica può avere gli usi più disparati, dal rendere più agile e flessibile il robot costruito con essa, fino a rendere possibile vere e proprie trasformazioni sfruttando tale duttilità.
Prima di essere catturato, Tachibana stava appunto lavorando a un robot componibile, costituito da tre navicelle i cui incastri potevano formare configurazioni adatte a ogni campo di battaglia.
Una rapida associazione di idee fa sì che i piloti mostrino a Tachibana la parte dello scontro con Birdler in cui il misterioso robot rosso è giunto in aiuto dell'Armata Mazinger.
Lo scienziato sembra incupirsi di colpo.

Allora quel bastardo c'è riuscito.

A una più approfondita richiesta di delucidazioni, Tachibana spiega che il robot che hanno visto è il Getter Robo del Dottor Saotome, uno scienziato arroccato sulle pendici del Monte Asama in Giappone. Saotome è sato lo scopritore dell'Energia Getter, la fonte che con ogni probabilità alimenta l'omonimo robot. Un tempo, Tachibana e Saotome erano colleghi, finchè il primo non si accorse della pericolosità dei raggi Getter sull'ambiente: il danno che sono in grado di provocare all'ecosistema è enorme, accelerando in maniera spasmodica e innaturale i processi evolutivi di ogni organismo vivente con cui vengono a contatto. Saotome però, accecato dalla sua sete per la conoscenza, non ha mai dato retta agli avvertimenti di Tachibana, neppure quando alcuni esseri umani sottoposti ai raggi Getter hanno iniziato a sviluppare mostruose mutazioni genetiche.
Tachibana ipotizza anche che nello staff sulle ricerche per l'Energia Getter, possa essere coinvolto anche un sinistro scienziato nello stesso staff di Hell, ai tempi della famigerata Unità 731 in Manciuria: un certo dottor Shikishima.
Una delle rivelazioni che gettano maggior sgomento dei due piloti, però, è la possibilità che le testate lanciate dai governi mondiali contro l'avanguardia di Mikeros siano bombe Getter a bassissimo potenziale e che tuttora stiano esigendo il caro prezzo sull'ambiente circostante.

Quasi contemporaneamente, una nuova comunicazione giunge inaspettata.
Dopo mesi di silenzio, il Conte Blocken entra di nuovo in comunicazione con l'Armata Mazinger. Quella del gerarca nazista è una richiesta d'aiuto: le sue fonti hanno registrato la presenza di un fortissimo ammassamento di truppe Mikeros in Europa. Tempo due settimane e i Generali dell'Impero Sotterraneo cercheranno di spazzare via la presenza del Nuovo Reich dall'Europa. Benché Koji e gli altri non siano convinti del tutto di aiutarlo, il subdolo ex-luogotenente di Hell fa presa su un argomento che non riesce a lasciare indifferenti i nemici di un tempo: Berlino ormai ospita una larghissima popolazione di esseri umani, che verrebbero ridotti a carne da macello, nel caso di una violenta invasione dell'esercito del Generale Nero.
Quasi divertito, Blocken sfida i piloti dell'Armata Mazinger a trovarsi con le mani sporche di sangue innocente.
In preda a una crescente rabbia, Koji tronca il collegamento.
Una nuova riunione di guerra viene indetta, a cui partecipano tutti salvo Daisuke, ancora in pessime condizioni e confinato nella sua stanza.
Senza l'unico dell'Armata a opporre una decisa resistenza sul dare un aiuto all'autoproclamato Neo Fuhrer di Berlino, la scelta di tutti i piloti appare unanime: pur con i suoi modi spregevoli, Blocken ha avuto ragione nel dire che, chi pagherebbe un eventuale rifiuto, sarebbero solo i civili.



L'equipaggio del Drago Spaziale, nel frattempo, si trova sottoposto a una tragica scelta.
Sanshiro guarda fisso Daimoni negli occhi, chiedendogli ancora una volta se davvero è stato uno dei carnefici dell'Area 51.
Il dottore non risponde nulla, si limita ad annuire.

"Sei solo una merda". Sanshiro gli sputa letteralmente in faccia il suo odio e il suo disprezzo: due cose a cui Daimoni non può controbattere.

A Maria viene chiesto dal pilota del Gaiking di partecipare alla riunione a porte chiuse dell'equipaggio del Drago. La telepate ha così modo di conoscerli meglio: Daimoni, Grace, Sanshiro... ma anche gli altri.
Pete Richardson è un cinico pilota americano, che vorrebbe solo trovare il modo di non incorrere nell'ira di Mikeros per la sconfitta subita. Lui e Sanshiro sono rivali da anni e i modi duri, arroganti e menefreghisti del pilota dello Stilvas (ora passato definitivamente nelle mani del Maggiore Schwartz) non fanno altro che procuragli antipatie dentro e fuori dalla sua ammiraglia.
Bunta è invece quasi sollevato di trovarsi spalle al muro per una scelta che lo tolga dai compiti orribili che è costretto a eseguire. Come gli altri, è convinto che Mikeros li stia solo ingannando con la promessa di rivedere sani e salvi i propri cari. In realtà, sono sei mesi che nessuno ha notizie di loro e non è affatto escludibile (visto il valore che i nuovi padroni della terra danno alla vita umana) che siano in effetti stati uccisi tutti. Bunta cerca di convincere gli altri a passare dalla parte della Fortezza delle Scienze, dando un domani migliore alle generazioni che arriveranno.


