mercoledì, maggio 16, 2007

Special: filmato commemorativo!



Sono passati due anni da quando questo blog è nato... mi sembrava giusto fare un piccolo regalo ai miei giocatori e a chi ha seguito questo delirante racconto fin qui.
Questo è un filmato di 4 minuti e passa su tutti i nemici, gli amici, i protagonisti e i personaggi secondari citati in "Dei o Demoni" in questo biennio. Alcuni ancora non sono saltati fuori ma solo perchè sono UN PO' indietro con gli aggiornamenti.

Prima o poi farò le sigle di tutte le serie in cui questa storia è stata per ora divisa :D

ENJOY!!

venerdì, maggio 11, 2007

38: la differenza tra me e te



"COSA SUCCEDE?"
Koji, chiamato d'urgenza da Morimori, Sewashi e Nossori, guarda attraverso i monitor Hiroshi che, completamente impazzito, si lancia contro il prigioniero.
"NON LO SO!", risponde Sewashi in preda al panico.
"I sistemi di monitoraggio sono saltati poco fa, non sappiamo cosa l'abbia fatto infuriare così!"
"RILASCIATE UNA SCARICA ELETTROMAGNETICA SUL PAVIMENTO!", urla Koji.
Quando i professori eseguono l'ordine, sia Hiroshi che il prigioniero si afflosciano per un istante sul pavimento.
Koji guarda i monitor completamente esterrefatto. "Fate uscire Hiroshi".
Non appena esce, sia Koji che Sewashi Morimori e Nossori si fanno intorno a Hiroshi, chiedendogli come stia e cosa sia successo. Il cyborg, si allontana, ancora confuso per quello che è successo, chiedendo solo di essere lasciato in pace. Al comunicatore, però, anche Tetsuya lo sta chiamando e - per quanto Hiroshi cerchi di evitare qualunque discussione - il pilota del Great insiste per la sua presenza: lui e Maria, infatti, stanno pianificando l'attacco alla Fortezza Anti-Vegan, dove prigionieri politici vengono rinchiusi con umani infettati dai parassiti alieni... infezione sparsa dall'Armata del Mazinkaiser stessa, in modo da giustificare una presa di potere così drastica.
Lo scopo di Tetsuya è liberare quante più persone possibili, in special modo Yumi.

"Cosa intendevi, alla riunione con Jin, quando tu e Daisuke parlavate di diversivo interno?", chiede Tetsuya alla telepate, aspettando l'arrivo di Hiroshi.
"C'è un modo per entrare. Sembra che, in qualche strano modo, il mio parassita, quello di Grace e di Duke riescano a entrare in risonanza, manifestandosi. L'hai visto quando ho perso il controllo contro Hiroshi"
Tetsuya annuisce, sopprimendo un brivido.
"Se tutti gli infettati accolti da Duke dentro Fleed sfruttassero questo potere, potremmo risvegliare i parassiti dei prigionieri nel Centro Anti-Vegan. In questo modo, il servizio di sorveglianza all'interno sarebbe molto allentato. Anche se, per voi, resterebbe un forte pericolo a entrare"
"Io, Hiroshi e qualcuno degli uomini di Duke Fleed possiamo farcela", risponde Tetsuya, risoluto.
Quando però Hiroshi entra nella stanza in cui sono anche Tetsuya e Maria, è subito visibile che qualcosa non sta andando per il verso giusto.
"So benissimo che nei giorni scorsi vi ho detto che vi avrei accompagnati - esordisce Hiroshi - Ora però ho diverse priorità"
Lui e Tetsuya si guardano a lungo. "In che senso, diverse priorità?"
"Mi unirò a Koji nell'attacco al Geo-Front. Ho bisogno di arrivare alle sue profondità, dov'è custodito il server del Machine Father Shiba"
"Ma perc..."
"Non chiedetemi di più. Vi dirò tutto quando questa storia sarà finita"
Tetsuya resta per qualche istante in silenzio. Poi annuisce.
Maria resta a guardare freddamente Hiroshi, decisamente in collera per la sua scelta di abbandonarli all'ultimo momento.



