tag:blogger.com,1999:blog-119008292024-03-13T20:42:41.056-07:00Dei o Demoniriassunto di una campagna gdr liberamente ispirata alle opere di Go Nagai... o di una futura serie di successo scritta a più mani?? :-)Generale Nerohttp://www.blogger.com/profile/02124278584103975139noreply@blogger.comBlogger75125tag:blogger.com,1999:blog-11900829.post-21736635376623773472010-10-10T04:22:00.000-07:002010-10-10T05:26:25.621-07:00Il Mondo di Zeta<div><a href="http://s304.photobucket.com/albums/nn165/GeneraleNero/?action=view&current=Front-2.jpg" target="_blank"><img src="http://i304.photobucket.com/albums/nn165/GeneraleNero/Front-2.jpg" border="0" alt="Photobucket" /></a></div><div><br /></div>Io vi voglio bene.<div>Perché ci avete seguiti col fiato sospeso, siete sempre rimasti qui e avete chiesto a gran voce che questa storia continuasse.</div><div>Ecco perché, prima di riportare un annuncio ufficiale, vorrei prima dirvi ciò che sto per dirvi in maniera informalissima, parlando come vecchi amici. </div><div>Abbiamo lavorato parecchio a <i>Dei o Demoni</i>, in quest'anno e passa in cui non ci siamo sentiti. Con una punta di stupore, visto che non credevo che questa storia che stavamo raccontando creasse tanta affezione. </div><div>Ok... credo sia finalmente giunto il momento di rivelarvi a cosa lavoravamo.</div><div><br /></div><div>Quella che vedete sopra è una copertina (disegnata dal bravissimo Paolo Lamanna, del <a href="http://www.c4dteam.com/dblog/">C4DTeam</a> che noi <i>grendaizeriani</i> conosciamo molto bene!)</div><div>La copertina di un romanzo che verrà presentato a Lucca. Incrociando tutte le dita possibile, spero che sia il primo di una serie di libri su <i>Dei o Demoni. </i></div><div>Sì, gente. La storia che state seguendo riscritta non più come una cronaca di giochi di ruolo, ma un romanzo. </div><div><i>Il Mondo di Zeta</i>, edito dalla <a href="http://www.editricelatorre.it/">Società Editrice La Torre</a>. </div><div><br /></div><div><i>Il Mondo di Zeta</i> racconta ciò che, in questo blog, è stato sempre accennato solo di striscio: l'inizio di tutto, quando un ragazzo di nome Koji Kabuto si mette ai comandi del Dio-Demone costruito dal nonno, fronteggiando gli eserciti di Hell. Ma voi lettori di questa storia sapete benissimo che il conflitto con il dittatore di Bados è solo l'inizio di una vicenda molto più grande... e molto più apocalittica.</div><div>Ora vorrei dirvi una cosa che non leggerete in un comunicato stampa.</div><div>Se questo libro esisterà, sarà in gran parte merito vostro. Proprio perché ci avete sempre seguito, vi siete emozionati, ci avete sostenuto e siete rimasti. Personalmente, ho un debito davvero grosso verso di voi. E credo lo abbiano tutti quelli che hanno scritto con me.</div><div><br /></div><div>Vi dobbiamo un grazie grande quanto un Mazinger. </div><div><br /></div><div>Ora se vi state chiedendo: continueranno gli aggiornamenti? ... sì, la risposta è sì. Vi accorgerete che il mondo di DoD nei romanzi non è esattamente quello del blog, quindi non è detto che quanto avete letto/leggerete qui, si rifletterà nelle pagine cartacee. Sarà proprio <i>Il Mondo Di Zeta</i> a darvene una prima dimostrazione. </div><div>Appena finito un altro progettino relativo ai robottoni (vero, Amon?), mi prenderò un po' di decompressione dalla fantascienza robotica e poi riaccenderò i motori e ... beh, ci ritroveremo sia su queste pagine che sulle altre. </div><div><br /></div><div>Spero davvero di vedervi tutti: saremo lì il 30/10 dalle 15 :)</div><div><br /></div><div>E ora, per un po' di dettagli...</div><div><br /></div><div><p align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm"><i><b>Shingo Tamai</b></i></p> <p align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm"><b><i>IL MONDO DI ZETA</i></b></p> <p align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm"><i><br /></i> </p> <p align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm"><i><br /></i> </p> <p align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm"><i>La Società Editrice La Torre presenta il romanzo Il mondo di Zeta di Shingo Tamai.</i></p> <p align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm"><i><br /></i> </p> <p align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm"><i>Ambientato nell’universo fantascientifico degli anime e dei giganti di ferro giapponesi, Il mondo di Zeta proietta le ansie e le inquietudini di un paese in guerra nella cornice dorata dei cartoni animati.</i></p> <p align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm"><i><br /></i> </p> <p align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm"><i>«C’era tutto un mondo dentro la cabina dello Zeta. Un mondo fantastico, il suo mondo, nel quale lui era l’eroe, la forza vendicatrice, il difensore invincibile. Ma quello era anche il mondo in cui i kikaiju gli si paravano davanti, uno dopo l’altro. Era il mondo dal quale vedeva il campo di battaglia, le case devastate, le persone schiacciate sotto le macerie, sotto i colpi dei mostri che Hell mandava per abbattere lui e Mazinger».</i></p> <p align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm"><i><br /></i> </p> <p align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm"><i>Shingo Tamai è un collettivo di scrittori composto da Cristiano Brignola, Juri Guidi, Francesca Guidi, Nicola Della Lena Guidiccioni e Daniele Bordonaro presente in varie forme sulla scena culturale italiana dal 2005 e impegnato in una rilettura critica di storie e personaggi dell’immaginario fantastico.</i></p> <p align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm"><i><br /></i> </p> <p align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm"><i>Presentato in anteprima alla prossima edizione di Lucca Comics & Games – Festival Internazionale del Fumetto, del Cinema d’animazione, dell’Illustrazione e del Gioco che si svolgerà dal 29 ottobre al 1 novembre 2010 nella città di Lucca (Piazza Napoleone, Sezione Editori, Stand E91), Il mondo di Zeta sarà distribuito in tutte le fumetterie, le librerie specializzate e le librerie di varia sul territorio nazionale che lo ordineranno attraverso i canali distributivi di Pan Distribuzione, Pegasus, Star Shop Distribuzioni, Golden Distribution ed ediQ Distribuzione e potrà essere acquistato sui principali siti di e-commerce specializzati nella vendita on-line di prodotti librari (ibs.it, unilibro, webster.it, bol.it) nonché attraverso il sito web della Società Editrice La Torre (</i><span><u><a href="http://www.editricelatorre.it/"><i>www.editricelatorre.it</i></a></u></span><i>) a partire dall’8 novembre 2010.</i></p></div><div> </div>Generale Nerohttp://www.blogger.com/profile/02124278584103975139noreply@blogger.com17tag:blogger.com,1999:blog-11900829.post-47508956439275750412009-05-24T02:42:00.000-07:002009-05-24T02:54:59.211-07:00<a href="http://s304.photobucket.com/albums/nn165/GeneraleNero/?action=view&current=121720069713fk8.jpg" target="_blank"><img src="http://i304.photobucket.com/albums/nn165/GeneraleNero/121720069713fk8.jpg" border="0" alt="Photobucket" /></a><br /><br />Sìssignori, mi rendo conto che è un bel po' che non ci sentiamo...<br />questo post di servizio serve solo a comunicare una cosa che per adesso resta un po' sibillina: stiamo lavorando tutti a <strong>Dei o Demoni</strong> molto, ma molto di più rispetto al passato... anche se non si vede. Di più non vi dico per semplice scaramanzia, ma purtroppo ancora per un po' non penso ci saranno aggiornamenti.<br />Se vi va, comunque, di restare in contatto in questo periodo di immersione della Fortezza delle Scienze, la mia mail è <a href="mailto:jack_the_monkey@hotmail.com">jack_the_monkey@hotmail.com</a>... anche per dare un volto ai commentatori che non hanno nome ;-)<br /><br />Arigatò e... <em>tsuzuku!</em>Generale Nerohttp://www.blogger.com/profile/02124278584103975139noreply@blogger.com20tag:blogger.com,1999:blog-11900829.post-66017467508939070252008-09-23T11:17:00.001-07:002008-09-23T11:20:19.382-07:0045: La via del samurai è la morte<a href="http://s304.photobucket.com/albums/nn165/GeneraleNero/aggiorna45/?action=view&current=great03.jpg" target="_blank"><img alt="Photobucket" src="http://i304.photobucket.com/albums/nn165/GeneraleNero/aggiorna45/great03.jpg" border="0" /></a><br /><br /><br />“Sono Pete, devo parlarti”<br /><br /><br />La fredda voce del pilota dello Skylar non lascia molte alternative: il messaggio, secco e deciso, chiude la comunicazione. Sanshiro rimane nella sua cabina per qualche istante, prima di dirigersi agli hangar e raggiungere con Gaiking la sua vecchia base, il Drago Spaziale. La base che negli ultimi ha visto sempre più di rado, via via che le operazioni alla Fortezza delle Scienze lo hanno assorbito sempre di più.<br /><br /><br />Rivedere la base da combattimento, sorvolarla, fa nascere dei sentimenti contrastanti nel pilota. Da una parte, la cognizione di quanto tempo sia passato da quando erano schiavi di Mikeros e costretti, ricattati dai mostri, a tradire la stessa razza umana.<br />Dall’altra, c’è la totale indifferenza e mancanza di emozioni, al solo pensiero di cosa sia successo e cambiato in questo periodo di guerra totale. Per Sanshiro Tsuwabuki, solo una cosa ha avuto importanza tale da aver segnato la sua esistenza: la totale fusione di mente e spirito con Gaiking. Anche adesso che dai, visori della sua cabina di pilotaggio, ingrandisce l’immagine dello Skylar e del suo pilota con il casco sottobraccio, Sanshiro non riesce a vedere più a vedere Pete Richardson come l’eterno rivale di un tempo.<br />Adesso è come tutti gli altri. Un essere umano.<br />Solo un essere umano.<br /><br /><br /><a href="http://s304.photobucket.com/albums/nn165/GeneraleNero/aggiorna45/?action=view&current=Gaiking-IlRobotGuerriero15-20avi_00.jpg" target="_blank"><img alt="Photobucket" src="http://i304.photobucket.com/albums/nn165/GeneraleNero/aggiorna45/Gaiking-IlRobotGuerriero15-20avi_00.jpg" border="0" /></a><br /><br /><br />“Sono qui, Peter”<br />Pete avanza verso di lui, la mascella contratta in un’espressione che – a malapena – riesce a nascondere una vena di disprezzo. Per molti secondi, i due piloti non riescono a fare altro che fronteggiarsi, con uno che non riesce a trovare le parole per cominciare e l’altro che lo scruta con una maschera di fredda indifferenza sul volto.<br />“Tutta quella gente… - mormora alla fine l’americano – tu sapevi chi erano, vero?”<br />“I miei cari. Quelli di Fuan Lee. Molto probabilmente anche i tuoi stessi parenti, Pete. Quindi?”, replica Sanshiro, come se la questione non avesse la minima importanza.<br />“TU LO SAPEVI!”, ringhia Richardson, trattenendo a stento il pugno.<br />Sanshiro annuisce. “Gli ostaggi del Generale Nero. Evidentemente non è più lui che comanda. Oppure ha deciso di disfarsene”<br />Richardson volta le spalle a Sanshiro. Per quanto, tra loro, la rivalità, la spacconeria, le sfide reciproche siano sempre state all’ordine del giorno, finora c’è sempre stato un muto e consensuale rispetto. Ora, per l’americano, quel rispetto è crollato miseramente.<br />Una consapevolezza che lo ferisce come mai avrebbe creduto.<br /><br /><br />“Potevi dircelo. Almeno avresti potuto dircelo”<br />“E per cosa? – replica il pilota del Gaiking con sarcasmo - Perché smetteste di combattere? Servite ancora molto a questa guerra”<br /><br /><br />Stavolta il pugno di Pete fa per schiantarsi contro la faccia dell’altro pilota. È con un’agilità che ha ben poco di naturale, che Sanshiro lo intercetta in tempo, bloccandolo nella propria stessa mano.<br />“Che razza di mostro sei diventato, Sanshiro?”, mormora Pete, senza riuscire a evitare nelle sue parole la stessa velenosa dose di rabbia e incredulità.<br />“Non devi preoccuparti, Pete. Mancano appena un paio di giorni allo scontro con il Generale Nero. Allora, tutto cambierà, tutto quanto”<br />La bocca si torce in un sorriso sinistro.<br />“Posso promettertelo”, sussurra, lasciando andare il pugno dell’altro.<br />Pete rimane per qualche momento a occhi sbarrati, a guardare Sanshiro, il bagliore oscuro nei suoi occhi che sembra il riflesso di quello – forse ancor più sinistro – nello sguardo del terribile e imponente robot sopra di loro.<br />“In una cosa hai ragione – ammette l’americano – Se qualcun altro dei nostri venisse a conoscenza di questa faccenda, il Drago Spaziale non combatterebbe più con la Fortezza. Non avrebbe più la minima ragione per fare nulla. Solo per questo motivo non dirò niente a nessuno e asseconderò le tue menzogne”<br />Sanshiro rimane senza dire nulla. Si limita a fissarlo, con un mezzo sorriso sul volto.<br />“Ma io so tutto e non ho la minima ragione per continuare – continua Pete – Non resterò a fianco di una persona che consideravo un amico, e che mi ha ingannato su ciò a cui tenevo di più”<br />“Per me puoi andartene dove vuoi”, replica Sanshiro, senza la minima traccia di emozione nella voce.<br />I due restano ancora a fissarsi, per un attivo di insostenibile gravità.<br />“Ho pietà di te, Sanshiro”<br />Sanshiro guarda Pete a bordo dello Skylar e accendere i motori. Non si vedranno mai più, di questo ne è sicuro. Mai più.<br />Eppure, ancora una frase gli sfugge di bocca, come se l’americano fosse ancora ad ascoltarlo.<br /><br /><br />“Cambierà tutto, Pete, vedrai. Dopo lo scontro con il Generale Nero, tutto sarà diverso”<br />Forse, nelle intenzioni di Sanshiro, vuole essere qualcosa di rassicurante. Ma mentre lì,a pronunciarla al ponte di decollo del Drago, con solo Gaiking a sentirla, suona molto più sinistra di una minaccia.<br /><br /><br /><a href="http://s304.photobucket.com/albums/nn165/GeneraleNero/aggiorna45/?action=view&current=Yumisayaka.jpg" target="_blank"><img alt="Photobucket" src="http://i304.photobucket.com/albums/nn165/GeneraleNero/aggiorna45/Yumisayaka.jpg" border="0" /></a><br /><br /><br />“Quella che ho preso è un’iniziativa personale e mi piacerebbe discuterla con tutti voi”, esordisce alcune ore dopo Yumi, davanti a tutti i piloti riuniti come al solito nella sala tattica. Per quanto il ritmo delle emergenze e delle missioni si sia susseguito con un ritmo davvero impressionante, stavolta il clima che si respira è molto differente. Lo si legge negli occhi di Tetsuya, di Maria, di Hiroshi. Ma anche dei piloti che hanno combattuto meno battaglie degli altri e che, tuttavia, attendono da ormai due anni questo momento. Perfino Boss, Nuke e Moocha sembrano molto più seri del solito.<br />Perché questa è l’ultima riunione prima dello scontro decisivo contro il Grande Generale Nero.<br />Per alcuni sembra ieri, per altri (soprattutto quelli che si sono trovati scaraventati nel futuro) il tempo è passato interminabile. Eppure è trascorso appena un mese da quando, in seguito alla grande battaglia per la riconquista di Berlino, il Generale Nero ha lanciato la sua sfida.<br /><br /><br />Un mese, per celebrare i rispettivi caduti e per avere il tempo di sanare le proprie ferite.<br /><br /><br />Un mese prima dello scontro decisivo tra il campione più grande delle forze nemiche e l’Armata Mazinger.<br />“La sfida è stata lanciata a noi soltanto, alla Fortezza delle Scienze e al Drago Spaziale”, spiega Yumi, guardando negli occhi di ognuno dei suoi piloti. Per un attimo, si sofferma su quelli di Alcor, così simili allo sguardo di Koji Kabuto. Kabuto sarebbe fondamentale in un momento simile ma, purtroppo, la sua assenza non è un problema a cui si possa trovare rimedio, per ora.<br />“Per questo motivo – prosegue lo scienziato – mi sono sentito in dovere di tener fuori Saotome e quelli dello staff della base Kujira da questo scontro”<br />Il volto metallico di Hiroshi si torce in una smorfia. “Avrebbero potuto esserci utili, almeno per fare numero”<br />“Lo so – annuisce gravemente Yumi – eppure abbiamo visto più volte il modo di agire del Generale Nero: per quanto sia un nostro nemico, non ha mai infranto una promessa. Non voglio essere io a cominciare a farlo”<br />Tetsuya annuisce. Tra tutti quanti, è quello la cui etica di soldato fa meglio comprendere questa scelta.<br />“Anche gli americani erano con noi a Berlino e sono stati sfidati. Anche Daisuke”<br />“Daisuke non fa più parte dell’Armata Mazinger da quando ha deciso di tradirci tutti quanti”, lo interrompe Hiroshi.<br /><br /><br />Il clima si fa immediatamente più freddo. Umon, presente alla riunione, fuma nervosamente dalla sua pipa e distoglie lo sguardo, per nascondere il suo stato d’animo. Duke Fleed, colui che è stato recuperato dalla base Asama, manda uno sguardo in tralice a Maria.<br /><br /><br /><i>- Puoi sentirmi?</i><br /><br /><br />Maria spalanca gli occhi per la sorpresa: non è la prima volta che qualcuno apre una comunicazione telepatica con lei e non il contrario; tuttavia, sia per l’eccezionalità della cosa, sia per le circostanze non sempre rilassate in cui si sono verificate circostanze analoghe, la ragazza non riesce a trattenere un moto di sorpresa.<br /><br /><br /><i>Sì. Sì, ti sto ascoltando.<br />- Perché dicono che il Duke Fleed della vostra dimensione ha tradito? Cos’è successo?<br />- Sono… sono successe molte cose. E credo sia il caso parlarne dopo, perdonami.<br /><br /></i><br /><br /><br />“Actarus non tradirebbe nessuno!”, protesta Alcor, alzandosi in piedi.<br />“Beh, allora Actarus dev’essere molto differente da Daisuke, visto che lui l’ha fatto eccome”, ribatte ostinatamente Hiroshi.<br />Tetsuya rivolge uno sguardo gelido al pilota di Jeeg. “Io sono sicuro che sarà lì a combattere con noi. È stato l’unico ad aiutarci davvero nel futuro, e questo non posso dimenticarlo”<br /><br /><br /><a href="http://s304.photobucket.com/albums/nn165/GeneraleNero/aggiorna45/?action=view&current=fleed.jpg" target="_blank"><img alt="Photobucket" src="http://i304.photobucket.com/albums/nn165/GeneraleNero/aggiorna45/fleed.jpg" border="0" /></a><br /><br /><br />Perso nella sua stessa oscurità, Daisuke, Duke Fleed, guarda meditabondo gli schermi di Yamatai No Orochi, puntati sulla piana del Kyushu.<br /><br /><br />“Stai sentendo il richiamo della battaglia, Principe?”<br />La voce di himika, suadente e vagamente beffarda, punge il buio tutt’intorno. Senza nemmeno voltarsi, Duke continua a studiare il campo di battaglia.<br />“Dobbiamo studiare un modo di schierare i soldati Jamatai. Voglio parlare con Amaso, Mimashi e Ikima”<br />“L’Impero Jamatai non parteciperà a questa battaglia”, sussurra Himika, sorridendo silenziosamente dell’irrigidirsi del Principe, per l’improvvisa sorpresa.<br />Si avvicina. Il buio si colora del frusciare della sua lunga veste immacolata. “Verremo per celebrare i caduti. Perché, comunque vadano le cose, nello scontro di domani cadranno degli eroi da commemorare”<br />Duke Fleed annuisce, meditabondo. “Io combatterò. Ho giurato, ai tempi in cui fu lanciata questa sfida. Se necessario, affronterò il Generale Nero da solo. Né con voi al fianco né con l’Armata Mazinger”<br />In un lungo momento di silenzio, il buio sembra addensarsi di nuovo sulle figure di entrambi, spezzato solo dall’intermittenza dei monitor della fortezza volante.<br />“Himika! – riprende Duke Fleed – Non mi hai dato nessuna delle risposte che avevi promesso”<br />“Gli indizi per capire cosa davvero sei, Principe, sono sempre stati alla tua portata. Sei tu che ancora rifiuti di vederli. Ma non temere: la comprensione arriverà. I rintocchi delle Campane di Bronzo scandiranno anche la tua strada. I miei insegnamenti non arrivano con le parole, Principe. Presto te ne accorgerai”<br />Duke Fleed si volta leggermente verso la demoniaca regina. “Domani ce ne andremo, io e Hikaru, su Grendizer. Comunque vada lo scontro, andremo via per sempre”<br />“Lo so”<br />I due restano a fissarsi, per un lungo momento.<br />“Ho un ultimo favore, Principe. Concedimelo, e giuro che lascerò in pace te e la tua umana”. Il tono di voce di Himika sembra cambiare. Diventare meno freddo, meno tagliente, e Duke Fleed non può fare a meno di chiedersi se non fosse quella, la voce che aveva la Regina Himiko prima di fondersi con il demone che ha cambiato per sempre la sua natura umana.<br />“Parla”.<br />La sacerdotessa Jamatai si avvicina al volto di Duke, al solito coperto dal casco. Mormora qualcosa, con una voce appena percettibile.<br /><br /><br />Duke resta in silenzio, per un istante che sembra non dover finire mai.<br /><br /><br />“Va bene”, dice poi.<br /><br /><br /><a href="http://s304.photobucket.com/albums/nn165/GeneraleNero/aggiorna45/?action=view&current=Maria.jpg" target="_blank"><img alt="Photobucket" src="http://i304.photobucket.com/albums/nn165/GeneraleNero/aggiorna45/Maria.jpg" border="0" /></a><br /><br /><br />Una festa è quello che serve, per mantenere alto il morale di chi rimarrà e per rassicurare chi se ne andrà via.<br />La decisione, ampiamente caldeggiata da Tetsuya e dal dottor Tonda e approvata da Yumi è infatti la seguente: sacrificare il futuro della razza umana, coloro che la dovranno ripopolare, è stupido e inutile.<br />La morte è appannaggio dei soldati.<br />Così, i civili resteranno in Corea, a bordo della base Incredible Power, mentre il personale militare e parte di quello medico e scientifico continueranno la campagna di riconquista, affrontando lo scontro decisivo con il Grande Generale Nero. Il dado è tratto e ogni decisione è presa. Il modo migliore di suggellarla è proprio in un ultimo arrivederci.<br />Proprio come avrebbe voluto Koji Kabuto, il vero grande assente della poderosa battaglia che attenderà tutti l’indomani.<br /><br /><br />Il ponte della Fortezza è gremito di gente: i superstiti di Edo fanno conoscenza finalmente con quelli che hanno viaggiato sulla base mobile da quando l’umanità ha subìto lo scacco dell’Impero Mikeros.<br />Ognuno cerca di divertirsi, proprio come al tempo della festa organizzata da Koji e Cutey Honey, a Berlino. Ma né l’uno (disperso dopo il viaggio temporale dell’Armata) né l’altra (chissà dove, in missione segreta con Goda) sono presenti. E l’ombra dello scontro, la possibilità di non rivedere più i propri cari, non riesce ad allontanare l’ombra di un futuro ben poco rassicurante.<br /><br /><br /><a href="http://s304.photobucket.com/albums/nn165/GeneraleNero/aggiorna45/?action=view&current=alcor.jpg" target="_blank"><img alt="Photobucket" src="http://i304.photobucket.com/albums/nn165/GeneraleNero/aggiorna45/alcor.jpg" border="0" /></a><br /><br /><br />Sono in pochi, però, a conoscenza dell’assenza di Koji. Per quasi tutta la Fortezza, Kabuto è tornato, con poca chiarezza sui suoi giorni d’assenza e con un carattere un po’ più ombroso. Ma è tornato insieme alla squadra incaricata di investigare alla Base Asama.<br /><br /><br />Alcor si muove a disagio, in mezzo a tutta la gente che lo abbraccia, che gli dimostra tutto il calore e la fiducia di cui ha goduto il pilota di Mazinger Z. Al pilota del Goldrake 2 sembra di ingannare tutta questa gente.<br />Ma è in effetti un inganno tutto ciò che gli si chiede.<br /><br /><br />Caricare i guerrieri prima dello scontro, quando si tratterà di trovarsi nel Kanto contro il Generale Nero. Motivarli. Ecco cosa ci si aspetta da lui, nel piano proposto da Tetsuya.<br />Ad Alcor tutto questo riesce difficile da capire: non si è mai ricordato dei mostri di Micene come degli avversari particolarmente ostici. Certo, molto meno dei Veghiani, che pure vengono nominati con un terrore che il pilota non giudica esagerato solo da quando ha visto che cosa siano davvero, in questa dimensione.<br />Il mondo in cui è precipitato, risucchiato dal Death Cross è brutto, ostile, sgradevole. È un mondo militarizzato, in cui tutto ciò per cui sembra valere la pena combattere – le persone, la pace – sembra perso irrimediabilmente. Un mondo in cui i pericoli vengono affrontati con una drammaticità che lui e il resto del team del Laboratorio di Ricerche Spaziali non hanno mai ritenuto necessario, salvo Actarus. Tutto quello che potrebbe Alcor per motivare queste persone è quello che ha imparato sui campi di battaglia: che non esistono pericoli insormontabili, che anche le situazioni più gravi si risolvono. E, del resto, se la sua squadra è riuscita ad aver ragione mille e mille volte sui mostri di Vega, cosa può fare questa Armata Mazinger?<br /><br /><br />Eppure, non riesce a ingannare tutta questa gente. Anche se è a fin di bene.<br />Così, quando un nutrito gruppo di persone arriva verso di lui (tutte persone che gli sono state presentate: Sayaka, Shiro, Boss Nuke e Moocha), felici per aver ritrovato un amico, un fratello, un fidanzato che credevano perduto, Alcor si chiede se per loro, almeno per rispetto a loro, non sia il caso evitare di fingere.<br /><br /><br />“Non sono Koji”<br />Le parole corrono più veloce di lui, quando li vede avvicinarsi. Boss (l’unico che Alcor conosceva anche nella sua dimensione di provenienza, il Capo) sgrana gli occhi, guardandolo strano.<br />Poi scoppia a ridere. “Ma certo! Non sei Koji, sei Mazinger!”, dice, facendo palesemente il verso alle pretese di Hiroshi e di Sanshiro nel farsi chiamare coi nomi dei robot da loro pilotati.<br />“No, davvero. Io… c’è un errore. Sono solo… solo qualcuno che gli assomiglia molto”<br />Sayaka rimane a lungo a guardarlo.<br />“Koji…?”<br />Alcor la guarda. Guarda i suoi occhi lucidi, gli occhi dell’unica persona che sta prendendo seriamente ognuna delle sue parole. Perché probabilmente il dottor Yumi le ha già accennato alla cosa. Ma, altrettanto probabilmente, Sayaka ha preferito negare con tutte le sue forze.<br />Anche lo sguardo di Shiro è fin troppo eloquente.<br />Alcor rimane lì, fermo, senza avere nemmeno più la forza di fissarli. Distoglie lo sguardo.<br />“Mi fai schifo, qualunque <i>cosa</i> tu sia”, ringhia Sayaka, prima di correre via nella sua stanza.<br /><br />“Se voi morirete, verranno comunque a cercarci. Saremmo spacciati lo stesso”.<br />Il discorso, pronunciato da un ragazzino di pochi anni come Ryu, suona se possibile ancora più agghiacciante. In disparte, Maria è seduta accanto a lui e vede i Bambini Randagi liberati nel Kanto, proprio dove adesso dovranno dirigersi in quella che si prospetta essere la battaglia più dura di tutte quante. Sono così diversi dagli altri esseri umani che ha conosciuto, riflette: per quanto apparentemente anacronistici e fuori posto, una tribù formata da bambini più piccoli di Goro, sembrano gli unici a non avere nessuna paura, a prendere le cose come vengono. Forse perché si sono adattati alla morte.<br />“E’ proprio per questo che c’è bisogno di voi, Ryu – sussurra Maria – Voi sopravvivete, sopravvivete sempre. Avete imparato a non farvi salvare, a non dipendere da nessuno. Sarete voi i più adatti a guidare l’umanità”<br />“Noi?”<br />Maria annuisce. Parla al capo dei Bambini Randagi come parlerebbe a un adulto. E mentre parla scopre di riconoscersi in quei piccoli selvaggi: come loro, nemmeno lei ha vissuto troppo nel mondo pre-Mikeros, da rimpiangerlo come gli altri e da rimanere incatenata al suo ricordo.<br />“Se le cose vanno male, Ryu, dovrete insegnare agli altri a sopravvivere. Forse sì, vi verranno a cercare. Forse dovrete rimanere nascosti. Ma dovrete sopravvivere”<br />Il bambino resta per molto tempo in silenzio. Ora lui e Maria sembrano ritagliati fuori dalla festa, dagli altri che si sforzano di divertirsi e non pensare al domani. Ma è solo un’apparenza, bastano pochi sguardi per accorgersene: in realtà, <i>tutti</i> stanno pensando a cosa succederà dopo lo scontro contro il Generale Nero.<br />“Sì. Sì, va bene”, annuisce serissimo Ryu.<br />“E un’altra cosa Ryu…”.<br />Maria allunga una serie di quaderni al bambino, dopo averci pensato un po’. La voce si incrina leggermente per l’imbarazzo, nello spiegargli cosa sono. “Questi… qui ho… ho scritto tutto. Tutto quanto. Io… ecco, io te li affido. Me li ridarai quando ci rivedremo.”<br />Ryu rimane a guardarli, con un’espressione grave. Poi li prende.<br />“Se vuoi, puoi anche leggerli”, dice Maria.<br />“No – Ryu alza lo sguardo verso di lei, determinato, fiducioso – ti aspetteremo, invece. Io e gli altri. Quando tornerai”<br />Maria rimane per un istante a guardare il ragazzo. Poi lo abbraccia stretto, col corpo scosso da alcuni singhiozzi che non riesce a trattenersi.<br />“Quando tornerai”, ripete Ryu Takuma, tenendosi a lei.<br /><br /><br /><a href="http://s304.photobucket.com/albums/nn165/GeneraleNero/aggiorna45/?action=view&current=IlGrandeMazinga36byEdozTormentoRkin.jpg" target="_blank"><img alt="Photobucket" src="http://i304.photobucket.com/albums/nn165/GeneraleNero/aggiorna45/IlGrandeMazinga36byEdozTormentoRkin.jpg" border="0" /></a><br /><br /><br />“Voglio venire anche io!”<br />Stringendo la mano alla piccola Kaori, la bambina che ha conosciuto nel villaggio di Edo, Tetsuya guarda Goro che serra i pugni in preda a un improvviso risentimento. Scuote la testa e, anche se la sua espressione non è dura quando deve far capire certe scelte agli altri piloti, è altrettanto irremovibile.<br />“Ci sarà anche Daisuke – insiste Goro – Non puoi impedirmi di rivederlo. E non puoi impedirmi di aiutarvi! Perché Shiro può rischiare la vita e io no?”<br />“Perché tu hai un compito più importante, Goro”, risponde Tetsuya. Gli prende la mano e la stringe su quella di Kaori. Sorride, sentendo gli sguardi di entrambi i bambini puntati su di lui.<br />“Goro lei é Kaori. Te l’affido, è una mia carissima amica. Saranno tempi molto difficili, quelli che arriveranno, sia che vinciamo o no contro il Generale Nero. Credi di riuscire a proteggerla?”<br />Gli occhi di Goro passano da un momento di smarrimento, nel momento in cui si puntano su quelli della sua coetanea. Kaori risponde con un sorriso un po’ imbarazzato dalle circostanze.<br />“Sì. Sì, certo”, risponde il ragazzo, con una luce molto più risoluta negli occhi.<br /><br /><br />Tetsuya fa un sorriso. Esattamente come Maria con Ryu, il tono che ha verso Goro è lo stesso che rivolgerebbe a un amico, un amico della sua stessa età. La guerra, la terribile guerra che ha devastato il mondo e ha imposto nuove responsabilità, nuovi ruoli, ha quasi azzerato le differenze tra adulti e bambini.<br />“Sapevo che non mi avresti deluso. Non preoccuparti per Daisuke. Vedrai che farà la scelta giusta”<br />“Ci ha tradito”, mormora il ragazzo, rabbuiandosi in volto.<br />“Era l’unica persona di cui potersi fidare mentre eravamo nel futuro. E ora è lui ad aver bisogno di fiducia, specie da suo fratello”<br />Di nuovo, senza pensarci troppo, Goro annuisce. Il suo volto si illumina in un sorriso, lo stesso sorriso sepolto da un anno e mezzo di conflitti e orrori.<br />La mano di kaori si stringe più saldamente alla sua.<br />“Buona fortuna. Buona fortuna a tutti voi”<br /><br /><br /><a href="http://s304.photobucket.com/albums/nn165/GeneraleNero/aggiorna45/?action=view&current=JEEG_Dvd_Jap_Ita_Jap_HQ_02avi_00031.jpg" target="_blank"><img alt="Photobucket" src="http://i304.photobucket.com/albums/nn165/GeneraleNero/aggiorna45/JEEG_Dvd_Jap_Ita_Jap_HQ_02avi_00031.jpg" border="0" /></a><br /><br /><br />Una sola persona non sembra presente ai festeggiamenti. Ci sarà tempo, si dice, visto che l’unica persona di cui gli importi, di cui gli sia mai importato, lo seguirà col Big Shooter, nel pieno della battaglia.<br />Una festa per salutare persone con cui non ha alcun legame, non ha senso per Hiroshi Shiba.<br />Il cyborg è solo, nella sua stanza. A occhi spalancati, davanti al monitor del suo computer personale.<br />Il volto illuminato dalla gelida luce dello schermo, lo fa apparire artificiale, anche adesso che ha le sue sembianze umane. L’espressione, però, è fin troppo umana per lasciare il minimo spazio a qualche tipo di dubbio.<br />Facendosi coraggio, Hiroshi non ha detto a nessuno delle informazioni che ha prelevato dalla Base Asama, teatro della scorsa operazione. I dati recuperati di nascosto dai server della base, mentre Tetsuya e Sho esploravano il resto dello stabile, le lunghe ore passate a cercare di aggirare codici, password, protezioni.<br />Tutto fin troppo facile, quasi come se tutte quelle informazioni volessero farsi trovare. E, dopo le ultime cose che sono successe, la nozione di <i>destino</i> è entrata con sempre una maggiore violenza nel cuore d’acciaio di Jeeg. Con la mano tesa sulla tastiera, Hiroshi scava sempre più profondamente nel proprio passato, portando alla luce sempre nuovi pezzi.<br />Pezzi che forse sarebbe stato meglio dimenticare.<br /><br /><br />Una trascrizione telefonica, tra suo padre e un non ben specificato direttore. Il Direttore della Human Alliance?<br /><br /><br /><i>Shiba – Conosco benissimo i propositi di Saotome: costruire un robot che sfrutti l’Energia Getter. Ma questo non ci porterà ad alcun tipo di progresso. È nell’uomo che devono venir fatte le sperimentazioni, è l’uomo che deve evolvere.<br />Direttore - Eppure non sembra che la sperimentazione sui soggetti umani abbia avuto i risultati sperati. Un uomo irradiato massicciamente dalle radiazioni B diventa al 20% delle probabilità un Devilbeast, o muore.<br />Shiba – questo è perché l’organismo umano non è pronto per sopportare un campo energetico di radiazione così massiccio. I raggi alieni ci hanno già fatto evolvere una volta. Un irradiamento diretto porterebbe a un’ennesima evoluzione non reversibile.<br />Direttore – non è l’evoluzione quello che cerchiamo?<br />Shiba – l’unica evoluzione possibile è quella che porta all’immortalità! Non a ritornare a essere bestie che possono perire per mano di bestie più feroci di loro.<br />Direttore – cosa propone?<br />Shiba – ho discusso col dottor Kabuto. Abbiamo convenuto che è nella fusione uomo-anima-macchina la chiave di tutto. Guardate il funzionamento dei demoni e degli infestati Vegan: ci sono enormi analogie. Entrambi possono cambiare forma e dimensioni, sviluppare armi naturali, essere perfette macchine per uccidere. Ma perdono una cosa estremamente importante.<br />Direttore – si spieghi, dottore.<br />Shiba – perdono la razionalità umana. Sono controllati da impulsi alieni o bestiali. La perfetta evoluzione deve permetterci di non perdere nulla, ma solo di guadagnare. L’organismo umano non è pronto ad accogliere i raggi Getter. Ma se fosse la macchina a evolvere dentro di noi e insieme a noi, i danni forse sarebbero ammortizzati. Saranno le macchine a evolvere, mutare dentro il corpo umano. Si legheranno al corpo, ma non sarà il corpo al centro dell’irradiamento.<br />Direttore – è il procedimento opposto a quello dei Mazinger, mi pare…<br />Shiba – Kabuto vuol sviluppare i Mazinger in modo che si verifichi una fusione tra l’anima del pilota e quella del robot. L'uomo che diventa un tutt'uno con la macchina. Io voglio che invece sia la macchina a fondersi all’uomo. La mente deve restare quella del pilota. Lui è DIO, l’unico vero DIO.<br />Direttore – in che modo vuole sviluppare questa idea?<br />Shiba – Abbiamo sintetizzato il metallo di una delle Campane di Bronzo e le abbiamo fuse ad alcune nanomacchine di mia progettazione. Verranno implementate in una cavia, e prolifereranno in esso. Allo scadere di un countdown molto lungo, riveleranno tutto il loro potere.<br />Direttore – sa bene che non abbiamo cavie da fornirle, in questo.<br />Shiba – Non ne ho bisogno.</i><br /><br /><br />Hiroshi controlla la data. 1981. Già da così tanto tempo si stava discutendo del suo destino?<br /><br /><br />Decide di guardarne un’altra. Due lettere, brevi lettere che lo lasciano – se mai fosse possibile – ancora più smarrito.<br /><br /><br />Una è archiviata come <i>Documenti</i>:<br /><br /><br /><i>Ogni demone possiede una forma più piccola e una forma giga.<br /><br /><br />Anche il MIO demone avrà la sua forma gigante. Sfruttando alcune scoperte sull'energia magnetica che vi ho enunciato tempo fa, sono orgoglioso di poterle dire che parte del corpo gigante che ho progettato per Jeeg è ormai a buon punto. Il Dotaku Project si avvia a creare la prima vera divinità della storia, il suo demone artificiale.<br />Il robot gigante Jeeg non sarà una macchina pilotata da un uomo. Sarà la macchina E l'uomo, i cui arti saranno direttamente sotto il controllo nervoso del cervello.<br /><br /><br />Senjiro Shiba</i><br /><br /><br />L’altra, che lascia presagire cose ancor più tremende, porta come nome <i>“Campana di Bronzo”</i>. Hiroshi ha un attimo in cui è combattuto, in cui qualcosa gli fa pensare che forse sarebbe meglio nemmeno aprirlo, quel file.<br /><br /><br />Il suo passato, tutto quello che ha.<br />Improvvisamente, però, si chiede se sia così importante. Se valga così la pena, scoprire un passo alla volta di essere un mostro.<br /><br /><br />Lo apre.<br /><br /><br /><i>Sono piuttosto sicuro di poter datare quelle rovine che abbiamo trovato in Sud America. Risalgono a un'epoca di gran lunga anteriore allo sviluppo dell'homo sapiens sulla terra, addirittura prima delle glaciazioni.<br /><br /><br />Come accennato, i resti dei palazzi presentano la stessa contaminazione che abbiamo rinvenuto sul soggetto "Duke Fleed" prelevato tramite Death Cross e sulla donna recuperata nel crash di Roswell. La contaminazione è estremamente intensa.<br />Abbiamo anche rinvenuto dei corpi umani. Sembrano appartenere a esemplari di homo sapiens per nulla dissimili a noi. Sono stati uccisi da un massiccio irradiamento e da bruciature di incredibile intensità. La mutazione più particolare che hanno subìto alcuni corpi é stata la completa mutazione delle cellule di tutto l'organismo in cloruro di sodio. Delle perfette statue di sale.<br /><br /><br />Un oggetto in particolare sembra essere irradiato molto più di altri: è una campana in tutto simile alle Dotaku funerarie giapponesi.<br />Crediamo sia collegata all'altra campana che abbiamo trovato in Giappone. A prima vista sembrano assolutamente identiche e costruite dall'uomo. Probabilmente è databile allo stesso periodo in cui è stata costruita anche la maschera di pietra e il robot gigante.<br /><br /><br />S. Shiba</i><br /><br /><br />“Padre…” mormora Hiroshi.<br />“Padre… maledetto bastardo”.<br /><br /><a href="http://s304.photobucket.com/albums/nn165/GeneraleNero/aggiorna45/?action=view&current=06Incubo-LaVeritRivelata-ShinGetter.jpg" target="_blank"><img alt="Photobucket" src="http://i304.photobucket.com/albums/nn165/GeneraleNero/aggiorna45/06Incubo-LaVeritRivelata-ShinGetter.jpg" border="0" /></a><br /><br /><br />Il microfono gracchia una voce roca, inconfondibile. Il tono è di chi abbia accettato la comunicazione più per una sfida che per altre ragioni.<br /><br /><br />“Sono il maggiore Schwartz. Vi ricevo”.<br /><br /><br />Nella sala tattica, Tetsuya guarda Yumi di sfuggita.<br />“Schwartz, sono Tetsuya Tsurugi. Stiamo approntando l’attacco definitivo contro il Generale Nero”<br />Il microfono resta silenzioso, ronzante.<br />“E allora?”<br /><br /><br />I piloti della Fortezza restano spiazzati. Rabbia sì, quella se la sarebbero aspettata, ma non un tale tono di indifferenza, verso uno scontro che potrebbe cambiare il destino della razza umana.<br />Sforzandosi di non scomporsi, Tetsuya aggiunge: “Abbiamo bisogno di supporto”.<br />Adesso, al silenzio si sovrappone una risata rauca. Una risata piena di disprezzo e di cieca, vuota disperazione. “E perché? Tra i vostri piloti ci sono mostri meccanici, alieni che potrebbero perdere il controllo da un momento all’altro e ucciderci tutti, altri che hanno vistosamente cambiato bandiera. Che differenza c’è tra voi e gli invasori?”<br />“Schwartz, capisco il tuo punto di vista, ma i nostri piloti si sono sacrificati più volte, ed è stato anche per salvaguardare voi”<br />“Tsurugi – lo interrompe di nuovo il maggiore americano – la questione è semplice: voi non rappresentate la razza umana. Non so se c’è mai stato un momento in cui lo avete fatto, ma adesso in voi c’è la stessa umanità di quelli che combattiamo. Il mio augurio è che moriate tutti, voi e gli altri mostri, e liberiate entrambi il mondo dalla vostra presenza. Passo e chiudo”<br /><br /><br />La comunicazione si interrompe, prima che Tetsuya, Yumi o chiunque altro abbia la possibilità di replicare.<br />“Era un tentativo che andava fatto comunque”, commenta amareggiato Yumi.<br /><br /><br /><a href="http://s304.photobucket.com/albums/nn165/GeneraleNero/aggiorna45/?action=view&current=UFORoboGrendizer2.jpg" target="_blank"><img alt="Photobucket" src="http://i304.photobucket.com/albums/nn165/GeneraleNero/aggiorna45/UFORoboGrendizer2.jpg" border="0" /></a><br /><br />“Non sei mio fratello”, dice Shiro, con un tono decisamente ostile.<br />Alcor annuisce.<br />Sono in disparte dalla festa, adesso. Il pilota del Goldrake 2 si mette vicino al ragazzo, sedendosi accanto a lui. “No, non lo sono”, dice con aria decisamente mesta.<br />Rimangono per un po’ in silenzio, Alcor con la certezza che Shiro se ne andrà senza aggiungere altro. Non è così. Il ragazzo lo guarda sempre con quell’aria cupa, delusa.<br />Alcor fa un lungo sospiro. “Per un po’ potremmo fare finta, se vuoi, però”<br />“Perché? A cosa servirebbe?”, è la risposta di Shiro.<br />Di nuovo, Alcor si prende una lunga pausa, scegliendo le parole accuratamente. “Non ho mai avuto un fratello, sai? E sicuramente, da quello che vedo, dovevi volere molto bene a Koji”<br />“Gliene volevo parecchio, sì”, risponde il ragazzo, facendosi scappare un singhiozzo.<br />“Vedrai che, qualunque cosa sia successa, se la caverà. Se è uno che mi assomiglia, deve avere una scorza dura”, commenta Alcor, con un sorriso.<br />Shiro ricaccia indietro le lacrime. “Sì… lo è. È il pilota del Mazinger Z e… e… è mio fratello”<br />Poi, finalmente, restituisce il sorriso.<br />“Beh, dicono che te la cavi bene a pilotare il… come lo chiamate, voi? Double Spacer? Se dovrò scendere in battaglia, credo lo farò col mio Goldrake 2, che è praticamente uguale, quindi… perché non mi dai un paio di dritte?”<br />Shiro si asciuga gli occhi.<br />Poi guarda Alcor.<br />E quando annuisce, il pilota del Goldrake 2 sa che magari non saranno fratelli, ma di sicuro ha guadagnato un amico.<br /><br /><br /><a href="http://s304.photobucket.com/albums/nn165/GeneraleNero/aggiorna45/?action=view&current=4-52.jpg" target="_blank"><img alt="Photobucket" src="http://i304.photobucket.com/albums/nn165/GeneraleNero/aggiorna45/4-52.jpg" border="0" /></a><br /><br /><br />Le ultime jeep partono. Il sole, tinto di rosso, ricorda un Giappone ancora distante, ma non più così lontano come un tempo. Non come il giorno in cui risuonarono gli allarmi per la prima immersione, quella conseguente all’invasione Mikeros.<br />Pochi minuti e, sul ponte, la cupola inizia già a formarsi di nuovo. Le prime placche esagonali di energia.<br />Tetsuya e Jun guardano il tramonto. Il tramonto non di una sola giornata, ma di un intero periodo delle loro vite. Jun, in particolare, guarda l’orizzonte senza dire una parola. I muscoli del volto sono appena contratti, induriti.<br />La mano di Tetsuya, sulla spalla, la fa trasalire.<br /><br /><br />“Non devi aver paura. Ora non sei più da sola. Ora siamo in due, e non dovrai più affrontare da sola il Generale Nero. Siamo io e te. Siamo stati addestrati, per questo”<br /><br /><br /><a href="http://s304.photobucket.com/albums/nn165/GeneraleNero/aggiorna45/?action=view&current=jun.jpg" target="_blank"><img alt="Photobucket" src="http://i304.photobucket.com/albums/nn165/GeneraleNero/aggiorna45/jun.jpg" border="0" /></a><br /><br /><br />Le labbra di Jun si piegano in uno strano sorriso. “Perdonami, ma adesso non ho voglia di pensare al nostro addestramento. E nemmeno alla guerra”.<br /><br /><br />Senza aggiungere altro, si allontana, percorrendo da sola il ponte di decollo, fino a tornare da sola dentro la Fortezza delle Scienze.<br />Tetsuya Tsurugi, l’indomito pilota del Great Mazinger, non riesce a fare altro che a seguirla con lo sguardo completamente meravigliato.<br /><br /><br />Uno scossone costringe tutti quanti a reggersi forte.<br />Come fosse un segnale convenuto, tutti quelli che sono rimasti sulla Fortezza delle Scienze si riversano fuori, sul ponte. Tutti quanti, piloti, personale medico, meccanici, scienziati, addetti alle comunicazioni.<br /><br /><br />Ognuno dei membri dell’Armata Mazinger respira a pieni polmoni l’ultima boccata di aria naturale. L’ultima boccata di pace, prima di un viaggio nel buio dei fondali marini e in quello – forse ancora più oscuro – dell’imminente battaglia. L’ultima boccata di pace che, proprio per questo, ha un retrogusto già di nostalgia e paura.<br /><br /><br />Come un cerchio che si chiude, i ricordi di ognuno vanno alla prima volta in cui la Fortezza si è inabissata.<br />Maria, Tetsuya, Jun. Paradossalmente, questi tre piloti, uniti tra loro da strani incroci di rapporti e di emozioni, sono quelli che meglio possono ricordarsi quei momenti. Non Hiroshi, ritrovato dopo l’anno di esilio sottomarino. Non Daisuke, che ora deve vedersela con un’oscurità più grande. Non Koji, ovunque egli sia, in questo momento.<br /><br /><br /><a href="http://s304.photobucket.com/albums/nn165/GeneraleNero/aggiorna45/?action=view&current=IlGrandeMazinga29byEdozTormentoRkin.jpg" target="_blank"><img alt="Photobucket" src="http://i304.photobucket.com/albums/nn165/GeneraleNero/aggiorna45/IlGrandeMazinga29byEdozTormentoRkin.jpg" border="0" /></a><br /><br /><br />Per loro tre, l’inabissarsi porta ai ricordi di un’umanità distrutta, di un impero di mostri, di una fuga precipitosa. Di compagni che, per un motivo o per l’altro, adesso non ci sono più. I ricordi e l’augurio di farcela vanno a chi hanno lasciato, a chi stanno lasciando.<br />Al Direttore, Kenzo Kabuto, che più di ogni altro forse avrebbe dovuto assistere a questo scontro.<br />Alla piccola Lorelei, vittima di un destino infelice.<br />Al giovane Kurobe, sacrificatosi nella sua prima battaglia.<br />Alla dottoressa Asamiya – o alla Marchesa Yanus.<br />A Daisuke che, il giorno in cui il Generale Nero sfidò l’Armata Mazinger, voltò le spalle ai suoi compagni umani.<br />A Koji Kabuto, sacrificatosi per non diventare mai il mostro che s’è visto diventare nel futuro. A Mazinger Zeta, distrutto in quell’occasione.<br /><br /><br />I vivi e i morti, i presenti e gli scomparsi, si allontano con le ultime jeep che si allontanano all’orizzonte. Sono loro, l’unica cosa per cui si continua a lottare fino all’ultimo.<br />Per cui si continua a morire.<br />Perché questa è la via del samurai. La via del samurai è la morte.<br /><br /><br /><a href="http://s304.photobucket.com/albums/nn165/GeneraleNero/aggiorna45/?action=view&current=MazinKaiser08MazinKaiserControilGen.jpg" target="_blank"><img alt="Photobucket" src="http://i304.photobucket.com/albums/nn165/GeneraleNero/aggiorna45/MazinKaiser08MazinKaiserControilGen.jpg" border="0" /></a><br /><br /><br />In quello che resta di Tokyo, intanto, si muovono i giganti. Enormi guerrieri biomeccanici che guardano freddamente le truppe di umani, riprogrammati, in marcia per tutta la città.<br />Vicino alla spezzata Torre della capitale giapponese, riposa Demonika, in attesa. Il capolavoro terribile del defunto Conte Blocken, ora in mano agli invasori che hanno calpestato il genere umano.<br /><br /><br />Dentro, il Maresciallo Inferno medita, guardando tutti i Generali delle Sette Armate rimaste in vita.<br />Decisamente pochi. La guerra contro l’Armata Mazinger ha preteso un prezzo troppo alto.<br /><br /><br />“IO pretendo l’onore di offrire le mie truppe e il mio appoggio al Generale Nero”, ringhia Rigarn, guardando fisso il Maresciallo e il primo Ministro Argos, accanto a lui.<br />“In base a che diritto? Ssssarò io a offrirgli la mia protezione. Io ssssono la Morte. Io decido della vita di ogni esssere vivente. E domani sssi deciderà del diritto alla sssopravvivenza del Generale Nero”<br />La lama della falce del Generale Hardias brilla nell’oscurità, come per imitare il folle sorriso disegnato sul volto che ha al posto della mano.<br /><br /><br />Un rumore ritmico, cadenzato, di mandibole che schioccano in un continuo e incessante <i>tclac tclac!</i> accompagna il ronzio crescente delle parole di Scarabeth, Generale delle Armate Insettoidi.<br />“Hardias… <i>tclac tclac</i>… amico degli umani… - il ronzio cresce d’intensità, quasi alimentato da una moltitudine di mosche, cavallette, api – nemmeno tu hai diritto di accampare nulla…”<br /><br /><br />La fiamma che circonda il teschio capovolto del Generale dei Morti avvampa di una rabbia malcelata. Il volto sulla mano, dalla pelle tirata e putrida, stringe gli occhi nel tentativo di mantenere il controllo.<br />“Come osssssi chiamarmi amico degli umani, Sssscarabeth?”<br />“<i>Tclac tclac</i>… hai lasciato le loro città intatte… <i>tclac</i>… le loro vite… hai patteggiato con loro”<br />“Sssolo perché fossssero una nossstra rissssorsa!”<br />Il ronzio di Scarabeth schiocca in un’atroce, agghiacciante, parodia di risata umana. “<i>Tclac tclac!</i>… Risorse? Mikeros non ha bisogno di risorse. Le mie Armate, in Africa, hanno <i>disinfestato</i> la razza umana!”<br /><br /><br />“ORA BASTA!<br /><br /><br />La voce del Maresciallo Inferno impone il silenzio.<br />“Dite di aver aspettato nelle viscere della Terra per anni. Ora intendete forse perdere tempo in queste sciocchezze?”<br />Per un momento, il volto meccanico di Argos si fissa a guardare il Maresciallo Inferno, come se qualcosa – nel tono di quest’ultimo – avesse spinto il Primo Ministro a trattenere un improvviso scatto di rabbia. Quando però il volto sulla mano prende a parlare, il tono che ne esce è distaccato, pieno della solita flemma.<br />“È il nostro protocollo, signore. Un’Armata dovrà essere scelta per accompagnare il Generale Nero nel suo duello”<br /><br /><br />“NON INTENDO CHIEDERE AIUTO A NESSUNO”<br /><br /><br />I passi pesanti, rimbombanti per tutta Demonika, impongono il silenzio più assoluto, meglio di un qualsiasi ordine.<br />Passi regali, di chi è abituato a incedere e incapace di scappare. Di chi spacca la terra stessa, col solo peso del proprio terribile nome.<br /><br /><br />“Grande Generale Nero”, lo apostrofa il Maresciallo Inferno, con aria beffarda. Lo stesso nome viene pronunciato con tutt’altro tono dai comandanti delle Armate di Mikeros. Un tono pieno di sottomissione, rispetto e paura che non sfugge all’attuale capo dell’Impero Sotterraneo. Ognuno tra i tremendi Generali, responsabili di ogni genere di violenza e genocidio, rimpicciolisce fino a scomparire del tutto, nella possente ombra di quello che, fino a non molto tempo fa, era il loro condottiero.<br /><br /><br />Il Generale pianta per terra lo spadone a due mani, con una forza impressionante.<br /><br /><br />“Inginocchiati, Generale Nero”, ordina perentoriamente Argos.<br />La colossale montagna di tenebra rimane ferma dov’é.<br />“Non intendo portare alcun rispetto a chi portato il nostro Impero alla rovina”<br />“Ritirate immediatamente le vostre insinuazioni!”, sibila il Maresciallo, la voce contratta dalla rabbia.<br />“Angoras, Dreidow, la Fortezza Mikeros e la guerra con le genti dell’Impero Jamatai. Queste non sono insinuazioni, sono fatti”.<br />“E che dire allora di Birdler e Yuri Caesar? Non erano forse sotto la vostra responsabilità?”, replica il nuovo comandante Mikeros.<br />Il Grande Generale Nero annuisce, gravemente. “Sono pronto ad assumerla, quella responsabilità. E sono pronto a pagarla di persona. Voi? Dietro quale altro Generale intendete nascondervi? Non ne sono rimasti molti”<br />“Siete qui per fare politica, Generale Nero?”, mormora il Primo Ministro Argos a voce bassa, cupa.<br /><br /><br />Lo sguardo del Generale Nero è quello che riserva ai traditori, colmo di una superiorità e di un disprezzo schiaccianti. Cade, tagliente come lo spadone che porta, addosso ad Argos – colpevole delle macchinazioni che hanno portato il Maresciallo Inferno a prendere il suo posto – a Rigarn, sua accondiscendente pedina.<br />“No. Chiedo di affrontare l’Armata Mazinger da solo. Io e qualunque soldato voglia seguirmi volontariamente, senza l’ausilio di alcun Generale”<br />“Permesso accordato”, risponde subito il Maresciallo.<br /><br /><br />“Generale…”, esordisce Rigarn. La sua voce tradisce tutto il travaglio nella sua anima: l’ammirazione per il comandante e la vergogna per aver contribuito a deporlo. Distoglie la frase, soffocando in un ringhio l’incapacità di continuare oltre.<br />Hardias si inchina. “Generale. Sssappiate che la Morte veglierà sssui vossstri passi. E osssserverà”<br />Le mandibole di Scarabeth schioccano d’approvazione. “<i>Tclac tclac</i>… Valuteremo se sarete in grado di ristabilire il vostro onore perduto. E, nel caso abbiate successo, tornerete a essere il nostro Generale”<br /><br /><br />Il Maresciallo Inferno sbatte con violenza un pugno contro il bracciolo del suo trono. “Se non fossimo in tempo di guerra, non avrei tollerato questa insolenza, Scarabeth! IO sono il vostro comandante, e lo rimarrò. Generale, avete avuto il vostro permesso. Ora andatevene!”<br /><br /><br />Ma la voce dell’antico condottiero delle forze di Mikeros risuona ancora una volta, forse un’ultima volta, dentro Demonika.<br /><br /><br /><a href="http://s304.photobucket.com/albums/nn165/GeneraleNero/aggiorna45/?action=view&current=IlGrandeMazinga01byEdozTormentoRkin.jpg" target="_blank"><img alt="Photobucket" src="http://i304.photobucket.com/albums/nn165/GeneraleNero/aggiorna45/IlGrandeMazinga01byEdozTormentoRkin.jpg" border="0" /></a><br /><br /><br />“GENERALI DI MIKEROS! Sappiate questo. È stato un onore combattere al vostro fianco. Sono stato orgoglioso di comandarvi alla testa dell’esercito di Mikeros. Sono stato orgoglioso di ognuno di voi, e lo sono ancora adesso”<br /><br /><br />Senza un solo ordine, senza un solo segnale, tutti i Generali e i soldati al loro seguito si inginocchiano davanti al Grande Generale Nero.<br />Il Grande Generale Nero, che esce dalla fortezza per incontrare il suo destino, qualunque esso sia.<br /><br /><br />“Alzatevi in piedi! Ve lo ordino!”, urla il Maresciallo Inferno.<br />Ma ognuno dei capi delle Armate rimaste, a testa china, rimane in silenzio, in ginocchio.<br />In un silenzioso rispetto verso colui che non è solo un generale.<br />È un eroe.<br /><br /><br />Un eroe nelle tenebre.Generale Nerohttp://www.blogger.com/profile/02124278584103975139noreply@blogger.com12tag:blogger.com,1999:blog-11900829.post-59897377226758087672008-06-09T12:25:00.000-07:002008-06-09T13:42:01.601-07:0044: Death Cross! La crisi dei mondi infiniti!<a href="http://s304.photobucket.com/albums/nn165/GeneraleNero/aggiornamento44/?action=view&current=DivXITAMazingaVsDragoSauroDvd-Rt-1.jpg" target="_blank"><img alt="dsauro" src="http://i304.photobucket.com/albums/nn165/GeneraleNero/aggiornamento44/DivXITAMazingaVsDragoSauroDvd-Rt-1.jpg" border="0" /></a><br /><br /><br /><i>Il Ministro della Difesa li guarda passare, affacciato alla finestra. Per un attimo le espressioni degli scienziati vicino a lui, non sono il segno preoccupato della catastrofe incombente, ma lo sguardo orgoglioso di chi sa che forse ci sarà un domani.<br />Tokyo si staglia tutta davanti a lui, tutta a guardare a sua volta le gigantesche anime di metallo che sorvolano i cieli e vegliano sul Giappone.<br />“Queste armi sono l’orgoglio della nostra nazione”, mormora il Ministro.<br />“Solo un’armata di simili supermen potrà salvarci dal Dragosauro”, fa eco il dottor Procton, appena dietro di lui.<br /><br /><br />Goldrake, il Goldrake 2, il Grande Mazinga e Getta Robot stanno intanto proiettando le loro ombre sul Mar del Giappone. Tutti gli strumenti sono tranquilli, ma non così l’animo dei piloti<br />Sanno che da un momento all’altro, senza che se lo aspettino, l’acqua potrebbe incresparsi e il terrificante mostro ritratto nelle fotografie del Dottor Saotomé spuntare fuori prima ancora che abbiano il tempo di preparare le armi.<br />La voce di Actarus risuona al comunicatore, non appena il Goldrake 2 sfreccia in avanti.<br />“Alcor, non fare mosse avventate!”<br />“Aspetta, Actarus, forse ho visto qualcosa”<br /><br /><br />Il Getta Robot si abbassa leggermente, a sfiorare il pelo dell’acqua.<br />“Confermo – fa eco Ryo, al comunicatore – c’è qualcosa che si sta muovendo, qui”<br />“Lasciatelo a me! Il mare è casa mia!”<br />“Non essere sciocco, Benkei – risponde con il solito leggero sogghigno Hayato – Restiamo in formazione”<br /><br /><br />L’acqua sembra incresparsi sempre di più, mentre un’ombra nera si fa largo dalle profondità oceaniche, pronta a uscire allo scoperto. Tetsuya, completamente incurante di quello che si stanno dicendo i suoi compagni di squadra, rompe la formazione, scagliandosi contro la sagoma che sembra farsi sempre più veloce. Sempre più veloce.<br />L’acqua ribolle.<br />“PRONTO AL COMBATTIMENTO!”, urla Tetsuya. Il Missile Centrale parte dal suo corpo per colpire il piccolo gorgo che si sta formando in acqua, nella zona ormai circondata dai robot.<br />Il missile parte.<br />Si schianta contro lo specchio d’acqua.<br />“TETSUYA, RAZZA DI IDIOTA! HAI INTENZIONE DI UCCIDERMI?”<br />La mano di Boss Robot si massaggia vigorosamente una testa sormontata da un colossale cerotto, proprio dove il missile del Grande Mazinga lo ha colpito. L’altra mano, stretta a pugno, è ancora rivolta contro l’impassibile pilota del robot di Tetsuya.<br />“Boss, idiota! Hai intenzione di farti uccidere? Vattene sulla terraferma con Jun e Sayaka!”<br />“Non ci penso nemmeno! E lasciare tutto il divertimento a voi? Neanche per idea!”<br />“ATTENTI!”<br />L’avvertimento di Actarus non fa in tempo ad arrivare che una nuova scossa, più forte della precedente, scuote la superficie del mare.<br />“Il radar segnala qualcosa”, mormora Alcor.<br />“Oh mamma! Oh mamma! Oh mamma!!!”. Boss Robot sembra aver perso nel giro di pochi secondi tutta la spavalderia di prima, annaspando per spostarsi dalla zona dove – adesso – un gorgo molto più largo e violento si sta formando. “QUALCUNO MI VENGA A PRENDERE! NON SO NUOTARE!”<br />“Capo, cerca di resistere – urla Alcor – veniamo a tirarti fuori!”<br />“Alcor, non essere imprudente!”<br />L’ultima frase di Actarus viene completamente sommersa dall’urlo di sette teste urlanti. Teste di drago che gridano così forte da far levare le onde ancora più alte, da innalzarle fragorose e devastanti contro la volta celeste…<br />“Mio Dio… il cielo! Guardate il cielo!”<br />La voce strozzata di Ryo per un momento distoglie l’attenzione di Alcor, che già ha iniziato la manovra di recupero, dallo spettacolo mostruoso dell’immonda creatura partorita dagli abissi.<br />Alcor, infatti, al contrario degli altri non può fare a meno di guardare quel cielo diventato improvvisamente verde, un verde innaturale.<br />La voce di Hayato rimbomba nei comunicatori di tutta la Squadra. “Registro picchi incredibili di Energia Getta! Gli strumenti sono…”<br />Il resto si perde in una serie scomposta di ronzii e rumore bianco che copre le voci degli altri.<br />Poi, sotto gli occhi terrorizzati di Alcor, il cielo sembra aprirsi completamente.<br />La voce di Actarus, ogni tanto, sembra riemergere dal caos degli strumenti impazziti.<br />“ALCOR! ALCOR! RISPONDI, ALCOR!”<br />Poi, per Alcor è solo la luce smeraldo. E poi il buio.</i><br /><br /><br /><a href="http://s304.photobucket.com/albums/nn165/GeneraleNero/aggiornamento44/?action=view&current=sho.jpg" target="_blank"><img alt="Photobucket" src="http://i304.photobucket.com/albums/nn165/GeneraleNero/aggiornamento44/sho.jpg" border="0" /></a><br /><br /><br />“È arrivata una richiesta da parte del professor Saotome”, esordisce Yumi, davanti alla mappa tattica.<br />Tetsuya, Hiroshi e Maria, ancora feriti ed esausti dal combattimento precedente si guardano per un momento tra loro, di sottecchi. A nessuno ha fatto una grandissima impressione, lo staff di Saotome. Né i suoi arroganti piloti né tantomeno lo staff di scienziati, tutto meno che rassicurante, soprattutto dopo le parole di Amon.<br />Yumi aggrotta le sopracciglia, come se condividesse un’istintiva diffidenza e prosegue a spiegare.<br />“La richiesta è di liberare parte dello staff del professore da un’installazione della Human Alliance, posta sul Monte Asama”<br />“Il Monte Asama era anche la sede del primo centro di Saotome, stando alle informazioni recuperate a Berlino”, riflette Tetsuya.<br />Yumi annuisce. “Il primo Centro di Ricerche Saotome era nei paraggi di questa base. Quando venne distrutto da un attacco di Mikeros, il professore e il suo staff si trasferirono in una base della Human Alliance poco distante, sempre nei pressi del Monte”<br />Maria sgrana gli occhi, con un sorrisetto incredulo. “Ci sta dicendo che quei pazzi della Human Alliance e Saotome erano legati in qualche modo?”<br />“Da principio sì. Stando alle parole di Saotome, fu anche grazie alla Human Alliance che lui e i suoi tecnici riuscirono a sopravvivere nell’anno in cui la Fortezza era inabissata. Poi ci furono delle divergenze”<br />“Ed è per queste <i>divergenze</i> che alcuni suoi uomini sono chiusi lì dentro?”, chiede con una punta di sarcasmo Hiroshi.<br />“No. Contemporaneamente all’attacco Mikeros, ci fu una pesante infestazione Vegan, nella base, la cui origine è rimasta tuttora ignota. Saotome e i suoi furono costretti a scappare salvando quanto più persone possibili all’interno della base Kujira, quella che avete visto in azione”.<br />“Se c’è stata un’infestazione Vegan, non credo sia rimasto molto da salvare”, ribatte Hiroshi.<br />Di nuovo, Yumi scuote la testa. “Sembra invece che qualcuno sia riuscito a riparare alcuni strumenti di comunicazione e lanciare un SOS pochi giorni fa. Ci dovrebbero essere dei sopravvissuti, asserragliati in mezzo alla base.<br />“C’è qualcosa che non mi convince”, mormora Tetsuya. “Perché non mandare il loro robot e cercare di approntare le operazioni di recupero con lui? I nostri sono in riparazione e difficilmente potremmo muoverci per ancora alcuni giorni”<br />“Saotome intende utilizzare il Getter per coprire la zona da eventuali attacchi da parte di Mikeros, proprio perché è il solo robot al momento operativo. Per questo ci chiede una collaborazione per un’azione diretta all’interno della base. Anche io non sono del tutto convinto delle sue parole, ma dopo il prezioso aiuto con le testate lanciate dal Maresciallo Inferno, non me la sento di negargli aiuto”<br />Tetsuya riflette per un po’. “Andremo tutti?”<br /><br /><br />Yumi si rivolge a Maria, una volta definiti i dettagli dell’operazione. “Tu resterai alla Fortezza, Maria”<br />La ragazza resta piuttosto perplessa dall’ordine dello scienziato. “Dopo lo scontro con le Psychobear, Minerva è quella in migliori condizioni. Se ci fosse uno scontro, né il Great né Jeeg potrebbero affrontarlo al meglio”<br />“Questo non ha importanza. Avvicinarti a un luogo potenzialmente infestato dai Vegan potrebbe essere letale, per te”<br />“Potrei anche essere quella con maggiori capacità di comunicare con <i>loro</i>”<br />Yumi scuote la testa, fissandola con l’aria di qualcuno ben poco propenso a scendere a patti. “Non intendo correre questo rischio”.<br />Appoggiato a un muro della sala, Tetsuya annuisce senza dire nient’altro.<br />“Andiamo solo io e Tetsuya, quindi?”, chiede Hiroshi.<br />“No. Il professor Saotome insiste affinché il suo Getter vi spiani il cammino verso la base e vi copra da probabili attacchi il tempo necessario perché svolgiate l’operazione. Inoltre, un altro pilota vi scorterà dentro e vi guiderà all’interno”<br />Yumi resta per un momento in silenzio. Poi, torna a parlare. “Non fraintendetemi. È ovvio che non voglio creare delle tensioni tra noi e l’altra equipe. Però, ho l’impressione che quella che Saotome ci sta chiedendo non sia del tutto un’operazione di salvataggio”<br />“Che non gli importi davvero della gente chiusa lì dentro…”, chiede Tetsuya.<br />“Non voglio dire questo. Ma che non siano il suo obbiettivo principale. Con discrezione, fate attenzione a tutto quello che non va. Abbiamo già avuto a che fare con la Human Alliance e sappiamo che spesso è in mezzo a ricerche ben poco ortodosse”<br />“Faremo attenzione. E proveremo a prendere qualcosa da lì”, conclude Hiroshi con un’alzata di spalle.<br />Yumi annuisce, senza aggiungere altro.<br /><br /><br />“Sono Sho Tachibana. Vi accompagnerò dentro la base, mentre i miei compagni faranno copertura”<br />La ragazza che si rivolge a Hiroshi e Tetsuya sembra più giovane di loro, con una lunga chioma rosso fuoco e l’aria piuttosto severa. In tutto e per tutto un soldato, già pronta per partire.<br />Quando rivolge freddamente un inchino, Tetsuya resta per qualche momento a guardarla, cercando di capire da dove venga quella strana sensazione di familiarità. Hiroshi, invece, già nella sua forma di cyborg, la guarda senza restituirle il saluto. Per quanto non sia nel suo stile ascoltare troppo le parole e le raccomandazioni del dottor Yumi, le parole pronunciate nel briefing incidono sulla fiducia verso la pilotessa di Saotome.<br />L’idea che sia lì non tanto per guidarli, ma per controllare le loro mosse, non riesce a uscirgli dalla testa.<br /><br /><br />In realtà, i convenevoli durano davvero poco: Sho non sembra essere davvero tipo di molte parole e, esaurite le formalità, si dirige con gli altri verso il ponte della Fortezza.<br />Il piano è piuttosto semplice, ed esige davvero appena un blando ripasso. Hiroshi e Tetsuya, con i robot ancora troppo danneggiati e in riparazione dopo lo scontro con le Psychobear, procederanno a bordo del Big Shooter e del Brain Condor. Sho Tachibana li seguirà con il Lady Command, una navicella progettata per essere un mezzo di supporto del Getter.<br />Per un momento, Hiroshi è tentato di chiedere come faccia ancora a essere operativo, il Getter (quello che i piloti della Fortezza hanno imparato a conoscere come <i>il robot rosso</i>). Ricorda perfettamente di aver visto una foto satellitare, scattata da Blocken, nel periodo in cui combattevano la guerra sul fronte tedesco. La foto ritraeva una base distrutta sul Monte Asama e il Getter, distrutto, inginocchiato a terra. Se il robot rosso è tuttora in circolazione, la conclusione più logica è che l’equipe di Saotome lo abbia già recuperato e che, quindi, abbia già fatto una precedente incursione nella base.<br />Jeeg resiste alla tentazione di chiedere spiegazioni. I sospetti, però, aumentano.<br /><br /><br /><a href="http://s304.photobucket.com/albums/nn165/GeneraleNero/aggiornamento44/?action=view&current=04VIOLENZA-Laterratrema-ShinGett-1.jpg" target="_blank"><img alt="baseasama" src="http://i304.photobucket.com/albums/nn165/GeneraleNero/aggiornamento44/04VIOLENZA-Laterratrema-ShinGett-1.jpg" border="0" /></a><br /><br /><br />Non vedere il Getter One partire subito con gli altri, non contribuisce a creare subito un’aria distesa. “Non dovete preoccuparvi – risponde Sho alle domande di entrambi i piloti – la velocità del Getter è tale da poterci raggiungere dalla Balena in pochi secondi”<br />“Che cosa dovremo aspettarci?”, chiede Tetsuya, con la voce avvelenata da un’ombra di sospetto.<br />“Parassiti, sicuramente. Le porte e le pareti delle sale del Centro sono abbastanza robuste da tenerli lontani, ma in tutto questo tempo, è difficile prevedere la situazione”<br />“Vegan, quindi?”<br />Sho resta per qualche istante senza rispondere. “.. sì, è il problema principale”<br /><br /><br />Il brevissimo resto del viaggio prosegue in un falso silenzio. Non ci sono trasmissioni tra un mezzo e l’altro, ma quelle tra il Lady Command e la Balena sono fittissime.<br />Sul gigantesco schermo della sala di controllo della Balena, il professor Saotome guarda Sho nel suo abitacolo, e poi la base della Human Alliance che comincia già a venire inquadrata.<br />Il volto di Sho è teso.<br />“Professore… i valori delle radiazioni Getter sono ancora decisamente fuori scala”<br />Il volto di Saotome si rilassa in un ghigno affatto rassicurante. “Stiamo ricevendo sullo schermo il tasso di radioattività Getter. È tutto nella norma, Sho. Con quello che è successo qui, non c’è nulla di cui stupirsi”<br />Un muscolo nella mascella di Sho si irrigidisce. “… sissignore”, risponde con una voce improvvisamente affilata e tenuta a freno.<br />Sembra che le ci voglia qualche secondo per calmarsi. “La nostra priorità, professore?”<br />“Ci sono ancora dei dati piuttosto importanti nel server centrale della Base. Inoltre, dovrai raggiungere i Laboratori al terzo livello sotterraneo e riferire le condizioni di… di ciò che troverai”<br />“Ciò che troverò?”<br />“Non è necessario che tu lo sappia adesso, Sho”<br />Di nuovo, forse ancor più visibilmente di prima, Saotome fa un sorriso divertito. Sho lo ricambia con l’ennesimo sguardo glaciale. “Pensavo che la nostra priorità fosse lo staff sopravvissuto. Suo figlio compreso”<br />“Beh… allora ti sbagliavi”, replica secco Saotome, interrompendo il collegamento.<br /><br /><br />La base della Human Alliance sul Monte Asama, adesso, è sui monitor di tutti e tre i piloti. La cupola centrale, aperta e sormontata da un enorme radar, ha la strana forma di una sorta di fiore metallico.<br />Tutt’intorno, però, più che essere una base ai piloti sembra di essere entrati in un cimitero di mostri. Le carcasse dei guerrieri Mikeros circondano completamente l’edificio. Le parti meccaniche sembrano svuotate, quasi che la carne ne fosse colata fuori. La vegetazione è completamente… bruciata non è la parola giusta. Sia Hiroshi che Tetsuya sarebbero più propensi a dire che, in qualche modo, sia stata completamente prosciugata.<br />Al centro, tra i cadaveri, un Getter Robot chinato sul proprio Tomahawk, esattamente come Hiroshi lo ha visto l’ultima volta. A guardarlo bene, ci sono alcune differenze con il modello in cui si è imbattuta l’Armata Mazinger: sembra più grezzo, meno ridefinito. Il volto presenta una quantità molto minore di placche, le ali sono rigide come uno scrander, invece della struttura in lega polimorfica che le fa assomigliare a un morbido mantello.<br />Tetsuya resta a guardare la scena. “Hiroshi, non rilevo nulla dai radar. Tu?”<br />Miwa, accanto a Hiroshi controlla il radar e scuote la testa. “Sembra che i Mikeros stiano alla larga da qui”<br />“Miwa, come al solito rimani nei paraggi, ma non ti esporre troppo”, si raccomanda per l’ennesima volta Hiroshi, non facendo altro che provocare uno sbuffo tra l’impaziente e l’intenerito della sua partner.<br /><br /><br />Sho sul suo Lady Command fa un rapido controllo, comunicandolo immediatamente alla base di Saotome. “Nessuna traccia di parassiti all’esterno”<br />Il professore annuisce. “La maggior parte di loro, la troverete dentro. Potete procedere… Ryoma, Hayato e Musashi sono in posizione”<br />“Professore, rilevo picchi di Energia Getter a livelli che non ho mai visto”<br />“Lo so, Sho. Nulla di inaspettato”<br />Il tono di Saotome, forse, vorrebbe essere rassicurante.<br />Sho reprime un brivido e, facendo un lungo sospiro, fa atterrare il Lady Command poco lontano dalla base.<br /><br /><br /><a href="http://s304.photobucket.com/albums/nn165/GeneraleNero/aggiornamento44/?action=view&current=ShinGetterRobotVsNeoGetterRobot--1.jpg" target="_blank"><img alt="anella" src="http://i304.photobucket.com/albums/nn165/GeneraleNero/aggiornamento44/ShinGetterRobotVsNeoGetterRobot--1.jpg" border="0" /></a><br /><br /><br />Tetsuya, Hiroshi e Sho scendono, piuttosto guardinghi sia verso ciò che li circonda che tra loro. Solo osservando meglio i nemici, Tetsuya nota che non tutti sono cadaveri Mikeros. Ci sono anche resti di robot da combattimento che non sembrano avere nulla di organico. Una sigla campeggia su di loro, O.N.I., ed effettivamente le loro fattezze ricordano quelle di giganteschi Oni meccanici.<br />Tetsuya prende Hiroshi da parte.<br />“<i>Machine-beast</i> di Hell?”, chiede.<br />“Potrebbero”<br />“Eppure non mi sono mai sembrate così… simili tra loro, nella forma”<br />Hiroshi indica anche qualcos’altro. Un gigantesco cerchio di ferro, poco lontano dalla base. Un cerchio dal diametro estremamente ampio, cavo, come un enorme anello abbandonato sul terreno. Tetsuya, di nuovo, non può fare altro che scuotere la testa senza poter indovinare nulla sulla sua funzione.<br />Sho, lungi dal dar loro spiegazioni, si dirige verso l’entrata. L’attimo in cui Tetsuya è indeciso sul chiederle qualcosa, svanisce in fretta. C’è un filo rosso comune, tra lei e questa Sho, se ne rende conto. Qualcosa che non ha nulla a che vedere con l’affettività, ma con l’essere abituati a ragionare da soldati, a eseguire gli ordini, per quanto ci si possa trovare più o meno d’accordo con loro. Tetsuya non chiede nulla perché sa che comunque Sho non dirà nulla, come non l’avrebbe fatto lui prima di trovare la gente di Edo sulla sua strada.<br /><br /><br />Le porte, con il simbolo della Human Alliance sopra, sono semiaperte. Un guasto ai circuiti elettrici le tiene ronzanti e socchiuse. Le luci delle torce dei piloti, illuminano uno stanzone completamente vuoto. Sho è la prima a entrare. Manda un profondo sospiro e abbassa lo sguardo. Sembra improvvisamente carica di un qualche strano dolore o di un ricordo particolarmente sgradevole.<br />Gli occhi di Hiroshi intanto brillano nel buio, mentre scruta in ogni angolo di penombra, affatto tranquillo.<br />“C’è una sala monitor, su questo piano?”, chiede Tetsuya.<br />Sho annuisce.<br /><br /><br /><a href="http://s304.photobucket.com/albums/nn165/GeneraleNero/aggiornamento44/?action=view&current=08MORTE-Ladistesadighiacciositinged.jpg" target="_blank"><img alt="vegansulmuro" src="http://i304.photobucket.com/albums/nn165/GeneraleNero/aggiornamento44/08MORTE-Ladistesadighiacciositinged.jpg" border="0" /></a><br /><br /><br />I passi dei tre risuonano sul pavimento di linoleum. Nessun rumore, tutto intorno. Le pistole, strette nella mano di ciascuno, sono pronte a far fuoco al minimo segnale di pericolo.<br />Un piccolo respiro teso di Sho, prima di entrare nella guardiola di sorveglianza con l’arma tesa di fronte a sé.<br />Nulla.<br />Solo il monitor, molto grande, di un computer spento. Mentre Hiroshi e Tetsuya controllano l’ingresso della guardiola, Sho lo riaccende. A nessuno dei due piloti della Fortezza sfugge quanto la ragazza conosca perfettamente ogni codice che le permetta di introdursi nel sistema di sorveglianza della base. Per quanto questo, in sé, non voglia necessariamente dire nulla di che, un’occhiata tesa scocca tra Tetsuya e Hiroshi.<br />“Guardate qui”, mormora asciutta Sho.<br />Il monitor del computer inquadra varie stanze all’interno della base. Corridoi in cui la luce elettrica sembra esserci solo a sprazzi. Soffitti in cui una rivoltante materia organica nerastra sembra colare e allo stesso tempo <i>respirare</i> indisturbata.<br />“Vegan”, mormora Hiroshi.<br />Tetsuya annuisce, trattenendo il fiato.<br />“C’è qualcuno ancora vivo”, mormora Sho. Un’inquadratura, mostra una sorta di magazzino in cui sembrano essersi barricati un pugno di scienziati, militari e due figure in tuta da pilota.<br />Sho spalanca gli occhi, con aria preoccupata.<br />“Mondo e Mido”<br />“Puoi vedere dove sono?”, chiede Tetsuya.<br />“Sì, posso rintracciarli all’interno della base”<br />“Allora dovrem…”<br />Un’altra inquadratura interrompe il dialogo tra i due. La telecamera mostra una sala che assomiglia a una sorta di ambulatorio desolato. Sugli scaffali, ci sono alcuni barattoli disposti accuratamente in fila. In ciascuno di due tavoli da autopsia, un lenzuolo bianco è tirato a coprire corpi che – seppur nascosti – appaiono comunque troppo sproporzionati, troppo grandi. In fondo alla sala, tre strutture in tutto simili a celle criogeniche.<br />Sho rimane impietrita.<br />Hiroshi fa un piccolo ghigno, come se – per quanto colpito dal vedere la scena – non sia troppo stupito della piega che sta prendendo la missione.<br />“Facciamo che io vado a liberare quella gente, mentre voi date un’occhiata a quella roba”<br />Sho rimane per qualche istante a guardarlo, con un’aria dura. “… Va bene”, dice poi.<br />Sempre più nervosi e sospettosi, i nostri escono dalla guardiola, quasi col timore di respirare troppo forte.<br /><br /><br />I corridoi , spettrali, sono appena rischiarati dalla luce intermittente dei neon. Non è l’unica luce, però. Un persistente bagliore verdognolo sembra coprire tutto in una strana patina smeraldina. Una patina che non cessa di inquietare Tetsuya e Hiroshi. Sho, a differenza loro, per quanto sembri attenta, avanza senza soffermarsi minimamente sui particolari che ogni tanto catturano l’attenzione dei compagni.<br />Solo dopo alcuni metri si ferma, per puntare la torcia verso la parete, col respiro strozzato.