Fuan Lee, pilota cinese dello Skylar, non è altrettanto ottimista. Il suo fratellino (San Lee) è tra i prigionieri e lui sa che la sua scelta lo condannerà a morte. Nonostante questo, anche lui appare logorato da anni di tradimento nei confronti della sua stessa razza. E' una scelta estremamente difficile per il silenzioso pilota, che non fa altro che prendere tra le mani il ciondolo con la foto del fratellino all'interno. E' come se chiedesse silenziosamente scusa, mentre la sringe al petto. Poi anche lui si dichiara disposto a seguire l'Armata Mazinger.
L'irruente Sanshiro vorrebbe solo andare a Tokyo e farla pagare ai mostri che hanno ridotto in schiavitù lui e i suoi cari... per lui, la scelta è ugualmente sofferta ma molto più netta e decisa di quella dei suoi compagni.
La decisione è presa.
L'equipaggio del Drago Spaziale rimane a discutere di un piano d'azione con Yumi e gli altri dello staff, pur consapevole di essere momentaneamente sollevato dal comando della propria ammiraglia.

Sanshiro rimane con Maria e Grace.
L'ultima verità, quella per cui le due ragazze sono dei cloni gli viene svelata drammaticamente, con le due ragazze che si tolgono contemporaneamente il casco.

In tutto questo, solo Tetsuya sembra più cupo di prima.
Lentamente, va a trovare il Capo nei suoi appartamenti. Lo vede ancora lì, ancora incosciente.

Hai sempre cercato di proteggerlo. A lui non avresti mai fatto provare tutto questo orrore.

L'ombra del Great pesa sull'anima di Tsurugi.

Non gli avresti mai fatto affrontare lui.



Il pugno si stringe come il cuore.
Tetsuya esce dalla stanza, per trovare l'unica persona che sa potrebbe capirlo.
Jun è nella palestra, ad allenarsi. I due si guardano.

- Per che cosa combattiamo?
- Possiamo fare altrimenti?
- Potremmo avere una nostra vita... scelte nostre, una nostra esistenza.
- Una nostra esistenza in un mondo dominato da Mikeros? sai che non è possibile. Quello che possiamo fare è assicurare agli altri la possibilità di vivere.
- Io voglio combattere per ciò che IO ritengo giusto. Non voglio più essere usato. Sarò io a scegliere di combattere questa guerra.
- Tetsuya...

Il pilota del Great si allontana, gli occhi accesi da una fredda determinazione.
Il buio lo circonda, nei gelidi corridoi della base, fino ad avvolgerlo.

Koji torna più tardi, nella sua stanza.
E' aperta.
Entrando con la massima circospezia, si guarda intorno, per vedere se tutto è a posto... e l'unica cosa che non quadra è un biglietto sulla sua scrivania.

Tuo padre ti vuole bene
ti ha preservato dagli orrori peggiori...
così come non ha mai risparmiato me.
T.

Koji corre nell'hangar del Great Mazinger, per trovarvi solo il casco di Tetsuya e - dentro a esso - il comunicatore.
L'hangar è vuoto e il colossale robot in Superlega NZeta osserva Kabuto silente, con gli occhi spenti.

Nel buio, la mano di Koji si chiude ad appallottolare il foglio.
Poi si dirige verso la cabina del Direttore, con le guardie che per l'enensima volta gli dicono che gli è stato dato ordine di non farlo entrare.
"Lo so", replica Koji con un'espressione stanca.



Si allontana il necessario per stordirli con la pistola a raggi.
Poi digita il codice per entrare. La porta si apre, secca, più veloce di quanto Koji non sperasse. Dentro, le luci sono soffuse.
Primo passo.
Alcuni medici radunati attorno a un lettino. Koji si fa largo, ancora armato. Vede prima un corpo meccanico. Un torace di acciaio, mani abbandonate sui fianchi, anch'esse d'acciaio.
Poi un volto coperto di cicatrici... il volto di un padre che credeva morto.

I medici smettono di fare attenzione a lui, riprendendo il loro lavoro.

- Confrontate con i dati presi dal computer del Dottor Shiba!
- Dottor Shiba?
- Certo.... non sapevate che il dottor Shiba è stato il primo a progettare un corpo meccanico per Kenzo Kabuto?



Koji si siede accanto al padre, in silenzio.
Poi, dopo una lunga pausa, si alza, lasciando lì il suo comunicatore.
Il comunicatore con la Z di Mazinger... l'unico lascito (assieme al robot) di suo nonno, Juzo Kabuto.
L'unico legame con il Direttore della Fortezza delle Scienze.

lunedì, novembre 14, 2005

15: Scontro Fratricida!!!



Tetsuya elabora il piano per abbordare il Drago Spaziale: l'Armata Mazinger attaccherà la corazzata costringendola a far uscire allo scoperto quello che i militari di Schwartz considerano il robot più potente al suo interno: Gaiking. Impegnato Gaiking, Hiroshi si lancerà nell'hangar del Drago Spaziale insieme al Big Shooter, combinandosi all'interno della corazzata e cercando di sabotarla dall'interno. A questo proposito, Hiroshi inizia ad allenarsi per rilasciare una scarica di energia magnetica, in modo da mandare in corto le strumentazioni della base, come tempo prima era successo alla Fortezza quando i suoi componenti avevano cominciato per la prima volta a rispondere al suo richiamo.