"E' una riunione segreta?", chiede Koji, entrando nella cabina.
"Se lo fosse stato ci saremmo nascosti, non credi?", ribatte Tetsuya.
Koji sbuffa e chiede se ancora lui e Maria abbiano intenzione di attaccare il centro Anti-Vegan. Quando vede Tsurugi così risoluto, scuote la testa.
"Disperderemo solo le forze, in questo modo. E' Mazinkaiser che dobbiamo distruggere. Ho parlato anche all'equipaggio del Drago... per quanto sia, anche loro hanno deciso di aiutarci pilotando le Basi Maryu e i loro robot"
"Anche Sakon?", chiede Maria.
"No, lui no", risponde Koji, con una punta di rabbia decisamente malcelata. Poi riprende a rivolgersi a Tetsuya. "Non è detto che riusciate a raggiungerci in tempo, se al Geo Front trovassimo un modo di tornare nel nostro passato. Potreste restare imprigionati qui"
"Allora continueremo a combattere qui", è la risposta di Tetsuya.
"Non capisci che questo futuro potrebbe non accadere mai, se avessimo modo di tornare e cambiare le cose? Non dovrebbe essere questo il nostro obbiettivo?"
Hiroshi scuote la testa, sempre più convinto che il futuro sia un destino che non si possa cambiare in alcun modo. Non dice nulla, però.
"Il mio obbiettivo è salvare la gente nel presente in cui mi trovo. E' questa la differenza tra noi", ribatte freddamente Tetsuya.
Koji cerca di non dare a vedere quanto il tono del pilota del Great Mazinger lo urti profondamente. Fortunatamente, la discussione viene interrotta di nuovo.
"E' stupido dividerci"
Sanshiro, appoggiato alla porta, resta a guardare tutti senza fare una piega. I suoi occhi sono molto più freddi di quelli degli altri piloti.
"Allora, cosa proponi?", lo aggredisce Maria.
"Per una volta, sono d'accordo con Koji. Andiamo contro il Kaiser"
"Incredibile", commenta Koji con un mezzo sorriso.
Tetsuya si volta verso di lui. "Ci sono delle persone, nel Centro Anti-Vegan. Se non ne approfittiamo per liberarle ora, potremmo non avere altre occasioni, nemmeno con il Mazinkaiser fuori gioco. Non è detto che Hayato Jin non continui questa politica folle"
Sanshiro fa un sorriso ben poco rassicurante.
"A me di queste persone non frega assolutamente niente"
Gli occhi di Maria si stringono. "E questa è la differenza tra me e te"
La ragazza resta per qualche secondo in silenzio. Poi si rivolge a tutti e riprende a parlare.
"Andrò a parlare prima a Ryo Asuka. Continuo a sentirlo nella mia mente. Mi sta chiamando", sussurra Maria, guardando in particolare verso Tetsuya e Koji.
"In un luogo particolare?", chiede il primo.
"Credo di sì. Lo vedo, nei continui richiami mentali che mi manda. E' una chiesa, sul limitare dei due fronti"
Il pilota di Mazinger Z fa uno sbuffo irritato.
"Massì, vacci e mettici tutti nei guai. Comportati come la solita egoista"
"Egoista? - il volto della ragazza si imporpora di rabbia - Sei impazzito?"
"Non certo io. Vuoi davvero parlare a Ryo Asuka, sapendo che potrebbe essere il nostro nemico?"
"Non capisci nemmeno da lontano perchè voglio parlare con lui e OSI CHIAMARMI EGOISTA?"
"Hai sempre agito per te stessa. Ci hai messi in pericolo con Minerva X, ci hai messi in pericolo con il parassita Vegan... non hai fatto altro che metterci nei guai"
"Scusa se solo io ho passato sedici anni a farmi vivisezionare da..."

Tetsuya fa per interromperli. "Non è questo l'importante adesso"
"NON E' L'IMPORTANTE COME OGNI COSA NON TI RIGUARDI DIRETTAMENTE, VERO?", grida Maria di fronte allo sbalordito Tsurugi.
"Fate come volete", conclude Koji, andando a preparare le ultime cose per la battaglia imminente.
Maria lo guarda allontanarsi con gli occhi avvelenati. "Anche tu la pensi così, Tetsuya? Anche tu credi che sono un'egoista?"
Tsurugi scuote la testa. "Devi capire Kabuto. Suo padre... nostro padre... è morto. E' da solo e non riesce a..."
"E io ho mai avuto qualcuno?", replica Maria amareggiata. Poi il suo tono si fa solo leggermente meno aspro. "Fin da quando mi ha accolta alla Fortezza delle Scienze, Kenzo Kabuto mi ha trattato con rispetto. Come una persona, non come un'arma o un peso. E questo rispetto, l'ho sempre ricambiato, al Direttore"
Mandando giù il nodo che le stringe la gola, Maria resta a guardare Tetsuya. "Ma lui... Koji... per lui non sarò mai altro che un mostro. Qualcuno da bruciare come una strega. Non posso capirlo o perdonarlo"






Nei corridoi del Drago Spaziale, il comunicatore di Koji risuona in maniera irritante.
"Qui Kabuto"