<br /><br /><br />“Sono… sono arrivati fin qui”<br /><br /><br />Il soffitto, per istante, pullula di occhi e denti sbavanti, incastrati in una mostruosa gelatina bluastra che lo ricopre totalmente. Occhi che si puntano verso i tre, per poi tornare a guardare da qualche altra parte.<br />La mano di Hiroshi va alla pistola.<br />“Aspetta, Hiroshi…”, mormora Tetsuya, continuando a tenere lo sguardo fisso sui Vegan. Le immagini di Maria, delle altre come lei, si riaccende nella sua memoria.<br />“C’è qualcuno!”<br />La voce di Sho interrompe i pensieri del pilota del Great Mazinger. Il fascio della torcia va a illuminare il corpo tremante di uno scienziato. Sembra un cadavere disteso per terra, totalmente inerte.<br />Un piccolo rumore osseo, di qualcosa che somiglia a chele che si aprono e chiudono, forse.<br />Il corpo dello scienziato si muove, animato più da un brivido, una contrazione appena volontaria.<br />Lo sparo fa irrigidire in una morsa, brevissima, di panico i muscoli di Tetsuya e Sho.<br /><br /><br />“SEI IMPAZZITO?”<br />Il pilota del Great è pronto a scattare contro Hiroshi, ancora con in mano la pistola fumante con cui, senza tanti complimenti, ha ucciso l’uomo disteso per terra.<br />Hiroshi si limita a fare un cenno con la testa, verso di lui. “Guardalo bene”<br />Sho punta la torcia a illuminarne anche il volto. Stavolta, però, è costretta a distogliere di colpo lo sguardo, quasi colpita da uno schiaffo invisibile.<br />E la sensazione di essere colpiti da qualcosa di cattivo, traumatico, violento, prende anche gli altri due, quando gli occhi vanno sulla testa dello scienziato.<br />Non una testa umana.<br />Un tentacolo, con due occhi che si aprono in una carne rugosa e bluastra.<br /><br /><br />Tetsuya rimane fermo per un minuto sopprimendo il conato di nausea che per un momento gli stringe le viscere.<br />“Bene. Io e Tachibana ai laboratori. Hiroshi, pensi di riuscire ad arrivare nel magazzino in cui si sono rifugiati i prigionieri di questa base?”<br />Hiroshi guarda il corpo dello scienziato infestato, come se dovesse riprendere a muoversi da un momento all’altro. Poi annuisce.<br /><br /><br /><a href="http://s304.photobucket.com/albums/nn165/GeneraleNero/aggiornamento44/?action=view&current=IlPazzoMondoDiGoNagai-02-MazingerZI.jpg" target="_blank"><img alt="culodizenon" src="http://i304.photobucket.com/albums/nn165/GeneraleNero/aggiornamento44/IlPazzoMondoDiGoNagai-02-MazingerZI.jpg" border="0" /></a><br /><br /><br />La porta del laboratorio si apre su uno stanzone freddissimo, in cui la temperatura sembra essersi abbassata di colpo. I passi risoluti di Tetsuya e Sho sono l’unica cosa che si sente. Di nuovo, la luce della torcia fende l’oscurità. Di nuovo, ciò che illumina è ai limiti di quanto possa considerarsi sopportabile.<br />I barattoli sembrano pieni di corpicini in formalina. Piccoli, di colore giallastro, con i lineamenti e gli occhi appena accennati.<br />Ma sono i due tavoloni da autopsia la cosa che più di ogni altra cattura immediatamente l’attenzione. Con un cenno, da soldati addestrati, Tetsuya indica a Sho di coprirlo. SI avvicina a un lenzuolo. Solo dopo qualche attimo, in cui non sembra muoversi nulla, il pilota del Great ne scosta bruscamente uno.<br />Sul tavolo, aperto in un’autopsia, il corpo massiccio di un Oni. Un Oni dalle lunghe corna, coperto da quella che sembra essere un’uniforme da esercito austriaco, elegante e leggermente arretrata.<br />“Cosa diavolo è, questo?”, chiede Tetsuya.<br />La risposta della ragazza suonerebbe sprezzante, non fosse pronunciata con la massima freddezza. “Non credere ne sappia così tanto più di te”<br />Tsurugi la guarda con un’evidente espressione di incredulità, per poi tornare a concentrarsi sul cadavere. “Sembra sia stata fatta su misura”, conclude, accennando all’uniforme.<br /><br /><br />“Guarda anche qui”<br />L’altro corpo, scoperto da Sho è un gigantesco rettile dalle sembianze antropomorfe. Un logoro mantello è legato sulla schiena, quasi a dare una vaga idea di regalità.<br />Di nuovo Tetsuya rivolge lo sguardo alla pilotessa davanti a lui, come fosse conscio che la ragazza gli stia nascondendo qualcosa.<br />Sho lo restituisce, senza replicare.<br /><br /><br />I dati scorrono intanto veloci sul monitor che Hiroshi, abbandonati Tetsuya e Sho, sta cercando di craccare. La possibilità di poter di nuovo entrare nelle blindate stanze elettroniche della Human Alliance è troppo invitante per lasciarsela sfuggire.<br />Per qualche attimo, mentre gli occhi corrono frenetici sulle cartelle, anche la sopravvivenza degli uomini all’interno della base passa in secondo piano.<br />I numeri, i nomi, scorrono veloci.<br /><br /><br />Dotaku Project<br /><br /><br />Per un momento, il corpo meccanico di Hiroshi si irrigidisce. Poi, velocemente, riversa l’intero hard disk, chiedendosi cosa ancora ci sia della sua esistenza di sconosciuto a se stesso.<br />Solo dopo, guardandosi velocemente intorno, corre verso l’area in cui si sono rifugiati i sopravvissuti.<br /><br /><br /><a href="http://s304.photobucket.com/albums/nn165/GeneraleNero/aggiornamento44/?action=view&current=01RINASCITA-CentroricercheSaotom-1.jpg" target="_blank"><img alt="cryo" src="http://i304.photobucket.com/albums/nn165/GeneraleNero/aggiornamento44/01RINASCITA-CentroricercheSaotom-1.jpg" border="0" /></a><br /><br /><br />Sho e Tetsuya, nel frattempo, sono davanti ai tre container che hanno visto dalle telecamere. Chiusi, con solo un minuscolo oblò all’altezza della testa dei piloti, sembrano gli unici macchinari ancora in attività. Un terminale è ancora collegato a loro.<br />“Sembrano…”, inizia Sho, senza finire la frase. Non c’è bisogno che lo dica perché, dallo sguardo che le arriva da Tetsuya, il pensiero sembra tanto condiviso da – ancora una volta – non aver bisogno di troppe esplicitazioni.<br /><br /><br /><i>Sembrano dei container di ibernazione</i><br /><br /><br />Con un sospiro decisamente preoccupato, Sho inizia a consultare il computer. Gli occhi si spalancano.<br />“E questo che diavolo é?”<br />Tetsuya si sporge sullo schermo a guardare. Per quanto sia psicologicamente preparato a ogni cosa, ogni possibile rivelazione sui suoi amici, sui robot che guidano, sui nemici che stanno combattendo o ennesimi, disumani esperimenti condotti dalla Human Alliance, per un momento il mondo attorno a lui si paralizza in una secca morsa di incomprensibilità.<br /><br /><br />I dati sul computer sembrano sfuggire a ogni logica.<br /><br /><br /><b>SOGGETTO 1<br />Nome: </b>Ryoma Nagare<br /><b>Età</b>: 40 anni circa<br /><b>Data del processo di Abduction</b>: 21/10/1998 (non registrabile in toto come Abduction, vedi note)<br /><b>Strato dimensionale di provenienza</b>: Settore 5<br /><b>Note:</b> Unico fenomeno di contatto extra-dimensionale non provocato da un fenomeno Death Cross provocato dalla Human Alliance. Arrivato a bordo di una navicella in tutto e per tutto simile alla Get Machine Eagle, in progettazione dei laboratori del professor Saotome.<br />Intensa radiazione Getter registrata, poco prima del contatto.<br />Non sembra presentare sintomi di mutazioni Beast.<br />Violento e psicologicamente instabile. Ha ucciso tre soldati del dipartimento, prima di venire sedato. I polsi presentano abrasioni, come se fossero stati costretti per lungo tempo a manette.<br /><br /><br /><b>SOGGETTO 2<br />Nome:</b> “Alcor”<br /><b>Età:</b> 23 circa<br /><b>Data del processo di Abduction</b>: 3/5/1998<br /><b>Strato dimensionale di provenienza</b>: Settore 2<br /><b>Note</b>: Nessuna notizia su nome o famiglia di questo pilota. In tutto simile a Koji Kabuto. Tutte le registrazioni sul mezzo con cui è stato prelevato lo indicano con il nome <i>Alcor</i>. Impossibile stabilire se si tratti di un nome o un soprannome. Nessuna esperienza di combattimento su robot giganti. Nessuna connessione con un equivalente del Centro Ricerche Fotoatomiche. Ottime capacità come pilota di mezzi volanti leggeri. La tuta di pilotaggio sembra differire da quella di Koji Kabuto.<br />Tratti caratteriali simili a quelli registrati nel profilo di Koji Kabuto.<br /><br /><br />Insicuro il successo nella fusione MZ: Mazinger potrebbe riconoscerlo come corpo estraneo e procedere di conseguenza (cfr. file <i>Ryo Kabuto</i>)<br /><br /><br /><b>SOGGETTO 3<br />Nome</b>: Duke Fleed<br /><b>Età</b>: 25 anni circa<br /><b>Data del processo di Abduction</b>: 4/4/1978<br /><b>Strato dimensionale di provenienza</b>: Settore Fleed-5<br /><b>Note</b>: Forma di vita non umana. Primo caso di Abduction dal settore Fleed. Il soggetto presenta una velocità e una forza superiori alla media. Aspetto fisico del tutto simile a un uomo terrestre di circa 25 anni. Presenta numerose ferite sul torace, classificabili come colpi di arma a raggi o a scariche elettriche.<br />Il mezzo con cui è stato prelevato sembra un UFO costruito con un equivalente della Lega Polimorfica del dottor Tachibana. Nelle registrazioni, ci si riferisce a esso col nome di <i>Gattaiger</i>. E’ tuttora costruito nell’hangar.<br /><br /><br />“Koji Kabuto? Tachibana? Ma che cosa…?”<br />Con estrema prudenza, Tetsuya guarda dall’oblò del secondo container. Il cuore gli batte fortissimo nel petto.<br />“N- non è possibile!”<br />Il volto di Koji, a occhi chiusi come fosse addormentato, è l’unica cosa che si riesce a vedere all’interno.<br /><br /><br />Per Hiroshi è difficile orientarsi nel laboratorio. Inoltre, è tutt’altro che sicuro. I parassiti che coprono il soffitto e i muri sembrano non badare a lui, escluso l’orribile movimento degli occhi al suo passaggio. L’organismo di Hiroshi, talmente mutato dai nanoidi, forse potrebbe essere al sicuro da un’infestazione. Il ricordo di ciò in cui si è mutata per un istante Maria nel futuro, però, porta il cyborg a non abbassare la guardia per nessuna ragione, a non restituire nemmeno lo sguardo ai mostri dormienti sopra di lui.<br />Per un momento, la necessità di liberare i sopravvissuti è ancora una volta subordinata a quella di capire cosa si faccia nelle roccaforti della Human Alliance. Cosa leghi la misteriosa organizzazione ai loro robot, alle loro vite e forse all’invasione stessa dell’Impero di Mikeros. Per questo, prima di scendere nella zona dei magazzini, Hiroshi continua a cercare nella parte degli uffici della dirigenza qualsiasi indizio possa illuminarlo.<br />I frettolosi minuti di ricerca passano senza alcun successo. Poi, la torcia di Hiroshi ricade su una foto appesa al muro di un ufficio.<br />Il cyborg la inquadra direttamente. Una foto di gruppo, di alcuni scienziati in posa, sorridenti.<br /><br /><br />È molto vecchia, in bianco e nero, tuttavia non è difficile riconoscere ognuno dei membri.<br />All’estrema sinistra, un vecchio con un occhio solo e l’aria sicura di sé, l’unico che Hiroshi non riesce a ricollegare a nessuno. A fianco, a destra, un giovane dottor Hell, che evita di guardare in camera. Ancora a fianco, con un’aria annoiata, quello che alla Fortezza si è presentato come professor Saotome. E ancora a destra, una figura fin troppo familiare per Hiroshi. Suo padre, Senjiro Shiba.<br />Ma è la figura al centro a lasciarlo stupefatto. Non dovrebbe essere in una foto così vecchia, non dovrebbe nemmeno esser nato, all’epoca in cui è stata scattata. Unico a essere in abiti civili e non con un camice da scienziato, Ryo Asuka guarda direttamente l’obbiettivo con aria sorniona.<br /><br /><br />Senza pensarci due volte, Hiroshi prende la foto e corre verso la zona dei magazzini.<br /><br /><br /><a href="http://s304.photobucket.com/albums/nn165/GeneraleNero/aggiornamento44/?action=view&current=Goldrake-EpisodioPilotadvdripbyi-3.jpg" target="_blank"><img alt="evilfleed" src="http://i304.photobucket.com/albums/nn165/GeneraleNero/aggiornamento44/Goldrake-EpisodioPilotadvdripbyi-3.jpg" border="0" /></a><br /><br /><br />“Cosa facciamo, professore?” chiede Sho, in disparte, in una comunicazione privata con Saotome.<br />“Liberateli… tra poco la base non sarà più al sicuro”<br />“Cosa intendete dire?”<br />La voce di Saotome sembra quasi noncurante, come se – al solito – non ci fosse in gioco la vita dei suoi piloti, nell’operazione.<br />“Alcune truppe di Mikeros stanno muovendosi verso la vostra posizione. Ryoma, Hayato e Musashi hanno già iniziato a ingaggiare un combattimento con la prima linea per darvi tempo, ma non possono gestirli tutti quanti e i robot della Fortezza sono ancora in riparazione. Avete quindici minuti, circa”<br />Gli occhi della ragazza si spalancano, in una muta maledizione verso lo scienziato. “Tsurugi, dobbiamo muoverci!”<br />Tetsuya resta per un attimo a valutare le schede dei tre uomini imprigionati nelle capsule. Poi, annuisce. La notizia dell’attacco, arrivata anche da parte di Yumi, dalla Fortezza delle Scienze, spinge a prendere le decisioni il più presto possibile.<br />“Somministra una dose massiccia di anestetico al soggetto 1. E’ il più pericoloso. Se liberiamo il 2 e il 3 dovremmo riuscire a trasportarlo”<br />Sho annuisce e si mette all’opera, mentre Tetsuya apre le gabbie di contenimento.<br />Una spessa coltre di vapore copre il pavimento.<br /><br /><br /><a href="http://s304.photobucket.com/albums/nn165/GeneraleNero/aggiornamento44/?action=view&current=mayumicarapeic.jpg" target="_blank"><img alt="Photobucket" src="http://i304.photobucket.com/albums/nn165/GeneraleNero/aggiornamento44/mayumicarapeic.jpg" border="0" /></a><br /><br /><br />“Non preoccupatevi per il mio aspetto… non sarà troppo piacevole da vedere” urla Hiroshi, rivolto alla porta d’acciaio.<br />“Amico, se ci porti lontano da quei maledetti mostri, il tuo aspetto non sarà affatto un problema”, risponde, dall’altra parte, la voce a cui Hiroshi ha parlato, identificandosi come un combattente della Fortezza delle Scienze.<br />In forma di cyborg, Hiroshi scardina letteralmente la porta, con un piccolo e insignificante sforzo.<br />Il rumore, dietro, è quello di decine di persone che si ammassino precipitosamente lontano, sicuri di veder l’entrata della loro zona protetta saltare in aria da un momento all’altro.<br />La porta viene sbattuta con violenza da un lato del corridoio.<br />Davanti a Hiroshi, uno dei magazzini della base, fornito abbastanza da poter sostentare per più di un anno lo sparuto gruppo di scienziati e militari rimasti all’interno del laboratorio di ricerca. Tutti indietreggiano terrorizzati, nel vedere Hiroshi – pur con le mani alzate – che avanza nella fredda luce dei neon.<br />Tutti a parte due.<br />Uno è un ragazzo con un cicatrice sul volto, seguito da una donna più o meno della sua età. Il ragazzo ha un ghigno strafottente sul volto, e fa un cenno di saluto.<br />“Ce ne avete messo ad arrivare, eh?”<br />Hiroshi fa un leggero sorriso, per nulla disturbato dal diverso e più tranquillo atteggiamento tenuto dal giovane.<br />“Chi sei?”<br />“Il mio nome è Mondo. Mondo Saotome. Lui è il mio amico, Mido Tatsuma. Siamo alcuni dei piloti che stavano all’interno di questa base”<br />Hiroshi guarda la donna, con gli occhi leggermente spalancati. “… lui?”<br />“Piacere”, fa Mido con un sogghigno. E ha una voce inequivocabilmente maschile.<br /><br /><br />Il racconto di Mondo Saotome è piuttosto confuso. Lui e Mido sono rimasti imprigionati dentro il Centro quando le tensioni tra suo padre, il professor Saotome, e la Human Alliance sono arrivate a un punto di non ritorno. Un colossale attacco ha visto il Getter di Saotome lottare contro i Mecha O.N.I. della Human Alliance (quelli visti fuori dalla base) e le forze dei rettili di Mikeros.<br />“E come se non bastasse, qualcosa ha anche scatenato un’infestazione dall’interno di questi mostri”, conclude poi, indicando con un cenno le pareti nere all’esterno della sala.<br />“Come è potuto succedere?”<br />Mondo scuote la testa. “Non ne ho idea. Chissà che razza di esperimenti stavano facendo qui. Per quanto posso immaginarmi, qualche botto durante la battaglia potrebbe aver dato modo a questi schifi la possibilità di uscire da qualunque posto fossero chiusi qui”<br />“E voi, come siete rimasti qui?”<br />“Siamo rimasti chiusi dentro. A un certo punto, fuori, la battaglia deve aver preso una piega decisamente pericolosa. La base è entrata in modalità di allarme totale e ha chiuso ogni via di uscita. Noi abbiamo provato a uscire ma…”<br />Mondo manda a Hiroshi uno sguardo, come se volesse chiudere il discorso.<br /><br /><br />Sopra di loro, gli ammassi di carne Vegan abbarbicati alle pareti, iniziano a muoversi…<br /><br /><br /><a href="http://s304.photobucket.com/albums/nn165/GeneraleNero/aggiornamento44/?action=view&current=Goldorak-01-KojiEActarusavi_0004079.jpg" target="_blank"><img alt="alcor" src="http://i304.photobucket.com/albums/nn165/GeneraleNero/aggiornamento44/Goldorak-01-KojiEActarusavi_0004079.jpg" border="0" /></a><br /><br /><br />“Koji! Koji!”<br />La vista si snebbia, mentre Alcor cerca di mettere a fuoco il volto davanti a lui.<br />“… Tetsuya?”<br />“Mi riconosci?”<br />“Certo che ti riconosco, razza di arrogante bastardo! Non credere che…”<br /><br /><br />La voce si strozza nella gola di Alcor, quando si rende conto di dove si trova. Tetsuya, l’unico che riesce a riconoscere in questo scenario, ha un’espressione molto più preoccupata delle altre rare volte con cui ha avuto a che farci. Sembra quasi… speranzoso? La ragazza dietro di lui, con i capelli rossi, non l’ha mai vista. Sembra intenta a scaricare dei dati da un computer, mentre il suo compagno è impegnato a farlo rinvenire.<br />I ricordi si fanno un po’ meno nebulosi. La battaglia contro il Dragosauro, il cielo che diventava verde… poi la sensazione di qualcosa in frantumi, forse il cielo stesso, e la consapevolezza di star precipitando col suo Goldrake Due. Soldati, che lo prelevavano mentre ancora era semicosciente. E il freddo, freddo pungente e disumano che…<br />“Dove sono?”<br />La voce che sente da un lato è familiare. Anche la tuta da pilota dell’altra persona che, come lui, si sta faticosamente rialzando da terra. La tuta di Actarus, anche se… anche se è completamente nera.<br />“Actarus?”<br />“Daisuke?”, gli fa eco Tetsuya.<br />Il pilota guarda prima confuso Alcor, poi Tetsuya. “S-sono… sono Duke Fleed. Principe di Fleed. Chi siete e dove siamo?”<br />“È una questione lunga da spiegare – risponde il pilota del Great, prevenendo anche le mille domande di Alcor – dobbiamo muoverci, adesso. Non sappiamo entro quanto i Vegan all’interno di questo edificio potranno risultare un pericolo”<br />Duke Fleed annuisce, cupamente. “Sento la loro presenza. Ya-Bahrn. Così li chiamiamo noi”<br />Alcor cessa per un momento di guardarsi intorno. “Li conosco anche io, i Veghiani. Non sono così pericolosi da non poter esser messi a bada. Sono solo dei pagliacci col cappuccio”<br /><br /><br />Sho, impegnata a trasferire su chiavetta ogni dato del computer da riportare poi a Saotome, si ferma per un istante, alzando di scatto la testa e imponendo con un cenno di fare silenzio.<br />Un rumore mostruoso da fuori, di mandibole che schioccano e di carne che striscia…<br />Un segnale di Hiroshi al comunicatore.<br />“Tetsuya, dobbiamo andarcene alla svelta!”<br /><br /><br />“Mondo! Mido!”<br />“Sho!”<br />I due gruppi si riuniscono in uno degli interminabili corridoi della base. Tetsuya e Alcor stanno tenendo Nagare, ancora semi incosciente. Hiroshi sta guidando i sopravvissuti verso l’uscita.<br />Il mondo sta ribollendo intorno a loro.<br />Una fiumana nera, furibonda, di zanne sguainate e sbavate cola dal soffitto sul pavimento.<br />“MUOVETEVI!”<br />“PRESTO!”<br />I piloti corrono all’impazzata, togliendosi di dosso gocce di carne aliena, brandelli semiliquidi, organici, che pungono in piccolo morsi, che strisciano verso occhi, naso, bocca… verso ogni minima cosa possa permettere loro di scavare un varco nella carne.<br />Corrono in avanti, corrono e basta.<br />Le pareti, il soffitto, il pavimento… tutto diventa un’onda nera che cerca in tutti i modi di inghiottirli.<br />“DI QUA! DI QUA!”<br />Uno degli scienziati inarca la schiena, mentre il busto viene trafitto dall’interno da quelli che sembrano sottili e fortissimi tentacoli. Decine di bocche si aprono nel suo corpo, instabili e ribollenti in una tempesta di pelle.<br />“SPARAGLI! SPARAGLI!”<br />Un colpo gli spacca la testa di netto. Dato forse da Hiroshi, forse da Mondo. Tutto si fa confuso. Nella fuga, l’unica cosa che è possibile vedere sono le decine di occhi che si aprono, sbavanti nella stessa misura delle bocche e le sagome dei primi scienziati infestati, con le teste che mutano fino ad assumere la forma di tentacoli.<br />“L’hangar… c’è… ci sono… le navicelle…”<br />Tetsuya si volta stupefatto verso Nagare che sembra starsi per riprendere, nonostante le quantità assurde di anestetico che lui e Sho gli hanno somministrato.<br />“Tachibana, puoi fargli strada? Io e Hiroshi cerchiamo di coprirvi!”<br />“Ryokai!”<br />Di nuovo la corsa estenuante. Alcor si affianca a Duke. Il vecchio cameratismo, difficile da superare anche se la persona che gli sta vicino non è esattamente il suo amico, ha il sopravvento.<br />“Tutto bene, Act…cioè, Duke?”<br />Duke Fleed si ferma per un secondo. “Se vuoi, puoi chiamarmi Actarus”<br />Alcor annuisce. “Credo che lo farò, allora”<br /><br /><br /><a href="http://s304.photobucket.com/albums/nn165/GeneraleNero/aggiornamento44/?action=view&current=Goldrake-EpisodioPilotadvdripbyi-2.jpg" target="_blank"><img alt="gattaigaaa" src="http://i304.photobucket.com/albums/nn165/GeneraleNero/aggiornamento44/Goldrake-EpisodioPilotadvdripbyi-2.jpg" border="0" /></a><br /><br /><br />Un cadavere di un mostro Mikeros, uno appartenente alle armate del defunto Generale Dreidow si abbatte al suolo non appena i nostri riescono a fuggire.<br />Il Getter One, con il Tomahawk grondante di sangue si lancia verso gli altri avversari. Vicino a lui, un altro robot dello staff di Saotome, dalle sembianze di gigantesco cowboy spara all’impazzata con una coppia di cannoni modellati come vecchie Colt, contro un altro gigantesco sauro che si sta avventando contro di lui.<br />“Qui Sho! Com’è la situazione?”<br />“Puoi vederlo da sola - ringhia Ryoma, con un ghigno compiaciuto e ferino sul volto – Avete finito?”<br />“Coprici, finché non arrivano i soccorsi dalla Kujira e dalla Fortezza”<br />Il disco volante di Duke Fleed decolla, rimanendo comunque nell’area dei combattimenti. Il Goldrake Due, una copia esatta del Double Spacer, lo segue a sua volta. E poi, un’altra astronave li segue…<br />“Ryoma, guarda!”<br />La voce stupita di Musashi arriva nello stesso momento in cui un pugno del Getter ha sfondato il cranio di un altro nemico.<br />“Che c’è, ciccione? Non vedi che sono impegnato?”<br />“Guarda quella, ti dico! E piantala di darmi del ciccione!”<br /><br /><br />Ryoma guarda. Guarda un’Eagle perfettamente simile alla sua, uscire dalla Base Asama.<br />“Eh?!”<br />La voce fredda di Hayato risuona nei comunicatori di tutti e tre. “Non è possibile che appartenesse a un prototipo nell’hangar. Quando ce ne siamo andati di qui, abbiamo preso tutte le navicelle sul ponte di decollo”<br />Dalla navicella, una voce chiede istruzioni a Sho per la battaglia.<br />Le mani di Ryoma si stringono sui comandi. “Non è possibile… sembra… sembra la mia voce! Maledetto vecchio, che diavolo hai fatto stavolta?”<br /><br /><br /><a href="http://s304.photobucket.com/albums/nn165/GeneraleNero/aggiornamento44/?action=view&current=ShinGetterRobotVsNeoGetterRobot-Cha.jpg" target="_blank"><img alt="ooook" src="http://i304.photobucket.com/albums/nn165/GeneraleNero/aggiornamento44/ShinGetterRobotVsNeoGetterRobot-Cha.jpg" border="0" /></a><br /><br /><br />“OK!!! TEXAS MACK IS HERE!”, grida intanto il pilota del robot a forma di cowboy. Afferra il grande anello che Tetsuya e Hiroshi avevano notato all’entrata della base e lo strattona con forza. Una lunga catena esce dal terreno, trascinandosi dietro quella che ha tutta l’aria di essere una gigantesca bara.<br />Un urlo entusiasta accompagna l’aprirsi della bara, e lo svelarsi di un gigantesco fucile al suo interno.<br />Texas Mack punta il fucile verso gli ultimi mostri che avanzano, iniziando a cecchinarli uno a uno, senza pietà, mentre il Getter continua a infierire da distanza più ravvicinata.<br /><br /><br />La battaglia si risolve in breve tempo a favore dei nostri.<br />Poco lontano, la base sembra ribollire di parassiti, della melma nera e coperta di occhi e zanne. L’effetto dura solo pochi attimi. L’enorme massa organica Vegan striscia nuovamente nel buio della base, lasciandola apparentemente tranquilla.<br />Sho la guarda con occhi distanti e turbati, come se quello spettacolo la colpisse più profondamente ancora degli altri piloti accanto a lei. Come se non ci fosse solo l’orrore per gli alieni a lasciarle quello sguardo indurito e segretamente addolorato al tempo stesso.<br />Il suo comunicatore suona.<br />“Tutto bene, Sho?”. La voce di Saotome.<br />“Sissignore”<br />“Hai recuperato i dati dalla camera di ibernazione?”<br />“Sissignore”<br />“Bene. Tra poco arriveranno i soccorsi. Assicurati che Nagare, quello che avete recuperato, venga alla nostra base”<br />“… signore?”<br />“Dimmi, Sho”<br />“Suo figlio sta bene”<br />“Ottimo. Riporta lui e Mido con il Lady Command. Meno hanno contatti con Nagare, meglio è. Ci vediamo alla base”<br /><br /><br />Qualcosa si stringe nello stomaco di Sho, mentre chiude la comunicazione. Quando i primi velivoli da trasporto scendono fino alla loro posizione, la ragazza si limita a ripetere l’ordine di portare Nagare alla base Kujira. Poi, senza aspettare altro, sale a bordo del Lady Command e se ne va.<br />Non si volta mai indietro.<br /><br /><br />Gli ordini sono quelli contro cui si scontrano Tetsuya e Hiroshi, poche ore dopo.<br />“Siamo stati noi a liberarlo, e abbiamo delle domande da rivolgergli!”, insiste Tetsuya, guardando Nagare che viene imbarcato con gli altri sopravvissuti nel trasporto.<br />Il demone d’acciaio che risponde al nome di Hiroshi Shiba fa per frapporsi tra il pilota del Great Mazinger e quello del velivolo, che ha appena spiegato come i suoi ordini siano di portare a tutti i costi il misterioso e silenzioso Nagare fino alla base Kujira.<br />“Forse è davvero meglio che lo lasci a noi, se non vuoi…”<br />“Aspetta, Hiroshi – lo interrompe Tetsuya, tornando a guardare il pilota del velivolo – Non fa nulla, lasciamo perdere”<br /><br /><br />Proprio mentre stanno tornando indietro, tra le proteste di Hiroshi, Tetsuya prende il cyrborg in disparte.<br /><br /><br />“Hiroshi… riusciresti a prendere di nuovo la tua forma umana?”<br />“Sì… non credo ci siano problemi”<br />“Allora facciamo in fretta… ci vorrà solo qualche minuto, prima che li imbarchino tutti”<br /><br /><br /><a href="http://s304.photobucket.com/albums/nn165/GeneraleNero/aggiornamento44/?action=view&current=01RINASCITA-CentroricercheSaotomela.jpg" target="_blank"><img alt="ryuuuuma" src="http://i304.photobucket.com/albums/nn165/GeneraleNero/aggiornamento44/01RINASCITA-CentroricercheSaotomela.jpg" border="0" /></a><br /><br /><br />I motori a piena forza. La penombra, filtrata solo da qualche sporadico oblò. La sensazione di un decollo lento, molto distante dal brusco staccarsi da terra a cui Nagare è abituato. Una moltitudine di persone stipate insieme a lui, ancora impaurite e decisamente denutrite. Li disprezza uno a uno, vorrebbe solamente restare da solo.<br />Sulle braccia ancora i segni delle manette, e nella memoria ancora quelli – confusi – della terra che ha lasciato. Una terra distrutta, devastata da orde di demoni e da uno spaventoso mostro di luce…<br /><br /><br />“… Dio”, sussurra Nagare nella semi-oscurità.<br /><br /><br />“Nagare”<br />Il superstite fa scattare lo sguardo verso chi ha parlato. Non lo riconosce, per quanto il periodo appena dopo il suo risveglio sia ancora una macchia indistinta nella memoria, che ancora non riesce a mettere a fuoco del tutto.<br />“Mi chiamo Hiroshi Shiba. Mi hai visto alla Base Asama ma… ero abbastanza diverso”<br />Nagare lo guarda a lungo. “Che vuoi?”<br />Hiroshi, per quanto gli altri superstiti non stiano facendo troppo caso alla scena, si avvicina e abbassa leggermente la voce. I motori e le eliche coprono col loro frastuono buona parte delle sue parole.<br />“Vengo da parte della Fortezza delle Scienze. È una struttura che…”<br />“So cos’è”, taglia corto Nagare.<br />“Quando atterreremo, ti chiedo solo di seguirci. È una tua libera scelta, ma vorremmo che tu venissi con noi, per capire qualcosa di te e di quelli che erano prigionieri con te. Poi, se lo vorrai, ti riporteremo da Saotome”<br />“Saotome – gli occhi di Nagare sembrano accendersi – Questo affare ci sta portando dal vecchio?”<br />Hiroshi non risponde immediatamente. “…Sì”<br />Nagare ci pensa su. “Beh… voi credete di avere delle risposte?”<br />“Forse. Qualcosa del genere, essere trasportati in una sorta di altra dimensione, è capitato anche a noi giorni fa. Qualche risposta te la possiamo dare, poi…”<br />Nagare si alza. “Mi hai convinto”, dice alzandosi verso la cabina di pilotaggio.<br /><br /><br />Seguito da Hiroshi, sotto lo sguardo attonito degli altri, Nagare irrompe nella cabina. Prima che il pilota possa anche solo accorgersi di nulla, viene stordito immediatamente.<br />“Dammi le coordinate”, dice Nagare a Hiroshi, mettendosi ai comandi.<br /><br /><br /><a href="http://s304.photobucket.com/albums/nn165/GeneraleNero/aggiornamento44/?action=view&current=01RINASCITA-CentroricercheSaotom-3.jpg" target="_blank"><img alt="elicottero" src="http://i304.photobucket.com/albums/nn165/GeneraleNero/aggiornamento44/01RINASCITA-CentroricercheSaotom-3.jpg" border="0" /></a><br /><br /><br />Il velivolo di trasporto, con un pilota della Fortezza ai comandi, riparte verso la Kujira.<br />“È bene affrontare le cose senza girarci intorno”<br />La voce di Yumi, nella Sala Riunioni, è bassa e ferma, per quanto la situazione sia paradossale. Trovarsi una copia di Koji Kabuto che lo guarda smarrito non aiuta certo a distenderla. Ripercorrere la guerra con Mikeros, la situazione in cui versa il mondo è difficile. L’espressione stupita di alcuni di loro, come Alcor, darebbe da pensare che la guerra che si è combattuta in altre dimensioni sia stata molto meno devastante.<br />“Il vostro… la vostra dimensione di appartenenza non è questa. Siete finiti, e dobbiamo cercare di capire insieme come, in una sorta di realtà parallela. Siete stati… prelevati, giusto?”<br />Tetsuya e Hiroshi si lanciano un breve sguardo. Tetsuya annuisce.<br />Maria, arrivata alla riunione ancora leggermente ferita, sta invece guardando con una strana intensità Duke Fleed. Nessuno può fare a meno di notarlo. Nessuno può fare a meno di attribuire un preciso significato alle successive parole del pilota.<br />“Uno di loro è dentro di te, vero?”<br />L’espressione di Maria non appare troppo stupita. Quasi, sono parole che confermano ciò che ha avvertito a livello emotivo.<br />“Sembri saperne molto”, si limita a rispondere.<br />Duke Fleed annuisce.<br />“Quelli che voi chiamate Vegan, noi li chiamiamo con un nome che fareste fatica a pronunciare. Alcuni tra i terrestri che hanno provato a riprodurre il suono, lo pronunciano con una parola simile a <i>Ya-Barn</i>. Gli alieni di Ya-Barn hanno invaso la mia terra. Sono piombati come locuste. Hanno infestato uomini, donne, bambini. Non è rimasto nulla. Solo io sono riuscito a fuggire grazie alla velocità di Gattaiger e alla forza della sua forma-robot, Roboizer”<br />La voce di Duke sembra incupirsi, al dispetto delle sue parole, così neutre in chi ha visto consumarsi una tragedia simile.<br />Tetsuya annuisce. “Questa configurazione robot… somiglia per caso a questo?”, chiede, facendo passare su uno schermo alcune immagini di Grendizer.<br />Se a Duke non sembrano dire nulla, Alcor annuisce vigorosamente. “Quello è Goldrake!”<br />Tutti puntano l’attenzione sul giovane sosia di Koji che, accorgendosi di essere al centro degli sguardi di tutti, fa una risatina imbarazzata accarezzandosi la nuca. “Andiamo con ordine. Io mi chiamo Alcor. Sono stato un collaudatore del Grande Mazinga e ho aiutato Goldrake a difendere la Terra a bordo del mio TFO… e successivamente del Goldrake Due, il mezzo volante che avete recuperato”<br />“… e Mazinger Z, suppongo”, conclude Yumi.<br />Alcor spalanca gli occhi, sinceramente stupito. “Veramente no. So che c’è stato un altro pilota su Mazinga, ai tempi della guerra con il Dottor Inferno. Sicuramente non avrebbero chiamato me: la guida di robot da combattimento non è affatto una mia specialità”<br />Per un momento, un silenzio freddo e stupito cade sulla Sala Riunioni. Sentire qualcuno di così simile a Koji dire di non avere alcuna esperienza in combattimento è decisamente spiazzante.<br />“Se te ne fosse fornito uno?”, azzarda Hiroshi.<br />Alcor fa spallucce. “Non credo che mi servirebbe molto. Come ho detto, me la cavo meglio coi mezzi leggeri. In ogni caso, ho esperienza nella guerra contro Vega, anche se mi riesce piuttosto strano vederli come parassiti”<br />“Che cosa sono nel vostro mondo?”, chiede Maria, piuttosto interessata.<br />Lo sguardo di Alcor va verso di lei, indugiando per qualche istante.<br />“Che c’è?”, chiede la ragazza, preparata a un ennesimo commento sprezzante sulla sua infestazione Vegan.<br />Curiosamente, invece, Alcor sembra quasi arrossire, affrettandosi a distogliere lo sguardo.<br />“Sono… soldati incappucciati, ve l’ho detto”<br /><br /><br />L’ultimo profugo dimensionale rimasto, Nagare, fissa a sua volta Maria.<br />“Siete così sicuri di voler fare questi discorsi davanti a questo mostro?”,dice senza mezzi termini.<br />“Siamo alle solite”, sbuffa Maria alzando gli occhi al cielo.<br />Alcor si frappone tra i due, con lo sguardo fisso negli occhi cupi e ferini dell’altro. “Non azzardarti mai più a dire una cosa simile”, ringhia a denti stretti.<br /><br /><br />Stavolta non è solo Maria a spalancare gli occhi per la sorpresa, ma anche Tetsuya, Hiroshi e Yumi fissano il nuovo arrivato come se avesse appena ricevuto una botta in testa.<br />Abituati ai violenti alterchi tra il pilota di Z e la coscienza umana di Minerva, una difesa così accalorata è forse lo scenario più assurdo di tutti, più ancora di trovarsi ad avere a che fare con reduci di altre dimensioni.<br />Nagare fa un ghigno. “Il mio mondo è stato distrutto dalle forze di Duke Fleed, di cui lei era il braccio destro”<br />“Impossibile – replica risoluto Alcor – Act… Duke Fleed non farebbe nulla di male ai terrestri”<br />Il Duke Fleed recuperato dalla base Death Cross, per quanto non preso direttamente in causa, annuisce silenziosamente.<br />“Nel nostro mondo, Duke Fleed ha attaccato la Terra con un esercito di diavoli. Sua sorella ha assassinato il dottor Yumi, e stava per fare lo stesso con Shiro Kabuto. Sei stato tu stesso a fermarla in tempo”<br />“Questo è…”<br />“Questo è vero – continua implacabilmente Nagare – Duke Fleed ha portato il primo dei suoi attacchi a Tokyo, aprendo le ostilità e uccidendo una pilotessa di sua conoscenza in battaglia. Venusia”<br />“Venusia…”<br />“Venusia è morta perché era stupida e inutile. Come tutto il team di Procton”<br /><br /><br />Per quanto nessuno ricolleghi il nome Procton a qualcuno, la rabbia negli occhi di Alcor indica che ciò che Nagare ha colpito è stato sicuramente un nervo scoperto. Tetsuya riesce a fermare appena in tempo il suo pugno, prima che un solo gesto avventato faccia scoppiare una rissa.<br />“Continua”, dice rivolto a Nagare.<br />“Il conflitto tra noi faceva parte di qualcosa di più grande. Un conflitto contro un’entità di pura energia con cui tu, Tetsuya, eri fuso e che gli altri chiamavano Imperatore delle Tenebre”<br /><br /><br />L’accenno al nome e alla creatura non riesce a lasciare indifferente nessuno dei presenti. Il collegamento corre subito al mostro incontrato nel futuro, dentro il Monte Fuji. Dio, come si autoproclamava.<br />“E’ stato solo il risvegliarsi di quella creatura che ha posto fine alle ostilità tra il nostro esercito e quello di Duke Fleed. Abbiamo combattuto insieme il mostro ma non abbiamo impedito che l’umanità venisse quasi sterminata nel conflitto. L’Imperatore delle Tenebre è imploso in una sorta di buco nero, il varco da cui io sono passato, e che Koji Kabuto ha passato poco prima di me”<br />Resta un po’ in silenzio. “Attualmente, gli unici esseri umani ancora vivi sulla mia dimensione sono, a parte noi, Jun Honoo e… Hayato Jin”<br />“Come si è estinta la razza umana?”, chiede Maria, cupamente.<br />Nagare le rivolge un ennesimo ghigno sprezzante. Per un momento sembra quasi intenzionato a non rispondere. Poi, la sua voce matura e tagliente al tempo stesso riprende a parlare.<br />“L’Imperatore delle Tenebre sembrava strappare l’anima dal corpo della gente. Cibarsene e ingigantirsi. Uno dei miei compagni, Benkei Kuruma, è scomparso alla guida del Getter Three trasformandosi in pura energia e venendo divorato da quel mostro”<br />“Quindi – prosegue Yumi – Quel mostro potrebbe essere fatto con…”<br />“Ma certo…”, mormora Tetsuya.<br />“… con Energia Getter alimentata dagli esseri umani? Se vi state ponendo questa domanda, la risposta è sì”<br />Yumi annuisce. “Sembra che da ogni parte in cui guardiamo, i raggi G continuino a essere al centro di ogni cosa”<br /><br /><br />“Ed è impossibile comprendere i fenomeni Death Cross senza comprendere anche l’energia Getter”, spiega Saotome. Il suo volto appare sullo schermo della sala conferenze. Accanto a lui, la figlia Michiru e – inspiegabilmente – nessuno dei piloti. Saotome non sembra turbato per il dirottamento subito dal cargo in cui veniva trasportato Nagare. Non ne fa nemmeno accenno e Yumi, del tutto ignaro della cosa, a sua volta non ne fa menzione.<br />“Ciò che si scoprì molti anni fa, negli studi condotti sui raggi Getter, è che una loro massiccia irradiazione permette di creare delle crepe nello spazio-tempo. Ipotizziamo di non vivere in un unico universo, ma in un multiverso estremamente sfaccettato. Ogni faccia è diversa dall’altra, a volte per minuscoli particolari, a volte per altri macroscopici. Alcuni studiosi ipotizzano che solo l’atto di volontà di fare una semplice scelta possa creare universi paralleli in cui tale scelta ha avuto un esito differente o non è stata compiuta affatto. Filosofia… ciò che importa è che un massiccio irradiamento di energia Getter può portare all’aprirsi di varchi tra queste dimensioni”<br />“Come il nostro viaggio nel futuro…”, mormora Hiroshi.<br />“Ma per quale ragione prelevare uomini da realtà differenti?”, chiede un imperturbabile Yumi.<br />“Sono tutti piloti. Immagino venissero usati come cavie o <i>crash-test</i> per i robot in progettazione. O forse semplicemente per raccogliere più informazioni possibile su sviluppi alternativi della nostra realtà. Non so, non conosco le ragioni della Human Alliance”<br />Per un attimo Hiroshi fa per scattare, facendo notare allo scienziato che le ragioni gli sono note eccome, avendo fatto parte del direttivo interno, come testimoniato dalla foto. Un rapido sguardo di intesa con Tetsuya lo convince a non rivelare subito l’informazione. Continuando a guardare cupamente lo schermo, si siede.<br />“Ma esiste un modo per tornarcene a casa?”, chiede Alcor, con una nota di preoccupazione nella voce.<br />Saotome scuote la testa. “Forse un irradiamento massiccio di raggi Getter… senza la minima garanzia che, però, ritorniate nel vostro mondo di provenienza”<br />Maria, Tetsuya e Hiroshi annuiscono. Le stesse parole che hanno dovuto ascoltare nel loro allucinante viaggio nel futuro, lo stesso azzardo sotto il Monte Fuji, a tu per tu con l’Imperatore delle Tenebre.<br />“Troveremo un modo”, mormora Maria, senza però esserne troppo convinta.<br /><br /><br /><a href="http://s304.photobucket.com/albums/nn165/GeneraleNero/aggiornamento44/?action=view¤t=AnimeJapDevilman-AmonApocalypseO-1.jpg" target="_blank"><img src="http://i304.photobucket.com/albums/nn165/GeneraleNero/aggiornamento44/AnimeJapDevilman-AmonApocalypseO-1.jpg" border="0" alt="Photobucket"></a><br /><br /><br />Alcor fa per ribattere quando, di colpo, un’interferenza sembra deformare l’immagine di Saotome, sullo schermo. Hiroshi, Maria e Tetsuya balzano in piedi, allenati da ripetute volte in cui scene come questa hanno fatto da presagio a momenti terribili, pronti a tener testa all’ennesima sfida del Maresciallo Inferno.<br /><br /><br />Non è il Maresciallo Inferno, quello sullo schermo. Il volto rosso fuoco e irto di denti di Amon è proprio davanti a una Londra disabitata, devastata. Una legione di demoni, urlante, deforme, completamente disumana è alle sue spalle, quasi lo riconoscesse per istinto come capo.<br /><br /><br />“Umani! i demoni sono al mio servizio. Vi avevo detto che li avrei raccolti e ora ho mantenuto la promessa”<br /><br /><br />Nagare si alza in piedi, apostrofando Yumi. “AVETE PATTEGGIATO CON QUESTA COSA? QUELLO E’ IL VOLTO DEL NEMICO CHE HO COMBATTUTO!”<br /><br /><br />Tetsuya guarda Yumi di sfuggita, tenendo gli occhi in realtà sempre puntati sul demone. Lo sguardo preoccupato di Maria è la conferma ai suoi timori. L’uomo diavolo sembra molto diverso. Simile a quando si è avventato sui missili del Maresciallo, simile al mostro che divorava i resti delle vittime della battaglia prima di accasciarsi a terra. Simile a quello che, impazzito, cercava di fare a pezzi Minerva X per cercare la “sua” Sirene.<br />“Credo che di umano, in lui, sia rimasto poco”, mormora Maria, a mezza voce.<br />“YUMI! DECIDI! I MIEI DEMONI SCENDERANNO NELLA TUA BATTAGLIA CONTRO IL GENERALE NERO?”, ruggisce allo schermo quello che, adesso, è in tutto e per tutto il volto del demonio.<br />Yumi resta senza parlare, con la fronte imperlata di sudore.<br />“ACCETTI QUESTO PATTO? NON HO MOLTO TEMPO… SI AVVICINA IL MOMENTO IN CUI NOI DEMONI DOVREMO COMBATTERE INSIEME AL PRINCIPE DI FLEED”<br />“Un patto si accetta quando si conosce la contropartita”, dice lo scienziato, guardandolo in volto.<br />“Un favore… in futuro - replica il demone, sorridendo con malizia – Sai benissimo che, se non accetterete, non avrete alcun futuro, altrimenti”<br /><br /><br />Yumi guarda i suoi piloti. Quello che dice il demone è vero. Sono pochi per affrontare di persona il condottiero delle forze di Mikeros.<br />Eppure…<br /><br /><br />“No – risponde seccamente – Nessun patto col diavolo”<br /><br /><br />Amon urla di rabbia. Un urlo che sembra far tremare, anche a chilometri di distanza, la stessa Fortezza delle Scienze. I demoni, dietro di lui ululano a loro volta, chissà se anch’essi pervasi dalla stessa furia o dalla soddisfazione di avere un pretesto per intingere le zanne nella carne umana.<br />L’immagine si deforma ancora per qualche istante, poi lo schermo torna a essere buio.<br /><br /><br />Nagare è il primo a parlare.<br />“Principe di Fleed? Anche qui, quindi, gli schieramenti non sono cambiati molto”<br />Tetsuya scatta in piedi, con aria decisa. “Sono cambiati eccome”<br />“Non mi interessa se scegliete di non avere quei mostri tra i piedi. Il solo fatto che ci fosse un accordo tra loro e Actarus mi basta per capire che tutto si sta ripetendo”<br />Si alza in piedi. “Tutto come la Terra che ho lasciato. Gli stessi sbagli, la stessa idiozia. Morirete come cani, e farete morire anche noi”<br />“Se vuoi andartene, nessuno è qui a trattenerti”, replica secco Tetsuya. Nagare si volta verso di lui solo per un momento.<br /><br /><br />“Spero solo che il vecchio mi dia qualche buona ragione in più di voi per restare”, dice prima di abbandonare la sala.<br /><br /><br />Quando Nagare se ne va, nella sala piomba un improvviso silenzio.<br />Yumi sospira pesantemente. “Sembra che le mie decisioni non ci porteranno bene, nel breve termine”<br />Hiroshi continua a guardare preoccupato lo schermo in cui il volto di Amon per un attimo ha invaso l’intera superficie. Nei suoi occhi non si legge la minima comprensione e approvazione, solo cupi presagi per il futuro scontro contro il Generale Nero.<br />“Combatterete con noi?”, chiede senza mezzi termini Tetsuya ai due stranieri. In entrambi, cerca lo sguardo del fratello, dell’amico, anche se sa benissimo che non sono affatto le stesse persone.<br />Duke Fleed è il primo a prendere parola.<br />“Non è il mio mondo… però, se può servire ad aiutare il vostro, metterò me stesso e Gattaiger al vostro servizio”<br />Gli altri annuiscono, con un sorriso.<br />Alcor ci mette un po’ di più a rispondere. “Io vorrei tornarmene a casa ma… beh, se nel frattempo posso darvi una mano contro quei bastardi di Micene, lo farò molto volentieri”<br /><br /><br />Mentre all’interno della Fortezza vengono suggellati patti all’ombra dell’euforia per i nuovi alleati trovati e della paura paralizzante per il duro, ultimo scontro contro il Generale Nero, Nagare si incammina sul ponte, pronto per salire sul suo Eagle e unirsi al fronte del dottor Saotome.<br />Il tempo per voltarsi, un’ultima volta, verso l’imponente struttura un tempo guidata dal Professor Kabuto.<br /><br /><br />“Tutto come l’altra volta – mormora il pilota amareggiato – Tutto”<br /><br /><br />Poi sale sulla sua astronave e decolla.Generale Nerohttp://www.blogger.com/profile/02124278584103975139noreply@blogger.com28tag:blogger.com,1999:blog-11900829.post-49473689438355751022008-03-17T06:55:00.000-07:002008-03-17T07:15:38.590-07:00Il Dottor Generale Nero!<a href="http://www.saiga-jp.com/img/item_l/A-101.jpg"><img title="Congratulazioni!" style="WIDTH: 274px; CURSOR: hand; HEIGHT: 278px" height="326" alt="Iwai!" src="http://www.saiga-jp.com/img/item_l/A-101.jpg" border="0" /></a><br /><div></div><br /><div></div><div></div><div></div><div>Con una brillante tesi su "Dante Shinkyoku" e portandosi a casa il meritato 110 e lode, venerdì 14 marzo il nostro Generale Nero si è laureato!</div><br /><div>Questo significa che d'ora in avanti l'universo avrà un nuovo Dottore da annoverare tra i ranghi, insieme a Saotome, Yumi, Umon e tutta la nutrita schiera di scienziati e menti nobili dell'universo nagaiano.</div><br /><div>Un meritato applauso al nostro GGN, quindi e, dato che ora non ha più scuse, sapete <em>perfettamente</em> cosa agguingere in calce ai vostri complimenti e alle vostre congratulazioni...</div>Tanachvilhttp://www.blogger.com/profile/13425199239362685901noreply@blogger.com13tag:blogger.com,1999:blog-11900829.post-6045635069442834602008-02-13T10:22:00.000-08:002008-05-13T02:21:01.458-07:00Link a: Vega Verrà<img style="WIDTH: 363px; HEIGHT: 294px" height="395" src="http://tanachvil.altervista.org/_altervista_ht/mariavega1.jpg" width="498" /><br /><div></div><div></div><div>Causa tesi (che ho finito di scrivere oggi e che avrà in calce una bella dedica a tutti voi di questo blog, facce conosciute e non) avrete visto che è periodo di magra per gli aggiornamenti. Per fortuna, la nostra prode Tanachvil - meglio conosciuta come Maria, in questa campagna - ha avuto la spettacolare idea di aprire un "blog collaterale" molto ben scritto e molto interessante.<br />Fermi tutti, so a che state pensando! E Gureto? Darkfleed? Getter? Coff... coff... vabbeh, Tanachvil è molto più coscienziosa dei disgraziati sottoscritti, e ha in cantiere un bel po' di aggiornamenti.<br /><a href="http://sirenclaws.blogspot.com/">Vega Verrà</a> è la raccolta di diari di Maria, annotazioni personalissime che partono dalla prima puntata di Dei o Demoni, e ci mostrano come la nostra aliena di fiducia ha forgiato il suo carattere in situazioni non proprio ottimali.<br />Il link lo trovate in questo post o nella colonna a lato.<br /><br />Enjoy!</div>Generale Nerohttp://www.blogger.com/profile/02124278584103975139noreply@blogger.com4tag:blogger.com,1999:blog-11900829.post-54819151957448156132008-02-01T03:00:00.000-08:002008-05-13T03:06:37.543-07:0043: un giorno come tutti gli altri<img height="590" src="http://tanachvil.altervista.org/_altervista_ht/Deidemoni/post43/Immagine_01.jpg" width="408" border="1" /><br /><br /><br />Si alza dal letto, il lurido materasso nell’officina in cui, assieme ai suoi amici, trascorre buona parte delle sue giornate.<br />La ragazza vicino a lui lo guarda, rivestendosi e gli comunica quanto è costata la notte. Con la bocca ancora impastata di alcol, l’uomo prende i jeans, rovista nelle tasche e le tira una magra mazzetta di yen, senza nemmeno lasciarla andare via. Tutt’intorno, è puzza di sporco e olio da motori. Lui resta per un po’ a ricordare quando sognava di diventare un grande asso della Formula Uno giapponese e come si sia accorto quanto fosse impossibile entrare in quel mondo dorato.<br />Il cellulare suona.<br />Ancora intontito dal sonno risponde. La voce di sua madre.<br />“Tuo padre sta peggiorando… è ora di prendere una decisione. Ormai è vivo solo per le macchine e, se non possiamo permetterci i soldi per l’intervento…”<br />Lui sospira. Ne ha già parlato un mucchio di volte con la madre. In nessuna di esse, sono mai riusciti ad arrivare a una conclusione.<br /><br /><br /><img height="300" src="http://tanachvil.altervista.org/_altervista_ht/Deidemoni/post43/Immagine_02.jpg" width="400" border="1" /><br /><br /><br />La saracinesca dell’officina si alza ancora di un po’ e i suoi amici, tutti meccanici come lui, entrano, salutandolo e scherzando sulla ragazza che hanno visto uscire dalla porta sul retro. <b>Don</b> e <b>Pancho</b> si mettono a lavorare, controvoglia come al solito. <b>Shorty</b> lo saluta, ma sembra un po’ preoccupato.<br /><br /><br />“C’è uno fuori che dice di voler parlare con te”<br />“Con me?”<br />“Sì a proposito di un lavoro, dice”<br />“Fallo aspettare solo un momento… arrivo”<br /><br /><br />Il ragazzo si alza, lavandosi prima la faccia per sembrare sveglio.<br />Per ora è una giornata come le altre per Hiroshi Shiba.<br /><br /><br /><img height="250" src="http://tanachvil.altervista.org/_altervista_ht/Deidemoni/post43/Immagine_03.jpg" width="400" border="1" /><br /><br /><br />Sanshiro Tsuwabuki si rigira nel suo letto, sudando freddo. Domani ha scuola, si deve svegliare presto. Eppure, non riesce a prendere sonno, non riesce neppure a sfiorare una sorta di dormiveglia. Nella stanza accanto, i suoi genitori non sanno nulla della paura che lo schiaccia così tanto da fargli male.<br />Dormono tranquilli. Sanshiro non ha nemmeno il tempo di invidiarli.<br />L’anta del suo armadio si socchiude leggermente. Sanshiro si stringe le lenzuola più strette, caccia la testa sotto, serra fortissimo gli occhi. Come se servisse a qualcosa: è utile solo a rendere più vividi i ricordi del cane a cui ha rotto la testa a sassate e del suo compagno di scuola che…<br /><br /><br />“NE VOGLIO UN ALTRO…”<br /><br /><br />La voce ringhia da dentro l’armadio. Il piccolo Sanshiro non vuole vedere, non vuole vedere a tutti i costi, ma è impossibile ignorare l’ombra deforme del gigantesco teschio di drago, proprio sul suo soffitto.<br /><br /><br /><img height="300" src="http://tanachvil.altervista.org/_altervista_ht/Deidemoni/post43/Immagine_04.jpg" width="400" border="1" /><br /><br /><br />“Le va di farsi un giro, mentre parliamo di affari?”<br />“V-va bene…”<br />Piuttosto frastornato, Hiroshi sale a bordo della lussuosa limousine parcheggiata davanti alla sua officina. L’uomo seduto davanti a lui ha una mantella e un cappello a cilindro, e lo squadra con una punta di divertimento.<br />“Signor Shiba, piacere di conoscerla”<br />“Piacere, signor…?”<br />“Può chiamarmi <b>Baron</b>. So molte cose di lei… non ha avuto un periodo molto fortunato, vero?”<br />La macchina parte, portando i due senza una meta precisa, in giro per Tokyo.<br />“Un pilota molto promettente… ma senza i giusti agganci non si va da nessuna parte, vero?”<br />Hiroshi resta ad ascoltare le parole di Baron senza replicare. La fine del suo grande sogno è una ferita fin troppo aperta, per lui.<br />“E suo padre, dopo quel brutto incidente… sopravvive solo grazie a una macchina. Non potrete permettervi le spese dell’ospedale ancora per molto, immagino”<br />“Dove vuole arrivare, signor Baron?”<br />Baron fa una piccola risata, che vorrebbe essere amichevole. “Nulla… nulla davvero. Solo, noi della scuderia <b>Black Shadow</b> abbiamo sempre bisogno di piloti validi. Conosciamo i suoi precedenti… è una mera questione di coincidenze avverse se non ha mai sfondato come pilota”<br />“La Black Shadow!… ma…”<br />Baron sorride. “Saremmo lieti di accettarla nel nostro team, signor Shiba. Permanentemente”<br />Per un attimo, il cuore di Hiroshi sembra fare un rintocco secco, come una campana. La possibilità che lo noti una scuderia blasonata come la Black Shadow, non importa quale sia la sua reputazione, è quanto di più irraggiungibile abbia sognato.<br /><br /><br />“C’è una condizione, però…”<br /><br /><br />L’atmosfera, per un momento sembra farsi molto più fredda. Sono gelidi anche gli occhi di Baron, mentre cercano quelli di Hiroshi, alla ricerca di una qualche forma di tentennamento. Shiba aggrotta la fronte. Per un attimo, quella limousine gli è sembrata troppo stretta.<br />“Cioè?”<br />“Saprà che nutriamo una certa rivalità nei confronti di una scuderia in particolare, la scuderia <b>Sayongi</b>. Finora, il suo pilota di punta, <b>Ken Hayabusa</b>…”<br />“Il Falco!”<br />“Proprio lui… Hayabusa, dicevo, ha vinto molto. Molto più di quanto non gli fosse concesso vincere. Ci piacerebbe, signor Shiba, che accadesse un incidente, durante la gara. Qualcosa di molto grave”<br />Il fiato nel petto di Hiroshi si mozza. “Mi sta proponendo di uccidere Ken Hayabusa durante la corsa?”<br />Baron di nuovo fa un sorriso che appare un po’ più largo e sgradevole di quello precedente. “Lei mi sta fraintendendo. Mi limitavo ad augurarmi qualcosa”<br />“Mettiamo che io lo uccida…”, comincia Hiroshi, più che mai deciso a parlarsi chiaramente. Baron lo interrompe subito.<br />“Finirebbe in carcere, com’è giusto che sia. Ma probabilmente, per una fortunata sere di coincidenze, qualche vecchio zio lascerebbe alla sua famiglia un assegno sostanzioso, su un conto sicuro…”<br />La paura avvelena ogni traccia dell’euforia di Hiroshi. Il ragazzo sente un sapore amaro in bocca, mentre pronuncia la sua risposta.<br />“Mi dia un giorno per pensarci”<br /><br /><br /><img height="180" src="http://tanachvil.altervista.org/_altervista_ht/Deidemoni/post43/Immagine_05.jpg" width="400" border="1" /><br /><br /><br />“QUESTA E’ LA POTENZA DI MAZINGER!”<br /><br /><br />“Koji, preparati! Tra poco dobbiamo andare”<br />Gli occhi incollati al televisore, Koji guarda i cartoni animati con il fiato sospeso, seduto per terra, ignorando completamente la madre.<br />“Koji…”<br />“Ma mamma! Questa è la puntata in cui muore il Barone Ashura!”<br />Un rumore di passi dalle scale precede la voce del fratello, di qualche anno più grande.<br />“Smettila! È poi è un catorcio quel robot, non riesce nemmeno a volare!”.<br />Tetsuya fa un sogghigno nel vedere la reazione immediatamente infuocata di Koji. “E’ IL PIU’ FORTE DI TUTTI, INVECE! ROCKET PUNCH!”, urla, tirando un cuscino contro Tetsuya.<br />Il ragazzo fa una piccola risata. È una risata che si spegne subito, non appena vede l’espressione forzatamente allegra della madre.<br /><i>Madre</i> è un nome che non ha mai smesso di usare nei riguardi della dottoressa Asamiya, la donna che insieme al professor Kenzo Kabuto l’ha adottato ormai da molti anni.<br />“Mamma… cosa c’è?”<br />La madre non dice nulla. Per un po’, si limita a fissare Koji che corre a cambiarsi salendo le scale e urlando ancora le armi del cartone animato che stava guardando. Poi, quando il bambino ha chiuso la porta dietro di sé, si rivolge a Tetsuya.<br /><br /><br />“Tetsuya, devi essere forte”<br />L’atmosfera si raffredda nel giro di pochi, minimi istanti. Tetsuya sente parole che ha già ascoltato decine e decine di volte.<br />“Tuo fratello è molto debole e…”<br />Mentre la voce della dottoressa si inceppa, Tetsuya chiude gli occhi e il suo pensiero va a Daisuke, il loro fratello maggiore, devastato dalla stessa terribile malattia che – lentamente – ha attaccato anche Koji. Tetsuya voleva bene a Daisuke, il fratello maggiore taciturno e un po’ introverso che gli ha insegnato a suonare la chitarra.<br />“Mamma… non preoccuparti. Ho promesso che avrei aiutato Koji e lo farò”<br />“Sarà tuo… tuo padre a… ad asportarti il rene”<br />La dottoressa Asamiya si asciuga un accenno di lacrime, proprio mentre la porta della stanza di Koji ne esce fuori il bambino, che non sembra affatto consapevole di tutto quello che sta succedendo.<br />“ROCKET PUNCH!”<br /><br /><br />La dottoressa fa un altro sorriso, un cenno piuttosto mesto di intesa verso il fratello più grande.<br />Tetsuya lo restituisce, cercando di ignorare la consapevolezza del dolore che proverà di lì a poco.<br /><br /><br />La macchina porta la donna e i due ragazzi proprio davanti all’ingresso della clinica Human Alliance. Proprio sull’entrata, il gruppo viene preceduto da un ragazzo con un logoro vestito stile Elvis Presley, unto di macchie d’olio da motore. Hiroshi e Tetsuya restano a fissarsi per qualche attimo, quasi come se si conoscessero.<br />Poi, ognuno va per la sua strada.<br /><br /><br />Hiroshi a passo incerto, va verso il reparto di rianimazione.<br />Sola, nel corridoio appena fuori la porta del reparto, c’è la madre di Hiroshi, ancora con gli occhi gonfi e rossi.<br />“Mayumi ha chiesto di te. È da molto che non ti fai vedere”, lo saluta con un filo di voce.<br />In preda a un improvviso imbarazzo, Hiroshi china la testa. “Mamma, ho qualcosa da dirti”<br />La madre alza la testa verso di lui. Il suo volto è distrutto. Da quanto non dormirà? Hiroshi non si sente affatto in grado di quantificarlo. Il ragazzo si guarda intorno, di sfuggita, cominciando a raccontare la proposta che gli ha fatto Baron. Le sue terribili implicazioni.<br />La reazione della madre non è esattamente quella che si aspetta: un’energica presa di posizione contro un atto simile. È un compromesso.<br />“Cosa rischieresti? Verresti coperto in qualche modo?”<br />La disperazione in cui versa la famiglia Shiba, sembra aver portato via anche questo. Hiroshi deglutisce, sentendosi completamente abbandonato.<br />“Devo… devo vedere subito papà”<br /><br /><br /><img height="300" src="http://tanachvil.altervista.org/_altervista_ht/Deidemoni/post43/Immagine_06.jpg" width="400" border="1" /><br /><br /><br />“Papà!”<br />“Stai buono, Koji… ci vorrà davvero poco”, dice il dottor Kabuto, sorridendo e scompigliando i capelli del bambino.<br />Per l’ennesima volta, non ha mai nemmeno salutato Tetsuya, relegato nella sala d’attesa della sala operatoria, in ombra. Come al solito, un paio di volte ha provato ad andare vicino a suo padre, a rassicurarlo dicendogli che era pronto. Suo padre si è limitato ad annuire, come se essere pronto a un’operazione chirurgica così pesante dovesse essere qualcosa di scontato, per il ragazzo.<br />Tetsuya rimane a guardarli dall’esterno. Sembrano felici. Come al solito, lui si sente di troppo. Solo sua madre, la dottoressa Asamiya, sembra girare la testa nella sua direzione.<br />In un solo sguardo, entrambi sanno perfettamente cosa l’altro sta pensando.<br /><br /><br />Tetsuya cerca di restare assolutamente freddo anche quando gli vengono messi i fermi per legarlo al lettino. Ora guarda il soffitto della sala operatoria. È brutto, sporco… farebbe paura a chiunque, a parte lui, che ha la distorta fortuna di nutrire paure più sottili e terribili.<br />Quando il padre entra in sala, le mani già coperte dai guanti, Tetsuya bisbiglia una sola frase a se stesso:<br /><br /><br />“<i>Sarò più forte</i>”<br />La bisbiglia pianissimo come un mantra. Il dottor Kabuto osserva solo le labbra muoversi, poi incide la carne. E Tetsuya non ha nessuna intenzione di implorare un’anestesia che il dottore sembra essersi dimenticato.<br /><br /><br />“Papà”<br />Hiroshi, nella sala di rianimazione, accanto al corpo di suo padre, non riesce a dire altro. Il rumore delle macchine, il beep rassicurante e fastidioso al tempo stesso, non lascia alcun posto per altri pensieri. A volte, Hiroshi ha quasi l’impressione che suo padre possa parlargli attraverso quei suoni cadenzati, regolari.<br />“Cosa devo fare?”, si chiede l’uomo che avrebbe voluto essere un campione di Formula Uno.<br />“Cosa devo fare?”<br />La sua mano si stringe in un pugno tremante, mentre passa in rassegna i volti di suo padre, sua madre, sua sorella Mayumi. È specialmente nei confronti di quest’ultima che prova un continuo senso e poco spiegabile senso di colpa.<br />Chiude gli occhi. Li riapre pochi istanti dopo, pochi istanti seguiti da un lungo respiro.<br />Sa cosa fare. L’unica cosa che può fare.<br /><br />La mattina dopo, Hiroshi è distrutto. Lo splendore immacolato della limousine che va a prenderlo davanti all’officina stride con il volto distrutto di Shiba, che aspetta da ore in una mattinata freddissima, con le mani cacciate nelle tasche del suo abito a frange.<br />Il finestrino della limousine si abbassa e un Baron sorridente si rivolge al pilota, senza troppi preamboli.<br />“Ha preso la sua decisione?”<br />“L’ho presa”<br />Baron annuisce. “Salga pure, allora, e concordiamo i dettagli”<br />Hiroshi rimane in silenzio per parecchi istanti. “Non ci sarà bisogno. Non accetto, mi spiace”<br />L’unica soddisfazione, nel dialogo, è vedere il volto di Baron contrarsi e poi afflosciarsi di colpo, gli occhi spalancati in volto.<br />“Ho capito bene?”<br />La voce di Hiroshi è così stanca da non apparire nemmeno arrogante. Solo distrutta, esausta, e con carichi di sensi di colpa che ne appesantiscono ogni sillaba. “Sì, ha capito. Non intendo correre per la Black Shadow”<br />“Sta condannando a morte suo padre… e si sta rovinando del tutto la carriera”<br />“Me ne rendo conto. Grazie lo stesso”<br /><br /><br /><img height="300" src="http://tanachvil.altervista.org/_altervista_ht/Deidemoni/post43/Immagine_07.jpg" width="400" border="1" /><br /><br /><br />Quell’ultima frase tronca in maniera definitiva la discussione. Shorty si avvicina a Hiroshi, dandogli una pacca su una spalla e rivolgendogli un sorriso che si sforza di sembrare allegro.<br />“Hai fatto bene, per me”<br />Hiroshi si limita a stringersi nelle spalle, prima di ritornare in officina. In tv, Ken Hayabusa viene intervistato e dimostra una supponenza irritante e smodata.<br />“Avresti potuto batterlo senza problemi”, commenta Shorty, con una punta di amarezza nella voce.<br />Hiroshi resta a guardare la tv per un po’, rimuginando su qualcosa. Poi si volta verso il suo braccio destro.<br />“Io <i>POSSO</i> batterlo”<br />Shorty lo guarda perplesso. Fa per dire qualcosa, ma l’espressione risoluta di Hiroshi lo zittisce.<br /><br /><br />“…E lo batterò a bordo di una macchina della scuderia Shiba”<br /><br /><br />È notte fonda. Ancora prostrato dal dolore dell’operazione, Tetsuya non riesce a chiudere occhio. Respira debolmente, mentre oltre la sua stanza, dalla sala, arrivano voci che si sforzano di parlare piano, ma non abbastanza perché lui non le possa sentire.<br /><br /><br /><i><br />- Non è per questo che ve l’ho affidato.<br />- Per favore, calmati o ci sentirà!<br />- Non mi importa! Forse sarebbe il caso che ci sentisse. SONO SUO PADRE! E non sopporto che quel folle di Kabuto lo usi come…<br />- Smettila…<br />- … come una banca d’organi! Mio figlio non ha il dovere di sacrificarsi di fronte a nessuno. Tantomeno per il figlio di Kabuto!<br />- Sapevi che sarebbe andato così quando ce l’hai affidato.<br />- NO! e in ogni caso non importa. È finita, me lo riprendo!<br />- E’ troppo tardi. E lo sai.<br />- … non usare quel tono con…<br />- Ora è meglio che te ne vai, davvero… se lui sapesse che ti faccio entrare, non so cosa potrebbe succedere…<br /><br /><br />IO HO UN PADRE<br /><br /><br /></i><br />Tetsuya resta per un attimo paralizzato. Poi, il rumore della porta di ingresso di casa che si apre lo fa agire alla svelta: sgattaiola nella vicina cameretta di Koji e fa abbastanza rumore da richiamare l’attenzione di sua madre. Koji, confuso apre gli occhi, e Tetsuya gli fa cenno di tacere.<br />Nel momento in cui la dottoressa Asamiya va a vedere che sta succedendo, Tetsuya sgattaiola di nuovo verso la sala da cui sentiva la voce di quello che diceva di essere suo padre.<br />Nessuno.<br />Apre la porta di ingresso, in preda alla disperazione.<br />La domanda che si è sempre posto finora, continua a perseguitarlo.<br /><i>IO HO UN PADRE? </i><br /><br /><br />Il pianerottolo è completamente vuoto davanti a lui.<br /><br /><br /><img height="300" src="http://tanachvil.altervista.org/_altervista_ht/Deidemoni/post43/Immagine_08.jpg" width="400" border="1" /><br /><br /><br />Sono passati giorni.<br /><br /><br />Koji è con Sanshiro Tsuwabuki, un suo coetaneo, nel cortile della scuola.<br />La situazione si è appena rilassata e Koji ha ancora le nocche dei piccoli pugni brucianti dai pugni che ha inferto. Un gruppo di ragazzi di un’altra classe ha appena ricevuto una lezione come si deve dopo aver preso in giro Kabuto.<br /><br /><br />“TI fai sempre difendere da tuo fratello, vero? Ma non è tuo fratello! Lui è orfano!”<br />“Or-fa-no! Or-fa-no!”<br /><br /><br />Ora quei coretti sono un rimestare di borbottii pieni di rabbia e risentimento verso Koji, pronunciati a voce non troppo alta da un gruppetto di bambini che torna in classe cercando di nascondere i lividi appena guadagnati nella zuffa.<br />Col fiatone, ma con uno sguardo di cupa soddisfazione, Koji continua a mormorare la stessa frase che ha urlato loro addosso prima di cominciare a picchiarli.<br />“Lui <i>è</i> mio fratello”<br />Sanshiro, poco lontano lo guarda.<br />“Hanno avuto quello che si meritavano”, dice, salutando gli avversari con un gesto di sfida che sembra più buffo che altro, in un bambino della sua età.<br />Poi torna a rivolgersi a Koji. “Ti va di fare la strada con me, quando torniamo?”<br />Quando Koji annuisce, Sanshiro gli rivolge un gran sorriso. Un sorriso che si incrina di molto, quando pensa a ciò che gli ha ordinato il mostro che lo perseguita ormai da giorni.<br /><br /><br /><i>Ne voglio un altro. Un bambino</i><br /><br /><br />Il coltello nella sua cartella sembra esser diventato più pesante.<br /><br /><br />Tetsuya intanto è a scuola, in un corridoio, impegnato a fumare insieme alla sua banda: Jun, Boss, Nuke e Moocha. Sente ancora il dolore lancinante dell’operazione. La fredda rabbia nel vedere con quanta indifferenza il bisturi è stato affondato dentro di lui.<br /><br /><br /><i>Senza di te, lui non può farcela. Ha bisogno del tuo aiuto</i><br /><br /><br />Le parole della madre gli riecheggiano ancora in testa.<br />Padre… madre… da quando ha assistito alla conversazione nascosta tra lei e quello che dovrebbe essere il suo vero genitore, le cose si stanno facendo sempre più confuse. Una confusione che sembra soverchiare anche tutta l’urgenza di sapere, ieri, l’identità della persona che si spacciava come suo padre.<br />“Che ne dici se stasera andiamo a fare un po’ di danni?”, ghigna Boss, mentre Nuke e Moocha si danno di gomito con un’aria di comica complicità.<br />Tetsuya si limita a scuotere la testa. “Non oggi, non ne ho troppa voglia”<br />In realtà, il dolore dell’operazione è ancora tale da impedirgli di fare quasi qualunque cosa. Solo con l’ostinazione a non esibire la propria sofferenza, riesce a mantenere la solita aria distaccata. L’unica che sembra capire fin troppo bene la situazione, al solito, è Jun. Per quanto a Jun non abbia mai raccontato troppo, Tetsuya ha sempre la certezza che la ragazza sappia tutto ciò che gli sta succedendo. E capisca fin troppo bene cosa lui provi.<br />Jun è come una sorella per Tetsuya.<br /><br /><br />“Scusate… avete da accendere?”<br /><br /><br />Trasalendo, Boss, Nuke e Moocha si voltano verso la voce che ha parlato.<br />Jun guarda il nuovo arrivato e rivolge un’occhiata perplessa a Tetsuya. Lo sguardo del ragazzo conferma la stessa impressione: dev’essere arrivata da poco, a scuola.<br /><br /><br />È una ragazza alta, con lunghi capelli biondi e penetranti occhi azzurri.<br />Deve avere sangue europeo, quasi sicuramente.<br />“Mi chiamo Ran. Ran Asuka”, dice la ragazza, con un sorriso appena accennato.<br /><br /><br />Pochi minuti più tardi, Koji e Sanshiro sono per strada.<br />“Vieni con me, facciamo prima di qua”, dice Sanshiro, portando il compagno in un vicoletto. I due stanno ancora parlando di come le hanno suonate ai ragazzi che prendevano in giro Tetsuya, oggi. Koji, soprattutto, è esaltatissimo per essersi comportato né più né meno che come il suo eroe preferito, il pilota di Mazinger Z.<br />Non si accorge che Sanshiro ha iniziato a rovistare nella cartella. Se ne accorge solo quando sente la sua voce.<br /><br /><br />“Scusami, Koji”<br /><br /><br />Koji riesce per un pelo a evitare la coltellata che sta per colpirlo a un fianco.<br />“SEI IMPAZZITO?”<br />Sanshiro continua a guardarlo con un’aria mogia. “Scusa, Koji”, ripete. Poi cala di nuovo il coltello sull’altro bambino.<br />Salvato più dal panico che dai riflessi, Koji si fa indietro ancora una volta in tempo per evitare che il colpo di coltello gli squarci il petto.<br />Non prende tempo per respirare, per capire cosa stia succedendo.<br />Corre a perdifiato nel vicolo, gridando aiuto, con i passi di Sanshiro dietro di lui.<br /><br /><br />“Koji, mi dispiace ma devo ucciderti!”<br /><br /><br />L’urlo di Koji si fa più forte quando va a sbattere contro qualcuno, appena uscito dal vicolo.<br />“Stai fermo!”, ordina imperiosamente una voce, tenendolo stretto per il colletto.<br />Un poliziotto di quartiere gli punta gli occhi addosso, cercando di capire cosa stia succedendo, mentre continua a tenerlo fermo.<br />Sanshiro esce dal vicolo, apparentemente tranquillo. Non ha più il coltello in mano.<br /><br /><br /><br /><br />“Ha cercato di uccidermi!”<br />La voce di Koji è acuta, sconvolta e terrorizzata. Il poliziotto che l’ha agguantato al volo, non appena uscito dal vicolo, lo fissa con un’aria severa.<br />“Non dovresti dire delle bugie”.<br />Koji continua a cercare di strattonarsi la mano del poliziotto che continua a stare stretta sulla sua spalla. Sanshiro cerca di fare lo stesso, nel più completo panico all’idea di essere scoperto.<br />“Ha un coltello! Sto dicendo la verità! Ha cercato di ammazzarmi!”<br />Il poliziotto scuote la testa.<br />“Ora basta, cercare di prendermi in giro. Credo che tutti e due vi farete un bel giretto con me in commissariato, tanto per farci due chacc…”<br /><br /><br />“ADDOSSO!”<br /><br /><br />Tetsuya e la sua banda vanno contro al poliziotto, armati di mazze da baseball e catene, il tempo perché Sanshiro e Koji riescano a divincolarsi.<br />“Ma che diavolo sta succ…?”<br />La voce del poliziotto è stroncata da un’impietosa mazzata che gli arriva dritta in faccia da Tetsuya, ma che purtroppo non basta per stordirlo. La sua mano, anzi, si stringe con una foga rinnovata sulla spalla di Koji che, per tutta risposta, attacca a morderla furiosamente.<br />Sotto gli sguardi perplessi della misteriosa Ran, che assiste impassibile a tutta la scena, i ragazzi (con Tetsuya e Jun in primis) malmenano la guardia il tempo di dare agli altri la possibilità di scappare, per poi darsela a gambe a loro volta.<br />Il poliziotto cerca di inseguirli per un po’. Il fiatone, la stanchezza accumulata e le botte prese, strattonano le sue gambe dopo pochi metri.<br />Mentre il respiro si calma, guarda i ragazzi allontanarsi, troppo veloci.<br />A Ran basta girare un vicolo, e anche lei sparisce a sua volta.<br /><br /><br />“E allora ha tirato fuori un coltello e ha cercato di ammazzarmi…”, mormora Koji, davanti ai ragazzi assiepati nel vicolo ad ascoltarlo.<br />Jun giocherella con un coltello che si passa tra le dita, con un’aria meditabonda.<br />Boss, Nuke e Moocha fanno proclami di guerra, tipici dei loro: altisonanti e ben poco convincenti. È solo la voce bassa e fredda di Tetsuya a rendere molto più reale quello che sta succedendo.<br /><br /><br />“Andiamo a casa sua e facciamogliela pagare”.<br /><br /><br />Boss resta un attimo in silenzio, terrorizzato dal lampo omicida negli occhi di Tetsuya.<br />“Stai scherzando, vero? È un ragazzino, mica staremo a perdere tempo con…”<br />“Ha cercato di accoltellare mio fratello. Questo mi basta”<br />Jun chiude il suo coltello a scatto, con un rumore secco che fa voltare il gruppetto verso di lei.<br />“Io non ho nulla in contrario a dargli una lezione”, dice, guardando fisso Tetsuya. Lui risponde con un cenno d’assenso e si volta verso gli altri.<br />“Siete con noi?”<br />“Ci siamo, ci siamo… - borbotta Boss – però non mi piace questa storia di picchiare i mocciosi…”<br />“Che c’è, Capo? – ghigna Nuke – Hai paura di prenderle?”<br />“CAMMINATE, IMBECILLI!”<br /><br /><br />Tetsuya prende la mazza da baseball, soppesandola. Poi annuisce, come se fosse leggera al punto giusto.<br />“Koji-kun… dove abita il tuo amico?”<br /><br /><br /><img height="300" src="http://tanachvil.altervista.org/_altervista_ht/Deidemoni/post43/Immagine_09.jpg" width="400" border="1" /><br /><br /><br />Le cose si fanno confuse. Sembrano pochi istanti, quelli passati da quando Hiroshi ha detto di no alla richiesta di Baron e ha deciso di investire buona parte dei suoi pochi soldi nel rilancio della scuderia Shiba. E ora è lì, ad aggiustare la sua macchina ai box, insieme a Shorty, Don e Pancho.<br />L’atmosfera è surreale: sembra che tutti siano in una sorta di delirio nei confronti di Ken “Falco” Hayabusa. Dagli spalti, è un continuo inneggiare al pilota forse più famoso del Giappone. Hiroshi sente il boato che si trasforma in un coro, intonato molte ore prima dell’inizio della gara.<br /><br /><br /><i>Il suo nome è Ken, Ken Falco! Non lo batteranno mai!...</i><br /><br /><br />Hiroshi stesso si mette a canticchiarla dopo un po’. Per quanto la situazione sia grave, per quanto da questa gara dipenda la vita di suo padre, la consapevolezza di starla affrontando in un modo onesto è per il ragazzo un motivo in più di prenderla tranquillamente. Di essere lì sapendo di aver fatto tutto ciò che era in grado di fare.<br /><br /><br />“Alla lunga è fastidiosa, vero?”<br /><br /><br />Hiroshi si volta verso la ragazza che ha parlato alle sue spalle. È una ragazza sui vent’anni, forse un po’ meno, lunghi capelli biondi e lineamenti mezzo europei. Per un momento, Hiroshi è lì a chiedersi chi sia, poi si ricorda che si tratta di uno dei tecnici assoldati da Don.<br />Mentre fa un’ultima revisione della macchina, Hiroshi rivolge un sorriso alla ragazza. “Non è male… e poi non è da tutti avere una canzone tutta per sé”<br />La ragazza annuisce, con un sorrisetto. Poi, mentre è ancora lì a controllare la macchina, anche lei canticchia una canzone.<br /><br /><br /><i>Corri, ragazzo laggiù… vola tra lampi di blu… </i><br /><br /><br />“Non è male, questa”, commenta Hiroshi. Inizia a cantarla con lei, insieme a Shorty, Don e Pancho. E per quanto buona parte delle parole non le capisca (soprattutto a cosa si riferisca il nome <i>Jeeg</i> che sembra ricorrere così tanto), è come se quella canzone avesse in qualche modo il potere di incoraggiarlo, di farlo sentire a suo agio.<br />Presto, le parole del pezzo intonato dalla ragazza sembrano sovrastare quelle dell’inno a Ken Hayabusa. E quando Hiroshi se ne accorge, si rivolge alla donna.<br />“Chi sei tu?”<br />“Mi chiamo Ran. Ran Asuka”, risponde lei, con un sorriso piuttosto vago.<br /><br /><br /><img height="300" src="http://tanachvil.altervista.org/_altervista_ht/Deidemoni/post43/Immagine_10.jpg" width="400" border="1" /><br /><br /><br />Arrivano, armati di mazze e catene, guidati da un Tetsuya sempre più torvo e scuro in volto. Boss, Nuke e Moocha, spacconi come al solito; Jun, che lancia ogni tanto un’occhiata al capo della gang. Tetsuya, che non ha detto una parola da quando lui e i suoi amici si sono mossi per farla pagare al ragazzino.<br />E Koji, che ha sperimentato sulla pelle ciò di cui Sanshiro sembra essere capace.<br />La casa di Sanshiro è silenziosa, con le luci spente. Non c’è nemmeno una macchina posteggiata. Forse i genitori hanno scelto proprio questa serata per fare un giro fuori.<br /><br /><br />“Ci limitiamo a fargli un po’ di paura, eh?”, tartaglia Boss. La casa non promette nulla di buono, a vederla così. Sembra la tana di un drago addormentato.<br />“… sì”, risponde cupamente Tetsuya.