Gli allenamenti alla base si fanno più serrati. Daisuke, che ancora non manca di esprimere perplessità all'idea di scendere in guerra con altri esseri umani, continua le sessioni in sala simulazione insieme a Hikaru. Il suo scopo, ormai sempre più palese e visibile, è di farla desistere, mostrarle quanto sia dura la strada della guerra e far sì che finalmente decida di rinunciarvi.
Hikaru prova, prova e ancora continua a sbagliare. Una rabbia mista a imbarazzo comincia a pervaderla finchè non la spinge a dare un pugno sul quadro comandi e a uscire piena di rabbia. Quando Daisuke la segue, la trova singhiozzante, in preda alle lacrime. E, quando cerca di spiegarle il motivo per cui nei combattimenti simulati è così duro, la reazione di Hikaru è estremamente rabbiosa. Gli rinfaccia di non averla mai voluta a fianco, che per quanto si sforzi di contare qualcosa, viene sempre messa da parte. Il pilota di Grendizer cerca di spiegare che non vuole semplicemente che altri vedano gli orrori della guerra, ma Hikaru continua imperterrita dicendo che il motivo non è questo, che l'ha sempre esclusa dalla sua vita.
Poi, sembra voler aggiungere qualcos'altro... ma prima di riuscirci, si volta e se ne va via, correndo a grandi passi per i corridoi della Fortezza.

Nel frattempo, Koji è impegnato a far funzionare Mazinger Zeta, che dallo scontro a fianco di Schwartz sembra non riuscirsi più a muovere.
Nessuna spiegazione tecnica sembra essere imputabile. Mazinger non ha subìto danni di entità talmente considerevole da provocarne un arresto. Tuttavia, il solo avvicinarsi provoca nel pilota un'ondata di crescente nervosismo... qualcosa che sembra travalicare la semplice rabbia di non farlo partire.

Tetsuya, nel frattempo viene richiamato d'urgenza alla sala operatoria nelle cabine del Direttore. L'ora è decisiva: si avvicina l'operazione che deciderà dell'esistenza del capo della Fortezza delle Scienze. Tetsuya corre, superando il blocco delle guardie che, come al solito, fingono di non far caso alla sua presenza. Dentro, la luce è estremamente fioca e il silenzio smorzato solo dall'incessante rumore dell'elettroencefalogramma.
Decine di dottori sono chini sul Capo: un freddo corpo meccanico la cui unica parte organica è la testa. Ed è proprio la testa che viene aperta, in modo da lavorare direttamente sul cervello. Gli occhi del Direttore si aprono e si chiudono con un moto meccanico. Tetsuya guarda la scena in preda a un senso di angoscia crescente, ed è proprio quando se ne va che la voce del Direttore sembra chiamarlo.
Il pilota del Great Mazinger corre immediatamente al capezzale dell'uomo che lo ha addestrato fin da bambino. Che, in un certo modo distorto, ha imparato a conoscere come un padre.
Si avvicina al Direttore, prendendogli la mano e ascolta la sua voce, flebile...

Ko-Koji.... ?

Tetsuya spalanca gli occhi. Fa ricadere la mano del Direttore e con un'espressione impietrita, va sul ponte della Fortezza.



Ripensa alla prima missione a Bados. A quanto il DIrettore avesse sottolineato l'importanza di aiutare Mazinger Zeta. Ripensa alla sua infanzia. Poi si infiltra dentro la cabina del dottor Yumi.

Quando il dottore rientra, trova il pilota del Great alla sua scrivania, impegnato a leggere un libro, in attesa.
Non appena vede Yumi entrare, Tetsuya gli chiede chi sia il Capo, con un tono che non ammette repliche. Yumi, dal canto suo, non conta di girarci troppo attorno.

"E' Kenzo Kabuto. Il padre di Koji"

Superato il primo momento di accettazione per qualcosa che ormai sospettava da tempo, Tetsuya chiede il motivo di tale segretezza nei confronti del pilota di Zeta. Yumi dice che è stato Kenzo stesso a richiederlo, non appena le equipe sua e di Umon sono stati accolti alla Fortezza.

Tetsuya, cupo in volto si alza, roso da una crescente gelosia che inizia ad avvelenargli l'anima.

Maria, via via che le perlustrazioni si fanno più ravvicinate alle probabili rotte del Drago comincia aentrare in contatto con una coscienza simile alla sua. Parlano per immagini e sensazioni con una familiarità che spesso rende molto difficile capire dove cominci una e finisca l'altra. Durante una perlustrazione si rivolge a Tetsuya, ancora scosso dai risvolti con il Direttore, esprimendo il suo dubbio che nelle vicinanze dell'isola non segnata possa esserci una sua clone.

E' dentro la Fortezza che Maria continua insistentemente a tenere attivo il suo legame telepatico. Si descrive a sensazioni mentali per definire ciò che è. Le arriva una descrizione quasi esattamente simile, circondata da un alone di paura e prigionia verso creature da incubo che Maria interpreta come mostri di Mikeros.
L'ultima immagine che il pilota di Minerva manda, è quello di lei davanti a se stessa, come davanti a un riflesso.
Presto è la promessa che le sue labbra non hanno bisogno di pronunciare.