"Kabuto, sono Jin. Ci sono novità sull'assetto dei nostri nemici. Sembra che ci sia uno spostamento di truppe. Forse si aspettano qualcosa"

Koji chiude gli occhi, imponendo di controllarsi. Un attacco, proprio ora che lui e i suoi compagni sembrano mostruosamente divisi. "Che truppe?"
"Truppe Mikeros. Dagli Stati Uniti e dall'Africa. Stanno giungendo il Generale Hardias e il Generale Scarabeth in persona"
"QUESTO E' IMPOSSIBILE! Non importa quanto il Koji di questo tempo abbia perso il controllo... non potrebbe allearsi MAI con i mostri di Mikeros"
Dall'altra parte, un tono di voce tagliente non fa altro che bruciare maggiormente il cuore di Kabuto. "Evidentemente, nel futuro avrai idee più elastiche sull'argomento. O forse quello che Mazinkaiser custodisce è importante anche per i nostri vecchi nemici. Quel che è sicuro, è che dobbiamo anticipare i tempi. Non abbiamo più possibilità di attendere"
Koji fa un lungo respiro. "Attacchiamo domani. All'alba"
"Bene, era ora. Ci aggiorniamo tra poche ore, quindi"

Koji entra nella stanza del prigioniero. Il foglio che il pilota di Z gli ha lasciato, con l'ultimatum di riempirlo di informazioni sul Geo-Front o morire, è vuoto.
E il prigioniero sa che morirà. Pur spaventato a morte, però, resta a guardare Koji senza abbassare lo sguardo.
"Vattene", dice Kabuto.
"C-come?"
"Sei libero. Vattene"
Lo slega e lo accompagna fino all'uscita del Drago. Davanti a loro, la piana che si staglia lungo tutto l'orizzonte, sembra non finire mai.
Il pilota lo guarda, scuotendo la testa. "Perchè lo stai facendo?"
"Perchè non sono il Koji Kabuto che conosci tu", replica Koji, godendosi l'espressione confusa del suo interlocutore.

Il Brian Condor atterra sul limitare del territorio indicato da Maria.
Tetsuya guarda la ragazza uscire e fa per seguirla.
"No - dice lei - Non vuole te. E' qualcosa tra noi due. Se avrò bisogno, ti chiamerò"
Seppur di malavoglia, Tetsuya annuisce e resta a guardarla allontanarsi. Cautamente, estrae la pistola dal fodero.

Maria cammina fino alla chiesa, con la pistola estratta a sua volta.





Tutto il paesaggio attorno a lei è brullo e accidentato. Sembra che la guerra abbia lasciato profonde cicatrici, da queste parti.

Poi, la ragazza inciampa in qualcosa. Una protesi meccanica di un braccio. Una di quelle usate da Ryo Asuka dopo il suo "incidente" con Slum King. Un freddo sorriso compare sulle labbra di Maria, che va ancora avanti. Esattamente come si era aspettata, un'altra protesi è abbandonata sulla strada di fronte a lei.
Poi la gamba artificiale sinistra, qualche metro dopo.
E qualche metro ancora più in là, quella destra.
E quando ormai Maria arriva alla chiesa, Ryo Asuka, perfettamente normale, come se non fosse mai stato menomato, la aspetta con un sorriso ironico.

"Hai gettato la maschera, finalmente?"
"Perchè tenerla ancora? Non ha più senso ormai, Maria"