<br /><br /><br />In realtà, sta guardando la figura femminile appoggiata alla porta, a braccia incrociate. Non appena il gruppo si avvicina, la ragazza si stacca, con un sorriso buio sul volto.<br />“Dunque… si va?”<br />“La nuova arrivata”, mormora Jun, guardando Ran negli occhi, e vedendola annuire.<br />La gang di Tetsuya si ferma davanti a lei. L’aria stessa sembra essersi raggelata, immobilizzata.<br /><br /><br />“Non hai motivo di venire con noi”, replica freddamente Tetsuya,<br />Ran inizialmente non risponde. “I miei motivi non sono i tuoi”<br />Jun fa un passo in avanti. Gli altri trattengono il respiro. Koji sembra studiare la ragazza, guardandola decisamente perplesso. In questo assurdo scenario, nessuno le chiede però chi sia e che cosa voglia.<br />Sembra che sia un particolare di minore importanza. O qualcosa di cui forse è meglio non parlare.<br /><br /><br />Jun sbuffa, oltrepassando entrambi e armeggiando sulla porta.<br />La porta è aperta e, dentro, la casa è completamente buia.<br /><br /><br />“Io credo che abbia imparato la lezione!”, tartaglia Boss, facendo un passo all’indietro.<br />Tetsuya non risponde. Entra nella casa, seguito da Koji, costringendo tutti a fare altrettanto.<br /><br /><br />Non è un ambiente rassicurante: il respiro pesante di qualcosa, qualcosa di vivo, sembra rimbombare per tutto l’edificio. Koji si arresta per un momento, guardandosi intorno. Il pavimento di legno scricchiola sotto i suoi piedi e quello dei suoi compagni.<br />Ran è l’unica a muoversi con una certa sicurezza, perfino quando le pareti sembrano scuotersi leggermente, come per una scossa.<br />“Che roba è stata?. Lo sguardo di Jun saetta nel buio.<br />Si spalanca, accompagnata dagli urli di Boss, quando la gigantesca ombra di un drago copre l’intera superficie della sala.<br /><br /><br /><i>UCCIDILI!</i><br /><br /><br />Sotto l’ombra, Sanshiro, armato di una mazza da baseball.<br />Ran sembra l’unica non troppo stupita dalla situazione, la prima a muoversi verso il ragazzino, senza la minima intenzione bellicosa.<br />“Sanshiro… non sei obbligato a fare quello che ti dice”<br />Il ragazzo spalanca gli occhi. Nell’oscurità sembrano quasi più grandi e disperati. “Tu non capisci… se non lo faccio… se non lo faccio…”<br />“Se non lo fai, non ti succederà nulla. Non può farti nulla. Non ha alcun potere su di te”<br />“Lui…”<br />Ran fa un altro passo.<br />“Ascolta, Sanshiro. Non lasciare che prenda il sopravvento. È lui a essere al tuo servizio non il contrar…”<br /><br /><br /><i>UCCIDILI</i><br /><br /><br />“Ma cosa…”<br />Prima che Tetsuya possa fare qualsiasi cosa, uno schianto poderoso copre a malapena l’urlo lacerante di Koji.<br /><br /><br />“AIUTO!”<br /><i>BAMM!</i><br />“AAAH! TETS…!”<br /><i>BAM!!!</i><br />“KOJI! DOVE SEI? KOJI!!!!!!”<br />“FERMATELO”<br />“PRENDETE QUEL…”<br />“AIUTO!!!”<br /><i>BAM! BAM! BAM!!</i><br />“K-Koji...”<br /><br /><br />Solo ora Tetsuya, a tastoni, riesce a ritrovare il corpo esanime del fratellino.<br />Il piccolo giace sul pavimento, con la testa fracassata dalla mazza di Sanshiro.<br />Tetsuya salta immediatamente addosso all’assassino, ancora ciondolante, con lo sguardo spiritato, prima che Ran cerchi di frapporsi in mezzo, dividendoli a fatica e approfittando del momento in cui né Jun né gli altri, troppo stupefatti da quello che è successo, riescono a fare alcunché.<br /><br /><br /><i>BRAVO! COSI’! AMMAZZALI TUTTI!</i><br /><br /><br />Un altro scossone. Stavolta, però… stavolta però Tetsuya giurerebbe di sentire una voce estremamente smorzata mentre si lancia verso il ragazzino.<br /><br /><br /><i>thunder…</i><br /><br /><br />“BASTA! VI STATE UCCIDENDO A VICENDA! NON CAPITE CHE STATE SOLO FACENDO IL LORO GIOCO?”<br />Nessuno dei due la ascolta. Ran è costretta a spintonare con violenza Tetsuya, lontano, e trascinarsi dietro Sanshiro.<br />“Sanshiro, ascolta! Devi uscire di qui! devi andartene!”<br /><br /><br /><i>FALLA STARE ZITTA! UCCIDI ANCHE LEI!”</i><br /><br /><br />“Non abbiamo tempo… non posso tenermi concentrata ancora per molto…”. Mentre glielo dice, Ran scuote disperatamente Sanshiro come una bambola di pezza, con Tetsuya che cerca con tutte le sue forze di allontanarla per ammazzare il ragazzo.<br />“Io… cosa devo fare? COSA DEVO FARE?”<br />“Riprendi il controllo! DEVI farlo!”<br /><br /><br />Un’esplosione, fuori dalla casa. Un’altra. Un assurdo rumore di qualcosa che sta ruggendo di rabbia.<br /><br /><br />“Senti questi rumori? QUESTI sono la realtà… SEGUILI! CONCENTRATI SU DI LORO!”<br />“LASCIAMELO! MALEDETTO, HA UCCISO MIO FRATELLO!”<br /><br /><br /><i>NON CREDERLE! STA MENTENDO! UCCIDILA!</i><br /><br /><br />L’ombra sul muro sembra vacillare, vacillare pesantemente.<br />“ORA!” urla Ran a Sanshiro.<br />Poco prima che Sanshiro scompaia nel nulla.<br /><br /><br />“Ora tocca a te, Tetsuya”, dice Ran.<br />“Tocca a me cosa?”, ripete il ragazzo. Lo sguardo pieno di panico si riflette in quello di Boss, Nuke e Moocha. In quello di Jun, che continua a fissare il punto da cui è sparito Sanshiro.<br />La casa trema leggermente.<br />Fuori, rumori assolutamente estranei a quelli del silenzioso e quasi deserto vicinato in cui i nostri si trovano. Rumori di esplosioni, urla che pronunciano nomi senza molto senso, ma incredibilmente familiari.<br /><br /><br /><i>HYDROBLAZER!!!!</i><br /><br /><br />“Che sta succedendo?”, chiede Tetsuya, confuso.<br />“Succede che sarà il caso che ce ne andiamo subito”, tartaglia Boss, addossandosi alla parete. Tetsuya non riesce a rispondere nulla. Guarda il corpo di Koji, con la testa spaccata, il sangue che inzuppa il pavimento.<br />“Non è tuo fratello”, dice freddamente Ran.<br />Un’altra scossa di terremoto, più forte stavolta, tanto da far scricchiolare ogni più piccolo pezzo della casa. Jun si volta verso Tetsuya, in preda al panico.<br />“DOBBIAMO USCIRE!”<br />Ran poggia una mano sulla sua spalla, poi poggia anche l’altra. Tetsuya cerca di dire qualcosa prima che la donna lo spinga di forza contro la parete.<br />“QUELLO NON E’ TUO FRATELLO! NON E’ MORTO! E TU SEI UN PILOTA DELL’ARMATA MAZINGER, NON UN RAGAZZINO!”<br />“Io… io…”<br />Gli occhi di Ran si stringono, in un’espressione insofferente. Dietro di lei, un pezzo di soffitto crolla tra le urla terrorizzate del trio di Boss e un’imprecazione di Jun.<br />“Ricordi quando ti allenavi giorno e notte, Tetsuya? Quando TI COSTRINGEVANO a essere forte? E’ questo ciò che devi essere ora, Tetsuya! FORTE! Più forte di questa maledetta illusione! Più forte del senso di tutto quello che provi per Koji o per il Direttore o…”<br />Tetsuya deglutisce, stringendo gli occhi.<br /><br /><br /><img height="300" src="http://tanachvil.altervista.org/_altervista_ht/Deidemoni/post43/Immagine_11.jpg" width="400" border="1" /><br /><br /><br />Ultimo giro.<br />Lo strapiombo alla sua destra e la macchina della Black Shadow alla sinistra. E Ken Hayabusa è ancora davanti, troppo avanti.<br />Hiroshi tiene le mani salde sul volante, proprio mentre il pilota della Black Shadow scarta nel tentativo di farlo cadere dal burrone. L’adrenalina muove il suo cervello e le sue mani più efficacemente di quanto non l’abbiano mai fatto anni e anni di corse.<br />La pioggia, che non sembra decidersi a smettere, batte sul suo casco. Le gomme stridono e la macchina della Black Shadow va addosso a quella della scuderia Shiba. Hiroshi si aggrappa al volante, lo gira disperatamente, come fosse un timone. Sbanda solo leggermente quando la macchina avversario, cercando di urtarlo, cade nel crepaccio al posto suo.<br />Si sforza di non sentire l’urlo, si sforza di non sentire l’esplosione.<br />Pigia sull’acceleratore, in un disperato testa a testa con Ken Hayabusa, che sembra non voler concedere nulla, nemmeno un millimetro all’avversario.<br /><br /><br /><i>Non ce la faccio… non ce la posso fare</i><br /><br /><br /><i>più forte… devo essere più forte…</i><br /><br /><br />Quante volte ha pronunciato questa frase? Ma soprattutto, <i>quando</i>?<br />Prima che possa pensare a una qualsiasi risposta, le labbra di Ran si poggiano sulle sue. La casa sembra disfarsi ancora di più. Jun guarda la scena con il respiro mozzato, smettendo per un momento di ripararsi dai pezzi di muro che stanno ormai crollando dappertutto.<br />Ran si stacca precipitosamente da Tetsuya, con un’aria imbarazzata. Per un attimo, al ragazzo non assomiglia per niente alla ragazza bionda, europea, con cui ha parlato finora. Sembra una strana donna coi capelli rossi, mossi, in quella che sembra una succinta tuta da pilota, che lascia scoperto quasi tutto il corpo.<br />“Oddio… sto per perdere il controllo anche io…”<br />Il rumore delle esplosioni sopra di loro, in un cielo che sembra invece assolutamente placido e immobile, si fa assordante.<br /><br /><br />Hiroshi digrigna i denti, mentre le due auto cercano disperatamente di superarsi a vicenda, a pochi metri dal traguardo. Sancho, Don, Shorty e la misteriosa ragazza appena assunta, guardano preoccupati l’esito della gara.<br />La ragazza è l’unica che sembra accorgersi di qualcosa di stranamente inquietante. Hiroshi, sul posto di guida, sembra ingobbito e scheletrico. Sembra più vecchio. Sembra quasi suo padre, piuttosto che lui, a guidare.<br />L’Hayabusa sembra in vantaggio di pochi centimetri.<br />Lo staff della scuderia Shiba e quello, ben più numeroso, di Ken Hayabusa, cantano a squarciagola i rispettivi inni.<br /><br /><br />“JEEG, HIROSHI! USA LA FORZA DI JEEG!”<br /><br /><br />Per quanto sia a metri e metri di distanza, Hiroshi sente la voce della ragazza.<br />Jeeg?<br />Mandando uno sguardo disperato al quadro, per un momento il fiato si tende. Lo sguardo si posa su una sorta di cloche. Una cloche che, giurerebbe non ha mai visto e di cui non sa assolutamente nulla.<br />Per quanto la situazione sia surreale, Hiroshi fa un profondo respiro. La tira. E gli viene da urlare, urlare forte qualcosa che non ha senso, non ha il minimo significato.<br /><br /><br /><i>KOOOOTETSU JEEEEEEEGU!</i><br /><br /><br />“<b>GURETOOOO!!!!!</b>”<br /><br /><br /><img height="300" src="http://tanachvil.altervista.org/_altervista_ht/Deidemoni/post43/Immagine_12.jpg" width="400" border="1" /><br /><br /><br />I piloti si guardano. Attraverso i caschi, un lampo negli sguardi.<br />Hiroshi stringe i denti. Un urlo che gli esce dalla parte più selvaggia e caotica della sua anima, che cresce pian piano, fragoroso come un terremoto imminente.<br /><br /><br />“TI GIURO CHE SARO’ PIU’ FORTE…”<br /><br /><br />“JEEEEEEEEEG!!!”<br /><br /><br />La macchina di Hiroshi taglia il traguardo. Tutto sembra perdere i propri contorni, si dissolve nel nulla.<br /><br /><br />Tetsuya stringe saldamente i comandi del Great Mazinger.<br />Ha ancora la bocca spalancata, sta ancora urlando…<br /><br /><br /><img height="300" src="http://tanachvil.altervista.org/_altervista_ht/Deidemoni/post43/Immagine_13.jpg" width="400" border="1" /><br /><br /><br />Davanti a lui, mentre riprende fiato poco a poco, i corpi semidistrutti di gigantesche bambole Mikeros, dai capelli lunghissimi e forti come tentacoli, che tengono il suo robot immobilizzato per il collo.<br />A Tetsuya non ci vuole molto per riconoscerle. Sono le Pshycobear, i mostri affrontati già una volta nel Kanto, in grado di manipolare i pensieri e indurre degli allucinanti stati di ipnosi ai propri avversari.<br />Al pilota basta un rapido sguardo per accorgersi che, sì, lui e i suoi compagni sono ancora nel Kanto. Il Kanto che, sembrerebbe, lui e Jun sono riusciti a risparmiare dalla bomba atomica lanciata dal Gran Maresciallo Inferno in quelle che possono essere poche ore prima o una vita fa.<br /><br /><br />“AAAAAARGH!”<br /><br /><br />Con un pugno sferrato per terra, Hiroshi, ancora montato nel corpo gigantesco di Jeeg, si piega piantando le mani, artigliandole al terreno brullo e devastato della piana giapponese. L’energia elettromagnetica viene rilasciata dal suo corpo propagandosi in un urlo silenzioso di furore, investendo in pieno i corpi dei mostri Mikeros.<br />Sono parecchi, quasi mezza dozzina. Quando però Jeeg si rialza, con lo sguardo torvo e un sottile ringhio che riecheggia dalle sue fauci chiuse, i loro corpi completamente in tilt, le scuotono come burattini. È solo allora che dal cielo piombano Maria con Minerva X, Amon e Gaiking, urlando il nome delle proprie armi, invocando il potere che permette loro di cambiare il mondo… o quello a cui restare incatenati, perfino nel mondo illusorio che si sono lasciati alle spalle.<br />Tetsuya si snebbia la mente a fatica da quello che ha visto e provato.<br />L’attaccamento al fratello.<br />Ciò che prova per il Capo.<br />Suo padre.<br /><br /><br /><i>Io avevo un padre…</i><br /><br /><br />Il suo urlo, mentre carica il Thunder Break, si unisce a quello degli altri.<br /><br /><br />“All’inizio, tu e Jun siete riusciti a portare il missile abbastanza in alto e farlo esplodere prima che distruggesse tutto. Vi ha aiutati uno dei robot al seguito della… dell’Armata Getter”<br />Tetsuya, zoppicante, ascolta annuendo la spiegazione di Maria, guardando con un certo sollievo nella direzione di Edo. Il tramonto ha già iniziato a tingere di rosso la piana del Kanto. Almeno, ancora per oggi, non sarà il sangue di chi vi vive.<br />“Poi le Psychobear hanno attaccato in massa. Erano uguali a quella che abbiamo affrontato la prima volta. Prima o poi siete entrati tutti in trance. Io credo di aver resistito solo perché… beh, credo di avere una resistenza mentale maggiore della vostra. Ho cercato di tirarvi fuori di lì”<br />“Nell’illusione non eri tu. Eri Ran Asuka. E comparivi e sparivi nel nulla”<br />Maria annuisce. “Potevo anche essere in due punti differenti allo stesso momento. Vedevo quello che succedeva a te e a Hiroshi”<br />Poi, la ragazza fa un sospiro appena trattenuto. “… mi vedevate come Ran perché nel vostro inconscio Ran rappresentava qualcuna che ci è stata vicina e di cui nessuno di noi si è mai fidato”<br /><br /><br />Inconscio.<br /><br /><br />Maria sa di star mentendo quando descrive se stessa perfettamente padrona della realtà illusoria creata dalle Psychobear. Ricorda il momento in cui non ha potuto fare a meno di baciare Tetsuya.<br /><br /><br />“Stanno arrivando i soccorsi dalla Base. Meglio spostarci di qui”<br /><br /><br /><img height="300" src="http://tanachvil.altervista.org/_altervista_ht/Deidemoni/post43/Immagine_14.jpg" width="400" border="1" /><br /><br /><br />È il momento per i membri della Fortezza delle Scienze di incontrare i piloti e gli scienziati del misterioso Centro di Ricerche Saotome.<br />Maria e Sanshiro sono gli unici piloti presenti alla riunione. Tetsuya e Hiroshi sono in infermeria, non tanto in preda a shock fisici, ma a un persistente spaesamento dovuto ancora all’ipnosi dei mostri Psychobear.<br />I loro atteggiamenti non potrebbero essere più diversi: ancora in preda a una certa stanchezza Maria, specie per aver dovuto aiutare da sola i suoi compagni; sicuro di sé e con una vena di follia lucida Sanshiro, seduto a braccia incrociate.<br />Akira è in un angolo della stanza, silenzioso e tetro, più del solito.<br />La porta si apre.<br /><br /><br />Per primi entrano i piloti che i nostri hanno già incontrato nel futuro: Ryoma Nagare e Hayato Jin. Il primo ha un atteggiamento molto differente rispetto a ciò che i nostri ricordano: strafottente e piuttosto grezzo, non sembra avere il minimo rispetto per nessuno. Sicuramente non per gli altri piloti.<br />Hayato, invece, per quanto inguainato in una tuta da pilota, ha lo sguardo astuto e ben poco affidabile che i piloti della Fortezza gli hanno visto (o vedranno) nella sua veste di Direttore della Torre. Il terzo pilota, un energumeno decisamente corpulento che si presenta come Musashi Tomoe, sembra invece emozionato come un bambino. Non fa altro che stringere la mano al dottor Yumi e a informarsi sulla buona salute di Koji Kabuto. Argomento su cui, ovviamente, il Direttore della Fortezza sarebbe ben felice di glissare.<br />Maria non riesce a trattenere un sorriso, sorriso che si estingue in fretta a un apprezzamento piuttosto pesante di Ryoma.<br /><br /><br />Sono gli scienziati, però, a destare una maggior curiosità nei piloti della Fortezza, abituati alla compostezza dei dottori della Base.<br />Il responsabile della Squadra Getter, il dottor Saotome, è un individuo basso, tarchiato e decisamente sporco. Ciabattando con le sue <i>geta</i> di legno, inquadra perfettamente il suo pessimo carattere con il primo scambio di battute insieme a Yumi.<br /><br /><br />“Non volevo parlare con lei. Dov’è il Direttore?”<br />“Sono io il Direttore”, replica Yumi, aggrottando la fronte.<br />“Mi risultava fosse Kenzo Kabuto”<br /><br /><br />Il nome del vecchio Direttore della Fortezza, in bocca a Saotome, getta un’improvvisa glacialità su tutto il gruppo.<br /><br /><br />“Non più. È morto”, mormora Yumi, consapevole che Saotome sappia molte cose, su di loro.<br />La risposta dello scienziato della Squadra Getter è piuttosto sgradevole.<br />“Beh, questa è una dannata scocciatura. Vorrà dire che dovrò parlare con voi”<br /><br /><br />Maria non fa in tempo a fermarsi a riflettere su come molti elementi della Base avrebbero da ridire, a sentir liquidata la morte del dottor Kabuto come una <i>scocciatura</i>.<br />La sua attenzione viene immediatamente catalizzata da altre due figure dietro il professor Saotome. Anche Akira sposta il suo sguardo immediatamente su di loro, con un’attenzione che non ha riservato a nessuno dei presenti<br /><br /><br />I due scienziati che seguono Saotome hanno qualcosa di decisamente strano, che nessuno riesce a individuare. Forse il colore livido del volto di uno di loro, forse l’altezza spropositata dell’altro.<br />Sorridono all’unisono.<br /><br /><br />“È un onore per noi essere qui, nella famosa Fortezza delle Scienze. Non è forse così, mio caro <b>Cowen</b>?”<br />“Ma certo, mio carissimo <b>Stinger</b><br /><br /><br />Il tono con cui pronunciano quello scambio di battute sembra raggelare l’aria. Akira stesso inarca le spalle, come se l’impulso di trasformarsi fosse per un momento irrefrenabile.<br />Maria sente il corpo ribollire.<br />Uno scambio veloce di sguardi tra lei e Akira.<br />Hanno sentito la stessa cosa. Maria mormora una sola parola, senza farsi sentire.<br /><br /><br /><i>Vegan</i><br /><br /><br />Cowen e Stinger si voltano all’unisono verso di lei. Entrambi sorridono, un sorriso che non fa che provocare una smorfia, sul volto di Maria.<br /><br /><br />Yumi e Saotome, nel frattempo si mettono a discutere.<br />Lui e i suoi piloti raccontano e documentano di essere stati particolarmente attivi nell’anno di immersione subacquea della Fortezza delle Scienze, liberando le grandi città di Kyoto e Osaka dalle forze dei mostri Mikeros.<br />“… più o meno, lo stesso periodo in cui voi eravate impegnati a tenervi alla larga dai combattimenti”, ghigna Ryoma, provocando uno sguardo inferocito da parte dei combattenti della Fortezza, che mai hanno digerito la loro impotenza in quel frangente.<br />“Non è il caso di entrare in conflitto tra noi”, replica Yumi freddamente. Saotome annuisce, senza poter nascondere però uno sguardo divertito.<br />Prosegue a raccontare, dicendo che in particolar modo si sono scontrati con le Armate di Dreidow, il Generale dei Rettili. Le ostilità con il fronte di quello che dalla Squadra Getter vengono chiamate <i>lucertole</i> sono state particolarmente accese.<br />In parte, accenna Saotome (vagamente evasivo su questo punto), i conflitti con le lucertole hanno portato alla distruzione del vecchio Centro di Ricerche sul Monte Asama e al ricorrere del gruppo a una base mobile, la <b>Kujira</b>, una sorta di fortezza volante a forma di balena.<br />“Per quanto le forze di Mikeros siano state indebolite, in Giappone, restano sempre più che concentrate. Liberare Tokyo non sarà uno scherzo”, dice Saotome.<br />“D’altra parte – aggiunge Yumi – la liberazione di Tokyo porterebbe il colpo di grazia totale al loro esercito. Inutile nasconderlo: siamo troppo pochi per tenere a lungo i presidi che abbiamo conquistato. Tagliare la testa dell’esercito è l’unica soluzione che possiamo permetterci”<br /><br /><br />"E' tutto tempo sprecato"<br />La voce di Sanshiro, anche se così bassa, si insinua nella conversazione dei dottori, interrompendola.<br />Lo sguardo del pilota è assolutamente diverso da quello tenuto finora. Lo sguardo di un folle, acceso da un fuoco che non ha niente a che vedere con quello che cova nei cuori degli altri combattenti della Fortezza. Un fuoco malsano, febbricitante.<br />"L'era degli uomini sta per tramontare - mormora Sanshiro - Solo noi, gli dèi, sopravviveremo"<br />"Ottimo! - sbuffa Ryoma - Siete tutti così fottutamente schizzati, da queste parti?"<br />Hayato sbuffa una boccata di fumo, con aria di sufficienza.<br />Yumi resta per molti secondi in silenzio.<br />"Sanshiro...?"<br />Sanshiro scuote la testa. Nè quello sguardo nè il sorriso di prima hanno abbandonato il suo volto.<br />"Gaiking, dottore. Impari a chiamarmi Gaiking"<br /><br /><br />Akira non ascolta ciò che Yumi e Saotome si stanno dicendo.<br />I ricordi di Amon iniziano a invadere la sua mente. La memoria del demone, che di solito non concede altro che qualche fuggevole sensazione istintiva o qualche dejà-vu, si espande all’interno di quella dell’umano, con una violenza e una nitidezza senza precedenti.<br />Se questo sia un processo naturale o uno sforzo volontario da parte di Akira Fudo, è difficile saperlo.<br />Amon ricorda. Nella sua mente, si formano le frammentarie immagini di quella che sembra essere una città, antica e futuristica al tempo stesso. Una massa di lapilli sembra esplodere dappertutto nel cielo, tingendo la volta notturno di un sinistro bagliore verdastro. Una luce accecante all’orizzonte, un’enorme massa di luce in cui, appena, si riesce a percepire il contorno distorto di un volto.<br />Amon è in mezzo a una strada e una moltitudine di uomini corre di fianco a lui.<br /><br /><br />(<i>Uomini? Città? Nei ricordi di Amon?</i>, si chiede Akira, perplesso)<br /><br /><br />Alcuni di questi uomini vengono squarciati da mostri orribili a vedersi, abominevoli masse nerastre di occhi, zanne e denti in continuo mutare e ribollire. Mostri che, a volte, sembrano essere usciti direttamente dai corpi delle malcapitate vittime.<br />Mostri che non hanno nulla di umano e che continuano a guardarsi intorno, in una ricerca continua di nuovi corpi da aprire a pezzi.<br />Amon corre. Porta le mani davanti al volto. Non sono mani da demone… sono mani da umano.<br />Sopra di lui, il bagliore verde sembra assumere forme, forme torreggianti che devastano la città, alla luce di una luna che ha cambiato drasticamente colore…<br /><br /><br />“La luna diventerà rossa”, mormora Akira, catalizzando immediatamente l’attenzione di tutti i presenti nella sala.<br />Resta per un attimo in silenzio, sempre con lo sguardo rivolto verso il basso.<br />“La luna diventerà rossa… loro arriveranno sulla Terra e uccideranno tutti. Umani, demoni, Mikeros… nessuno di noi terrestri si salverà”<br />Ryoma fa un sorriso sprezzante. “Bello… un’altra fantastica profezia”<br />Lo sguardo di Saotome si aggrotta.<br />“Quando dici <i>loro</i>, intendi…?”, chiede Yumi, che ha invece un’espressione decisamente turbata.<br />“Sì. Quelli che chiamate Vegan. Sono già venuti una volta”<br />Lo sguardo di Akira passa in rassegna ognuno dei presenti in sala. Yumi e Maria, che hanno l’espressione di sapere benissimo ciò di cui si sta parlando, Saotome che maschera con una finta indifferenza il suo interesse, Ryoma e Hayato, sulle cui facce aleggia la solita noncurante strafottenza, e infine Sanshiro, che non sembra fare altro che aspettare con impazienza i tempi terribili che il Devilman sta profetizzando.<br />“Questa guerra con Mikeros – riprende Akira a bassa voce – non farà altro che indebolirci e aprire la strada a loro. Verremo estinti, quando sarà il momento”<br />“Beh, che dovremmo fare? Alziamo bandiera bianca con <i>questi</i> mostri, invece? Quelli che stiamo combattendo?”<br />Akira sembra ignorare il commento ironico di Ryoma, rivolgendosi direttamente a Yumi.<br />“Devo partire. Avete detto che ci sono nostri simili, in Inghilterra. Sarà un buon posto da cui cominciare. Raccoglierò più demoni possibile e cercherò di convincerli della gravità di quello che ci aspetta. E, se sarò fortunato, troverò anche Ryo”<br />Cowen e Stinger fanno un sorriso divertito. In sincrono.<br />“Sono già tra voi! – ringhia Akira indicandoli senza troppi complimenti, con la voce sempre più simile a quella di Amon – Dovete accorgervene, prima che ci prendano tutti! Dovete eliminarli!”<br />Nessuno dice nulla.<br />Saotome sembra affatto impressionato dalle parole del Devilman. Yumi troppo imbavagliato diplomaticamente per procedere a una qualunque azione o accusa contro i due collaboratori di un alleato di cui hanno disperatamente bisogno. Tra i piloti, l’unica in cui l’uomo diavolo legge una vera consapevolezza di quello che sta succedendo è proprio Maria.<br />Il sorriso di Cowen e Stinger non sembra accennare a sparire. Anzi, si fa ancora più accentuato, sfidando chiunque a muoversi in qualunque direzione.<br />“Non mi ascolterete, lo so”, ringhia Amon, facendo per uscire dalla stanza.<br />Maria, immediatamente si alza a raggiungerlo, uscendo a sua volta.<br /><br /><br />“Aspetta!”<br />Nel corridoio, Akira si volta a fronteggiarla.<br />I due si guardano a lungo. C’è una strana espressione sul volto di Maria: una sorta di rassegnazione mista ai residui di una profonda paura.<br />La ragazza impiega qualche secondo per dar voce a una domanda che non vorrebbe davvero fare.<br /><br /><br />“Sei quello che capisce di più questa situazione. Lo so”<br />Akira aggrotta la fronte, aspettandosi il seguito del discorso.<br />Con il corpo che ha appena preso a tremare, Maria alza gli occhi e li punta direttamente sui suoi. “Per te cosa… cosa dovrei fare io?”<br />L’uomo diavolo resta per parecchio tempo senza dire nulla. Guarda Maria intensamente, e la sua voce resta bassa, incolore.<br /><br /><br /><img height="300" src="http://tanachvil.altervista.org/_altervista_ht/Deidemoni/post43/Immagine_15.jpg" width="400" border="1" /><br /><br /><br />“Suicidati. Se vuoi risparmiarti dolore, ucciditi prima che quella cosa dentro di te sia già abbastanza sviluppata. Non c’è altro… nient’altro che tu possa fare”<br />Maria china la testa, chiudendo gli occhi e respirando profondamente.<br />“Beh… grazie… grazie per la sincerità, suppongo”, mormora, cercando di far sì che la sua voce non esca spezzata come al momento sente spezzate tutte le sue speranze.<br /><br /><br />Quando rialza la testa verso di lui, Akira già non c’è più.<br />C’è lei e nessun altro, nel corridoio.<br /><br /><br />Sola.Generale Nerohttp://www.blogger.com/profile/02124278584103975139noreply@blogger.com13tag:blogger.com,1999:blog-11900829.post-67932652041314734962007-10-29T18:12:00.000-07:002007-10-30T07:10:00.193-07:0042: il segreto dell'Impero Jamatai<img height="250" src="http://jackmonkey.altervista.org/aggiorna42/_Q-R_.Kotetsushin.Jeeg.ep.02._DivX6xx.704x396.24fps_.avi_001333498.jpg" width="400" border="1" /><br /><br /><br />La mappa tattica inquadra la zona del Kyushu. Un puntino luminoso brilla con un intermittenza continua e irritante.<br />“Questa è la zona in cui Tetsuya è scomparso – spiega Yumi, a tutti i piloti riuniti subito dopo la pesante battaglia appena combattuta – Ipotizziamo che, non appena è stata oltrepassata la coltre di nebbia del Kyushu, ogni comunicazione sia saltata”<br />Spegne la mappa.<br />“Per quanto possiamo sperare che Tetsuya abbia trovato un accordo con Daisuke, non dobbiamo dimenticare che l’Impero Jamatai è potenzialmente ostile. Tetsuya è in pericolo finché si trova nel loro territorio, soprattutto senza alcun modo di comunicare con la Fortezza. Verrà immediatamente formata una squadra di recupero”<br />“Possiamo andare io, Amon e Sanshiro. Così, Maria potrà lavorare con Grace per scoprire dov’è Koji”, suggerisce Hiroshi.<br />“Maria verrà con voi. La priorità assoluta, adesso, è ritrovare Tetsuya”<br /><br /><br />“E Koji? – sbotta Hiroshi, spezzando completamente il silenzio – Non dovremmo pensare anche a Koji?”<br />La sua voce lascia tutti i piloti senza parole. Come al solito, Hiroshi non ha fatto altro che dare voce a ciò che pensano molti di loro.<br />Yumi smette di parlare e il suo sguardo si punta sul cyborg. “Non abbiamo tempo di cercarlo, adesso”<br />“COSA? Ho sentito bene? Non abbiamo tempo di cercare quello che è stato il suo pupillo finora e che è formalmente il capo dell’Armata Mazinger?”<br />“Che stai dicendo, papà? Stai dando i numeri?”, gli fa eco Sayaka, imporporandosi immediatamente in viso.<br />Il volto di Yumi, per quanto incupito, non accenna a cambiare minimamente d’espressione, nemmeno alle parole della figlia. “Non sappiamo dov’è Koji. Non sappiamo cosa stia facendo e non sappiamo se sia vivo…”<br />“Lo è! Quante volte glielo devo ripetere? Ho tenuto il suo Pilder tra le mani, ho visto…”“Questo non significa nulla, Hiroshi. Non abbiamo un punto di partenza per cercare Koji”, lo interrompe freddamente lo scienziato.<br />Maria si schiarisce leggermente la voce. “Dottore, io le ho già detto che potrei…”<br />Yumi scuote la testa. “IL punto non è questo. Il punto è che Tetsuya è scomparso da diverse ore, da solo, in una zona invasa da creature che tuttora sono a tutti gli effetti nostri nemici. Non possiamo ignorarlo. E, a differenza di Koji, non abbiamo dubbi su dove cercare”<br />“Ma basterebbe mandarne alcuni di noi a cercare Tetsuya. Gli altri potrebbero continuare a cercare Koji”, ribadisce ostinatamente Hiroshi.<br />“L’unica persona che ha una qualche speranza di trovare Koji è Maria, coi suoi poteri mentali. Ma Maria deve venire con voi. Se ci sarà da trattare con Daisuke per un’eventuale liberazione di Tetsuya, è quella tra chiunque di voi più adatta”<br />“Ma lei <i>vuole</i>ritrovare Koji?”, ringhia Hiroshi, esasperato.<br />“Hiroshi, io voglio bene a Koji come fosse figlio mio. Ma non posso sacrificare un altro membro dell’Armata al suo posto, renditene conto!”<br />“SMETTILA! – urla Sayaka, ormai completamente fuori di sé – E’ questa la gratitudine che hai per lui? Per tutte le volte che ha combattuto per te? INTENDI ABBANDONARLO?”<br />“Sayaka, io non ho detto che…”<br />Sayaka prende su il suo casco, facendo per andarsene. “Papà… se tu non hai il coraggio di cercarlo, lo faccio io. Fine della questione”<br />“Sayaka, non…”<br />Troppo tardi. L’irruente ragazza esce dalla sala, senza ascoltare altro.<br />Un velo di imbarazzo torna a coprire tutta la sala, spezzata solo dal ghignare di Amon, che sembra starsi godendo un mucchio la scena.<br />“Nato per comandare, eh?”<br />“Avete avuto i miei ordini. Partenza tra pochi minuti”, replica gelidamente Yumi, congedando tutti quanti.<br /><br /><br /><img height="250" src="http://jackmonkey.altervista.org/aggiorna42/_Q-R_.Kotetsushin.Jeeg.ep.07._DivX6xx.704x396.24fps_.avi_000806263.jpg" width="400" border="1" /><br /><br /><br />Il Kyushu appare ai piloti in missione come un’immensa nuvola grigiastra e malsana, che si pianta nelle profondità del terreno, avvolgendo l’intera regione giapponese in una cupola livida.<br />“I sistemi di comunicazione stanno saltando”, avverte Sanshiro, facendo dei continui controllo sul quadro comandi del Gaiking.<br />“Confermo – annuisce Miwa con Hiroshi a fianco, provando una comunicazione dal Big Shooter – Funzionano solo quelli a breve raggio, anche se presentano segni di disturbo. Tra poco non potremo contare più nemmeno su quelli. Il Great Mazinger non risponde ad alcun segnale”<br />“Provo una comunicazione mentale con Tetsuya”, li interrompe Maria.<br />I piloti restano, in volo, per qualche istante in attesa di uno sviluppo positivo. Quando Maria si fa sentire nuovamente, l’esito è però tutt’altro rispetto a quello sperato.<br />“Niente”, dice rassegnata la telepate.<br />“Dev’essere questa dannata nuvola che interferisce con tutto”, mormora cupamente Hiroshi.<br />Amon, che non ha bisogno di alcuna comunicazione (e che del resto non potrebbe averne, non pilotando un robot), scopre i denti i un ghigno divertito e, dispiegando ancor più le ali, plana tuffandosi direttamente in mezzo alle nuvole.<br /><br /><br />Maria fa un ultimo disperato tentativo di sondare la zona.<br />In realtà non sta più cercando Tetsuya.<br />Lentamente, i suoi poteri mentali si sforzano di bucare la cortina impenetrabile per arrivare a una mente particolare. Una mente aggrovigliata nell’oscurità, nel rimorso e nella solitudine. Una mente che ha imparato a conoscere bene.<br /><br /><br /><i>Daisuke.</i><br /><br /><br /><i>Daisuke, abbiamo bisogno di parlarti adesso. </i><br /><br /><br />La mente del pilota di Grendizer ha sentito, di questo Maria ne è sicura. La sente cercare di sbrogliarsi, di rendersi più lineare per riuscire a comunicare, di nascondere quelle parti che evidenziano una chiara debolezza.<br /><br /><br />- <i>Maria, ero stato chiaro. Ci saremmo rivisti durante lo scontro con il Generale Nero, non prima.</i><br />- <i>Dov’è Tetsuya?</i><br /><br />La conversazione mentale viene interrotta bruscamente. Maria, imbracata nel vano di pilotaggio di Minerva X impreca sottovoce, rimpiangendo il Duke Fleed del futuro, molto più cupo ma anche più facile da trattare.<br /><br /><br /><br /><img height="250" src="http://jackmonkey.altervista.org/aggiorna42/_Q-R_.Kotetsushin.Jeeg.ep.03._DivX6xx.704x396.24fps_.avi_000289622.jpg" width="400" border="1" /><br /><br /><br />“Hiroshi… c’è qualcosa di… di <i>sbagliato</i>, qui. Qualcosa di malefico”<br />Miwa lo dice restando ancora concentrata sulla rotta da seguire, a mezza voce. Hiroshi fa un sorriso intenerito. Un sorriso che non sembra avere nulla a che spartire con il demone d’acciaio che combatte così furiosamente in battaglia.<br />“Micci, non preoccuparti. Vedrai che riusciremo a cavarcela, qualsiasi cosa succeda. Solo, promettimi di andartene verso la Fortezza, dovesse succedere qualcosa”<br />“Sai che non posso promettertelo”<br />Hiroshi la guarda per qualche istante. Poi il suo sorriso si allarga. “Lo so”<br /><br /><br />Le impressioni di Miwa non possono che contagiare tutti e quattro i membri in missione dell’Armata Mazinger.<br />Il Kyushu non è esattamente come nessuno di loro ricordava. La terra sembra essersi sventrata per i continui scontri, in un ingrigito panorama di palazzi divelti e autostrade spaccate, completamente invase dalla vegetazione. All’orizzonte, sembrano esserci monti, piccoli ma visibili, di cui nessuno ricordava la presenza. Ognuna di quelle cime ha qualcosa di strano, quasi fossero una presenza viva, in continuo ascolto, in continua sorveglianza…<br />I cadaveri dei mostri Mikeros sono impalati ai tetti delle case, ai pali della luce rimasti in piedi. Macabri trofei le cui parti organiche vengono lasciate a marcire, e quelle cibernetiche ancora mandano sprazzi incontrollati di elettricità. Ai loro piedi, Spiriti Haniwa caduti e soldati di entrambi gli schieramenti abbandonati gli uni sugli altri, le armi ancora strette in mano.<br />Ma soprattutto, a lasciare sgomenti i nostri, sono le statuette funerarie Haniwa lasciate dappertutto. Anche queste sembrano sentinelle, impietrite in uno scrutare silenzioso e costante. A Maria e Hiroshi, i più “anziani” della squadriglia, viene immediatamente in mente la prima volta che videro un paesaggio simile, poco prima di abbandonare il Giappone, in un’isoletta poco lontana dalla costa nipponica in cui si erano insediati. L’isola in cui ascoltarono il Ministro Amaso parlare per conto della Regina Himika e proporre la prima alleanza contro il futuro avvento dei Vegan. Ora, quei giorni sembrano fin troppo lontani, ed è con la massima circospezione che i nostri si avventurano in una parte di Giappone ai loro occhi palesemente stregata.<br /><br /><br /><img height="300" src="http://jackmonkey.altervista.org/aggiorna42/_Anime.Jap_Devilman.-.Amon_.Apocalypse.Of.Devilman.avi_001989153.jpg" width="400" border="1" /><br /><br /><br />Amon è il primo ad arrivare e scendere. Mentre ripiega le ali, si guarda intorno, completamente circondato dalle sinistre statuette funerarie.<br />Lento, cammina alzando nuvolosi di polvere attorno a se, con gli occhi che gli saettano da una direzione all’altra.<br />C’è qualcosa di familiare, sì, ma non saprebbe dire cosa. Un’odore, forse, o più probabilmente qualcosa di epidermico, uno strano formicolio che appartiene molto più alla sfera dell’istinto che a quella dei sensi.<br />Quando il suo volto scatta verso la gigantesca sagoma di Yamata No Orochi, lontano, all’orizzonte, capisce che quella sensazione viene proprio da lì. E quando capisce cos’è, gli occhi si spalancano per lo stupore.<br />“Questo… questo NON E’ POSSIBILE!”<br />Gli altri piloti sono ancora troppo lontano, fuori dalla coltre di nubi.<br />Amon continua a guardare sgomento verso Yamata No Orochi, senza riuscire a capacitarsi di quello che sta sentendo. La spiegazione di quella strana sensazione d’essere tornato a casa.<br />Le sagome dei robot iniziano a intravedersi nella nebbia, e Amon sa che non è con loro che può condividere i propri sospetti.<br />Aprendo di colpo le ali, vola rasoterra il più veloce possibile, proprio mentre a sua volta anche Jeeg atterra bruscamente per terra, già in forma di robot.<br />“AMON! DOVE VAI?”<br />L’urlo di Hiroshi si perde nella nebbia, facendo da contrappunto al sibilo delle ali del Devilman che fendono l’aria.<br />L’eco si spegne. I piloti dell’Armata Mazinger sembrano completamente soli.<br /><br /><br />Jeeg raccoglie una di quelle statue Haniwa tutt’intorno.<br />Per lunghi minuti, ne tiene una in mano, fissandola attentamente, restando assolutamente immobile. È come se cercasse una risposta che non arriva.<br />“Hiroshi…”, mormora Miwa dal Big Shooter.<br />La mano di Jeeg si chiude sulla statua, spaccandola di netto. Il vento si fa leggermente più forte mentre tutte le altre ricominciano a vibrare.<br />Il robot d’acciaio fa cadere per terra i cocci, restando guardingo e fissandosi attorno. Lentamente, anch’essi si muovono tornando a riformare la statuetta di prima.<br /><br /><br /><img height="300" src="http://jackmonkey.altervista.org/aggiorna42/_Anime.Jap_Devilman.-.Amon_.Apocalypse.Of.Devilman.avi_001035409.jpg" width="400" border="1" /><br /><br /><br />“Micci, resta qui in zona. Noi ci spostiamo verso Yamata No Orochi”, mormora il robot d’acciaio.<br />“Io vengo con voi, Hiroshi!”<br />Da Minerva X, arriva la voce di Maria. “Miwa, se ci succede qualcosa è bene che qualcuno corra ad avvertire la Fortezza, visto che le comunicazioni qui sono disturbate”<br />Miwa resta in silenzio per qualche istante. “Va bene”, sospira poi.<br />Gaiking, Minerva X e Jeeg si inoltrano nel disastrato territorio Jamatai. Anche gli animali sembrano innervositi e pochi. Quando passano, stormi di uccelli si alzano in volo, terrorizzati.<br />Gli Spiriti Haniwa cominciano a farsi più frequenti, via via che avanzano. Sono sempre di più, e il loro sguardo si posa sui robot all’unisono del vibrare delle statuette funerarie, sempre più ronzante e sempre più ossessivo.<br />Tuttavia nessuno sembra volerli attaccare. Come trattenuti da qualche forza superiore, i mostri lasciano passare i robot, che continuano a muoversi guardinghi e pronti alle peggiori eventualità.<br />Si fermano solo ai piedi della gigantesca ammiraglia dell’Impero Jamatai, in una valle in cui case, palazzi e ogni forma di vita umana è stata completamente sradicata.<br />Il Great Mazinger è vicino a loro, apparentemente illeso: una breve e tranquilla comunicazione di Tsurugi spiega di essere stato coinvolto nell’attacco in forze del Gran Maresciallo Inferno e, per questo, di non essere ancora riuscito a tornare alla base.<br />Ma l’attenzione dei piloti è in gran parte rivolta verso la scena che si sta consumando sulla sommità di Yamata No Orochi. Amon è davanti alla Regina Himika e Duke Fleed, circondati da Flora e dai tre Ministri.<br /><br /><br />Le labbra di Himika si piegano in un sorriso.<br />“E’ da molto che non ci vediamo, Amon, Massacratore dei Demoni. E non in questa forma”<br />Il sorriso con cui risponde il Devilman è un arricciarsi delle labbra, che scopre ancor più le zanne.<br />“Io non mi ricordo di te, Regina. Ma so che siamo simili… quasi tutti”, aggiunge, fissando Duke Fleed.<br />“Un umano si è fuso quindi al tuo corpo, Amon?”<br /><br /><br />La domanda di Himika lascia di ghiaccio i piloti dell’Armata Mazinger.<br />“E’ una <i>Devilman</i> anche lei?”, chiede interdetto Hiroshi.<br />Maria li fissa a occhi spalancati. “Lei… la donna… i tre ministri… sono tutti dei Devilmen, a parte Daisuke e i loro mostri”<br />Gli sguardi dei piloti tradiscono lo stesso pensiero. Se così fosse, l’idea che i Devilmen non sono altro che sperimentazioni della Human Alliance sarebbe assolutamente falsa. E forse sarebbe giusta invece quella raccontata da Amon stesso. Forse i Devilmen hanno veramente il diavolo come progenitore.<br /><br /><br />“Akira Fudo è stato molto coraggioso”, ghigna Amon, rispondendo alla domanda.<br />“Anche la Regina Himiko, molti secoli fa, lo è stata. Ma anche piuttosto stupida e avventata, come lo sono tutti gli esseri umani”, sussurra Himika.<br />I Ministri non cessano di distogliere gli occhi dai robot dell’Armata. Jeeg è convinto che uno di loro, un gigantesco guerriero con metà volto sfigurato, sussurri una parola al suo indirizzo.<br /><i>Abominio</i><br /><br /><br />“Tu chi sei, invece?”, ringhia Amon a Daisuke.<br />Col volto nascosto dall’elmo, l’atteggiamento del ragazzo sembra improntato a una freddezza totale, di chi ha già visto ormai fin troppi orrori per lasciarsi terrorizzare da qualcuno in più.<br />“Il mio nome è Duke Fleed”, risponde senza scomporsi.<br />“E’ il nostro Principe. Colui che ci guiderà nella guerra contro chi ci ha invaso troppo tempo fa”, aggiunge compiaciuta Himika, rivolgendo uno sguardo indecifrabile ad Amon.<br />Per quanto il primo impulso del Devilman sia tutt’altro che mostrare rispetto, una percezione del tutto istintiva gli fa capire quanto ciò che stia dicendo Himika è la verità. C’è qualcosa di strano nell’uomo che ha di fronte, qualcosa che nemmeno lui riesce a spiegarsi.<br />La sua voce cupa rimbomba per tutta la vallata in cui i nostri eroi, del tutto raggelati dalla situazione, non possono fare altro che guardare.<br /><br /><br />“Non sono abituato a inginocchiarmi, Principe. Ti propongo un patto, però. Io schiererò davanti a te e ai tuoi ordini il più grande esercito di demoni, contro i nostri Invasori”<br />La risata cristallina e crudele di Himika li interrompe per un istante. “Attento, Massacratore dei demoni. I nostri invasori sono molti… e non provengono tutti dallo spazio”, sibila, lanciando uno sguardo significativo agli umani dell’Armata Mazinger.<br />“Qualunque invasore intendi”, specifica con un ghigno Amon.<br />Uno dei pugni del Great Mazinger si chiude, in preda alla rabbia. Anche gli altri robot tendono i loro muscoli di ferro e acciaio in un nervosismo crescente, che potrebbe sfociare in un attacco da un momento all’altro.<br />“E in cambio cosa vuoi?”, chiede Daisuke.<br />“Voglio il tuo aiuto e quello dei tuoi nel rintracciare una persona… che mi deve… molte… spiegazioni. Il suo nome è Ryo Asuka”<br /><br /><br />“TI HO GIA’ DETTO CHE <b>IO</b> METTERO’ LE MANI SU ASUKA”<br /><br /><br />La voce di Minerva X risuona attraverso tutta la valle.<br />“Tu non hai voce in capitolo, umana”, replica freddamente Himika.<br />Anche Daisuke resta a guardarla per un lungo momento. Poi guarda Amon. “Accetto”, dice seccamente.<br /><br /><br />L’atmosfera che si respira è surreale. Amon, ghignante, che stringe la mano a Daisuke. I ministri di Himika che osservano la scena, chi con un’ espressione soddisfatta, chi palesemente scontenta e poi la Regina stessa, che osserva compiaciuta ciò che sta succedendo e divertita lo sgomento dei piloti.<br />Maria ricambia quello sguardo con odio.<br />L’unica sua consolazione è che, quel mostro che tratta gli esseri umani con un tale disprezzo, nel futuro verrà detronizzata e costretta a fondersi proprio con un’umana.<br />Mentre quel poco di sole accende riflessi sinistri sugli artigli di Minerva X, Maria sente nascere una rabbia enorme dentro il suo corpo. Vedere quella corte di mostri che stringe patti, vedere nella stessa situazione il “fratello” a cui – nel futuro – si sentiva legata e che aveva rivalutato. Gli artigli di Minerva si stringono per un moto di frustrazione e furore.<br />Tutto quel risentimento, però, non è solo di Maria.<br />La ragazza si accorge che anche il suo ospite alieno, per qualche strana ragione, sta reagendo malissimo a quello che succede. Qualcosa sembra premerle dall’interno del corpo, cercando una strada per uscire, per squarciare la pelle e prendere il controllo della situazione. Proprio come, nelle caverne di Fleed, Hiroshi ha perso il controllo della sua seconda trasformazione e ha cercato di attaccarla, proprio come…<br />Senza preavviso, Minerva X si libra in aria, con tutta la velocità possibile, sfondando la coltre di nubi che opprime l’orizzonte del Kyushu da ogni parte. Si rende conto che rimanere lì, le farà perdere il controllo, porterà a qualcosa di terribile.<br />Il cielo azzurro invade l’orizzonte di Maria, quando esce fuori dall’area maledetta da Himika. Per un attimo, la ragazza può tornare a respirare.<br />Ma è un sollievo che dura molto poco.<br /><br /><br /><img height="300" src="http://jackmonkey.altervista.org/aggiorna42/Goldrake.-.70.-.Addio_.re.di.Fleed._dvdrip.by.iuppi_.avi_000591840.jpg" width="400" border="1" /><br /><br /><br />Dura fino a una comunicazione del dottor Yumi.<br />“Maria! Finalmente riceviamo qualcuno di voi! Siamo in piena emergenza… è appena arrivato questo messaggio”<br />Sui monitor tutt’intorno all’imbracatura di Maria, dentro il suo robot, viene trasmessa una registrazione di appena un minuto prima.<br />Sullo schermo c’è un volto che ha visto solo una volta, ma che ha già ampiamente imparato a odiare. Il Gran Maresciallo Inferno.<br /><br /><br /><img height="300" src="http://jackmonkey.altervista.org/aggiorna42/Il.Grande.Mazinga._41_._by.Edoz_TormentoR._.kindom_.ogm_000085280.jpg" width="400" border="1" /><br /><br /><br />“Quindi non eravate morti. Me ne rammarico molto. Io non sono il Grande Generale Nero, non mi interessa duellare con voi. Voglio solo uccidervi tutti quanti, mi comprenderete. È per questo che ho deciso di sganciare quattro testate nucleari su di voi. Una sulla Fortezza delle Scienze, una sulla base dei vostri alleati coreani. Una sui traditori del Drago Spaziale. Una verso quei pochi umani rimasti in Giappone. E se vi sto dicendo tutto questo, signori, è perché i missili sono stati lanciati pochi minuti fa e francamente non credo avrete il tempo di…”<br />Maria non lascia concludere la frase, tuffandosi tra le nubi del Kyushu per comunicare agli altri la situazione.<br /><br /><br />Mentre Maria passa concitatamente le immagini del messaggio ai suoi compagni di squadra, Himika socchiude gli occhi, come in ascolto di qualcosa.<br />“Non è tutto. Stanno arrivando anche qui, Principe. Arrivano con la loro ammiraglia e uno dei loro Generali per cercare di sottometterci”, dice la Regina, a voce appena percettibile, senza curarsi troppo di essere udita anche dagli altri.<br />Daisuke resta in silenzio, rimuginando le sue decisioni. Rivolge lo sguardo, reso inespressivo dal casco verso i suoi vecchi compagni dell’Armata Mazinger, che già si stanno smobilitando per andare, e i dignitari del regno Jamatai, che aspettano la sua scelta.<br />Il cielo livido e carico dell’elettricità della battaglia imminente, rende la sua figura ancora più enigmatica e tenebrosa.<br />“Salirò a bordo di Grendizer – dice risolutamente – e scaccerò gli invasori Mikeros dalle mie terre”<br />Il sorriso soddisfatto di Himika si fa più largo, tingendosi di una palese ironia nell’incrociare le sagome degli altri robot dell’Armata, paralizzati da quella scelta.<br />“Cane bastardo, c’è della gente che morirà, per quelle bombe!”, ruggisce Jeeg.<br />“Anche qui moriranno delle persone, se non sarò qui a difenderle. Ed è <i>questa</i> la mia gente, ora”, risponde freddamente Daisuke, con un tono molto simile a quello che il sinistro Duke Fleed, che i nostri hanno visto nel futuro, usava. Per ribadire concetti molto simili.<br />Per un momento, Hiroshi è seriamente tentato di ucciderlo sul posto, schiacciarlo come – tempo prima – Mazinger Z schiacciò a Yoshida il Duca Gorgon. Poi si volta, deciso a non perdere tempo, e corre verso il punto in cui Miwa sta ancora aspettando con il Big Shooter.<br />“SCRANDER DASH!”, urla Tetsuya, dirigendosi immediatamente verso il Kanto, deciso a proteggere la comunità di Edo a ogni costo.<br />Immediatamente, Jun si libra al suo fianco con Venus Alpha.<br /><br /><br />Amon lancia un’occhiata a Minerva.<br />“I tuoi saranno in pericolo… meglio sbrigarsi”<br />Poi si rivolge a Himika. “Avremo bisogno di una parte dei tuoi spiriti Haniwa, per fermare quest’emergenza”<br />La risposta della Regina è una cristallina, gelida risata. “I miei spiriti rimarranno a combattere la Fortezza Mikeros e chiunque uscirà di lì. Da quando hanno cominciato a interessarci gli umani, Massacratore dell’Inferno?”<br />“Sono umani con cui ho fatto un patto. E io sono di parola”, risponde risolutamente Amon, con i nervi che si tendono dalla rabbia.<br />“Che muoiano tutti – risponde con un sorriso amabile Himika – sarà certamente meglio per tutti noi. Adesso abbiamo tutto ciò di cui c’è bisogno per far sopravvivere la nostra specie”<br />Le zanne di Amon si digrignano in un ringhio cavernoso. “Non ti conviene avermi come nemico”<br />Mimashi, uno dei ministri di Himika fa prontamente un passo in avanti, ma la Regina lo ferma con un solo gesto, continuando a fissare Amon.<br />“Devo temerti, servitore degli umani?”<br />Gli occhi di Amon si infiammano. Il sorriso crudele di Himika si fa proporzionalmente più accentuato.<br />“Non più di dieci dei miei Spiriti, i più feriti. In battaglia non ci sarebbero utili comunque”<br />Amon non commenta. Spalanca le ali e a guarda l’insignificante esercito che Himika ha concesso di mandare.<br />“Ci rivedremo, Himika”<br />La donna fa un ultimo sogghigno. “Molto prima di quanto tu non creda”.<br />Sanshiro, dal suo Gaiking, osserva cupamente i suoi compagni allontanarsi. Poi, vola al massimo della velocità verso il Drago Spaziale.<br /><br /><br /><img height="300" src="http://jackmonkey.altervista.org/aggiorna42/JEEG_Dvd_Jap_Ita_Jap_HQ_31.avi_000680920.jpg" width="400" border="1" /><br /><br /><br />Sopra le coste della Corea lontano dalla Fortezza delle Scienze, Miwa manda una comunicazione a Jeeg, appollaiato proprio sopra il Big Shooter. Entrambi sono dietro la scia del missile puntato contro Incredibile Power, la base dell’Armata Taekwon V.<br />“Hiroshi… io…”<br />Jeeg guarda preoccupato il missile, che sta per abbattersi contro la costa coreana. “Non preoccuparti. Andrà… - la voce sembra smorzarsi, per un momento – andrà tutto bene”<br />Miwa lascia aperta la comunicazione, senza aggiungere nulla.<br />Scuotendo la testa, per scacciare ogni pensiero, Jeeg si lancia dal Big Shooter. Il missile è proprio sotto di lui. Per quanto sembri facile afferrarlo solo allungando le mani, Hiroshi sa benissimo che un solo, minuscolo errore, comporterà un disastro per lui e per centinaia di persone. Allunga le braccia. Potesse chiudere gli occhi, quegli enormi occhi sempre aperti nel suo volto metallico, lo farebbe adesso, mentre la caduta libera lo schiaccia inesorabilmente verso terra, e la testata gli sfreccia di fianco.<br />Una mano artiglia la fiancata del missile. Per un millesimo di secondo che resta eterno, il robot d’acciaio resta in questa posizione, appeso e ciondolante. Poi, con uno sforzo perfino per il suo corpo da robot, si arrampica fino a stare a cavalcioni sulla testata.<br />Ed è qui che si trova davanti a un orrore che mai si sarebbe aspettato. Fusi al missile, come le parti organiche dei mostri di Mikeros, ci sono decine di bambini piangenti, i figli e le figlie dei prigionieri del Maresciallo Inferno. Distruggere il missile significa ucciderli.<br />Hiroshi resta senza riuscire a parlare per alcuni, preziosi secondi. La voce odiosa e trionfante del Maresciallo Inferno risuona nelle sue orecchie, e in quelle di tutti i piloti, attraverso i canali di comunicazione.<br /><br /><br /><i>E ora cosa farai, Armata Mazinger?</i><br /><br /><br />Freneticamente, chiudendo gli occhi e consolandosi in maniera amara con la consapevolezza che quei bambini sono già morti, Jeeg comincia a cercare di disfare la testata, distruggerla.<br />“Padre – mormora a se stesso – vediamo se sono immortale come dicevi…”<br /><br /><br />La gigantesca sagoma della Fortezza Mikeros comincia a intravedersi tra le nuvole del Kyushu. La luce, che traspare dalle decine di facce urlanti scolpite lungo tutta la sua fiancata, è l’unica cosa che la fa distinguere dal grigiore circostante.<br />I draghi di Yamata No Orochi stridono tutti insieme, pregustando già lo scontro.<br />Himika, sulla piattaforma più alta della sua corazzata, stringe l’ascia bipenne tra le mani, con un cupo sorriso sul volto.<br /><br /><br /><img height="250" src="http://jackmonkey.altervista.org/aggiorna42/_Q-R_.Kotetsushin.Jeeg.ep.02._DivX6xx.704x396.24fps_.avi_001127501.jpg" width="400" border="1" /><br /><br /><br />“Sono stanca dell’arroganza di questi giocattoli creati dagli umani. <b>IKIMA!</b>, <b>AMASO!</b>, <b>MIMASHI!</b>… distruggiamo la loro nave una volta per tutte!”<br /><br /><br />Amaso risponde con un animalesco urlo di trionfo. Mimashi sfila lentamente lo spadone e guarda con un ghigno crudele il suo avversario. Ikima, a braccia conserte non sembra lasciarsi andare ad alcuna emozione.<br />“State attenti. Mikeros è pericolosa”, comunica loro Daisuke, dal Grendizer.<br />Mimashi si volta con rabbia verso il robot, non riuscendo a nascondere il naturale disprezzo che prova per un Principe che non ha mai riconosciuto come tale.<br />“Voi piuttosto fate attenzione… di certo non vorremmo che vi accadesse qualcosa di male”, sussurra, con la voce appesantita dal veleno.<br />“So badare a me stesso”, dice a voce bassa Duke Fleed. “DIZER! GO!”, urla, partendo all’attacco insieme allo spirito Haniwa controllato da Flora.<br /><br /><br /><img height="250" src="http://jackmonkey.altervista.org/aggiorna42/_Q-R_.Kotetsushin.Jeeg.ep.03._DivX6xx.704x396.24fps_.avi_000267225.jpg" width="400" border="1" /><br /><br /><br />I tre ministri fanno crescere in maniera spropositata le proprie dimensioni, esattamente come Amon, nell’hangar del Great Mazinger solo poche ore prima.<br />La piattaforma volante su cui si muovono, un gigantesco manufatto funebre dell’epoca Yamatai, dalla forma di croce, si dirige veloce contro Mikeros, precedendo di poco Yamata No Orochi.<br /><br /><br />“IN NOME DI HIMIKA-SAMA!”<br /><br /><br />La prima bordata di raggi da Mikeros scuote la piattaforma. Con un ruggito di determinazione, i tre ministri di Himika vi si tengono aggrappati.<br />Poi, tutti e tre aprono gli occhi, facendovi uscire all’unisono un fascio di laser che colpiscono pesantemente una delle facce di Mikeros.<br />Sotto, lo scenario di guerra che nessuno dell’Armata Mazinger avrebbe forse mai potuto prevedere: gli Spiriti Haniwa e i mostri Mikeros si danno battaglia senza esclusione di colpi, segnando il punto di non ritorno nel conflitto tra le due mostruose etnie. Dove i mostri di Mikeros sono più letali, meglio armati, gli spiriti Haniwa si fondono al paesaggio, vengono inghiottiti dalla terra per rispuntare alle spalle dei loro avversari. Ibridi tecnologici e mostri ancestrali si scontrano in una battaglia campale per decidere chi avrà il privilegio di governare il Kyushu.<br /><br /><br />La possente figura di Mimashi si erge in tutta la sua altezza, puntando la spada verso il cielo e poi verso la Fortezza Mikeros, scatenandovi un’onda d’urto di energia.<br />Amaso ride istericamente. “E’ il mio turno!”<br />Salta addosso alla corazzata nemica, incurante delle batterie di missili che gli vengono sparate contro. Anche Ikima, per puro spirito di competizione, decide di seguirlo in quello che ai suoi occhi appare come una prova di coraggio.<br /><br /><br /><img height="250" src="http://jackmonkey.altervista.org/aggiorna42/_Q-R_.Kotetsushin.Jeeg.ep.03._DivX6xx.704x396.24fps_.avi_000396729.jpg" width="400" border="1" /><br /><br /><br />Mentre i raggi sparati dalle facce di Mikeros continuano a colpire la piattaforma su cui ormai solo Mimashi sta ancora ancorato, i missili a ricerca colpiscono sia Ikima (impegnato a tranciare a colpi di spada i mostri che stanno uscendo in difesa della corazzata) che Amaso, che morde la carena della nave strappandola con la forza delle zanne, come un animale rabbioso.<br />Himika, nella piattaforma di Yamata No Orochi, pianta l’ascia bipenne per terra, guardando la nave nemica e stringendo gli occhi. Un colossale simbolo del Tao compare proprio sopra Mikeros, sparando una pioggia di fulmini neri che la danneggiano gravemente.<br /><br /><br /><img height="300" src="http://jackmonkey.altervista.org/aggiorna42/Goldrake.-.71.-.Il.comandante.Marcus._dvdrip.by.iuppi_.avi_000344000.jpg" width="400" border="1" /><br /><br /><br />Sotto di loro, un’altra testa di drago stride dal furore, urlando tutta la sua rabbia.<br />Grendizer è davanti quelle fauci che si protendono in avanti, pregustando il momento di farlo a pezzi.<br />“Generale Dreidow… a noi due”, mormora cupamente Duke Fleed. Lo spirito Haniwa di Flora scalpita al suo fianco.<br />La faccia umana di Dreidow sorride, con disprezzo. “Tradire l’Impero di Mikeros sarà ciò che tu e la tua gente rimpiangerete in eterno".<br /><br /><br />Lo spirito Haniwa di Flora si lancia al galoppo verso il Generale Dreidow, colpendolo con la sua micidiale trivella. Il Generale subisce un contraccolpo all’indietro e, mentre la testa da umano ringhia di dolore, la testa di drago cerca di chiudere le sue fauci sull’avversario. Un colpo di Screw Smasher Punch lo coglie alla sprovvista, costringendolo a concentrarsi nuovamente su Grendizer.<br />Gli occhi dell’UFO Robot si accendono di una luce sinistra, e i boomerang sulle sue spalle si illuminano a loro volta in maniera accecante, prima di venire sparati contro il comandante delle forze dei rettili.<br />Un sibilo, poi due squarci si aprono sulla sua corazza.<br />Totalmente infuriato, gli occhi da drago di Dreidow si rivolgono completamente verso Grendizer.<br />“Sono io il tuo avversario”, afferma freddamente Daisuke al suo interno. Poi le lame degli Shoulder Boomerang ritornano verso il robot.<br />“DOUBLE HARKEN!”<br />Nella nebbia opprimente, per un momento l’unica sagoma è quella nera di Grendizer, con la lucente alabarda stretta tra le mani. Dreidow e Grendizer si guardano per un istante, prima di gettarsi uno contro l’altro.<br />Un colpo di Double Harken squarcia il petto del Generale, pur senza metterlo fuori combattimento. Le fauci di Dreidow si chiudono su una spalla del robot, incrinandone pesantemente la corazza. Lo spirito Haniwa di Flora spara alcuni missili per distrarre l’avversario di Daisuke, che vanno a esplodere sulla corazza del Generale, spostandolo pesantemente di lato.<br /><br /><br /><img height="250" src="http://jackmonkey.altervista.org/aggiorna42/MazinKaiser.08.MazinKaiser.Contro.il.Generale.Nero.DVD.ITA.uto.avi_001402200.jpg" width="400" border="1" /><br /><br /><br />Infuriata, la testa di drago si volta verso di lei. Spalanca le fauci. Una colonna di fuoco viene sparata fuori dalla sua gola, investendo completamente lo spirito Haniwa, e facendolo crollare momentaneamente per terra.<br />Per Flora, connessa mente e anima al suo spirito, il dolore è insopportabile. Come se lei stessa venisse arsa viva, si toglie elmo e divisa, rotolandosi in terra, urlante.<br /><br /><br /><img height="300" src="http://jackmonkey.altervista.org/aggiorna42/Goldrake.-.71.-.Il.comandante.Marcus._dvdrip.by.iuppi_.avi_000663400.jpg" width="400" border="1" /><br /><br /><br />Le carni dello spirito Haniwa vengono consumate e, mentre si rialza tra le fiamme, il bianco delle ossa ha lasciato posto alla pelle, ai muscoli. Flora stessa, con un intenso sforzo di volontà, cerca di farlo muovere nonostante la sofferenza insopportabile che la fiammata di Dreidow le sta arrecando.<br />L’altra fiammata è per Grendizer. Il robot riesce prontamente a farsi scudo con le braccia ma, nonostante questo, il calore delle fiamme dentro l’abitacolo del pilota si fa assolutamente insopportabile.<br />Grendizer e lo spirito Haniwa di Flora si lanciano in un attacco combinato: il raggio dello scheletrico pegaso si unisce allo Space Thunder del robot. L’attacco riesce a interrompere l’attacco di Dreidow, che però, con un morso, stacca di netto un braccio a Grendizer.<br />Daisuke, nell’abitacolo, trattiene un urlo.<br />“Principe!”, mormora Flora. Poi anche il suo respiro si strozza quando una debole luminescenza inizia ad avvolgere il braccio dell’UFO Robot.<br />Anche gli occhi di Dreidow si stringono.<br /><br /><br />Il braccio di Grendizer si sta rigenerando.<br /><br /><br /><br /><br />“AAAARGH!”<br /><br /><br /><img height="300" src="http://jackmonkey.altervista.org/aggiorna42/_Anime.Jap_Devilman.-.Amon_.Apocalypse.Of.Devilman.avi_001599097.jpg" width="400" border="1" /><br /><br /><br />Jeeg alimenta il suo campo magnetico, cercando di espanderlo il più possibile per far andare in tilt le strumentazioni del missile. Alle sue urla, si agganciano quelle di tutte le povere vittime costrette a finire la propria vita per la crudeltà del Maresciallo Inferno.<br />Il suolo si fa sempre più vicino.<br />La voce di Miwa, al comunicatore, diventa flebile, a malapena intelligibile.<br />“<i>Hiroshi… </i>”<br />Hiroshi vorrebbe dire a Miwa di scappare da lì, mettersi in salvo. Ma la sua voce è schiacciata dalla velocità insostenibile con cui il missile sta precipitando e dalla paura di non farcela.<br />Una sola consolazione, mentre chiude gli occhi. Quelli di suo padre, sulla sua immortalità, sul suo dover divenire un nuovo dio magnetico, erano solo deliri.<br />Con il volto di Miwa impresso nella mente, Hiroshi attende il suo destino.<br /><br /><br />La torma di mostri che circonda il missile che punta sulla Fortezza, è un ulteriore ostacolo agli sforzi di Amon, Minerva e del pugno di mostri che Himika ha messo a disposizione per questa impresa. Nessuno dei due ha il tempo di preoccuparsi della presenza di vittime innocenti sulla testata nucleare: per Maria, morirebbero in ogni caso, solo portandosi con sé molta altra gente. Amon è invece indifferente al loro sacrificio, ancora infuriato contro la Regina Jamatai. I due attaccano i mostri senza esclusione di colpi, tranciando ali, corpi meccanici, schivando i raggi di un nugolo così grande di nemici da riuscire difficoltoso il solo distinguerli.<br />Perdono tempo, non potendoselo impedire.<br />Librata nel cielo, Minerva X guarda sotto di sé il missile che sembra sempre più lontano, sempre più irraggiungibile.<br />Altri mostri le si abbattono contro sfondando pezzi di corazza, incrinandone il corpo.<br /><br /><br />“Non ce la faremo mai”, mormora Maria.<br />“Dobbiamo portarla in alto per distruggerla… tu pensa a quei mostri, del missile me ne occupo io”<br /><br /><br />Amon afferra da sotto la testata, facendo ricorso a tutte le sue forze per sollevarla verso il cielo.<br />La sua forza, la sua immensa forza da demone, non basta. Amon, pur ritardando lo schianto del missile, si sente schiacciato in giù, del tutto impotente.<br />Sopra di lui, in una visuale sempre più annebbiata dallo sforzo, la sagoma di Minerva X che combatte si fa sempre più minuscola.<br /><br /><br />“Salvali – ringhia Amon, con la voce spaventosamente simile a quella di Akira – salvali… io… lascio tutto a te… ma tu…”<br />Il corpo del demone sembra gonfiarsi di una muscolatura nuova e più possente. Le scaglie chitinose che coprivano le sue gambe si spaccano per un’improvvisa fioritura incontrollata di peli nerissimi e setolosi. Gli artigli si allungano, la bocca si allarga ancora di più, conferendo al volto del mostro un aspetto ferino.<br />Amon è ora perfettamente simile a com’era quando, in un combattimento accaduto appena prima, ha perso totalmente il controllo.<br />Il missile, sotto la sua spinta, si alza lievemente. Ancora però non basta.<br /><br /><br />“MARIA! – urla Yumi al comunicatore – DIETRO DI TE!”<br /><br /><br />Un oggetto volante, velocissimo, vola verso Minerva X. Maria non fa nemmeno in tempo a prepararsi all’attacco che il puntino sul radar è già diventato qualcosa che le sfreccia accanto, superandola e puntando dritto sul missile.<br />I mostri Mikeros rimasti, non appena si accorgono della sua presenza, sparano all’unisono nella sua direzione.<br />Dall’oggetto volante, un urlo.<br /><br /><br />“OPEEEEEEEN GEEET!”<br /><br /><br />E il puntino sul radar si trasforma in <i>tre</i> puntini, che evitano con una serie di manovre calcolate al millimetro la pioggia di raggi.<br /><br /><br />Maria sgrana gli occhi, incredula.<br />“S-Squadra Getter?”<br /><br /><br /><img height="300" src="http://jackmonkey.altervista.org/aggiorna42/02.MINACCIA-.Shin.Dragon_.dio.o.demone.-.Shin.Getter.Robot.-.The.Last.Day.-.ITA.JAP_avi_000663997.jpg" width="400" border="1" /><br /><br /><br /><b>CHAAAANGE! GETTER ONE!!</b><br /><br /><br />Il misterioso robot rosso che l’Armata Mazinger ha incrociato sul suo cammino per tutto questo tempo, è davanti alla Fortezza, avvolto in un mantello scarlatto.<br /><br /><br />GETTER TOMAHAWK!<br /><br /><br />Le leggi della fisica non sembrano valere più: una scure si autocostruisce in pochi secondi dalla spalla del robot, il quale riparte a velocità ancor più sostenuta contro il missile. Per un attimo Maria è convinta che il Getter voglia ingaggiare un corpo a corpo con i mostri che hanno circondato il missile, poi – con sgomento – si accorge che non è affatto così.<br />In una mossa ai limiti del suicidio, il Getter si aggancia al missile piantandovi il Tomahawk, e iniziando a tirarlo verso l’alto. Gli sforzi congiunti suoi e di Amon riescono a trascinarlo a un’altezza sufficiente da poterlo distruggere con meno danni possibile.<br />Amon si allontana mentre il robot apre un piccolo foro nel suo torace, da cui brilla una sinistra luminescenza verde.<br />“GETTER BEAAAAAM!!!”<br /><br /><br />Mentre vede l’ordigno esplodere sopra di sé, Amon chiude gli occhi e si lascia cadere al suolo, in picchiata.<br /><br /><br />Il raggio verde di energia Getter, sembra quasi dissolvere la testata.<br /><br /><br /><img height="250" src="http://jackmonkey.altervista.org/aggiorna42/_SubZero__Gaiking_-_Legend_of_Daiku-Maryu_-_20__XviD___ITA_.avi_001380422.jpg" width="400" border="1" /><br /><br /><br />Il missile arriva sempre più forte, sempre più veloce.<br />Gaiking si libra in volo, a braccia incrociate, guardando la testata nucleare solcare il cielo.<br />“Sakon, mi ricevi? Bisogna che lanciamo un attacco combinato. Io sparerò un’Hydroblazer per far esplodere la testata finchè è ancora in alto. Dal Drago dovrete fare altrettanto”<br />Al microfono del Drago Spaziale solo la voce, distrutta e spezzata, di Sakon, che continua a balbettare in preda alla più totale incapacità di prendere una decisione, al più totale panico.<br />“N-non possiamo. Non possiamo farlo! Ci sono dei bambini laggiù!”<br />La voce di Yumi, al monitor, sepolcrale, pronuncia cose che non avrebbe mai voluto dire. “Quei bambini non hanno speranza, Sakon. I loro corpi sono fusi irrimediabilmente alle…”<br />“Dannazione! – lo interrompe il comandante del Drago – questa… questa è la punizione per quello che abbiamo fatto”<br />La testata inizia inesorabilmente ad abbassarsi verso il suo bersaglio. Presto, fin troppo presto, qualunque azione intrapresa per fermarla non servirà più a nulla.<br />Gaiking si volta solo una volta verso il Drago Spaziale. I suoi occhi, accesi e fiammeggianti, incrociano quelli spenti e morti del grande teschio sulla corazzata.<br />“Sakon?”<br />Dal microfono non si sente suono.<br />Poi, di nuovo la voce di Sakon. “Che Dio ci perdoni tutti”<br />Gaiking schizza in alto, mentre l’altro teschio di drago, quello sul suo petto, inizia a illuminarsi per il sovraccarico di energia che verrà rilasciata dall’Hydroblazer.<br />“Sono uno degli ultimi Dei rimasti sulla Terra, Sakon. Ti perdono”<br />Nella sua sala di controllo, Sakon resta senza fiato di fronte all’affermazione di Sanshiro, detta con una tale naturalezza.<br />Poi, schiaccia un bottone e urla in sincrono col pilota.<br /><br /><br /><img height="250" src="http://jackmonkey.altervista.org/aggiorna42/_SubZero_.Gaiking.-.Legend.of.Daiku-Maryu.-.08._XviD_._ITA_.avi_000000709.jpg" width="400" border="1" /><br /><br /><br />“HYDROBLAZER!”<br /><br /><br /><img height="300" src="http://jackmonkey.altervista.org/aggiorna42/Goldrake.-.58.-.Il.falso.Goldrake._dvdrip.by.iuppi_.avi_000791400.jpg" width="400" border="1" /><br /><br /><br />“Che… che diavoleria è mai questa?”, mormora il Generale di Mikeros, mentre la luce si riflette nei suoi occhi sconvolti e increduli. Il suo stupore, però, diventa un urlo di dolore, quando la Double Harken di Grendizer trancia con un colpo preciso la testa da drago, trasformandola in una fontana zampillante di sangue.<br />Il Generale, per quanto terribilmente ferito, non riesce a darsi per vinto. Sfoderando gli artigli si lancia in una folle corsa contro l’avversario: consapevole di non poter uscire vivo dalla battaglia, decide di dare il tutto per tutto.<br />Gli artigli scavano un solco profondo nella piastra dell’Hanjuryoku Storm, facendola saltare in aria completamente. In un delirio di scariche elettriche che scorrono incontrollate dal suo petto, Daisuke tenta un altro affondo, ma il dolore subito gli impedisce di portarlo a segno. Due raggi a energia, sparati dagli occhi della faccia umana del Generale, costringono Grendizer a puntellarsi sull’alabarda per non crollare a terra.<br /><br /><br /><img height="300" src="http://jackmonkey.altervista.org/aggiorna42/MazinKaiser.08.MazinKaiser.Contro.il.Generale.Nero.DVD.ITA.uto.avi_002758840.jpg" width="400" border="1" /><br /><br /><br />Lo spirito Haniwa ricapovolge la situazione, colpendo Dreidow alla schiena e tenendolo fermo e urlante. Facendo appello a tutta la sua forza di volontà, mentre l’abitacolo del pilota sembra ridotto a una trappola mortale, Daisuke fa rialzare in piedi Grendizer. Trattenendo un urlo di dolore, con l’ultimo colpo di Double Harken, trancia esattamente a metà il busto del Generale, che spalanca gli occhi dalla sorpresa e dall’orrore della sconfitta.<br /><br /><br /><img height="250" src="http://jackmonkey.altervista.org/aggiorna42/_Q-R_.Kotetsushin.Jeeg.ep.02._DivX6xx.704x396.24fps_.avi_001295711.jpg" width="400" border="1" /><br /><br /><br />Intanto Amaso apre la carena di Mikeros quel tanto che serve a lasciarsi cadere all’interno e ad attaccare i pochi mostri non ancora impiegati in battaglia. Il pavimento trema sotto i suoi artigli, per i violenti colpi di spada di Ikima, i raggi sparati da Mimashi e i continui sortilegi con cui Himika continua a vessare la nave. Per Amaso, tutto questo non ha importanza. In uno scenario di soldati che scappano impazziti al suo passaggio e di computer che esplodono da ogni parte, il ministro di Himika è animato esclusivamente da una feroce e assolutamente folle volontà di distruzione da cui nessuno, davvero nessuno, sembra in grado di distoglierlo.<br /><br /><br />Ridendo, si avventa contro qualunque cosa si muova, facendola a pezzi, e infierendo su ciò che non si può muovere più.<br /><br /><br /><img height="300" src="http://jackmonkey.altervista.org/aggiorna42/MazinKaiser.08.MazinKaiser.Contro.il.Generale.Nero.DVD.ITA.uto.avi_000384640.jpg" width="400" border="1" /><br /><br /><br />Il vortice di energia creato dalla spada di Mimashi colpisce contemporaneamente ai fulmini neri di Himika. Tutti gli Spiriti Haniwa disimpegnati dal combattimento stanno inoltre convergendo i loro attacchi su Mikeros.<br />A differenza del solito, la Fortezza dell’Impero Sotterraneo non può più fuggire.<br />Le facce che adornano la corazzata del Generale Nero, l’ombra nera che ha terrorizzato i cieli del Giappone e del mondo durante l’invasione dei mostri biomeccanici, si incrinano e si illuminano. La nave sembra raccogliere ogni grammo di energia rimasta.<br />Amaso (ritornato all’esterno della nave, dopo aver completato la sua opera di distruzione) e Ikima, feriti a spalla a spalla, sentono il terreno vibrare sotto i loro piedi.<br />Ikima spalanca gli occhi, conscio di quello che sta per succedere.<br />“Stanno raccogliendo energie per farsi esplodere contro la nave di Himika-Sama!”<br />Mikeros, infatti di lì a poco punta a una velocità estrema contro Yamata No Orochi.<br /><br /><br />Mimashi, sulla sua piattaforma, si frappone tra le due corazzate, raddoppiando il furore dei suoi attacchi, in modo da far esplodere quella nemica in volo. Ikima e Amaso si guardano con aria di sfida. Ikima è determinato a restare fino all’ultimo sulla superficie di Mikeros, in modo da continuare a danneggiarla e dar prova del suo maggiore coraggio e spirito di sacrificio. Amaso altrettanto.<br />Occhi contro occhi, continuano a distruggersi e a saggiare l’uno la determinazione dell’altro.<br />Mikeros continua implacabile ad avvicinarsi, sotto i colpi sempre più disperati di Mimashi, mentre Yamata No Orochi inizia una manovra di disingaggio.<br />Fino all’ultimo, i due ministri si fronteggiano moralmente, coperti dal fumo nero dei motori in avaria di Mikeros. Poi Amaso salta sulla piattaforma, unendo i suoi colpi a quelli di Mimashi.<br /><br /><br />Una violentissima deflagrazione provoca un massiccio spostamento d’aria, che fa finire lontano di parecchi metri più in là la piattaforma dei ministri. Aggrappata ad essa, coperto di sangue, Ikima resta aggrappato nel vuoto.<br />Per un momento, la tentazione di Mimashi e Amaso di uccidere un pericoloso rivale è fin troppo allettante. Poi, Mimashi è il primo a rinfoderare le armi, pur non facendo nulla per aiutare l’altro ministro a risalire.<br />Questo non è un giorno di pugnalate alle spalle. L’impero Jamatai non poteva sperare in una vittoria più inaspettata e radiosa.<br /><br /><br />Dopo anni, la Fortezza Mikeros è caduta, insieme al Generale Dreidow.<br /><br /><br /><img height="300" src="http://jackmonkey.altervista.org/aggiorna42/_Anime.Jap_Devilman.-.Amon_.Apocalypse.Of.Devilman.avi_001868491.jpg" width="400" border="1" /><br /><br /><br />Non è ancora finita. Nel fumo dell’esplosione e tra le urla delle vittime, una sagoma calpesta ciò che rimane dei missili.<br />Amon.<br />È molto diverso dalla creatura che i nostri hanno visto la prima volta. Scarlatto, con ispidi peli neri che gli coprono le gambe e il pube, la muscolatura più possente, Amon sembra aver perso la labile parte umana che aveva contraddistinto il suo essere Devilman. Un ghigno mostruoso gli allarga la bocca. Una follia animalesca sembra invadere il suo sguardo.<br />Il suo sguardo che si posa su Minerva X.<br /><br /><br />“Silen…”<br /><br /><br />La guarda come fosse la prima volta, con uno strano miscuglio di rabbia e preoccupazione.<br />“DOVE TI HANNO RINCHIUSO? SILEEEEN!!”<br />Prima che Maria possa fare qualunque cosa, gli artigli del demone le sono sopra. I collegamenti neurali alla base del sistema di pilotaggio del robot, le comunicano tutto il dolore di Minerva, riversandolo bollente sul proprio sistema nervoso.<br />E non solo dolore. Anche rabbia. Odio. Odio verso la sua pilota.<br />Dentro il suo vano di pilotaggio, Maria non può fare a meno di urlare di dolore, mentre i cavi che la tengono ferma nella sua imbracatura sembrano stringersi progressivamente, fino a ferirla.<br />“Minerva! Cosa ti sta succedendo?”<br />Nulla. La stessa sensazione provata nel volo con il demone, la sensazione che Maria non riesce in alcun modo ad accettare. Che Minerva la stia escludendo.<br />Una nuova fitta di dolore fa strillare la telepate. Amon strappa in maniera febbrile il rivestimento di Lega Z del robot. Dentro vi trova solo circuiti, collegamenti, meccanismi.