Il mattino dopo, il piano ha inizio. Dopo aver scortato la Fortezza fino a un punto stabilito, il Great e Minerva lasciano uscire Grendizer in ricognizione, affinchè intercetti con il radar i movimenti del Drago Spaziale. Lambert esce con Daisuke in modo da indicargli passo passo le rotte più probabili che la corazzata nemica.


Non ci vuole molto... presto Grendizer riesce a localizzare il Drago, comunicando la sua posizione agli altri dell'Armata. Great Mazinger, Minerva X e Jeeg si lanciano contro la base collaborazionista, seguiti a ruota da Grendizer che li raggiunge entro poco tempo.

Minerva, il Great e Grendizer scatenano un attacco combinato, unendo il Thunder Breaker, il Thunder Break e lo Space Thunder sulla Fortezza appena sorta dalle acque.
La manovra porta a un rapido contrattacco il Drago Spaziale, che scatena i suoi raggi laser contro i robot. La portata del danno è tale da far sospettare che la base sia stata costruita (a differenza della Fortezza delle Scienze) per entrare direttamente in combattimento.


Intanto, l'hangar si apre facendo uscire tre robot: il Gaiking, un mezzo simile a un Stealth (che dai documenti risulta essere un robot trasformabile chiamato Stilvas) e un altro mezzo a forma di pteranodonte, lo Skylar.
Maria sente sempre più incessante il richiamo della sua simile, mentre sui robot di tutta l'Armata Mazinger si apre una comunicazione.
E' il pilota del Gaiking, Sanshiro Tsuwabuki, che prima di gettarsi in combattimento urla di non avere scelta, che tutto l'equipaggio è costretto a fare ciò che sta facendo. Tetsuya cerca di convincere ancora una volta l'equipaggio nemico a capitolare e a unirsi a chi sta combattendo il Regno delle Tenebre. Al doloroso rifiuto del Drago Spaziale, la battaglia ricomincia.



E' Minerva la prima a gettarsi direttamente all'attacco, mentre il Great Mazinger scatena la forza del Thunder Break contro il Gaiking. Il primo attacco è devastante per il robot nemico, ma la sua furia gli permette di ignorare parte dei danni subiti.

AIDORUBREIZA!

Un potente raggio, l'Hydroblazer, viene scagliato su Minerva, prima che le armi del Great devastino il muso centrale del robot. Minerva, dal canto suo, non risparmia il suo potente Breast Inferno nè contro Gaiking nè contro lo Stilvas. Il Drago Spaziale, si richiude in uan posizione difensiva, subito dopo che il Big Shooter ha fatto in tempo a sparare Hiroshi e i componenti di Jeeg all'interno dell'hangar.
Grendizer, intanto, in piedi sullo Spacer, è combattuto: i continui appelli a trovare una soluzione pacifica vengono continuamente ignorati e sono da contrappunto alla fredda ferocia dimostrata dai suoi compagni. Continua a combattere il Gaiking con armi inoffensive, come l'Hanjuuryoku Storm intervallando i suoi attacchi a continue richieste di ragionevolezza.

Un attacco combinato da parte dei tre robot avversari intanto, viene completamente indirizzato su Minerva, che deve fare perno sulla sua perenne rabbia per riportare danni evidenti.

Jeeg intanto manomette la rampa di decollo dell'hangar per evitare la fuoriuscita di altri emzzi dal Drago Spaziale. Poi, seguito dagli uomini di Schwartz, entra dentro l'hangar dei robot, già invaso da soldati. La sua presenza basta a spaventarne la maggior parte... ma uno di loro, un unico coraggioso, comunque cerca di salire su uno dei robot per tenergli testa. Jeeg lo prende in pugno, intimandogli di stare fermo.



Dal Drago, intanto, arrivano continui "urli psichici" che deconcentrano i piloti dell'Armata Mazinger rendendo molto più deboli i loro attacchi. Nonostante questo, Minerva riesce a fondere quasi completamente lo Stilvas, facendolo precipitare negli abissi marini. Un violento duello col Gaiking viene interrotto dall'arrivo di Grendizer che di nuovo apre una comunicazione con Sanshiro rimarcandogli quanto sia stupido continuare a lottare.
Il Gaiking risponde con un attacco improvviso. Le sue corna toccano il petto di Grendizer rilasciando una violenta scarica elettrica. Il robot di Daisuke si vede esplodere la piastra centrale e viene sbalzato via dallo Spacer, cadendo negli abissi marini.

Jeeg, dentro il Drago, urla all'uomo che ha in mano che gli venga detto chi sta provocando l'attacco telepatico. Il suo prigioniero si rifiuta di collaborare, affermando di preferire la morte, piuttosto che tradire i suoi compagni. Jeeg, con rammarico, non può fare a meno di notare come le differenze tra le due armate siano davvero esigue. Per manomettere il Drago dall'interno, scatena il suo potere magnetico, facendo andare in corto parte degli strumenti di navigazione.
Il potere di Jeeg viene rilasciato con una tale violenza da spostare leggermente i robot e attaccare letteralmente i soldati dentro l'hangar alle pareti, bloccandoli.