Maria stringe la mano sull'impugnatura della pistola, con rabbia. Una rabbia feroce, livida, contro l'uomo di cui per un momento si era fidata.
"Cosa vuoi? Perchè mi hai chiamato qui? PERCHE' HAI FATTO TUTTO QUESTO, RYO?"
Ryo sorride. "Ryo Asuka non è il mio vero nome. E, ovviamente, non sono mai stato fratello della donna che conosci come Ran Asuka. Avrai notato che Ran, nei filmati che avete trovato, era molto diversa da quella che è giunta a volersi sacrificare per te"
Ignorando lo sguardo di ghiaccio di Maria, Ryo continua, con indifferenza. "Non è mai stata innamorata di te. Io l'ho condizionata mentalmente perchè provasse amore nei tuoi confronti e l'ho condizionata a credere che fossi suo fratello, prima ancora che giungeste nel Kanto. In modo tale che si stabilisse un legame tra te e me, Maria, alla sua morte"
"Maledetto... maledetto bastardo... perché?"
"Ci sono tanti perché. Il primo è che volevo entrare nella Fortezza e studiarvi. Voi umani. Vedere cosa vi fa soffrire, cosa vi fa star bene. Cosa vi rende pazzi e cosa vi terrorizza. Siete stati un'ottima scuola. La seconda cosa è che... tu sei speciale, Maria"
La bocca di Maria si torce in un ghigno amareggiato. "Oh, davvero? E perché?"
"Perché non hai anima"
Per quanto, per una ragazza che ha passato buona parte della sua vita come cavia nell'Area 51, la nozione di anima risulti in gran parte oscura, Maria si sente scossa da un brivido.
Ryo sembra compiaciuto della sua espressione smarrita e, sempre con un tono affabile, riprende il discorso.
"Non sei umana, Maria. L'avevi creduto? Non lo sarai mai. Non potrai mai tornare a esserlo. E questo non dipende dal parassita che covi dentro al corpo. Sei un mostro, e come un mostro ti tratteranno quando tutto questo sarà finito"
La furia di Maria cresce, cresce fino a richiamare inconsciamente il parassita Vegan che dimora dentro di lei. Eppure, per una volta, il suo orrendo ospite non sembra dare segni di vita.
"C'è un motivo per cui vi hanno dato i nomi Maria e Grace, lo sapevi? Un motivo religioso, che dipende da ciò che state covando e che, inevitabilmente, partorirete"
Ryo rovista in una tasca della giacca. Poi porge qualcosa a Maria.
La ragazza, nel vederlo tra le dita schiuse di Asuka, si porta le mani alle labbra per impedirsi di urlare.
E' un uovo. Un uovo che sembra avere il guscio fatto di carne marcia e nerastra.
"Prendi, è tuo. E' sempre stato tuo"
Maria prende tra le sue mani quell'orrore, che sembra pulsare come un cuore.
Le parole di Rigarn, la sua conversazione segreta, le torna per un momento in mente. "Cos'hai fatto ai mostri di Mikeros? Sei stato tu?"
Ryo non sembra sorpreso della domanda. "No. Se mi chiedi chi ha dato inizio a tutta questa guerra, posso rassicurarti che non sono stato io, ma qualcuno molto più potente di me"
Maria fa per dire qualcosa, ma Ryo la zittisce, appoggiandole un dito sulle labbra.
"Mi dispiace, ma quello che dovete capire è che voi umani siete in mezzo a un conflitto che dura da millenni. Oh, mi sono sbagliato ancora. Il termine voi umani, nel tuo caso, è inesatto"
Ryo resta in silenzio per qualche momento. "Vieni con me, Maria. Ti porterò al sicuro, quando tutto comincerà. Ti porterò in un mondo in cui sarai accettata"
Maria rimane zitta a sua volta, continuando a fissarlo con odio. Ryo sorride. Si china sulle sue labbra e la bacia un'ultima volta.
Poi, si stacca da lei, allontanandosi verso il sole che sorge.


Ed è in quel momento che Maria gli spara.
Il corpo di Ryo cade in avanti, senza emettere un suono, mentre la ragazza osserva la scena con gli occhi sbarrati dall'orrore.
Poi, Asuka si rialza. Accenna a voltarsi verso di lei, fa un sorriso e riprende a camminare, finchè la sua figura non fa per confondersi nell'alba.
"RYO ASUKA!"
Si ferma un momento.
"Che cosa sei?"
Ryo sorride. "Sono una leggenda molto vecchia", risponde. E riprende a camminare.



Quando, di ritorno nel suo regno sotterraneo, Tetsuya e Maria raccontano l'accaduto a Duke Fleed, quest'ultimo non sembra troppo sorpreso. Come non sembra sorpreso di sentire che tutto ciò che Maria ha visto o raccolto nella chiesa, le protesi di Ryo e l'uovo nero, siano svanite nel nulla come se fosse stata lei a immaginarle.
"Parte di te è nel mio corpo. Siamo più fratelli ora di quanto credevamo di esserlo un tempo. Ho sentito tutto quello che ha detto, come se fossi lì con te", mormora Duke. Poi si rivolge a Tetsuya. "Sei sempre intenzionato ad attaccare la Fortezza Anti-Vegan? Koji ha ragione nel dire che potreste non tornare indietro"
Tetsuya annuisce, ancora risoluto. "Guiderò i tuoi uomini lì dentro. Ma ancora una volta, ho bisogno di sapere qual'è il tuo scopo"
"Salvare la mia gente, Tetsuya. Niente di più"
Quando Tetsuya annuisce, Duke Fleed scuote la testa. "Non sentirti rassicurato. Salvare questo pianeta vuol dire anche salvarlo dagli esseri umani. Non siete un pericolo minore del Mazinkaiser"
"Allora, quando deciderai di estirpare il pericolo degli umani, sappi che sarai mio nemico"
Duke Fleed annuisce. Poi fa entrare alcune sue guardie e tre creature umanoidi. Uno sembra coperto di piccole ali. Un altro ha una corazza chitinosa da scarabeo. La terza è una ragazza con il corpo coperto da un lungo e stretto mantello chiuso. Perfettamente normale, in apparenza.
"Il mio nome è Miko"
"Loro ti accompagneranno", dice Duke Fleed.