<br />“DOVE SEI?”<br />Come un essere umano, le gambe di Minerva si irrigidiscono, in preda a uno spasmo che è, forse, la ripercussione di quello di Maria stessa.<br />“DOVE TI HANNO RINCHIUSA?”<br />Attraverso le reti sinaptiche che collegano i suoi occhi a quelli di Minerva, Maria non riesce a vedere altro che il muso bestiale di Amon sul suo, scosso dalla violenza ma anche dal… panico?<br />“SILEN!!!”, urla l’ultima volta il demone, prima di scoperchiare anche il torace del robot, lasciando esposta Maria nella sua imbracatura.<br />La pilotessa alza debolmente lo sguardo, distrutta dalla sofferenza continua.<br />Gli occhi di Amon si spalancano.<br />Poi, stremato, il suo corpo cade su quello del robot, rimpicciolendosi fino a riprendere dimensioni e forma umana.<br />Maria riesce a tirare un breve respiro, un rantolo, prima di perdere coscienza a sua volta.<br /><br /><br /><img height="250" src="http://jackmonkey.altervista.org/aggiorna42/_Q-R_.Kotetsushin.Jeeg.ep.03._DivX6xx.704x396.24fps_.avi_000599056.jpg" width="400" border="1" /><br /><br /><br />“I miei complimenti, Principe”<br />La voce di Himika risuona, sottile e penetrante, tra le macerie del campo di battaglia. Grendizer campeggia sul cadavere del Generale Dreidow, la Double Harken ancora stretta tra le mani. Daisuke è ai piedi del suo robot, a esaminare freddamente i resti della Fortezza Mikeros, sparsi e distrutti sul terreno. Nessuna espressione traspare sul suo volto.<br />Chiunque tra i suoi vecchi commilitoni dell’Armata avrebbe gioito nel vedere caduta la più temuta tra le ammiraglie dell’esercito del Generale Nero. Chiunque vi leggerebbe un buon presagio di battaglia, un buon presagio per quello scontro che è sempre più inesorabilmente vicino.<br />Duke Fleed, pilota di Grendizer e Principe Jamatai si limita a osservare, il casco sempre calato sul volto. Flora lo studia di sfuggita, cercando di carpirne una qualunque reazione.<br />Daisuke si volta solo verso Himika, quando ne sente la voce.<br />“Mi auguro che quella non fosse ironia”<br />“Tutt’altro – replica la Regina, che però mantiene il solito sorriso ambiguo sul volto pallidissimo – Non è cosa da tutti i giorni abbattere un Generale di Mikeros”<br />“Sono stanco dei tuoi giochi. Da tempo prometti risposte. Ora è tempo di darmele”<br /><br /><br />Himika annuisce, facendosi più vicina a Duke Fleed.<br />“Le avrai”<br />“Ora, Himika”<br />“Le avrai ora”<br />Solo in quel momento, Daisuke si accorge di essere completamente circondato dai suoi soldati. Perfino Flora è distante da lui, cosa che non è finora mai successa. I tre ministri di Himika sono solo un po’ più all’interno dello strano cerchio che hanno formato gli altri.<br />Daisuke si guarda intorno.<br />Nella sua mente, il pensiero che possa essere arrivata la fine della sua vita, non gli fa calare la maschera fredda che ormai ha sostituito il suo volto.<br />Himika si avvicina.<br />Dolcemente, gli apre la visiera del casco. Poi, prima che Daisuke possa dire qualcosa, le labbra della Regina si poggiano sulle sue.<br />E quando la lingua di Himika si poggia sulla sua, Daisuke sente una sorta di piccolo nucleo di energia passato dalla bocca di lei, dentro la propria.<br /><br /><br /><img height="250" src="http://jackmonkey.altervista.org/aggiorna42/_Q-R__Kotetsushin_Jeeg_ep_13_End__DivX6.51_704x396_24fps_.avi_000551217.jpg" width="400" border="1" /><br /><br /><br />Da un’altra parte della Corea, un missile inesploso solleva una nuvola immensa di polvere.<br />Il paesaggio sembra spogliato da qualunque segno di vita. Immobile. Silenzioso.<br />Nella polvere due occhi si accendono. Un rumore metallico precede l’intravedersi di una figura gigantesca, che si allontana di poco e poi rivolge lo sguardo alla testata, indenne.<br /><br /><br />“Hiroshi?”, ripete la voce di Miwa, al comunicatore.<br />Jeeg rimane per qualche momento in silenzio. Quante erano le possibilità di restare vivo in una situazione simile? Due? Tre?<br />“… Sto bene, Micci”, la rassicura Hiroshi, con la voce assente.<br /><br /><br />Una voce risuona nelle sue orecchie.<br />La voce del padre.<br /><br /><br /><i>Immortale…</i>Generale Nerohttp://www.blogger.com/profile/02124278584103975139noreply@blogger.com18tag:blogger.com,1999:blog-11900829.post-22334018901472983842007-09-28T03:10:00.000-07:002007-09-28T03:51:51.664-07:0041: Dottor Satanikus!<img height="250" src="http://jackmonkey.altervista.org/aggiorna41/_AP_.Kikoushi.Enma.01._sub.ita_.mkv_000237254.jpg" width="400" border="1" /><br /><br /><br />I due robot sono sospesi in aria, a fronteggiarsi.<br />Le nuvole nere che circondano il Kyushu, il sapore di tempesta che si avvicina… tutta la tenebra che si stringe attorno ai due giganti di metallo, rende più cupe ancora le loro sagome.<br />Per Daisuke è passato molto tempo, dalla battaglia contro Yuri Caesar a Berlino. Da quando ha scelto di diventare sovrano dell’Impero Jamatai, sotto la guida della Regina Himika. Dal suo folle tentativo di salvare Hikaru da un conflitto sanguinoso, forse il più vero motore del suo “tradimento”. Troppo tempo da quando ha dovuto pagare un prezzo terribile per questo gesto. L’anima.<br />Per Tetsuya, è passato invece ben poco da quando Duke Fleed, frutto della fusione tra lui e Maria, li ha aiutati nel loro delirante viaggio nel futuro. Malgrado i pensieri degli altri dell’Armata, Tetsuya non ha mai perso la fiducia nel pilota del Grendizer.<br />Per questo, la voce bassa e incupita che esce dall’Ufo Robot non lo impressiona: è pur sempre più umana di quella che ha sentito dalle sue labbra nel futuro.<br />“Avevo detto che ci saremmo rivisti durante lo scontro con il Generale Nero. Prima di allora, non abbiamo nulla da dirci”, esordisce freddamente.<br />“Dimmi… è Flora, quella vicino a te? La tua guardia del corpo?”<br />La donna, sopra il suo Spirito Haniwa, contrae il bellissimo volto in una smorfia di rabbia.<br />“COME FAI A SAPERE IL MIO NOME?”<br />Imperturbabile, Tetsuya si rivolge ancora a Daisuke. “Avete cominciato una guerra con Mikeros… e forse sia Mikeros che l’Impero Jamatai finiranno per confluire dentro il tuo regno sotterraneo, Fleed. So molte altre cose, Daisuke. Ho visto ciò che diventerai e ciò che diventeremo tutti noi”<br /><br /><br /><img height="200" src="http://jackmonkey.altervista.org/aggiorna41/_DivX.ITA_.Mazinga.Vs.DragoSauro.Dvd-Rtl.uto.avi_000800633.jpg" width="400" border="1" /><br /><br /><br />Per un lungo momento, dal Grendizer non arriva nessuna voce, nessun suono.<br />Poi: “Che cosa vuoi, qui, Tetsuya?”<br />“Parlare. Parlare con te. Avrai visto anche tu quella strana eruzione nel Fuji, ma forse non sai cosa significa. I Vegan stanno arrivando e l’Armata Mazinger ha bisogno di tutti i suoi componenti, te compreso”<br />Prima che Daisuke possa replicare, la voce di Himika risuona potente nella sua testa.<br /><br /><br /><i>PRINCIPE! SIAMO SOTTO ATTACCO!</i><br /><br /><br />Le stesse parole vengono ripetute immediatamente da Flora. Grendizer alza l’enorme testa verso il cielo nero e soffocato dalle nuvole. Quando il Great Mazinger rivolge lo sguardo nella stessa direzione, la mano di Tetsuya scatta verso il comando per estrarre la Mazinger Blade.<br />Le nubi si squarciano. Nel piccolo stralcio di cielo, uno stormo di mostri Mikeros esce allo scoperto.<br /><br /><br /><img height="300" src="http://jackmonkey.altervista.org/aggiorna41/Il.Grande.Mazinga._36_._by.Edoz_TormentoR._.kindom_.ogm_000187680.jpg" width="400" border="1" /><br /><br /><br />Il cielo della Corea si oscura di mostri volanti Mikeros, della forma di orribili rapaci con grandi cannoni a energia innestati sulla schiena.<br />Le comunicazioni si rimpallano febbrili tra la Fortezza delle Scienze e il Drago Spaziale, cercando disperatamente di contattare, senza successo, anche Tetsuya sul Great Mazinger.<br />La voce di Yumi risuona su tutti gli altri comunicatori dei piloti principali, qualunque sia l’attuale postazione dei riceventi.<br /><br /><br />“E’ un’offensiva totale! Mikeros crede che siate esplosi insieme ad Angoras, e ne sta approfittando per un attacco in forze su più fronti!”<br /><br /><br />Dianan A, Venus Alfa, Gaiking e altri caccia da guerra vengono approntati immediatamente sul ponte della Fortezza delle Scienze.<br /><br /><br /><br />Poco prima del loro decollo, qualcosa di incredibilmente veloce saetta tra i nemici. Le sue ali membranose si spalancano in cielo, rendendolo qualcosa di simile a un grosso e temibile mostro simile a quelli nemici.<br />Si libra fin verso il comandante delle truppe nemiche, il mostro volante <b>Phoenix d’Oro</b>.<br />Rimangono fermi, a fronteggiarsi.<br />Le labbra del demone si torcono in un ghigno, vedendo l’espressione di stupore sul volto quasi umano dell’avversario.<br />“Vediamo chi è più forte… noi o voi giocattoli costruiti dall’uomo”, sussurra Amon.<br />“Giocattoli costruiti dall’uomo? Noi siamo l’Impero di Mikeros. Esistiamo da molto tempo prima di chi ha usurpato questa terra!”<br />“Non sapete niente. Ma poco importa. Morirete tutti, oggi. Per mano del diavolo”<br />“Non ci importa di quello che sei. Sarai solo uno dei tanti alleati degli umani che il nostro Impero porterà, con loro, all’estinzione”<br />Il diavolo scoppia in una risata, che risuona per tutto il rigido silenzio che precede la battaglia.<br />“Estinzione, eh?”<br /><br /><br /><img height="300" src="http://jackmonkey.altervista.org/aggiorna41/Il.Grande.Mazinga._55_._by.Edoz_TormentoR._.kindom_.ogm_000452640.jpg" width="400" border="1" /><br /><br /><br />Il braccio, prima che qualcuno possa dire qualunque cosa, affonda nella faccia del mostro di Mikeros, sfondandola di netto.<br />La lingua del demone lecca gli schizzi di sangue che gli sono stati spruzzati sulla faccia, e alza lo sguardo verso gli altri.<br />Un silenzio atterrito scorre palpabile tra i soldati di Mikeros, privati immediatamente del loro capo.<br />“UCCIDIAMOLO!”, urla uno di loro e, subito, tutti quanti sciamano impazziti sul demone.<br /><br /><br /><img height="300" src="http://jackmonkey.altervista.org/aggiorna41/Il.Grande.Mazinga._40_._by.Edoz_TormentoR._.kindom_.ogm_000575280.jpg" width="400" border="1" /><br /><br /><br /><i>BREAST BURN!</i><br />Gli spettrali mostri di Mikeros, simili in tutto e per tutto a delle mummie armate di falci, si gettano sopra il Great Mazinger, venendo investite in pieno dall’inferno di fuoco fuoriuscito dalla sua piastra.<br />Le bende di alcuni di loro iniziano impietosamente a prendere fuoco, mentre altre scattano verso il robot nel tentativo di immobilizzarlo. Con una manovra di grande destrezza, Tetsuya riesce a districarsi tra di esse, continuando a tranciarne con la Mazinger Blade al solo scopo di liberare la propria visuale.<br />I mostri gli si fanno più vicino, facendo cozzare lama contro lama, in un’esplosione di scintille.<br />Il Great, sempre facendo attenzione a non farsi catturare, spinge indietro i suoi assalitori e poi alza l’indice al cielo, richiamando vene di elettricità nelle nuvole scure che lo circondano.<br />“THUNDER….”<br /><br /><br /><img height="300" src="http://jackmonkey.altervista.org/aggiorna41/Il.Grande.Mazinga._27_._by.Edoz_TormentoR._.kindom_.ogm_000756840.jpg" width="400" border="1" /><br /><br /><br />“…BREAKER!!”, urla intanto Minerva X, in Corea, sprigionando una scarica elettrica che fonde i circuiti dei mostri Mikeros – ultime truppe di Yuri Caesar – arrivate a invadere i territori controllati dal Drago Spaziale.<br />Ancora in fiamme, uno di essi, con un braccio sostituito quasi totalmente da una sciabola, si getta per colpire il robot femminile prima di esplodere fragorosamente al suolo.<br /><br /><br />Poco lontano, Jeeg compie un balzo per evitare le incessanti scariche di missili che vengono sparate da altri avversari, che sembrano circondarlo da ogni lato. I Delta Beam avvolgono alcuni nemici immobilizzandoli e dando tempo al Robot d’Acciaio di affrontare i propri avversari quasi uno alla volta.<br />Il Drago Spaziale, nel frattempo, schiera tutti i suoi robot: il Buzzolar, lo Skylar e perfino il Nessack – che pur combattendo meglio in ambienti acquatici, può comunque fare la differenza, in un momento tanto disperato – e, ovviamente, i robot della resistenza americana.<br /><br /><br /><img height="300" src="http://jackmonkey.altervista.org/aggiorna41/Il.Grande.Mazinga._35_._by.Edoz_TormentoR._.kindom_.ogm_000869640.jpg" width="400" border="1" /><br /><br /><br />Quello che sembra il comandante delle truppe nemiche, <b>Dorica</b>, un colosso con una morning star impiantata nel cranio, si lancia contro Minerva. L’arpia, a sua volta gli vola contro, facendo luccicare gli artigli, tesi e pronti a colpire.<br />Un secco scatto. Un urlo di dolore. La mazza ferrata del comandante cade a terra, tranciata a metà.<br /><br /><br />In disparte, Rigarn e il suo esercito osservano silenziosamente la scena senza intervenire.<br /><br /><br />Amon atterra sul primo dei nemici, assestandogli una serie di artigliate che ne squarciano completamente il torso. Poco prima che il mostro stia per esplodere, con un possente salto balza addosso a un altro strappandogli con un unico colpo la faccia di netto. Di nuovo, apre le ali e plana su un terzo, evitando senza la minima difficoltà un colpo di cannone. Piantandogli ben stretti gli artigli tra le spalle, fa leva sufficiente per aprirlo in due.<br /><br /><br />Tutto questo accade nella frazione di un secondo, il tempo con cui un robot qualunque dell’Armata non avrebbe nemmeno finito un combattimento.<br /><br /><br /><img height="300" src="http://jackmonkey.altervista.org/aggiorna41/_Anime.Jap_Devilman.-.Amon_.Apocalypse.Of.Devilman.avi_000544001.jpg" width="400" border="1" /><br /><br /><br />Agghiacciante, la risata di Amon, pervaso dalla gioia di mutilare e uccidere i suoi nemici, rimbomba rafforzata dalle loro urla di morte.<br /><br /><br />Gaiking si lancia a sua volta all’attacco.<br />Un mostro sembra sganciarsi dallo stormo per puntare dritto proprio contro di lui.<br /><br /><br /><img height="300" src="http://jackmonkey.altervista.org/aggiorna41/Il.Grande.Mazinga._33_._by.Edoz_TormentoR._.kindom_.ogm_000950760.jpg" width="400" border="1" /><br /><br /><br />La Double Harken si scontra contro la falce del <b>comandante Drayato</b> delle forze di invasione di Mikeros nel Kyushu.<br />Lo Space Thunder che Grendizer scarica addosso al mostro, si abbatte fin troppo vicino al suo avversario, ma non abbastanza da colpirlo. La falce di Drayato si abbatte sul torso del robot, non arrivando in profondità, ma lasciando un ampio squarcio.<br />Mentre il Great Mazinger, nei cieli sopra di loro, finisce di sbarazzarsi dei suoi avversari, Grendizer e il suo nemico sono impegnati in una lotta senza esclusione di colpi. L’alabarda del robot di Daisuke, viene immancabilmente parata dal mostro di Mikeros, che lo sbilancia e lo fa cadere per terra.<br />Quando il comandante sta per infilzare con la falce l’Ufo Robot, Grendizer spara nella sua direzione uno Screw Smasher Punch, ammaccandone l’armatura e trovando il tempo necessario per alzarsi in piedi. Flora, circondata a sua volta dai mostri, non riesce a intervenire in aiuto del Principe e combatte con una furia raddoppiata per liberarsi dei suoi avversari.<br />Di nuovo, la falce di Drayato colpisce a vuoto, e un altro colpo dell’alabarda di Duke è bloccato dall’arma dell’avversario.<br />I due si guardano negli occhi, spingendo ognuno dalla parte del proprio nemico per sbilanciarlo.<br />Proprio mentre il Great si unisce alla battaglia, Grendizer – con un colpo disperato – riesce ad avere la meglio e piantare un colpo decisivo di Double Harken nel petto del comandante Mikeros.<br /><br /><br />Proprio mentre il fronte a Berlino ha un attimo di respiro, Minerva fa per avvicinarsi a Rigarn. Un colpo, sparato contro uno dei suoi mostri, la blocca.<br />“CHI E’ STATO?”, urla Jeeg, girandosi di scatto.<br />Lo Stilvas di Schwartz, con il fucile fumante la fissa senza abbassare lo sguardo.Lui e il suo esercito di americani formano un’unica linea, decisamente contrapposta al Drago Spaziale.<br /><br /><br /><img height="300" src="http://jackmonkey.altervista.org/aggiorna41/13.LAMPI-.La.fine.dell_evoluzione.-.Shin.Getter.Robot.-.The.Last.Day.-.ITA.JAP.avi_000274733.jpg" width="400" border="1" /><br /><br /><br />“Basta mostri. Basta patti coi mostri”, mormora il maggiore, con una voce bassa e tesa.<br /><br /><br />“Che diavolo sta succedendo?”, ruggisce Hiroshi, ancora carico di furore dalla battaglia appena sostenuta.<br />Maria lo sa benissimo cosa sta succedendo. Minerva e lo Stilvas si fronteggiano, guardandosi negli occhi intagliati nell’acciaio dei loro volti.<br />“Non è il momento, maggiore. Mikeros sta per lanciare un altro attacco. Presto arriveranno i rinforzi”<br />“Forse non ci vedi bene. Mikeros è già qui”, replica l’altro volgendo lo sguardo verso Rigarn che osserva imperturbabile la scena, trattenendo i suoi dal rispondere all’attacco.<br />La voce di Masai, che annuncia con apprensione un altro plotone di mostri Mikeros in avvicinamento, non sembra scuotere nessuno dei due.<br />Con un passo sempre più bestiale, Jeeg si trascina davanti a Schwartz. “Cosa stai cercando di fare?”<br />“Siamo stanchi di voi. Siamo stanchi di presunti esseri umani che passano dalla parte dei mostri. Di presunti esseri umani che ospitano mostri. O anche di mostri come voi che pretendono di dirci cosa dobbiamo o non dobbiamo fare”<br />“Quindi alla fine siamo arrivati a questo”, replica freddamente Maria.<br /><br /><br />Senza molti complimenti, lo Stilvas apre il fuoco su Jeeg, proprio mentre quest’ultimo gli salta addosso.<br />Nello stesso momento, gli altri americani iniziano ad attaccare i robot del Drago Spaziale e i mostri di Rigarn.<br />I rinforzi del Maresciallo Inferno iniziano a intravedersi nel cielo tinto di sangue.<br /><br /><br /><img height="300" src="http://jackmonkey.altervista.org/aggiorna41/_SubZero_.Gaiking.-.Legend.of.Daiku-Maryu.-.08._XviD_._ITA_.avi_001309476.jpg" width="400" border="1" /><br /><br /><br />“Padre? Sei tu?”<br /><br /><br />Sanshiro sente ogni cosa lo circondi dissolversi nel lungo orrore di quel momento.<br /><br /><br />L’immagine del Generale Nero che smembra sua madre.<br />L’immagine di lui e dei suoi compagni del Drago Spaziale che decidono di voltare le spalle a Mikeros.<br />L’immagine di quando, invece, hanno prestato le armi all’Impero dei mostri, pur di avere una possibilità di riabbracciare i propri cari.<br /><br /><br />E adesso, tutto ciò per cui si è venduto l’anima, la speranza di vedere suo padre, il suo unico parente rimasto, è lì davanti a lui, fuso a un mostro di Mikeros.<br /><br /><br /><i>PADRE!!!</i><br /><br /><br />Suo padre non risponde. Mentre il corpo meccanico del mostro attacca, quella parte che un tempo è stata umana, piange di terrore e pazzia.<br />Allora, Sanshiro capisce fino a che punto arrivi il sadismo dei maledetti invasori di Mikeros.<br />Questo è il tocco finale di malvagità impresso dal Maresciallo Inferno alla sua opera: mentre di solito la parte “organica” di un mostro Mikeros non ha altra coscienza che quella dell’orrido ibrido in cui si è trasformato, il padre di Sanshiro si rende conto benissimo di ciò che il suo corpo meccanico sta facendo. E ne prova repulsione.<br />Amon, vedendo il robot di Sanshiro fermarsi impietrito, scatta all’attacco.<br />“NO!”, ringhia Gaiking, inchiodando il demone coi suoi occhi fiammeggianti.<br />Poi, la sua rabbia inizia a crescere…<br /><br /><br /><img height="250" src="http://jackmonkey.altervista.org/aggiorna41/_Q-R_.Kotetsushin.Jeeg.ep.03._DivX6xx.704x396.24fps_.avi_000286828.jpg" width="400" border="1" /><br /><br /><br />Lo Stilvas si piega, il braccio amputato, la gamba strappata, ai piedi di Jeeg, sempre più incurvato su se stesso e sempre più vicino a uccidere l’alleato di un tempo.<br />Uno dei robot americani, un trasformabile dalla forma di elicottero Apache, spara addosso a Minerva una scarica di mitra, mentre un altro, più simile a una figura femminile con due lame al posto delle braccia spicca un lungo salto per accoltellarla.<br />I mostri del Maresciallo, intanto, sono arrivati a dare manforte a quelli caduti. Un colossale gigante abbigliato come un gladiatore romano, si lancia a sua volta sull’arpia meccanica.<br /><br /><br />Maria stringe i denti, trattenendo a stento un’imprecazione e cercando di concentrare i suoi attacchi prima di tutto sui mostri. La scarica di mitra si frappone tra lei e il gladiatore, separandoli.<br />“BREAST INFERNO!”<br />Dalle placche termiche, il raggio colpisce il gigante che si piega su se stesso dal dolore, lanciando disperatamente il suo tridente contro l’avversario. Minerva riesce a scartare il colpo e vola verso l’Apache americano, staccandogli di netto la testa e facendo tuttavia attenzione a non ucciderne il pilota.<br /><br /><br />Jeeg ha molte meno premure. Spostandosi in tempo dall’incedere del pesante ma lento robot di Lambert (un trasformabile di proporzioni enormi, a forma di schiacciasassi antropomorfa). Spicca un salto verso lo Stilvas di Schwartz.<br /><br /><br />“DELTA BEAAAAM!”<br /><br /><br />Di nuovo, i raggi fuoriusciti dal suo petto sembrano farsi solidi e avvolgono in una ragnatela luminosa il corpo del robot di Lambert.<br />Lo Stilvas spara un altro colpo del suo fucile di energia, mancando Jeeg. La risposta di Hiroshi è in un violento Knuckle Bomber, che fa schiantare il robot del maggiore contro un cumulo di macerie.<br />Con rabbia, lo Stilvas si rialza in piedi, una luce omicida nello sguardo del robot e del pilota.<br /><br /><br />Jeeg, quasi completamente illeso, scoppia in una risata crudele.<br />“Ora ti ammazzo”, risuona la sua voce roca e divertita.<br /><br /><br />Un vano si apre nel corpo del robot di Schwartz, da cui le mani dello Stilvas estraggono un coltello.<br />I due si guardano per qualche attimo.<br />In un unico urlo di battaglia, si lanciano l’uno contro l’altro.<br /><br /><br /><img height="210" src="http://jackmonkey.altervista.org/aggiorna41/Mazinga.Vs.Generale.Nero.Dvd-Rtl.Uto.avi_002117462.jpg" width="400" border="1" /><br /><br /><br />Un getto di missili, sparato dall’occhio del gladiatore incrina l’armatura di Minerva. Un colpo di tridente affonda nelle sue carni di acciaio, rilasciando una miriade di crepe sanguinanti. Il robot americano rimasto si lancia su Maria, palesemente in difficoltà, cercando di affondare una lama.<br />“Maledetto idiota! Non vedi che c’è un mostro da combattere?”, urla Minerva.<br />Un’esaltata voce femminile risponde, amplificata dai microfoni del robot. “Io ne vedo due”<br />Minerva si lancia in alto, sopra di loro. “ORA BASTA!”<br />Energia elettrica inizia ad accumularsi sul suo capo.<br />“THUNDER BREAKER!!!!”<br />Il fulmine che scaturisce dalle antenne di Minerva, annienta il mostro di Mikeros e danneggia in maniera gravissima il robot americano. Accertandosi che la sua pilotessa sia ancora viva, Maria si lancia verso gli altri nemici, resa ancor più furiosa dalla perdita di prospettive su chi siano gli amici e i nemici.<br /><br /><br />Jeeg sprigiona di nuovo un’intensa tempesta elettromagnetica per ostacolare i movimenti dello Stilvas e del robot di Lambert. Mentre il secondo si blocca definitivamente, immobilizzato ancora dai Delta Beam, l’altro continua ad avanzare, colpendo con il suo pugnale il petto di Jeeg. Per tutta risposta, il robot di Hiroshi lo stringe in una morsa estremamente letale, distruggendone gran parte.<br />Non contento, strappa il cockpit del pilota, minacciando di schiacciarlo.<br /><br /><br />Il combattimento si blocca.<br />“Ora possiamo finirla, vero?”<br />“RIDACCELO INDIETRO”, urla Lambert.<br />Di nuovo, la risata rauca di Hiroshi. “Dimmi, per favore Jeeg”<br />“Ri-ridaccelo e ce ne andiamo. Ce ne andiamo per sempre”<br />“… per favore, Jeeg”<br />Lambert e gli altri americani restano in un silenzio carico di rabbia.<br />La mano di Jeeg si stringe un po’ di più sul cockpit di Schwartz.<br />Maria guarda Hiroshi, e per un momento non le sembra troppo differente da Amon.<br />“Non è difficile… su…”, continua irridente il pilota.<br />Poi poggia il cockpit a terra, lontano. “Andatevene. Siete patetici”<br /><br /><br />L’equipaggio del Drago Spaziale, solo pochi minuti dopo, vede quello americano volarsene via, presumibilmente di ritorno negli Stati Uniti. Per quanto Jeeg insistesse perché non gli venissero restituiti i robot, alla fine è stata la decisione di Masai a prevalere.<br />Con un brivido, rendendosi conto che la frattura appena creata non potrà risanarsi più, Maria e Hiroshi si chiedono se parte di quel terribile futuro, che hanno vissuto in anticipo, non stia diventando già presente.<br /><br /><br /><img height="300" src="http://jackmonkey.altervista.org/aggiorna41/_SubZero_.Gaiking.-.Legend.of.Daiku-Maryu.-.08._XviD_._ITA_.avi_001310977.jpg" width="400" border="1" /><br /><br /><br />“FAAAAACE OPEEEEN!”, urla Sanshiro.<br /><br /><br />Una fiammata cupa copre completamente il corpo di Gaiking. Le placche di acciaio che formano la sua faccia si spalancano, staccandosi.<br />A centinaia di metri di altitudine, la cabina di pilotaggio è completamente esposta e all’aperto. Seduto al suo posto, Sanshiro Tsuwabuki urla fino a che la voce non gli esce graffiata dalla gola. Non urla parole, frasi. E’ un grido animalesco, che sembra alimentare ancora di più la fiamma che lo avvolge.<br />Il Gaiking inarca la schiena. Intorno a lui, anche gli altri piloti finiscono per urlare aggiungendosi a quel coro di furia, rendendo in qualche strano, oscuro modo, ancora più vivido quel fuoco di morte che sembra ora propagarsi da ogni parte del corpo del robot e del suo pilota.<br /><br /><br />La sua umanità, tutto quel che ne rimane, brucia a sua volta nel rogo.<br /><br /><br />Il padre di Sanshiro, fuso al mostro, grida a sua volta, di paura e di rabbia, fino a che le stesse vene gli sporgono in rilievo sul collo e sulla testa.<br /><br /><br />Amon spalanca atterrito gli occhi, dimenticandosi per un istante dei pochi nemici ancora intorno a sé. Si stringe tra le mani la testa. La presenza di Akira, la parte di umana fusa al suo corpo demoniaco, sembra vacillare.<br />Le ali di Amon si allargano, si fanno più sgraziate. La tonalità della sua pelle si fa di un rosso incupito. Una fitta peluria sembra sporgere dalle piastre chitinose sulle sue gambe, fino a coprirle del tutto.<br />Sbavando di rabbia si lancia contro uno dei mostri.<br /><br /><br />“VIA IL METALLO!”, ringhia strappandogli il rivestimento dell’armatura.<br /><br /><br />“VIA L’UOMO!”<br />La sua mano artigliata sprofonda nella faccia umana fusa nel corpo del mostro di Mikeros, estraendola con una risata crudele.<br /><br /><br />“VIA IL DEMONE!”<br />Le sue mani aprono in due il corpo martoriato del mostro, senza che questi possa fare nulla per reagire. Poi, il mostruoso demone si lancia contro chiunque gli capiti a tiro, mentre lotta con tutte le sue forze per ricacciare la nuova forma che il suo corpo sta assumendo e ritornare alla vecchia.<br /><br /><br />Per qualche forza inspiegabile, tutti i robot di stanza alla Fortezza delle Scienze, cominciano a combattere con una ferocia centuplicata, lanciandosi contro i propri opponenti in una carica terrificante.<br /><br /><br />Tutto questo sembra alimentare maggiormente le fiamme di Gaiking.<br />Quando giungono al culmine, la voce di Sanshiro sovrasta quella di ogni latra creatura nei paraggi.<br /><br /><br />“HYDROBLAZEEEEEEEER!!!”<br /><br /><br />Gli occhi dello scheletrico drago sul petto di Gaiking si accendono di una luce molto più sinistra del solito, rispetto a quando ha usato la sua terribile arma.<br />Le fauci si spalancano.<br />Un ruggito accompagna un getto di energia dalla potenza immensa, che illumina tutto lo scenario di morte che si sta consumando attorno al robot.<br />Continuando a urlare di rabbia, con gli occhi coperti di lacrime, Sanshiro vede ciò che un tempo era suo padre venire sommerso dal raggio accecante.<br /><br /><br />Proprio mentre Amon si lancia contro un altro mostro, un potente colpo di energia lo spinge alcuni metri più lontano, facendolo urlare di dolore.<br />Girandosi, vede affiorare dall’acqua un imponente sottomarino, con uno dei cannoni ancora rosso per l’enorme calore sprigionato.<br />La voce di Yumi raggiunge immediatamente tutti i piloti in grado di sentirlo.<br /><br /><br />“Fate attenzione. Il Gran Maresciallo Inferno ha deciso di utilizzare nuovamente la fortezza sottomarina Budo”<br /><br /><br />Animati dallo stesso, identico impeto distruttivo, sia Gaiking che Amon volano ad altissima velocità contro la base del Maresciallo Inferno. Alcuni raggi di energia rallentano la folle corsa di entrambi, specialmente del devilman, privo di una corazza in grado di assorbirli.<br /><br /><br />“SOUTHERN CROSS!”<br />La croce sulla gamba di Gaiking si staccano, trasformandosi in una rozza arma corpo a corpo. In un cielo sovrastato dalle esplosioni, i due demoni – quello in carne e ossa e quello meccanico – riprendono la loro devastante corsa di morte.<br /><br /><br /><img height="300" src="http://jackmonkey.altervista.org/aggiorna41/Il.Grande.Mazinga._12_._by.Edoz_TormentoR._.kindom_.ogm_000242640.jpg" width="400" border="1" /><br /><br /><br />La torreggiante sagoma nera di Rigarn osserva silenziosa Minerva X. Dietro di lui, sono assiepati i suoi bestiali soldati, con le zanne snudate, in attesa di sbranare altra carne nemica.<br /><br /><br />Minerva si volta verso Jeeg. “Non seguirmi. Non so come possano reagire”.<br />Senza troppa convinzione, il robot magnetico, dalla sagoma ancora ingobbita e contorta, si sposta con passi pesanti presso il Drago Spaziale.<br /><br /><br />“Maria, siamo pronti a fare fuoco al minimo segno di ostilità”, comunica Masai dal Dyon Gamma, con un tono sempre più teso.<br />“Bene”, è la secca risposta della ragazza.<br /><br /><br />Con un volo brevissimo, l’arpia si porta davanti al Generale di Mikeros. I due si guardano, per lunghi attimi. È Rigarn a spezzare il silenzio.<br />La sua voce roca, cavernosa, rimbomba per tutta la piana dello scontro. Tuttavia, le sue parole sembrano per Maria e lei sola.<br />“Il Fuji ha eruttato una strana energia verde, tempo fa. Una luce”<br />Minerva X annuisce.<br />“Quando è successo, ho iniziato a ricordare cose. Stralci che avevo dimenticato. Stralci di cose che non sono ancora accadute”<br />“Qualunque cosa tu abbia visto – lo interrompe Maria – Posso garantirti che era tutto vero. Le visioni di noi che parlavamo. Il tuo passato. Hai ragione quando dici che tutto deve ancora accadere ma… in un qualche strano modo è già accaduto”<br />Rigarn studia in silenzio il robot davanti a lui, come se in quei ciechi occhi animati da una perenne furia distruttrice cercasse la verità nelle parole di Maria.<br />“Torneremo sottoterra. Cesseremo le ostilità con voi esseri umani e riemergeremo quando verrà il momento di combattere con gli alieni di Vega. Che sia vero o no quello che ho visto, siamo comunque terrestri. Prima sistemeremo i nostri comuni nemici, prima potremo stabilire a chi appartiene di diritto questo pianeta. Ma non vi aiuteremo nel vostro scontro col Generale Nero: già una volta l’abbiamo tradito e pagato lo scotto del nostro tradimento vedendo il maledetto usurpatore, il Maresciallo Inferno, al suo posto”<br />“Il Maresciallo Inferno comanda le truppe di Mikeros, adesso?”, chiede sbigottita Maria. Un brivido le scende lungo la spina dorsale, alla consapevolezza che il loro duello con il Generale Nero potrebbe non risolvere nulla, a differenza di quanto sperava ogni appartenente all’Armata.<br />Il robot fa un passo verso il Generale. “Mi sembra ragionevole. Ma so benissimo che una resa viene trattata… quindi, cosa vuoi in cambio?”<br />Il volto bestiale di Rigarn si torce in un ghigno, parodiando lo stesso sorriso nella faccia umana, in mezzo al petto. “Te. Vogliamo che tu venga noi. Che ci prepari alla guerra contro Vega. Che scenda insieme a noi nelle tenebre”<br />Un sorriso amaro, sulle labbra di Maria, si riflette appena negli occhi di Minerva. “Non credo di essere la persona più adatta per prepararvi ai Vegan”<br />“Le condizioni sono queste”, replica Rigarn come se questo ponesse fine a ogni discussione.<br /><br /><br />Il volto di Minerva X resta chino ancora per un istante, prima di alzarsi e fronteggiare lo sguardo del Generale di Mikeros.<br />“Se sopravviveremo allo scontro con il Generale Nero, avrai la mia risposta. Potremmo essere uccisi tutti, e sarebbe inutile farti promesse prima di allora”<br />Il muso leonino di Rigarn si protende verso Minerva. “E’ un discorso sensato. Lui potrebbe uccidervi tutti, uno a uno. Se così non sarà, parleremo ancora”<br />Senza attendere risposta, fa cenno ai suoi.<br />E Maria, col cuore in gola, vede l’orda di mostri allontanarsi.<br /><br /><br /><img height="300" src="http://jackmonkey.altervista.org/aggiorna41/_Anime.Jap_Devilman.-.Amon_.Apocalypse.Of.Devilman.avi_001312477.jpg" width="400" border="1" /><br /><br /><br />Sotto i violentissimi colpi di Gaiking, la Fortezza Budo è costretta a una rapidissima immersione e a una pronta ritirata. Per quanto il robot di Sanshiro continui a percuotere lo scudo di energia che la base sottomarina ha eretto attorno a sé, iniziando a incrinarlo, la nave riesce miracolosamente a immergersi e a trovare una rapida via di fughe tra le acque della Corea.<br /><br /><br />Amon, con gli occhi ancora allucinati dalla scarica di rabbia a cui il robot di Sanshiro sembra averlo costretto, ansima nel tentativo di riprendere il controllo di sé. Lentamente, le sue sembianze tornano a essere quelle violacee con cui l’Armata l’ha conosciuto.<br /><br /><br />“Non… farlo… più”, ansima Amon a Gaiking, proprio mentre Jeeg e Minerva stanno tornando alla base, solcando i cieli proprio sopra di loro. Jeeg si lascia cadere sul campo di battaglia, camminando nervosamente tra i morti.<br />Sanshiro, già duramente provato, fronteggia il demone, fissandolo. Negli occhi di entrambi, una malcelata curiosità, mista al rispetto.<br /><br /><br /><img height="250" src="http://jackmonkey.altervista.org/aggiorna41/_Q-R_.Kotetsushin.Jeeg.ep.03._DivX6xx.704x396.24fps_.avi_000279904.jpg" width="400" border="1" /><br /><br /><br />Gli artigli di Amon si tendono verso uno dei cadaveri dei nemici, per divorarlo con furia animalesca. Eppure, quando il demone sceglie la vittima di cui cibarsi, si accorge di non essere solo. Anche Jeeg, appena sceso poco lontano da lui, sta masticando con le sue fauci di ferro la stessa preda raccolta tra i caduti. Gli occhi sono ancora pieni della furia provata nel combattere contro lo Stilvas di Schwartz.<br />Come due animali, Jeeg e Amon si girano attorno, fissandosi attorno al cadavere del mostro che entrambi hanno scelto come pasto. È uno sguardo molto diverso da quello che si sono mandati Amon e Gaiking: questo gioco di occhiate prelude a una lotta primordiale tra predatori, a stabilire la propria sopravvivenza.<br />Jeeg, con le mascelle metalliche socchiuse e gli occhi cerchiati di rabbia, avanza verso Amon. Il demone reagisce con un ringhio sommesso, restando dov’è.<br />Jeeg avanza di un altro passo, il corpo inarcato in avanti, lo sguardo allucinato negli occhi metallici.<br />Gli artigli di Amon graffiano il terreno, mentre anche il suo corpo si inarca, coi muscoli che guizzano in un fascio nervoso sulla schiena.<br />Si guardano, predatore contro predatore.<br />Jeeg avanza ancora.<br />E Amon, senza rendersene conto, fa un passo indietro e abbassa lo sguardo.<br /><br /><br />Gli occhi del demone si spalancano, quando capisce cos’è successo. Prima che Jeeg possa fare qualunque cosa, gli salta addosso con una velocità e un’aggressività che nulla hanno a che vedere con quella dimostrata prima. Tre colpi, di una rapidità innaturale, incrinano la corazza di Jeeg, fino a compromettere il suo campo magnetico e a far cadere i componenti per terra inerti.<br />Solo allora, anche Amon si ritrasforma in Akira Fudo, perdendo completamente i sensi.<br /><br /><br />Tutti i robot dell’Armata Mazinger tornano ai loro hangar. Maria, guardando il suo stesso schieramento si rende conto, ancora una volta, dell’assenza di Boss Borot, già constatata fin dall’inizio dell’arrivo in Corea.<br />Già… dov’è Boss?<br /><br /><br /><i>FLASHBACK! Fortezza delle Scienze, poco prima della partenza da Berlino…</i><br /><br /><br />“Benvenuto, tenente Masaki Goda”, dice Yumi, non appena il militare entra nella Sala di Controllo.<br /><br /><br />Goda fa un sorriso amareggiato. “Direttore, non sono più tenente da molto”.<br />Ancora pesano i gradi strappati per aver capeggiato la rivolta dei soldati della Fortezza, ormai in un tempo che sembra lontanissimo.<br /><br /><br />Yumi fa un sorriso. “Si sbaglia. Lei è stato appena reintegrato. Per il coraggio dimostrato nell’irruzione delle Gamia Q3 di Blocken, e per aver messo a repentaglio la sua vita per salvare alcuni civili della Base”<br />Gli occhi di Goda si spalancano. Ma prima ancora che il militare inizi a ringraziarlo, Yumi arriva subito al punto.<br />“Il suo primo compito, tenente, sarà guidare una squadra di infiltrazione. Alcune informazioni raccolte in una base della Human Alliance a Londra potrebbero essere molto utili all’Armata Mazinger. Stiamo cercando di capire la natura stessa dei robot che compongono la nostra Armata, e il loro scopo originario, oltre a quella degli esperimenti condotti finora dalla Human Alliance”<br /><br /><br />Accende uno schermo, su cui passano in rassegna tutte le informazioni trovate dai principali piloti dell’Armata nell’allucinante viaggio dentro la base della Human Alliance. Alla vista del mostruoso ragno congelato del Reito Beam di Mazinger Z, anche Goda trattiene un brivido.<br />“Abbiamo una pista – dice Yumi, dopo aver completato un breve briefing per mettere il tenente al corrente di ciò che è stato scoperto dagli altri – Tra i collaboratori di Juzo Kabuto al progetto Mazinger figurano anche dei nomi piuttosto particolari”<br />“Particolari?”<br />“Esperti di esoterismo – dice Yumi, aggrottando la fronte – Uno di loro è un noto ciarlatano, un esorcista televisivo di cui si sentiva parlare spesso in Giappone fino a qualche anno prima dell’Invasione. Il suo nome è Enma Satanikus… o anche Dottor Satanikus, come si fa chiamare”<br />Goda annuisce. Il nome del Dottor Satanikus, personaggio a metà tra la truffa e lo spettacolo, è più che noto per qualunque giapponese.<br /><br /><br />“Stando alle informazioni che abbiamo ricevuto, dovrebbe essersi trasferito a Londra prima dell’Invasione e vivere ancora lì. Voglio sapere che contatti aveva con la Human Alliance, e il suo ruolo all’interno del Progetto Mazinger”<br />“Sarò da solo, in questa operazione?”, si limita a chiedere Goda.<br />“No – risponde Yumi, alzandosi dalla sedia – Collaborerà con il leader della resistenza berlinese, anch’essa esperta di infiltrazione e spionaggio per alcune sue… peculiarità”<br />“Anch’essa?”, ripete Goda, inarcando un sopracciglio.<br />“Si fa chiamare Cutie Honey… è già stata avvertita”<br /><br /><br /><img height="250" src="http://jackmonkey.altervista.org/aggiorna41/MazinKaiser.08.MazinKaiser.Contro.il.Generale.Nero.DVD.ITA.uto.avi_002319240.jpg" width="400" border="1" /><br /><br /><br />Un rozzo marchingegno di valvole, cavi, transistor, riporta tutta la conversazione a una cabina, dove tre figure sono in attento ascolto.<br />“Non possiamo lasciarlo andare”, dice la prima.<br />“Dobbiamo intercettarlo, allora”, fa la seconda.<br />“Capo, che dobbiamo fare?”, conclude la terza.<br />Boss picchia il pavimento con un pugno deciso, soffocando una smorfia di dolore.<br />“Nuke! Moocha! Voi convincerete Goda a portarci con loro! Io farò la stessa cosa con la signorina Honey!”<br />Nuke lo guarda decisamente perplesso. Moocha aggrotta la fronte.<br />“Perché non il contrario?”, chiedono entrambi.<br />“Perché IO sono il capo! E ora muovetevi, razza di fannulloni!!”<br /><br /><br />Il modo di convincere Goda, per Nuke e Moocha, è implorarlo. L’attonito tenente, davanti ai due compari di Boss, inginocchiati e piangenti, non sa assolutamente cosa dire.<br />“La prego! Ci faccia venire con Honey! Cioè con <i>lei</i> e Honey!”<br />“Il Capo ci spellerà vivi se non accetta!”<br />Grattandosi la testa e in sempre più piena confusione, Goda fa un’unica, pertinentissima, osservazione.<br />“Ma non era una missione segreta?”<br />“Sì! Cioè… no! Insomma, sì ma… ecco… l’abbiamo saputo lo stesso…”<br />Goda guarda perplesso i ragazzi davanti a lui. Effettivamente, pensa, venire a conoscenza di una missione assolutamente top-secret pochi minuti dopo che questa è stata decisa, non è affatto male.<br />“Sentite, parlerò a Yumi – promette Goda, vincendo imbarazzo e ripugnanza quando i due iniziano a baciargli i piedi – Ma non posso promettere nulla, ok?”<br />“Ok! Ok! Grazie mille!”<br />Divincolandosi da Moocha, che ha preso a sventagliarlo adorante, Goda si dirige nell’ufficio del direttore della Fortezza.<br /><br /><br />Ovviamente, la chiacchierata con Yumi ha un esito negativo.<br />Per quanto (avendo avuto a che fare col trio per tutta la guerra contro Hell) non si stupisca della raffazzonata genialità della banda di Boss, il professore non può in alcun modo concedere che dei civili – ben altro che addestrati – abbiano a che vedere con una missione potenzialmente pericolosissima.<br />Quando l’ufficiale torna indietro, l’espressione speranzosa dei due gli rende molto più difficile riferire il secco messaggio del suo superiore.<br />“Perfavoreperfavoreperfavore!”, strilla Nuke, buttandosi di nuovo in ginocchio. Moocha riparte furiosamente a sventagliare il militare, con una velocità raddoppiata rispetto a prima.<br />Completamente esasperato, il tenente decide di aggirare le regole.<br />“Sentite. Tra un’ora ho un appuntamento con Cutie Honey, a cinque chilometri dalla base. Quindi… <i>ovviamente</i>, tenetevi alla larga da lì”<br />“Certo, certo”, dice seriamente Nuke.<br />“Ovviamente. Sì, sì”, risponde Moocha.<br />“E… per favore. È una missione top-secret, d’accordo? Non divulgatela ulteriormente”, aggiunge Goda, già pentito della sua scelta.<br />“Ma figuriamoci”<br />“Saremo <i>stealth</i>”<br />“Come dei ninja”<br />“<i>Chat! Chat!</i>”, urlano, esibendosi in improbabili mosse di arti marziali e abbandonando il corridoio.<br /><br /><br />Davanti al luogo dell’appuntamento, il respiro di Goda si blocca, agghiacciato.<br /><br /><br /><img height="250" src="http://jackmonkey.altervista.org/aggiorna41/_Anime__Re_Cutie_Honey_-_OAV_1__itasub__afif_.avi_000533952.jpg" width="400" border="1" /><br /><br /><br />Honey ha infatti raccontato dell’imminente partenza a tutti i suoi vecchi compagni. I partigiani di Berlino, che sotto la guida di Honey hanno combattuto il regime nazista di Blocken, sono davanti alla jeep che la porterà via, scattando foto, sventolando striscioni d’addio e fazzoletti, declamando frasi d’amore.<br />Boss, vicino a lei, fa un fracasso del diavolo.<br />“Un’altra foto con la bella signorina!”, urla abbrancicando un’esaltatissima Honey. Ovviamente, fa caso appena, al fatto che i fotografi inquadrino palesemente solo la donna, tagliandolo fuori da ogni scatto.<br />Come se non bastasse, si accorge un Goda sempre più sull’orlo della crisi nervosa, Honey ha avuto la brillante idea di “personalizzare” la jeep, riverniciandola di rosa e disegnando un paffuto cuoricino su entrambe le fiancate.<br />Quando Honey vede il tenente, lo saluta ad alta voce agitando una mano.<br />“Ciao Masaki! Quando partiamo?”<br />Scuro in volto, Goda si avvicina alla jeep.<br />“Missione top-secret…”, borbotta.<br />“Cos’hai detto? Non ho sentito”<br />“Niente, niente!”, ringhia lui, subendo una pesante pacca sulle spalle da Boss.<br /><br /><br />Proprio mentre è ancora impegnato a cacciar via le decine di persone in lacrime, che continuano a gettarsi sulla jeep per un ultimo abbraccio a Cutie Honey, spuntano dal nulla Nuke e Moocha.<br />Sono vestiti come due ninja.<br />Nuke respira attraverso una canna di bamboo e Moocha, accanto a lui, cerca goffamente di mimetizzarsi con l’ambiente circostante.<br />“Sono una foglia! Sono una foglia!”, urla, senza risultare troppo convincente.<br />“<i>Chat! Chat!</i>”, fa eco Nuke, continuando ad agitarsi a caso.<br /><br /><br />Una vena si gonfia sulla fronte di Goda.<br /><br /><br />Il viaggio, tra battute del trio e situazioni equivoche create da Honey, scorre via ben diverso da come ci si immaginerebbe la preparazione a una missione speciale.<br />Il buonumore, però, cede il passo al più genuino terrore, quando finalmente i nostri riescono a entrare dentro Londra. Come ha avuto modo di vedere l’Armata Mazinger, quel che ne resta è una città fantasma, in cui la presenza umana è ormai completamente assente.<br />Goda e gli altri non hanno nemmeno bisogno di occultare la jeep. Nessuno è lì per controllare i loro movimenti. Goda controlla disperatamente da un dispositivo a infrarossi i movimenti dentro le case.<br />Nulla.<br />Finestre come occhi ciechi, porte socchiuse, un sommesso brulicare tra le macerie.<br /><br /><br />Non ci vuole molto, perché i nostri giungano alla piccola villetta, leggermente fuori dall’area urbana, in cui dovrebbe abitare il Dottor Satanikus. È una villetta a un solo piano, con i vetri rotti, con qualche ettaro di terreno attorno. È difficile pensare che qualcuno possa ancora abitarla.<br />Davanti alla casa, gli sguardi della Squadra di Infiltrazione sono carichi di tensione, e si rincorrono l’un l’altro in cerca di qualche incoraggiamento.<br />Goda guarda Boss Nuke e Moocha, ancora vestiti da ninja e ancora che tengono strette tra i denti inutili canne di bamboo. Scuotendo rassegnato la testa, si rivolge ai suoi compagni.<br />“Va bene. Voi tre restate qui, mentre io e Honey facciamo irruzione. Qualsiasi problema, correte dentro la jeep. Qualsiasi rumore strano, correte dentro la jeep. E se non torniamo entro mezz’ora…”<br />“… jeep?”, termina Boss per lui.<br />“Bravo”<br /><br /><br />Honey lancia il suo urlo.<br /><br /><br />HONEEEEEEEY FLASH!!!<br /><br /><br />Gli occhi di tutti gli altri, compresi quelli dell’impassaibile tenente si sgranano quando, per un momento, Honey appare completamente nuda e imbozzolata in un ovale di luce.<br />Poi, la sua muscolatura si ingrossa lievemente. Abiti da marine le compaiono addosso.<br />Goda, sempre più disperato dalla capacità della sua squadra di non farsi notare, si avvia verso la casa.<br /><br /><br />Lui e Honey prendono due ingressi separati. Honey sfonda la porta della villetta, mentre Goda passa attraverso una finestra dai vetri infranti.<br />Dentro, la casa è buia e disordinata.<br />L’unica luce è quella di un televisore ancora acceso, nel buio. Goda e Honey si irrigidiscono, nel sentire le voci in giapponese di quella che sembra una registrazione su videocassetta.<br /><br /><br />Dentro lo schermo, un uomo travestito da <i>kappa</i> si rivolge direttamente al pubblico.<br /><br /><br /><i>Sentite rumori angoscianti nella vostra casa? Siete convinti di essere caduti vittime del malocchio e della magia nera? La cupa ombra del demonio è scesa su di voi? Telefonate a questo numero per contattare ENMA SATANIKUS, l’unico e il solo Figlio di Satana! Padrone delle arti mistiche, stregone direttamente sceso dalle fauci dell’Inferno, il dottor Satanikus saprà consigliarvi al meglio su problemi di cuore, successo, fatture ed esorcismi! Dottor Satan…</i><br /><br /><br />Goda smette immediatamente di fare attenzione al filmato, non appena sente delle voci provenire dalla stanza accanto. Anche Honey ripone la foto – incorniciata in un portafoto d’argento – di un bambino vestito con un cappellaccio nero e un mantello decisamente più grande, dello stesso colore. Le voci parlano in giapponese.<br /><br /><br />“Ti dico che ho sentito un rumore!”<br />“Enma, sei paranoico… non c’è più nessuno qui. Nessuno per portarci via…”<br /><br /><br />Le voci si avvicinano.<br />La porta si apre.<br />“Quasi nessuno”, dice Goda, fronteggiando un uomo sui trenta, coi capelli rosso fuoco e i vestiti spaventosamente simili a quelli del bambino nella foto.<br /><br /><br /><img height="250" src="http://jackmonkey.altervista.org/aggiorna41/_AP_.Kikoushi.Enma.01._sub.ita_.mkv_000490657.jpg" width="400" border="1" /><br /><br /><br />Pochi minuti Goda, Honey e la banda di Boss (alcuni dei quali arrampicati su un palo della luce per “monitorare meglio la situazione”), sorseggiano un the preparato dalla ben poco amorevole collega di Enma Satanikus.<br />“Quindi, sei veramente il figlio di Satana?”, chiede Boss, con sincero interesse.<br />“Certo che no, imbecille”, sbotta l’assistente di Enma. Sembra il suo esatto opposto: algida e con un’aria decisamente altera, è una ragazza poco più giovane dello stregone, vestita con un kimono bianco. L’attenzione degli ospiti viene subito catalizzata sui fermagli per i capelli, a forma di piccoli teschi.<br />La donna porge una tazzina di the a ciascuno.<br />“Grazie, Yuki…”<br />“YUKIHIME!”, puntualizza lei scocciata, sbattendo il the davanti ad Enma.<br />Dopo un attimo di silenzio imbarazzato, Goda spiega ad Enma il motivo della sua visita. “Sappiamo che ha lavorato con un’organizzazione chiamata Human Alliance, a proposito di alcuni robot da…”<br />Yukihime fa cadere per terra il vassoio, sbiancando.<br />“Come fate a saperlo?”, chiede Enma, decisamente a poco agio.<br />“Abbiamo le nostre fonti. E abbiamo un assoluto bisogno di sapere in che cosa eravate esattamente implicato…”<br />“Siamo dell’Armata Mazinger!”, lo interrompe Cutie Honey, guadagnandosi un’occhiata di esasperazione totale da parte del tenente.<br />“Mazinger…”, il tono con cui Enma sembra quasi masticare quel nome, non promette nulla di buono.<br />“Se ve lo diciamo, ci portate via con voi?”, chiede di colpo Yukihime.<br />“Sì, certo… noi…”. Un secco rumore da una botola sul pavimento, che evidentemente porta a una cantina, ferma per un momento ciò che Goda stava per dire.<br />“C-cos’è stato?”, chiede Nuke, mentre Moocha inizia a guardarsi intorno freneticamente.<br />“Niente”, taglia corto Enma. “Affare fatto , allora?”<br />“… affare fatto”, dice Goda, decisamente impensierito dal tono frettoloso del sedicente stregone.<br /><br /><br />Il racconto di Enma non contribuisce certo a tranquillizzare l’atmosfera.<br /><br /><br /><img height="300" src="http://jackmonkey.altervista.org/aggiorna41/Mao.Dante.Ep.04.uto.avi_000834600.jpg" width="400" border="1" /><br /><br /><br />Satanikus va indietro coi ricordi, a qualche tempo prima della guerra contro Hell, nel periodo in cui fu chiamato – insieme ad altri specialisti di occulto – da alcuni rappresentanti della Human Alliance. Quando Goda chiede a Enma se davvero lui all’epoca avesse poteri soprannaturali, l’occultista cerca di glissare il discorso, né negando né confermando. Il suo racconto si sofferma sugli altri stregoni con lui, individui decisamente poco raccomandabili, affiliati ad alcune sinistre sette sataniche.<br />Gli “ospiti”, stando alle parole di Enma, vennero bendati e radunati in un hangar, in cui erano costruiti tre prototipi di robot da combattimento completati, più uno ancora pesantemente in costruzione: i tre erano una versione molto più massiccia di Mazinger Z, un robot femminile dalle fattezze di arpia e un altro avvolto in un mantello completamente nero. Quello in costruzione, un robot di colore rosso, di cui all’epoca era stato ultimato solo il busto. Qui, agli occultisti venne fatta una strana richiesta: accertarsi della presenza – dentro alle macchine – di veri e propri spiriti maligni. Lo scopo non era quello di esorcizzarli in qualche modo (come pensato da uno stranito Enma), ma semplicemente entrare in comunicazione con loro, capire cosa o chi fossero.<br />Gli occultisti iniziarono quindi un complesso rituale per evocare le presenze che – stando agli agenti della Human Alliance – infestavano i meccanismi dei tre robot…<br /><br /><br />“E qualcosa c’era – conclude il dottor Satanikus con un brivido – qualcosa di… di oscuro. E demoniaco. Imparammo i nomi di ciascuno di quei demoni. Li ho ancora trascritti tra i miei appunti”<br />Di malavoglia, Yukihime prende un quaderno piuttosto vecchio.<br />Lì, Goda e gli altri vedono alcuni schizzi che ritraggono i robot. Vicino all’arpia metallica leggono il nome <b>Siren</b>. Il robot ammantato di nero ha un sigillo scarabocchiato accanto e la scritta <b>Generale dei demoni, Zannin</b>. La scritta vicino al Mazinger è tremolante e nervosa: <b>Re Demone Dante</b>.<br />Poche pagine più avanti, c’è anche il disegno dell’altro robot di cui Enma parla: nelle bozze, il robot è ultimato e ha due ali (apparentemente organiche) membranose, da pipistrello. <b>Re Demone Zenon</b>è la scritta tracciata vicino.<br /><br /><br /><img height="300" src="http://jackmonkey.altervista.org/aggiorna41/_DevilmanDVD_OAV_.-.02.-.L_arpia.Siren.avi_000358692.jpg" width="400" border="1" /><br /><br /><br />“E’ tutto quello che sapevamo”, conclude Enma.<br />Goda annuisce, tenendo ancora in mano il quaderno e studiandolo con aria preoccupata. Dai fogli, perfino i disegni dei robot citati dal dottor Satanikus sembrano guardarlo con un’aria maligna.<br />“Ora tocca a voi, mantenere la promessa. Ci tirate fuori di qui?”<br />Goda alza gli occhi su di lei, leggendo una paura che ormai né lei né il suo convivente si preoccupano di tenere nascosta.<br />Un altro colpo, fortissimo, dal pavimento.<br />“Che diavolo è?”, chiese Goda, contagiato dal nervosismo crescente.<br />“Capo, andiamo?”, chiede subito Nuke.<br />Enma e Yukihime si lanciano un’occhiata spaventata e colpevole. “E’ il nostro terzo socio. Una volta faceva da mascotte alla nostra agenzia di occulto, vestito da kappa”<br />“Lo chiamavamo <b>Kapaeru</b>…”, mormora Yukihime, con una smorfia mentre pronuncia quel nome.<br />“Allora, se vi portiamo via, sarebbe meglio chiamare anche lui, no?”, chiede Honey.<br />Enma scuote decisamente la testa. “Kapaeru è… è cambiato”<br />Un altro colpo.<br />Yukihime scoppia in lacrime. “Non volevamo portargli tutta quella gente! Ma se non l’avessimo fatto, sarebbe uscito fuori e avrebbe mangiato noi, capite?”<br />“E’ cambiato quando hanno bombardato tutto, vero?”, fa Goda, spalancando gli occhi.<br />Enma annuisce.<br />Stavolta, oltre al botto, c’è un sottile intrecciarsi e ramificarsi di voci. Forse si farebbe fatica a distinguerle, se non fosse per il raggelato silenzio che scende di colpo tra i presenti.<br /><br /><br /><i>il mio corpo…</i><br /><i>i miei occhi….</i><br /><i>voglio… tornare… a… casa…”</i><br /><br /><br />“Ma quanta gente c’è là sotto?”. La mano di Goda, mentre il tenente fa la domanda, si aggrappa al calcio della pistola.<br />“Capo… ANDIAMO?”, ripete Nuke, con Moocha che annuisce vigorosamente. Boss sta guardando ipnotizzato la botola.<br />Honey sfodera il fioretto, non estraendo ancora la lama del tutto.<br />“Aveva fame!”, spiega Yukihime, ancora in lacrime.<br />“Ha ancora fame… non mangia da molto…”, la corregge Enma.<br />Uno schianto fa volare la botola sul pavimento fino al soffitto.<br /><br /><br />Tutto si fa confuso. Nella penombra, Boss intravede parecchie facce, che continuano a strillare e lamentarsi, ora che ciò che attutiva il rumore è letteralmente esploso in decine di schegge di legno.<br />“C-c’è qualcosa che non…”<br />La voce viene interrotta da un suono. Qualcosa di graffiato, rauco, uscito da un tubo arrugginito più che da una gola.<br /><br /><br />Kh-kkkh-kkkh…<br /><br /><br />Mentre gli altri scappano all’impazzata verso la jeep, Boss resta per un momento paralizzato.<br />Nel fumo, che si sta diradando, gli sembra di intravedere una superficie simile al guscio di una tartaruga. E dietro, qualcosa di vivo che si sta come leccando le labbra.<br /><br /><br /><i>HONEY FLAAASH! HONEY PIN UP!</i><br />Due robuste braccia afferrano Boss, trascinandolo fuori. Quando finalmente ritrova il fiato, oltre a urlare, il ragazzo alza lo sguardo verso Cutie Honey, inguainata in una divisa da coniglietta di Playboy che, a grandi balzi, lo sta portando verso la jeep.<br />Goda, dopo aver fatto salire gli altri, prende fuori delle granate, deciso a lanciarle contro la creatura che sta arrivando. Tremando, gli altri cercano disperatamente di far partire la macchina.<br /><br /><br />Dalla casa, i passi di qualcosa che si avvicina, più forte. Sempre più forte. Boss, Nuke e Moocha si mettono disperatamente sul quadro comandi della macchina.<br />La mano di Goda ferma sugli esplosivi.<br /><br /><br />Il demone non smette quella che, ormai, è una vera e propria corsa…Generale Nerohttp://www.blogger.com/profile/02124278584103975139noreply@blogger.com9tag:blogger.com,1999:blog-11900829.post-90148824902178845062007-09-06T11:07:00.000-07:002007-09-07T03:00:16.610-07:0040: il risveglio dell'arpia Silen<img height="271" src="http://jackmonkey.altervista.org/aggiorna40/_DivX.Ita_.Mazinga.Vs.Devilman.DVD-Rtl.Uto.avi_000384076.jpg" width="313" border="1" /><br /><br /><br />Il corridoio, alla luce sempre più livida della sera, è ormai completamente buio.<br />Sembra che nemmeno la scarsa illuminazione al neon riesca ad avere ragione sull’oscurità opprimente che si respira tutt’intorno.<br />I passi di Akira risuonano veloci, sicuri, senza alcuna incertezza su dove andare. Nessuno si ferma a fargli domande: il ragazzo appena arrivato alla base suscita una strana sensazione di disagio in molte delle persone che lo incontrano. E questo corridoio, inoltre, il corridoio che porta fino all’hangar di Minerva X, non è sorvegliato dalle guardie con la stessa cura delle altre zone. Sembra ci sia una sorta di timore superstizioso, quando ci si avvicina alla grande paratia che tiene rinchiusa l’arpia di Lega Z.<br />Quando Akira vi si trova davanti indisturbato, approfittando degli ampi giri di ronda delle guardie, le paratie fanno un rumore secco, lacerante. Quasi un lamento.<br />Si aprono.<br />Gli occhi di Akira luccicano nel buio, contro la sua sagoma scura. I capelli sembrano fluttuare sopra la sua testa, spinti da una forza elettrostatica.<br />Entra.<br />Il gigantesco corpo di Minerva X è davanti a lui, gli occhi spenti, il viso chiuso in un’espressione che forse solo Maria riuscirebbe a decifrare. Di certo, solo la telepatie si porterebbe così vicino al robot senza paura. Perfino i tecnici e gli addetti alle riparazioni non lo fanno volentieri, in perenne timore che quel demone si animi di colpo.<br />Akira leva lo sguardo verso il robot. Il suo sguardo sembra luccicare ancora.<br /><br /><br />“Silen”, chiama.<br /><br /><br />I neon che illuminano debolmente l’hangar, collassato per un momento.<br />L’aria sembra farsi più pesante. Più fredda.<br />Akira fa un sorriso.<br /><br /><br />“SVEGLIATI, SILEN!”<br /><br /><br />Gli occhi di Minerva si accendono.<br />Una delle sue gigantesche mani ad artiglio si muovono, contorcendosi freneticamente.<br /><br /><br /><img height="250" src="http://jackmonkey.altervista.org/aggiorna40/_Q-R_.Kotetsushin.Jeeg.ep.02._DivX6xx.704x396.24fps_.avi_000633716.jpg" width="400" border="1" /><br /><br /><br />I soldati Mikeros, gli umani il cui cervello è stato lobotomizzato per servire in tutto e per tutto l’esercito di abomini biomeccanici, vengono schierati e fatti cadere in ginocchio davanti al Principe e alla Regina, che osservano imperturbabili dalla sommità della mostruosa Yamata No Orochi.<br />La corazzata dell’Impero Jamatai si distingue dalle montagne che la circondano solo per i funebri ornamenti che ne circondano la base, i giganteschi teschi ghignanti il cui sguardo copre ogni direzione.<br /><br /><br />La Regina Himika sorride, mentre vede i prigionieri portati al suo cospetto.<br />Il volto di Duke Fleed, Principe Jamatai, completamente coperto dal casco, è indecifrabile.<br /><br /><br />La differenza tra i soldati dell’Impero Mikeros e Jamatai sembra enorme: laddove gli uni sono perfette macchine, automi che non sembrano dimostrare sentimenti nemmeno nel momento più prossimo alla loro morte, i secondi sono mostruosi zombie che camminano inarcati, con le fauci aperte in un ghigno mostruoso, le braccia abbandonate lungo i fianchi.<br /><br /><br />Quando il primo soldato Mikeros viene squartato in due da un unico colpo netto di spada del suo boia Jamatai, i tre ministri di Himika (Ikima, Mimashi e Amaso) reagiscono con un sorriso di soddisfazione. Solo la guardia del corpo di Duke Fleed, Flora, sembra turbata. Turbata più che altro per la reazione del suo protetto: un appena percettibile contrarsi del corpo, un chiudere le mani a pugno.<br />Non è l’unica a essersene accorta. Con un sorriso ironico, Himika si volta verso di lui.<br />“Ancora troppo umano, Principe di Fleed”, commenta, mentre sotto di lei altri prigionieri seguono la stessa sorte di quello giustiziato per primo.<br /><br /><br />La voce che esce dal casco di Duke Fleed è bassa, molto più cupa di quella del giovane ragazzo che ha abbandonato l’Armata Mazinger per proteggere Hikaru e trovare un altro modo di far finire la guerra.<br />“Sto imparando a disfarmi della pietà, Himika”<br /><br /><br />Soddisfatta, la Regina Himika gli rivolge uno sguardo decisamente compiaciuto. “Imparerai molto presto, Principe. È solo una questione di tempo, e hai già fatto grandi progressi”<br /><br /><br /><img height="300" src="http://jackmonkey.altervista.org/aggiorna40/_Anime.Jap_Devilman.-.Amon_.Apocalypse.Of.Devilman.avi_001028527.jpg" width="400" border="1" /><br /><br /><br />Alle prime luci del mattino, Tetsuya si affaccia sul ponte della Fortezza delle Scienze.<br />Ha molto da riflettere, al ritorno dal suo viaggio nel futuro. Le conversazioni con Hiroshi, sulla possibilità o meno di cambiare il proprio destino, gli riecheggiano in mente insieme alla nuova responsabilità di proteggere gli abitanti di Edo.<br />La fine della guerra con Mikeros, nel duello con il Generale Nero, sembra prossima. Eppure, il pilota del Great si rende conto che non sarà altro che l’anticamera per un inferno peggiore, l’inferno dell’avvento di Vega.<br /><br /><br />Mentre l’alba tinge di rosso il mare della Corea, un suono improvviso, di ossa rotte, scuote l’attenzione del pilota.<br />Il cadavere di un gatto giace accanto a una figura ammantata con una montagna di stracci, il cacciatore di demoni che hanno portato alla Fortezza delle Scienze. Quando Tetsuya si volta verso di lui, lo vede chino a tracciare simboli di cui non conosce bene con il sangue della povera bestia.<br />Akira alza lo sguardo verso il pilota del Great, guardandolo a sua volta.<br />L’impressione raccapricciante che ha Tetsuya, è che parte del sangue dell’animale coli dalla bocca dell’uomo davanti a lui.<br />Completamente avvolto nell’oscurità dei suoi stracci, Akira fa un sorriso irto di zanne verso Tsurugi, per poi riprendere a guardare in cielo, verso la Stella del Mattino, come se cercasse qualcosa.<br />Con ben più che una situazione di turbamento, Tetsuya torna dentro la Fortezza.<br /><br /><br />Le porte dell’infermeria si aprono, facendo passare Akira Fudo.<br />Un paio di medici si fermano per qualche istante, prima di riprendere le loro faccende. Uno di loro, va incontro al ragazzo e gentilmente gli chiede se ha bisogno di aiuto.<br />“Sì – dice Akira, guardando un po’ turbato le ferite di alcuni pazienti – Mi hanno detto che tempo fa avete ricoverato un certo Ryo Asuka, giusto?”<br />Il medico si irrigidisce. Il ricordo della misteriosa sparizione del ragazzo, sbiadito poco a poco in una fortissima luce, dopo l’inspiegabile eruzione del Fuji, lascia ancora tutti pesantemente spaventati.<br />“S-sì”, risponde.<br />“Avrei bisogno di controllare le sue schede mediche. Mi hanno detto che era in condizioni critiche, quando l’avete portato qui”<br />“Io…”<br />“Ho il permesso del Direttore – lo previene Akira, sorridendo – Può chiedere conferma, se vuole”<br /><br /><br />Solo qualche minuto dopo, Akira sta controllando le cartelle, con il cuore in gola.<br />Il suo migliore amico, quello che lo ha trascinato in questo inferno, che ha cambiato per sempre la sua vita, è ritratto in una foto scattata appena dopo il suo arrivo alla base. Gambe e braccia amputate e sostituite da moncherini di ferro. Come un cane. Un cane per il piacere di Slum King.,<br />Akira si chiede se davvero quello che ha detto Maria è vero. Se davvero Ryo si sia messo apposta in questa situazione pur avendo già dei poteri da demone… solo per studiare gli esseri umani.<br /><br /><br />Sfoglia la cartella.<br />“Questa è dell’altra persona che è stata ricoverata con lui. Era una ragazza”, dice il medico, passandogli altri fogli.<br />Akira posa lo sguardo sulla foto dell’altra paziente.<br /><br /><br />Il cuore gli si stringe di colpo.<br />Le mani stringono convulsamente la cartella.<br />“La… la conosceva?”, chiede nervosamente il medico.<br />La bocca di Akira si torce in una smorfia.<br />Una smorfia di rabbia, rabbia che non riesce a essere trattenuta. I denti sembrano farsi più aguzzi, la bocca leggermente più grande. La schiena del ragazzo si inarca, come se qualcosa la spingesse dall’interno.<br />Il dottore riesce solo a distinguere un nome, pronunciato con una voce molto più rauca, gutturale, rispetto a quella di prima.<br /><i>“Miki… MIKI!”</i><br /><br /><br />I capelli di Akira, di nuovo, si alzano quasi in un turbine, mentre esce di colpo dall’infermeria, crepando un muro con un solo pugno.<br /><br /><br /><img style="WIDTH: 289px; HEIGHT: 308px" height="300" src="http://jackmonkey.altervista.org/aggiorna40/Goldrake.-.54.-.Orrore.negli.abissi._dvdrip.by.iuppi_.avi_001076320.jpg" width="400" border="1" /><br /><br /><br />Tetsuya, Maria e Hiroshi sono seduti in Sala Mensa, impegnati a parlare tra di loro.<br />Il tema principale dei loro discorsi è ovviamente quello che hanno visto nel futuro, e come evitarlo con ogni mezzo. Inoltre, in Tetsuya e Hiroshi c’è fortissima la preoccupazione di sapere che fine ha fatto Koji.<br />“Stavo tenendo il Pilder tra le mani! Non può essere morto!”, ripete una volta ancora Hiroshi, quasi per convincersene lui stesso.<br />Tetsuya scuote la testa. Ha passato molte ore a rassicurare Shiro sul fatto che suo fratello stia bene, per quanto il ragazzino sia sempre più convinto che Koji non ci sia più.<br />“Kabuto è ancora vivo, di questo ne sono sicuro. Dobbiamo solo cercarlo”<br /><br /><br />Maria, che ha sempre avuto scontri violenti con Koji e una fortissima inimicizia, resta in silenzio. Poi, alza lo sguardo verso i suoi compagni.<br />“Se ci pensate, ognuno di noi è comparso in un luogo che aveva particolarmente a cuore o che comunque considerava come casa. Tu, Tetsuya, sei tornato a Edo. Sanshiro al Drago Spaziale… tu Hiroshi, alla Fortezza delle Scienze, anche se in teoria avrebbe avuto più senso il tuo vecchio villaggio…”<br />“Mayumi e Miwa. Aveva senso”, la interrompe Hiroshi, seriamente.<br />Maria annuisce. “Forse Koji è ricomparso in un luogo che considera importante e da cui non può comunicare. Forse è a Tokyo”<br />“Ma certo! – esclama Tetsuya – dov’è cominciato tutto, dove suo nonno gli ha affidato Mazinger Z!”<br /><br /><br />Hiroshi si appoggia pesantemente sulla sua sedia.<br />“Non è detto. Anche tu sei comparsa a Edo, ma non c’è niente laggiù che ti leghi”<br />Maria resta per qualche istante in silenzio. “Forse io sono la classica eccezione”, mormora imbarazzata, non riuscendo a fare a meno di lanciare un’occhiata di sfuggita a Tetsuya. Il pilota del Great non se ne accorge. Quando si volta verso la pilotessa di Minerva, Maria ha già distolto i suoi occhi e mascherato l’attimo di imbarazzo.<br />“Vale comunque la pena di parlarne a Yumi e di provare. Anche con i tuoi poteri mentali, se puoi aiutarci”, le dice.<br />Maria fa appena in tempo ad annuire, che la porta della Sala Mensa si spalanca.<br /><br /><br />Akira si staglia sulla soglia. Sembra assorbire tutta l’oscurità lì intorno.<br />Non dice nulla, guarda ognuna delle persone presenti con odio. La luce collassa per brevi istanti e nessuno, nemmeno quelli che ancora si sono accorti del suo ingresso, riesce per un attimo a respirare.<br />Tetsuya, sotto il tavolo, porta immediatamente la mano alla pistola. Maria e Hiroshi si irrigidiscono, scambiandosi uno sguardo d’intesa nel caso sia opportuno intervenire.<br /><br /><br />Ma la maggior parte dei presenti, sentendo la presenza di una rabbia senza limiti, una rabbia dall’abissale oscurità, preferiscono alzarsi in tutta fretta e andarsene.<br /><br /><br />“VOI!”, urla Akira, la cui voce già sembra mescolarsi a quella di Amon, verso i tre piloti.<br /><br /><br /><img height="300" src="http://jackmonkey.altervista.org/aggiorna40/_Anime.Jap_Devilman.-.Amon_.Apocalypse.Of.Devilman.avi_002152191.jpg" width="400" border="1" /><br /><br /><br />Lo straniero arriva calcando a grandi, rabbiosi, passi la distanza tra l’ingresso e il loro tavolo. Gli occhi hanno già cominciato a farsi più luminosi di quanto non siano solitamente. Il suo corpo freme, come se facesse fatica a mantenersi in quella forma.<br />“Amon… calmati”, mormora Hiroshi, che sta presagendo la trasformazione.<br />Akira sbatte sul tavolo il dossier della ragazza, proprio davanti ai piloti, con fare accusatorio.<br />“PERCHE’ NESSUNO MI HA DETTO NIENTE?”<br />Maria sfoglia la cartella, impallidendo. Se la ricorda bene, quella ragazza, arrivata insieme a Ryo Asuka dalla corte da incubo di Slum King e mai più ripresa. Si ricorda come le sue condizioni continuassero a peggiorare, in netto contrasto con quelle di Ryo che miglioravano proporzionalmente.<br />“… la conoscevi”, dice, più col tono dell’affermazione che della domanda.<br />Il pugno di Amon si torce. La sua faccia fa una smorfia di rabbia. “Lei… lei era…”<br />“E’ arrivata qui con Ryo Asuka, nelle stesse condizioni. Ricordi quando ti ho detto che l’avevamo visto con una forma demoniaca? In quell’occasione mi ha rivelato di aver provocato intenzionalmente la sua cattura e la tortura da parte di Slum King. Perché ci saremmo impietositi e l’avremmo accolto alla base… e lui avrebbe potuto studiare – le voce le si smorza leggermente – noi umani”<br />Akira urla di rabbia. Il suo corpo cresce di dimensioni, cambia fino a diventare il diavolo in cui si è già trasformato una volta.<br /><br /><br />“FERMO DOVE SEI!”<br /><br /><br />Da un tavolo in fondo, la voce di Jun perfora tutto il silenzio carico di tensione che si è venuto a creare. Il demone alza piano la faccia verso chi ha parlato, mentre anche Tetsuya scatta in piedi, pronto a difendere la sua compagna di decine di battaglie.<br />Jun non fa nulla per nascondersi.<br />Pur con gli occhi dilatati dal terrore, rimane dov’è, con la pistola stretta in pugno, puntata verso Amon.<br />Il mostro sembra annusare qualcosa nell’aria. Poi, il grande squarcio irto di zanne che ha al posto della bocca, si distende in qualcosa che assomiglia a un sorriso.<br />“Altrimenti?”<br />Per un istante, Jun apre la bocca senza riuscire a parlare. Poi i suoi occhi si stringono, mentre le dita si stringono sul calcio della pistola.<br />“Altrimenti ti ammazzo”, dice risolutamente.<br />Amon esplode in una risata che risuona come un latrato rauco. “Mi piaci”, ghigna verso la soldatessa.<br />“Tu no”<br /><br /><br />“Jun, fermati… ci pensiamo noi”, interviene Hiroshi, frapponendosi tra lei e il mostro.<br />Jun corruga la fronte. Non ha ancora visto la forma umana del giovane Shiba, e quello che le si para davanti è un ragazzo suoi venticinque anni, con i capelli piuttosto lunghi e un bizzarro quanto antiquato completo da Elvis Presley.<br />“E tu chi diavolo saresti?”<br />“Jun, sono io… sono Hiroshi! Riconosci la mia voce?”<br />Gli occhi della ragazza si spalancano, pur mandando degli sguardi fuggevoli al demone. Tetsuya e Maria, nel lasso di tempo in cui Hiroshi l’ha distratta, sembrano aver ripreso il controllo della situazione, anche se il “Devilman” non accenna a ritrasformarsi.<br />“Sei tornato normale?” chiede al pilota di Jeeg, con ancora un’espressione piuttosto tesa in volto.<br />“Quasi… diciamo che ho trovato un modo per sembrare più normale del solito. Adesso calmati, comunque, va tutto bene. Amon non è nostro nemico”<br />Lei continua a guardarlo, fortemente scettica delle parole pronunciate dall’amico. “Non mi fido”<br />“È qui per aiutarci. Non c’è nulla da temere”, la rassicura ancora Hiroshi.<br />“Sarà come dici… state attenti”<br /><br /><br />Sentendosi ancora gli occhi addosso, esce dalla sala, scambiandosi uno sguardo di intesa con Tetsuya per accertarsi che sia tutto sotto controllo.<br />Il demone non smette di guardarla per un secondo. Continua a sorridere.<br /><br /><br />“Ora ritrasformati, Amon”, dice Tetsuya.<br />“No”, ghigna il demone, protendendosi verso di lui.<br />“Stai spaventando tutti in questa base. Ritrasformati”<br />“NON DARMI ORDINI! STAI AL TUO POSTO, UMANO!”<br />Tetsuya si alza in piedi a fronteggiare il demone. Presi come sono dal pericolo che stanno fronteggiando nessuno dei piloti si rende conto delle squadre dei militari che hanno cominciato a bloccare le uscite della stanza, e di Yumi che sta mandando comunicazioni continue.<br /><br /><br /><i>“Maria… Tetsuya… Hiroshi…stiamo inviando soccorsi”</i><br /><br /><br />Sempre sorridendo, Amon si ritrasforma in Akira, pian piano. “Ok, ok, scusate!”, dice con il tono più rilassato che ha quando è in forma umana, uscendo e tornando alla sua cabina, passando vicino ai soldati della base già schierati.<br />Tetsuya non dice nulla. Poi, infuriato, esce dalla sala, seguito dagli altri.<br /><br /><br /><img height="200" src="http://jackmonkey.altervista.org/aggiorna40/_DivX.ITA_.Mazinga.Vs.DragoSauro.Dvd-Rtl.uto.avi_000860944.jpg" width="400" border="1" /><br /><br /><br />“Sono stanco di questa situazione!”, sbotta il pilota del Great Mazinger, entrando nella Sala Riunioni.<br />Hiroshi e Maria restano in silenzio, come anche Sanshiro e Yumi, l’uno seduto e l’altro in piedi accanto a una mappa tattica.<br />“Non sopporto di dover ricorrere ancora a creature che disprezzano l’umanità, o che nel migliore dei casi se ne disinteressano. Il modo con cui Amon ha pronunciato la parola <i>umano</i> non aveva nulla di diverso dal tono che usano i Generali di Mikeros!”<br />“E’ una guerra, Tetsuya. Fattene una ragione e dacci un taglio coi tuoi moralismi”, ribatte Sanshiro.<br />“Beh, non mi aspetto di certo molti moralismi, da te. In fondo c’eri anche tu a rastrellare esseri umani da portare a Mikeros”<br />Sanshiro scatta in piedi. “Piantala con questa storia! Quello che voglio dire, perché finalmente tu lo capisca una volta per tutte, è che OGNI mezzo per vincere questa guerra va bene. Mentre tu ti ingozzi di scrupoli e begli ideali, fuori la gente sta morendo!”<br />I due piloti restano a fronteggiarsi, senza dirsi una parola.<br />“In questo Sanshiro ha ragione, Tetsuya – li interrompe pacatamente Yumi – in fondo, è per la vita per le persone che combattiamo”<br />“Anche se questo significa stringere la mano a chi ci vorrebbe estinti o loro schiavi? Anche se significa spedire da sola Maria in pasto a Rigarn? Non può permettere di…”<br />“Sono in grado di decidere da sola, Tetsuya, grazie. Quanto all’essere da sola, non è una condizione molto diversa dal solito”, ribatte Maria, gelida.<br />Un pesante sbuffo di Hiroshi spezza la discussione. “Ma non è vero!”<br />“Maria – dice Yumi – Ovviamente non sarai sola. E ovviamente, nessuno oltre è in grado di valutare se effettivamente questa richiesta di Rigarn abbia più o meno una base reale. Lo conosci meglio di noi, hai già… <i>avrai</i> già avuto a che fare con lui”<br />Maria annuisce, restando in silenzio, con un’espressione meditabonda. “Sono quasi certa che non sia una trappola. Il fatto che si sia rivolta a me, e non a voi, non credo possa essere una coincidenza. Purtroppo, però, non sono minimamente in grado di prevedere cosa chiederà in cambio”<br />“Nessuno è in grado di prevederlo – dice Hiroshi – Forse l’unico modo per saperlo è davvero parlamentare. Poi possiamo valutare se accettare o meno quello che ha da dire”<br />Tetsuya, esasperato, batte un pugno sul tavolo. “Perché non chiedere aiuto a Daisuke, allora? Non si ha nessuna notizia di lui?”<br />“Io non tenderò la mano a un traditore”, replica Hiroshi, con freddezza.<br />“Nel futuro, Daisuke è l’unico che abbia mosso un dito per aiutarci… e la sfida del Generale Nero era rivolta anche a lui!”