Un violento colpo di Great Boomerang taglia di nuovo la corazza di Gaiking. Un nuovo attacco di Minerva, prima, e l'implacabile Breast Burn del Great, poi, ne provocano la totale sconfitta.
Il campione del Drago Spaziale precipita a sua volta negli abissi.
Mentre Minerva va a prenderlo insieme allo Stilvas per poi portarlo alla Fortezza delle Scienze) il Great Mazinger, danneggiato da una scarica di missili della base nemica, apre una comunicazione col capo del Drago Spaziale, il Dottor Daimoni.

Di nuovo, viene ribadita la situazione. Il Drago sta perdendo e tanto vale una resa.

Dopo un silenzio carico di tensione, il Drago Spaziale alza bandiera bianca.



DOVEVATE FERMARVI! SPACE THUNDER!!!!!!!!!!

Completamente fuori di sé, Grendizer si lancia contro il Drago Spaziale, in un disperato e ingiustificato attacco.
Tetsuya, dapprima tenta di stabilire una comunicazione. Quello che vede è un Daisuke dagli occhi iniettati di sangue, ormai completamente fuori controllo, che non smette di urlare e attaccare.

"Traditori!" urla Daimon, riprendendo l'assalto.
Per dimostrare le proprie buone intenzioni, il Great Mazinger si lancia contro Grendizer cercando di fermarlo.
Il robot di Daisuke lo attacca con un Screw Smasher Punch.
Il Great risponde con un Drill Pressure Punch, sfondando uno dei corni del robot in Gren. L'attacco combinato di Tetsuya e del Drago riesce ad abbattere Grendizer, che cade nell'oceano proprio un istante dopo aver recuperato lucidità mandando volontariamente un attacco a vuoto, per poi essere recuperato da una provvidenziale Venus Alfa.
Il Great Mazinger, di nuovo, fronteggia il Drago Spaziale.
Pur non avendo compreso l'attacco di follia accaduto al pilota dell'UFO robot (il quale non ha mai perso il controllo in questa maniera, se non sotto gli attacchi dell'intrusione psichica del mostro Psychogenie), Daimoni decide finalmente di capitolare.

Alla Fortezza viene proposto di avanzare verso l'isola rifugio del Drago.

L'oceano, sotto di loro, sembra tinto del sangue di una battaglia che mai avrebbe dovuto essere combattuta.

domenica, novembre 06, 2005

Secondo Intermezzo: Vega verrà!


“Vega verrà”, concluse.

La donna calpestò un’automobile rovesciata a pancia in su, prima di tornarsi a sedere sulle macerie dei grattacieli di Tokyo. La luce che illuminava la città era molto cambiata, dai tempi in cui la razza umana era ancora quella dominante: ora sapeva di livido, si confondeva con la polvere sollevata dai palazzi in rovina e nascondeva a malapena sagome mostruose che camminavano sulle sue strade, cercando, marciando, in costante attesa.

La testa della donna era sormontata da una stella marina di tentacoli, che ora parevano perfettamente immobili, ora sembravano agitarsi leggermente, come mossi da una qualche corrente. I suoi occhi iniettati di sangue contrastavano marcatamente con la pelle bianchissima, bianca come la lunga tonaca che indossava.

Accanto a lei, una gigantesca figura in armatura nera reggeva tra le sue mani una spada alta quanto una torre. La testa sulle spalle era sormontata da un elmo il cui motivo riprendeva le lunghe e contorte corna degli Oni; il volto sul petto, invece, era quello di un anziano generale che guardava rigido e severo la corte davanti a sé.

I Generali delle ormai Sei Armate di Mikeros, rimasero irrigiditi in ginocchio davanti a lui.
Scarabeth delle Armate degli Insetti, con la sua corazza chitinosa, teneva lo sguardo basso, in un cupo ronzio che sembrava rendere ossessivo il silenzio intorno.
Rigarn dei Mammiferi accucciò il suo corpo da mostruoso ippopotamo in una posizione che esprimesse il più possibile rispetto. La sua testa da leone però continuava sommessamente a ringhiare, mentre la sua seconda faccia lasciava scattare intorno a sé degli sguardi attenti e taglienti.
Angoras, delle Armate Marine, restò perfettamente composto, inginocchiato, con la sua testa da pesce mostruoso totalmente inespressiva. Quella umana, che cresceva su un peduncolo che gli si sviluppava dalla fronte, invece, aveva un’espressione grave e austera.
Il corpo da drago antropomorfo di Drayato, generale delle Armate Rettili, era piegato in un semplice inchino. I suoi occhi, però, tutti e quattro non si alzavano mai dal terreno, sempre fissi a guardare un unico e indefinibile punto.
Hardias, delle Armate dei Morti, fece convergere gli sguardi di tutte e tre le sue tre teste (quella da teschio rovesciato che portava sulle spalle; quella che faceva capolino dalle bende che ne avvolgevano il torace; quella con lo sguardo allucinato, piegata in un sorriso scheggiato che aveva sulla mano sinistra) verso il Generale Yuri Caesar, delle Armate Umanoidi.
Caesar teneva lo sguardo fisso sul Grande Generale Nero, sogghignando. Accanto a lui, il Primo Ministro Argos osservava la scena con un’indefinibile espressione, preoccupata e incuriosita al tempo stesso.