Il Pilder di Koji atterra sulla Torre di Hayato.
Il suo scopo, però, non è parlare con il comandante Jin. In una saletta piuttosto diversa dalla sala interrogatori dove si è consumato il loro ultimo dialogo, Sakon è lì ad aspettarlo.
"Mi hanno detto che volevi vedermi - dice l'ex capitano del Drago Spaziale - In effetti anche io avevo una proposta da farti"
Koji annuisce. "Sentiamo. Ho come l'impressione che sarà la stessa per cui sono venuto fin qui"
"So che hai preso i miei compagni sul Drago per l'ultima battaglia contro il Mazinkaiser. Non mi interessa se non sarò io a comandare la nave. Però non lascio i miei amici morire senza di me. Posso anche stare sotto gli ordini dei vostri dottori, ma voglio esserci"
"Sarai tu a guidare il Drago - dice Koji - I tuoi uomini si fidano di te e anche di Sanshiro. Distruggeremo il Mazinkaiser insieme"
Sakon guarda Koji negli occhi e accenna a un sorriso. Per quanto le differenze tra i due uomini siano ormai incolmabili, un momentaneo e fragile rispetto li lega in quelle scarne, poche parole che si sono appena rivolti.



Vieni a me, mio generale.

Il corpo massiccio e pesante del Mazinkaiser, nell'ultimo livello del Geo-Front, si inginocchia di fronte al mostruoso Imperatore delle Tenebre. Facendo rimbombare un passo dietro l'altro, entra nel suo cuore di fiamme accecanti.
Gli occhi del robot si illuminano, mentre quelli dell'Imperatore si fanno più grandi. Poi, parte delle fiamme sembrano venire assorbite dal corpo del robot.

Si prepara una battaglia. Sarà molto dura. Ma io... io sarò con te.

Le ali di Mazinkaiser si spalancano di colpo.
Con un urlo selvaggio prende quota, salendo verso la superficie con ogni porta del Geo-Front che si spalanca di fronte a lui.


Da tutt'altra parte, negli hangar della Torre, Hayato urla verso un uomo chiuso nella cabina di pilotaggio.
"DANNAZIONE, RYOMA! SVEGLIATI! NON ABBIAMO PIU' TEMPO!"
"E' inutile", commenta lo stesso uomo corpulento che ha accolto Hayato e Ryoma al loro ingresso nella Torre.
"Inutile o meno non abbiamo scelta", mormora Hayato. Arrampicandosi lungo la gigantesca faccia del robot alla cui guida è seduto un confuso Ryoma, giunge allo sportello e lo apre.
"Ti ricordi di questo?"
Un colpo violento si abbatte sulla faccia del pilota.
"La prima volta che abbiamo pilotato il Getter... RYOMA, ricordi?"
Il ragazzo, ancora coperto di bende, stringe gli occhi e i comandi, convulsamente. Urla, con la memoria strattonata in più direzioni, senza capire, senza comprendere più niente.
"Dobbiamo pensare a un altro pilota, Hayato", ripete il terzo uomo.
"Smettila, Benkei! Non ti rendi conto che solo noi, solo noi possiamo domare lo Shin Getter?"

Il Drago Spaziale, ruggendo, decolla, seguito dal Daichi Maryu, al cui comando ci sono Umon e i professori rimasti.
Con un urlo stridulo, decolla Yamata No Orochi, circondata dai suoi draghi fiammeggianti.
Lenta, la Torre sembra striscia a metri e metri di altezza, circondata dalle Gettar Machines che, per contrasto, sembrano più numerose che mai.
Verso l'ultima battaglia, la battaglia decisiva di quest'epoca.
La battaglia che assicurerà il ritorno a casa di alcuni e la morte di altri.

"Ehi, Kabuto! Vedi di non farti ammazzare", ghigna Mondo Saotome, alla guida del suo Black Getter.

"In bocca al lupo, Go", mormora Tetsuya, al comunicatore.
"Stai attento Tsurugi", risponde Go, mentre lo schermo si divide per lasciar posto anche agli auguri degli altri due membri della sua squadra, Sho e Gai.