<br />“Davvero? – la voce di Hiroshi si alza sempre di più – Ben venga… dopo aver sconfitto il Generale Nero, allora sarà il mio prossimo obbiettivo!”<br />Gli occhi di Tetsuya scoccano uno sguardo rabbioso verso Hiroshi. “Sei disposto a dar fiducia immediata a quel demone, o a un Generale delle Sette Armate e non a uno che ha sempre combattuto con noi?”<br />“Sarà perché ancora non posso sapere quanto Amon o Rigarn possano essere un pericolo… mentre Daisuke me l’ha ampiamente dimostrato!”<br /><br /><br />“Ora smettetela – dice Yumi, illuminando la mappa tattica – Notizie di Daisuke ne abbiamo raccolte dall’equipaggio dell’Alphard, la nave che ha risposto alle trasmissioni di Koji e ci ha raggiunti in Corea”<br />Uno schermo si accende: davanti all’immediato sconcerto dei piloti, una registrazione mostra Grendizer, a capo delle Armate Jamatai, impegnato a combattere i mostri di Mikeros. Nel filmato – ripreso evidentemente dall’Alphard, trovatasi in mezzo al conflitto – Grendizer sembra un gigante cupo e silenzioso, che abbatte i suoi nemici con molti meno scrupoli rispetto al passato.<br />“Jamatai contro Mikeros… non erano alleati una volta?”, mormora sbigottito Sanshiro.<br />“Avrà tradito anche loro”<br />Ignorando il commento sarcastico di Hiroshi, Maria guarda il monitor. “Ci devono essere stati degli sconvolgimenti negli equilibri di potere di uno o dell’altro schieramento. Forse Rigarn potrebbe dirci qualcosa anche su questo”<br />“Ci terremo su tutti i fronti – dice Yumi – Maria, tu e Hiroshi andrete a Berlino a parlamentare con Rigarn. Tetsuya, tu cercherai di contattare Daisuke nel Kyushu. Sanshiro, tu e gli altri resterete a difesa della base”<br />Poco prima che la riunione finisca, Maria propone a Yumi di approfittare della permanenza a Berlino per unire i suoi poteri mentali a quelli di Grace e cercare la presenza di Koji.<br />Quando Yumi sente la teoria elaborata dai piloti in Sala Mensa, sull’eventualità che Kabuto possa trovarsi a Tokyo, un pesante velo di preoccupazione discende sul suo volto.<br />“Sarebbe gravissimo. Tokyo non è stata mai come ora sotto sorveglianza Mikeros”<br />“Gli ultimi monitoraggi non avevano mostrato un loro massiccio spostamento di truppe in Sud America?”, chiede Tetsuya, riferendosi alle informazioni raccolte col sistema satellitare di Blocken a Berlino.<br />“No – risponde Yumi, scuotendo la testa – Penso che buona parte di quegli spostamenti siano stati una manovra per ingannarci. Sono quasi certo che l’elite dell’esercito Mikeros sia ancora a Tokyo… ammassandosi attorno al Monte Fuji”<br /><br /><br />Ogni pilota ritorna ai propri alloggi, chi a preparare le ultime cose prima della partenza, chi a rilassarsi in uno dei rari momenti di pace che la Fortezza sembra star vivendo.<br />Maria non riesce a trattenere un’espressione di meraviglia, nel vedere Tetsuya che la sta aspettando sulla soglia della sua cabina.<br />“Non mi importa di quello che dicono gli altri – mormora il pilota del Great, con lo sguardo serio – Per colpa di Rigarn ho perso già una volta una persona a cui tenevo. Non permetterò che accada di nuovo. Volevo solo che sapessi questo”<br />Maria resta in silenzio.<br />“Grazie”, riesce solo a sussurrare, prima di affrettarsi per entrare nella sua stanza.<br />Tetsuya, senza aggiungere altro, prende il comunicatore.<br />“Akira, ti voglio tra cinque minuti nell’hangar del Great Mazinger”<br /><br /><br /><img height="300" src="http://jackmonkey.altervista.org/aggiorna40/_Anime.Jap_Devilman.-.Amon_.Apocalypse.Of.Devilman.avi_001780820.jpg" width="400" border="1" /><br /><br /><br />“Vediamo cosa sei capace di fare, allora”<br /><br /><br />Senza la minima nota di gentilezza nel dirlo, Tetsuya accompagna Akira dentro l’hangar del Great Mazinger. Alcuni soldati fanno un passo avanti quando vedono lo straniero arrivare; poi, la presenza di Tetsuya che fa loro cenno di stare tranquilli li fa tornare alle rispettive postazioni.<br /><br /><br />“Vengo anche io con voi”, dice qualcuno alle loro spalle.<br /><br /><br />Tetsuya si volta, per vedere Jun – ancora con la stessa espressione risoluta e determinata che aveva nella sala mensa – appena dietro di loro.<br />Akira abbozza un sorrisetto di sfida.<br /><br /><br />“Non è necessario”, dice Tetsuya.<br />“Voglio vedere”, ribatte Jun, con un tono che non ammette repliche.<br /><br /><br />Senza aggiungere altro, Tetsuya apre gli sportelli dell’hangar, chiedendo ai tecnici ancora impegnati nelle riparazioni di uscire per un momento.<br />La presenza massiccia del Great Mazinger incombe su tutti e tre. Una sagoma gigantesca in cui solo gli occhi sembrano debolmente illuminati. Occhi costruiti per giudicare, direbbe Tetsuya, che ha una sensazione piuttosto affine alla prima volta che – da piccolo – in questo stesso hangar ha visto per la prima volta il gigantesco robot.<br /><br /><br />Jun si appoggia a una parete, a guardare la scena.<br />“Credo che ci sia del vero, in quello che ha detto la vostra amica – commenta Akira, guardando il robot – sento qualcosa, qui”<br />Tetsuya, già sul punto di salire sul Brain Condor, si ferma, voltando appena la testa. “Qualcosa?”<br />Akira annuisce, mentre cammina fino a porsi proprio davanti al colossale Great. “La presenza di qualcosa. Qualcuno. Imprigionato lì dentro”<br />Con un cenno, indica la sagoma del robot, ancora avvolta tra le ombre.<br />“Sento la sua rabbia”, mormora.<br /><br /><br />Tetsuya non commenta. Da una vita intera è sicuro che dentro il Great Mazinger alberghi qualcosa di vivo, di minaccioso. Per certi versi, le parole di Akira sono quasi una conferma rassicurante. Per altri, portano con sé delle implicazioni terribili, a cui non può fare a meno di pensare senza provare una profonda inquietudine.<br />“Hai detto che sei in grado di cambiare forma”<br />Akira annuisce, guardando con la coda dell’occhio Jun che si ritrae nell’oscurità. “La capacità di alterare la propria struttura fisica, è qualcosa di comune a molti demoni”<br />“Bene – risponde Tetsuya, lanciandogli un’occhiata prima di salire sul Brain Condor – Dimostramelo”<br /><br /><br />In una veloce manovra di agganciamento, il Condor entra nel vano all’interno della testa del Great Mazinger.<br />Gli occhi si accendono del tutto. Due punti di luce in un’oscurità che sembra via via farsi più solida, invece di alleggerirsi. Il bagliore emanato dallo sguardo del robot, illumina appena un volto di acciaio, la cui griglia assomiglia a un sorriso spettrale.<br /><br /><br />Davanti a lui, Akira Fudo si rannicchia su se stesso.<br />Tetsuya, dal suo abitacolo, vede solo la sagoma come gonfiarsi di una nuova e più possente muscolatura. Con una rapidità del tutto inaspettata, poi, la sagoma dello straniero cresce di dimensioni, diventando più grande, più alta.<br />Nere ali da pipistrello si distendono in tutta la loro apertura. Gli artigli si piantano nel pavimento, afferrandolo come di riflesso al dolore provocato dalla trasformazione. In pochi istanti, Amon è simile al demonio visto solo il giorno prima nella Sala di Controllo, ma più alto, più alto ancora, sempre di più.<br /><br /><br />Finchè il suo volto non viene debolmente illuminato dagli occhi del Great Mazinger.<br />Si fronteggiano, il demone nato secoli prima della razza umana e quello che invece la razza umana ha creato. Due giganti terribili, i volti contorti in sorrisi folli e contratti.<br />Jun, ancora a terra, li vede: uno maestoso, dalla forma resa affilata dal rigore e dalla fredda rabbia del suo stesso pilota. L’altro, contorto, dal corpo nervoso, in cui spiccano i fasci muscolari, che si protende verso il Great come lo stesse studiando o fosse sul punto di scattare contro di lui..<br />Non potrebbero essere così simili e diversi allo stesso tempo.<br /><br /><br />“Soddisfatto?”, ruggisce la voce rauca di Amon.<br />“Sì – risponde freddamente Tetsuya – Puoi diventare grande abbastanza per contrastare un mostro di Mikeros ad armi pari. In ogni caso, ancora non so nulla delle tue potenzialità offensive”<br />“Possiamo fare una prova, se vuoi”, ghigna il demone, protendendosi ancora di più sul Great.<br />“Non a così scarsa distanza dallo scontro col Generale Nero”, ribatte Tetsuya, come se non avesse colto il non troppo sottointeso invito a combattere.<br />Amon guarda ancora una volta il Great, prima di rimpicciolire e riprendere le sembianze di Akira. Dopo pochi secondi, il Brain Condor si sgancia dal Great Mazinger.<br />Akira guarda verso Jun, rimasta a osservare la scena senza commentare. Poi si rivolge a Tetsuya.<br />“Hai una donna molto coraggiosa”.<br />“Non è la mia donna – risponde Tetsuya, togliendosi il casco, decisamente stupito per il fraintendimento – Jun è una sorella”<br /><br /><br />La mano della ragazza si contrae per un istante in un pugno. “Beh, torno ad allenarmi, se non avete più bisogno di me”<br />Senza attendere una risposta, Jun abbandona a grandi passi l’hangar del Great Mazinger. Dietro di sé, un perplesso Tetsuya fa da contraltare a un divertito Akira.<br /><br /><br /><img height="250" src="http://jackmonkey.altervista.org/aggiorna40/MazinKaiser.07.Battaglia.Finale_.Fiamme.sul.castello.infernale_.DVD.ITA.uto.avi_000378520.jpg" width="400" border="1" /><br /><br /><br />Un pugno. Un altro pugno. Un altro pugno ancora.<br /><br /><br />“Decisamente non male. Che ne diresti di allenarti con me?”<br /><br /><br />Jun si volta, smettendo per un momento di prendere a pugni il sacco da boxe che ciondola appeso al soffitto della palestra.<br />Davanti a lei, appoggiato all’ingresso, Akira Fudo la guarda con le braccia incrociate e un sorrisetto strafottente sul volto.<br />“Non faccio sparring”, risponde seccamente la ragazza, dando un altro secco pugno.<br />Akira si stacca dalla parete e va verso di lei, sempre con un’espressione divertita sul volto.<br /><br /><br />“No, ma si direbbe che hai parecchie energie da sfogare”<br />“Stai cercando di renderti simpatico?”<br />Akira sbuffa. I suoi occhi, contornati di nero, la squadrano con un’intensità penetrante, quasi fastidiosa. “No, cercavo davvero solo di allenarmi con qualcuno… ma se non vuoi…”<br />Conclude la frase con un’alzata di spalle, facendo per girarsi e andarsene.<br /><br /><br />“Aspetta!”<br />Quando si volta di nuovo verso di lei, Jun si passa l’asciugamano sul collo, e poi fa scrocchiare le dita. “Va bene – dice, con un mezzo sogghigno che non preannuncia a nulla di buono – In fondo, se proprio devi far parte dell’Armata Mazinger, sarà meglio vedere subito la tua preparazione”<br /><br /><br />Nella palestra, completamente deserta, Akira e Jun si fronteggiano l’un l’altro, ognuno di loro con un sorriso da predatore stampato sulla faccia.<br />“Quindi? Sei la sorellina di Tsurugi?”, chiede Akira, con il sogghigno che si allarga.<br />Il primo pugno di Jun lo colpisce in piena faccia. Il ragazzo trattiene il respiro, mentre i suoi muscoli si tendono.<br />“Allora? Ti è già passata la voglia?”, lo prende in giro Jun. La voce, però, le si smorza leggermente, nel constatare che il suo violento colpo non sembra aver spostato Akira di un passo.<br />“Forse è meglio se ti limiti a evitare i miei”, mormora lui, con la voce decisamente incupita.<br />Un altro pugno di Jun, dritto sulla faccia. La rabbia di Amon inizia a montare lenta dentro le sue vene.<br />“Davvero… credo sia il caso che tu la smetta”, sussurra a denti stretti.<br />L’ennesimo pugno dato da Jun, che non sembra minimamente intenzionata a dare retta agli avvertimenti, gli fa per un momento guizzare qualcosa sotto la pelle. I lineamenti del volto si contraggono, per un attimo quasi cambiano. I capelli di nuovo fanno per sollevarsi, come per effetto di una scarica elettrostatica.<br />Poi colpisce Jun con un pugno violentissimo, che la fa cadere dritta per terra.<br /><br /><br />Con lo stesso sguardo di una pantera, Jun si lecca il sangue dal labbro spaccato. Sorride.<br />“Bene… sembra che ti sia deciso a fare sul serio”<br />Per alcune ore il combattimento, stremante, continua. Poi Akira si ritrae.<br />“Non male. Ora mi scuserai – ghigna – ho una specie di appuntamento”<br /><br /><br />"Stia attenta... siamo sicuri che durante la notte un braccio si sia mosso e abbia divelto uno dei fermi, anche se non sappiamo perchè. Forse un cortocircuito..."<br />"Non mi succederà nulla, grazie mille lo stesso", risponde Maria a uno dei tecnici del team di manutenzione di Minerva X.<br /><br /><br />Maria entra nell’hangar di Minerva.<br />C’è qualcosa di strano, se ne accorge subito. L’hangar è completamente vuoto, come se i tecnici – apportate le opportune riparazioni – avessero avuto fin troppa fretta nell’abbandonarlo.<br />La telepatie, entrandovi, non se ne stupisce troppo. Molto più di altre volte, la furia del suo robot è palpabile, pesante.<br />Strozza il respiro in gola alla ragazza, le stringe il cuore in una morsa. Per quanto abbia molte volte sentito la rabbia indomabile di Minerva X, Maria non ha mai provato nulla di simile.<br /><br /><br />Sente quella rabbia rivolta a ogni cosa, lei – per la prima volta –compresa.<br />Sente la furia di qualcosa rimasto imprigionato, che vuole uscire a ogni costo. Si spoglia sotto gli occhi del robot che la guardano freddi e pieni di rancore. Lentamente si allaccia la suite piena di cavi neurali e si mette nel vano di pilotaggio. I cavi la stringono forte, come se volessero stritolarla, farla a pezzi.<br /><br /><br />“Minerva…”, sussurra Maria con voce ferma.<br /><br /><br />Con qualcosa di simile a un grido, il robot scatta fuori dall’apertura dell’hangar verso l’esterno della Fortezza. Fuori, sul ponte, Jeeg corre prima di buttarsi, sganciare l’energia elettromagnetica che unisce le braccia al torso e ricevere i Mach Drill dal Big Shooter.<br /><br /><br />Jeeg e Minerva non sono gli unici, però.<br />Seduto sul ponte, a guardarli con un’espressione indecifrabile, anche il gigantesco Amon. Le sue proporzioni sono il quadruplo rispetto a quelle con cui è apparso ai piloti nella sua prima trasformazione, dentro la Sala di Controllo della base. Il colore della sua pelle si è fatto leggermente più chiaro, assumendo una malsana sfumatura verdognola.<br />Due immense ali da pipistrello sono avvolte lungo i suoi fianchi.<br /><br /><br />Vedere il diavolo così da vicino, è un’esperienza che turba profondamente entrambi i piloti.<br /><br /><br />Amon volge lo sguardo su di loro.<br />“Andiamo?”<br />“I tuoi ordini sono di rimanere qui alla base, Amon”, le risponde Maria, con la voce amplificata dai microfoni di Minerva.<br />Il demone fa un sorriso decisamente poco rassicurante. “Solo per un po’ Solo per un tratto”<br />Jeeg manda uno sguardo perplesso alla compagna.<br /><br /><br />“Dottor Yumi… che facciamo?”, chiede, mandando una comunicazione interna al Direttore della Base.<br />Lo scienziato prende qualche minuto per pensare. “Per il momento lasciate che vi accompagni fino all’area limite dei radar. Se arrivati lì accenna a non voler tornare indietro, convincetelo con le cattive”<br />Hiroshi non risponde immediatamente, stupito dall’improvvisa durezza del professore. “Ricevuto”, dice infine.<br /><br /><br />Non appena si libra in alto, Amon si pone immediatamente vicino a Minerva.<br />Maria cerca di allontanarsi dalla sua traiettoria, ma il demone continua a starle accanto. I cavi sembrano strattonarla sempre di più. Il respiro inizia a contrarsi.<br />Di nuovo, la telepatie prova una manovra di disimpegno, ma il demone sembra più veloce di lei… o forse è Minerva che non risponde adeguatamente ai suoi comandi.<br />Un artiglio scintilla minacciosamente, prima di affondare nella carne di Amon, senza che Maria abbia dato l’impulso.<br /><br /><br />“NO!”<br /><br /><br /><img height="300" src="http://jackmonkey.altervista.org/aggiorna40/_DevilmanDVD_OAV_.-.02.-.L_arpia.Siren.avi_002362696.jpg" width="400" border="1" /><br /><br /><br />Lungi dall’essere arrabbiato, Amon reagisce ridendo, come se si fosse aspettato quella reazione. A sua volta, reagisce con un colpo nel pieno petto di Minerva.<br />Maria viene sbalzata in avanti. Apre la bocca per chiedere aiuto, ma non esce nessun suono oltre un gemito prolungato.<br /><br /><br />Amon e Minerva X si librano molto al di sopra di quanto il robot non faccia di solito, lasciandosi indietro Jeeg che cerca disperatamente di colmare la distanza in tempo.<br />I colpi si susseguono velocissimi. Artigliate, graffi, profondi squarci. Non una sola arma viene usata in questo scontro, in cui – a tratti – il demone afferra Minerva e le apre braccia e gambe con forza, come se volesse violentarla nel cielo.<br /><br /><br />Maria non riesce a impedire che il suo robot si aggrappi con gli artigli alla schiena di Amon, lacerandola e tagliandola con quello che sembra una strana via di mezzo di furia e passione. Sembra che non solo Minerva non le obbedisca più, ma che voglia addirittura tagliarla fuori dalla loro perenne comunicazione empatica.<br />Ma quel poco che riesce a filtrare, riempie Maria di una strana sensazione. Qualcosa che le fa bollire il sangue, che la lascia col respiro corto.<br /><br /><br />Con sorpresa e imbarazzo, si accorge di essere umida tra le gambe. È solo in quel momento che riesce a recuperare il controllo e planare verso il basso.<br /><br /><br />“Maria, tutto bene? Che cosa sta succedendo?”, urla Hiroshi al comunicatore.<br />“N-niente”, risponde lei, ansimando. Prende fiato, mentre Amon si allontana, guardandola un’ultima volta e tornando verso la Fortezza delle Scienze.<br />“Minerva ha… ha perso il controllo… ma ora va tutto bene”<br /><br /><br />Tutto bene, ripete a se stessa, mentre guarda il demone allontanarsi, con una rabbia crescente verso di lui e il proprio stesso robot.<br /><br /><br /><img height="250" src="http://jackmonkey.altervista.org/aggiorna40/_DivX.ITA_.Mazinga.Vs.DragoSauro.Dvd-Rtl.uto.avi_000051676.jpg" width="400" border="1" /><br /><br /><br />Nuvole nere coprono l’intera superficie del Kyushu.<br />Tetsuya si addentra sempre più, col Great Mazinger, in quella che è una cortina che non lascia passare nessuna luce, nessun suono, nessuna comunicazione radio. Forse, nemmeno nessuna speranza.<br />Tetsuya non si perde d’animo. Via via che avanza, radar e comunicazioni si oscurano del tutto. La scintilla di umanità che ha visto nel Duke Fleed del futuro, si sovrappone ai villaggi e ai centri distrutti nella sanguinosa guerra tra l’Impero Jamatai e le Sette Armate Mikeros. Ai corpi dei mostri macellati e impalati ai pali della luce divelti, come macabri trofei: corpi giganteschi di cui si intravedono solo le sagome nella foschia densa che avvolge l’intera regione.<br />Il Great Mazinger vi si addentra sempre di più, fino a che non è costretto a una brusca virata.<br />Una gigantesca montagna appare nella nebbia. Tetsuya trattiene il fiato quando la vede librarsi in aria, circondata da lingue di fuoco che serpeggiano intorno alla sua base, prendendo la forma di giganteschi draghi.<br />Yamata No Orochi.<br /><br /><br />“… Daisuke?”<br /><br /><br />Tutto è silenzio, oltre lo stridere spaventoso dei draghi della corazzata di Himika.<br /><br /><br />Poi, un mostro Haniwa, una sorta di sinistro pegaso o ki-rin, esce dalla nebbia, con una figura minuscola che si tiene aggrappata alla sua immensa criniera. Tetsuya riconosce subito Flora, la guardia del corpo del futuro Principe di Fleed, e il mostro con cui combatteva.<br />Ma è nel vedere il disco volante dietro di lei, che trattiene il fiato. In piedi sull’UFO, a braccia incrociate, una sagoma fin troppo familiare. Per quanto nascosto dalle nuvole, Grendizer si erge sullo scenario devastato metri e metri sotto di loro.<br /><br /><br />Una voce cupa, dal robot.<br /><br /><br />“Tetsuya”Generale Nerohttp://www.blogger.com/profile/02124278584103975139noreply@blogger.com5tag:blogger.com,1999:blog-11900829.post-53818746490140452812007-08-16T02:20:00.000-07:002007-08-16T05:00:03.464-07:00Quarta Serie, episodio pilota: ORE WA! AMON!<img height="312" src="http://jackmonkey.altervista.org/quaranta/devilface.jpg" width="290" border="1" /><br /><br /><br /><em>[nota: le parti in corsivo su Tetsuya sono di Magus "Tetsuya" Rex]</em><br /><br /><br /><em>Il gigantesco ragno infila le sue zampe dentro l’ascensore, poco prima che le porte si chiudano. Le fa brancolare nel buio, cerca disperatamente di spalancare gli sportelli.<br />Ryo Asuka punta il fucile dritto contro la sua testa. La faccia rimane inespressiva mentre preme il grilletto.<br />È solo quando la testa del demone esplode, che sul suo volto compare un sorriso compiaciuto.<br /><br /><br />“Mi spiace, Akira. Ti ho donato un’eredità di paura”<br />Il ragazzo vicino a lui non replica nulla. Chiude gli occhi e cerca di ignorare il terrore.<br />“Perché io?”, chiede a voce molto bassa.<br />“Perché solo una persona con un animo come il tuo può farlo. Mi dispiace, credimi”<br />Di nuovo, il ragazzo sprofonda in silenzio.<br />“Io… io non so se posso farlo…”, mormora a voce bassissima, in modo che l’altro non senta.<br /><br /><br />L’ascensore arriva a destinazione. Si apre, su uno spiazzo davanti a un portone, con una maniglia antipanico.<br />Ryo afferra la maniglia e si rivolge all’amico, in piedi davanti a lui.<br />“Superata questa soglia non saremo più umani. Eppure, proprio per questo daremo all’umanità una possibilità in più di sopravvivere”<br />Tira la maniglia. “Sei pronto?”<br />Il ragazzo con lui, un ragazzo mingherlino, dall’aria terrorizzata, ancora vestito con la divisa scolastica, annuisce.<br />Ryo sorride.<br />“LASCIATE OGNI SPERANZA, O VOI CHE ENTRATE!!”<br /></em><br /><br /><img height="300" src="http://jackmonkey.altervista.org/quaranta/JEEG_Dvd_Jap_Ita_Jap_HQ_01.avi_000586040.jpg" width="400" border="1" /><br /><br /><br />“Adesso questo è il mio corpo. Non c’è più bisogno di chiamarmi Jeeg, professore. Sono tornato Hiroshi Shiba”<br />Non c’è troppa felicità nel pronunciare queste parole. Significa che non c’è più bisogno di tenere la propria identità nascosta a Mayumi, perché Mayumi non c’è più.<br />Yumi guarda il ragazzo davanti a lui e annuisce gravemente. “Purtroppo, quel mostro che ci ha attaccati dall’interno della base, prima che voi scompariste, sembra averla uccisa. Come ha ucciso anche il povero dottor Heinrich. Solo Miwa è sopravvissuta a quello che è successo in quel laboratorio”<br />Hiroshi è l’unico a sapere che quel mostro, a differenza di quanto creduto da Yumi e dal resto della base, non ha ucciso sua sorella. Era lui, sua sorella, trasformata per curare Hiroshi infertagli da Sosuke Oshiba. Ferita che è stata rimarginata solo quando – con il corpo completamente controllato dai propri stessi nanoidi, senza la minima volontà di farlo – il giovane Shiba ha divorato ciò che era diventata la sorella, alimentandosi con le nanomacchine impiantate in lei.<br />“Dobbiamo uccidere Ryo Asuka”, dice risolutamente Hiroshi, voltandosi verso il professore, mentre questi lo sta accompagnando nella Sala di Controllo.<br />Prima ancora di una qualunque frase pronunciata dallo scienziato, che sembra star muovendo un’obiezione, Hiroshi aggiunge: “Dottore… non è un essere umano! Non lo è mai stato e potrebbe essere lui una delle cause di questa guerra… o di quella che verrà combattuta nel futuro. E non è tutto. Dobbiamo formattare ogni computer prima che…”<br />Poi si volta verso le telecamere di sorveglianza. “E’ meglio parlarne al sicuro”<br />“Hiroshi, sei al sicuro dentro la Fortezza come in nessun altro posto”<br />“NON CAPISCE! È una faccenda troppo lunga da spiegare…”<br />“Hiroshi – lo interrompe Yumi – calmati un attimo. Ci sono cose che non sai ancora. Qualunque cosa tu voglia fare a Ryo Asuka, ad esempio, non sarà più possibile perché… è… è scomparso”<br />Gli occhi di Hiroshi si spalancano dallo stupore.<br />“Scomparso?”<br />“È… credo sia difficile da spiegare senza che tu mi prenda per…”<br />“Professore. Dopo quello che è successo, diciamo che sono molto aperto di vedute”<br />“È come sbiadito. Quando il Fuji ha iniziato a eruttare una sorta di strana luce verde, il suo corpo è sbiadito e scomparso nel nulla. Sono ormai settimane”<br />Il corpo di Hiroshi si irrigidisce. “I-il Fuji… ha eruttato quella luce anche qui?”<br />E ancora prima che Yumi gli risponda: “Professore… quanto è passato da quando siamo scomparsi?”<br /><br /><br /><img height="300" src="http://jackmonkey.altervista.org/quaranta/Gaiking_-_36_-_Brucia_Leone_D_oro.avi_000700320.jpg" width="400" border="1" /><br /><br /><br />“… almeno una decina di giorni”, dice Sakon a Sanshiro, mentre camminano per i corridoi del Drago Spaziale, assieme a Fuan Lee, anch’essi diretti alla Sala di Controllo per stabilire un contatto con la Fortezza delle Scienze.<br />“Quindi non deve mancare molto allo scontro con il Generale Nero”, mormora Sanshiro, cercando di riprendere conto del tempo passato.<br />“Meno di una settimana. Da quanto ne sappiamo, la Fortezza delle Scienze non ha grandi speranze di farcela. E se tu fossi l’unico a essere tornato, lo scontro si risolverebbe in un suicidio”<br />“Devo andare subito a vedere”, dice risolutamente Sanshiro, guardando dritto davanti a se’.<br />“Sanshiro – lo interrompe Fuan Lee – non dire stupidaggini! Hai bisogno di riposo. E inoltre… inoltre Grace era molto preoccupata per te. Non puoi andartene in questo modo senza averla nemmeno salutata”<br />Sanshiro ci pensa un attimo. Grace, di cui una volta era così innamorato e che, al tempo stesso, non l’ha mai ricambiato del tutto. Forse è stata Grace l’origine del bisogno disperato di entrare in una tale comunione col Gaiking.<br />Le porte della Sala di Controllo si aprono.<br />Forse…<br />Il ricordo di quello che è successo nel futuro gli invade di colpo la mente, portandogli via ogni altra preoccupazione.<br />“Sakon – dice voltandosi verso di lui – i soldati di Schwartz sono ancora accampati qui?”<br />Sakon scruta per diversi minuti la sua espressione, cercando di decifrarla.<br />“Sì… perché?”<br />“Non è successo nulla di strano?”<br />“No… dopo l’incidente prima che partiste, no”<br />Sanshiro resta un attimo in silenzio. “Indicami la cabina di Schwartz, per piacere”<br /><br /><br />E in quel momento che gli schermi della Sala si accendono, mostrando l’ultima comunicazione che i nostri si aspetterebbero di sentire.<br /><br /><br /><img height="250" src="http://jackmonkey.altervista.org/quaranta/Shin_Getter_Robot_Vs_Neo_Getter_Robot_-_Change_3_-_La_Rinascita_Del_Shin_Getter_Robot_.avi_000291041.jpg" width="400" border="1" /><br /><br /><br /><em>...Tetsuya si pulisce le labbra, dopo aver ultimato la propria porzione di spezzatino. La sala della mensa è completamente vuota, fatta eccezione per Go e Kaori, impegnati in una partita a dama su un tavolo vicino. Una partita dalla quale, Tetsuya ne è sicuro, Go uscirà sconfitto come sempre. Ripone le posate nel piatto, quindi si alza per dirigersi verso la cucina portando le stoviglie sporche con se.</em><br /><em>“Yatta!!!” urla di gioia Kaori, d’un tratto.</em><br /><em>“Ahhhhhhh! Tre in un colpo! Non è possibile!!!” strilla di seguito Go, spazientito e deluso.</em><br /><em>“E siamo tre partite a zero.” è il commento soddisfatto di Kaori che stringe in pugno l’ultima pedina mangiata, in segno di trionfo.</em><br /><em>“Bambina infernale! Adesso ne facciamo un’altra! Così vedrai l’immenso potere di Go Ichimonji!” proclama Go, preparando in fretta e furia la scacchiera per una nuova partita.</em><br /><em>“Mi spiace Go.” replica lei con tono da sufficienza, alzandosi dal tavolo “Ma adesso ho da fare.”</em><br /><em>“Ahhhhhh! Solo un’altra, dai!” piagnucola Go, agitando caoticamente le braccia.</em><br /><em>“E hai da fare anche tu, se non sbaglio.” sentenzia Kaori, mentre si avvia verso l’uscita.</em><br /><em>“Ahhhh! Bambina infernale e saputella!” conclude Go, inscenando un broncio più adatto ad un bimbo.</em><br /><em>Tetsuya sorride.</em><br /><em>“Come sempre”, pensa.<br /></em><br /><br />“Go Ichimonji, lei è Maria”<br />“Carina!”, commenta Go, con un sorriso che gli arriva da un orecchio all’altro.<br />Maria fa un sorriso imbarazzato, anche perché la tuta di pilotaggio di Minerva X non aiuta ad avere una conversazione con un uomo in cui possa sentirsi a suo agio.<br />“Hai qualcosa per coprirla?”, chiede Tetsuya.<br />Go si scuote improvvisamente e la sua faccia si fa completamente rossa. “Certo, certo!” tartaglia, porgendole la giacca.<br />“Grazie”, fa Maria, sorridendo e facendo arrossire Go ancora di più.<br />Poi guarda Tetsuya e non può fare a meno di notare l’espressione che ha. Un’espressione che non ha mai visto sul dedito pilota del Great Mazinger. Felicità, pura e semplice.<br /><br /><br />L’espressione di chi è appena tornato a casa.<br /><br /><br />“Allora anche voi pilotate uno di quei cosi? Che roba sono? Il tuo sembra una sorta di Mazinger Z”<br />Go riempie Tetsuya di domande, via via che si inoltrano nel Kanto, verso Edo. A Maria fa specie sapere che non esista qualcuno a cui Tetsuya non si sia presentato come pilota del Great Mazinger. Deve aver tenuto molto ai suoi segreti nel periodo della sua permanenza a Edo, pensa.<br />“Il mio è il Great Mazinger… è una versione avanzata del Mazinger Z”<br />“Addirittura! Aaaah, che ti credi, un giorno anche io ne piloterò uno. Magari il robot rosso che ci ha salvato”<br />Tetsuya si incupisce leggermente. Non è il primo accenno al Getter Robo che viene fatto da Go: fin dal suo periodo di autoesilio tra i sopravvissuti di Edo, il ragazzo ha accennato a un gigantesco robot rosso che li ha aiutati nel lungo esodo dei profughi dalle città distrutte del Giappone. Un robot che ha distrutto dei mostri di Mikeros che li stavano attaccando.<br />Dopo aver visto il futuro in cui Go è un membro dell’Armata Getter, sotto il comando del cinico Hayato Jin, Tetsuya non è più così divertito dalle affermazioni del suo amico.<br />“Come vanno le cose a Edo?”, chiede per cambiare discorso.<br />“Bene… beh, in realtà continua ad arrivare un mucchio di gente e il capomastro non ha mai il cuore di cacciarli via. Per certi versi abbiamo parecchio aiuto in più, ma prima o poi dovremo fare i conti con le scorte che abbiamo”<br />Tetsuya annuisce, con un sorriso. Tipico del capomastro.<br />“E poi, un bel po’ di gente si è spaventata quando il Fuji ha iniziato a eruttare quella luce verde”, aggiunge Go, facendo ghiacciare Tetsuya e Maria.<br />“L’avete… l’avete visto anche voi?”, chiede Maria.<br />“Certo, credo che l’abbiano visto tutti nel raggio di miglia. E nessuno è in grado di capirci niente… speriamo che non sia un’altra arma di quei mostri bastardi”<br />“Speriamo…”, mormora Maria.<br /><br /><br /><img height="300" src="http://jackmonkey.altervista.org/quaranta/Il.Grande.Mazinga._36_._by.Edoz_TormentoR._.kindom_.ogm_001250200.jpg" width="400" border="1" /><br /><br /><br />Rivedere Edo è una gioia e un motivo di turbamento, per Tetsuya.<br />I ricordi del suo primo arrivo nel villaggio, in seguito alla decisione di non pilotare mai più il Great Mazinger, si sovrappongono allo spettrale villaggio fantasma sterminato in massa dall’Armata del Mazinkaiser. Alternativamente, la gente che esce ed entra dal bunker, guardandolo con curiosità, dandogli da mangiare e da coprirsi, si mescola con le immagini di camere e camere vuote, piene solo delle Z tracciate a spray.<br />Un’Edo formicolante di vita e una sterilizzata, si contendono il diritto di esistere nella memoria di Tsurugi.<br />Tetsuya tenta di scacciare ambedue e di concentrarsi sul presente, dove un’unica persona sta di guardia al bunker. È completamente avvolto in una quantità enorme di stracci e panni sporchi, che ne tengono il viso nascosto. L’unica cosa che si riesce a scorgere sono gli occhi, scuri e profondi, cerchiati di nero.<br />Sta appoggiato a un muro, senza dire nulla.<br />Go gli fa un cenno. “Questi sono con me”<br />L’uomo annuisce, senza staccare per un momento lo sguardo dai due. Tetsuya lo ricambia, lievemente infastidito, quasi sfidato, prima di distoglierlo con un lieve senso di irritazione.<br />Poi prende Maria da parte. “Ti prego – sussurra – qui ci sono persone a cui tengo moltissimo. Non fare nulla che possa in qualche modo turbarli”<br />Confusa, la ragazza si limita ad annuire, decisamente stupita dall’aria preoccupata e protettiva che Tetsuya ha improvvisamente assunto.<br />L’uomo continua a fissare i due, aprendo lo sportello del bunker.<br />Quando Go e i piloti entrano nel complesso sotterraneo, li segue, chiudendosi lo sportello alle spalle.<br /><br /><br /><br /><br />Hiroshi si scontra con un muro di indifferenza. Quello che ha visto, il terribile avvento di suo padre nella forma del virus Shiba è un’eventualità che i professori della Base non tengono nemmeno in considerazione.<br />Yumi ha acconsentito a parlare con Hiroshi fuori dalla base, conscio del suo improvviso timore che verso alcuni degli strumenti di controllo interno della Fortezza possano essere usati da qualcuno o qualcosa.<br />Hiroshi, dal canto suo, cerca di sfoderare una pazienza che non ha.<br />“Quello che ho detto è vero! Siamo stati nel futuro. Ogni macchina, ogni meccanismo era controllato da mio padre, in forma di virus. È necessario formattare ogni computer della Fortezza. Potrebbe essersi già propagato dal computer centrale che abbiamo prelevato dalla Build Base!”<br />Yumi guarda per un attimo Umon, poi scuote la testa.<br />“Non è possibile, Hiroshi. La progettazione dei tuoi stessi componenti ne verrebbe estremamente rallentata. Buona parte dei disegni sono proprio su quei computer della Build Base”<br />“NON HA IMPORTANZA! Non capite il pericolo che rischiamo di correre?”<br />Come se non lo avesse sentito, Yumi continua il discorso. “… e inoltre non possiamo permetterci nemmeno per un attimo di dover annullare e riprogrammare tutti i computer che sovraintendono alla difesa della Fortezza. Il Generale Nero potrebbe attaccare da un momento all’altro, per quanto ne sappiamo”<br />Gli occhi di Hiroshi si stringono, nella frustrazione di non riuscire ad essere ascoltato.<br />Proprio mentre sta per ribattere, una comunicazione arriva a entrambi i dottori.<br />Yumi avvicina il comunicatore all’orecchio, per sentire la voce spaventata di uno degli assistenti.<br />“Professore… è meglio che veniate nella Sala di Controllo. C’è qualcosa che dovreste assolutamente vedere”<br /><br /><br />Quando i due dottori e Hiroshi entrano nella Sala di Controllo, gli schermi sono tutti accesi. Gli assistenti cercano di tenere il sangue freddo, continuando a prendere dati. Eppure, nessuno, per quanto lo sguardo sia incollato sulle tastiere, sugli schermi, sui tabulati pieni di dati e aggiornamenti, riesce a ignorare il volto del mostro che campeggia su ogni monitor, in diretta da Berlino.<br /><br /><br />“MI RIVOLGO A VOI, UMANI”, esordisce il Generale Rigarn, dell’Armata dei mostri mammiferi.<br /><br /><br />Yumi entra, mantenendo il sangue freddo e limitandosi (un gesto ormai abituale) ad aggiustarsi gli occhiali sul volto.<br />“Ti ascoltiamo. Cosa vuoi?”<br />Per un attimo, Hiroshi vede il volto umano del Generale Rigarn stringersi in una smorfia, sentendosi trattato senza il rispetto abituale che gli viene tributato da parte dei suoi sottoposti.<br />“Trattare. I miei soldati e io siamo disposti ad abbandonare il campo di battaglia. Ci ritireremo sotto terra, e rinunceremo allo sterminio degli esseri umani”<br />Nessuno riesce a trattenere un moto di sorpresa. Perfino Hiroshi aggrotta per un momento la fronte, decisamente perplesso e lascia correre lo sguardo agli altri, presenti nella sala. Sui volti del personale della base si disegna qualcosa a metà tra la sorpresa e la diffidenza. Dopo mesi e mesi di una guerra allucinante e durissima, nessuno concede un eccessivo credito alle parole degli invasori di Mikeros. Tuttavia, se ci fosse una minima speranza di fermare il bagno di sangue in cui tutti ormai stanno navigando, se ci fosse anche una sola possibilità di dar tregua a una lotta che ormai sembra solamente star consumando ognuna delle parti in causa…<br />“Cosa vuoi in cambio?”, chiede Yumi, tagliando corto.<br />Sul volto di Rigarn, reso più gigantesco dall’immagine presa in dettaglio sui monitor, compare un mezzo sorriso.<br />“Non è con te che intendo trattare, umano. C’è una donna nel vostro esercito. Una donna in grado di entrare nella mente degli altri”<br />Lo sguardo di Hiroshi si indurisce. “Maria”, sussurra a mezza voce.<br />“È con lei che tratteremo. Mandatela qui, nel nostro territorio. Nessuno le farà del male. Questo siamo disposti a giurarlo”<br />Per un lungo momento, la Sala di Controllo sprofonda nel più teso dei silenzi. Poi Yumi annuisce. “Gliene parleremo”<br /><br /><br /><img height="300" src="http://jackmonkey.altervista.org/quaranta/06.Incubo-.La.Verit_.Rivelata_-.Shin.Getter.Robot.The.Last.Day.-.Ita.Jap.avi_001022981.jpg" width="400" border="1" /><br /><br /><br />I passi risuonano veloci e nervosi per i corridoi del Drago Spaziale.<br />Lo sportello che apre l’intera area affidata ai piloti americani di Schwartz, si apre di colpo. Alcuni guerriglieri americani sono nei corridoi, a parlare, a riprendersi dall’ultima battaglia combattuta e a prepararsi alle nuove che arriveranno.<br />Non sembrano cambiati così tanto: cani da battaglia, con le facce sfregiate e un sorriso strafottente da chi sfida la morte.<br />Quando Sanshiro entra, il sorriso ha però un attimo di cedimento: nemmeno i più cattivi tra i soldati americani si lasciano andare alle solite battute e ai soliti sfottò. Quello che era il ragazzino giapponese che perdeva spesso la pazienza, sembra diventato un folle dallo sguardo cupo e spiritato, che attende solo di essere provocato per reagire in maniera terribile.<br />Un paio di soldati, appoggiati alla parete, si scostano senza dire nulla.<br />Altri smettono di parlare per qualche secondo, per poi riprendere a farlo con un tono tutt’altro che naturale.<br />Sanshiro cammina indifferente, fino alla cabina dello stesso Schwartz.<br />La sua voce, rivolta al piccolo citofono appena fuori dalla porta, è bassa e controllata. Per certi versi, non somiglia affatto alla voce di Sanshiro.<br /><br /><br />“Schwartz. Abbiamo bisogno di fare due chiacchiere”<br /><br /><br />Dopo qualche secondo, la porta si apre.<br /><br /><br />Schwartz è proprio davanti, seduto a una scrivania su cui sono stati sistemate mappe, cartine, appunti e piani da battaglia. Tiene i piedi sul tavolo e guarda davanti a sé con sfida, sogghignando.<br />“Non credo che abbiamo molto da dirci”<br />“Ti sbagli”, ribatte Sanshiro.<br />Si avvicina leggermente. “Ho visto cosa sei veramente. Ho visto cosa sei capace di fare. E soprattutto, ti ho già ammazzato una volta”<br />Schwartz corruga la fronte. Anche se il sorriso si fa più accentuato, è molto meno sicuro di prima.<br />“Che diavolo stai dicendo? Sei impazzito?”<br />Sanshiro adesso è a ridosso della scrivania. “Tutt’altro”<br />Gli occhi sono estremamente cupi. In qualche maniera, sono ritagliati nel buio come quelli del suo robot, del Gaiking, quando si accende nel buio del proprio hangar.<br />“Stai attento, Schwartz – mormora Sanshiro – stai attento”<br />Poi, prima che l’altro possa replicare qualcosa, se ne va, senza mai voltarsi indietro.<br /><br /><br />All’arrivo alla Fortezza, Sanshiro viene accolto caldamente, come Hiroshi, dagli scienziati. Davanti a Yumi e al suo staff, senza dire nulla, entra nella Sala Controllo, si slaccia il casco. Il suo volto sembra decisamente indurito: il giovane e spaccone ex asso del baseball è molto cambiato. Guarda con un’espressione decisamente aliena la Fortezza, quasi la vedesse per la prima volta. Gli occhi non sembrano riuscire a soffocare del tutto la furia che li animano… occhi di una macchina da guerra come il robot che pilota, non certo di un essere umano.<br />“Sono felice che sia tornato anche tu”, esordisce Yumi, stringendogli la mano.<br />Sanshiro annuisce, senza dire nulla.<br />“Hiroshi ha fatto ritorno alla base poche ore fa, e abbiamo ricevuto comunicazione da Tetsuya e Maria. Manca solo da trovare Koji, e finalmente potremo dire che almeno questo incubo è finito”<br />“Koji non tornerà”, replica Sanshiro, con voce asciutta.<br />Gli occhi di Yumi si spalancano. “Cosa?”<br /><br /><br /><img height="252" src="http://jackmonkey.altervista.org/quaranta/MazinKaiser.01.La.Battaglia.Dei.2.Mazinga.DVD.ITA.uto.avi_001215640.jpg" width="400" border="1" /><br /><br /><br />Un piccolo, indecifrabile sorriso compare sulle labbra di Sanshiro Tsuwabuki.<br />“Koji è morto, professore”<br />La sala intera per un momento si raggela, molto più di quando Rigarn è apparso in comunicazione per offrire la sua proposta di pace. Nessuno osa dire nulla. Gli assistenti guardano Yumi come se da lui dipendesse il dover dire a tutti i costi qualcosa, il dover rassicurarli.<br />Eppure, lo scienziato non riesce a dire o a fare nulla se non scuotere la testa. “Non è possibile”<br /><br /><br />“Vi hanno già descritto lo scenario, presumo. Quindi non ci sarà bisogno di aggiungere molto. Koji è stato ucciso dal suo doppio, a bordo del Mazinkaiser. Mazinger Z è esploso… non credo che nessuno avrebbe potuto sopravvivere al suo posto”, continua imperterrito Sanshiro, trattenendo una vena di compiacimento, mentre parla.<br />Per un momento, lo sguardo di Yumi si indurisce e si pianta su quello noncurante e crudele del pilota di Gaiking.<br />Prima che possa dire qualcosa, è Sanshiro che volta le spalle e fa per uscire.<br />“Ho bisogno di un po’ di riposo. Sono stati giorni piuttosto pesanti”<br />Il rumore della porta scorrevole è l’unico a graffiare la cappa di silenzio che è venuto a creare. Yumi rimane a guardare Sanshiro allentarsi, gli occhi fissi nel vuoto, il bisogno improvviso di sedersi.<br /><br /><br /><img height="300" src="http://jackmonkey.altervista.org/quaranta/Il.Grande.Mazinga._36_._by.Edoz_TormentoR._.kindom_.ogm_000366400.jpg" width="400" border="1" /><br /><br /><br />Per Maria, il villaggio sotterraneo di Edo è un brulicare di corridoi, stanzoni enormi, facce, chiacchiericcio incessante, profughi in cerca di sistemazione, gente che ride e altra impegnata in qualche lavoro. Anche Tetsuya è inizialmente molto disorientato.<br />“Siete cresciuti parecchio”<br />“Aaah, hai visto? Ormai siamo importanti! Guarda, lì c’è qualcuno a cui farà parecchio piacere rivederti…”<br />Facendo cenno a Tetsuya di non dire nulla, Go lo guida fino a un tavolino isolato nella grande sala mensa, dov’è seduta una bambina. Poi, a tradimento, le copre gli occhi.<br />“Kaori, c’è una sorpresa!”<br />“Dai, smettila Go!”<br />“Guarda un po’ chi c’è…”<br />Toglie le mani proprio quando Tetsuya, sorridendo, è davanti a lei.<br />“TETSUYA!!!!”<br />La bambina fa per correre ad abbracciare il pilota, ed è solo allora che Maria si accorge del suo handicap. Kaori infatti ha una gamba amputata e sostituita con una rozza protesi di acciaio, fatta con mezzi di fortuna.<br />Tetsuya si volta immediatamente in direzione della ragazza.<br />“Maria, questa è la mia amica Kaori. Kaori, lei è Maria”<br />La bambina fissa la telepate, con un’aria un po’ riservata. Per un momento, a Maria viene in mente Ryu Takuma, lo stesso sguardo serio e adulto in un bambino di pochi anni.<br />“Piacere” dice Kaori, facendo poi un timido inchino.<br />“Piacere mio!”, risponde Maria.<br />“Kaori… sai dov’è il capomastro?”, li interrompe Tetsuya.<br />“Non puoi stare prima un po’ con noi?”<br />Tetsuya le fa una carezza sulla testa. “E’ molto importante che riesca a parlargli. Poi prometto che sarò qui”<br /><br /><br /><img height="300" src="http://jackmonkey.altervista.org/quaranta/Il.Grande.Mazinga._11_._by.Edoz_TormentoR._.kindom_.ogm_000575160.jpg" width="400" border="1" /><br /><br /><br />Il professor Tonda è un ometto dimesso, che per nulla sembrerebbe il leader di una comunità di rifugiati. Eppure, quando Tetsuya entra nella sua stanza, una stanzetta del bunker piena di progetti mai realizzati, vecchi quadri, bozzetti di lavori in eterna via di completamento, il ricordo di una in particolare delle loro conversazioni è più forte che mai. Quando, unico ad aver intuito che Tsurugi pilotasse un robot gigante, il capovillaggio lo mise con le spalle al muro.<br /><br /><br /><em>“Io non sono un'arma! Sono un essere umano! Ho diritto di scegliere se confrontarmi o meno con quel demone. E ho deciso di non farlo!” urla in preda a rabbia e risentimento Tsurugi.<br />Tonda resta in silenzio per qualche secondo.<br />“Lo trovo infantile...” sentenzia alla fine, lasciando Tsurugi sbigottito e ammutolito.<br />“Lo trovo davvero infantile.” continua il vecchio “Il tuo egocentrismo ti porta a vederti come l'unica vittima della tragedia che sta consumando l'intera umanità. Pensi davvero di esser l'unico a doversi confrontare con un demone?”<br />“Che...che intende dire, capomastro?”<br />“Quello che ho detto. La maggior parte degli abitanti di Edo si confronta con i propri demoni ogni santo giorno!”<br />Tetsuya, stordito, resta in silenzio.<br />“Forse nessuno te l'ha ancora raccontato. Ma il nucleo fondante di Edo, coloro che hanno intrapreso l'esodo e trovato il rifugio che ora è il nostro villaggio, sono fuggitivi del centro di detenzione di Kyoto. Esatto, la maggior parte di noi, esclusi coloro giunti in un secondo momento, sono quelli che un tempo, prima che tutto andasse a rotoli, erano definiti criminali. E alcuni della peggior specie...”<br />“Non è possibile...” balbetta Tetsuya.<br />“Ma è la verità.”<br />“Go...” domanda il pilota del Great.<br />Tonda sbuffa “Go era un teppista, ma di quelli violenti. Un lottatore da club clandestini. Uno dei migliori. Ma la sua rabbia è andata fuori controllo. Ha ucciso il suo avversario e inavvertitamente anche l'arbitro nel suo ultimo combattimento. Quando l'hanno sbattuto in cella, aveva ancora la bava alla bocca...”<br />“E lei, capomastro...”<br />“Io? Ammetto di non avere dei precedenti così spettacolari. Finii dentro per spionaggio industriale, quando avevo infilato il naso una volta di troppo nelle ricerche di Saotome. Ma oggi... oggi la reputo la giusta punizione per una brillante mente che si è sprecata nella costruzione tecnologie di distruzione, per avidità economica. Avrei potuto dedicarmi a qualcosa di migliore...”<br />Tetsuya è stordito dalle rivelazioni. Non riesce a credere che dietro il pacifico e spirituale approccio alla vita degli abitanti di Edo si nasconda tanta oscurità.<br />“Non Yuka, però...” azzarda poi.<br />“Anche Yuka ha la sua brutta storia da raccontare. Come molti qui a Edo. Ma nessuno di loro si è arreso. Il mondo era in fiamme e rovine. Sarebbe stato facile, farla finita allora. Ma abbiamo deciso di abbracciare la seconda possibilità che c'era stata data. E ora, lottiamo ogni dannato giorno con i nostri demoni. Con la paura di star ricostruendo quel mondo che ci aveva inflitto tante sofferenze. Noi, che più di tutti dovremmo essere sfiduciati dall'umanità, perchè ne conosciamo demoni e oscurità, sappiamo anche che, per quanto peccatori, siamo tutto ciò che resta. E andiamo avanti, confrontandoci ogni giorno col nostro oscuro passato. Col nostro demone.” spiega il vecchio.<br />“Ma lei non capisce. Non è la stessa cosa”<br />“Vai, allora, Tsurugi. Torna ad Edo e scopri se è alla fine così diverso. Scopri chi è l'umanità del giorno dopo.”<br /></em><br /><br />Ricordi del dialogo tra loro due.<br />Ricordi del funerale celebrato poco tempo dopo quella discussione. Tutto si fa decisamente troppo doloroso per essere rievocato.<br /><br /><br />“Bentornato, Tetsuya” dice Tonda, con un sorriso, alzandosi dalla sedia.<br />Tetsuya risponde al sorriso, porgendogli la mano. “Grazie mille, capovillaggio”<br /><br /><br />Per un momento, Tetsuya ha quasi l’impressione di non essersi mai mosso da lì. La presenza rassicurante di Tonda, l’atmosfera di casa che si respira tra i rifugiati… nulla è cambiato, a parte lo stesso approccio del pilota a tutto questo. Edo non è più un rifugio per fuggire dalla Fortezza delle Scienze. È qualcosa da difendere.<br />Proprio per un istinto naturale di difesa, Tetsuya non accenna subito alle incredibili circostanze che hanno portato lì lui e Maria. La gente del villaggio ha problemi troppo gravi per essere stordita da pesanti discorsi su passato, presente e futuro.<br />“Ora sarebbe troppo lungo spiegare il motivo per cui siamo tornati qui… e certe cose non sono chiare nemmeno a me. Mi sarei messo in comunicazione comunque con voi, però. State correndo un pericolo molto serio: tra pochi giorni, l’Armata Mazinger combatterà contro il Generale Nero di Mikeros, all’ultimo sangue”<br />L’espressione di Tonda si fa decisamente meravigliata. “Armata Mazinger. Altri robot a parte Mazinger Z e il tuo…”<br />“… il mio Great Mazinger – una ben visibile punta di orgoglio anima le parole di Tsurugi lasciando il capomastro con un’espressione stupita e divertita al tempo stesso - Sì. Capovillaggio, stiamo per terminare questa guerra. Una volta sconfitto il Generale Nero, terminare il suo esercito sarà molto meno problematico. Ma questo scontro sarà combattuto proprio qui, nel Kanto. Per voi sarebbe troppo pericoloso restare”<br /><br /><br />L’immagine di una mano gigante che stringe il corpo di una ragazza, per un momento si fa strada nella mente di Tetsuya. La scaccia immediatamente, anche se a fatica.<br />Tonda resta in silenzio per un po’, con un’espressione meditabonda.<br />“Tutti noi di Edo abbiamo dovuto ricostruire le nostre vite, partire da zero. Non sarà facile far accettare, e forse accettare io stesso, che è tempo di fare tabula rasa di nuovo”<br />“La capisco perfettamente, mi creda”<br />“Nonostante questo, lo scopo di tutti noi è sempre stato quello di vivere. Vivere. Tutto ciò che abbiamo costruito, può essere rimesso in piedi. Le nostre vite, no. Va bene, Tetsuya… convincerò gli altri a evacuare il villaggio finché sosterrete questo scontro, anche se temo che non ci siano molti posti sicuri, adesso”<br />L’espressione di Tetsuya si fa risoluta, mentre guarda Tonda dritto negli occhi. “Un posto c’è. Si chiama Fortezza delle Scienze, la base dell’Armata Mazinger. Al momento siamo alloggiati in Corea. Lì verreste ospitati e messi al sicuro, almeno finché il peggio non sarà passato. Potreste accompagnarmi fin lì e parlare al dottor Yumi, a capo della Base”<br />“Il villaggio ha bisogno di me, Tetsuya. Non posso abbandonarlo per troppo tempo”<br />“Non c’è da preoccuparsi. La velocità del Great Mazinger è sufficientemente alta da permetterle di andare e tornare nel giro di una giornata, al massimo”<br /><br /><br />Tonda non ci pensa troppo. Annuisce e si alza in piedi, porgendo la mano al pilota.<br />“Mi sembra ragionevole. Tetsuya… ti ringrazio per tutto quello che stai facendo per noi”<br />Il pilota del Great fa un largo sorriso. Poi, il suo sorriso vacilla e si spegne un po’.<br />“Ho solo un favore da chiederle prima di andare. Voglio salutarla”<br />“L’abbiamo seppellita nel campo poco distante dal bunker. Lo vedrai immediatamente, perché c’è un piccolo tempietto, dedicato a lei e a chi, come lei, ci ha lasciato da quando Edo è stata formata”<br />Il pilota fa un cenno con la testa. Poi si volta e fa per uscire.<br />È proprio sulla soglia che si blocca.<br />“Capovillaggio, un’ultima cosa”<br />“Dimmi”, dice lui.<br />“Chi è lo straniero che abbiamo incontrato all’entrata del villaggio? Quello a guardia del bunker?”<br />“E’ arrivato qui da poco. Ci dà una mano a procurarci del cibo e a cacciare e, ogni tanto, fa servizio di sorveglianza”<br />Tetsuya resta in silenzio. Uno strano presentimento, affatto rassicurante, gli oscura il volto. Poi si rivolge ancora a Tonda.<br />“Capisco. Ci vediamo più tardi per andare”<br /><br /><br /><img height="300" src="http://jackmonkey.altervista.org/quaranta/Kekko.Kamen.Oav.2.avi_000687960.jpg" width="400" border="1" /><br /><br /><br />Pochi minuti dopo, Tetsuya è inginocchiato davanti a una lapide, in un piccolo tempietto costruito con canne di bamboo intrecciate, che reca i nomi di tutte le persone morte a Edo. Un brivido gli scende lungo la schiena quando ricorda in quali circostanze ha visto questa lapide la prima volta. Allora, le Z tracciate a spray sembravano ricoprire ogni muro. Per istinto, ben sapendo che non ne troverà una, lo sguardo del pilota saetta sui muri, cercandole.<br />Quando la sua attenzione torna sulla lapide, non prega. Ricorda.<br /><br /><br /><em>“Non mi sento del tutto a mio agio però…” commenta, perplesso, guardando gli abiti che Yuka gli ha procurato. Pantaloni a campana azzurro-violaceo e una giacca di colore simile. Una sciarpa, a cingergli il collo.</em><br /><em>“Bè…” replica Yuka, sorridendo “… effettivamente fanno un po’ anni settanta. Ma non ti stanno male. Anzi. E poi, almeno non ti tocca indossare queste stupide marinarette scolastiche!” conclude ridendo, ed indicando con un cenno gli abiti che veste, tradizionale divisa delle liceali giapponesi.</em><br /><em>Tetsuya ride di rimando.“Mi son sempre chiesto perché alcune delle rifugiate vestissero abiti tanto…” commenta, interrompendosi pensieroso circa la scelta del termine più opportuno.</em><br /><em>“Tanto?” lo incalza Yuka.</em><br /><em>“Tanto scomodi. Ecco…”</em><br /><em>“Scomodi, si.” concorda Yuka, con una punta di ironia nella voce “ Per non dire altro. Penso stimolino anche le fantasie sessuali dei più perversi qua dentro”</em><br /><em>La voce della donna si marchia d’improvviso di un timbro cupo.<br />“Almeno, le stimolavano prima che tutto andasse in malora…” conclude, lo sguardo perso per un attimo nel vuoto.</em><br /><em>Tetsuya resta perplesso, incapace di intuire a cosa la donna si riferisca.</em><br /><em>“Ma la triste verità,” spiega Yuka, tornata al suo abituale tono gioviale “è che abbiamo scarsità di ricambi. Abbiamo dovuto arrangiarci con quello che abbiamo trovato qui, e il poco che alcuni rifugiati hanno portato con se.”</em><br /><em>“E’ un po’ surreale…”</em><br /><em>“Eccome! Sembriamo una manica di folli! E forse lo siamo, se la gente si porta dietro le divise scolastiche, durante un’apocalisse!” esclama lei, con un espressione misto di tragico e comico sul volto. “Però…” continua, sistemandosi meglio la camicia e la gonna con gesti veloci “ fa piacere sapere che la vecchia divisa mi dona ancora.”</em><br /><em>Tetsuya la osserva pensieroso per qualche istante, mentre Yuka riprende a lavare piatti e posate. Doveva essere una bellissima ragazza, sino a qualche anno fa. Lunghi capelli neri le incorniciano un viso dai lineamenti delicati e quasi nobiliari. La divisa scolastica, per quanto ridicola nel contesto, mette in evidenza la prorompenza delle sue forme femminili. Il tutto animato da movenze eleganti e sensuali, persino durante un lavoro banale e noioso quale lavare piatti e pentoloni.</em><br /><em>“Doveva essere una bellissima ragazza”, medita Tetsuya, attraversato da un’infatuazione momentanea.</em><br /><em>Ma qualcosa l’ha segnata. Sottili ma marcate rughe scolpiscono ora il volto della donna. Cicatrici permanenti poste a segno di sofferenze passate. Ciocche di capelli bianchi, ne chiazzano la corta chioma, suture di dolori sconosciuti al ex-pilota del Great.<br /></em><br /><br />Il ricordo viene sostituito da quello di un gigantesco mostro delle armate di Rigarn che la tiene sollevata da terra. La stringe nelle mani mentre Tetsuya, sotto di lui, senza il Great Mazinger – abbandonato alla base – non può fare a meno che guardare.<br />Guardare, mentre il mostro stringe la mano e riduce tutto ciò che la sua amica è stata, è, e sarebbe potuta essere a un ammasso di carne sanguinolenta.<br /><br /><br />E ricorda la decisione di andarsene da Edo, di tornare alla Fortezza, proprio mentre gli altri combattevano la terribile battaglia di Berlino.<br />Tornare a combattere, perché quella morte gli aveva dato il senso di quello per cui lottare.<br />Lo sguardo si incupisce, mentre i pensieri di Tetsuya vanno all’imminente duello contro il Generale Nero.<br />“Per te, Yuka”<br /><br /><br />Maria si volta appena sulla lunga panca della grande sala da pranzo di Edo. Prende un’altra cucchiaiata di zuppa e poi fa un sorriso.<br />“Qualcosa di interessante?”, chiede dopo un po’, quando si accorge con quanta insistenza lo stia guardando l’uomo.<br />L’altro sorride. Un sorriso sinistro, che sembra piuttosto uno snudare le zanne.<br />“Voi. Non siete comuni esseri umani, vero?”<br />L’espressione irrigidita della ragazza apre un po’ di più il sorriso dell’altro. “Non devi nasconderti. Io lo sento. Lo sento benissimo”<br />La voce di Maria si fa lievemente più bassa. “Complimenti. Ottimo intuito. Questo dovrebbe significare che nemmeno tu sei un comune essere umano. Quindi, cosa sei?”<br /><br /><br />“Un cacciatore di demoni. Il mio nome è Amon”<br /><br /><br />Tetsuya non riesce a trattenere una strana sensazione, quando rivede Amon, seduto a parlare. Una sensazione sgradevole, suscitata dalla vista dello straniero.<br />Lo straniero si volta verso di lui, sorridendo, quasi che lo aspettasse.<br />Maria a sua volta si gira verso Tetsuya. Il pilota del Great Mazinger è in mezzo alla sala, pugni stretti, la stessa espressione dura di quando deve affrontare un mostro di Mikeros.<br />“C’è qualcosa di cui dovremmo parlare…”, dice Maria.<br />Tetsuya si siede, restando in silenzio.<br />Senza un solo preambolo, Amon inizia a raccontare.<br /><br /><br />“Vuoi dire che hai già avuto a che fare con quegli esseri?”, chiede Tetsuya, sedendosi in disparte insieme agli altri.<br />Amon guarda per un momento i due piloti. La pesante coltre di bende e stracci che nasconde il suo volto, rende difficile decifrarne l’espressione.<br />“Si chiamano demoni. Sono demoni, a tutti gli effetti. Voi come li avete conosciuti?”<br />Tetsya resta per un attimo indeciso su quanto convenga parlarne a uno sconosciuto. “Crediamo siano frutto delle radiazioni. Quelle causate dalle bombe che hanno lanciato anni fa”<br />Amon resta per un momento in silenzio. Poi, di colpo, scoppia a ridere.<br />“Non sapete nulla. I demoni esistono da molto tempo prima che gli umani nascessero”, sibila, sporgendosi verso i due.<br /><br /><br />“So che li avete incontrati. Appaiono come ibridi di molte creature diverse, fuse tra loro. Sono quasi sempre aggressivi, con un forte istinto predatore. E sono molto diversi dai mostri biomeccanici che hanno invaso il mondo, anche se potrebbero ricordarli”<br />Tetsuya resta a fissarlo, indeciso su quanto rivelargli di ciò che lui e gli altri dell’Armata sanno su quelle creature. “Cosa sai di loro?”<br />“Sono i primi abitanti del pianeta. Esistevano molto tempo prima degli esseri umani. Ed è solo grazie alla loro scomparsa con le glaciazioni, che il genere umano ha potuto diffondersi”<br />L’uomo resta per qualche secondo in silenzio. Poi, il suo sorriso ben poco rassicurante si riaffaccia sul volto. “Sono i predatori naturali degli uomini”, sussurra.<br />Tetsuya scuote la testa e anche Maria sembra perplessa. La loro esperienza dei cosiddetti demoni è molto diversa: ibridi creati dagli esperimenti genetici della Human Alliance e dalla sovraesposizione ai Raggi G, poco più intelligenti di animali. Nulla di simile a tutto quello di cui lo straniero sta parlando. Eppure, la memoria di Tetsuya e di Maria va anche ai mostri incastrati nel ghiaccio, quelli di cui Duke Fleed – nel futuro – non si auspicava il risveglio.<br />“Come fai a sapere tutte queste cose?”<br />Il tono dell’uomo si fa decisamente più cupo. A sentirla bene, sembra quasi abbia cambiato voce, con un tono più profondo, gutturale.<br />“Li ho visti. C’ero. C’eravamo, prima che gli umani uscissero a guardare le stelle per la prima volta”<br /><br /><br /><br />La conversazione viene interrotta dal comunicatore di Maria, che comincia a suonare incessantemente. Mentre Amon la guarda con un’aria tra il divertito e l’interrogativo, Maria si apparta in un angolo per ricevere la trasmissione.<br />“Hiroshi! Sei tornato… gli altri?”<br />Hiroshi sembra palesemente sollevato di risentirla. Avevano perso le tracce di lei e Tetsuya e, pur senza ammetterlo, molti avevano paura che non tutti ce l’avessero fatta a tornare dal futuro in cui i piloti dell’Armata Mazinger si sono trovati catapultati.<br />Ma Maria, per quanto sia sollevata di sapere al sicuro quasi tutti i membri dell’Armata, taglia subito i convenevoli con una domanda secca.<br /><br /><br />“Ryo Asuka è ancora lì?”<br /><br /><br />Lo sguardo di Amon, che non ha potuto (né voluto) fare a meno di ascoltare la conversazione, si pianta su di lei mentre pronuncia quel nome.<br />“Conosci Ryo?”<br />Stavolta è Tetsuya, lì accanto, a trattenere un moto di sorpresa e a guardare Maria senza parlare.<br />Hiroshi continua a parlare, al comunicatore. “… sembra essere scomparso: i medici dicono che è quasi… sbiadito, fino a scomparire nel nulla…”<br />“Ho capito – risponde freddamente Maria, che non sembra troppo meravigliata della faccenda – Devo lasciarti, Hiroshi. Mi rimetto in comunicazione io…”<br />“Aspetta! C’è un’altra cosa molto importante… te l’accenno, ma te ne parlerà meglio Yumi. Abbiamo ricevuto una strana richiesta da Rigarn. Dice che vuole trattare, ma è disposto a farlo solo con te”<br />Le labbra di Maria si piegano in un sorriso. “Nulla di sorprendente, credimi. Vi spiegherò tutto quando saremo arrivati”<br /><br /><br />“Come conosci Ryo Asuka?”, chiede poi, non appena chiusa la conversazione, con un tono improvvisamente molto più freddo ad Amon.<br />La risposta del ragazzo lascia entrambi, lei e Tetsuya, estremamente spiazzati, sulle prime.<br /><br /><br />“Era un mio compagno di classe al liceo. Prima che iniziasse tutto. Eravamo amici”<br /><br /><br />“Non prenderti gioco di noi”, mormora cupamente Tetsuya.<br />“Non lo sto facendo. È stato Ryo a insegnarmi tutto quello che so sui demoni. È stato lui a… coinvolgermi in questo”<br />“La prima volta che lo abbiamo trovato, aveva gambe e braccia amputate ed era utilizzato come un cane da uno dei nuovi capibanda del Kanto”, continua Maria, senza reagire di fronte al lieve spalancarsi degli occhi dell’altro.<br />“Slum King”, mormora Tetsuya a bassa voce.<br />“Sì – continua Maria – una donna della nostra base, Ran Asuka, ha riconosciuto Ryo come suo fratello… e le è stata vicino…”<br />“Impossibile – replica Amon, con un sorriso sprezzante – Questo lo so per certo: Ryo non ha mai avuto nessuna sorella”<br />Maria annuisce, per nulla sorpresa dalla rivelazione.<br />Il suo sguardo si vela di odio, rabbia.<br />“Posso aiutarvi. Siete militari?”<br />“Siamo i piloti dell’Armata Mazinger” replica Tetsuya, annuendo.<br />“Mazinger? Il giocattolo che combatteva contro Hell, giusto?”, ghigna l’altro.<br />Il volto di Tetsuya resta impassibile e gelido, mentre la bocca di Maria si piega in un minuscolo sorriso.<br />“Se vi state occupando anche voi dei demoni, posso aiutarvi. Dovrete portarmi alla vostra base… e lì parleremo”<br />Tetsuya annuisce senza pensarci due volte. “Va bene”, replica.<br />Maria lo guarda, decisamente stupita dalla velocità con cui Tsurugi ha preso una decisione che – normalmente – avrebbe valutato prendendosi molto più tempo.<br />Poi si guarda intorno, vede gli altri profughi attorno a lei, e capisce.<br />Tetsuya sta solo cercando di allontanare Amon da Edo.<br /><br /><br /><img height="514" src="http://jackmonkey.altervista.org/quaranta/miwa_11.jpeg" width="400" border="1" /><br /><br /><br />La pelle cresce sul corpo di acciaio di Hiroshi.<br />La facilità con cui questo succede, per un momento, lo lascia completamente spiazzato. È solo un lieve formicolio, quello che avverte. Poi, davanti al suo specchio, vede l’acciaio venire riassorbito dalla pelle, o forse la pelle invadere l’acciaio. Difficile capirlo. La forma demoniaca della sua testa si riduce, i capelli e le sopracciglia – su cui prima aveva ancora un controllo peggiore – riprendono a riaffiorare folti e lunghi, come una volta.<br /><br /><br />Sorride, dando il bentornato all’Hiroshi Shiba di un tempo, scomparso in un conflitto in cui ha più volte dovuto fare i conti con il suo lato disumano. Poi apre un armadietto. Dentro, un vestito che non ha più indossato dai tempi in cui è stato prelevato dalla Build Base, per lasciare il posto a lunghi mantelli che coprissero le sue fattezze mostruose. È un vestito bianco, sfrangiato. <em></em><br /><em><br /></em><br /><em>Immortale</em>, gli ripete la voce di suo padre, nei ricordi che ha conservato dell’angosciante futuro da cui è appena tornato.<br />Eppure Hiroshi si gode questo momento di mortalità come poche altre cose al mondo.<br /><br /><br />I mormorii, non appena esce dalla sua cabina, non tardano a farsi sentire.<br />Per quanto la Fortezza delle Scienze sia enorme e ormai decisamente popolata, non può certo passare inosservato un uomo perfettamente identico allo scomparso Hiroshi Shiba, asso della Formula Uno.<br />Hiroshi vede gruppetti di persone che non gli staccano gli occhi di dosso, che si chiedono se davvero abbiano visto bene, che lo guardano – completamente dimentichi della situazione in cui si trovano tuttora – come si guarda una celebrità di cui hanno accidentalmente incrociato la strada.<br /><br /><br />Hiroshi, pur sorridendo, li ignora.<br />Decisamente, chi desidera incontrare è una persona in particolare. La trova in sala mensa, con la faccia piuttosto tesa e triste, mentre manda giù qualche boccone della cena.<br />“Sono tornato… Micci”<br />Miwa alza lo sguardo.<br />Sgrana gli occhi.<br />Hiroshi fa per porgerle una mano, ma è un gesto inutile perché, singhiozzando di gioia, la ragazza lo stringe in un abbraccio.<br /><br /><br /><img height="300" src="http://jackmonkey.altervista.org/quaranta/dt_03.jpeg" width="400" border="1" /><br /><br /><br />“Silen…”, mormora Amon, spalancando gli occhi.<br />Maria lo guarda, lievemente perplessa, mandando un’occhiata a Tetsuya. Il pilota del Great, per il momento non sembra dargli attenzione, impegnato com’è a mostrare a Tonda il suo robot.<br />“Vede? Questo è il Drill Pressare Punch che ha progettato. Ricorda che mi raccontava di aver avuto delle sovvenzioni per la sua progettazione?”<br />“Incredibile… non mi sarei mai aspettato...”<br />Tetsuya fa un sorriso compiaciuto. “In un certo senso è merito suo se mi sono cavato dai guai in battaglia molte volte…”<br />Amon intanto si avvicina a Minerva X, la guarda intensamente, ne studia la forma.<br />“Anche il volto è identico…”<br />“Il volto? – chiede Maria – cosa intendi dire?”<br />La figura intabarrata di Amon si volta lievemente dietro di sé, rivolgendosi alla pilotessa pur senza guardarla direttamente.<br />“Chi è il progettista di questo robot?”<br />I passi di Tetsuya – seguiti da quelli del professor Tonda – precedono di poco la risposta del pilota del Great Mazinger.<br /><br /><br />“Juzo Kabuto. La stessa mente dietro la nascita di Mazinger Z”<br /><br /><br />Con una mano, Amon fa per accarezzare la pelle di Lega Z dell’enorme robot davanti a lui.<br />“Fai attenzione”, dice Maria.<br />“Non mi succederà nulla”<br />Maria fa per aggiungere qualcosa, prima di venire distratta. Distratta da una percezione, qualcosa che sembra provenire da Minerva X, proprio nel momento in cui Amon la sta accarezzando. Un’emozione, che ha a che fare con la rabbia, ma che non si esaurisce proprio lì…<br />“L’hai sentito anche tu, vero?”, sogghigna Amon.<br />Poi, parlando a voce più alta: “Questo dottor Kabuto ha compiuto ricerche sull’Himalaya, prima di realizzare questo robot?”<br />“Himalaya?”<br />La voce di Tetsuya si fa tirata e preoccupata. Il ricordo di Duke Fleed e della sua corte di mostri proprio nelle profondità dell’Himalaya, non l’ha affatto abbandonato.<br />“Conosci anche Daisuke?”<br />Amon lo guarda con un’espressione perplessa. “Beh… prima della guerra, ne ho conosciuti parecchi con quel nome. Nessuno di troppo importante”<br /><br /><br />Il sole sembra far brillare la costa coreana in cui, scomparsa la minaccia di Angoras e dei suoi Chip Kamoi, la Fortezza delle Scienze si è ancorata. Dentro il Brian Condor, mentre il Great Mazinger si tuffa nelle nuvole seguito da Minerva X, Tonda non riesce a trattenere un moto di sorpresa.<br />Tetsuya fa un sorriso. “La guardi bene, capomastro… quella è la Fortezza delle Scienze. L’ultimo baluardo dell’umanità”<br />L’atterraggio dei due piloti, sul ponte, è accolto con gioia da tutti i membri della base, accorsi fuori. Con grande sorpresa di Tetsuya e Maria, perfino l’intrattabile Sayaka è salita sul ponte a salutarli. E, benché sia palese che la sua speranza sia rivedere anche Koji, per una volta non sembra voler fare nessun commento ostile nei confronti degli altri piloti.<br />Ci sono anche Yumi e Umon e, se il secondo mantiene la sua aria tranquilla, il primo ha gli occhi offuscati da una profonda tristezza.<br />Tetsuya, il primo ad accorgersene, si stacca dalla folla di persone che lo stanno circondando e si apparta con lui.<br />“Lo ritroveremo, professore. Non deve preoccuparsi”<br />Un sorriso amaro compare sulle labbra di Yumi, mentre si incammina insieme agli altri nella Sala Riunioni. “Sanshiro non sembra essere così ottimista”<br />“Koji è vivo – ripete con ostinazione Tetsuya – Sono pronto a giurarlo”<br />Yumi annuisce. “Grazie”, mormora poi, rivolto a Tsurugi, prima di aprire la porta scorrevole della sala.<br /><br /><br />Gli altri, Hiroshi e Sanshiro sono già dentro. Né Maria né Tetsuya sembrano particolarmente sorpresi nel vedere il primo in forma umana. Solo Maria nasconde un risolino nel vederlo bardato con il suo vecchio completo anni Settanta.<br />I nostri raccontano a uno sbalordito Yumi il resoconto di tutto ciò che è accaduto. Benché alcuni punti – come la follia di Koji sul Mazinkaiser – gli siano difficili da accettare, lo scienziato ascolta tutto, attentamente, mentre Umon trova conferma della teoria già esposta molto tempo prima, secondo cui Daisuke e Maria vengano da un altro tempo, più che da un altro spazio.<br />A sua volta, i due scienziati raccontano di come, sconfitto Angoras, la base Incredibile Power e la Fortezza abbiano collaborato per cacciare definitivamente i Chip Kamoi dalla Corea, e di come i due team di scienziati – quello coreano e quello giapponese – abbiano collaborato per creare il robot trasformabile Groizer X, a cui si deve buona parte della liberazione.<br />Anche Tetsuya e Maria apprendono, con una buona dose di apprensione, la notizia di quanto sia imminente lo scontro contro il Grande Generale Nero.<br />“In ogni caso – conclude Yumi, vedendo il misterioso Amon insieme agli altri piloti – ci sono molte cose di cui discutere. Stando a quanto dici, ti sei imbattuto in alcuni degli esseri mutati che infestano il Giappone”<br />“Non è esatto – risponde l’altro in tutta serietà – io sono il Generale Amon della Tribù demone. I miei simili mi conoscono come il Macellaio dell’Inferno”<br />L’intera sala resta in un silenzio impietrito.<br />Poi Sanshiro scoppia sguaiatamente a ridere, mentre Yumi rivolge al visitatore uno sguardo seriamente preoccupato.<br />“Forse avresti bisogno di riprenderti, prima che continuiamo a parlare…”<br />“Sapevo che avreste reagito in questo modo”<br />Amon si toglie gli stracci, restando a petto nudo. Due profonde cicatrici, rosse e incrostate di sangue, gli solcano le scapole.<br />Una paura sottile e ingiustificata si fa strada in tutti i presenti, poco a poco. È una paura istintiva, la paura della preda.<br />Maria sente un dolore fortissimo a tutti i muscoli del corpo, come se l’ospite Vegan vi si aggrappasse con furia.<br /><br /><br /><img height="400" src="http://jackmonkey.altervista.org/quaranta/akira2.jpeg" width="400" border="1" /><br /><br /><br />Poi, dalla schiena di Amon spuntano due ali nere, membranose e con un’impressionante apertura.<br />“Questo è solo una parte della mia trasformazione”<br />“N-non è possibile”, mormora Yumi, a occhi spalancati.<br />Le ali circondano il corpo di Amon, quasi a proteggerlo. Parte dei suoi muscoli facciali ogni tanto si irrigidisce, si contrae, come se qualcosa dentro stesse lottando per prenderne il possesso.<br />“Sei… sei come infestato?”, chiede Maria, convinta che quello che si agita dentro il corpo del ragazzo non sia molto diverso dal suo parassita.<br />“No. Ho… ho il corpo di un demone. Ryo mi ha aiutato, in questo, quando mi facevo chiamare Akira. Akira Fudo”<br />“Quindi… sei una sorta di Devilman? – chiede Tetsuya – sono state le radiazioni a farti questo?”<br />“No. Ryo organizzò una sorta di sabba, chiamando alcuni sbandati e chiudendoli in uno stanzone in cui farli ballare, ubriacarsi e perdere il controllo…Poi ne uccise alcuni. Il sangue ha richiamato il demonio sulla nostra riunione… i demoni hanno iniziato a prendere possesso di tutti quelli che erano lì… salvo… salvo me… perché l’ho in qualche modo… sottomesso”<br />L’espressione dimessa negli occhi di Akira, non convince nessuno riguardo la verità delle sue parole. Per quanto a sua volta un demone creato dalla scienza, lo stesso Hiroshi guarda profondamente colpito l’essere davanti a lui.<br />“L’ultima volta che abbiamo visto Ryo Asuka – lo interrompe Maria, evitando di specificare che questo è accaduto nel futuro – non era più un essere umano. Era una sorta di angelo, una creatura di luce con dodici ali… ma quello che faceva non aveva nulla di angelico”<br />“Allora forse ha funzionato. Forse anche Ryo è diventato un devilman. All’inizio pensavamo che nessun demone avesse cercato di fondersi in lui. In ogni caso ho bisogno di trovarlo”<br />“Oh – risponde Maria freddamente – Anche noi vogliamo trovarlo. Io specialmente”<br />Yumi la interrompe. “Ti prego, Akira. Dicci quello che sai sui demoni”<br />“AMON! – ruggisce l’altro – IL MIO NOME E’ AMON!”<br />Il corpo del ragazzo si trasforma ulteriormente. I muscoli si gonfiano sotto al corpo. I vestiti si strappano in mille pezzi, mentre la bocca si spalanca in una tagliola di zanne acuminate e mostruose. La testa si deforma e placche chitinose compaiono sugli avambracci e la zona del pube, ricoprendoli completamente. Una lunga coda appuntita striscia per terra. La pelle diventa violacea.<br /><br /><br />Davanti a loro, il demonio.<br />Tra tutti, Hiroshi guarda l’essere con il fiato mozzo. La sua forma non è troppo distante da quella che assume lui, nel suo corpo di cyborg.<br /><br /><br />Tetsuya guarda il professore, dandogli silenziosamente cenno d’essere pronto a intervenire.<br />“Va bene, Amon”, risponde Yumi, con tutta la tranquillità che riesce a simulare.<br />Il mostro si piega verso lo scienziato, sentendone tutta la paura e sorridendo. “Potete continuare a farmi domande, se volete”<br />“Se esistono esseri come te – chiede Yumi, cercando disperatamente di mostrarsi padrone della situazione – come mai non ne sono mai state trovate tracce da nessuna parte?”<br />La voce del demone è bassa e profonda, una sorta di ringhiare articolato.<br />“Sono state le glaciazioni a distruggerci. Siamo stati imprigionati nel ghiaccio millenni fa. Imprigionati ma non morti. Centinaia di creature come me sono pronte a risvegliarsi… e da qualche tempo a questa parte, lo stanno facendo, sempre di più… Ryo diceva che la maggior parte di loro è sepolta sotto l’Himalaya”<br />Di nuovo, gli sguardi dei reduci del futuro sono più che eloquenti. Il ricordo dei mostri custoditi da Duke Fleed e dal suo esercito, è più che vivido.<br />“Anche i Mikeros dicono di essere stati risvegliati da un sonno di millenni. Forse c’è qualche collegamento”, osserva Hiroshi.<br />Lo sguardo del demone scocca verso di lui. “Loro non c’entrano niente”<br />Maria, in disparte, annuisce. Come se sapesse dell’argomento molto più del resto dei piloti, approva silenziosamente le parole dell’uomo diavolo.<br />“Ho combattuto alcuni dei mostri di cui parlate – prosegue Amon – sono simili a noi solo in superficie”<br />Il mostro resta a riflettere per qualche istante e poi, di nuovo, si rivolge a Yumi.<br />“Posso aiutarvi contro di loro, se volete”<br />Lo scienziato non fa trapelare la minima emozione dal volto. “In cambio di cosa?”<br />“Risposte. E sembra che Ryo Asuka ora ne abbia a sufficienza per entrambi”<br />“Ryo Asuka è mio”, sibila Maria. Amon si volta verso di lei, non appena pronuncia queste parole, con un ghigno divertito.<br /><br /><br />Yumi resta meditabondo di fronte alla proposta di Amon. Per alcuni minuti, nessuno dei presenti dice una parola.