“FAVOLE!”, sbottò Caesar, rompendo il silenzio.
Nessuno disse una parola.
“Siamo qui per ascoltare i vaneggiamenti di questa strega?”, continuò, incurante (o palesemente compiaciuto) degli sguardi che iniziavano a scivolare dal Generale Nero a lui.
Un semaforo piegato sotto una zampa di Rigarn mandava intermittenti bagliori arancioni, spruzzandone i resti della strada sotto i piedi dei Generali.
La testa di leone del comandante dei mammiferi si voltò verso Caesar.
“Abbi rispetto per la veggente del Generale Nero, stupido idiota!”
Il sorriso di Caesar prese le tinte di una compiaciuta superiorità, mentre di nuovo prese a rivolgersi direttamente al Comandante in capo delle Forze di Mikeros.



“Rispetto? Perché? Siamo stati richiamati dalle terre che governiamo, dalle battaglie che stiamo combattendo… per ascoltare i deliri di questa donna!”
Con un rumore metallico, irrigidito, percorse tutto lo spazio tra lui e il Generale Nero, fino a porvisi direttamente davanti.
“Per ordine di colui che ha fatto uccidere Birdler con la sua inettitudine, peraltro”, concluse in un sibilo roco.

Il Generale Nero rimase imperturbabile.
Restò a lungo a fissarlo.
I comandanti delle Armate di Mikeros restarono paralizzati in un lunga scheggia di paura e aspettativa.
Con un sottile, anticipo, le labbra perfette di Himika si piegarono in un sorriso appena visibile.

Il rumore secco di uno strappo, poi un urlo altrettanto lacerato, prima che Yuri Caesar, piegando le ginocchia, crollasse ai piedi del Comandante in Capo, cercando disperatamente di bloccare il fiotto di sangue dal petto con le mani.

Le gigantesche dita del Generale Nero si aprirono, facendo cadere nella polvere il volto umano di Caesar, strappato dal busto. Poi, con una voce imperturbabile e perfettamente indifferente ai singhiozzi di dolore del suo sottoposto, si rivolse alla figura che era rimasta appartata per tutto quel tempo all’ombra di un mozzicone di grattacielo rimasto in piedi.

“In quanto a voi, Primo Ministro Argos, ancora un errore e verrete destituito dalla guida dei Servizi Segreti”
Il gigante a cui si stava rivolgendo, allungò di poco la mano, facendo uscire dall’ombra solamente la testa che vi era installata sopra.
“Una simile autorità deriva solo dal nostro Imperatore delle Tenebre, Generale Nero”
“Vi sbagliate. Non posso decidere della vostra vita, e vi confesso che mi dispiace. Ma per i vostri fallimenti in guerra dovete rispondere a me”

Rimasero a guardarsi, per un lungo istante di silenzio rotto solo dai singhiozzi rabbiosi di Caesar.

“La vostra spia ha mandato a monte un’operazione pianificata da anni, Primo Ministro”
“Un adeguato supporto militare avrebbe…”
“SILENZIO, Argos”

Lo sguardo del Generale andò a tutti i presenti: inespressivo quello della sua testa robotica e leggermente rabbioso quello del suo volto umanoide.

“L’Armata Mazinger è il maggior pericolo alle nostre operazioni. Voglio che vi dedichiate alla sua completa distruzione. Gli altri problemi che abbiamo avuto non sono nulla, a confronto. Se vogliamo ancora assaporare a lungo i raggi del sole che per troppo tempo ci sono stati negati, distruggere l’Armata Mazinger dev’essere l’unico scopo delle vostre esistenze”.

Il suo sguardo si fece tagliente, mentre saettò verso Caesar.
“Ricomponetevi, Generale”
Un sibilo sottile, di rabbia e frustrazione, uscì dalla macchia di sangue e nervi scoperti che il Generale delle Armate Umanoidi aveva ora come seconda faccia. Poi, con estrema dignità, si rialzò in piedi.

Il Generale Nero cessò di prestargli attenzione.
Himika, di nuovo, sorrise.

14: la giustizia di Hiroshi



Hiroshi e Maria discutono con Tavirovich sui provvedimenti da prendere con i militari che si sono ribellati. Il parere del maggiore è piuttosto duro: hanno sbagliato e devono essere puniti duramente, in modo da essere un esempio. L'affermazione trova piuttosto d'accordo anche Maria, che teme - con una mancata punizione - di non rendere giustizia ai soldati che sono rimasti fedeli e che hanno aiutato la ripresa della Fortezza delle Scienze.
E' la prima volta che i due piloti hanno a che fare con l'ambiente militare della base: un ambiente a prima vista molto rigido, molto disciplinato e assai poco flessibile.