"Stai attento, Sanshiro. Non vorrei vederti morire di nuovo", dice Sakon.
Il volto di Sanshiro si piega in un sorriso ben poco rassicurante. "... Gaiking. Io sono Gaiking"




Koji apre una comunicazione con Yamata No Orochi.
"Daisuke... quando torneremo indietro, giuro che ti strapperò via da quella mostruosità"
Duke Fleed sembra rispondere qualcosa. Poi, dietro il suo casco sorride. Per una volta, sembra più la promessa di un amico che una minaccia.
"Koji... una volta mi hai chiesto cosa sia successo a Hikaru"
Dopo una pausa, riprende a parlare. "Il primo Vegan che si è manifestato sulla terra, me l'ha portata via. Alla fine le avevo detto di andarsene, ma lei è voluta rimanere con me. E ne ha pagato il prezzo"
"Il primo Vegan...? Maria?"
"No. E' successo quando già Daisuke e Maria erano fusi insieme nel mio corpo da Hell. E lei non è il primo organismo Vegan comparso sulla Terra"
La sua voce sembra arrochirsi per un istante dalla rabbia. Poi riprende.
"Non ho ucciso io Hikaru, ma è come se l'avessi fatto, avendola portata via con me. Ma anche se porto comunque la responsabilità per la sua fine, mio padre sarebbe sollevato nel sapere che non sono un assassino. Ti chiedo solo di riferglielo, Koji"
Koji abbassa la visiera del suo casco. Poi, nell'abitacolo del Pilder, annuisce.
"Hai la mia parola"

La mostruosa nave volante di Duke Fleed entra nello spazio aereo di Tokio.
I riflettori che circondano la città, come un enorme campo di concentramento, la inquadrano in pieno, insieme ai suoi mostri.
Per tutti i giapponesi, il ritorno dei mostri è uno shock. Relegati in stati troppo lontani per dare preoccupazione, messi da parte nella memoria, gli eserciti di creature non umane sono solo un brutto ricordo in moltissimi abitanti di questa Tokio, abituata alla propaganda fascista dell'Armata del Mazinkaiser e alla paranoia dei Vegan, forse. Ma non sicuramente a un nuovo attacco diretto.
I draghi di Yamata No Orochi strillano la loro furia verso gli esseri umani. I mostri di Fleed guardano lo spettacolo degli umani che si rifugiano nelle loro case a braccia conserte, con sorrisi malevoli sui loro volti deformi.
Ben presto, il cielo romba del rumore dei Mass Production, che si avvicinano a tutta velocità.

"E' cominciato", comunica Flora, dentro la nave.
Duke Fleed, annuisce. "Bene. Adesso, tocca a noi"
Si siede, accanto a Maria, a Grace e agli spaventati Bambini Randagi.
"Proveremo dolore. E paura. Ma non perdete la calma per nessuna ragione. Usate i mostri che albergano dentro di voi, e non venite usati da loro"
Grace fa un ghigno folle. Maria stringe una mano a Duke Fleed e una a Ryu Takuma. Chiude gli occhi.
"Non abbiate paura", ripete Duke. E' in quel momento che Maria percepisce i tentacoli che strisciano fuori dalla sua pelle e si stringono su quelli degli altri che stanno componendo il cerchio con lei. La pelle si apre in decine di bocche e di occhi.
"Risvegliamo gli altri Vegan della Fortezza", sussurra.



Gli allarmi, gli urli delle guardie e dei prigionieri che manifestano il parassita Vegan sono il segnale che comunica a Tetsuya che è tempo di fare irruzione nella Fortezza Anti-Vegan. L'aria che esplode per l'allontanarsi dei Mass Production, solo una conferma.
Tetsuya vede solo adesso la tremenda roccaforte, costruita sulle rovine del Laboratorio per l'Energia Fotoatomica, dissacrandone non solo le mura ma ciò che quelle stesse mura ispiravano. Il pilota del Great vede i giganti di pietra piangenti, colonne dell'intera struttura, e in essi tutta la disperazione della gente comune, la gente che la vecchia Armata Mazinger aveva promesso di proteggere.
"Credi di riuscire a farci entrare?", chiede a Miko, quando vede partire i primi Mass Production in direzione di Tokyo.
La donna annuisce, anche se sul suo volto c'è un'espressione tesa, affatto contenta di doversi occupare della questione.
"Seguimi"
Il manipolo guidato da Tsurugi aggira l'edificio, cercando di trovare un punto in cui la sorveglianza sia particolarmente allentata. Solo quando sono riparati tutti contro una parete, la ragazza si spoglia.
Tetsuya non riesce a trattenere un brivido. Il corpo della donna è totalmente sfigurato: sembra che una sorta di orribile mollusco si muova sotto la sua pelle, facendo affiorare la testa e aprendo gli occhi sul pube, riempiendo il seno con due orribili bocche da cui schizzano potenti getti di acido. L'acido scava nel muro creando un ingresso alternativo.
La ragazza fa una smorfia di dolore.
Tetsuya, preoccupato, si volta verso gli altri due mostri.
"Purtroppo è normale - gli spiega quello con le fattezze da scarabeo - Sopravviverà, stai tranquillo. E' il solo modo per entrare"
La parete si scioglie definitivamente, permettendo al drappello di entrare. Di entrare in una zona buia, oscura e piena di puzzo di sangue.
Quando i suoi occhi si abituano all'oscurità, Tetsuya trattiene un urlo nel vedere decine e decine di donne appese al soffitto, appese a ganci da macellaio.
Una di esse è particolarmente familiare. Con orrore, il pilota del Great riconosce Cutey Honey, con i circuiti completamente in tilt, che non fa altro che girare la testa e ripetere la stessa frase.