<br />Tetsuya, che continua a guardare quello strano ospite con palese sospetto e ostilità.<br />Sanshiro che, senza nemmeno ammetterlo a se stesso, sente in quella creatura un’inquietante affinità.<br />Hiroshi, che sembra invece bendisposto ad accettare ogni aiuto all’Armata, in un momento simile.<br />E Maria, che per il momento sembra preoccupata da diversi altri problemi, anche se in qualche modo incuriosita.<br />È Yumi, alla fine, a spezzare il silenzio.<br />“Grazie per le informazioni e la collaborazione. Ora però devo chiederti di lasciare questa sala. Dobbiamo parlare di cose piuttosto importanti per la nostra armata”<br />Il ghigno demoniaco di Amon si allarga, per un momento. Un momento in cui tutti sentono pericoloso l’atto stesso del respirare.<br />“Chiedimelo per piacere”, ringhia il demone.<br />I lineamenti di Yumi si irrigidiscono dalla paura. Una vena sulla sua fronte sembra porsi in particolare rilievo.<br />“No. Te lo ordinerò civilmente, come faccio coi miei piloti. Ma sono il capo di questa base e, se resterai qui, dovrai tenerlo presente. E questo è un ordine”<br />Il muso del mostro si colora di un ringhio che è qualcosa di indefinibile tra una smorfia di rabbia e un sorriso compiaciuto.<br />“Va bene”, dice Akira, ritrasformatosi improvvisamente nella sua forma umana. “Avvisatemi se ci sono delle novità”<br />Le porte dietro di lui si chiudono di colpo.<br /><br /><br />“Professore… si fida di lui?”, chiede immediatamente Tetsuya.<br />“No. Ma per il momento qualunque aiuto può farci comodo. E anche noi stiamo cercando Ryo Asuka, dopotutto. Stando a quello che dite, potrebbe avere un ruolo affatto marginale, nei prossimi eventi”<br />Maria annuisce, mentre un’ombra di rabbia le vela il volto, al ricordo dell’ultima conversazione con il misterioso Asuka.<br />Tetsuya si rivolge ancora a Yumi.<br />“Crede che sia vero, quello che dice sui demoni? È palesemente in contrasto con quanto abbiamo visto noi alla Human Alliance”<br />Yumi scuote la testa. “Penso sia anche lui una sorta di esperimento di laboratorio. Probabilmente lo choc lo ha portato a inventarsi questa strana storia…”<br />“Diceva di conoscere Minerva, però… o Silen, come la chiama lui”, mormora Maria.<br /><br /><br />Yumi rimane per qualche secondo in silenzio. Poi si rivolge a Maria. “Al momento ci sono altri problemi. C’è la proposta di Rigarn… credi ci sia una qualche spiegazione per cui abbia chiesto di parlare con te?”<br />Maria resta un attimo in silenzio.<br />È arrivato il momento che temeva. Quello di rivelare ai suoi compagni cos’ha scoperto nella grotta di Rigarn. Ciò che Duke Fleed, nel futuro, le aveva chiesto di non rivelare.<br />“Ho letto la mente di Rigarn, nel futuro. E ho visto delle immagini…”, comincia.<br /><br /><br /><img height="300" src="http://jackmonkey.altervista.org/quaranta/Goldrake.-.50.-.Eliminate.Alcor._dvdrip.by.iuppi_.avi_000318600.jpg" width="400" border="1" /><br /><br /><br />“Ho visto un paesaggio preistorico, con demoni simili a quelli che abbiamo incontrato alla Human Alliance. Poi ho visto una specie di sala di hangar. Alcuni ufficiali giapponesi ai piedi dei corpi giganteschi dei Generali di Mikeros… i Generali erano come i nostri robot, da spenti. Perché erano robot, niente più che le Machine Beast che abbiamo visto a Berlino, solo forse più potenti. Anche se in loro c’era già qualcosa di… ostile… demoniaco.<br />“Poi, i corpi degli ufficiali venivano fusi ai mostri meccanici. Urlavano di paura, di dolore, sotto lo sguardo freddo degli scienziati che continuavano a fissare la trasformazione.<br />“E alla fine… alla fine diventavano quello che stiamo combattendo adesso”<br /><br /><br />Sanshiro interrompe Maria, con uno sbuffo che è qualcosa di simile a una risata.<br />“Vuoi dire che i Generali di Mikeros sono stati creati dagli esseri umani? Ma a che scopo?”<br />Tetsuya ripete a mezza voce una domanda che il dottor Kabuto gli rivolse poco dopo la formazione dell’Armata Mazinger. Una domanda che non ha mai completamente dimenticato.<br />“Se sono creature imprigionate in un sonno millenario… perché i loro nomi a volte sembrano una storpiatura dell’inglese? Perché riprendono nomi della cultura a loro posteriore… come Giulio Cesare?”<br />“Prima del suo attacco kamikaze – riprende Maria – Ran mi scrisse una lettera… e un passaggio mi rimase impresso. Citava i nomi di alcuni Generali di Mikeros che avevamo incontrato, come Birdler. Ma ne citava anche altri che non avevamo mai visto, come Yuri Caesar e che non abbiamo tuttora fronteggiato, Hardias. Come faceva a conoscere quei nomi? Quando lei, professore, ci ha letto quei nomi dagli appunti di Juzo Kabuto, credevo fossimo i soli a conoscerli”<br />“Infatti è così”, replica Yumi, completamente atterrito dalla rivelazione. “Ma Sanshiro ha ragione… perché crearli?”<br />“Per i Vegan – dice Maria – Sono sicura che la Human Alliance, o forse Juzo Kabuto stesso abbiano creato i Mikeros in previsione dell’invasione dei Vegan”<br />“Questo non è possibile! Juzo non avrebbe mai fatto nulla di così mostruoso!”, replica Yumi.<br />Maria scuote la testa. “Non ne sarei così sicura. Sono anzi abbastanza certa che i Mikeros siano stati i predecessori dei Mazinger. Sia come sia, stando al racconto di Rigarn, le armi Mikeros furono imprigionate in hangar sotterranei, in attesa di venire usate…”<br />Tetsuya annuisce, ripensando ai numerosi mostri Mikeros inattivi visti con Daisuke nell’Area 51.<br />“Qui, accade qualcosa che gli scienziati non avevano previsto. Sottoterra, i Mikeros non erano soli – prosegue Maria – Qualcuno… o qualcosa con enormi poteri mentali lentamente, giorno per giorno, riscrisse la loro memoria, sovrapponendovi quella di creature rimaste incastrate sottoterra a dormire per millenni. Chi sia stata questa… chiamiamola entità e perché l’abbia fatto, è un mistero anche per Rigarn. Fatto sta che, dopo questo, i Mikeros riemersero dalla terra, pretendendo un pianeta che spettava loro di diritto”<br />“Come la storia dei demoni raccontata da Amon”, mormora Yumi.<br />“Qualcuno con poteri mentali come Ryo Asuka? E perché l’avrebbe fatto?”, dice Hiroshi.<br />“Anche io avevo pensato all’inizio che fosse stato lui. Ma Ryo mi ha detto di non avere nulla a che vedere con ciò che è successo e, solo in questo, credo non avrebbe avuto motivo di mentirmi. Anche se i fatti hanno dimostrato che Asuka è tutto meno che un umano”<br />Poi Maria abbassa leggermente la testa. Aspetta di avere l'attenzione di tutti e continua.<br />"Non è questa la cosa grave. Parte dei ricordi di Rigarn sono molto simili allo scenario preistorico che ha descritto Amon. Ho come l'idea che uomini e macchine non siano che i due terzi della fusione che ha generato i Mikeros. E che il terzo mancante potrebbero essere quelli che chiama demoni"<br />Tetsuya la guarda per qualche istante. Poi aggiunge, meditabondo: "Forse, allora, se i Mikeros sono la prova generale dei Mazinger, anche i nostri robot potrebbero avere dentro qualcosa di simile. Forse i famosi Protocolli MZ che abbiamo cercato indicano proprio questo. Il fatto che i piloti si fonderanno al proprio robot e al demone che c'è dentro... magari in un modo più sottile di quanto non sia successo ai Mkeros"<br />"Stupidaggini...", sbuffa Sanshiro.<br />"Tu, fra tutti, dovresti sapere che non è una stupidaggine", risponde di rimando Tetsuya. Il pilota del Gaiking aggrotta la fronte, senza replicare.<br />"No - li interrompe Yumi - nemmeno io trovo un minimo di base credibile a un'ipotesi del genere. Ci stiamo facendo suggestionare e stiamo cadendo in una serie di superstizioni"<br />"Non era questo, ciò che diceva nel futuro", replica Tsurugi.<br />Sanshiro si alza sbuffando. “Sono tutti problemi che non ci riguardano. Erano umani? Sono sempre stati mostri? Vanno sterminati e basta, fine della questione”<br /><br />Yumi interrompe la risposta che sta per dargli Maria con una nuova domanda.<br />“Questi sono tutte cose che però ti ha detto nel futuro. Ora come ora, Rigarn non può ricordarsi di tutto questo, e non può chiedere di parlare con te perché l’ha già fatto nell’epoca in cui siete rimasti imprigionati per qualche tempo”<br />“Si sbaglia, professore – dice Hiroshi – quel raggio di luce verde che è eruttato dal Fuji. Tutti noi l’abbiamo visto: noi nel futuro, voi nel presente… probabilmente anche nel passato è stato visto. Per un momento il tempo ha subito una compressione totale, per la potenza delle Radiazioni G. Forse, in seguito a quell’effetto, Rigarn si è in qualche modo ricordato di Maria… magari non nei particolari, ma quanto basta per considerarla affidabile”<br />“A ogni modo è Rigarn a non essere affidabile. Maria non deve accettare”<br />La voce risoluta del pilota del Great imbarazza per un momento la telepate. “Potrebbe essere la nostra unica occasione di avere un contatto con loro”<br />“Non abbiamo bisogno di un contatto. Entro breve decideremo le sorti di questa guerra scontrandoci col Generale Nero. Usano gli umani come materia prima… non si può trattare con loro!”<br />“Non è il caso di parlarne ora – li interrompe Yumi – Sarete sicuramente stanchi dopo tutto quello che avete passato e, per fortuna, possiamo ancora permetterci un minimo margine per valutare la situazione”<br />Tetsuya guarda Maria una volta ancora, risoluto a non farla partire.<br />La ragazza abbozza un sorriso, poi esce dalla stanza.<br /><br /><br />“Per me la fate troppo lunga – ripete Sanshiro, prima di andarsene – Ve l’ho detto: quando ci troveremo davanti, li ammazzeremo. Il discorso si chiude qui”<br /><br /><br /><img height="250" src="http://jackmonkey.altervista.org/quaranta/_Q-R_.Kotetsushin.Jeeg.ep.11._Divx6.51.704x396.24Fps_.avi_000542959.jpg" width="400" border="1" /><br /><br /><br />Verso sera, due figure sulla spiaggia si tengono per mano.<br />Avanzano verso il mare, con l’acqua fino alle ginocchia.<br />Lei tiene la mano di lui. La stringe quando lo sente fare un respiro troppo profondo e pesante per non nascondere delle lacrime.<br />Lui annuisce e, a sua volta, stringe la sua. Cerca di vincere i ricordi, il senso di colpa e la paura del domani.<br />Stringe un foglio tra le mani. Lo dispiega sull’acqua e lo guarda per l’ultima volta. È il disegno di una bambina, che ritrae Hiroshi, Miwa e lei. Il disegno che fece quando Maria giocando con lei, cercava di capire fino a che punto fosse avanzato il processo dei nanoidi nel corpo della bambina.<br />Il disegno che Hiroshi ha conservato in segreto e gelosamente in tutte le sue battaglie.<br /><br /><br />Il disegno, a pelo dell’acqua, viene trasportato verso l’orizzonte.<br /><br /><br />“Grazie di tutto, Mayumi”, mormora Hiroshi.<br />Si asciuga le lacrime, mentre Miwa, in silenzio, lo abbraccia.Generale Nerohttp://www.blogger.com/profile/02124278584103975139noreply@blogger.com7tag:blogger.com,1999:blog-11900829.post-2090809957581526302007-06-14T05:44:00.000-07:002007-06-14T08:55:19.137-07:00La storia fin qui... Parte 1 (scenari e trame)<img height="600" src="http://jackmonkey.altervista.org/riepilogo/gt_01.jpeg" width="416" border="1" /><br /><br /><br /><div align="justify">Ok... a grande richiesta, riepilogone di tutte le serie, con divisione delle varie trame e sottotrame, in modo da farvi raccapezzare.<br /><br /><br />Questo non vi esime dal leggere i vecchi post!! a seguire, un post sui personaggi della serie.<br /><br /><strong>La Guerra contro Hell.<br />L’inizio di una guerra perpetua.</strong></div><strong><br /></strong><br /><div align="justify"><strong><img height="250" src="http://jackmonkey.altervista.org/riepilogo/MazinKaiser.01.La.Battaglia.Dei.2.Mazinga.DVD.ITA.uto.avi_000184560.jpg" width="400" border="1" /><br /></strong><br /><br />Le truppe di <strong>Hell</strong> hanno invaso il Giappone nella seconda metà degli <strong>Anni Novanta</strong>.<br />Il motivo per cui questo folle scienziato tedesco ha mandato le sue Machine-Beast contro Tokyo, provocando alcune tra le più grandi stragi della storia del Giappone, sembra essere solo un mero desiderio di conquista. Le forze di difesa non hanno potuto nulla contro quelle di Hell: il punto di svolta della guerra è stato infatti determinato dall’intervento dell’Istituto di Ricerca per le Energie Alternative (il suo vero nome è Istituto di Ricerca per l’Energia Fotoatomica), con <strong>Mazinger Zeta e Aphrodite A</strong>.<br />Mazinger Z ha evitato che il Giappone finisse in mano a Hell, ma non ha potuto allontanare l’ombra di una grave crisi economica provocata dalla guerra stessa. Tale crisi ha portato la nascita di alcuni gruppi terroristici (come il terribile <strong>Movimento Riformista</strong> di Hayato Jin) e di protesta (il pacifico movimento No-Global capeggiato da Daisuke Umon o la sinistra High Guerrilla di Mondo Saotome). Anche la Yakuza e altre famiglie mafiose hanno beneficiato dei disastri della guerra.<br /><br />Il Giappone è stato abbandonato a se stesso nella guerra contro Hell: l’ONU ha rifiutato di intervenire e Mazinger è stato l’unico difensore dei confini nipponici (ragione per cui Koji Kabuto è considerato una sorta di eroe nazionale). Nella <a href="http://deidemoni.blogspot.com/2005/07/10-la-donna-che-cadde-sulla-terra.html">puntata 10</a>, i nostri scopriranno che Hell aveva preso accordi con il governo degli Stati Uniti per una politica di non intervento e dell’assoluta autorità sulla sua isola di Bados, in cambio di un futuro aiuto contro l’invasione aliena dei Vegan.<br />Gli USA, pesantemente influenzati dalla <strong>Human Alliance</strong>, hanno accettato con piacere.<br /><br />In realtà, molto è stato dagli altri stati proprio per contrastare Mazinger. La paura che il Giappone, finita la guerra con Hell, si ergesse a nuova superpotenza mondiale, ha portato gli Stati Uniti a progettare <strong>Gaiking e il Drago Spaziale</strong> – su<strong> iniziale progetto di Hell</strong> – proprio come una sorta di anti-Mazinger.<br />Il Giappone, dal canto suo, ha invece iniziato la costruzione di mezzi di supporto come i mecha BT. Per salvare la facciata, l’ONU ha invece progettato la nave da supporto Alphard, assicurandosi di non vararla in tempo per l’ultima battaglia.<br />Il fenomeno Mazinger ha avuto ripercussioni in Corea, con la costruzione di alcuni robot come Taekwon V.<br /><br />L’ultimo scontro con Hell, a Bados, doveva essere la più grande vittoria di Mazinger Z. Invece è diventato l’inizio del lungo incubo mondiale di dominazione Mikeros. Il Duca Gorgon stesso, un tempo alleato di Hell, lo tradisce poco prima dell’invasione, quando lo scienziato esaurisce la sua utilità.<br />Dopo l’avvento di Mikeros, l’esercito di Hell è andato allo sbando.<br /><br />Il <strong>Barone Ashura</strong> sembra essere morto dopo un attacco kamikaze contro i nuovi invasori, insieme alla sua Gool.<br />Il <strong>Conte Blocken</strong> ha per un certo periodo tenuto “libera” la Germania dagli attacchi Mikeros, reintroducendovi una dittatura di stampo nazista. Anch’egli ha trovato la morte nella grande battaglia a Berlino contro le forze del Generale Yuri Caesar.<br />Il <strong>Duca Gorgon</strong>, passato definitivamente dalla parte dei suoi antichi padroni, è stato ucciso da Mazinger Z a Yoshida, nella prima grande battaglia dell’Armata.<br />Hell, catturato dai Mikeros a Bados mentre era in fin di vita, è riuscito a scappare e ha combattuto contro di loro, usando le sue Machine-Beast e quelle che la resistenza americana chiama “le truppe nere”. Poi, è stato convinto dal Ministro Argos a cessare le ostilità e ha ripreso la guerra contro i nemici di sempre, la Fortezza delle Scienze e la famiglia Kabuto. Durante la battaglia di Berlino ha rinunciato a ciò che restava della sua umanità per trasformarsi definitivamente nel Gran Maresciallo Inferno.<br />Alcuni assistenti di Hell, nell’equipe scientifica (i dottori <strong>Lando, Cowen e Stinger</strong>) sono stati salvati dai mostri Mikeros dalla Squadra Getter e poi reclutati nel Centro Ricerche Saotome.<br /><br />Tuttora, la popolazione giapponese è rimasta così colpita dall’eccidio provocato da Hell che ricorda l’anniversario del suo primo attacco con un particolare <strong>Giorno della Memoria</strong>.<br /><br /><br /><br /><strong>Mikeros.<br />L’esercito delle Sette Armate.</strong></div><strong><br /></strong><br /><strong><img height="250" src="http://jackmonkey.altervista.org/riepilogo/MazinKaiser.08.MazinKaiser.Contro.il.Generale.Nero.DVD.ITA.uto.avi_002813320.jpg" width="400" border="1" /></strong><br /><div align="justify"><strong><br /><br /></strong><br />I Mikeros arrivano alla fine della guerra tra il Giappone e le forze del Dottor Hell. Sono mostri giganti, biomeccanici, comandati dal Grande Generale Nero e a loro volta asserviti a un'entità non ben definita che chiamano Imperatore delle Tenebre. Dicono di essere creature antiche riemerse da un sonno millenario, per riprendersi una terra che spetta loro di diritto. <strong>La Fortezza delle Scienze</strong> del Dottor Kabuto sembra aver previsto da anni l'avvento di queste creature, costruendo il Great Mazinger e addestrando Tetsuya Tsurugi e Jun Hono apposta per distruggerle.<br />Il loro arrivo mette in ginocchio, però ogni forma di difesa. Per fermarli, i governi dei vari pianeti daranno inizio a massicci bombardamenti del tutto inutili con testate a energia Getter (dal potenziale estremamente basso). I Mazinger stessi (Z e Great) si dimostrano inefficaci alla loro potenza, tanto che la Fortezza si <strong>inabisserà per un anno sotto al mare</strong> per potenziare i suoi robot. Per contrastare Mikeros, viene formata l'Armata Mazinger, che includerà anche Grendizer, Minerva X, Jeeg e Gaiking.<br />L'Armata inizia la sua guerra, liberando alcune città del Giappone e poi venendo costretta a spostarsi in America e, successivamente, in Europa. <a href="http://deidemoni.blogspot.com/2005/05/06-la-verit-viene-celata.html">Nella puntata 6</a>, i nostri scopriranno che Mikeros usa gli umani o come schiavi lobotomizzati o come parti di ricambio organiche. In Germania, gli esperimenti del dottor Heinrich su sua figlia (<strong>trasformata nel mostro meccanico Rain X1</strong>), danno da pensare che sia possibile per gli esseri umani costruire forme di vita Mikeros. E forse, anche quelli che hanno invaso la Terra potrebbero non essere altro che dei prodotti umani (cosa che spiegherebbe i nomi <strong>decisamente anglosassoni</strong> di alcuni Generali). In seguito, anche Hell diventerà un mostro Mikeros – il Gran Maresciallo Inferno – fondendosi insieme a un mostro meccanico in un intenso “bagno” di raggi Getter, <a href="http://deidemoni.blogspot.com/2006/03/23-il-sacrificio-di-kenzo-kabuto.html">nella puntata 23.<br /></a>Ultimamente, sembra che l'Impero Mikeros sia diviso all'interno. <strong>Il Primo Ministro Argos ha complottato per destituire il Generale Nero e mettere al suo posto il Gran Maresciallo Inferno.</strong><br />C’è il dubbio che l’energia Getter possa alimentare la parte meccanica dei mostri Mikeros. E’ certo che quando invocano il nome dell’Imperatore delle Tenebre, una vampata di energia sembra percorrere i loro corpi alleviando le loro ferite o dotandoli di una rinnovata potenza.<br /><br /><br /><br /><strong>Impero Jamatai</strong></div><strong>Il funerario esercito della Strega</strong><br /><br /><br /><img height="250" src="http://jackmonkey.altervista.org/riepilogo/_Q-R_.Kotetsushin.Jeeg.ep.02._DivX6xx.704x396.24fps_.avi_000595177.jpg" width="400" border="1" /><br /><div align="justify"><br /><br />Inizialmente, <strong>l'Impero Jamatai è alleato del Generale Nero</strong>. Anche se le sue origini restano poco chiare (all'inizio sono confusi coi Mikeros stessi), sembra che pure la Regina Himika e i suoi ministri siano reduci da un sonno duranto centinaia di anni. Himika, per un certo periodo, diventa <strong>la veggente personale del Generale Nero</strong> e mette in guardia il popolo Mikeros da <strong>un'invasione aliena che prevede imminente</strong>, a opera di creature chiamate Vegan.<br />Himika è convinta che un umano sia destinato a guidare la guerra contro i Vegan, guerra che predice sarà molto più terribile e sanguinosa di quella combattuta tra Mikeros e umani.<br />Il Generale inizia a cercare quest'umano, creando i primi screzi con Argos, che vorrebbe invece semplicemente continuare la conquista e lo sterminio dei nemici.<br />La fedeltà di Himika è comunque molto fragile: nella <a href="http://deidemoni.blogspot.com/2005/10/13-nuovi-amici-nuovi-nemici.html">puntata n. 13</a>, la prima in cui le forze Jamatai compaiono, Amaso – uno dei ministri della Regina – propone all’Armata <strong>un aiuto per occupare Tokyo al momento opportuno, in cambio di un alleanza contro i Vegan.</strong><br />Quando il Generale Nero verrà destituito, Himika taglierà definitivamente ogni alleanza con Mikeros e convincerà il giovane Duke Fleed a seguirla alla guida dell'Impero Jamatai.<br /><br /><br /><strong>Vegan<br />l’incubo venuto dalle stelle<br /></strong><br /></div><div align="justify"><img height="300" src="http://jackmonkey.altervista.org/riepilogo/veganface.jpg" width="400" border="1" /></div><div align="justify"><br /><br />I Vegan fanno la loro prima apparizione nella <a href="http://deidemoni.blogspot.com/2005/07/10-la-donna-che-cadde-sulla-terra.html">puntata n. 10</a>, quando Tetsuya e Daisuke esplorano l’Area 51, in cui Maria afferma di esser stata imprigionata per anni. <strong>I Vegan sono parassiti alieni in grado di entrare nel corpo degli esseri umani e di mutarli in forme organiche e completamente instabili: agglomerati di carne, tentacoli, chele, zanne e occhi spalancati</strong>. I primi alieni Vegan potrebbero essere comparsi nel crash di un robot gigante (Minerva X) a Roswell: la pilotessa del robot è infatti stata trovata appestata dai Vegan. I militari americani la portano all'Area 51 e compiono esperimenti su di lei, clonandola e studiando ogni fase dell’infestazione aliena. Per molto tempo si crederà che la pilotessa in questione fosse Maria, clonata dando vita alla sua “gemella” Grace.<br />Nella <a href="http://deidemoni.blogspot.com/2007/06/39-io-sono-koji-kabuto-e-questo-e.html">puntata 39</a> si scoprirà che l’originale dei cloni è proprio Grace, schiantatasi con Minerva non da un altro pianeta, ma <strong>dal futuro</strong>. </div><div align="justify"><br /><br />I Vegan non sembrano essere assolutamente comparabili ad alcun organismo terrestre. Non si sa se hanno un'intelligenza propria nè quali siano i loro scopi. Vicino agli Stati Uniti esiste un'isola talmente infestata dalle creature aliene <strong>da essere considerata un organismo Vegan a se' stante</strong>. Qui vi abita Zeku Alba, uno scienziato dell’Area 51 auto-infestatosi dai parassiti per studiarne lo sviluppo. Zeku Alba ha predetto a Maria <strong>12 anni</strong> prima che il parassita Vegan prenda del tutto il controllo sul suo corpo. Tale periodo di “incubazione”, però, non sembra essere fisso. L’infestazione potrebbe anche essere contagiosa, ma ancora non si sa in che modi.<br />Nella <a href="http://deidemoni.blogspot.com/2007/06/39-io-sono-koji-kabuto-e-questo-e.html">puntata 39</a> saranno proprio i nostri eroi, sovraccaricando di energia l’Imperatore delle Tenebre e facendogli lanciare una sorta di allarme cosmico, a dare inizio all’invasione Vegan, comunque ancora ben lontana dall’essere una minaccia.<br />Sembra che Duke Fleed avrà un ruolo fondamentale quando questi esseri invaderanno in maniera massiccia la Terra: poco rassicurante è il fatto che <strong>anche Mikeros e Jamatai ne siano spaventati.<br /></strong>Alcuni - nel futuro, Duke Fleed - identificano i Raggi Getter come Raggi Vegatron, attribuendo ad essi la stessa origine aliena dei parassiti.<br />Nell’Area 51 viene visto un filmato in cui il dottor Hell sembra prendere accordi con il governo amricano per un aiuto nella “futura minaccia”, in cambio della piena autorità su tutta l’isola di Bados.<br /><br /><br /><strong>Human Alliance, speranza dell’umanità o fabbrica di orrori?<br /></strong><br /></div><img height="300" src="http://jackmonkey.altervista.org/riepilogo/Devil_Lady__25__26__Dio_By_Uto.avi_000352920.jpg" width="400" border="1" /><br /><div align="justify"><br /><br />Questa misteriosa organizzazione compare per la prima volta nella <a href="http://deidemoni.blogspot.com/2006/07/27-human-alliance.html">puntata 27</a> . Sembra esser dietro a buona parte dei <strong>progetti di ingegneria bellica e robotica</strong> dall'avvento di Mazinger Z (o forse prima ancora). I suoi scopi non sono chiari e il suo campo di interesse copre la <strong>scienza, la tecnologia, ma anche l'archelogia, l'occultismo e la genetica</strong>. Per la Human Alliance hanno lavorato alcuni dei più grandi luminari della scienza, come <strong>Juzo Kabuto, Saotome e il dottor Shiba</strong>. Hanno anche lavorato per lei molti scienziati in maniera del tutto inconsapevole, credendo di sviluppare alcune idee per conto di ditte private, copertura dell’organizzazione.<br />Potrebbe essere l'ente che ha finanziato segretamente anni di ricerche per la costruzione dei robot e delle fortezze contro le invasioni non umane. Per quanto le sue finalità sembrino umanitarie, l'esplorazione di alcune sue basi abbandonate hanno portato alla luce <strong>esperimenti orribili e inumani su innocenti, atti a testare mutazioni genetiche</strong>. Alcuni documenti ipotizzano che perfino il Dottor Hell possa aver lavorato dalla loro parte, e che non siano <strong>affatto estranei all'invasione Mikeros.<br /></strong>In molte sedi della Human Alliance, i nostri hanno fatto i conti con esseri orribilmente mutati, chiamati demoni o <strong>Devil Beast</strong>. È quasi sicuro che la causa di tali mutazioni sia <strong>un’esposizione prolungata ai raggi Getter.<br /></strong>Nella Fortezza delle Scienze ci sono stati due agenti della Human Alliance, forse nel ruolo di supervisori al lavoro di Kabuto. Una era la professoressa Asamiya, psicanalista della base e figura di riferimento per Tetsuya (<strong>in seguito, si scoprirà essere invece una spia di Mikeros, la Marchesa Yanus</strong>) e Ran Asuka, enigmatica figura vicina in qualche modo a Maria. Ultimamente, quelli della Human Alliance hanno pesantemente sovvenzionato il Centro di Ricerche Saotome nello studio dei raggi Getter. Anche le sperimentazioni dell’Area 51 potrebbero essere sotto la loro supervisione.<br /><br /><br /><br /><strong>I robot</strong></div><strong>Dei o Demoni</strong><br /><strong><br /></strong><br /><div align="justify"><img height="250" src="http://jackmonkey.altervista.org/riepilogo/MazinKaiser.01.La.Battaglia.Dei.2.Mazinga.DVD.ITA.uto.avi_000227560.jpg" width="400" border="1" /><br /><br /><br />I robot pilotati dall'Armata Mazinger hanno aspetti e tratti poco chiari ai piloti ed agli scienziati stessi della Fortezza delle Scienze: sembrano ogni tanto perdere il controllo e sfuggire agli ordini dei piloti. Inoltre alcune volte <strong>manifestano tratti organici</strong>: pupille spuntano sui loro occhi e dalle loro ferite spruzza qualcosa di molto simile al sangue. Tetsuya, più volte, fa capire di essere convinto che dentro ai robot ci sia qualcosa, un'intelligenza senziente e oscura.<br />Maria sembra aver "dimostrato" questo con le sue doti da telepate (<a href="http://deidemoni.blogspot.com/2005/09/11-seconda-parte-lultimo-volo-del.html">puntata 11</a>): percepisce una sorta di anima nei loro robot, estremamente distruttiva e rabbiosa. Minerva X, in particolar modo, appare più propensa di altri robot a perdere il controllo.<br /><strong>Sanshiro, il pilota di Gaiking, sembra invece comportarsi come se la mente violenta del suo robot stesse poco a poco prendendo il posto della sua</strong> (<a href="http://deidemoni.blogspot.com/2006/09/28-il-demonio-che-in-me.html">puntata 28</a>).<br />Nessuno sa come i robot dell'Armata Mazinger siano stati costruiti. Nel futuro in cui a un certo punto precipitano i piloti, Yumi (<a href="http://deidemoni.blogspot.com/2007/05/38-la-differenza-tra-me-e-te.html">puntata 38</a>) si riferisce ai robot chiamandoli demoni e chiedendo che vengano distrutti.<br /><br /><br /><strong>Energia Getter </strong></div><strong>l’energia della Vita<br /></strong><br /><br /><img height="300" src="http://jackmonkey.altervista.org/riepilogo/ghettaenerghiru.jpg" width="404" border="1" /><br /><div align="justify"><br /><br />Scoperta dal professor Saotome, l’energia Getter ha un ruolo fondamentale in tutta la storia. Potenzialmente, Saotome e chiunque li abbiano studiati <strong>lega in maniera indissolubile i Raggi Getter all’evoluzione</strong>. Un’esposizione intensa dovrebbe infatti portare a incrementare in modo velocissimo i processi evolutivi. L’origine dell’energia Getter non è ben chiara, ma potrebbe essere <strong>aliena</strong> (ci si riferisce ai Raggi Getter con l’altro nome di raggi <strong>Vegatron</strong>, in relazione ai parassiti extraterrestri).<br />Usata a scopi bellici può avere effetti annichilenti. Va anche detto che l’unico bombardamento su larga scala di testate Getter non ha provocato grandi risultati contro i Mikeros, forse anche per il potenziale ESTREMAMENTE basso degli ordigni.<br /><br /><br />L’energia Getter è in grado di provocare mutazioni gravissime, classificate dalla Human Alliance come fenomeni <strong>Devil Beast</strong>.<br />Esposizioni più gravi potrebbero provocare sfasamenti temporali e perfino varchi dimensionali (fenomeni <strong>Death Cross</strong>: anche la corazzata Mikeros Demonika si sposta tramite fenomeni Death Cross). I nostri hanno viaggiato in un prossimo futuro proprio grazie a una concentrazione altissima di radiazioni Getter… e grazie a un altrettanto potente accumulo, sono tornati indietro.<br /><br /><br />- L’Imperatore delle Tenebre potrebbe essere una concentrazione tale di energia Getter da divenire energia senziente.<br />- - La prima volta che Grendizer si è messo in moto, nel suo pilota si è registrata una leggera radiazione Getter<br />- Un’altra radiazione Getter si è verificata a una perdita di controllo del Great da parte di Tetsuya, in Corea (<a href="http://deidemoni.blogspot.com/2006/11/30-in-nome-di-dio.html">episodio 30</a>)<br />- Dopo i bombardamenti Getter, in Giappone e nel mondo si sono verificate molte mutazioni Devil Beast. Un’androide è diventata autocosciente e ha preso il nome di Cutey Honey. Alcune donne nel Kanto hanno sviluppato capacità telepatiche<br />- Una fortissima radiazione Getter si è verificata in seguito ad alcune preghiere da parte di un gruppo di fanatici religiosi nella Fortezza.<br />- Le parti meccaniche dei mostri di Mikeros sembrano alimentate a Energia Getter.<br />- Una piccola radiazione Getter si sprigiona anche quando i robot perdono il controllo.<br />- I Vegan emanano forti radiazioni Getter.<br />- Energia Getter viene liberata quando i Devil beast fondono a vicenda i propri organismi.<br />- Se davvero l’Energia Getter è identificabile con l’Imperatore delle Tenebre, è stato grazie ad essa che Hell si è fuso con la sua Machine Beast personale, diventando una creatura Mikeros.<br /><br /><br /><strong>Tre Prototipi</strong></div><strong>Prove generali per la nascita di un dio</strong><br /><strong><br /></strong><br /><img height="250" src="http://jackmonkey.altervista.org/riepilogo/MazinKaiser.02.MazinKaiser.In.Azione.DVD.ITA.uto.avi_000396040.jpg" width="400" border="1" /><br /><br /><br />Da alcuni documenti, sembra che Mazinger Z non sia stato il primo robot. Una triade formata da tre prototipi precedenti, avrebbe costruito una <strong>prima generazione poi accantonata perché altamente incontrollabile</strong>.<br /><br /><br /><strong>Mazinkaiser</strong>: primo Mazinger in assoluto, è stato sviluppato da Juzo e Kenzo Kabuto. <strong>Kenzo Kabuto è morto durante il primo collaudo, quando il Koshiryoku Beam è partito da solo, senza alcun pilota nel robot. Da allora, Kenzo è stato poi ricostruito come cyborg.<br /></strong>Juzo lo chiamava “Imperatore Infernale” e – misteriosamente – si è preferito non usarlo né metterlo a punto per la guerra contro Hell. Non si sa dove sia stato abbandonato.<br />Kenzo ha poi dedicato parte della sua vita allo sviluppo del Great Mazinger, proprio per costruire un robot con le massime prestazioni in termine di controllo e potenza (v. <a href="http://guretomajinga.blogspot.com/">Gureto!)</a><br /><br /><br /><strong>Black Getter:</strong> Primo Getter, non ancora combinabile. Chi l’ha pilotato, lo definisce <strong>“stregato” e racconta di esser stato pervaso da un’incontrollata sete di violenza</strong>. In molti casi si è mosso da solo, senza pilota, tanto da rendere necessario il legarlo con delle pesanti catene nell’hangar. Tuttora in uso al Centro Ricerche Saotome.<br /><br /><br />Forse, anche se non è certo, il terzo robot potrebbe essere <strong>Minerva X</strong>, prima atterrata dal futuro negli anni ’50 e poi ricostruita da Juzo Kabuto. Alcuni dicono che, proprio per la sua pre-esistenza, Minerva potrebbe aver fatto da “modello” agli altri robot. Tuttora in uso alla Fortezza delle Scienze.<br /><strong><br /><br />Le rovine del mondo<br /></strong><br /><br /><img height="250" src="http://jackmonkey.altervista.org/riepilogo/MazinKaiser.08.MazinKaiser.Contro.il.Generale.Nero.DVD.ITA.uto.avi_000489040.jpg" width="400" border="1" /><br /><br /><br />L’avvento dei mostri Mikeros ha cambiato in maniera repentina e indelebile il mondo come lo conoscevamo.<br /><br /><br />Il mondo di adesso è un luogo in cui gli umani vivono nascosti in bunker di sopravvivenza, tra le rovine delle loro città o nell’insicurezza perpetua di boschi e campagne. I giganti camminano sulla Terra, e questo mondo è indiscutibilmente il loro. Perlustrano i cieli, il mare, il suolo.<br />I Generali si sono spartiti il pianeta. Anche se è possibile trovare mostri di ogni Armata, ciascun continente è più o meno sotto l’influenza particolare di uno dei Sette Condottieri. Ognuno ha dato la sua impronta di orrori nel luogo che governa.<br />Le fabbriche in cui gli umani sono usati come materia prima sembrano sorgere dappertutto.<br />La civiltà che credevamo indistruttibile, è testimoniata solo da un ammasso di rovine in cui camminano indisturbati mostri giganteschi e disumani. Per quanto alcuni angoli del globo siano stati ancora lasciati in pace… è solo questione di tempo.<br /><br /><br />L’<strong>Africa</strong> è dominio indisturbato del <strong>Generale Scarabeth</strong>. Le sue truppe di Insetti si sono dimostrate le più inumane di tutte quante, dando avvio a una campagna di <strong>sterminio indiscriminato degli umani</strong>. La contorta mentalità di Scarabeth ha fatto patire alle popolazioni africane qualcosa di simile a un sadico inferno sulla Terra. Il problema è che, proprio per i suoi eccessi, adesso la materia prima di esseri umani comincia a scarseggiare per le truppe. Proprio il bisogno di riorganizzarsi ha però impedito al Generale di entrare direttamente in battaglia, preferendo – al momento – difendere i propri confini. Scarabeth, però, presso gli altri Mikeros ha il “merito” di aver condotto <strong>sperimentazioni scientifiche sugli umani di grande interesse, per testare la loro resistenza e i loro limiti, sia fisici che mentali</strong>.<br /><br /><br />Gli <strong>Stati Uniti e il Canada</strong> sono dominio delle truppe dei Morti del Generale Hardias. Hardias ha offerto al Governo degli Stati Uniti un trattato, dopo le prime, devastanti battaglie: <strong>accettare di obbedire a Mikeros e fornire un quantitativo accettabile di umani per la manutenzione dei mostri, in cambio di un mancato sterminio</strong>. Il Governo USA ha prontamente accettato iniziando una feroce campagna di rastrellamento di esseri umani. A questo scopo ha anche usato la corazzata Drago Spaziale e il robot Gaiking, inizialmente progettati per venire usati contro Mazinger Z alla fine della guerra contro Hell, minacciando l’equipaggio di ripercussioni sui loro cari, tenuti prigionieri.<br />Il Drago Spaziale e Gaiking, dopo un violento scontro, hanno scelto di schierarsi con l’Armata Mazinger (<a href="http://deidemoni.blogspot.com/2005/11/15-scontro-fratricida.html">puntata 15 </a>).<br /><br /><br />L’assetto degli Stati Uniti non è cambiato quasi per nulla, esclusi i mostri che perlustrano le strade delle città e dei paesi… un orrore quotidiano, ormai accettato dalla gente comune.<br /><br /><br /><strong>L’esercito degli Stati Uniti serve ancora Mikeros.<br /><br /></strong><br />A questa situazione si è opposto un pugno di ribelli, capeggiato dall’ex maggiore <strong>Schwartz</strong>. Gli uomini di Schwartz, a volte brutali e crudeli quanto i loro aguzzini, hanno iniziato una disperata campagna per riprendersi gli Stati Uniti. Tetsuya e Daisuke li hanno incontrati <a href="http://deidemoni.blogspot.com/2005/07/10-la-donna-che-cadde-sulla-terra.html">nell’Area 51</a>, siglando l’inizio di una fragile e incerta alleanza con l’Armata Mazinger.<br />Inoltre, nel Sud America, anche Hell ha inizialmente condotto una guerra contro i mostri di Mikeros, per vendetta contro il voltafaccia di uno dei loro esponenti, il Duca Gorgon. <strong>Per qualche tempo, Hell ha schierato le sue Machinebeast contro le truppe di Hardias</strong>. Le truppe dello scienziato tedesco sono state chiamate l’Esercito Nero. Una grossa spina nel fianco per i Mikeros in America. E’ stato il Primo Ministro Argos a lavorare per una riappacificazione con il dittatore.<br />Ora, l’Esercito Nero è stato smantellato da quando Hell – a Berlino – si è trasformato nel Maresciallo dell’Inferno. <strong>Proprio il Maresciallo potrebbe aver posto una base in Sud America.<br /></strong>Dalle parti del continente Americano c’è anche l’isola di Zeku Alba (v.Vegan).<br /><br /><br />L’<strong>Europa</strong> ha una storia complessa. È stata governata da due Generali: Rigarn dei Mammiferi, per l’Europa dell’Est e Yuri Caesar degli Umanoidi, per quella occidentale.<br /><br />Caesar ha imposto la sua capitale a Roma, proclamandosi nuovo Imperatore Romano. Ha stabilito un dominio indiscusso diventando uno dei più potenti e influenti Generali. L’unica spina nel fianco è stata la strenua resistenza del <strong>Conte Blocken, in Germania</strong>, dove proclamandosi Neu Fuhrer ha reintrodotto una dittatura di stampo nazista. Caesar e Blocken hanno combattuto senza esclusione di colpi per tutto il periodo in cui l’Armata Mazinger è rimasta inabissata sott’acqua. Blocken, dal canto suo, ha messo in campo tutta la tecnologia rimasta dai tempi di Hell: un avanzato sistema di comunicazioni (forse l’unico davvero efficiente rimasto in Europa), un modello sperimentale di Mikeros (Rain X1), molte Machine Beast rimaste dalla guerra con Mazinger e <strong>la Fortezza Demonika, perfezionamento della vecchia Gool</strong>.<br />Caesar invece, si è trovato nel mezzo di un complotto ordito dal Primo Ministro Argos per rovesciare il Grande Generale Nero e far salire al suo posto il Maresciallo Inferno. Inoltre, la sua brama di potere lo ha portato a invadere più volte i territori di Rigarn, provocando l’inizio di una serie di fratture interne nell’esercito.<br />Nella grande battaglia di Berlino, che ha visto l’Armata Mazinger formalmente schierata con Blocken ma di fatto tesa a rovesciare sia lui che Caesar, la situazione è precipitata. Hell si è trasformato nel Gran Maresciallo; Kenzo Kabuto ha dovuto sacrificarsi per evitare il peggio; Daisuke Umon ha deciso di abbandonare l’Armata per diventare il nuovo Principe Jamatai.<br /><br /><br />Blocken è stato ucciso dal suo antico padrone Hell e Caesar dagli sforzi congiunti dell’Armata.<br /><strong>Il Generale Nero ha combattuto contro le truppe di Caesar, rispondendo alla richiesta di aiuto di Rigarn. Rigarn però, minacciato da Argos, ha negato che tale richiesta fosse mai stata inoltrata.</strong> Il gesto del Generale è passato come tradimento e la sua leadership nella conduzione delle Sette Armate è passata al Maresciallo. Durante questa battaglia, il Generale Nero ha personalmente sfidato l’Armata in <strong>un duello personale</strong>, dando il tempo ai nemici di seppellire i morti. Il duello si disputerà nella Piana del Kanto.<br /><br /><br />Ora l’Europa Occidentale è libera è retta dalle forze dell’Armata, rappresentata dal Drago Spaziale.<br />L’Europa Orientale è invece ancora retta da Rigarn che, benché combatta con il Drago per difendere i confini, non ha ancora manifestato mire espansionistiche.<br />Caso a parte fa il Regno Unito. Quasi completamente deserto, è stato flagellato dal fenomeno Devil Beast. <strong>I Devil Beast potrebbero aver sterminato la popolazione umana quasi completamente</strong>.<br /><br /><br />Il Generale Angoras delle truppe anfibie, dopo un’iniziale apparizione nell’Egeo, dalle parti di Bados, conduce una campagna contro la Corea, l’unico luogo che dispone della tecnologia per costruire robot giganti, dopo il Giappone. Stretti d’assedio, i coreani si sono difesi strenuamente con i mezzi a propria disposizione, costretti ad arretrare sempre più nell’entroterra, spinti dai ferocissimi <strong>Chip Kamoi</strong>, la guardia personale del Generale.<br /><br /><br />Angoras è consapevole di avere il territorio più vasto da difendere e pattugliare, le profondità marine. Proprio l’estensione delle sue terre, rapportata a un numero non sufficiente di truppe, ne ha determinato inevitabilmente la debolezza. Molti Generali hanno “aiutato” Angoras a pattugliare i suoi confini, pretendendo favori dal sempre più pavido e indebitato loro pari.<br /><br /><br />Angoras è stato sconfitto dopo uno scontro con l’Armata. Durante questo scontro, una violenta carica di energia Getter ha scaraventato i principali piloti dell’Armata nel futuro. Per qualche tempo, il tempo della loro assenza, la memoria di Angoras è stata incensata dagli altri Generali, convinti che <strong>fosse stato lui a sacrificarsi per uccidere gli odiati nemici</strong>.<br /><br /><br />In <strong>Giappone</strong> le cose sono più complesse. Buona parte delle truppe Mikeros sono state impiegate proprio qui.<br />Tokyo è tenuta dal reggente delle Sette Armate (prima il Generale Nero, poi il Maresciallo Inferno).<br />Il Generale <strong>Birdler, dei volatili e Dreidow dei Rettili</strong> sono stati i responsabili del continente Asiatico. Dreidow in particolare si è scontrato più volte con la Squadra Getter, che ha dato inizio a una campagna di liberazione del Giappone poco prima il riemergere dell’Armata Mazinger. <strong>Gli uomini di Saotome hanno liberato Osaka e Kyoto, tra le città più grandi.<br /><br /></strong><br />Birdler invece ha trovato la morte per mano dell’Armata Mazinger, proprio sulle coste del Mar del Giappone. Un importante centro industriale dei Mikeros, Yoshida, è stato invece governato per un po’ dal comandante Humanos, la Bestia Infernale, un diretto sottoposto del Generale Nero. <strong>Anche lui è stato ucciso dall’Armata, che ha in questo modo aperto le ostilità con le forze di Mikeros</strong>.<br />Il Giappone è impenetrabile. Le fabbriche per la costruzione di soldati Mikeros e di riciclo degli esseri umani sono come non mai presenti. Mikeros dotati di poteri telepatici (le “antenne” Psycobear) avvertono di ogni pericolo imminente. Il Monte Fuji sembra essere di grande importanza per i Mikeros. <strong>Qui riposa l’Imperatore delle Tenebre e, oltre una sorveglianza ferrea, nel vulcano vengono calati grossi quantitativi di umani che poi non fanno più ritorno.<br /></strong><br />In Giappone però si hanno avute più notizie di sopravvissuti: una comunità di selvaggi bambini chiamati <strong>Bambini Randagi</strong> (<a href="http://deidemoni.blogspot.com/2005/06/07-bambini-randagi.html">v. puntata 7</a>) e un villaggio-bunker chiamato Edo (<a href="http://guretomajinga.blogspot.com/">v.Gureto!) </a>in cui Tetsuya si rifugerà per un po’.<br /><br /><br /><strong>Il futuro che non vorremmo mai vedere<br /></strong><br /><br /><img height="300" src="http://jackmonkey.altervista.org/riepilogo/deiodemoniclip.wmv_000195400.jpg" width="400" border="1" /><br /><br /><br />In Corea, per un’esplosione massiccia di Energia Getter, i piloti principali dell’Armata sono scaraventati – grazie a un fenomeno <strong>Death Cross</strong> – in un futuro terribile.<br /><br />Qui scoprono le seguenti cose:<br /><br />- Koji è soggiogato completamente dal suo Mazinkaiser.<br />- L’armata di Mazinkaiser (in guerra contro l’Armata Getter) ha instaurato una dittatura fascistoide, dove il terrore dell’invasione Vegan giustifica le più elementari violazioni alla libertà personale.<br />- Il dottor Shiba è diventato un virus informatico senziente, in grado di controllare ogni tipo di apparecchiatura.<br />- Daisuke Umon e Maria saranno fusi dal Maresciallo in un’unica entità (simile ad Ashura) nota come Duke Fleed.<br />- Gaiking\Sanshiro morirà nello scontro col Generale Nero.<br />- Tetsuya e Hiroshi organizzeranno un nucleo di resistenza contro Koji.<br />- Duke Fleed ha fondato il suo regno sotterraneo di Fleed, costruito dalle ceneri dell’Impero Jamatai, Mikeros e da quelli infettati volontariamente coi parassiti Vegan dagli uomini di Mazinkaiser (in modo da spargere la paranoia dell’invasione aliena)<br />- I robot più forti (il Great, Grendizer, Jeeg, Minerva, Z e Gaiking) potrebbero avere qualcosa di demoniaco dentro di loro, una presenza che ne infesta i circuiti.<br />- L’Armata Getter sarà comandata da Hayato Jin, all’interno della sua corazzata Tower.<br />- L’Imperatore delle Tenebre potrebbe essere un nucleo senziente di energia Getter.<br />- Ryo Asuka non è umano, si è fatto accogliere nella Fortezza per “studiare” gli umani, ma in realtà è una creatura dalle fattezze angeliche, decisamente ostile agli uomini.<br />- L’Imperatore delle Tenebre definisce se stesso come Dio.<br />- Duke Fleed, secondo una profezia di Himika, guiderà il suo popolo contro l’Invasione Vegan.<br />- Il ferire l’Imperatore delle Tenebre ha fatto sì che lui lanciasse una sorta di allarme rivolto in ogni tempo e in ogni dimensione. Questo potrebbe aver provocato, nel tempo d’origine dei nostri, l’inizio dell’Invasione Vegan.Generale Nerohttp://www.blogger.com/profile/02124278584103975139noreply@blogger.com84tag:blogger.com,1999:blog-11900829.post-89276166602116554522007-06-01T12:07:00.000-07:002007-06-07T17:28:34.854-07:0039: "IO SONO KOJI KABUTO!"<div align="justify"><br /></div><div align="justify"><img height="300" src="http://jackmonkey.altervista.org/ritornoalpassato/deiodemoniclip.wmv_000003040.jpg" width="400" border="1" /><br /><br /></div><div align="justify">"Maledetto! MALEDETTO!" </div><div align="justify"><br /><br />Koji riconosce subito quella voce, mentre si fa largo tranciando con lo Scrander di Mazinger tutti gli avversari, umani e non che gli si parano davanti.<br /><br /></div><div align="justify">La battaglia si è rovesciata addosso a lui e ai suoi compagni. Un'orda di mostri di Mikeros si è abbattuta sugli eserciti comandati dalle tre corazzate Maryu e sulle altre creature mandate in supporto dall'altrettanto mostruoso alleato di Fleed.<br /><br /></div><div align="justify">Il sangue si mescola alla polvere e alle urla, e tinge l'aria stessa, tingendo di una tinta rossastra tutto il teatro della battaglia. Spingendo via i suoi stessi alleati, l'avversario di Mazinger si fa strada, continuando a maledirlo. E anche se Koji ha riconosciuto subito la voce di suo fratello Shiro, non è preparato allo spettacolo orribile che gli para innanzi.<br /><br /><br /><img height="300" src="http://jackmonkey.altervista.org/ritornoalpassato/Devil_Lady__23__26__Vita_By_Uto.avi_000869120.jpg" width="400" border="1" /></div><div align="justify"><br /><br />Dire che SHiro pilota un Mass Production è quanto ci possa essere più lontano dalla realtà. In qualcosa che sembra un'infestazione Vegan applicata sia a uomo che macchina, Shiro è letteralmente fuso al suo robot. Il volto del Mazinger è il volto di Shiro, la corazza è ricoperta da uno strato di pelle pulsante e centinaia di occhi si aprono su quello che una volta doveva essere il boomerang.</div><div align="justify"><br /><br />"BREAST BURN!!!"<br /><br /></div><div align="justify">Dagli occhi, il Breast Burn colpisce Z, troppo stordito da quanto sta vedendo per rispondere all'attacco.<br />Dentro il Pilder, Koji non può fare altro che guardare con orrore quello che è successo.<br /><br /></div><div align="justify">"E' COLPA VOSTRA! QUESTA E' STATA LA SUA PUNIZIONE! VI UCCIDERO' TUTTI, MALEDETTI!!!", urla la cosa in cui Shiro si è trasformata. </div><div align="justify">Senza dire nulla, Koji stringe convulsamente i comandi, facendo di tutto per evitare di guardarlo. Mazinger Z carica i Rocket Punch contro l'abominio che ha davanti. Spara.<br /><br /></div><div align="justify">Shiro viene sbalzato all'indietro, e Koji ne approfitta per effettuare una manovra diversiva e allontanarsi al più presto, lasciando un muro di mostri tra sè e il fratello. </div><div align="justify"><br /></div><div align="justify">"Basta", mormora Koji.<br />La rabbia che lo scuote è talmente intensa che nemmeno si accorge che sta piangendo. Mentre, alle sue spalle, Shiro si rialza, Koji continua ad avanzare verso il Geo Front e Mazinkaiser.<br />"Basta. Basta. Basta"<br /><br /></div><div align="justify"><img height="300" src="http://jackmonkey.altervista.org/ritornoalpassato/Il.Grande.Mazinga._07_._by.Edoz_TormentoR._.kindom_.ogm_000405600.jpg" width="400" border="1" /></div><div align="justify"><br /><br />"Noi... non c'entriamo niente!"</div><div align="justify">"Davvero! davvero! non abbiamo mai ucciso nessuno dei vostri!"</div><div align="justify">"Solo umani!... abbiamo ucciso solo umani... e poi mica ci piace, che ti credi? Eseguivamo solo gli ordini... capisci? ordini!"<br />Tetsuya guarda il piccolo gruppo di guardie che i soldati Fleediani hanno trovato nascosti tra i cadaveri dei prigionieri. Non è solo disgusto, quello che si legge sul suo volto. E' anche delusione, una profonda stanchezza. Miko gli lancia un'occhiata interrogativa. </div><div align="justify"><br /><br />"Fatene quello che volete. Poi liberate i superstiti e caricateli su Yamata No Orochi"<br /><br /></div><div align="justify">Quando se ne va, le urla degli aguzzini si levano altissime, seguite da un rumore di mascelle che schioccano.Fuori dalla grande sala torture, le urla dei soldati impegnati a far fronte alla ribellione Vegan sono ormai un coro che sembra non dover finire.<br /><br /></div><div align="justify">Ma non è l'unica cosa, che il pilota del Great sente.<br /><br /></div><div align="justify">All'inizio comincia come un mal di testa molto potente. Un ronzio. Costringe Tetsuya a portarsi le mani alle tempie, a chiudere gli occhi.Poi, il ronzio diventa una voce. Una voce che sembra arrivare da molti piani sotto, e che ripete una parola sola.<br /><br /></div><div align="justify"><em>LIBERATEMI.<br /><br /></em></div><div align="justify">Quando Miko esce a sua volta dalla sala, Tetsuya capisce dalla sua espressione sgomenta - e da quella degli altri - che non è l'unico a sentire quella voce.<br /><br /></div><div align="justify">Schiena contro schiena, Jeeg e Gaiking fronteggiano la torma di mostri che si abbatte sempre più compatta, ondata dopo ondata. Tra i mostri di Mikeros, di Fleed, i Mass Production dell'Armata del Mazinkaiser e quelli rubati dalla vecchia Armata Mazinger, i due combattenti sprofondano in una danza tribale di violenza, in cui nessuno è completamente sicuro di non star uccidendo anche i propri stessi alleati.<br /><br /></div><div align="justify">I colpi dell'orribile Mazinger Blade di Shiro sferzano l'aria cercando di colpire il corpo di Jeeg. Scariche di fulmini anneriscono il cielo e la terra, rendendola livida e mortale. </div><div align="justify"><br /></div><div align="justify">"Maledizione... continuano ad arrivarne", ruggisce Gaiking. </div><div align="justify">E' vero. Altri Mass Production coprono l'orizzonte, decisi a formare un'ultima, invalicabile linea prima tra il Geo-Front e l'esercito nemico. Poi, iniziano ad attaccare gli altri del loro stesso esercito.<br />"Ma che diavolo sta succedendo?", chiede Sanshiro, vedendo la scena. Hiroshi non risponde. Un dubbio terribile gli si forma nel cuore. Un dubbio confermato, gelidamente, dalla voce che lui e solo lui può sentire. </div><div align="justify"><br /><br /><em>Ho pensato di facilitarti la strada, figlio. Dobbiamo parlare.<br /></em><br /></div><div align="justify"><img height="250" src="http://jackmonkey.altervista.org/ritornoalpassato/MazinKaiser.01.La.Battaglia.Dei.2.Mazinga.DVD.ITA.uto.avi_000257480.jpg" width="400" border="1" /></div><div align="justify"><br /><br />In un disperato volo radente tra nemici, Mazinger Zeta si apre la strada fino all'ingresso del Geo Front. Il suo sguardo rimane fisso in avanti, mentre da ogni parte si abbatte la furia distruttiva delle armi nemiche. Tiene la posizione mentre gli uragani scatenati dai Great Typhoon rischiano di trascinarlo via. Avanza mentre i fulmini si abbattono sul suo robot. Stringe i denti e va avanti, ancora e ancora, armato solo della determinazione che è sempre stata l'arma più terribile del suo robot. </div><div align="justify">Lui e Zeta, una cosa sola. </div><div align="justify"><br /><br />Presto sono le torme di nemici stesse ad aprirgli la via. Anche loro sono curiose di sapere chi uscirà da questo scontro, quale Koji, quale Mazinger.<br /><br /></div><div align="justify">Il Geo Front davanti a lui. E tra lui e Mazinkaiser, il Generale Hardias, come un presagio di morte, armato solo della sua falce.<br />"Spostati. Non è te che voglio", mormora Koji, dentro il Pilder. </div><div align="justify">Hardias non si muove di un millimetro, limitandosi a rivolgergli un sorriso folle. Brandisce la falce. </div><div align="justify">"Bene. Allora a noi due", dice Koji, preparandosi a oltrepassarlo. </div><div align="justify"><br /><br />Hardias scatta in avanti, addosso a Mazinger. Mazinger risponde facendo altrettanto. Scrander contro falce, nell'ultimo duello prima di affrontare la nemesi assoluta. Corrono, si oltrepassano.<br />Si fermano aspettando. Tutto il mondo attorno a loro si ghiaccia.<br /><br /></div><div align="justify">Poi Mazinger Zeta vomita un getto di sangue dalle griglie. Lentamente e inesorabilmente, altro sangue cola dalla ferita aperta dalla falce di Hardias.<br /><br /></div><div align="justify">Il robot si spegne. Ululando il proprio trionfo, Hardias si getta sul resto dell'esercito dimenticandosi già del suo avversario.<br /><br /></div><div align="justify">Koji stringe i denti, disperatamente, per non perdere conoscenza. Il terreno rimbomba di passi pesanti. I passi del Mazinkaiser, che sta arrivando a terminarlo.<br /><br /></div><div align="justify">"ZETTO... avanti... ZETTO!"<br /><br /></div><div align="justify">Gli occhi di Zeta si accendono di colpo. A fatica, il robot si tira su, con movimenti scattosi. Si alza, fino a fronteggiare il Mazinkaiser che viene verso di lui, con una lentezza disarmante. </div><div align="justify">"Non credere che sia ancora finita", sussurra Koji, con le labbra che si tirano in un sorriso feroce.<br /><br /></div><div align="justify"><img height="300" src="http://jackmonkey.altervista.org/ritornoalpassato/Il.Pazzo.Mondo.Di.Go.Nagai.-.02.-.Mazinger.Z_.Io.Sono.Il.Pi_.Forte___.avi_001281120.jpg" width="400" border="1" /></div><div align="justify"><br /><br />Guidati dalla voce mentale, Tetsuya e gli altri soldati di Fleed si fanno strada tra i vari livelli della Fortezza. I soldati del corpo anti-Vegan sono sempre più difficili da contrastare, per quanto i Vegan impazziti siano un ottimo diversivo. Le loro armor-suite sembrano efficaci contro le granate del pilota del Great e le armi organiche dei suoi improvvisati soldati. Tuttavia non sono certo indistruttibili e, pur a fatica, i nostri riescono lentamente a farsi strada in una Fortezza sempre più invasa da organismi alieni.<br /><br /><br />Sempre più giù, sempre più in basso. Arrivano davanti a un enorme container. La voce che sentono nelle loro menti arriva da lì e sembra farsi sempre più forte, disperata.<br /><br /><br /><em>LIBERATEMI!!! LIBERATEMI!!!<br /></em><br /><br />Tetsuya guarda perplesso il gigantesco container in cui campeggia il nome PSYCHOGENIE. "Duke ha ordinato di liberare anche questo?", chiede a Miko. </div><div align="justify">"Ha detto di liberare i prigionieri ma... non so se intendesse anche... questa cosa..." </div><div align="justify">Tetsuya guarda l'ultima volta il container. I soldati si avvicinano, sempre di più. I Mass Production, fuori, sembrano spaccare l'aria con il solo volare. Il suo alter ego del futuro stringe i denti, cercando di allontanare la morte il più possibile, per ora.<br /><br /><br />"Proviamo a liberare anche questo"<br /><br /><br />Aiutato dagli altri, digita su un computer vicino la sequenza per aprire la cella container.<br /><br /><br />"Cosa sta...", mormora uno dei soldati fleediani. La terra inizia a tremare. Un fumo fittissimo si spande dal container, tutto intorno.<br />Sgomento, Tetsuya vede una creatura che sembra una grande testa femminile crescere incontrollata di dimensione e volare verso il cielo, schiantando il soffitto della Fortezza.<br /><br /></div><div align="justify"><img height="250" src="http://jackmonkey.altervista.org/ritornoalpassato/MazinKaiser.01.La.Battaglia.Dei.2.Mazinga.DVD.ITA.uto.avi_001203120.jpg" width="400" border="1" /></div><div align="justify"><br /><br />Non si ferma nemmeno per un attimo. Mazinger si rialza, con la corazza di Lega Z squarciata dalla falce di Hardias. Per un attimo, si potrebbe quasi pensare che nemmeno ciò che più assomiglia alla personificazione della morte, nell'esercito Mikeros, è riuscito a spegnere la sua volontà, il fuoco che arde in lui da quando suo nonno gli regalò la Fortezza d'Acciaio.<br /><br /></div><div align="justify">Mazinkaiser, incubo di tutto ciò che potrebbe diventare, cammina lento verso di lui. Sembra quasi incuriosito da quel robot, che gli ricorda tutto ciò che era e non potrà mai più essere. Koji, a sua volta, guarda nel cockpit del Kaiser Pilder, cercando il se stesso del futuro.<br /><br /></div><div align="justify"><img height="250" src="http://jackmonkey.altervista.org/ritornoalpassato/MazinKaiser.01.La.Battaglia.Dei.2.Mazinga.DVD.ITA.uto.avi_001386680.jpg" width="400" border="1" /></div><div align="justify"><br /></div><div align="justify">Ciò che vede, è una marionetta che nemmeno alza lo sguardo su di lui, quando si trovano a fronteggiarsi a pochi metri di distanza. Quando i pesanti passi di Mazinkaiser, rintocchi di morte su un terreno imbrattato di sangue, si fermano in un silenzio interminabile.<br /><br /><br />"Hiroshi!"<br />Quasi risvegliandosi dal suo delirio di violenza, Jeeg si incurva sui cadaveri dei suoi nemici, Mikeros e Mass Production, nello stesso numero.<br />"Koji?"<br />"Raggiungimi all'entrata del Geo Front... e tieniti pronto"<br />"..."<br />"Sai benissimo a cosa"<br /><br /></div><div align="justify">Non c'è speranza di abbattere Mazinkaiser a bordo di Mazinger Z. Quando il suo mostruoso alter ego futuro estrae la Kaiser Blade, Koji ne è perfettamente consapevole. Quella che vede davanti a sé è la sua stessa morte, inferta dall'unico in grado di offrirgliela... se stesso.<br /><br /></div><div align="justify">Il Mazinkaiser cammina verso di lui, i passi si fanno più veloci. Sempre più veloci.<br />L'ultima carta, l'ultima possibilità. Mazinger Z scatta verso di lui, le braccia si aprono. Scansando il colpo di spada, si attacca all'avversario, usando tutte le forze, più di tutte quelle in ogni combattimento mai affrontato.</div><div align="justify">Jeeg arriva in quel momento e lo trova così, a tener fermo un gigante terrificante.<br /><br /></div><div align="justify">"HIROSHI! ORA! ATTIVA LE NANOMACCHINE!"<br /><br /></div><div align="justify">Se il metallico corpo del demone d'acciaio potesse rabbrividire, lo farebbe. E forse quella leggera scossa elettrica che Jeeg sente scorrere lungo la schiena è proprio un brivido, e non un cortocircuito causato da un colpo in battaglia.<br /><br /><br />"Koji... morirai"<br />Dentro il Pilder, Koji ringhia nel tentativo di tener fermo ancora per qualche istante le nanomacchine.<br />"MORIRA' ANCHE LUI! E' IL ME STESSO DEL FUTURO! LE HA ANCHE LUI! HIROSHI, E' L'UNICO MODO!"<br />Il paesaggio attorno a Hiroshi sembra farsi completamente grigio.<br />La testa di Jeeg si abbassa.<br />Il tempo si fa infinito.<br /><br /><br />"PRESTO! NON POSSO TRATTENERLO PER MOLTO!"</div><div align="justify">Il corpo di Lega Z di Mazinger si riempie di piccole crepe, nel solo sforzo di trattenere il Mazinkaiser.<br /><br /></div><div align="justify">"Aphrodite A...", mormora Jeeg.<br /><br /></div><div align="justify">I ricordi gli danzano intorno. Il pugno che diede a Koji la prima volta che si incontrarono, fuori dalla Build Base. Le simulazioni, le partite a Dodgeball.<br /><br /></div><div align="justify">"... Dianan Ace"<br /><br /></div><div align="justify">La liberazione di Yoshida, la festa a Berlino con Cutey Honey. La sconfitta di Yuri Caesar.<br />Koji, nel Pilder, chiude gli occhi.<br /><br /><br />"... MAJIN GO"<br /><br /><br />Buio.</div><div align="justify">Non succede nulla.<br />Koji riapre gli occhi, stupito di essere ancora vivo. Poi realizza cos'è successo.<br /><br /></div><div align="justify">"Stupido... stupido professor Morimori..."<br /><br /></div><div align="justify">Non vuole pensare a quello che sta facendo.<br />"Addio, Zeta", mormora, attivando l'autodistruzione.<br /><br /></div><div align="justify">Mazinger Zeta esplode, trascinando il Mazinkaiser nella deflagrazione.<br /><br /></div><div align="justify">Hiroshi non riesce a credere ai suoi occhi. Mazinkaiser cade, ancora aggrappato alla KaiserBlade. Sotto lo sguardo impietrito di Jeeg, l'energia terribile donata dall'Imperatore delle Tenebre comincia già a curare alcuni danni provocati dall'esplosione.<br />Non c'è tempo.<br /><br /></div><div align="justify">Gli sportelli del primo livello del Geo-Front si aprono davanti a lui, senza dargli tempo di abituarsi a tutto quello che sta succedendo.<br /><br /></div><div align="justify"><em>Vieni a me, figlio.<br /><br /></em></div><div align="justify">La voce, che gli risuona direttamente in testa, è quella di suo padre, il dottor Shiba.<br /><br /></div><div align="justify"><img height="290" src="http://jackmonkey.altervista.org/ritornoalpassato/_Q-R_.Kotetsushin.Jeeg.ep.03._DivX6xx.704x396.24fps_.avi_000306973.jpg" width="400" border="1" /></div><div align="justify"><br /></div><div align="justify">Uno dopo l'altro, le paratie dei livelli del Geo Front vengono aperte davanti a Jeeg che si apre la strada volando coi Mech Drill, provvidenzialmente lanciati dal Drago Spaziale.<br />I sistemi di sicurezza vanno in tilt al suo incedere. Le torrette di sicurezze si sparano addosso e scatenano la loro furia contro i soldati che corrono verso i robot. I campi di forza magnetica vengono disattivati. </div><div align="justify">Le fotocellule spente.<br />"Virus Shiba...", mormora Hiroshi. La sensazione di onnipotenza che accompagna il suo scendere giù, sempre giù, è una tentazione calda... allettante e pericolosa.<br /><br /><br />Chiuso nel cockpit dello Shin Eagle, il leggendario pilota conosciuto come Ryoma Nagare, si sente completamente estraneo a tutto ciò che sta accadendo davanti a lui. </div><div align="justify">L'uomo corpulento che scuote la testa a ogni tentativo che fa l'altro, quello magro e vestito di neo, per imporgli di ricordare. </div><div align="justify">L'unica cosa di cui si ricorda lui è che c'è stato un momento in cui respirava la stessa atmosfera che respira adesso. Di forze nemiche che sembrano addensarsi da ogni parte, della necessità di partire a combattere, del tempo che sembra farsi sempre più esiguo, sempre più tiranno.<br /><br /></div><div align="justify">"Maledizione! Non puoi non ricordarti di me, di tutti noi! Siamo la Squadra Getter, i primi! Non puoi esserti dimenticato di quel maledetto vecchio bastardo di Saotome, di Michiru!", continua a urlare l'uomo in nero.<br /><br /></div><div align="justify">Eppure, non è vero che Ryoma ha dimenticato proprio tutto. Ricorda qualcosa, qualcosa che si spazio nella sua testa... i nomi che gli vengono ripetuti, la sensazione di pericolo, un pericolo mortale...<br /><br /></div><div align="justify">"NON PUOI DISONORARE IN QUESTO MODO LA MEMORIA DI MUSASHI!"<br /><br /></div><div align="justify">Ryoma spalanca gli occhi. "Musashi....?", mormora. E' un nome che inizialmente gli sfugge. "Musashi... Musashi", ripete. E ogni volta che lo ripete quello che c'è dietro quel nome sembra farsi più forte, più concreto. Porta ricordi che non avrebbe voluto disseppellire. Porta...<br /><br /></div><div align="justify">Un urlo di rabbia prorompe dalla sua gola.<br /><br /></div><div align="justify"><img height="250" src="http://jackmonkey.altervista.org/ritornoalpassato/Shin_Getter_Robot_vs_Neo_Getter_Robot_-_OAV_1_-_Neo_Getter_Robot_Partenza__DVDRip.DivX.Mp3.ITA_.avi_000322280.jpg" width="400" border="1" /></div><div align="justify"><br /></div><div align="justify"><span style="font-size:130%;">"MUSAAAAAAAASHI!!!!!!!!" </span></div><div align="justify"><span style="font-size:130%;"><br /><br /></span>Gli occhi dello Shin Getter si aprono, rivelando due pupille rabbiose e crudeli. Hayato sorride verso Benkei.<br />Ryoma Nagare è tornato.<br /><br /></div><div align="justify"><img height="300" src="http://jackmonkey.altervista.org/ritornoalpassato/satana_amon.jpg" width="400" border="1" /></div><div align="justify"><br /><br />Precipitatosi all'esterno con i suoi compagni, Tetsuya si trova davanti a uno spettacolo completamente inaspettato. A bordo di Yamata No Orochi, Maria e Duke Fleed osservano la stessa scena con un'espressione decisamente preoccupata.<br />Le armate di Scarabeth sono giunte, guidate dal Generale stesso, a dar man forte ai Mass Production contro l'offensiva di Fleed. Orribili insetti biomeccanici strisciano sul terreno o si librano in cielo ronzando promesse di morte. </div><div align="justify"><br /><br />Ma non è questo ad attirare l'attenzione dei piloti.Il cielo si apre, facendo filtrare dalle nuvole nere una luce fortissima. Tetsuya stringe gli occhi cercando di non restare abbagliato e, solo dopo aver abituato gli occhi a sufficienza, vede il corpo del demone appena liberato librato in cielo, accanto a un'altra figura.<br /><br /><br />Una figura fatta di luce stessa, con dodici ali splendenti, spalancate, maestose.L'angelo volge lo sguardo verso Maria. </div><div align="justify"><br /></div><div align="justify"><em>Ho ancora un debito con te... per aver contribuito a far sì che tutto andasse come doveva andare.<br /><br /></em></div><div align="justify">Poi si rivolge al demone accanto, facendogli cenno. Il demone sorride.<br /><br /></div><div align="justify"><img height="300" src="http://jackmonkey.altervista.org/ritornoalpassato/The.Last.Day.-.ITA.JAP_avi_000431056.jpg" width="400" border="1" /></div><div align="justify"><br /><br />La pressione improvvisa. La velocità che lo schiaccia contro il suo sedile e gli mozza il respiro. Per un momento, Hayato prende in considerazione l'idea che potrebbe non sopravvivere a tutto questo dopo tanto che se n'è privato... tutto questo, per giunta, amplificato dalla potenza delle nuove Shin Get Machines. </div><div align="justify">Eppure, quando lui, Ryoma e Benkei vengono sparati fuori dai tunnel di decollo, la sensazione è la stessa di sempre, con l'adrenalina che gli stringe ogni muscolo in una morsa di ferro.<br />Dalla sua postazione, Ryoma urla il comando di agganciamento.<br /><br /></div><div align="justify">"CHAAAANGE! SHIN GETTER ONE!!!!"<br /><br /></div><div align="justify">Le Get Machines si fondono l'una dentro l'altra. La resa della Lega Polimorfica non è mai stata così perfetta, rimodellandosi in forme molto più complesse della vecchia configurazione Getter. </div><div align="justify"><br /></div><div align="justify">Le Get Machines stesse sono irriconoscibili nella struttura, gigantesca, del nuovo robot.<br /><br /></div><div align="justify">"GETTER WINGS!"<br /><br /></div><div align="justify">Un paio di possenti ali da pipistrello si spalancano sul dorso del robot. Non hanno nulla a che vedere con la lega polimorfica. Sembrano organiche, ali da demone che si aprono per metri e metri.<br />"State attenti quando arriveremo al Geo Front - comunica Hayato ai suoi due compagni - La nostra priorità è impadronirci di quel nucleo Getter dentro al Monte Fuji, e proteggerlo da eventuali attacchi"<br />Completamente abbagliato dalla fine dei suoi lunghi anni senza memoria e dalla potenza assoluta che il suo nuovo, demoniaco robot gli sta comunicando, Ryoma torce la bocca in un ghigno feroce.<br />"Bene... dimmi solo dove colpire"<br /><br /></div><div align="justify">E' la comunicazione preoccupata da parte di Go Ichimonji a interrompere la scena. "Hayato! C'è qualcosa che non va... un terzo delle nostre Get Machines sta abbandonando il campo e dirigendosi verso Tokyo!" </div><div align="justify">Nel suo casco da pilota, gli occhi di Hayato si accendono di brutti presentimenti. </div><div align="justify">"Chi ha dato l'ordine?" </div><div align="justify">"Nessuno! Sembra che abbiano preso quest'iniziativa di colpo... che facciamo?" </div><div align="justify">"Mantenete la posizione... ce ne occupiamo noi"<br /><br /></div><div align="justify"><img height="300" src="http://jackmonkey.altervista.org/ritornoalpassato/002.part_000817640.jpg" width="400" border="1" /></div><div align="justify"><br /><br />Uno dietro l'altro, i livelli si aprono a Jeeg. Ed è nel penultimo, quello appena prima di arrivare all'Imperatore delle Tenebre, che il robot deve terminare la sua corsa. Perchè non è qui per l'Imperatore, non ancora.<br />E' qui per il gigantesco computer al centro di questo livello, il server delle Machine Father sparse in ogni angolo della terra. Dallo schermo di quel computer, il dottor Shiba guarda il figlio.<br /><em><br /></em></div><div align="justify"><em>Figlio. Sono felice che tu sia arrivato</em> </div><div align="justify"><br /></div><div align="justify">"Padre..." Jeeg si avvicina al computer. Meraviglia, timore, rabbia si mescolano nel suo cuore d'acciaio.<br /><br /></div><div align="justify"><em>Ammira la forza dell'Imperatore delle Tenebre. E' al livello inferiore, ma puoi sentire gli effetti della sua potenza fin qui. Sta crescendo di minuto in minuto e riesce a fondere lo spazio e il tempo. Questo luogo in cui stiamo parlando, adesso, esiste contemporaneamente nel tempo in cui vivo io, in quello da cui provieni tu e in ogni altro tempo possibile.<br /><br /></em></div><div align="justify">"E tu... ti schiererai dalla sua parte?"<br /><br /></div><div align="justify"><em>No, figlio mio. In questo momento sto downloadando i miei dati in un altro luogo, nel super computer <strong>Darius</strong> in modo da sopravvivere all'apocalisse che si scatenerà qui tra poco. Ma tu... tu.. cosa farai?<br /><br /></em></div><div align="justify">"Se le tue parole sono vere, diventare immortale ed essere una cosa sola con te, è il mio destino"<br /><br /></div><div align="justify"><em>Lo è. </em></div><div align="justify"><em><br /></em><br />"Ma non adesso. Resteremmo immortali in un mondo di macerie, se non ci darai la possibilità di vincere su Mazinkaiser o, almeno, di tornare a casa. Non possiamo diventare l'Essere Perfetto, in un mondo in cui l'Armata Mazinger o l'Armata Getter annienteranno tutto"<br /><br /></div><div align="justify"><em>Allora cosa proponi, figlio?<br /><br /></em></div><div align="justify">"Aiutaci a tornare indietro. Facciamo in modo che il mio destino si compia in un terreno più favorevole. Un modo senza nessun ostacolo"<br /><br /></div><div align="justify"><em>... percepisco del dubbio nel tuo animo, figlio. Le tue parole non sono del tutto sincere.<br /><br /></em></div><div align="justify">"Se scoprirò che ciò che mi hai detto è vero, padre... agirò di conseguenza"<br /><br /></div><div align="justify">Il computer rimane in silenzio per molti minuti. Elabora dati, li rimastica, li analizza in ogni sua sfaccettatura.</div><div align="justify"><br /><em><br />... e sia.<br /></em><br /></div><div align="justify"><img height="292" src="http://jackmonkey.altervista.org/ritornoalpassato/_SubZero_.Gaiking.-.Legend.of.Daiku-Maryu.-.31._XviD_._ITA_.avi_000342217.jpg" width="400" border="1" /></div><div align="justify"><br /></div><div align="justify">Lasciato solo a combattere Shiro, Gaiking non si pone tutti i complimenti dei suoi compagni. Shiro gli vola addosso, spalancando gli occhi sulla piastra in previsione di un Breast Burn. Quando però il raggio parte, viene investito e annullato da un potente Hydroblazer che prende in pieno anche l'avversario. </div><div align="justify"><br /></div><div align="justify">Gaiking non lascia tempo al Mass Production di riprendersi: mentre questi estrae dal suo stesso corpo una rivoltante Mazinger Blade fatta di osso e pelle pulsante, il robot di Sanshiro si lancia sull'avversario, subendo alcuni colpi ma piantandogli le corna addosso in un devastante Deadly Thunder. Shiro urla dal dolore, sentendo sui suoi stessi nervi la scarica elettrica.<br /><br /></div><div align="justify">Con una risata da demonio, il Gaiking lo tiene stretto. Le mascelle del suo volto da drago si chiudono sulla carne del mostro in cui Shiro si è trasformato. Il sangue e la carne inondano le fauci del Gaiking, che continua a sbranare, ridendo, finchè il corpo stretto tra le sue braccia non ha un sussulto e si spegne. Solo allora, Gaiking lo fa cadere a terra. Poi, cacciandogli due dita nelle orbite degli occhi, se lo trascina sul campo di battaglia come un trofeo, per portarlo davanti a Mazinkaiser.<br /><br /></div><div align="justify"><img height="300" src="http://jackmonkey.altervista.org/ritornoalpassato/12.TERRORE-.Un_anima.caduta.in.frantumi__.-.Shin.Getter.Robot.-.The.Last.Day.-.ITA.JAP.avi_001010176.jpg" width="400" border="1" /></div><div align="justify"><br /><br />Lo Shin Getter arriva proprio quando le Get Machines sono in formazione accanto alla misteriosa figura splendente e al demone liberato dalla Fortezza Anti Vegan.</div><div align="justify"><br /><br />Le Get Machines si compongono, formando centinaia di Getter Dragon. L'angelo fa un cenno al demone. Gli occhi di quest'ultimo si illuminano, mentre un sorriso crudele compare sul suo immenso volto.<br /><br /></div><div align="justify">"Dobbiamo fermarle!" urla Ryoma, facendo per volarci contro. </div><div align="justify">"Fermo!", grida Benkei.<br /><br /></div><div align="justify">I Dragon si sovraccaricano di Energia Getter, inarcando il proprio corpo all'indietro. Il comando viene ripetuto da robot a robot. </div><div align="justify"><br /></div><div align="justify">"GETTER SHINE!!"<br /><br /></div><div align="justify">Tetsuya guarda inorridito lo spettacolo. Maria stringe le mani, fino a sbiancarsi le nocche, quando le sembra che l'angelo guardi dalla sua parte, sorridendo, prima di indicare Tokyo.<br /><br /></div><div align="justify">"SHIIINE SPAAAARK!!!"<br /><br /></div><div align="justify">Trasformati in vere e proprie comete di Energia Getter, i Dragon si schiantano contro Tokyo, prima di poter essere fermate dagli eserciti di Fleed o dallo Shin Getter.<br />A bordo delle proprie corazzate o dei propri robot, i generali di questa devastante guerra assistono impotenti al genocidio della popolazione di Tokyo, dell'esercito di Scarabeth e dei Dragon stessi. Quando lo Shin fa per lanciarsi contro l'angelo, un raggio proveniente dal demone di fianco a lui, devia pesantemente la sua traiettoria.<br /><br /></div><div align="justify">Le nubi inghiottono entrambe le creature. Il Tomahawk lanciato contro di loro rimbalza nel nulla.</div><div align="justify"><br /><br />"DAISUKE! - urla Tetsuya - TU SAPEVI CHE SAREBBE SUCCESSO QUESTO?" </div><div align="justify">"Sei libero di non credermi - risponde Duke Fleed, ancora sconvolto - ma non volevo nulla di tutto questo. Ti avevo detto che sotto alla Fortezza riposava qualcosa della stessa genia dei mostri incastrati nell'Himalaya"<br /><br /></div><div align="justify">Flora e il suo spirito Haniwa si lanciano contro le forze di Scarabeth sopravvissute. Gli occhi di Maria si accendono di furia, mentre parla mentalmente ai mostri di Mikeros.