Nel frattempo, chi ha edificato tutto questo - il misterioso Direttore - versa ancora in una situazione molto più critica di quanto non ci si aspettasse. Interrogato da Maria sulle sue reali condizioni, Yumi rivela che il Capo della Fortezza è stato colpito da un pesante ictus, forse provocato dai poteri mentali della Marchesa Yanus.
Quando Tetsuya va a controllare come sta, si trova la strada sbarrata da due soldati. L'ordine è di non fare entrare nessuno negli appartamenti del Direttore, dove una piccola infermieria privata è stata allestita. L'ordine è del dottor Yumi. Solo la fiducia tra i militari della base e il pilota del Great Mazinger permettono clandestinamente l'accesso.
Dentro, Tetsuya vede un'equipe di chirurghi al lavoro sul Direttore.
Il corpo del Capo è interamente artificiale. Solo il cranio sembra essere umano.
Sebbene la vera natura del Direttore qualcosa di dapprima sospettato e poi risaputo, Tsurugi non riesce a reprimere un brivido.
L'equipe medica non fa altro che confermare maggiormente quello di cui già Yumi ha parlato: la sopravvivenza del Capo non è affatto scontata. La promessa è di tenere informato il pilota del Great sulle sue condizioni, specialmente in previsione della delicatissima operazione che deciderà della sua vita.

Hiroshi, intanto, chiede a Tavirevich di poter parlare con Goda, il capo della ribellione.
Vistosi negare il permesso, si rivolge direttamente ai soldati di piantone. Le guardie sono terrorizzate: benché abbiano ricevuto ordini molto ben precisi, la violenza e la crudeltà del cyborg sono ormai ben note in tutta la base e nessuno vorrebbe sperimentarle di persona. Quando Hiroshi promette che nessuno saprà mai della sua visita (e che, nel caso, mentirà dicendo di avere lui stesso costretto le guardie), i soldati spostano lo sguardo facendo provvidenzialmente finta di non guardare, fino a lasciarlo passare.
Hiroshi, nel suo poncho, porta una saponetta avvolta in un asciugamano, con cui percuotere a sangue Goda.
Nel buio della cella, lo sveglia con durezza. I due si fronteggiano, con Goda ben consapevole di quanto accadrà. Hiroshi fa cadere la saponetta e si siede. Parla, facendo capire al militare tutto ciò che ha imparato in questi lunghi mesi. Gli dice di non aver mai voluto essere quello che è diventato ma che, nonostante questo, ha continuato a combattere per la responsabilità che sentiva verso determinate persone. In breve, nelle parole cambiate con una persona che lo odia, Hiroshi ripercorre tutto il sentiero che lo ha portato dapprima da persona di successo, felice, a mosro sanguinario... e poi, da mostro sanguinario a combattente responsabile della vita di altre persone.
Mayumi, Miwa sono le persone che hanno operato questo cambiamento, che lo hanno permesso.
Quando, dopo il suo lungo discorso, Hiroshi lascia la cella, negli occhi di Goda ci sono emozioni contrastanti: incredulità e rispetto.

Tetsuya arriva proprio quando Yumi sta riferendo a Maria le condizioni del Direttore. In un crescendo di tensione, il pilota del Great Mazinger afferma che lo scienziato non ha alcuna autorità su di lui. Yumi, da parte sua, ribadisce che è stato il Direttore stesso a investirlo di tale autorità. Per un attimo, Tetsuya sembra far fatica a tenere a freno la propria rabbia. Poi, sprezzante, torna ad allenarsi.


Daisuke, per convincere Hikaru a desistere dal pilotare il Marine Spacer, setta le simulazioni a un livello altissimo, il livello a cui - di solito - devono superarle i piloti. Benché la ragazza sia palesemente in difficoltà e palesemente non in grado di affrontare le varie minacce che via via rendono progressivamente insostenibile l'allenamento, si intestardisce a continuare, sotto gli occhi increduli del pilota del Grendizer. Anche Koji partecipa alla simulazione, aiutando Hikaru per quant'è possibile e provocando una certa irritazione in Daisuke.

Gli allenamenti di Tetsuya sono estremamente più duri: Masai e Sosuke lo sperimentano in prima persona, dovendo fare i conti sia con la terribile difficoltà settata dal pilota del Great Mazinger, sia con la pressione psicologica che quest'ultimo riserva ai due piloti per ogni volta in cui falliscono.
Sosuke è quello che combatte con più rabbia e fanatismo... una furia che non manca di stupire perfino il rigido pilota del Great.



Per alleggerire la tensione. Koji si mette d'accordo per creare un gioco tra militari e piloti, ideando un piccolo videogioco collegabile agli apparecchi di simulazione che vede delle versioni superdeformed dei robot della Fortezza impegnate in una partita a Dodgeball. Presto, la febbre del Dodgeball sembra colpire tutti quanti alla Base: militari, civili e piloti iniziano a formare vere e proprie squadre e, nei momenti di tempo libero, vengono organizzati interminabili campionati.
In un clima decisamente più rilassato (al quale l'unico che non sembra aderire è Tetsuya), la Fortezza delle Scienze si avvicina alla base del Maggiore Schwartz e dei suoi. Alcune comunicazioni tra l'ex militare americano e il pilota del Great Mazinger fanno pensare a un'aria di tensione, che fa presagire un attacco imminente.
Tetsuya si fa promettere da Schwartz che in caso di assalto dalle forze di Mikeros, l'Armata Mazinger sarà avvisata tempestivamente.