Honey flash!
Honey flash!
Honey... bzzz... flash!
H...

Un unico, secco colpo di pistole. Le mani di Tetsuya, che impugnano la pistola, si sforzano di restare ferme.
Proprio mentre sta per uscire, però, il corpo di Honey riapre gli occhi, sbarrandoli.
La voce che si rivolge a Tsurugi è quella del dottor Shiba, il padre di Hiroshi. Il virus informatico in cui si è trasformato ha infettato anche i circuiti della ragazza robot.
"E' così che tratti i tuoi amici, Tetsuya Tsurugi? Non uscirete MAI di qui, questo tempo sarà la vostra tomba. Morirete qui dentro, distrutti dalla grandezza d..."
Un altro colpo di pistola, più deciso.
"Proseguiamo", mormora il pilota del Great, con lo sguardo buio.



Il secondo blocco in cui Tetsuya si introduce col suo comando, è quello dei prigionieri maschi. Mentre ancora le sirene d'allarme risuonano impazzite e le urla dei prigionieri e delle guardie si alternano al lacerarsi della pelle e dei muscoli, Miko fonde l'apertura dell'area di detenzione.
Tetsuya guarda i prigionieri martoriati all'interno.
Sono quasi tutti maschi.
Crocefissa a una parete, Jun. Gli occhi fissi nel vuoto e il petto immobile, morta. Il sangue raggrumato a testimoniare un vile atto di violenza consumato prima che la vita l'abbandonasse.
Proprio davanti a lui, con la testa e le palpebre bloccate perchè non cessi di guardarla, è incatenato il Tetsuya di quest'epoca, prigioniero dopo lo scontro contro Mazinkaiser, vicino al Centro di Ricerche Spaziali. Le gambe gli sono state troncate di netto.
Respira debolmente. E quando i due Tetsuya si trovano l'uno davanti all'altro, sorride.
"Hanno... hanno provato a farmi urlare, ci crederesti?"
Tetsuya, quello venuto dal passato, stringe i pugni fino a sbiancarsi le nocche. Poi, delicatamente, toglie Jun dalla croce e la adagia vicino all'altro.
"Forse vuoi salutarla l'ultima volta"
Tetsuya del futuro lo guarda, risoluto. l tremendo dolore che prova è una lama sottile, tenuta nascosta, mai fatta trasparire.
"Voglio combattere Mazinkaiser. Quel demonio deve pagare per ciò che ha fatto"
"Non sei in condizioni di farlo"
"Non al massimo, forse. Ma posso far muovere un Mass Production usando solo le braccia"
Tetsuya guarda il suo alter ego mutilato.
"Prometti che mi farai combattere", dice quest'ultimo.
L'altro annuisce. "Va bene. Va bene - resta in silenzio per un momento, poi aggiunge - C'è qualcosa che vuoi o puoi dirmi, prima di questo scontro?"
"Chiederti di far sì che niente di tutto ciò avvenga, sarebbe scontato. Ti dirò questo. Quando tornerai nel tuo tempo, fai in modo di non perdere la lezione appresa a Edo"
"La lezione di Edo...", ripete l'altro Tetsuya, meditabondo.
"La fiducia negli altri", mormora il suo alter ego futuro.