<br /><br /></div><div align="justify"><img height="250" src="http://jackmonkey.altervista.org/ritornoalpassato/MazinKaiser.08.MazinKaiser.Contro.il.Generale.Nero.DVD.ITA.uto.avi_001546360.jpg" width="400" border="1" /></div><div align="justify"><br /></div><div align="justify"><em>POPOLO DI MIKEROS! ASCOLTATEMI! </em></div><div align="justify"><em>Per tutto questo tempo siete stati ingannati. Vi è stata negata la verità, siete stati usati come giocattoli. Questo vi offro oggi. Vi offro la verità. </em></div><div align="justify"><em><br /></em><br />Nella mente dei mostri, che si fermano per un momento, passano alcuni stralci della conversazione avuta con il Generale Rigarn, quella conversazione dalle implicazioni terribili, che Maria non ha ancora osato rivelare agli altri e che Duke Fleed ha tenuto accuratamente nascoste.<br />Poi, sicura di avere tutta la loro attenzione, Maria spalanca le braccia. I capelli si sollevano leggermente in aria, nello sforzo telepatico che sta sostenendo.<br /><br /></div><div align="justify"><em>IO NON VI USERO'. IO VI GUIDERO'. OBBEDISCI A ME, POPOLO DI MIKEROS. IO SONO LA VENDETTA PER TUTTO IL MALE CHE VI E' STATO FATTO.<br /><br /></em></div><div align="justify">Alcuni mostri delle armate di Scarabeth si ribellano quasi istantaneamente al loro padrone. Scarabeth stesso fatica a riprendere il controllo di sè. </div><div align="justify">Poi, più per rabbia che per reale convinzione, continua ad attaccare con quelli che delle sue schiere gli sono rimasti fedeli. Vomita un nugolo di insetti addosso allo spirito Haniwa di Flora. Gli insetti divorano le carni del mostro, ferendolo mortalmente, lasciandone esposte le ossa. </div><div align="justify"><br /></div><div align="justify">Quello strano Pegaso controllato da Flora cade sconfitto sulle ginocchia, cercando di rialzarsi e combattere ancora, per proteggere il Principe di Fleed.<br /><br /></div><div align="justify">"Maledetti - sibila Duke Fleed. Si rivolge a Tetsuya - Andatevene. Io affronterò Scarabeth con Grendizer" </div><div align="justify">"Non fare sciocchezze... non puoi farcela da solo contro un Generale di Mikeros", replica Tetsuya. "So quel che faccio. Non potete permettere di perdere tempo qui... da un momento all'altro, potreste poter tornare indietro" </div><div align="justify">Poi fa una risata amara. "Se sopravviverò, vorrà dire che nelle profezie di Himika c'era un fondo di verità" Sulla piattaforma più alta di Yamata No Orochi, il Principe di Fleed e la Principessa di Mikeros guardano la guerra tra i mostri sotto di loro. Il fuoco, la distruzione, le case incendiate e loro come spettatori, in attesa di intervenire.<br /><br /></div><div align="justify">E Maria, che da un momento all'altro dovrà andarsene, fuggire via da questo tempo per tornare in quello da cui è venuta.<br />Duke e Maria si guardano e non hanno bisogno di parole per capire che entrambi stanno pensando alla stessa cosa.<br />Tutto è esattamente come nel sogno, lo stesso sogno di macerie distrutte, roghi di guerra e fughe nel buio che perseguitava le notti di entrambi, all'alba dell'Armata Mazinger.<br /><br /></div><div align="justify">Come nel sogno, Duke la guarda attraverso l'elmo. Quell'elmo annerito che è corona e simbolo della sua reggenza oscura.</div><div align="justify">"Devi andartene, adesso", le dice.</div><div align="justify">Maria annuisce. A differenza del sogno, però, si ferma un istante a baciarlo sulla fronte, coperta dal casco.</div><div align="justify">"Addio", dice a voce bassa, prima di salire a bordo di Minerva. </div><div align="justify">"Addio", sussurra Duke Fleed, apprestandosi a salire sopra Grendizer.<br /><br /></div><div align="justify">Nessuno dei due si volta mai indietro.<br /><br /></div><div align="justify">Minerva X sale a tutta velocità oltre le nubi rese nere dal fumo. Perfino il sangue sembra schizzato così in alto da imbrattarle. </div><div align="justify">Un'altra Minerva si avvita in cielo subito dietro di lei. E' la Minerva X rimasta a Grace, in questo futuro. Una Minerva molto più malmessa, ferita. </div><div align="justify">Tetsuya, nel vederle in alto, trattiene un brivido perché quella Minerva sembra ricordarle molto la stessa vista nelle foto, molto tempo fa, nell'Area 51.<br /><br /></div><div align="justify">La Minerva di Grace allunga un artiglio, senza intenzioni minacciose verso quella di Maria. Sembra stia guardando il proprio riflesso, a uno specchio. Ma proprio a ribadire che lei NON è il suo riflesso, con un urlo roco, la Minerva di Maria si distacca violentemente, dirigendosi verso il Geo Front.</div><div align="justify"><br /></div><div align="justify"><img height="250" src="http://jackmonkey.altervista.org/ritornoalpassato/MazinKaiser.08.MazinKaiser.Contro.il.Generale.Nero.DVD.ITA.uto.avi_002872360.jpg" width="400" border="1" /></div><div align="justify"><br /><br />Due mostri, uno contro l'altro. Gaiking solleva il cadavere di Shiro, tenendolo ancora per le orbite. Una risata cupa e completamente folle prorompe dalla cabina di pilotaggio del robot. </div><div align="justify"><br /></div><div align="justify">"Ahahahahah! Allora? Lo riconosci ancora, il tuo fratellino?".<br />Con noncuranza, getta il cadavere del Mass Production ai piedi del Mazinkaiser, aspettandosi una qualche reazione. Mazinkaiser si limita ad avanzare, calpestando il corpo dilaniato e distrutto, sotto di sé. </div><div align="justify"><br /></div><div align="justify">"SANSHIRO, ATTENTO!"<br /><br /></div><div align="justify">Jeeg, appena uscito dal Geo Front spara il suo Double Knuckle Bomber alle spalle del Kaiser. I pugni rimbalzano contro la corazza. Non la scalfiscono nemmeno. Il Mazinkaiser non si volta. Con una mossa lenta, si toglie l'enorme e lugubre Scrander alle spalle.<br /><br /></div><div align="justify">"Kaiser Boomerang", ringhia a voce bassa, lanciandolo dritto verso Gaiking. La velocità e la forza d'impatto lacerano il muso da drago che il robot di Sanshiro ha in mezzo al petto, spingendolo lontano. Poi si volta verso Jeeg, che con tutta la destrezza di cui è capace, si porta velocemente al suo fianco. Non sembra nemmeno stupito di trovarsi davanti un avversario uguale a quello che ha sconfitto al Centro per le Ricerche Spaziali. Non sembra più in grado di stupirsi di nulla. </div><div align="justify"><br /><br />Le turbine dei suoi pugni iniziano a girare, vorticosamente. </div><div align="justify">"FIRE BLASTER!"</div><div align="justify">Jeeg e Gaiking vengono colpiti da una vampata infernale, preceduta dal selvaggio e rauco grido del Mazinkaiser.<br /><br /></div><div align="justify">La vista di entrambi i piloti è sfocata e coperta dal sangue che imbratta i loro volti, umano e cibernetico. Riescono a malapena a vedere il Mazinkaiser incedere verso entrambi, gli occhi accesi dall'odio per i nemici, gli alleati, tutto ciò che vive e respira ancora. Un'immensa macchina di morte, in grado solo di portare tenebra e disperazione.<br /><br /></div><div align="justify">Mentre Jeeg pensa che la sua vita terminerà qui e che tanto vale renderla difficile il più possibile da conquistare, Gaiking si rialza in piedi, per quanto distrutto, infranto, devastato.<br /><br /></div><div align="justify">"Non posso morire...", ringhia Sanshiro.<br /><br /></div><div align="justify">In quel momento, un tuono colossale riempie l'aria, schiantando l'innaturale silenzio coagulato attorno al campo di battaglia.<br /><br /></div><div align="justify">Mazinkaiser alza la testa a guardare.<br /><br /></div><div align="justify">Quattro figure si alzano in cielo. Great Mazinger, pilotato da Tetsuya. Un Great Mazinger Mass Production, pilotato dal Tetsuya del futuro. Le due Minerva X, di Maria e Grace.<br /><br /></div><div align="justify">"ORA! TUTTI INSIEME!", urla Tetsuya. </div><div align="justify">Il Great Mazinger alza un indice al cielo. Gli altri robot, raccolgono l'immensa scarica elettrica che sembra accumularsi, quasi un vortice elettrostatico, sopra di loro.<br /><br /></div><div align="justify">"Raccogliete le vostre forze... CONCENTRATEVI... SIATE TUTT'UNO CON I VOSTRI ROBOT!"</div><div align="justify">Un unico urlo sale dalle gole dei quattro piloti.<br /><br /></div><div align="justify"><img height="250" src="http://jackmonkey.altervista.org/ritornoalpassato/MazinKaiser.07.Battaglia.Finale_.Fiamme.sul.castello.infernale_.DVD.ITA.uto.avi_000340200.jpg" width="400" border="1" /></div><div align="justify"><br /></div><div align="justify">"TETRA SANDAAAAAAA BREEEEK!"<br /><br /></div><div align="justify">Una scarica di quattro potentissimi fulmini si abbatte sul Mazinkaiser. Il corpo del mostro resta immobilizzato per qualche istante. Poi, rabbiosamente continua ad avanzare, mentre la scarica elettrica fonde ostinatamente la sua corazza. Si ferma a pochi metri da Jeeg e Gaiking.<br /><br /></div><div align="justify">E infine collassa in terra, con un rumore sordo.<br /></div><div align="justify"><br /></div><div align="justify">"Dov'è Mazinger Zeta?", urla Tetsuya. </div><div align="justify">Jeeg si rialza, a fatica. "Koji... Koji l'ha sacrificato" </div><div align="justify">"Kabuto! Dov'è adesso?"<br />Jeeg guarda tra i rottami di Z, fin troppo simili a un corpo smembrato. Il Pilder, col vetro rotto, sembra l'unica cosa rimasta integra. Dentro, il corpo di Koji, accasciato sul piano comandi.<br /><br /></div><div align="justify">"E' ancora vivo - mormora Maria - lo sento"<br /><br /></div><div align="justify">Le armate di Fleed irrompono sul campo di battaglia, insieme a Yamata No Orochi. A esse, si sono aggiunti i mostri di Scarabeth, che adesso combattono le armate di Hardias. Nessuno, oltre Maria, è in grado di sapere perchè abbiano cambiato bandiera.<br /><br /></div><div align="justify">Grendizer, la Minerva di Grace e il Mass Production circondano il corpo di Mazinkaiser, che già sta rigenerando i danni a una velocità spaventosa. Falciando i nemici a colpi di Getter Scythe, anche lo Shin si fa strada per il Geo Front. </div><div align="justify"><br /></div><div align="justify">"Dovete scendere - dice Tetsuya del futuro - Mazinkaiser si riprenderà presto. Non avrete una seconda occasione" </div><div align="justify">"Dobbiamo distruggerlo!", gli risponde il suo alter ego, sul Great Mazinger originale. </div><div align="justify">"No - risponde Duke Fleed su Grendizer - tornate indietro e impedite tutto questo. Oppure quello che sta succedendo non servirà a niente. Questo mondo è perduto, ormai. Cancellate tutto, fate scelte diverse... tornate indietro e salvateci" </div><div align="justify">Tetsuya resta per un momento in silenzio. Poi si rivolge al suo alter ego futuro.<br /><br /></div><div align="justify">"Addio" Dentro il Condor, l'altro risponde, dopo averlo fissato intensamente. </div><div align="justify">"Addio", dice a sua volta. Jeeg prende con sè il Pilder, con Koji ancora svenuto al suo interno. </div><div align="justify"><br /></div><div align="justify">Il Geo Front si spalanca davanti a loro e loro cominciano la discesa. Verso l'Imperatore delle Tenebre.<br /><br /><br /><img height="600" src="http://jackmonkey.altervista.org/ritornoalpassato/grendiser0025hnrl6.jpeg" width="400" border="1" /></div><div align="justify"><br /><br />Mazinkaiser si rialza.<br />Ergendosi sopra i suoi avversari, estrae le due piccole KaiserBlade dalle spalle. I suoi occhi si illuminano di una luce inumana, mentre squadra i suoi avversari che avanzano tra la polvere e i cadaveri di quelli che sono caduti prima di lui.<br />Il tempo si congela. L'unico alito di vento non fa altro che sollevare altra polvere.<br />Possenti samurai di ferro, gli ultimi padroni del nero futuro della Terra si affrontano faccia a faccia, ruggendosi addosso la reciproca rabbia.<br />Due affilate lame di luce scattano sopra le spalle di Grendizer, unendosi nell'alabarda ancora sporca del sangue di Scarabeth.</div><div align="justify"><br /></div><div align="justify">"Non sopravviverai a questo giorno", mormora cupamente Duke Fleed. </div><div align="justify"><br /><br />Dalla Minerva X guidata da Grace, una risata stridula, che termina in un urlo così forte da fa sanguinare i timpani.<br /><br /></div><div align="justify">Lo Shin Getter fa cadere a terra la falce con cui ha mietuto le vite dei soldati dell'Armata Mazinger. Le ali da demonio si aprono, pelle e muscoli su acciaio, un connubio impossibile e contronatura.</div><div align="justify">"E' arrivata la resa dei conti, figlio di puttana", ghigna Ryoma Nagare.</div><div align="justify">Un enorme ascia sembra nascere direttamente dal corpo del robot. Lo Shin Getter la pianta a terra, dopo averla fatta volteggiare più volte in aria.<br /><br /></div><div align="justify"><img height="300" src="http://jackmonkey.altervista.org/ritornoalpassato/shin_tomahawk.jpg" width="400" border="1" /></div><div align="justify"><br /></div><div align="justify">"SHIN TOMAHAWK!"<br /><br /></div><div align="justify">Il Great Mazinger Mass Production, guidato dal Tetsuya del futuro, estrae la Mazinger Blade. All'interno, un uomo infranto nel corpo ma indistruttibile nella volontà, trattiene una smorfia di dolore.</div><div align="justify">"Finirà oggi, Imperatore dell'Inferno"<br /><br /></div><div align="justify">I combattenti muovono un passo l'uno verso l'altro. Ognuno deciso a porre fine a questa storia una volta per tutte. </div><div align="justify">A porre la parola fine a una storia di tradimento, morte, delusione e tenebra.<br /><br /></div><div align="justify"><img height="250" src="http://jackmonkey.altervista.org/ritornoalpassato/MazinKaiser.02.MazinKaiser.In.Azione.DVD.ITA.uto.avi_000139840.jpg" width="400" border="1" /></div><div align="justify"><br /></div><div align="justify">Le lame si scontrano l'una contro l'altra. Parano i colpi a vicenda, si lanciano in affondi, sibilano nell'aria insieme ai colpi di artiglio e all'energia crepitante delle armi. </div><div align="justify"><br /><br />Da solo, il Mazinkaiser, tiene testa allo Shin Getter, al Great Mazinger, a Minerva e a Grendizer, alimentato dall'oscura energia dell'Imperatore delle Tenebre. </div><div align="justify">Ma anche quest'energia comincia a diventare instabile, via via che gli attacchi al Geo Front si fanno sempre più serrati. Come un'onda, si irradia fuori dalle viscere del Monte Fuji, laddove la mostruosa creatura è confinata. </div><div align="justify">Che sia davvero una creatura o un nodo di energia, non è più capace o interessata di concentrarsi nel sostenere Mazinkaiser... via via che si espande senza misura, sembra perdere il controllo su se stessa. </div><div align="justify"><br /><br />E' in quel momento che gli occhi del Koji del futuro, prigioniero del suo robot, si aprono. Allora guarda i suoi amici di un tempo, combattere contro di lui. Guarda il campo di battaglia, un campo fiorito di cadaveri, che si estende ben oltre il suo occhio riesca a vedere. E, all'orizzonte, i fuochi di nuove guerre.<br />Guarda i Mass Production combattere fianco a fianco con mostri assetati di sangue, comandati da un Generale folle che ride a squarciagola ogni volta che riesce a mutilare crudelmente un avversario.<br />Vede Shiro, e il modo in cui l'ha ridotto. Lo vede cadavere e ancora col volto contratto in una smorfia di rabbia e di terrore.<br />Gli occhi del Mazinkaiser si fanno accesi, sempre di più, per riprendere controllo sul suo pilota.<br />Una frase lontana gli risuona in testa.<br /><br /></div><div align="justify"><em>Io... io sono...<br /><br /></em></div><div align="justify">Para un altro colpo del Grendizer e, contemporanemante, schiva un affondo del Tomahawk dello Shin Getter. Il Great Mazinger Mass Production pilotato dal Tetsuya del futuro è sopra di lui. Nei suoi occhi non legge altro che un odio e una disperazione feroci.<br /><em><br /></em></div><div align="justify"><em>Io sono Koji... </em><br /><br /></div><div align="justify">"Tetsuya..." </div><div align="justify">Quasi fatica ad articolare le parole per esprimere frasi che non siano volontà del Mazinkaiser.<br />Apre il Pilder.<br /><br /></div><div align="justify"><em>Io sono Koji Kabuto...<br /><br /></em></div><div align="justify">La Kaiser Blade si pianta nel corpo del Great, immobilizzandolo.<br /><br /></div><div align="justify"><em><img height="250" src="http://jackmonkey.altervista.org/ritornoalpassato/MazinKaiser.02.MazinKaiser.In.Azione.DVD.ITA.uto.avi_000232480.jpg" width="400" border="1" /></em></div><div align="justify"><em><br /></em></div><div align="justify"><em>IO SONO KOJI KABUTO!!!<br /></em><br /></div><div align="justify">"TETSUYA! UCCIDIMI ORA!" </div><div align="justify"><br /><br />Lo sguardo di Tetsuya si spalanca in un'espressione di sorpresa. La ferita inferta da Mazinkaiser e quelle sofferte durante la tortura non gli daranno un margine di sopravvivenza molto più lungo. </div><div align="justify">Guarda dentro il Pilder. Quell'uomo che gli urla di porre fine alla propria esistenza, lo conosce. </div><div align="justify">E' come se lo avesse ritrovato solo adesso, dopo così tanto tempo che lo aveva cercato. Dopo così tanto che desiderava ritrovarlo.<br />Suo fratello. </div><div align="justify">Tetsuya si concede un ultimo sorriso amaro. </div><div align="justify"><br /></div><div align="justify">La Mazinger Blade cala sopra Koji, tranciandone il corpo a metà. </div><div align="justify"><br /></div><div align="justify">Il corpo del Great Mazinger Mass Production si accascia su quello del Mazinkaiser.</div><div align="justify">Nel buio che vela sempre più la vista del Tetsuya Tsurugi di quest'epoca, l'unica luce sono i volti dell'unica vera famiglia che ha mai avuto. </div><div align="justify">Jun. Shiro. Koji. Il Capo.<br /><br /></div><div align="justify">"E' finita... padre"<br /><br /></div><div align="justify">Dopo un momento di raggelato silenzio, Duke Fleed si rivolge a Grace, dentro Minerva. "Facciamo in modo che non sia stato un sacrificio inutile. Scendiamo nel Geo-Front e poniamo fine a questa storia una volta per tutte"<br />A bordo dello Shin Getter, Hayato parla ai suoi due compagni. </div><div align="justify">"Scendiamo dentro, siamo a un passo dal finire tutto questo... cambiamo in Shin Getter 2, almeno andremo più veloci" </div><div align="justify"><br /></div><div align="justify"><img height="300" src="http://jackmonkey.altervista.org/ritornoalpassato/Il.Pazzo.Mondo.Di.Go.Nagai.-.02.-.Mazinger.Z_.Io.Sono.Il.Pi_.Forte___.avi_001698720.jpg" width="400" border="1" /></div><div align="justify"><br /><br />La barriera elettromagnetica che chiude l'ultimo livello del Geo Front viene spenta dal Virus Shiba, non appena il gruppo giunge a destinazione. </div><div align="justify">"Come...?", comincia Tetsuya. </div><div align="justify">"Te lo spiegherò dopo - risponde cupamente Hiroshi, tenendo tra le mani ancora il Pilder con dentro Koji - Ora è tempo di avviarsi"<br />Camminano, i robot, più che volare. Per un momento, non assomigliano alle mostruose macchine da combattimento che hanno sparso morte all'esterno. Sembrano piccoli come uomini, samurai dalle terribili armature che si incamminano verso qualcosa di molto più grande di loro.<br /><br /></div><div align="justify">E tutti, tutti, hanno la precisa sensazione di trovarsi contemporaneamente in ogni tempo e luogo possibile.</div><div align="justify"><br /><br />Ma è solo quando entrano che la sensazione di quanto siano minuscoli appare inevitabile. Quando vedono la colossale colonna di fuoco scuro, livido, che brucia incessante, bruciando se stessa. In quel fuoco, l'ombra di un volto si apre.<br /><br /></div><div align="justify"><img height="240" src="http://jackmonkey.altervista.org/ritornoalpassato/bscap041.jpeg" width="352" border="1" /></div><div align="justify"><br /></div><div align="justify"><strong><span style="font-size:180%;">CHI SIETE? </span></strong></div><div align="justify"><strong><span style="font-size:180%;"><br /></span></strong><br />La voce perfora i timpani di tutti quanti. Rimbomba, accendendo ogni cuore dello stesso fuoco, selvaggio e primordiale. Il tempo, per Tetsuya di socchiudere e riaprire gli occhi, che il Great Mazinger ha già tranciato un braccio a Jeeg, in risposta allo Spin Storm che ha sfondato in pieno la sua piastra. </div><div align="justify"><br /><br />"Che cosa state facendo?", urla Maria, cercando di dividerli.<br /><br /></div><div align="justify"><strong><span style="font-size:180%;">IO SONO DIO. IL MIO NOME E' DIO.</span> </strong></div><div align="justify"><strong><br /><br /></strong>Minerva affonda gli artigli nei corpi di entrambi. Di nuovo, il Great e Jeeg scattano l'uno contro l'altro, attaccati a loro volta da Gaiking. Di nuovo, tutto si esaurisce nel giro di un attimo che lascia i piloti in preda al terrore.<br />"Cosa dobbiamo fare? Cosa diavolo dobbiamo fare?", ringhia Hiroshi, sforzandosi di ignorare la voce della terrificante creatura che hanno davanti. </div><div align="justify"><br /><br /><strong><span style="font-size:180%;">UMANI. IO SONO IL VOSTRO DIO.<br /><br /></span></strong></div><div align="justify">"Proviamo a entrare nelle fiamme!", urla Tetsuya. </div><div align="justify"><br /></div><div align="justify">"NO! FERMI!"<br />Alle loro spalle, Grendizer, seguito dalla Minerva pilotata da Grace. </div><div align="justify">"Allora cosa dobbiamo fare?", replica il pilota del Great, impaziente. </div><div align="justify">"Non lo so... non mi aspettavo qualcosa di tanto orribile - Grendizer volge lo sguardo verso il ghigno dell'Imperatore delle Tenebre - Dobbiamo sovraccaricarlo di energia... in questo modo dovrebbe verificarsi un fenomeno simile a quello che vi ha portati qui"</div><div align="justify">"E dovremmo fidarci di te, traditore? - replica Hiroshi - Il tuo scopo è solo quello di distruggerlo... che noi torniamo o meno, non ti importa"<br />Fa un passo verso le fiamme.<br /><br /></div><div align="justify">"Nessuno di voi farà assolutamente nulla", replica tranquillamente Hayato, a bordo dello Shin Getter 2, entrando a sua volta dentro la bolgia.<br /><br /></div><div align="justify">Quando tutti si voltano verso di lui, riprende a parlare. "Nessuno toccherà quel nodo di energia. Appartiene all'Armata Getter"<br />"Sei impazzito? - urla Tetsuya - Allora tutta questa storia non è servita a niente?" </div><div align="justify">Gli occhi dello Shin Getter 2 brillano di una luce completamente folle. "Sono morte innumerevoli persone per questo. Non intendo fare in modo che siano morte inutilmente"<br />Sui monitori dello Shin Getter 2, le facce incredule di Ryoma e Benkei. "Hayato, che cosa stai dicendo?" </div><div align="justify">"Hayato, non fare sciocchezze - perfino la voce del dottor Saotome si unisce alle altre - è inutile andare ancora avanti su questa storia. Non ci porterà a nulla"<br />"FATE SILENZIO!" La bocca di Hayato si torce in un ghigno. </div><div align="justify">"Professor Shikishima... l'avete visto anche voi, vero?"<br /><br /></div><div align="justify">Il fiammeggiare dell'Imperatore delle Tenebre disegna ombre contorte sull'assemblea di demoni d'acciaio decisi a distruggerlo. La voce di Shikishima, al comunicatore, sembra arrivare da qualche mondo molto lontano. </div><div align="justify">"Sì... quest'energia... non ci sono parole per definirla... è la vita. La vita stessa!"<br /><br /></div><div align="justify">"Ora sei tu che stai sputando sul ricordo di Musashi! - ringhia Ryoma - falla finita adesso, oppure..." "Oppure niente. Sono io ai comandi. Proprio come la prima volta che abbiamo pilotato il Getter, ricordi?", replica Hayato, divertito.<br /><br /></div><div align="justify">"DAISUKE, NON LASCIARLO AVVICINARE - urla Tetsuya - NOI CERCHIAMO DI SOVRACCARICARE QUESTO MOSTRO!"<br /><br /></div><div align="justify"><img height="300" src="http://jackmonkey.altervista.org/ritornoalpassato/11.INVASIONE-.Gli.spiriti.tornano.alla.vita__.-.Shin.Getter.Robot.-.The.Last.Day.-.ITA.JAP.avi_000889639.jpg" width="400" border="1" /></div><div align="justify"><br /></div><div align="justify">Grendizer estrae la Double Harken, proprio mentre Hayato, con lo Shin Getter 2 gli è addosso. Per quanto il colpo inferto da Duke Fleed sia potente, la velocità del robot di Hayato è così elevata che per un momento rende il Getter come un riflesso nell'aria, appena percepibile a occhio. </div><div align="justify">Senza quasi accorgersene, Grendizer si ritrova scaraventato a terra, con il Drill di Hayato che cerca di perforarlo.<br /><br /></div><div align="justify"><img height="307" src="http://jackmonkey.altervista.org/ritornoalpassato/0033.jpeg" width="384" border="1" /></div><div align="justify"><br /></div><div align="justify">"HANJURYOKU STORM!!" </div><div align="justify">Il raggio anti-gravità di Grendizer gli permette di scaraventare lo Shin in alto abbastanza da prendere tempo e colpirlo con gli Hand Beam. Il vantaggio dura poco, però: Hayato decide di sparare il Drill contro la piastra dell'avversario incrinandola tanto da annullare l'effetto del raggio. Di nuovo gli è sopra, cercando di strappargli la testa con la tenaglia. Lo Space Thunder del robot paralizza il nemico per il dolore, lasciando entrambi in una posizione di stallo.<br /><br /></div><div align="justify">Lo stallo viene rotto da Maria, che urla nella testa di Hayato, con una tale brutalità da fargli </div><div align="justify">sanguinare le orecchie. </div><div align="justify"><br /><br />In quel momento, di nuovo, Saotome si mette in comunicazione con Ryoma e Benkei.<br />"RYOMA! c'è un solo modo di fermarlo..." </div><div align="justify">"Piacere di rivederti, vecchio... mi chiedevo quando ti saresti fatto vedere. Sembra che ogni volta ci siano guai in giro, troviamo anche te" </div><div align="justify">"A dopo i convenevoli e ascoltami. Dovete fare una manovra di Open Get" </div><div align="justify">"Sei impazzito? Non so se te ne sei accorto, ma non tutti qui vogliono staccarsi. E non possiamo fare un Open Get se non decidiamo di dividerci tutti" </div><div align="justify">"In realtà potete. Schiaccereste una Get Machine l'una addosso all'altra"<br />Benkei si intromette. "Ma in questo modo... anche noi... e Hayato..." </div><div align="justify">"E così siamo arrivati a questo punto. Ti disfi di noi come hai fatto coi tuoi figli... bene...", replica Ryoma, la voce una lama di furia.</div><div align="justify">Saotome non risponde subito. "Ryoma... quella... quella cosa non è semplice energia Getter. Ha qualcosa di vivo. Se non la fermiamo si espanderà. Si sta già espandendo! Non... non c'è altra... soluzione... io..."</div><div align="justify">La comunicazione si chiude.<br />Benkei ne apre un'altra con Ryoma. </div><div align="justify">"Ryoma, non vorrai davvero?" </div><div align="justify">"Benkei, non c'è altra soluzione. Non capisci? Ha vinto quel fottuto vecchio, alla fine. Ci ha messo nella condizione di fare come vuole lui. Sempre. Fino alla fine" </div><div align="justify">"Ryoma..."<br /><br /></div><div align="justify"><img height="240" src="http://jackmonkey.altervista.org/ritornoalpassato/ryomocchio.jpeg" width="352" border="1" /></div><div align="justify"><br /></div><div align="justify">Ryoma apre il canale di comunicazione per Hayato. Sorride, di un ghigno triste e avvelenato. Quello di chi sta per morire, portando con sè i suoi migliori amici. La luce fiammggiante dell'Imperatore delle Tenebre illumina i volti dei tre compagni, ognuno a guardare il proprio destino in quei riflessi rossastri. Hayato urla contro il Great Mazinger, Grendizer, Jeeg, Minerva... </div><div align="justify">"NON VE LO LASCER..." </div><div align="justify"><br /><br />"Ehi, bastardo... fai un bel sorriso alla morte", dice Ryoma, ridendo senza allegria. Lui e Benkei tirano la leva per sganciarsi.<br /><br /></div><div align="justify">L'esplosione. Le fiamme che costituiscono l'essenza dell'Imperatore delle Tenebre, che si torcono in un'espressione contrariata, poi terrorizzata mentre si sovraccarica oltre il limite a causa dell'esplosione dello Shin Getter. </div><div align="justify">La luce, una luce fortissima. </div><div align="justify">Tetsuya guarda il monitor, senza speranza di sopravvivere. Proprio come all'andata, progressivamente, quelli che gli stanno intorno svaniscono dal radar. Forse morti. Forse tornati a casa. Solo quando riaprirà gli occhi, riuscirà a saperlo.<br /><br /></div><div align="justify">Un'ultima comunicazione da Maria, prima di venire avvolta dalla luce, lo lascia a occhi spalancati, in silenzio, dentro il Condor.<br />"Ti amo..."<br /><br /></div><div align="justify"><img height="300" src="http://jackmonkey.altervista.org/ritornoalpassato/deiodemoniclip.wmv_000195400.jpg" width="400" border="1" /></div><div align="justify"><br /></div><div align="justify">Dal monte Fuji, una colonna di luce verde si alza in cielo, ben più sopra l'atmosfera terrestre. </div><div align="justify">E' il grido di dolore dell'Imperatore delle Tenebre, fatto di energia stessa.</div><div align="justify">Ma non solo. </div><div align="justify">Poco prima di venire avvolto dalla luce, Tetsuya - per nulla più che un'intuizione improvvisa - si rende conto di una cosa. Il Monte Fuji sta eruttando energia Getter non solo nel futuro in cui sono capitati. Anche nel passato da cui provengono. Anche in ogni tempo e spazio possibile. L'ultima trasmissione di Duke Fleed, che si fa sempre più confusa, ha un tono inorridito. </div><div align="justify"><br /><br />"Abbiamo sbagliato!.. quest...bzzzz... luce... crzzz... UN RICHIAMO!....bzz.... UN RICHIAMO PER I VEGAN...crzzzz... abbiamo provoc....bzzzz... NOI.... crzzz... l'invasione futura!!"<br /><br /></div><div align="justify">Poi, è come se Tetsuya si sentisse sbalzato via, con tutto il Great Mazinger, mentre la luce vortica attorno a loro sempre di più.<br /><br /></div><div align="justify">Dal suo Centro di Ricerche, Saotome guarda la colonna di luce verde alzarsi dal vulcano. </div><div align="justify">"E così è cominciato tutto" </div><div align="justify">Due voci alle sue spalle, sinistre e striscianti, fanno eco ai suoi pensieri. </div><div align="justify">"Del resto era inevitabile... non è forse così, mio caro Cowen?" </div><div align="justify">"Certo - risponde l'altro - è il destino del resto, mio carissimo Stinger..."</div><div align="justify"><br /></div><div align="justify">La luce. il respiro dei piloti. </div><div align="justify">L'urlo di agonia dell'Imperatore (Dio?) che risuona nelle orecchie.<br />E poi uno sfrecciare di immagini, suoni, situazioni sempre più confuse, sempre più sovrapposte come tanti e tanti strati di qualcosa di unico.<br />E poi, finalmente, il buio.<br /><br /></div><div align="justify">Quando riapre gli occhi, Sanshiro è ancora a bordo di Gaiking, completamente circondato da mostri di Mikeros. "Non è cambiato nulla..." Stringendo i pugni del colossale robot, Sanshiro si prepara ad attaccare.<br /><br /><br />"SANSHIRO!"<br />La comunicazione arriva sul suo visore. Sakon. Sakon uguale a quello lasciato nel passato, non l'amareggiato capitano delle armate Maryu che ha incontrato nel futuro. Sanshiro si gira. Accanto a lui, lo Stealther di Schwartz. E il Dyon Gamma di Masai.<br /><br /></div><div align="justify">"Sanshiro, dov'eri finito? Sono giorni che sei scomparso!"<br /><br /></div><div align="justify">Sanshiro non riesce a fare in tempo a rispondere che le armate di Mikeros, di colpo, fanno per ritirarsi senza un motivo. Il Generale Rigarn stesso, che stava comandando l'attacco, rivolge un'indecifrabile occhiata a Gaiking, prima di far cenno alle sue truppe di andarsene.<br /><br /></div><div align="justify"><img height="300" src="http://jackmonkey.altervista.org/ritornoalpassato/deiodemoniclip.wmv_000108600.jpg" width="400" border="1" /></div><div align="justify"><br /></div><div align="justify">Quando riapre gli occhi, uno dei Chip Kamoi di Angoras è su Jeeg, con le fauci spalancate, pronto a sbranarlo. Con uno scatto, Hiroshi se ne libera al volo, sfuggendo alla sua morsa. Proprio mentre il Chip Kamoi sta per andare all'attacco di nuovo, un raggio lo colpisce uccidendolo all'istante.<br />Ancora confuso, Hiroshi alza lo sguardo al cielo, senza aver ancora capito se davvero è riuscito a tornare nel passato.<br />Nel cielo, un robot dalle forme piuttosto tozze si erge in cielo con le antenne sulla testa ancora sovraccaricate di energia.<br />"Kotetsu Jeeg? Sono dell'armata coreana. Questo è il Groizer X, sviluppato in collaborazione col dottor Yumi. Ti stiamo cercando da giorni. Sei in grado di seguirmi fino alla Fortezza delle Scienze e alla fortezza Incredible Power?"<br />Jeeg si guarda attora, confuso.<br />"Certo... non sono da solo. Qui con me c'è anche Koji Kabuto..."<br /><br /><br />Quando però si china a cercare il Pilder che ha tenuto stretto tra le mani finora, Hiroshi trattiene un sussulto. Di Koji non sembra esserci traccia.<br /><br /><br />Un bussare insistente al vetro del Condor.Tetsuya apre gli occhi, di scatto, guardingo e agitato. Un'ombra rannicchiata sul vetro dell'abitacolo all'esterno... il Great Mazinger dev'essere sdraiato supino in qualunque punto sia atterrato.<br /><br /></div><div align="justify">"TSURUGI!", urla la figura.Tetsuya mette meglio a fuoco.<br /><br /></div><div align="justify">Davanti a lui c'è Go, che lo guarda palesemente meravigliato. Il pilota esce dal Great Mazinger, ancora stordito e sanguinante. Minerva X è di fianco al suo gigante d'acciaio.<br /><br /></div><div align="justify">"Ma... ma... sei davvero tu? che ci fai alla guida di questo coso?", balbetta Go, incredulo.</div><div align="justify"><br /></div><div align="justify">Tetsuya lo guarda a lungo. Non ha la divisa dell'Armata Getter. E' proprio come lo ha lasciato, la prima volta, a Edo.E guardandosi intorno, Tsurugi riconosce immediatamente la geografia. E' proprio dalle parti di Edo che lui e Maria sono atterrati.<br /><br /></div><div align="justify">"T-Tsurugi?"Tetsuya guarda Go. Poi, senza dire nulla, lo abbraccia.<br /><br /></div><div align="justify">Lo schianto dell'atterraggio fa perdere i sensi a Grace.</div><div align="justify">Per un momento tutto è silenzio.Poi, una serie di voci concitate attorno a lei. La ragazza sente solamente un intenso freddo, quando il vano piloti di Minerva X viene aperto. Le voci continuano a parlare, agitate.<br />Parlano americano, sono voci di soldati. </div><div align="justify">I tentacoli Vegan escono dal suo corpo. Avvolgono, tagliano, sfracellano. Il mondo si riempie dell'odore degli spari e - perenne compagnia - di sangue.<br />La prendono, la legano, le puntano armi addosso. Le urlano cose che non riesce a capire. Mentre lei ancora urla di terrore, la trasportano all'Area 51.<br /><br /></div><div align="justify">Per Grace, è ancora il 1947. L'inizio di un lungo, interminabile incubo.<br /><br /></div><div align="justify"><img height="300" src="http://jackmonkey.altervista.org/ritornoalpassato/post-641696-1176754991.jpg" width="400" border="1" /></div><div align="justify"><br /></div><div align="justify">Duke Fleed viaggia nel tempo, nello spazio, nelle infinite possibilità e dimensioni parallele. Grendizer sembra rimarginarsi da tutte le sue ferite. Perfino lo Spacer sembra formarsi attorno al corpo del robot.<br />In una serie interminabile di luci, brevi visioni, suoni dissonanti, Duke Fleed diventa progressivamente più giovane. </div><div align="justify">In pochi minuti (se di minuti si può parlare, nel non-tempo in cui sta navigando) è tornato a essere Daisuke, e non l'ibrido Daisuke-Maria in cui l'aveva trasformato il Gran Maresciallo Inferno.</div><div align="justify">In poco tempo diventa un ragazzino. Le sue memorie scorrono via, si perdono in un'emorragia invisibile che lo prosciuga poco a poco.</div><div align="justify">Le luci che vede fuori dai vetri del suo abitacolo si fanno più intense.Ora le vede con gli occhi di un bambino.</div><div align="justify">Quando Grendizer cade e si schianta al suolo, è poco più di neonato, tenuto a malapena fermo dalle cinture di sicurezza.<br />Per qualche istante, tutto è silenzio.<br />Poi, l'abitacolo dello Spacer viene aperto. Una torcia viene puntata su di lui. Una pila elettrica."Oddio... non... non è possibile...."<br /><br /></div><div align="justify">Un uomo prende il bambino in braccio. Malgrado la sua meraviglia, la sua sorpresa, si ritrova a cullarlo, per farlo smettere di piangere mentre tutt'intorno a loro cadono fitti fiocchi di neve.<br /><br /></div><div align="justify">Il bambino guarda l'uomo che lo ha trovato."Pa...papà", sillaba.<br />Il dottor Genzo Umon spalanca gli occhi per la sorpresa. Poi, inevitabilmente, un sorriso gli distende il volto.<br />E' il 1978. </div>Generale Nerohttp://www.blogger.com/profile/02124278584103975139noreply@blogger.com26tag:blogger.com,1999:blog-11900829.post-43916798030759834072007-05-16T11:16:00.000-07:002007-05-16T11:22:17.304-07:00Special: filmato commemorativo!<embed src="http://www.youtube.com/v/AzzfQki3DyY" type="application/x-shockwave-flash" wmode="transparent" width="425" height="350"></embed><br /><br />Sono passati due anni da quando questo blog è nato... mi sembrava giusto fare un piccolo regalo ai miei giocatori e a chi ha seguito questo delirante racconto fin qui.<br />Questo è un filmato di 4 minuti e passa su tutti i nemici, gli amici, i protagonisti e i personaggi secondari citati in "Dei o Demoni" in questo biennio. Alcuni ancora non sono saltati fuori ma solo perchè sono UN PO' indietro con gli aggiornamenti.<br /><br />Prima o poi farò le sigle di tutte le serie in cui questa storia è stata per ora divisa :D<br /><br />ENJOY!!Generale Nerohttp://www.blogger.com/profile/02124278584103975139noreply@blogger.com6tag:blogger.com,1999:blog-11900829.post-34326019790467115942007-05-11T04:43:00.000-07:002007-05-16T17:36:23.163-07:0038: la differenza tra me e te<div align="justify"><br /></div><div align="justify"><img height="300" src="http://jackmonkey.altervista.org/aggiornamentopen/satan1920.jpg" width="400" border="1" /></div><div align="justify"><br /></div><div align="justify">"COSA SUCCEDE?"</div><div align="justify">Koji, chiamato d'urgenza da Morimori, Sewashi e Nossori, guarda attraverso i monitor Hiroshi che, completamente impazzito, si lancia contro il prigioniero.</div><div align="justify">"NON LO SO!", risponde Sewashi in preda al panico.</div><div align="justify">"I sistemi di monitoraggio sono saltati poco fa, non sappiamo cosa l'abbia fatto infuriare così!"</div><div align="justify">"RILASCIATE UNA SCARICA ELETTROMAGNETICA SUL PAVIMENTO!", urla Koji. </div><div align="justify">Quando i professori eseguono l'ordine, sia Hiroshi che il prigioniero si afflosciano per un istante sul pavimento. </div><div align="justify">Koji guarda i monitor completamente esterrefatto. "Fate uscire Hiroshi". </div><div align="justify"></div><div align="justify">Non appena esce, sia Koji che Sewashi Morimori e Nossori si fanno intorno a Hiroshi, chiedendogli come stia e cosa sia successo. Il cyborg, si allontana, ancora confuso per quello che è successo, chiedendo solo di essere lasciato in pace. Al comunicatore, però, anche Tetsuya lo sta chiamando e - per quanto Hiroshi cerchi di evitare qualunque discussione - il pilota del Great insiste per la sua presenza: lui e Maria, infatti, stanno pianificando l'attacco alla Fortezza Anti-Vegan, dove prigionieri politici vengono rinchiusi con umani infettati dai parassiti alieni... infezione sparsa dall'Armata del Mazinkaiser stessa, in modo da giustificare una presa di potere così drastica.</div><div align="justify">Lo scopo di Tetsuya è liberare quante più persone possibili, in special modo Yumi.</div><div align="justify"><br /></div><div align="justify">"Cosa intendevi, alla riunione con Jin, quando tu e Daisuke parlavate di <em>diversivo interno</em>?", chiede Tetsuya alla telepate, aspettando l'arrivo di Hiroshi.</div><div align="justify">"C'è un modo per entrare. Sembra che, in qualche strano modo, il mio parassita, quello di Grace e di Duke riescano a entrare in risonanza, manifestandosi. L'hai visto quando ho perso il controllo contro Hiroshi"</div><div align="justify">Tetsuya annuisce, sopprimendo un brivido.</div><div align="justify">"Se tutti gli infettati accolti da Duke dentro Fleed sfruttassero questo potere, potremmo <em>risvegliare</em> i parassiti dei prigionieri nel Centro Anti-Vegan. In questo modo, il servizio di sorveglianza all'interno sarebbe molto allentato. Anche se, per voi, resterebbe un forte pericolo a entrare"</div><div align="justify">"Io, Hiroshi e qualcuno degli uomini di Duke Fleed possiamo farcela", risponde Tetsuya, risoluto.</div><div align="justify">Quando però Hiroshi entra nella stanza in cui sono anche Tetsuya e Maria, è subito visibile che qualcosa non sta andando per il verso giusto.</div><div align="justify">"So benissimo che nei giorni scorsi vi ho detto che vi avrei accompagnati - esordisce Hiroshi - Ora però ho diverse priorità"</div><div align="justify">Lui e Tetsuya si guardano a lungo. "In che senso, diverse priorità?"</div><div align="justify">"Mi unirò a Koji nell'attacco al Geo-Front. Ho bisogno di arrivare alle sue profondità, dov'è custodito il server del Machine Father Shiba"</div><div align="justify">"Ma perc..."</div><div align="justify">"Non chiedetemi di più. Vi dirò tutto quando questa storia sarà finita"</div><div align="justify">Tetsuya resta per qualche istante in silenzio. Poi annuisce. </div><div align="justify">Maria resta a guardare freddamente Hiroshi, decisamente in collera per la sua scelta di abbandonarli all'ultimo momento.</div><div align="justify"><br /></div><div align="justify"><img height="302" src="http://jackmonkey.altervista.org/aggiornamentopen/Gaiking_-_33_-_Il_Ritorno_Della_Regina_Himiko.avi_000473080.jpg" width="400" border="1" /><br /><br /></div><div align="justify">"E' una riunione segreta?", chiede Koji, entrando nella cabina.</div><div align="justify">"Se lo fosse stato ci saremmo nascosti, non credi?", ribatte Tetsuya.</div><div align="justify">Koji sbuffa e chiede se ancora lui e Maria abbiano intenzione di attaccare il centro Anti-Vegan. Quando vede Tsurugi così risoluto, scuote la testa.</div><div align="justify">"Disperderemo solo le forze, in questo modo. E' Mazinkaiser che dobbiamo distruggere. Ho parlato anche all'equipaggio del Drago... per quanto sia, anche loro hanno deciso di aiutarci pilotando le Basi Maryu e i loro robot"</div><div align="justify">"Anche Sakon?", chiede Maria.</div><div align="justify">"No, lui no", risponde Koji, con una punta di rabbia decisamente malcelata. Poi riprende a rivolgersi a Tetsuya. "Non è detto che riusciate a raggiungerci in tempo, se al Geo Front trovassimo un modo di tornare nel nostro passato. Potreste restare imprigionati qui"</div><div align="justify">"Allora continueremo a combattere qui", è la risposta di Tetsuya.</div><div align="justify">"Non capisci che questo futuro potrebbe non accadere mai, se avessimo modo di tornare e cambiare le cose? Non dovrebbe essere questo il nostro obbiettivo?"</div><div align="justify">Hiroshi scuote la testa, sempre più convinto che il futuro sia un destino che non si possa cambiare in alcun modo. Non dice nulla, però.</div><div align="justify">"Il mio obbiettivo è salvare la gente nel presente in cui mi trovo. E' questa la differenza tra noi", ribatte freddamente Tetsuya.</div><div align="justify">Koji cerca di non dare a vedere quanto il tono del pilota del Great Mazinger lo urti profondamente. Fortunatamente, la discussione viene interrotta di nuovo.</div><div align="justify">"E' stupido dividerci"</div><div align="justify">Sanshiro, appoggiato alla porta, resta a guardare tutti senza fare una piega. I suoi occhi sono molto più freddi di quelli degli altri piloti. </div><div align="justify">"Allora, cosa proponi?", lo aggredisce Maria.</div><div align="justify">"Per una volta, sono d'accordo con Koji. Andiamo contro il Kaiser"</div><div align="justify">"Incredibile", commenta Koji con un mezzo sorriso.</div><div align="justify">Tetsuya si volta verso di lui. "Ci sono delle persone, nel Centro Anti-Vegan. Se non ne approfittiamo per liberarle ora, potremmo non avere altre occasioni, nemmeno con il Mazinkaiser fuori gioco. Non è detto che Hayato Jin non continui questa politica folle"</div><div align="justify">Sanshiro fa un sorriso ben poco rassicurante.</div><div align="justify">"A me di queste persone non frega assolutamente niente"</div><div align="justify">Gli occhi di Maria si stringono. "E questa è la differenza tra me e te"</div>La ragazza resta per qualche secondo in silenzio. Poi si rivolge a tutti e riprende a parlare.<br />"Andrò a parlare prima a Ryo Asuka. Continuo a sentirlo nella mia mente. Mi sta chiamando", sussurra Maria, guardando in particolare verso Tetsuya e Koji.<br />"In un luogo particolare?", chiede il primo.<br />"Credo di sì. Lo vedo, nei continui richiami mentali che mi manda. E' una chiesa, sul limitare dei due fronti"<br />Il pilota di Mazinger Z fa uno sbuffo irritato.<br />"Massì, vacci e mettici tutti nei guai. Comportati come la solita egoista"<br />"Egoista? - il volto della ragazza si imporpora di rabbia - Sei impazzito?"<br />"Non certo io. Vuoi davvero parlare a Ryo Asuka, sapendo che potrebbe essere il nostro nemico?"<br />"Non capisci nemmeno da lontano perchè voglio parlare con lui e OSI CHIAMARMI EGOISTA?"<br />"Hai sempre agito per te stessa. Ci hai messi in pericolo con Minerva X, ci hai messi in pericolo con il parassita Vegan... non hai fatto altro che metterci nei guai"<br />"Scusa se solo io ho passato sedici anni a farmi vivisezionare da..."<br /><br />Tetsuya fa per interromperli. "Non è questo l'importante adesso"<br /><div align="justify">"NON E' L'IMPORTANTE COME OGNI COSA NON TI RIGUARDI DIRETTAMENTE, VERO?", grida Maria di fronte allo sbalordito Tsurugi.</div>"Fate come volete", conclude Koji, andando a preparare le ultime cose per la battaglia imminente.<br />Maria lo guarda allontanarsi con gli occhi avvelenati. "Anche tu la pensi così, Tetsuya? Anche tu credi che sono un'egoista?"<br />Tsurugi scuote la testa. "Devi capire Kabuto. Suo padre... <em>nostro</em> padre... è morto. E' da solo e non riesce a..."<br /><div align="justify">"E io ho mai avuto qualcuno?", replica Maria amareggiata. Poi il suo tono si fa solo leggermente meno aspro. "Fin da quando mi ha accolta alla Fortezza delle Scienze, Kenzo Kabuto mi ha trattato con rispetto. Come una persona, non come un'arma o un peso. E questo rispetto, l'ho sempre ricambiato, al Direttore"</div><div align="justify">Mandando giù il nodo che le stringe la gola, Maria resta a guardare Tetsuya. "Ma lui... Koji... per lui non sarò mai altro che un mostro. Qualcuno da bruciare come una strega. Non posso capirlo o perdonarlo"</div><p><br /><br /><img height="235" src="http://jackmonkey.altervista.org/aggiornamentopen/Mazinkaiser24.jpg" width="400" border="1" /><br /><br /><br />Nei corridoi del Drago Spaziale, il comunicatore di Koji risuona in maniera irritante.<br />"Qui Kabuto"<br /></p><p>"Kabuto, sono Jin. Ci sono novità sull'assetto dei nostri nemici. Sembra che ci sia uno spostamento di truppe. Forse si aspettano qualcosa"</p><div align="justify">Koji chiude gli occhi, imponendo di controllarsi. Un attacco, proprio ora che lui e i suoi compagni sembrano mostruosamente divisi. "Che truppe?"</div><div align="justify">"Truppe Mikeros. Dagli Stati Uniti e dall'Africa. Stanno giungendo il Generale Hardias e il Generale Scarabeth in persona"</div><div align="justify">"QUESTO E' IMPOSSIBILE! Non importa quanto il Koji di questo tempo abbia perso il controllo... non potrebbe allearsi MAI con i mostri di Mikeros"</div><div align="justify">Dall'altra parte, un tono di voce tagliente non fa altro che bruciare maggiormente il cuore di Kabuto. "Evidentemente, nel futuro avrai idee più elastiche sull'argomento. O forse quello che Mazinkaiser custodisce è importante anche per i nostri vecchi nemici. Quel che è sicuro, è che dobbiamo anticipare i tempi. Non abbiamo più possibilità di attendere"</div><div align="justify">Koji fa un lungo respiro. "Attacchiamo domani. All'alba"</div><div align="justify">"Bene, era ora. Ci aggiorniamo tra poche ore, quindi"</div><div align="justify"><br /></div><div align="justify">Koji entra nella stanza del prigioniero. Il foglio che il pilota di Z gli ha lasciato, con l'ultimatum di riempirlo di informazioni sul Geo-Front o morire, è vuoto.</div><div align="justify">E il prigioniero sa che morirà. Pur spaventato a morte, però, resta a guardare Koji senza abbassare lo sguardo.</div><div align="justify">"Vattene", dice Kabuto.</div><div align="justify">"C-come?" </div><div align="justify">"Sei libero. Vattene"</div><div align="justify">Lo slega e lo accompagna fino all'uscita del Drago. Davanti a loro, la piana che si staglia lungo tutto l'orizzonte, sembra non finire mai.</div><div align="justify">Il pilota lo guarda, scuotendo la testa. "Perchè lo stai facendo?"</div><div align="justify">"Perchè non sono il Koji Kabuto che conosci tu", replica Koji, godendosi l'espressione confusa del suo interlocutore.</div><div align="justify"><br /></div><p>Il Brian Condor atterra sul limitare del territorio indicato da Maria.<br />Tetsuya guarda la ragazza uscire e fa per seguirla.<br />"No - dice lei - Non vuole te. E' qualcosa tra noi due. Se avrò bisogno, ti chiamerò"<br />Seppur di malavoglia, Tetsuya annuisce e resta a guardarla allontanarsi. Cautamente, estrae la pistola dal fodero.<br /><br />Maria cammina fino alla chiesa, con la pistola estratta a sua volta.<br /><br /><br /><img height="300" src="http://jackmonkey.altervista.org/aggiornamentopen/_Anime.Jap_Devilman.-.Amon_.Apocalypse.Of.Devilman.avi_002366072.jpg" width="400" border="1" /><br /><br /><br />Tutto il paesaggio attorno a lei è brullo e accidentato. Sembra che la guerra abbia lasciato profonde cicatrici, da queste parti. </p><div align="justify">Poi, la ragazza inciampa in qualcosa. Una protesi meccanica di un braccio. Una di quelle usate da Ryo Asuka dopo il suo "incidente" con Slum King. Un freddo sorriso compare sulle labbra di Maria, che va ancora avanti. Esattamente come si era aspettata, un'altra protesi è abbandonata sulla strada di fronte a lei.</div><div align="justify">Poi la gamba artificiale sinistra, qualche metro dopo.</div><div align="justify">E qualche metro ancora più in là, quella destra.</div><div align="justify">E quando ormai Maria arriva alla chiesa, Ryo Asuka, perfettamente normale, come se non fosse mai stato menomato, la aspetta con un sorriso ironico.</div><div align="justify"><br /></div><div align="justify">"Hai gettato la maschera, finalmente?"</div><div align="justify">"Perchè tenerla ancora? Non ha più senso ormai, Maria"</div><div align="justify"><br /></div><div align="justify">Maria stringe la mano sull'impugnatura della pistola, con rabbia. Una rabbia feroce, livida, contro l'uomo di cui per un momento si era fidata.</div><div align="justify">"Cosa vuoi? Perchè mi hai chiamato qui? PERCHE' HAI FATTO TUTTO QUESTO, RYO?"</div><div align="justify">Ryo sorride. "Ryo Asuka non è il mio vero nome. E, ovviamente, non sono mai stato fratello della donna che conosci come Ran Asuka. Avrai notato che Ran, nei filmati che avete trovato, era molto diversa da quella che è giunta a volersi sacrificare per te"</div><div align="justify">Ignorando lo sguardo di ghiaccio di Maria, Ryo continua, con indifferenza. "Non è mai stata innamorata di te. Io l'ho condizionata mentalmente perchè provasse amore nei tuoi confronti e l'ho condizionata a credere che fossi suo fratello, prima ancora che giungeste nel Kanto. In modo tale che si stabilisse un legame tra te e me, Maria, alla sua morte"</div><div align="justify">"Maledetto... maledetto bastardo... perché?"</div><div align="justify">"Ci sono tanti perché. Il primo è che volevo entrare nella Fortezza e studiarvi. Voi umani. Vedere cosa vi fa soffrire, cosa vi fa star bene. Cosa vi rende pazzi e cosa vi terrorizza. Siete stati un'ottima scuola. La seconda cosa è che... tu sei speciale, Maria"</div><div align="justify">La bocca di Maria si torce in un ghigno amareggiato. "Oh, davvero? E perché?"</div><div align="justify">"Perché non hai anima"</div><div align="justify">Per quanto, per una ragazza che ha passato buona parte della sua vita come cavia nell'Area 51, la nozione di <em>anima</em> risulti in gran parte oscura, Maria si sente scossa da un brivido.</div><div align="justify">Ryo sembra compiaciuto della sua espressione smarrita e, sempre con un tono affabile, riprende il discorso.</div><div align="justify">"Non sei umana, Maria. L'avevi creduto? Non lo sarai mai. Non potrai mai tornare a esserlo. E questo non dipende dal parassita che covi dentro al corpo. Sei un mostro, e come un mostro ti tratteranno quando tutto questo sarà finito"</div><div align="justify">La furia di Maria cresce, cresce fino a richiamare inconsciamente il parassita Vegan che dimora dentro di lei. Eppure, per una volta, il suo orrendo ospite non sembra dare segni di vita.</div><div align="justify">"C'è un motivo per cui vi hanno dato i nomi Maria e Grace, lo sapevi? Un motivo religioso, che dipende da ciò che state covando e che, inevitabilmente, partorirete"</div><div align="justify">Ryo rovista in una tasca della giacca. Poi porge qualcosa a Maria. </div><div align="justify">La ragazza, nel vederlo tra le dita schiuse di Asuka, si porta le mani alle labbra per impedirsi di urlare.</div><div align="justify">E' un uovo. Un uovo che sembra avere il guscio fatto di carne marcia e nerastra.</div><div align="justify">"Prendi, è tuo. E' sempre stato tuo"</div><div align="justify">Maria prende tra le sue mani quell'orrore, che sembra pulsare come un cuore. </div><div align="justify">Le parole di Rigarn, la sua conversazione segreta, le torna per un momento in mente. "Cos'hai fatto ai mostri di Mikeros? Sei stato tu?"</div><div align="justify">Ryo non sembra sorpreso della domanda. "No. Se mi chiedi chi ha dato inizio a tutta questa guerra, posso rassicurarti che non sono stato io, ma qualcuno molto più potente di me"</div><div align="justify">Maria fa per dire qualcosa, ma Ryo la zittisce, appoggiandole un dito sulle labbra.</div><div align="justify">"Mi dispiace, ma quello che dovete capire è che voi umani siete in mezzo a un conflitto che dura da millenni. Oh, mi sono sbagliato ancora. Il termine <em>voi</em> umani, nel tuo caso, è inesatto"</div><div align="justify">Ryo resta in silenzio per qualche momento. "Vieni con me, Maria. Ti porterò al sicuro, quando tutto comincerà. Ti porterò in un mondo in cui sarai accettata"</div><div align="justify">Maria rimane zitta a sua volta, continuando a fissarlo con odio. Ryo sorride. Si china sulle sue labbra e la bacia un'ultima volta.</div><div align="justify">Poi, si stacca da lei, allontanandosi verso il sole che sorge.</div><div align="justify"><br /></div><div align="justify"><img height="300" src="http://jackmonkey.altervista.org/aggiornamentopen/Goldrake.-.70.-.Addio_.re.di.Fleed._dvdrip.by.iuppi_.avi_000044480.jpg" width="400" border="1" /></div><div align="justify"><br /></div><div align="justify">Ed è in quel momento che Maria gli spara.</div><div align="justify">Il corpo di Ryo cade in avanti, senza emettere un suono, mentre la ragazza osserva la scena con gli occhi sbarrati dall'orrore.</div><div align="justify">Poi, Asuka si rialza. Accenna a voltarsi verso di lei, fa un sorriso e riprende a camminare, finchè la sua figura non fa per confondersi nell'alba.</div><div align="justify">"RYO ASUKA!"</div><div align="justify">Si ferma un momento.</div><div align="justify">"Che cosa sei?"</div><div align="justify">Ryo sorride. "Sono una leggenda molto vecchia", risponde. E riprende a camminare.</div><div align="justify"><br /></div><div align="justify"><img height="300" src="http://jackmonkey.altervista.org/aggiornamentopen/_Anime.Jap_Devilman.-.Amon_.Apocalypse.Of.Devilman.avi_000196654.jpg" width="400" border="1" /><br /><br /></div><div align="justify">Quando, di ritorno nel suo regno sotterraneo, Tetsuya e Maria raccontano l'accaduto a Duke Fleed, quest'ultimo non sembra troppo sorpreso. Come non sembra sorpreso di sentire che tutto ciò che Maria ha visto o raccolto nella chiesa, le protesi di Ryo e l'uovo nero, siano svanite nel nulla come se fosse stata lei a immaginarle.</div><div align="justify">"Parte di te è nel mio corpo. Siamo più fratelli ora di quanto credevamo di esserlo un tempo. Ho sentito tutto quello che ha detto, come se fossi lì con te", mormora Duke. Poi si rivolge a Tetsuya. "Sei sempre intenzionato ad attaccare la Fortezza Anti-Vegan? Koji ha ragione nel dire che potreste non tornare indietro"</div><div align="justify">Tetsuya annuisce, ancora risoluto. "Guiderò i tuoi uomini lì dentro. Ma ancora una volta, ho bisogno di sapere qual'è il tuo scopo"</div><div align="justify">"Salvare la mia gente, Tetsuya. Niente di più"</div><div align="justify">Quando Tetsuya annuisce, Duke Fleed scuote la testa. "Non sentirti rassicurato. Salvare questo pianeta vuol dire anche salvarlo dagli esseri umani. Non siete un pericolo minore del Mazinkaiser"</div><div align="justify">"Allora, quando deciderai di estirpare il pericolo degli umani, sappi che sarai mio nemico"</div><div align="justify">Duke Fleed annuisce. Poi fa entrare alcune sue guardie e tre creature umanoidi. Uno sembra coperto di piccole ali. Un altro ha una corazza chitinosa da scarabeo. La terza è una ragazza con il corpo coperto da un lungo e stretto mantello chiuso. Perfettamente normale, in apparenza.</div><div align="justify">"Il mio nome è <strong>Miko</strong>"</div><div align="justify">"Loro ti accompagneranno", dice Duke Fleed.</div><div align="justify"><br /><br /><img height="196" src="http://jackmonkey.altervista.org/aggiornamentopen/_SubZero_.Gaiking.-.Legend.of.Daiku-Maryu.-.34._XviD_._ITA_.avi_000464506.jpg" width="400" border="1" /></div><div align="justify"><br /><br />Il Pilder di Koji atterra sulla Torre di Hayato.</div><div align="justify">Il suo scopo, però, non è parlare con il comandante Jin. In una saletta piuttosto diversa dalla sala interrogatori dove si è consumato il loro ultimo dialogo, Sakon è lì ad aspettarlo.</div><div align="justify">"Mi hanno detto che volevi vedermi - dice l'ex capitano del Drago Spaziale - In effetti anche io avevo una proposta da farti"</div><div align="justify">Koji annuisce. "Sentiamo. Ho come l'impressione che sarà la stessa per cui sono venuto fin qui"</div><div align="justify">"So che hai preso i miei compagni sul Drago per l'ultima battaglia contro il Mazinkaiser. Non mi interessa se non sarò io a comandare la nave. Però non lascio i miei amici morire senza di me. Posso anche stare sotto gli ordini dei vostri dottori, ma voglio esserci"</div><div align="justify">"Sarai tu a guidare il Drago - dice Koji - I tuoi uomini si fidano di te e anche di Sanshiro. Distruggeremo il Mazinkaiser insieme"</div><div align="justify">Sakon guarda Koji negli occhi e accenna a un sorriso. Per quanto le differenze tra i due uomini siano ormai incolmabili, un momentaneo e fragile rispetto li lega in quelle scarne, poche parole che si sono appena rivolti.</div><div align="justify"><br /></div><div align="justify"><img height="250" src="http://jackmonkey.altervista.org/aggiornamentopen/MazinKaiser.05.Attacco.all_Istituto.di.Ricerca_.DVD.ITA.uto.avi_001338680.jpg" width="400" border="1" /><br /><br /></div><div align="justify"><em>Vieni a me, mio generale.<br /></em><br />Il corpo massiccio e pesante del Mazinkaiser, nell'ultimo livello del Geo-Front, si inginocchia di fronte al mostruoso Imperatore delle Tenebre. Facendo rimbombare un passo dietro l'altro, entra nel suo cuore di fiamme accecanti. </div><div align="justify">Gli occhi del robot si illuminano, mentre quelli dell'Imperatore si fanno più grandi. Poi, parte delle fiamme sembrano venire assorbite dal corpo del robot.</div><div align="justify"><br /></div><div align="justify"><em>Si prepara una battaglia. Sarà molto dura. Ma io... io sarò con te. </em></div><div align="justify"><br /></div><div align="justify">Le ali di Mazinkaiser si spalancano di colpo.</div><div align="justify">Con un urlo selvaggio prende quota, salendo verso la superficie con ogni porta del Geo-Front che si spalanca di fronte a lui.</div><div align="justify"><br /></div><div align="justify"><br /></div><div align="justify">Da tutt'altra parte, negli hangar della Torre, Hayato urla verso un uomo chiuso nella cabina di pilotaggio.</div><div align="justify">"DANNAZIONE, RYOMA! SVEGLIATI! NON ABBIAMO PIU' TEMPO!"</div><div align="justify">"E' inutile", commenta lo stesso uomo corpulento che ha accolto Hayato e Ryoma al loro ingresso nella Torre. </div><div align="justify">"Inutile o meno non abbiamo scelta", mormora Hayato. Arrampicandosi lungo la gigantesca faccia del robot alla cui guida è seduto un confuso Ryoma, giunge allo sportello e lo apre.</div><div align="justify">"Ti ricordi di questo?"</div><div align="justify">Un colpo violento si abbatte sulla faccia del pilota. </div><div align="justify">"La prima volta che abbiamo pilotato il Getter... RYOMA, ricordi?"</div><div align="justify">Il ragazzo, ancora coperto di bende, stringe gli occhi e i comandi, convulsamente. Urla, con la memoria strattonata in più direzioni, senza capire, senza comprendere più niente.</div><div align="justify">"Dobbiamo pensare a un altro pilota, Hayato", ripete il terzo uomo.</div><div align="justify">"Smettila, <strong>Benkei</strong>! Non ti rendi conto che solo noi, solo noi possiamo domare lo <strong>Shin Getter</strong>?"</div><div align="justify"><br /></div><div align="justify">Il Drago Spaziale, ruggendo, decolla, seguito dal Daichi Maryu, al cui comando ci sono Umon e i professori rimasti.</div><div align="justify">Con un urlo stridulo, decolla Yamata No Orochi, circondata dai suoi draghi fiammeggianti. </div><div align="justify">Lenta, la Torre sembra striscia a metri e metri di altezza, circondata dalle Gettar Machines che, per contrasto, sembrano più numerose che mai.</div><div align="justify">Verso l'ultima battaglia, la battaglia decisiva di quest'epoca. </div><div align="justify">La battaglia che assicurerà il ritorno a casa di alcuni e la morte di altri. </div><div align="justify"><br /></div><div align="justify">"Ehi, Kabuto! Vedi di non farti ammazzare", ghigna Mondo Saotome, alla guida del suo Black Getter.</div><div align="justify"><br /></div><div align="justify">"In bocca al lupo, Go", mormora Tetsuya, al comunicatore.</div><div align="justify">"Stai attento Tsurugi", risponde Go, mentre lo schermo si divide per lasciar posto anche agli auguri degli altri due membri della sua squadra, Sho e Gai. </div><div align="justify"><br /></div><div align="justify">"Stai attento, Sanshiro. Non vorrei vederti morire di nuovo", dice Sakon.</div><div align="justify">Il volto di Sanshiro si piega in un sorriso ben poco rassicurante. "... Gaiking. Io sono Gaiking"</div><div align="justify"><br /><br /><img height="300" src="http://jackmonkey.altervista.org/aggiornamentopen/Goldrake.-.36.-.Il.raggio.ciclonico._dvdrip.by.iuppi_.avi_001257000.jpg" width="400" border="1" /></div><div align="justify"><br /><br /></div><div align="justify">Koji apre una comunicazione con Yamata No Orochi.</div><div align="justify">"Daisuke... quando torneremo indietro, giuro che ti strapperò via da quella mostruosità"</div><div align="justify">Duke Fleed sembra rispondere qualcosa. Poi, dietro il suo casco sorride. Per una volta, sembra più la promessa di un amico che una minaccia.</div><div align="justify">"Koji... una volta mi hai chiesto cosa sia successo a Hikaru"</div><div align="justify">Dopo una pausa, riprende a parlare. "Il primo Vegan che si è manifestato sulla terra, me l'ha portata via. Alla fine le avevo detto di andarsene, ma lei è voluta rimanere con me. E ne ha pagato il prezzo"</div><div align="justify">"Il primo Vegan...? Maria?"</div><div align="justify">"No. E' successo quando già Daisuke e Maria erano fusi insieme nel mio corpo da Hell. E lei non è il primo organismo Vegan comparso sulla Terra"</div><div align="justify">La sua voce sembra arrochirsi per un istante dalla rabbia. Poi riprende.</div><div align="justify">"Non ho ucciso io Hikaru, ma è come se l'avessi fatto, avendola portata via con me. Ma anche se porto comunque la responsabilità per la sua fine, mio padre sarebbe sollevato nel sapere che non sono un assassino. Ti chiedo solo di riferglielo, Koji"</div><div align="justify">Koji abbassa la visiera del suo casco. Poi, nell'abitacolo del Pilder, annuisce. </div><div align="justify">"Hai la mia parola"</div><div align="justify"><br /></div><div align="justify">La mostruosa nave volante di Duke Fleed entra nello spazio aereo di Tokio.</div><div align="justify">I riflettori che circondano la città, come un enorme campo di concentramento, la inquadrano in pieno, insieme ai suoi mostri. </div><div align="justify">Per tutti i giapponesi, il ritorno dei mostri è uno shock. Relegati in stati troppo lontani per dare preoccupazione, messi da parte nella memoria, gli eserciti di creature non umane sono solo un brutto ricordo in moltissimi abitanti di questa Tokio, abituata alla propaganda fascista dell'Armata del Mazinkaiser e alla paranoia dei Vegan, forse. Ma non sicuramente a un nuovo attacco diretto. </div><div align="justify">I draghi di Yamata No Orochi strillano la loro furia verso gli esseri umani. I mostri di Fleed guardano lo spettacolo degli umani che si rifugiano nelle loro case a braccia conserte, con sorrisi malevoli sui loro volti deformi.</div><div align="justify">Ben presto, il cielo romba del rumore dei Mass Production, che si avvicinano a tutta velocità.</div><div align="justify"><br /></div><div align="justify">"E' cominciato", comunica Flora, dentro la nave.</div><div align="justify">Duke Fleed, annuisce. "Bene. Adesso, tocca a noi"</div><div align="justify">Si siede, accanto a Maria, a Grace e agli spaventati Bambini Randagi.</div><div align="justify">"Proveremo dolore. E paura. Ma non perdete la calma per nessuna ragione. Usate i mostri che albergano dentro di voi, e non venite usati da loro"</div><div align="justify">Grace fa un ghigno folle. Maria stringe una mano a Duke Fleed e una a Ryu Takuma. Chiude gli occhi.</div><div align="justify">"Non abbiate paura", ripete Duke. E' in quel momento che Maria percepisce i tentacoli che strisciano fuori dalla sua pelle e si stringono su quelli degli altri che stanno componendo il cerchio con lei. La pelle si apre in decine di bocche e di occhi.</div><div align="justify">"Risvegliamo gli altri Vegan della Fortezza", sussurra. </div><div align="justify"><br /></div><div align="justify"><img height="663" src="http://jackmonkey.altervista.org/aggiornamentopen/antidemoni.JPG" width="400" border="1" /><br /><br /></div><div align="justify">Gli allarmi, gli urli delle guardie e dei prigionieri che manifestano il parassita Vegan sono il segnale che comunica a Tetsuya che è tempo di fare irruzione nella Fortezza Anti-Vegan. L'aria che esplode per l'allontanarsi dei Mass Production, solo una conferma. </div><div align="justify">Tetsuya vede solo adesso la tremenda roccaforte, costruita sulle rovine del Laboratorio per l'Energia Fotoatomica, dissacrandone non solo le mura ma ciò che quelle stesse mura ispiravano. Il pilota del Great vede i giganti di pietra piangenti, colonne dell'intera struttura, e in essi tutta la disperazione della gente comune, la gente che la vecchia Armata Mazinger aveva promesso di proteggere.</div><div align="justify">"Credi di riuscire a farci entrare?", chiede a Miko, quando vede partire i primi Mass Production in direzione di Tokyo.</div><div align="justify">La donna annuisce, anche se sul suo volto c'è un'espressione tesa, affatto contenta di doversi occupare della questione.</div><div align="justify">"Seguimi"</div><div align="justify">Il manipolo guidato da Tsurugi aggira l'edificio, cercando di trovare un punto in cui la sorveglianza sia particolarmente allentata. Solo quando sono riparati tutti contro una parete, la ragazza si spoglia.</div><div align="justify">Tetsuya non riesce a trattenere un brivido. Il corpo della donna è totalmente sfigurato: sembra che una sorta di orribile mollusco si muova sotto la sua pelle, facendo affiorare la testa e aprendo gli occhi sul pube, riempiendo il seno con due orribili bocche da cui schizzano potenti getti di acido. L'acido scava nel muro creando un ingresso alternativo.</div><div align="justify">La ragazza fa una smorfia di dolore.</div><div align="justify">Tetsuya, preoccupato, si volta verso gli altri due mostri.</div><div align="justify">"Purtroppo è normale - gli spiega quello con le fattezze da scarabeo - Sopravviverà, stai tranquillo. E' il solo modo per entrare"</div><div align="justify">La parete si scioglie definitivamente, permettendo al drappello di entrare. Di entrare in una zona buia, oscura e piena di puzzo di sangue.</div><div align="justify">Quando i suoi occhi si abituano all'oscurità, Tetsuya trattiene un urlo nel vedere decine e decine di donne appese al soffitto, appese a ganci da macellaio.</div><div align="justify">Una di esse è particolarmente familiare. Con orrore, il pilota del Great riconosce Cutey Honey, con i circuiti completamente in tilt, che non fa altro che girare la testa e ripetere la stessa frase.</div><div align="justify"><br /></div><div align="justify"><em>Honey flash! </em></div><div align="justify"><em>Honey flash!</em></div><div align="justify"><em>Honey... bzzz... flash!</em></div><div align="justify"><em>H...</em></div><div align="justify"><em><br /></em></div><div align="justify">Un unico, secco colpo di pistole. Le mani di Tetsuya, che impugnano la pistola, si sforzano di restare ferme.</div><div align="justify">Proprio mentre sta per uscire, però, il corpo di Honey riapre gli occhi, sbarrandoli.</div><div align="justify">La voce che si rivolge a Tsurugi è quella del dottor Shiba, il padre di Hiroshi. Il virus informatico in cui si è trasformato ha infettato anche i circuiti della ragazza robot.</div><div align="justify">"E' così che tratti i tuoi amici, Tetsuya Tsurugi? Non uscirete MAI di qui, questo tempo sarà la vostra tomba. Morirete qui dentro, distrutti dalla grandezza d..."</div><div align="justify">Un altro colpo di pistola, più deciso. </div><div align="justify">"Proseguiamo", mormora il pilota del Great, con lo sguardo buio. </div><div align="justify"><br /></div><div align="justify"><img height="661" src="http://jackmonkey.altervista.org/aggiornamentopen/antidemoni2.JPG" width="398" border="1" /><br /><br /></div><div align="justify">Il secondo blocco in cui Tetsuya si introduce col suo comando, è quello dei prigionieri maschi. Mentre ancora le sirene d'allarme risuonano impazzite e le urla dei prigionieri e delle guardie si alternano al lacerarsi della pelle e dei muscoli, Miko fonde l'apertura dell'area di detenzione.</div><div align="justify">Tetsuya guarda i prigionieri martoriati all'interno.</div><div align="justify">Sono <em>quasi</em> tutti maschi.</div><div align="justify">Crocefissa a una parete, Jun. Gli occhi fissi nel vuoto e il petto immobile, morta. Il sangue raggrumato a testimoniare un vile atto di violenza consumato prima che la vita l'abbandonasse. </div><div align="justify">Proprio davanti a lui, con la testa e le palpebre bloccate perchè non cessi di guardarla, è incatenato il Tetsuya di quest'epoca, prigioniero dopo lo scontro contro Mazinkaiser, vicino al Centro di Ricerche Spaziali. Le gambe gli sono state troncate di netto.</div><div align="justify">Respira debolmente. E quando i due Tetsuya si trovano l'uno davanti all'altro, sorride. </div><div align="justify">"Hanno... hanno provato a farmi urlare, ci crederesti?"</div><div align="justify">Tetsuya, quello venuto dal passato, stringe i pugni fino a sbiancarsi le nocche. Poi, delicatamente, toglie Jun dalla croce e la adagia vicino all'altro. </div><div align="justify">"Forse vuoi salutarla l'ultima volta"</div><div align="justify">Tetsuya del futuro lo guarda, risoluto. l tremendo dolore che prova è una lama sottile, tenuta nascosta, mai fatta trasparire. </div><div align="justify">"Voglio combattere Mazinkaiser. Quel demonio deve pagare per ciò che ha fatto"<br />"Non sei in condizioni di farlo"</div><div align="justify">"Non al massimo, forse. Ma posso far muovere un Mass Production usando solo le braccia"</div><div align="justify">Tetsuya guarda il suo alter ego mutilato.</div><div align="justify">"Prometti che mi farai combattere", dice quest'ultimo.</div><div align="justify">L'altro annuisce. "Va bene. Va bene - resta in silenzio per un momento, poi aggiunge - C'è qualcosa che vuoi o puoi dirmi, prima di questo scontro?"</div><div align="justify">"Chiederti di far sì che niente di tutto ciò avvenga, sarebbe scontato. Ti dirò questo. Quando tornerai nel tuo tempo, fai in modo di non perdere la lezione appresa a Edo"</div><div align="justify">"La lezione di Edo...", ripete l'altro Tetsuya, meditabondo.</div><div align="justify">"La fiducia negli altri", mormora il suo alter ego futuro. </div><div align="justify"><br /></div><div align="justify">Le manovre di partenza coinvolgono ognuna delle basi. Sul Drago Spaziale, un uomo solo parla a un intero equipaggio.</div><div align="justify">"Ora fate parte dell'Armata Mazinger", dice Koji, guardando ognuno negli occhi. " Se per alcuni di voi non significa nulla, sappiate che la vecchia Armata è quella che ha sempre lottato per la libertà di ogni singolo individuo. Oggi non ci arrenderemo, finché Mazinkaiser non sarà stato distrutto!"</div><div align="justify">Sanshiro incrocia le braccia e guarda gli altri membri del Drago. La sensazione, fastidiosa, è di non conoscere nessuno. Di tutti i piloti, solo Sakon è rimasto. Sanshiro si sente un sopravvissuto e, per un momento, fuori posto completo in un mondo che non gli appartiene più. Quando guarda il capitano del Drago, legge nei suoi occhi la piena comprensione e condivisione di tutto ciò che sta provando. </div><div align="justify">Con uno sguardo di sfida guarda il fronte, che si avvicina rapidamente. Poi guarda Gaiking, già pronto sul ponte.</div><div align="justify">Non è rimasto nulla.</div><div align="justify">Non è più Sanshiro Tsuwabuki. Non lo sarà mai più.</div><div align="justify"><br /></div><div align="justify"><img height="300" src="http://jackmonkey.altervista.org/aggiornamentopen/Il.Grande.Mazinga._07_._by.Edoz_TormentoR._.kindom_.ogm_000463240.jpg" width="400" border="1" /><br /><br /></div><div align="justify">Dopo aver affidato il suo alter ego futuro ai soldati di Duke Fleed, Tetsuya va verso un uomo con il corpo martoriato, devastato da un complesso macchinario di tortura. </div><div align="justify">Un vecchio che tossisce sangue.</div><div align="justify">"Professor Yumi!"</div><div align="justify">Yumi rivolge il suo sguardo cieco tutt'intorno.</div><div align="justify">"Tetsuya...? non puoi essere tu!"</div><div align="justify">"Sono io, professore. Va... va tutto bene"</div><div align="justify">"Sayaka! Dov'è Sayaka!"</div><div align="justify">Gli occhi di Tetsuya, stanchi di sopportare tutto quell'orrore, si chiudono per un istante. "Sta bene, professore. Sayaka sta bene"</div><div align="justify">"Dovete distruggerli... dovete..."</div><div align="justify">Tetsuya, animato dalla stessa volontà di distruggere Mazinkaiser, annuisce con decisione. Ma sono le stesse parole di Yumi a fargli sbarrare gli occhi.</div><div align="justify">Non si sta riferendo a Mazinkaiser.</div><div align="justify">"Dovete distruggere TUTTI I VOSTRI ROBOT!"</div><div align="justify">"I nostri... robot?"</div><div align="justify">Yumi guarda il vuoto con gli occhi spenti. La parlata si fa febbrile. "I... protocolli MZ..."</div><div align="justify">Tetsuya sente un tuffo al cuore nel sentir parlare degli stessi, fantomatici Protocolli MZ, di cui trovò qualche indizio nelle basi della Human Alliance.</div><div align="justify">"Cosa sono i Protocolli? Perché...?"</div><div align="justify">"DEMONI! Sono... DEMONI!"</div><div align="justify"><br /></div><div align="justify">Le parole abbandonano Yumi. In pochi attimi, Tetsuya è davanti un cadavere.</div><div align="justify">Un rumore improvviso, a farlo voltare di scatto.</div><div align="justify"><br /></div><div align="justify"><img height="300" src="http://jackmonkey.altervista.org/aggiornamentopen/Il.Pazzo.Mondo.Di.Go.Nagai.