Il piano è deciso: Mazinger Zeta, Great Mazinger, Grendizer, Jeeg e Minerva X andranno in avanscoperta, mentre gli altri piloti resteranno alla base.
Anche per Hikaru è il momento di proteggere la Fortezza. Per quanto cerchi a tutti i costi di dimostrare il contrario, ha una tensione addosso difficile da non essere notata. Quando Maria la prende da parte, e le raccomanda di ritirarsi se le cose dovessero mettersi male, il pilota del Marine Spacer la abbraccia stretta, per scaricare la tensione e per ringraziarla della preoccupazione.

Non appena i robot sono in formazione, l'annuncio drammatico di Schwartz viene trasmesso: la base è ufficialmente sotto attacco.



I robot partono alla massima velocità, trascinandosi dietro i più lenti.
Lo spettacolo che si para innanzi a ognuno di loro, giustifica ampiamente la preoccupazione del Maggiore: un gruppo di carri armati avanza contro la base, sormontati da due mostri combattenti simili a mummie e da un altro (che sembra comandarli) dalle spettrali fattezze di un sudario.


Minerva si getta sui carri armati, animata da una sinistra sete di sangue: li afferra con gli artigli e li porta a schiantarsi addosso ai mostri. Grendizer si lancia verso quello che sembra essere il capo mentre Jeeg, impegnato in una complessa manovra di agganciamento, punta una delle due mummie.
L'attenzione di Mazinger Zeta e del Great Mazinger viene invece attirata da altri oggetti in avvicinamento sul radar: credendo che si tratti del Drago Spaziale e di altri robot americani, volano immediatamente nella loro direzione, preparandosi allo scontro.

La battaglia, intanto ha un inizio decisamente negativo, per i robot: il comandante delle truppe di Mikeros fa risuonare un urlo agghiacciante contro di loro. Un urlo capace di piegare l'involucro dei loro robot e di ferire le carni dei piloti. Nel frattempo, Schwartz e i suoi scendono in combattimenti contro i carriarmati, mentre Minerva impegna una delle mummie.
Facendosi strada tra gli attacchi dei nemici, Grendizer scende in corpo a corpo con il comandante, sfidandolo con la Double Harken.



Mazinger Zeta e il Great vanno incontro, dall'altra parte a qualcosa di totalmente inaspettato. Elicotteri e cargo talmente neri da non concedere alcun riflesso sono la scorta personale di un gigantesco drago meccanico... non il Drago Spaziale, ma una mostruosa Machine Beast. Solo a vederla, Mazinger Zeta sembra animarsi di una rabbia implacabile e perfino Koji è costretto a mettere a tacere l'impulso di abbatterla all'istante: Schwartz, infatti, raccomanda ai due piloti di non attaccare i nuovi arrivati.
Quando Tetsuya chiede chi siano, la risposta del Maggiore è enigmatica.

Sono una vecchia leggenda americana.

Le due formazioni si riuniscono.
Jeeg e Minerva riescono senza la minima difficoltà ad avere ragione dei due mostri mummia, l'uno con il suo Space Bazooka e l'altra con il Breast Inferno.


Grendizer continua a combattere contro il mostro comandante finchè il Boomerang del Great Mazinger e una poderosa scarica di Breast Fire di Zeta non hanno ragione del comandante della spedizione punitiva. Del mostro non resta assolutamente nulla, dopo l'attacco di Koji.
I mezzi armati neri continuano ad attaccare senza esclusione di colpi i soldati dell'esercito americano. Perfino quando i soldati escono dai mezzi con le mani alzate, i misteriosi alleati dell'Armata Mazinger continuano incessantemente a fare fuoco su di loro.
Solo un americano riesce a salvarsi.

Zeta prende uno dell'esercito al seguito della Machine Beast in mano e, come privo di volontà, il soldato nero continua a far fuoco.

Ben presto la verità è palese, soprattutto agli occhi di Koji Kabuto, e viene confermata quando - tolto loro il casco, si scopre che la calotta cranica dei soldati è stata asportata. Proprio come le truppe dell'esercito di Hell.

Quando a Schwartz vengono chieste spiegazioni, l'unica risposta è in un racconto che si tramandano i soldati della resistenza americana: una specie di leggenda urbana che vuole alcune cellule di guerriglia salvate da mezzi militari scuri, non appartenenti a nessun esercito. Nessuna verità da offrire, però: il Maggiore stesso si è imbattuto in questi misteriosi alleati per la prima volta.
Tetsuya ipotizza che Blocken stia estendendo il suo potere anche su questo continente e il fatto che la Machine Beast giunta in loro soccorso sia fuggita verso il Sud America (luogo in cui si ipotizza ancora una certa presenza di ex gerarchi e movimenti nazisti) sembra dargli una piccola conferma di ciò.
Koji non è così sicuro, senza però accennare molto alle sue reali ipotesi.

Schwartz e i suoi vengono portati alla Fortezza delle Scienze.
Sono pochissimi, appena una decina, sterminati dalla crudeltà della battaglia che hanno affrontato per prendersi la loro base.
Sono determinati, però.

Maria, a cui è stato consigliato di non farsi vedere, per non scatenare reazioni esagerate nei soldati della resistenza americana (che hanno ancora bene impresso il ricordo di una sua clone infestata dai Vegan) ascolta telepaticamente la riunione che deciderà una battaglia campale.

La battaglia tra esseri umani contro esseri umani.
Del fratello contro il fratello.
La battaglia contro il Drago Spaziale.