Le manovre di partenza coinvolgono ognuna delle basi. Sul Drago Spaziale, un uomo solo parla a un intero equipaggio.
"Ora fate parte dell'Armata Mazinger", dice Koji, guardando ognuno negli occhi. " Se per alcuni di voi non significa nulla, sappiate che la vecchia Armata è quella che ha sempre lottato per la libertà di ogni singolo individuo. Oggi non ci arrenderemo, finché Mazinkaiser non sarà stato distrutto!"
Sanshiro incrocia le braccia e guarda gli altri membri del Drago. La sensazione, fastidiosa, è di non conoscere nessuno. Di tutti i piloti, solo Sakon è rimasto. Sanshiro si sente un sopravvissuto e, per un momento, fuori posto completo in un mondo che non gli appartiene più. Quando guarda il capitano del Drago, legge nei suoi occhi la piena comprensione e condivisione di tutto ciò che sta provando.
Con uno sguardo di sfida guarda il fronte, che si avvicina rapidamente. Poi guarda Gaiking, già pronto sul ponte.
Non è rimasto nulla.
Non è più Sanshiro Tsuwabuki. Non lo sarà mai più.



Dopo aver affidato il suo alter ego futuro ai soldati di Duke Fleed, Tetsuya va verso un uomo con il corpo martoriato, devastato da un complesso macchinario di tortura.
Un vecchio che tossisce sangue.
"Professor Yumi!"
Yumi rivolge il suo sguardo cieco tutt'intorno.
"Tetsuya...? non puoi essere tu!"
"Sono io, professore. Va... va tutto bene"
"Sayaka! Dov'è Sayaka!"
Gli occhi di Tetsuya, stanchi di sopportare tutto quell'orrore, si chiudono per un istante. "Sta bene, professore. Sayaka sta bene"
"Dovete distruggerli... dovete..."
Tetsuya, animato dalla stessa volontà di distruggere Mazinkaiser, annuisce con decisione. Ma sono le stesse parole di Yumi a fargli sbarrare gli occhi.
Non si sta riferendo a Mazinkaiser.
"Dovete distruggere TUTTI I VOSTRI ROBOT!"
"I nostri... robot?"
Yumi guarda il vuoto con gli occhi spenti. La parlata si fa febbrile. "I... protocolli MZ..."
Tetsuya sente un tuffo al cuore nel sentir parlare degli stessi, fantomatici Protocolli MZ, di cui trovò qualche indizio nelle basi della Human Alliance.
"Cosa sono i Protocolli? Perché...?"
"DEMONI! Sono... DEMONI!"

Le parole abbandonano Yumi. In pochi attimi, Tetsuya è davanti un cadavere.
Un rumore improvviso, a farlo voltare di scatto.



Sono tutti lì, davanti a lui.
Per quante battaglie ha combattuto nella sua vita, per quante volte ha messo in gioco la sua stessa esistenza, perfino Koji Kabuto sente il cuore sente il cuore farsi stretto davanti alla potenza dell'esercito di Mazinkaiser e del Generale Hardias riuniti.
I mostri di Mikeros sono accanto ad altrettanti disumani Mass Production. Il Monte Fuji e il Geo Front in lontanza, a ergersi su ogni cosa.
Ma non è la schiacciante forza numerica del nemico, a turbare Koji che, con Hiroshi e Sanshiro, guarda lo scenario davanti a se'. E' sapere che, di fianco a quei mostri, combatterà persone a cui ha voluto bene. E se stesso.
Il suo futuro?
Come prima di ogni importanta scontro, Koji apre il Pilder. Si alza. Punta rabbiosamente l'indice verso i suoi nemici.
"ASCOLTATEMI TUTTI! Siete ancora in tempo per tornare indietro! Per seguire ciò che sapete essere giusto! Chi di voi ha visto nascere l'Armata Mazinger sa che non è stata formata per diventare ciò che l'avete fatta diventare! Non avremmo mai ucciso o deportato degli innocenti, non avremmo mai combattuto assieme a questi mostri!"
La visiera del casco di Koji si abbassa, riparandone lo sguardo che già arde delle fiamme della futura battaglia.
"Se ricordate di tutto questo, abbandonate il campo di battaglia e avrete salva la vita! Altrimenti... dovrete vedervela con noi!"
Ispira profondamente. Un brutto presagio gli dice che, forse, è l'ultima volta che pronuncia queste parole.

"PERCHE' IO SONO KOJI KABUTO! E QUESTO E' MAZINGER Z!"

Una voce bassa, cupa, dietro le fila dell'esercito nemico, rimbomba riempiendo di morte ogni sguardo, ogni silenzio, ogni deglutire nervoso dei soldati di entrambi gli schieramenti.

"IO SONO KOJI KABUTO - ruggisce la voce dal Mazinkaiser - AMMAZZATELI TUTTI!"