-.02.-.Mazinger.Z_.Io.Sono.Il.Pi_.Forte___.avi_002062760.jpg" width="400" border="1" /><br /><br /></div><div align="justify">Sono tutti lì, davanti a lui.</div><div align="justify">Per quante battaglie ha combattuto nella sua vita, per quante volte ha messo in gioco la sua stessa esistenza, perfino Koji Kabuto sente il cuore sente il cuore farsi stretto davanti alla potenza dell'esercito di Mazinkaiser e del Generale Hardias riuniti. </div><div align="justify">I mostri di Mikeros sono accanto ad altrettanti disumani Mass Production. Il Monte Fuji e il Geo Front in lontanza, a ergersi su ogni cosa. </div><div align="justify">Ma non è la schiacciante forza numerica del nemico, a turbare Koji che, con Hiroshi e Sanshiro, guarda lo scenario davanti a se'. E' sapere che, di fianco a quei mostri, combatterà persone a cui ha voluto bene. E se stesso. </div><div align="justify">Il suo futuro?</div><div align="justify">Come prima di ogni importanta scontro, Koji apre il Pilder. Si alza. Punta rabbiosamente l'indice verso i suoi nemici.</div><div align="justify">"ASCOLTATEMI TUTTI! Siete ancora in tempo per tornare indietro! Per seguire ciò che sapete essere giusto! Chi di voi ha visto nascere l'Armata Mazinger sa che non è stata formata per diventare ciò che l'avete fatta diventare! Non avremmo mai ucciso o deportato degli innocenti, non avremmo mai combattuto assieme a questi mostri!"</div><div align="justify">La visiera del casco di Koji si abbassa, riparandone lo sguardo che già arde delle fiamme della futura battaglia.</div><div align="justify">"Se ricordate di tutto questo, abbandonate il campo di battaglia e avrete salva la vita! Altrimenti... dovrete vedervela con noi!"</div><div align="justify">Ispira profondamente. Un brutto presagio gli dice che, forse, è l'ultima volta che pronuncia queste parole.</div><div align="justify"><br /></div><div align="justify">"PERCHE' IO SONO KOJI KABUTO! E QUESTO E' MAZINGER Z!"</div><div align="justify"><br /></div><div align="justify">Una voce bassa, cupa, dietro le fila dell'esercito nemico, rimbomba riempiendo di morte ogni sguardo, ogni silenzio, ogni deglutire nervoso dei soldati di entrambi gli schieramenti.</div><div align="justify"><br /></div><div align="justify">"<em>IO</em> SONO KOJI KABUTO - ruggisce la voce dal Mazinkaiser - AMMAZZATELI TUTTI!"<br /></div><div align="justify"></div>Generale Nerohttp://www.blogger.com/profile/02124278584103975139noreply@blogger.com13tag:blogger.com,1999:blog-11900829.post-33208800018062743962007-04-27T15:00:00.000-07:002007-04-27T15:52:18.671-07:00Intermezzo: l'ombra del padre<br /><br /><img src="http://jackmonkey.altervista.org/aggiornamentonuovo/_Q-R_.Kotetsushin.Jeeg.ep.03._DivX6xx.704x396.24fps_.avi_000203453.jpg" border="1" width="400" height="230" /><br /><br /><br />L'uno davanti all'altro, il prigioniero e Hiroshi si confrontano.<br /><div align="justify">Hiroshi, in una cella appositamente preparata dentro il Drago Spaziale, guarda il volto arrogante e allo stesso tempo intimamente spaventato del soldato dell'Armata del Mazinkaiser, appena catturato. </div><div align="justify">Ore di minacce, domande, ruoli tra poliziotto buono e poliziotto cattivo.</div><div align="justify"><br /></div><div align="justify"><em>Com'è strutturato il Geo-Front?</em></div><div align="justify"><em>Quali sono i codici di comunicazione dei Mass Production?</em></div><div align="justify"><em><br /></em></div><div align="justify"><em>... Come funzionano le tue nanomacchine?</em></div><div align="justify"><em><br /></em></div><div align="justify">Con una tacita sensazione di paura, Hiroshi torna con la memoria al momento in cui lui e Tetsuya, dopo aver preso le informazioni di cui erano in cerca dentro al Tenku Maryu, sono stati braccati da uno stormo di Mass Production e costretti a un atterraggio di emergenza.</div><div align="justify">Ricorda la loro fuga in una piccola macchia di bosco, dopo che il Brain Condor aveva smesso per un momento di funzionare.</div><div align="justify">Hiroshi ricorda ancora quel momento, lui e Tetsuya mimetizzati tra le foglie e i soldati nemici che si avvicinano al Condor vuoto.</div><div align="justify">E si trasformano in creature uguali alla forma cyborg di Jeeg, come se nei loro corpi fossero stati iniettati gli stessi nanoidi.</div><div align="justify"><br /></div><div align="justify">Se non fosse stato per l'intervento tempestivo di Koji, Maria e Sanshiro, ora i ruoli tra prigioniero e carceriere sarebbero invertiti.</div><div align="justify"><br /></div><div align="justify">Il prigioniero, l'unico rimasto vivo di quel gruppo di soldati, è un ragazzo. Un ragazzo fin troppo fiero e orgoglioso di far parte dell'Armata del Mazinkaiser. Sono solo le truppe di elite, pochi in tutto il mondo, a ricevere le nanomacchine nel proprio corpo.</div><div align="justify">Parla con un linguaggio diverso da quello delle persone che l'hanno catturato: dove loro usano il <em>termine </em>sperimentazioni, lui intende<em> privilegi</em>. Dove loro nominano massacri e ditattura militare, lui risponde definendole <em>conseguenze inevitabili per la sicurezza</em>. Quando Koji entra a interrogarlo, il prigioniero non crede a una sola parola sul viaggio temporale che la vecchia Armata Mazinger ha suo malgrado sperimentato. Pensa sia un clone che i ribelli hanno creato, un droide, in tutto simile al glorioso pilota di Mazinkaiser, tutto per debilitarlo psicologicamente. </div><div align="justify"><br /></div><div align="justify">Hanno provato in ogni modo a farlo parlare. Alla fine, Koji ha minacciato di usare le loro conoscenze sui nanoidi per bloccargli le funzioni vitali, se non fornirà entro un giorno le informazioni di cui hanno bisogno.</div><div align="justify">Il prigioniero, per tutta risposta, ha chiesto di farsi portare una copia dell'<em>Hagakure.</em></div><div align="justify"><em><br /><br /></em>Un paio di volte, ha provato a scappare prima che Hiroshi lo ricacciasse di forza dentro la cella. </div><div align="justify">E ora sono solo loro due, con Hiroshi che riprende la consueta sequela di domande e minacce. </div><div align="justify">Il cyborg prova una strana forma di pena, per il prigioniero. Conosce una storia falsa in più punti, è totalmente incapace di vedere l'orrore che i suoi superiori stanno scatenando, pensa di essere un soldato scelto mentre è poco più di una cavia. </div><div align="justify">Parlano. </div><div align="justify">Solite domande. Solite risposte, rabbiose e orgogliose.</div><div align="justify">Finché...</div><div align="justify"><br /></div><div align="justify">Una scarica improvvisa di energia elettromagnetica fa saltare le telecamere, che brancolano cieche nel buio. Ogni sistema di allarme, apertura delle porte, comunicazione con l'esterno. Tutto in tilt, di colpo.</div><div align="justify">Hiroshi tende i suoi muscoli d'acciaio, prevedendo una prossima trasformazione del prigioniero e l'ennesimo, conseguente, tentativo di fuga.</div><div align="justify">Invece, l'altro cade ginocchioni, urlando e tenendosi la testa. </div><div align="justify">Jeeg fa un passo in avanti.</div><div align="justify">L'altro lo guarda. Nell'oscurità, il suo sorriso si fa luminoso.</div><div align="justify">"Figlio", dice il prigioniero, con la voce del dottor Shiba.</div><div align="justify"><br /></div><div align="justify">"E' tutto inutile, figlio mio"</div><div align="justify">Superato il primo istante di choc, Hiroshi freme di un lungo e basso ringhio. "Mostro schifoso... quando torneremo indietro giuro che ti ammazzo!"</div><div align="justify">Il volto del prigioniero si tende in un sorriso. Per un momento, nell'oscurità il suo volto ha molte più rughe addosso, quasi che la faccia del dottor Shiba voglia farsi spazio tra i lineamenti del suo ospite.</div><div align="justify">"Sai che non puoi farlo"</div><div align="justify">"Formatterò ogni computer della Fortezza delle Scienze, se necessario, a cominciare da quello che abbiamo portato via dalla Build Base. Cancellerò ogni piccola probabilità che tu possa replicarti o tornare a esistere<em>... padre</em>"</div><div align="justify">Il dottor Shiba sorride a quel <em>padre</em> sputatogli in faccia con tale disprezzo. </div><div align="justify">"Non potrai farlo. Dovresti uccidere te stesso, per riuscirti"</div><div align="justify"><br /></div><div align="justify">Per un momento, Hiroshi resta parole.</div><div align="justify">"Che intendi dire?"</div><div align="justify">"Io vivo in te, Hiroshi. Quando l'ho <em>modificata, </em>ho trasferito i miei dati nei nanoidi di Mayumi e questi sono poi entrati a far parte di te. Tutta la Machine Father che avete trovato anni fa nella Build Base vive ed è continuamente aggiornata dentro al tuo corpo... figlio"</div><div align="justify">I pugni di Hiroshi si stringono in una morsa di rabbia, frustrazione, paura.</div><div align="justify">"Sei l'ultimo hardware in cui la mia memoria è depositata. In te vivo io, vive Mayumi... riuniti e benedetti come la famiglia che siamo dai nanoidi che scorrono nel tuo sangue!"</div><div align="justify">"STAI MENTENDO!"</div><div align="justify">"Tu SAI che è vero. Sai che il tuo destino è diventare l'essere perfetto che ho sempre voluto tu fossi"</div><div align="justify"><em>E' tutto vero</em>, sembra dire una voce dentro Hiroshi.</div><div align="justify">Come spiegare l'esilio autoimposto del suo futuro alter ego, altrimenti? </div><div align="justify">"Cos'è veramente il <em>Dotaku Project?"</em></div><div align="justify">"E' la garanzia, Hiroshi, che non puoi morire. Nemmeno io posso morire. Quando sarà tempo, trasferiremo le nostre coscienze dentro ogni macchina, ogni computer, ogni circuito. Fai come ti dico, figlio, non ti ho creato per alcun obbiettivo se non renderti un dio"</div><div align="justify">"Un... dio"</div><div align="justify">La mente è una ragnatela di possibilità, timori, implicazioni in cui i pensieri restano aggrovigliati. </div><div align="justify">La lama di Sosuke che lo trafigge, senza ucciderlo.</div><div align="justify">I nanoidi, che gli privano ogni bisogno di cibo, sonno per... per quanto tempo?</div><div align="justify">Se davvero non potesse morire, se non potesse farlo nemmeno provando a togliersi la vita, non sarebbe la prova che suo padre ha ragione?</div><div align="justify">Ha ragione ad affermare che non si può sfuggire al proprio destino?</div><div align="justify"><br /></div><div align="justify">Tutto, nel passato, sembra andare nella direzione indicata da quel futuro orribile che stanno vivendo.</div><div align="justify">Non esiste via d'uscita?</div><div align="justify">Non ne esiste alcuna, oltre diventare il dio biomeccanico creato dal dottor Shiba?</div><div align="justify"><br /></div><div align="justify">Via via che il prigioniero riacquista coscienza e la voce di suo padre ammutolisce, la rabbia sale dentro Hiroshi, rimasto come al solito senza risposte.</div><div align="justify">Senza nessuna risposta.</div><div align="justify"><br /></div><div align="justify">Oltre quelle oscure e fatali dettate dal suo cuore. </div><div align="justify"> </div>Generale Nerohttp://www.blogger.com/profile/02124278584103975139noreply@blogger.com8tag:blogger.com,1999:blog-11900829.post-55201503274308721192007-04-20T17:00:00.000-07:002007-04-24T01:21:55.715-07:0037: "Aphrodite A, Dianan Ace... MAJIN GO!"<div align="justify"><br /></div><div align="justify"><img height="250" src="http://jackmonkey.altervista.org/aggiornamentonuovo/005.part_001409720.jpg" width="400" border="1" /></div><div align="justify"><br /></div><div align="justify">"Non puoi chiedermi di tradire Hayato. Quando Edo è caduta per i rastrellamenti dell'Armata Mazinger, è stato solo grazie a lui che sono sopravvissuto. Capisco che può sembrare uno stronzo, ma un debito grosso, con lui"</div><div align="justify">"Non ti sto dicendo di tradirlo. Ti chiedo però di guardare cosa sta succedendo. Jin ha sparato a un uomo a sangue freddo. Ti ha mai detto il motivo per cui combattete questa guerra?"</div><div align="justify">"Cavarsi quel maledetto mostro dalle palle, una volta per tutte"</div><div align="justify">"... e se ci fosse altro?"</div><div align="justify">"Dannazione, Tsurugi, perché non parli chiaramente?"</div><div align="justify">"Non c'è molto da dire. Voglio solo che tu faccia attenzione. Per il momento, finchè si tratterà di distruggere Mazinkaiser andremo tutti d'accordo. Ma quando cadrà, se noi non saremo tornati al nostro tempo..."</div><div align="justify">"..."</div><div align="justify">"... allora sì. Allora forse ti chiederò di tradire Hayato Jin. In nome di Edo e di tutto ciò che rappresentava"</div><div align="justify"><br /></div><div align="justify"><img height="250" src="http://jackmonkey.altervista.org/aggiornamentonuovo/Shin_Getter_Robot_Vs_Neo_Getter_Robot_-_Change_2_-_L_arrivo_Di_Texas_Mac_.avi_001061895.jpg" width="400" border="1" /></div><div align="justify"><br /></div><div align="justify">Go Ichimonji fa un sorriso sprezzante. E' passato molto tempo da quando lui venne accolto nel <a href="http://guretomajinga.blogspot.com">villaggio di Edo</a>, un centro di profughi giapponesi in fuga dai mostri di Mikeros. Ed è passato molto tempo anche da quando Tetsuya vi arrivò, poco dopo la scoperta che il Direttore della Fortezza delle Scienze era il padre di Koji e poco prima della devastante battaglia di Berlino.</div><div align="justify">C'è voluto molto, a Tetsuya, per convincere Go - adesso tenente dell'Armata Getter - della verità delle sue parole, quando gli ha raccontato di essere giunto dal passato e di essere contro Mazinkaiser. </div><div align="justify">Go accarezza pensosamente la superficie lucida della sua Getter Machine.</div><div align="justify">"Così, finalmente hai anche tu un robot", commenta Tetsuya con un mezzo sorriso, ricordandosi tutte le volte in cui Ichimonji si lamentava di non avere mezzi del genere per proteggere il suo villaggio. </div><div align="justify">"Il <strong>Neo Getter</strong>, dici? è un modello sperimentale. Non va nemmeno a Energia Getter"</div><div align="justify">"Forse questo lo rende migliore di altri", dice Tetsuya. </div><div align="justify">Poi, a sua volta risale sul Brain Condor.</div><div align="justify">"In bocca al lupo, Ichimonji"</div><div align="justify">Go si volta verso di lui, prima di prendere posto sul suo Neo Eagle. "Non preoccuparti, non ho intenzione di farmi ammazzare da quel fottuto bastardo"</div><div align="justify"><br /></div><div align="justify">La Torre si erge davanti agli altri piloti. Alcuni la rivedono dalla Kujira, altri dai robot, altri dalla tremenda Yamata No Orochi.</div><div align="justify"><br /></div><div align="justify">"Ancora una volta, è riuscito a non prendere decisioni nette, professore", mormora cupo Koji, alludendo alla discussione di prima a proposito dell'equipaggio del Drago.</div><div align="justify">"Ti sbagli - replica Umon con tranquillità - L'ho presa eccome. Koji, tu non puoi saperlo, ma anche se le tue intenzioni sono buone, le tue motivazioni giuste... è esattamente così che è cominciata. Con ottime intenzioni"</div><div align="justify">"Mmm... quando tornerò nel mio tempo, toglierò loro il Drago in anticipo", dice Koji, scherzandoci su.</div><div align="justify">Morimori si intromette nella discussione. "Ci sono cose che è bene sappiate su Mazinkaiser. Le stavo studiando prima dei rastrellamenti di ostaggi dell'Armata Getter. Dite che possiamo parlarne anche con il signor Jin e gli altri?"</div><div align="justify">Koji guarda cupamente la Torre, una lapide nera, gigantesca, piantata tra cielo e terra.</div><div align="justify">"Sono i nostri alleati, dopotutto", mormora senza troppa convinzione.</div><div align="justify"><br /></div><div align="justify"><img height="250" src="http://jackmonkey.altervista.org/aggiornamentonuovo/Shin_Getter_Robo__2004__-_03_-_Musashibou_Benkei.avi_000279048.jpg" width="400" border="1" /><br /><br /></div><div align="justify">Ad accogliere i piloti sulla Torre, c'è un'atmosfera da battaglia imminente: lo scontro con Mazinkaiser, forse accelerato dai piloti arrivati dal passato, è ormai prossimo. Soldati si preparano e volano sui giganteschi Getter Dragon, Liger e Poseidon. Altri si dedicano a un'ulteriore fortificazione della base, occupandosi della manutenzione delle batterie di missili, dei cannoncini a energia e dei generatori per la barriera. </div><div align="justify">Altri ancora si stanno addestrando. Buona parte di loro sembra si dedichi anche ad alcuni esercizi di meditazione, ascoltando gli insegnamenti di un corpulento istruttore. Proprio quest'ultimo, nel veder scendere Hayato e Ryoma si stacca per un istante dai suoi allievi andando a parlare al capo della fortezza.</div><div align="justify">Sanshiro, intanto, sta guardando con rabbia i suoi compagni del Drago venir portati via dalle guardie.</div><div align="justify">"Perchè non gli hai raccontato ogni cosa?", urla il ragazzo bendato a Sakon, mentre sono scortati verso l'area di detenzione.</div><div align="justify">"Non sarebbe servito a niente", risponde amareggiato l'altro.</div><div align="justify">La frase non sfugge al pilota del Gaiking, che manda uno sguardo fin troppo eloquente a Koji.</div><div align="justify">"L'ultimo disperato tentativo di arrampicarsi sugli specchi", commenta con fastidio quest'ultimo.</div><div align="justify"><br /></div><div align="justify"><img height="500" src="http://jackmonkey.altervista.org/aggiornamentonuovo/03.jpeg" width="354" border="1" /><br /><br /></div><div align="justify"></div><div align="justify">"Dai nostri studi - dice Morimori - siamo giunti alla conclusione che il modo in cui Mazinkaiser fa comparire la Kaiserblade dal suo petto e dalle sue spalle sia in realtà un fenomeno di smaterializzazione simile a quello usato dalla corazzata Demonica per teletrasportarsi e, più in piccolo, simile a quello che vi ha portato qui"</div><div align="justify">"Vuol dire che anche Mazinkaiser usa l'Energia G?", chiede Tetsuya.</div><div align="justify">"Questo no. Però pensiamo che sia in qualche modo direttamente e perennemente connesso all'Imperatore delle Tenebre. E' come se, attraverso un canale che non siamo in grado di individuare, venisse rifornito di continuo di altissimi quantitativi energetici" </div><div align="justify">Le osservazioni di Morimori portano a molte altre discussioni, ma il consiglio di guerra non procede bene come sperato. </div><div align="justify">In un clima piuttosto gelido, viene discussa l'eventualità - proposta soprattutto da Tetsuya e Hiroshi - di andare a liberare i prigionieri del Centro Anti-Vegan, tra cui soprattutto il professor Yumi, chiuso lì dentro da anni sotto false accuse per essersi rifiutato di collaborare con l'Armata del Mazinkaiser. </div><div align="justify">"E' una follia. Un inutile spreco di uomini, in previsione dell'attacco al Geo-Front", ribatte Hayato, la cui principale preoccupazione sembra essere invece la presa del quartier generale dell'Armata del Mazinkaiser, nelle cui profondità giace il nucleo di energia Getter che da alcuni viene chiamato Imperatore delle Tenebre. </div><div align="justify">Koji annuisce, trovandosi stranamente d'accordo con il comandante dell'Armata Getter. "Se non riusciremo a tornare indietro, non solo il nostro mondo, ma anche questo avrebbero molte possibilità in meno. L'unico modo per possiamo davvero cambiare qualcosa è non facendolo mai avvenire"</div><div align="justify">"E se non fosse così? - replica Tetsuya - Se non potessimo tornare o questo non cambiasse nulla? Non possiamo lasciare in mano a Mazinkaiser e a te stesso tutti quanti"</div><div align="justify">"Allora facciamolo durante l'attacco al Geo Front! Almeno costringeremo le loro forze a dividersi"</div><div align="justify">"Non è affatto così semplice - dice Hayato, interrompendo Koji - Potremmo trovarci in difficoltà noi. Le loro risorse restano un po' più numerose delle nostre, pur con tutta l'Armata Getter e Fleed riunite. Potremmo essere noi a subire le conseguenze di un fronte diviso"</div><div align="justify">"Creiamo un diversivo - insiste Tetsuya - Se le forze di Duke Fleed simulassero un attacco in forze a Tokyo, buona parte dei Mass Production verrebbe mandata lì, dando tempo a poche persone di entrare nel Centro Anti-Vegan. Credi sia possibile <em>fingere </em>un attacco?"</div><div align="justify">Rivolto a Duke Fleed, Tetsuya calca molto la voce su quel <em>fingere</em>, ancora turbato sia dalla mostruosità dell'esercito del pilota di Grendizer, sia dal suo disinteressamento all'umanità.</div><div align="justify">"E' possibile fingerne uno - risponde Duke, mostrando di aver capito il sottinteso - Hai la mia parola"</div><div align="justify">"Anche a me piacerebbe venire, ma temo che la mia presenza verrebbe scoperta più facilmente di quella di altri. Tuttavia, se oltre a dissidenti politici ci sono anche <em>davvero</em> degli esseri umani infettati dai Vegan, c'è un modo anche per organizzare un diversivo interno... forse hai capito ciò che intendo", dice Maria. </div><div align="justify">Duke resta un attimo in silenzio. Poi annuisce, lievemente turbato.</div><div align="justify">"E' solo uno spreco di energie", ripete Hayato, suscitando un cenno d'assenso da parte di Koji. </div><div align="justify">"Io non intendo partecipare a questa cosa. Dobbiamo tornarcene nel passato, è questa l'unica priorità", taglia secco Sanshiro.</div><div align="justify">"Diamoci del tempo - suggerisce Koji, visto che ognuno pare rimanere nelle sue posizioni - E' inutile programmarci adesso che i nostri mezzi sono troppo danneggiati per entrambe le operazioni. Ripariamone il più possibile e aggiorniamoci"</div><div align="justify">Gli altri annuiscono, anche se nessuno - in cuor suo - ha la minima intenzione di tornare indietro sui suoi passi.</div><div align="justify">E' solo quando Koji fa per uscire che Hayato lo ferma sulla porta, assicurandosi che nessun altro sia rimasto.</div><div align="justify">"Kabuto... ricordati una cosa. Quando Mazinkaiser sarà distrutto, se voi non tornerete indietro, dovrete fare una scelta"</div><div align="justify">"Che genere di scelta?"</div><div align="justify">"Stare dalla parte di chi ha liberato il Giappone con te o dalla parte dei mostri", risponde il comandante della Torre, senza mezzi termini.</div><div align="justify">"E chi mi dice che l'hai davvero liberato come dici? Io non ho potuto vederti mentre lo facevi"</div><div align="justify">"Se ciò che dici è vero, lo vedrai. E comunque, meglio dei mostri, no?"</div><div align="justify">Koji alza le spalle. Nessun segno di ironia, nella sua voce.</div><div align="justify">"Onestamente, mi ci sto abituando"</div><div align="justify"><br /></div><div align="justify">"Ho già visto abbastanza. Flora, andiamocene", ordina seccamente Duke Fleed alla sua guardia del corpo, terminata la discussione.</div><div align="justify">"Aspetta!"</div><div align="justify">Quando Duke si volta, dietro di lui c'è Maria.</div><div align="justify">"Vengo con te. Hai promesso di farmi parlare con Rigarn, ricordi?"</div><div align="justify">Dopo un attimo di silenzio, Duke annuisce. "Seguici con Minerva X"</div><div align="justify"><br /></div><div align="justify">Senza dire altro, Maria si dirige verso Minerva. Senza avvertire nessuno, l'arpia robotica e Yamata No Orochi decollano alla volta dell'Himalaya.</div><div align="justify"><br /></div><div align="justify">Koji, intanto è in riunione con Hiroshi, Umon e il solito trittico Morimori, Sewashi e Nossori.</div><div align="justify">"Se c'è una minima possibilità che io possa diventare come in questo futuro, va scongiurata", esordisce Koji.</div><div align="justify">Sostenendo gli sguardi interrogativi degli altri, Koji continua tranquillamente il discorso. "Questo è un progetto che ho ideato. Si basa in larga parte sul funzionamento dei tuoi nanoidi, Hiroshi. Te ne estrarremo un po', appena una goccia di sangue, e cercheremo di riprogrammarli. E' un sistema di sicurezza: non appena darò segni di squilibrio, un tuo comando vocale attiverà i nanoidi che mi inietterò"</div><div align="justify">Quando Hiroshi gli chiede a cosa i nanoidi serviranno, Koji sostiene tranquillamente il suo sguardo. "A distruggere il mio sistema nervoso e uccidermi"</div><div align="justify">"E' inaccettabile", sbotta Umon. Scuote la testa e lo ripete più volte. "E' così che vogliamo <em>sempre </em>risolvere ogni situazione? Con la più totale sfiducia?"</div><div align="justify">"Io ho fiducia in Hiroshi", replica Koji.</div><div align="justify">"Ma perchè? Perchè io?", chiede Hiroshi, sempre più confuso.<br />"Consideralo un risarcimento per tutte le volte che ho disattivato i tuoi componenti", ghigna Koji.</div><div align="justify">Hiroshi rimane senza parole. Poi annuisce.</div><div align="justify">"Immagino che non possiamo dire nulla per farti cambiare idea, vero?", dice Morimori, estremamente angosciato.</div><div align="justify">"Esatto", annuisce Koji con un sorriso triste.</div><div align="justify">Morimori manda uno sguardo agli altri due. "Va bene".</div><div align="justify">Umon squadra i tre scienziati come se non credesse ai propri occhi, come se non potesse accettare che proprio le ultime figure rimaste in vita del Laboratorio per l'Energia Fotoatomica si creino così pochi problemi nel creare una simile condanna a morte per Koji.</div><div align="justify">"Dovrai registrare tre parole, Hiroshi - spiega Kabuto - Questo sarà il nostro comando vocale"</div><div align="justify"><br /></div><div align="justify">L'antro di Rigarn sembra più scuro degli altri dentro Fleed.</div><div align="justify">Flora e la scorta di soldati di Duke Fleed lasciano Maria proprio lì davanti, sola, senza alcuna difesa. </div><div align="justify">Maria è ancora lì a osservare quel buio infinito, quando Duke spezza il silenzio.</div><div align="justify">"C'è una cosa che mi chiedevo"</div><div align="justify">Maria si volta verso di lui, esortandolo silenziosamente a continuare.</div><div align="justify">"A Berlino, quando scelsi di stare dalla parte di Himika, hai giurato di uccidermi. Eppure, adesso, non sembrerebbe che ancora la pensi in questo modo"</div><div align="justify">Maria lo guarda senza parlare. Poi cerca i suoi occhi dietro l'elmo inespressivo. "Non ti nascondo che è anche perchè una parte di me vive fusa in te. Ma non è l'unica ragione. Per quanto ancora adesso le nostre strade possano essere profondamente diverse, sei molto cambiato. E' come se ci fosse un motivo preciso per quello che fai e che sei, un motivo lucido che ti spinge a seguire questa strada. E io questo lo rispetto"</div><div align="justify">Duke Fleed annuisce, con un'espressione indecifrabile negli occhi. "Buona fortuna, con Rigarn"</div><div align="justify">"Grazie", mormora Maria, entrando.</div><div align="justify"><br /></div><div align="justify"><img height="250" src="http://jackmonkey.altervista.org/aggiornamentonuovo/MazinKaiser.08.MazinKaiser.Contro.il.Generale.Nero.DVD.ITA.uto.avi_001169200.jpg" width="400" border="1" /><br /><br /></div><div align="justify">Nel buio, si sente solo il respirare profondo di una creatura gigantesca. Una creatura di cui l'ombra nerissima fa appena indovinare la sagoma: una criniera leonina, un torso umano, il corpo di una bestia di stazza massiccia, quasi un mostruoso ippopotamo. </div><div align="justify">Due occhi che si illuminano ad altezza della testa.</div><div align="justify">Altri due occhi che si illuminano ad altezza del torso e un ghigno, un ghigno terribile.</div><div align="justify">"Cosa vuole un simile microbo da me?"</div><div align="justify">Maria fronteggia il suo sguardo. </div><div align="justify">"Parlare. Non abbiamo mai parlato, noi e voi. Eppure credo che discutere porterebbe dei vantaggi a entrambi. Ho notato delle cose, combattendo contro il Mazinkaiser, ripensando a determinate cose successe in questa guerra. E credo che ci siano domande a cui solo voi potete dare una risposta"</div><div align="justify">"Potrei ucciderti. Sarebbe facile, sai? Ucciderti qui e adesso"</div><div align="justify">"So che potresti farlo. Ma so anche che esiste un onore tra i guerrieri, di qualunque schieramento essi siano"</div><div align="justify">Il Generale Rigarn ghigna orribilmente. "Sono stato responsabile della caduta del Grande Generale Nero, il più nobile che sia mai esistito tra le nostre fila. Non avrei la minima esitazione nello schiacciarti come si schiaccia un insetto, non appena mi volteresti le spalle"</div><div align="justify">L'espressione di Maria, dura, determinata, non accenna a cambiare nè a mostrare paura. "Allora so di confidare almeno sulla tua sincerità"</div><div align="justify">"Sei coraggiosa, umana. Bene... facciamo così: risponderò alle tue domande, se solo accetterai di fare una cosa per me... e quale sia questo prezzo, lo saprai solo alla fine della nostra discussione"</div><div align="justify">Per un attimo, Maria si sofferma sull'amara ironia di sentirsi chiamare <em>umana</em> dalla creatura più mostruosa con cui ha avuto occasione di parlare. Poi annuisce. "Accetto"</div><div align="justify">La ragazza accenna ai suoi dubbi. "I miei compagni mi hanno riferito di aver visto Mazinkaiser cadere e che il suo corpo è stato avvolto da una fiamma vivida, prima di rialzarsi di nuovo. La stessa cosa che abbiamo visto fare a voi, molte volte in combattimento..."</div><div align="justify">"Quindi - la interrompe Rigarn - vuoi la verità su <em>questo</em>. Sarà un piacere, sai? Saprai tutta la verità... saprai davvero ogni cosa su di noi. E alla fine, quando ritornerai indietro nel tempo questa consapevolezza distruggerà te e i tuoi compagni"</div><div align="justify">Con una risata terribile, rimbombante e carica di odio, il Generale Rigarn comincia a parlare.</div><div align="justify">A raccontare una storia che nessuno, oltre Maria, ha mai sentito finora. </div><div align="justify"><br /></div><div align="justify"><img height="250" src="http://jackmonkey.altervista.org/aggiornamentonuovo/_SubZero_.Gaiking.-.Legend.of.Daiku-Maryu.-.28._XviD_._ITA_.avi_000364864.jpg" width="400" border="1" /><br /><br /></div><div align="justify">Nell'area di detenzione della Torre, Koji e Hiroshi sono alle prese con Sakon.</div><div align="justify">"Guarda chi è venuto a farmi visita... il piccolo Blocken", commenta il capitano del Drago Spaziale.</div><div align="justify">"Certo, il piccolo Blocken... senti, non sono qui per litigare. Puoi spiegarmi cos'è successo, una volta per tutte?", replica Koji, cercando di fare appello a tutta la sua pazienza.</div><div align="justify">"Com'è che adesso ti interessa improvvisamente saperlo?"</div><div align="justify">"E' il tuo amico che ha parlato di cose che non ci avevi detto"</div><div align="justify">Sakon è inizialmente molto reticente, nel raccontare. Ogni tentativo di dialogo di Koji e Hiroshi si traducono in uno sbuffo seccato e nella considerazione che non cambierà nulla.</div><div align="justify">"Vi abbiamo aiutati e siamo a marcire in una cella"</div><div align="justify">"Non era questo che volevo. Dirò ad Hayato di tirarvi fuori di qui"</div><div align="justify">"Per stare in una cella un po' più grande? Chissenefrega"</div><div align="justify">Con durezza, Sakon comincia a raccontare quello che è successo. A Berlino i militari di Schwartz, poco dopo la battaglia finale con Mikeros, hanno cominciato a trasformarsi in esseri mostruosi. Esseri che, subito, Koji e Hiroshi ricollegano alle aberrazioni tenute nascoste nei centri studi della Human Alliance. Nessuno sa perché sia cominciata questa mutazione di massa, ma Schwartz e i suoi hanno finito per incolparne Grace - da loro odiata perché portatrice del parassita Vegan - scatenando una folle caccia alle streghe. Masai non è stato capace di gestire la situazione e l'ammutinamento si è risolto in un bagno di sangue. Nel tentativo di far scappare Grace (poi rifugiatasi come altri nella sua situazione a Fleed) e di salvare Masai, molti uomini del Drago hanno perso la vita. Da quel momento, Schwartz si è impadronito del Drago e ha sfruttato Sakon e gli altri per la costruzione delle altre due corazzate e dei robot. Ha lavorato come mercenario neutrale sia per l'Armata Getter che per l'Armata Mazinger, facendosi dare da questi ultimi come pagamento per un <em>lavoro</em> i familiari dell'equipaggio del Drago. Così, quelli che un tempo erano partigiani impavidi e determinati, hanno finito per operare le stesse identiche scelte che i loro nemici fecero un tempo. </div><div align="justify">"Dammi un motivo per cui dovremmo ridarvi il Drago"</div><div align="justify">Sakon fa un sorriso stanco. "Non ve ne darò nemmeno uno e vi dirò di più. Io mi auguro fortemente che moriate tutti, in questa guerra. Tu, i tuoi amici, Mazinkaiser e la gente di Jin. Il mio più grande sogno è che nessuno di voi sopravviva. Perchè qualunque parte in campo vinca, non cambierà niente: siete solo un branco di nazisti capaci solo di distruggere e rovinare le vite altrui"</div><div align="justify">"Non abbiamo altro da dirci", risponde Koji, alzandosi.</div><div align="justify">Quando lui e Hiroshi escono dalla cella, Morimori avverte al comunicatore che i nanoidi sono stati riprogrammati e pronti a essere innestati nel sistema nervoso di Kabuto.</div><div align="justify">"Tra poco inizieranno l'operazione. Vieni con me?"</div><div align="justify">"Più tardi - fa Hiroshi con un sorriso sinistro - prima vorrei fare due chiacchiere con gli uomini di Schwartz"</div><div align="justify"><br /><br /><img height="300" src="http://jackmonkey.altervista.org/aggiornamentonuovo/JEEG_Dvd_Jap_Ita_Jap_HQ_27.avi_000678080.jpg" width="400" border="1" /></div><div align="justify"><br /><br />La guardia di piantone alla cella di Lambert, il secondo di Schwartz, fa finta di non sentire lo schiocco dell'osso che si rompe e l'urlo del prigioniero.</div><div align="justify">Nè tantomeno la risata bassa e compiaciuta del demone d'acciaio che è entrato lì dentro.</div><div align="justify">"Adesso fai il bravo e rispondi alle mie domande", ghigna cupo Hiroshi, vedendo Lambert che si stringe l'indice fratturato della mano, trattenendo le lacrime dal dolore. </div><div align="justify">Lambert però non fornisce una versione troppo differente da quella di Sakon: si limita a giustificarsi, dando come alibi per le atrocità che lui e gli altri uomini hanno compiuto il doversi <em>difendere da dei mostri</em>. Quando Hiroshi gli chiede chi abbia commissionato a Schwartz l'attacco al villaggio della resistenza, Lambert afferma di non saperlo: solo il loro capo aveva rapporti con i committenti. Si limitava a dare agli altri i dettagli delle operazioni e a dividere l'incasso, senza nessuna spiegazione. E, finchè i soldi non mancavano, agli altri andava bene così.</div><div align="justify"><br /></div><div align="justify"><img height="300" src="http://jackmonkey.altervista.org/aggiornamentonuovo/04.VIOLENZA-.La.terra.trema_.-.Shin.Getter.Robot.-.The.Last.Day.-.ITA.JAP_avi_000604104.jpg" width="400" border="1" /></div><div align="justify"><br /></div><div align="justify">"Vedremo. Farò le mie ricerche. E se scopro che hai mentito... tornerò", minaccia Hiroshi.</div><div align="justify">Con una profonda soddisfazione, vede il terrorizzato Lambert rincantucciarsi sulla sua branda, in preda alla più profonda paura.</div><div align="justify"><br /></div><div align="justify">A Fleed, Duke guarda l'espressione sconvolta di Maria, tornata dalla discussione con Rigarn.</div><div align="justify">"Ti ha detto ciò che volevi sapere?"</div><div align="justify">"Sì. Credo di sì"</div><div align="justify">"Capisci perchè ho cercato di tenervelo nascosto? E perchè mi sembra opportuno che ancora tu non dica niente agli altri?"</div><div align="justify">Maria annuisce, senza dire nulla. Il volto è ancora tirato, decisamente scuro e meditabondo.</div><div align="justify">"Cos'ha voluto in cambio?"</div><div align="justify">"Ha voluto che gli dicessi che cosa lui sia davvero"</div><div align="justify"><br /></div><div align="justify"><img height="300" src="http://jackmonkey.altervista.org/aggiornamentonuovo/Gaiking_-_33_-_Il_Ritorno_Della_Regina_Himiko.avi_000182760.jpg" width="400" border="1" /></div><div align="justify"><br /></div><div align="justify">Sanshiro, intanto sta guardando la corazzata di cui l'Armata Mazinger si è impossessata. Un'equipe di tecnici della Torre sta analizzando ogni macchinario, capeggiata da un ben poco rassicurante scienziato con metà faccia bruciata.</div><div align="justify">"Che cosa fai qui?"</div><div align="justify">"Davo un'occhiata. In fondo questa roba interessa più a me che a ogni altro", risponde Sanshiro, pronto a far valere in modo pesante le proprie ragioni. Ma Shikishima risponde con un ghigno da pazzo, per nulla infastidito dalla sua presenza.</div><div align="justify">In preda a un entusiasmo ben poco rassicurante, spiega che la corazzata terrestre che hanno requisito si chiama <strong>Daichi-Maryu</strong>. L'altra, non appena Sanshiro la descrive al dottore, viene invece riconosciuta come <strong>Tenku Maryu</strong>. Sono state entrambe sviluppate e costruite da Sakon, sotto pressione di Schwartz. Ma le sorprese non sono finite: il Raiking non è infatti l'unico robot realizzato a somiglianza del robot di Sanshiro. Dentro il Daichi Maryu ne è alloggiato un altro, decisamente più massiccio, chiamato<strong> Vullking. </strong></div><div align="justify">Sanshiro osserva con uno sbuffo di disprezzo entrambi i robot. "Sono solo delle copie", commenta.</div><div align="justify">"Sono molto più che delle copie! - ribatte Shikishima - Raiking e Vullking sono dotati di parti removibili che, combinate al Gaiking, possono corazzarlo in una configurazione molto più potente, il <strong>Gaiking the Great</strong>!"</div><div align="justify">"Gaiking... the Great?", ripete Sanshiro, alzando un sopracciglio decisamente perplesso.</div><div align="justify">Shikishima si lancia in una lunga descrizione sui micidiali armamenti della nuova configurazione. Quando Sanshiro chiede se sia possibile testarla sul suo Gaiking, Shikishima scuote decisamente la testa.</div><div align="justify">"Da quel poco che abbiamo visto, i componenti di Raiking e Vullking non sono compatibili col tuo robot. Non c'è da stupirsi del resto: evidentemente Sakon progettava di ricostruire il Gaiking da cima a fondo, dopo che il tuo robot è stato completamente distrutto nella battaglia contro il Generale Nero"</div><div align="justify">Sanshiro, non ancora abituato all'idea di essere ufficialmente morto in questo futuro, annuisce gravemente.</div><div align="justify"><br /></div><div align="justify"><img height="150" src="http://jackmonkey.altervista.org/aggiornamentonuovo/gold01.jpeg" width="200" border="1" /><br /><br /></div><div align="justify">Ore dopo, tutto è pronto per l'operazione a Koji. Le nanomacchine prelevate da Hiroshi stanno per essere riprogrammate, gli attrezzi per l'impianto del distruttivo microchip tutti pronti. Morimori, Sewashi e Nossori hanno ottenuto da Hayato il permesso di poter usare una parte dell'infermeria e delle sue attrezzature a questo scopo. Koji guarda i bisturi in bella fila vicino al suo lettino. </div><div align="justify">Nessun ripensamento.</div><div align="justify">"Hiroshi. Devi registrare il comando vocale che attiverà il processo di distruzione"</div><div align="justify">Hiroshi, davanti a un computer annuisce.</div><div align="justify">Pensa, con un brivido, a quali parole Koji vorrebbe sentire prima di morire. Le parole che lo condanneranno a morte, attivando il distruttivo processo delle nanomacchine.</div><div align="justify">"Aphrodite A... Dianan Ace... MAJIN GO"</div><div align="justify">Koji, con un mezzo sorriso, annuisce. Poi si stende sul lettino e l'operazione comincia.</div><div align="justify">"Chiamatemi, quando avete finito", mormora Hiroshi, scuro in volto, prima di uscire dalla sala operatoria.</div><div align="justify"><br /></div><div align="justify">Ciò che fa il cyborg nell'attesa dell'esito dell'operazione, è cercare le scatole nere dei robot e delle corazzate abbattute. Anche Tetsuya si unisce a lui: entrambi vogliono capire chi ha commissionato a Schwartz l'ordine di attaccare il villaggio in cui Umon e gli altri membri della resistenza erano stati portati.</div><div align="justify">Difficilmente, riflettono i due piloti, potrebbe essere stata l'Armata di Mazinkaiser: il Koji Kabuto di quest'epoca non avrebbe avuto alcun problema a portare personalmente un attacco. La sua ferocia e la sua potenza sarebbero stati più che sufficienti per una simile operazione.</div><div align="justify">"Forse Mikeros, quello che ne resta... Shiro diceva che gli Stati Uniti sono ancora sotto il controllo del Generale Hardias", riflette Hiroshi. </div><div align="justify">Tuttavia, per quanto spregevole si sia dimostrata la sua condotta, il pensiero che Schwartz abbia prestato servizio anche ai mostruosi nemici di un tempo non risulta credibile, specialmente considerato che lui e i suoi uomini sono impazziti dopo che molti di loro hanno cominciato a trasformarsi in esseri altrettanto disumani dei Mikeros.</div><div align="justify">Visto che ogni cosa a bordo del Daichi Maryu, scatole nere comprese, sembra esser stata portata via da Shikishima e la sua equipe, Tetsuya decide di recarsi a bordo del Brain Condor, assieme a Hiroshi, per perlustrare il Tenku Maryu, lasciato ancora abbandonato dopo la battaglia.<br /><br /></div><div align="justify"><img height="288" src="http://jackmonkey.altervista.org/aggiornamentonuovo/Il_Grande_Mazinga_-_55_-_Tetsuya_e_Koji_all_inferno.avi_000029680.jpg" width="352" border="1" /><br /><br /></div><div align="justify"></div><div align="justify"></div><div align="justify">Il viaggio viene compiuto a grandissima velocità. Con un'espressione tesa, Tetsuya ripete ancora una volta a Hiroshi di non fidarsi affatto di Hayato Jin e del suo esercito e teme fortemente che gli uomini dell'Armata Getter abbiano già ripulito anche la seconda corazzata. </div><div align="justify">Non è così: i resti del Tenku Maryu sembrano ancora abbandonati. Tuttavia, una comunicazione improvvisa gela il sangue nelle vene dei due piloti. </div><div align="justify">"Qui GM Mass Production 025... chi siete? identificatevi!"</div><div align="justify">Cercando di vincere il panico improvviso, Tetsuya ripete il codice del Mass Production dato loro da Hayato, sul cui Condor stanno volando in questo preciso istante.</div><div align="justify">"Chiedo un codice d'identificazione del pilota"</div><div align="justify">Tetsuya guarda Hiroshi. "Dobbiamo sbrigarci. Ora siamo veramente nei guai"</div><div align="justify">Poi, armeggiando con la radio, simula un disturbo di ricezione, per prendere tempo. </div><div align="justify"><br /></div><div align="justify">Il Brain Condor atterra all'interno dell'hangar del Tenku Maryu, passando attraverso l'hangar divelto. Rendendosi conto di non avere molto tempo, i due piloti iniziano a incamminarsi lungo la sala di controllo della corazzata.</div><div align="justify">Il puzzo di morte, dentro, è nauseante: il sangue sembra essere schizzato fino a coprire le intere pareti.</div><div align="justify">I morti non sono solo quelli causati dallo schianto della corazzata. Sembra che le torture e le crudeltà fossero all'ordine del giorno, nel cupo regno di terrore di Schwartz. Nessuno dei due piloti osa aprire del tutto gli sportelli socchiusi a lato del corridoio che stanno attraversando. Nel buio della corrente elettrica saltata via, il tanfo è così insostenibile che il pilota del Great Mazinger è spesso in preda a conati di vomito, repressi a fatica. Febbrilmente, Hiroshi e Tetsuya iniziano a rovistare tra le apparecchiature di bordo, fino a trovare la scatola nera. </div><div align="justify"><br /></div><div align="justify">La situazione è spaventosa.</div><div align="justify">Sono soli in una base abitata ormai solo da cadaveri. </div><div align="justify">Tra poco, i Mass Production arriveranno.</div><div align="justify">"Presto", sibila un'altra volta ancora Hiroshi.</div><div align="justify"><br /></div><div align="justify">Senza sapere cosa aspettarsi, consultano le registrazioni della scatola nera e delle telecamere di bordo.</div><div align="justify">Presto, arrivano al filmato che a loro interessa, risalente ad appena un giorno prima l'attacco: un volto in ombra impartisce delle istruzioni a Schwartz. </div><div align="justify"></div><div align="justify"><em>- Non mi interessa del modo in cui lo farai, ma riportami indietro quell'uomo. Lo riconoscerai: è coperto di bende e in pieno stato confusionale. Le mie fonti dicono che dovrebbe essere insieme agli altri ribelli. </em></div><div align="justify"><em>- Non si può fare una frittata senza che si rompa qualche uovo... potrebbero esserci danni collaterali.</em></div><div align="justify"><em>- Degli altri non mi importa. Ma se succede qualcosa a quell'uomo, non credo che le conseguenze ti piaceranno. Sono stato chiaro?</em></div><div align="justify"><em>- ... chiarissimo.</em></div><div align="justify"><br /></div><div align="justify">Hiroshi trattiene a stento la rabbia. Tetsuya scuote la testa, come se trovasse la prova tangibile di qualcosa da sempre sospettato.</div><div align="justify">La voce del committente è inequivocabile.</div><div align="justify"><br /></div><div align="justify">Hayato Jin.</div><div align="justify"><br /></div><div align="justify"></div><div align="justify"></div><div align="justify"></div>Generale Nerohttp://www.blogger.com/profile/02124278584103975139noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-11900829.post-71174687787263499952007-04-12T16:48:00.000-07:002007-04-21T07:28:06.465-07:0036: la solita, vecchia storia<img height="300" src="http://jackmonkey.altervista.org/cartella/cartella/aggiornamento36/_SubZero_.Gaiking.-.Legend.of.Daiku-Maryu.-.31._XviD_._ITA_.avi_000642434.jpg" width="400" border="1" /><br /><br /><br />Quando Hiroshi apre gli occhi, l'espressione stupita dei suoi compagni è la prima cosa che vede. Si alza.<br />All'inizio non capisce cosa stia succedendo: perchè Maria, Sanshiro e Koji lo guardino con un'espressione piena di meraviglia nè perchè Tetsuya aggiunga nel suo sguardo anche una certa strana cupezza. Poi, alza le mani verso i suoi occhi e anche la sua faccia resta per un momento impietrita.<br />Pelle, sulle sue dita d'acciaio.<br />Pelle.<br />"Sono... sono tornato normale?"<br />Mentre Sanshiro annuisce, Hiroshi si specchia nella lucida superficie del Great Mazinger in riparazione.<br />"Sono di nuovo Hiroshi Shiba", mormora con un filo di voce.<br />Tutti trattengono il fiato.<br /><br /><br />"Grazie", mormora Hiroshi. All'inizio, è difficile capire a chi si riferisca.<br /><br /><br />Poi lo ripete. "Grazie". Al bambino che gli ha regalato la lumaca, ai suoi compagni di viaggio, perfino ai mostri che lo circondano.<br />Nessuno sa come commentare. Koji è l'unico con la faccia tosta di stringere una spalla dell'amico: l'acciaio è ancora sotto la pelle, inscalfibile, infrangibile, ancora inumano come lo era un tempo.<br />"Non sei tornato normale", gli dice a voce bassa, dopo un attimo di esitazione.<br />"Non importa - mormora Hiroshi - Non importa. Almeno posso sembrarlo". I suoi capelli crescono a vista d'occhio, mentre parla.<br /><br /><br />Hiroshi scuote la testa.<br />"Fa lo stesso. Fa lo stesso... è..."<br />Si zittisce sentendo qualcosa, sulle guance e poi sulle labbra, che non solcava il suo viso da tempo.<br />Lacrime.<br />Tetsuya non commenta. Non che non sia felice per quello che è capitato a Hiroshi ma, in cuor suo, si fa strada inesorabilmente un dubbio.<br />Quello che stanno vivendo è un probabile futuro o un ineluttabile destino? In disparte, bisognoso di risposte, sale sul Brain Condor.<br />Un'unica comunicazione, diretta alla Torre.<br />"Go Ichimonji, se sei in ascolto... ho bisogno di parlare con te"<br /><br /><br />Correndo per tutta Fleed, Hiroshi stringe in abbracci improvvisi e stretti ogni abitante che abbia una forma vagamente umanoide. Sente il sudore, le lacrime, il piegarsi dei muscoli del volto in un sorriso. Non importa se, ancora, sotto la sua pelle, l'acciaio delle nanomacchine attende solo il momento di tornare in superficie. Non importa se, in fin dei conti, non è tornato un essere umano oltre quest'apparenza. Per quanto piccolo possa sembrare, questo traguardo è uno dei più felici da anni.<br /><br /><br /><img height="300" src="http://jackmonkey.altervista.org/cartella/cartella/aggiornamento36/JEEG_Dvd_Jap_Ita_Jap_HQ_13.avi_000549240.jpg" width="400" border="1" /><br /><br /><br />Mentre Hiroshi riassapora tutte quelle sensazioni che la sua natura di cyborg gli ha negato per tutto questo tempo, Koji va a parlare con Duke Fleed.<br />"Ti sei preso abbastanza tempo per pensarci?", chiede il pilota di Zeta, entrato nella vuota sala del trono.<br />Duke Fleed alza lo sguardo verso di lui. "Sì... l'ho fatto"<br /><br />Per un momento, Koji è sicuro che la risposta che seguirà sarà assolutamente negativa. Poi, Duke parla di nuovo. "Abbiamo entrambi un nemico tremendo. Ma l'Imperatore delle Tenebre può rivelarsi qualcosa di ancora peggiore, rispetto a Mazinkaiser. Fleed e l'Armata Getter combatteranno insieme, finchè Mazinkaiser non cadrà. Ma se Hayato Jin vuole impadronirsi dell'energia dell'Imperatore, la nostra alleanza finirà un momento dopo"<br /><br /><div align="justify">Koji annuisce. Un'espressione molto più rilassata compare sul suo volto. "E' ragionevole".</div><div align="justify">Poi, con lo stesso tono scanzonato con cui si rivolgeva al pilota di Grendizer, quando ancora era solo Daisuke Umon, aggiunge: "Dì un po'... sei poi diventato capace di pilotare quel tuo robot?"</div><div align="justify">Per un momento, dietro il suo impenetrabile elmo, Duke Fleed sembra avere un'aria divertita. "Spero di aver fatto qualche progresso".</div><div align="justify">E' un breve istante in cui i due sembrano essere tornati ai tempi della Fortezza delle Scienze, con i battibecchi e le sfide al simulatore. Con un sorriso appena accennato, Koji esce dalla grotta, lasciando posto a Maria, anche lei giunta a parlare con Duke.</div><div align="justify"><br /></div><div align="justify"><img height="300" src="http://jackmonkey.altervista.org/cartella/cartella/aggiornamento36/Goldrake.-.70.-.Addio_.re.di.Fleed._dvdrip.by.iuppi_.avi_000946920.jpg" width="400" border="1" /><br /><br /></div><div align="justify">"Sono pronta. Sono pronta per parlare con Rigarn"<br />Duke annuisce. "Stai attenta a ciò che dirà"<br />"Pensi che possa mentirmi?"<br />"No - mormora a voce sempre più bassa il monarca di Fleed - temo che userà la verità per ferirti e per confonderti. Per quanto ora sia sotto la mia bandiera, non ha mai dimenticato le perdite che ha subìto durante la guerra. Nessuna creatura di Mikeros l'ha mai fatto"<br />Maria resta in silenzio per qualche istante. Qualche istante in cui quasi cerca lo sguardo di Duke, un essere in cui si rispecchia per metà.<br />"Starò in guardia, non preoccuparti"<br />Lontano, all'uscita della grotta che fa da sala del trono a Duke, la telepate scorge Flora, che attende con impazienza. Quando Maria le passa vicino, scatta sull'attenti, pronta a scortarla, con una certa sorpresa da parte di quest'ultima.<br />Flora fa cenno di seguirla.</div><br />In quel momento, poco lontano, il comunicatore di Koji segnala un'emergenza.<br />"Professor Umon, che succede?"<br />"Koji... siamo sotto attacco!"<br />"L'Armata di Mazinkaiser?"<br />"No... non sembrano loro... siamo in pericolo!"<br />"Arriviamo subito, resistete!"<br />Koji dirama l'avviso a tutti i suoi compagni.<br /><br />Nel sentire al comunicatore la chiamata alle armi, Hiroshi è colto da un brivido.<br /><br />Se non fosse più in grado di ritrasformarsi? O, peggio, se una volta riuscito non potesse più tornare a questa parvenza di umanità? Varrebbe la pena sacrificare per sempre la sua utilità in battaglia per tenersi stretta qualcosa di simile a una vita comune? Che la sua esistenza non possa comunque essere normale, sprofondata com'è in un truce futuro che non gli appartiene, è al momento solo un dettaglio. La pelle sulle sue mani è una promessa molto più forte di ogni altra.<br /><br /><div align="justify"><br /><br /><img height="300" src="http://jackmonkey.altervista.org/cartella/cartella/aggiornamento36/JEEG_Dvd_Jap_Ita_Jap_HQ_13.avi_000916960.jpg" width="400" border="1" /></div><div align="justify"><br /></div><div align="justify">Chiude gli occhi. Si concentra. Unisce i pugni. </div><div align="justify">Una profonda scarica di energia elettromagnetica forma un piccolo cratere attorno a lui. Quando, però, Hiroshi si porta le mani al volto, nulla è cambiato: non è riuscito a ritornare alla sua forma di cyborg. </div><div align="justify">Poco lontano da lui, gli altri piloti risalgono sui loro robot, pronti a partire. </div><div align="justify">"Non riesco a ritrasformarmi". La voce di Hiroshi, al comunicatore, è piena di panico.</div><div align="justify">"Aspetta - dice Koji - conosco un modo infallibile".</div><div align="justify">Senza lasciargli il tempo di dire nulla, Mazinger Zeta afferra Hiroshi tra le sue enormi dita. Poi, a tradimento, lo lancia in aria a parecchi metri dal suolo. Lo spavento improvviso fa urlare Hiroshi a squarciagola, sicuro che da lì a poco andrà a sfracellarsi. In preda al panico, unisce i pugni mentre la pelle formicola per l'affiorare dell'acciaio dei nanoidi.</div><div align="justify">Quando cade a terra, Hiroshi ha di nuovo la sua vecchia forma di cyborg. </div><div align="justify">Alza lo sguardo verso Mazinger.</div><div align="justify">"Sei impazzito? E se non fossi riuscito a trasformarmi?"</div><div align="justify">"Per chi mi hai preso? Ti avrei afferrato al volo, ovvio! Muoviti coi componenti, al villaggio sono nei guai!"</div><div align="justify">Mentre Hiroshi si trasforma completamente in Jeeg, Koji apre un'altra comunicazione.</div><div align="justify">"Dais... Duke. Vieni anche tu!"</div><div align="justify">"Te l'ho già detto. Siamo alleati solo per quanto riguarda Mazinkaiser e l'Imperatore delle Tenebre"</div><div align="justify">"DANNAZIONE, DAISUKE! E' TUO PADRE!"</div><div align="justify">"... non lo è mai stato", replica l'altro, chiudendo bruscamente la conversazione.</div><div align="justify">Koji scuote la testa, amareggiato. Tutta l'umanità che sembrava venuta a galla un istante prima, ora è improvvisamente ridotta in cenere. </div><div align="justify">Mazinger Z, Jeeg, Minerva X e Gaiking decollano e si dirigono verso il piccolo villaggio ai piedi del Monte Daisetsu, dove sopravvivono le braci dell'esercito di partigiani.</div><div align="justify"><br /></div><div align="justify"><img height="300" src="http://jackmonkey.altervista.org/cartella/cartella/aggiornamento36/_SubZero_.Gaiking.-.Legend.of.Daiku-Maryu.-.30._XviD_._ITA_.avi_000854771.jpg" width="400" border="1" /><br /><br /></div><div align="justify">Per quanto le parole di Umon ("<em>Non sembrano dell'Armata di Mazinkaiser</em>") insospettiscano molti di loro, credono di essere pronti a tutto.</div><div align="justify">Non a quello che si trovano davanti, una volta arrivati, però.</div><div align="justify">Il Drago Spaziale, insieme ad altre due corazzate che ne riproducono il macabro stile scheletrico: una aerea, raffigurante un falco, e una terrestre, dalle fattezze di cavallo. </div><div align="justify">Dalla prima, arriva una comunicazione.</div><div align="justify">Schwartz.</div><div align="justify">"Non credevo di rivedere nessuno dei vostri robot"</div><div align="justify">"Schwartz? Sono Koji Kabuto... quello vero. Ascolta, è una lunga storia..."</div><div align="justify">"Per me non fa alcuna differenza"</div><div align="justify">A interrompere la discussione è un furibondo Sanshiro. "Maledetto bastardo? Cos'hai fatto al Drago?"</div><div align="justify">"... e perchè ti stai preparando a colpire questa gente?", aggiunge a bassa voce Koji.</div><div align="justify">"Lavoro... nulla di più. Mi pagano bene per catturare queste persone. Cosa vogliano farci, non è affar mio"</div><div align="justify">"CHI?", ringhia Sanshiro, avvicinandosi progressivamente.</div><div align="justify"><br /></div><div align="justify"><img height="300" src="http://jackmonkey.altervista.org/cartella/cartella/aggiornamento36/05.ATTACCO.-.I.nuovi.guerrieri_.-.Shin.Getter.Robot.The.last.Day.-.Ita.Jap.avi_000822864.jpg" width="400" border="1" /></div><div align="justify"><br /></div><div align="justify">Un sorriso cattivo compare sul volto di Schwartz. </div><div align="justify">"Segreto professionale, amico mio"</div><div align="justify">"Schwartz! torna da dove sei venuto. E' l'ultima possibilità", sussurra Koji.</div><div align="justify">"COSA NE HAI FATTO DEGLI ALTRI?", urla Sanshiro, che non sembra affatto volenteroso di offrire all'americano un'ultima chance.</div><div align="justify">"Li ho uccisi. Ho ucciso tutti quelli che non reputavo capaci di gestire la situazione"</div><div align="justify">Un secco tremito di orrore scorre sulle spalle di tutti i piloti.</div><div align="justify">Gli occhi di Gaiking si accendono di rabbia.</div><div align="justify">Koji, nel Pilder, stringe i comandi. "Anche... anche Masai?"</div><div align="justify">"Sì. Anche quell'inetto"</div><div align="justify">"ERA SOLO UN BAMBINO!"</div><div align="justify">Il volto di Schwartz si accende ancora di una mostruosa allegria. "Su questo, sono d'accordo con te"</div><div align="justify">Non importa che ci siano tre corazzate contro di loro, che ognuna di essa vomiti i robot del vecchio esercito di Schwartz, nè che l'ex maggiore sia in netta superiorità numerica. I nostri si lanciano contro di loro, senza la minima esitazione. </div><div align="justify">Lo stesso Schwartz entra in battaglia con uno strano robot, a metà tra un Gaiking e un Getter G in configurazione Liger. </div><div align="justify">"LUI E' MIO!", ruggisce Sanshiro, parandoglisi davanti. </div><div align="justify">Koji si lancia verso una delle due corazzate, quella aerea.</div><div align="justify"><br /></div><div align="justify">"Proprio come la prima volta - commenta divertito Hiroshi - Maria, ho bisogno di una mano per entrare dentro il Drago Spaziale!"</div><div align="justify">Minerva afferra saldamente Jeeg per le braccia, scaraventandolo di peso contro l'hangar del Drago Spaziale. Poi, l'arpia robotica compie una spericolata virata e, urlando, si lancia verso la corazzata terrestre.</div><div align="justify"><br /></div><div align="justify">La terra trema con violenza.</div><div align="justify"><br /></div><div align="justify">I nostri hanno appena il tempo di accorgersi delle crepe che si disegnano sul suolo prima di spaccarsi, quando Yamata No Orochi esce allo scoperto.</div><div align="justify">"SHOOT IN! DIZER, GO!"</div><div align="justify">Grendizer, sparato fuori dallo Spacer, si lancia sulla stessa corazzata presa di mira da Minerva. </div><div align="justify">Nelle baracche sotto il teatro dello scontro, nel villaggio occupato dagli scienziati e dai guerriglieri superstiti, il dottor Umon assiste alla scena con un groppo al cuore.</div><div align="justify">"Daisuke..."</div><div align="justify"><br /><br /></div><div align="justify"><img height="300" src="http://jackmonkey.altervista.org/cartella/cartella/aggiornamento36/_SubZero_.Gaiking.-.Legend.of.Daiku-Maryu.-.30._XviD_._ITA_.avi_001155321.jpg" width="400" border="1" /></div><div align="justify"><br /></div><div align="justify">Mentre i mostri Haniwa di Fleed sembrano riequilibrare il numero dei due schieramenti, Sanshiro e Schwartz si affrontano. </div><div align="justify">"Credi di sconfiggermi con quella squallida imitazione?", ghigna Sanshiro, pregustando tutta la ferocia dello scontro. </div><div align="justify">"Questo è il <strong>Raiking</strong>, ragazzo. L'ultima cosa che vedrai"</div><div align="justify">"Ne dubito. <em>Noi</em> siamo il Gaiking. E ora preparati a morire"</div><div align="justify"><br /></div><div align="justify"><img height="300" src="http://jackmonkey.altervista.org/cartella/cartella/aggiornamento36/_SubZero_.Gaiking.-.Legend.of.Daiku-Maryu.-.37._XviD_._ITA_.avi_001204537.jpg" width="400" border="1" /></div><div align="justify"><br /></div><div align="justify">Il corpo di Gaiking si inarca all'indietro. Gli occhi dello spettrale volto da drago, che ha sul petto, si contorce in una smorfia di rabbia e risucchia tutta l'atmosfera di morte e la brama di sangue riflessa negli occhi degli altri robot. Il corpo sprigiona una fiamma cupa, fin troppo simile a quella invocata dai mostruosi Generali di Mikeros. </div><div align="justify">A vedere gli occhi lucidi di follia dello spaventoso robot di Sanshiro, anche i suoi compagni, per un istante perdono improvvisamente il controllo, attaccando i nemici come bestie impazzite. </div><div align="justify">"SOUTHERN CROSS!!", ruggisce Tsuwabuki, in piena simbiosi con il suo robot. </div><div align="justify">Raiking reagisce estraendo dalla sua stessa corazza una falce di energia.</div><div align="justify">"A NOI DUE!"</div><div align="justify"><br /></div><div align="justify"><img height="300" src="http://jackmonkey.altervista.org/cartella/cartella/aggiornamento36/pdvd003ds3.jpg" width="400" border="1" /><br /><br /></div><div align="justify">Jeeg alza con rabbia i pugni al cielo, scatenando il suo terribile potere elettromagnetico e facendo andare in tilt parte della strumentazione di controllo del Drago Spaziale. Un robot dell'Armata di Schwartz, dall'ombra, apre il fuoco contro di lui, ma Jeeg è fin troppo pronto di riflessi per subire il suo attacco. </div><div align="justify">Nel buio, la figura ricurva e possente del demonio d'acciaio avanza tra le luci impazzite d'allarme dell'hangar.<br /><br /></div><div align="justify"><img height="300" src="http://jackmonkey.altervista.org/cartella/cartella/aggiornamento36/Il.Pazzo.Mondo.Di.Go.Nagai.-.02.-.Mazinger.Z_.Io.Sono.Il.Pi_.Forte___.avi_002083280.jpg" width="400" border="1" /></div><div align="justify"><br /></div><div align="justify">"SCRANDER CUTTER!"</div><div align="justify">Le robuste ali dello Scrander di Mazinger Z squarciano la corazzata in solchi via via sempre più profondi. Un fuoco incrociato di missili colpisce il robot di Koji alle spalle, ma molti di essi rimbalzano inesorabilmente sulla sua Lega Z.</div><div align="justify">La morte di Masai non concede la minima possibilità di perdono, nel cuore di kabuto. Alternando i voli radenti contro la corazzata alla furia del suo Breast Fire, gli occhi del pilota riflettono perfettamente il fuoco scatenato dallo stesso robot.</div><div align="justify">"BREAST INFERNO!"</div><div align="justify">Evitando i nugoli di missili che le vengono sparati contro, Minerva X rivolge la sua rabbia distruttrice all'altra nave, fondendone una parte di fiancata.</div><div align="justify">"DOUBLE HARKEN!". In piedi sulla parte superiore della stessa nave, Grendizer ne squarcia la superficie con la sua alabarda.</div><div align="justify"><br /></div><div align="justify"><img height="300" src="http://jackmonkey.altervista.org/cartella/cartella/aggiornamento36/_SubZero_.Gaiking.-.Legend.of.Daiku-Maryu.-.30._XviD_._ITA_.avi_001286077.jpg" width="400" border="1" /><br /><br /></div><div align="justify">Ma a dominare i cieli è lo scontro tra Gaiking e Raiking. L'Hydroblazer di uno si infrange sullo Zektor Beam dell'altro. Il robot di Sanshiro vola contro il suo avversario, dando inizio a un serrato scontro corpo a corpo. La potenza dello Zektor Beam ricaccia all'indietro Gaiking, mentre un secco colpo della falce energetica manda in pezzi la Southern Cross.</div><div align="justify"><br /></div><div align="justify"><img height="300" src="http://jackmonkey.altervista.org/cartella/cartella/aggiornamento36/_SubZero_.Gaiking.-.Legend.of.Daiku-Maryu.-.37._XviD_._ITA_.avi_000722889.jpg" width="400" border="1" /> </div><div align="justify"><br /></div><div align="justify">Una comunicazione si accende sullo schermo di Sanshiro.</div><div align="justify">"San...zzz....non...."</div><div align="justify">Un'ombra familiare appare sullo schermo. Sanshiro esita solo un istante. L'interferenza provocata dai poteri magnetici di Jeeg non gli permette di capire chi stia cercando di mettersi in contatto con lui. </div><div align="justify">Raiking e Gaiking si fronteggiano, per qualche istante prima di scagliarsi l'uno addosso all'altro. </div><div align="justify"><br /><br /></div><div align="justify"><img height="300" src="http://jackmonkey.altervista.org/cartella/cartella/aggiornamento36/_SubZero_.Gaiking.-.Legend.of.Daiku-Maryu.-.30._XviD_._ITA_.avi_000961419.jpg" width="400" border="1" /></div><div align="justify"><br /><br />Intanto, Mazinger Z, con il Breast Fire, infligge un colpo mortale alla nave che sta affrontando. Benché ferito dal fuoco incessante degli Hydroblazer delle due corazzate, Koji osserva con soddisfazione una cappa di fumo nero uscire dalla nave mentre, col motore in avaria, perde quota e va a schiantarsi per terra. </div><div align="justify">Jeeg, intanto, ha ormai ridotto alla più totale impotenzail robot che stava affrontando nell'hangar del Drago. Proprio quando l'avversario è giunto al limite, Hiroshi cessa di attaccare.</div><div align="justify">"Arrenditi e avrai salva la vita"</div><div align="justify">Il soldato di Schwartz non se lo fa ripetere, scappando dalla nave. Solo allora, voltandosi nel buio, Jeeg nota un altro robot osservarlo e poi saltare via verso di lui. Sentendosi in pericolo e ancora inebriato dalla battaglia, Jeeg spara un Double Knuckle Bomber verso di lui, colpendolo. </div><div align="justify">Il robot avversario, dalle fattezze di una lince con un occhio solo, si volta verso di lui. </div><div align="justify">"Ringrazia che ho di meglio da fare", dice il pilota al suo interno. Poi, nello stupore di Hiroshi, si lancia contro la corazzata rimasta, quella attaccata da Maria e Duke.</div><div align="justify"><br /><br /><img height="300" src="http://jackmonkey.altervista.org/cartella/cartella/aggiornamento36/_SubZero_.Gaiking.-.Legend.of.Daiku-Maryu.-.30._XviD_._ITA_.avi_000986528.jpg" width="400" border="1" /></div><div align="justify"><br /></div><div align="justify">Intanto Minerva sale vertiginosamente di quota, accumulando energia elettrica negli artigli e nelle antenne.</div><div align="justify">"THUNDER BREAKER!!"</div><div align="justify">Contemporaneamente, le corna di Grendizer si sbiancano e si fanno incandescenti.</div><div align="justify">"SPACE THUNDER!"</div><div align="justify">Il cielo si sbianca e si spacca per il fragore di due fulmini si abbattono con uno schianto sulla nave nemica.</div><div align="justify"><br /></div><div align="justify">"Siamo dalla vostra parte! Non vogliamo attaccarvi!" </div><div align="justify">La disperata comunicazione che arriva dal Drago Spaziale, stavolta, non è interrotta dalle cariche di disturbo di Jeeg. Sanshiro non fa fatica a riconoscere chi sta parlando benchè sia molto cambiato: i capelli sono decisamente più corti, gli occhiali rettangolari e a lente gialla. Un pesante cappotto rosso è aperto sul torso nudo.</div><div align="justify">"Sakon"</div><div align="justify">"Sanshiro? Sei veramente tu? Io... io credevo che tu..."</div><div align="justify">"Sono ancora vivo, non preoccuparti. Parleremo di questa storia con più calma"</div><div align="justify"><br /></div><div align="justify">A dimostrare le proprie buone intenzioni, il Drago scarica una serie di missili contro la corazzata rimasta. Il danno provocato da quest'ultimo attacco, insieme a un ulteriore inferto da Mazinger e dal robot pantera, manda definitivamente in avaria la nave avversaria.</div><div align="justify"><br /></div><div align="justify">"Sei rimasto solo", ghigna Sanshiro verso Schwartz. </div><div align="justify">Il Raiking stringe le fauci della sua seconda faccia sul petto contro il Gaiking. Quest'ultimo, a sua volta, ricambia la cortesia in un tremendo Killer Bite.</div><div align="justify">I due lottatori sono stretti in un abbraccio di odio primitivo, con le zanne che penetrano inesorabilmente nella corazza dell'altro e gli occhi iniettati di un furore ormai disumano. E' la bravura di Sanshiro a sbloccare l'empasse, liberandosi e piantando le corna nel robot di Schwartz.</div><div align="justify">"DEADLY THUNDER!!!"</div><div align="justify">La scarica elettrica fa irrigidire il corpo del Raiking fino a devastarlo completamente.</div><div align="justify">Il maggiore si spegne in un urlo in cui, selvaggio e indomabile, sopravvive tutto il suo odio.</div><div align="justify"><br /></div><div align="justify">Tutto si fa silenzioso. </div><div align="justify"><br /></div><div align="justify">"Scendete dai robot con le mani in alto!"</div><div align="justify">Quello che lascia tutti sgomenti è il tono di Koji: un tono che non fa la minima differenza tra i soldati di Schwartz e quelli del Drago. Soprattutto, quando il pilota di Zeta dichiara che - da questo momento - tutte e tre le corazzate e i robot custoditi dentro custoditi sono sequestrate dai Mazinger, i suoi stessi compagni hanno reazioni contrastanti.</div><div align="justify"><br /></div><div align="justify"><img style="WIDTH: 402px; HEIGHT: 274px" height="300" src="http://jackmonkey.altervista.org/cartella/cartella/aggiornamento36/_SubZero_.Gaiking.-.Legend.of.Daiku-Maryu.-.30._XviD_._ITA_.avi_000644853.jpg" width="400" border="1" /></div><div align="justify"><br /></div><div align="justify">Hiroshi si schiera subito dalla parte di Koji. Quando il pilota della pantera robotica (un ragazzo piuttosto giovane, con un occhio bendato e un look decisamente vistoso) dice a gran voce che non intende dare il suo robot a nessuno, Jeeg lo minaccia calando l'enorme piede su di lui per calpestarlo. </div><div align="justify">Il ragazzo non fa una piega.</div><div align="justify">"Sei coraggioso... ti credi un grand'uomo, vero?", lo schernisce Hiroshi.</div><div align="justify">"Lo sono - ammette tranquillamente l'altro - e non dovrete distruggerlo, il mio robot, per metterci sopra le mani"</div><div align="justify">"Nessun problema", dice Koji, staccando la testa della Pantera.</div><div align="justify">La freddezza del ragazzo viene infranta in pochi attimi. Furioso, si volta verso Sakon. "Io me ne vado"</div><div align="justify">"Fai pure, per noi non fa molta differenza", ghigna Hiroshi.</div><div align="justify"><br /></div><div align="justify"><img height="300" src="http://jackmonkey.altervista.org/cartella/cartella/aggiornamento36/sigladeidemoni.wmv_000162040.jpg" width="400" border="1" /></div><div align="justify"><br /></div><div align="justify">Sakon guarda Zeta con occhi pieni d'odio. "E' la solita vecchia storia, no? Vi abbiamo aiutati, che diritto avete di comportarvi da fascisti con noi?"</div><div align="justify">Koji replica immediatamente. "E voi? Non ci stavate attaccando insieme al vostro amichetto, Schwartz?"</div><div align="justify">"Non è nostro amico. Ha preso il Drago con la forza. Siamo stati costretti a obbedirgli e cedergli il Drago"</div><div align="justify">"Ma guarda... e perché?"</div><div align="justify">"Perché, sconfitto Mikeros, lui ha preso i nostri cari in ostaggio, esattamente come il Generale Nero prima di lui"</div><div align="justify">"... ma guarda. E state dalla parte di chi?"</div><div align="justify">"Di nessuna. Lavoravamo per entrambi gli schieramenti, senza differenza"</div><div align="justify">Koji, a stento, trattiene la rabbia.<br /><br /></div><div align="justify"><img height="300" src="http://jackmonkey.altervista.org/cartella/cartella/aggiornamento36/MazinKaiser.08.MazinKaiser.Contro.il.Generale.Nero.DVD.ITA.uto.avi_002678960.jpg" width="400" border="1" /><br /><br /><br />"La solita vecchia storia, vero? Abbassate la cresta davanti a chiunque. Spiegami perché dovremmo darvi fiducia una volta ancora... per abbattervi la terza volta?"<br />Ora è Sakon a perdere la pazienza. Cambiato nell'aspetto, lo è anche nel modo decisamente più aggressivo di porsi.<br />"Cos'è, ci stai chiedendo di scegliere? Immolare altra gente per la grande causa di Mazinger? Abbiamo combattuto con voi, adesso, te ne sei accorto?"<br />"Solo perché avete riconosciuto Sanshiro, scommetto"<br />Di fianco a lui, è proprio Sanshiro a interrompere le parole di Koji.<br />"Quindi cosa vuoi fargli? Li ammazzi preventivamente?"<br />"Guarda che eravate voi a non badare a spese sulle vite dei civili, quando scodinzolavate dietro i Generali di Mikeros", ringhia Koji, completamente fuori di sé.<br />Perfino il Gaiking stesso pare irrigidirsi, non solo il suo pilota. "Perfettamente uguale a come sarai nel futuro, vero Kabuto? Un perfetto nazista"<br />"Nazista io? Questi sono nostri nemici, si sono SEMPRE comportati come tali e SEMPRE lo faranno. E noi cosa dovremmo fare? dar loro una sculacciata e mandarli a casa?"<br />"Non possiamo nemmeno comportarci come quelli che stiamo combattendo", obbietta Maria, osservando dubbiosa la scena: entrare in una moralità umana, dopo i lunghi anni di prigionia nell'Area 51, le riesce estremamente difficile.<br />"Ma siete impazziti tutti?", ruggisce Koji.<br />"Tu sei un pazzo. Un pazzo prepotente e pericoloso", sibila Sakon.<br />"STA' ZITTO! Solo per quello che ha fatto la tua banda di collaborazionisti, dovreste essere processati qui e adesso!"<br />"Davvero? Non conta niente aver sacrificato le nostre vite e quelle di coloro che amavamo per voi, vero? Ho visto morire tutti i miei amici! Tutti! E sempre per colpa vostra e di questa guerra... e ora? rinfacciare le nostre colpe è l'unica cosa che sei in grado di fare?"<br />"Sacrificare le vostre vite era il minimo che potevate fare per riscattarvi", replica gelido Koji.<br />Sanshiro sposta lo sguardo verso Grendizer. Non sentire nessun commento di Daisuke, sempre in conflitto con qualunque presa di posizione bellicosa, riesce difficile.<br /><br /><br /><img height="300" src="http://jackmonkey.altervista.org/cartella/cartella/aggiornamento36/Gaiking_-_02_-_Il_colpo_magico_di_Sanshiro.avi_001157320.jpg" width="400" border="1" /><br /><br /></div><div align="justify">"Risolvete in fretta le vostre diatribe. Abbiamo cose più importanti a cui badare" è il secco parere di Duke Fleed. </div><div align="justify">Flora fa un sorriso crudele. "Perché lasciarli in vita, se ritenete possano essere dei nemici?", sentenzia facendo spostare verso il gruppo di prigionieri il proprio robot, e attendendo dal suo principe un ordine per ucciderli.</div><div align="justify">Duke Fleed resta in silenzio a guardare gli altri discutere. </div><div align="justify">"Con tre corazzate - continua Koji - potremmo entrare molto più tranquillamente in guerra contro Mazinkaiser. Se volete ridargliele, rischiamo di trovarcele contro... professore, dica qualcosa!"</div><div align="justify">Umon guarda sconsolato il gruppo di prigionieri. "Per quanto capisca le tue posizioni, Koji, non posso condividerle. Non voglio che le cose si risolvano con questi mezzi"</div><div align="justify">"Come al solito, fa fatica a prendere una posizione", replica il pilota di Zeta, amareggiato.</div><div align="justify">"Non è vero. Una posizione l'ho presa... Koji, tu non puoi saperlo, ma tutto questo intero futuro è nato così. E' nato da posizioni inizialmente sensate"</div><div align="justify">"Allora facciamo come volete voi - sbotta Koji, esasperato - ma che stiamo combattendo a fare?"</div><div align="justify">"Forse sei veramente tu il peggior pericolo che l'umanità deve affrontare, Kabuto", sorride cupamente Sanshiro, sul suo robot.</div><div align="justify">"Ah, ma non leccavi i piedi di Hardias fino all'altro giorno? O erano direttamente quelli del Generale Nero?"</div><div align="justify">"Comodo cambiare discorso, vero?"</div><div align="justify">Jeeg incrocia le braccia. "Io sono con te, Koji"</div><div align="justify">"Anche io", sibila Flora. </div><div align="justify">Uno sbuffo secco dal casco, fa capire che Duke Fleed è totalmente indifferente alla situazione. </div><div align="justify">"Dovremmo evitare che si allontanino, se non vogliamo che comunichino la nostra posizione a qualcuno", dice Maria con voce asciutta, ancora confusa sul da farsi. </div><div align="justify">"Per chi lavoravate?", chiede Hiroshi a Sakon.</div><div align="justify">Per quanto il capitano del Drago resti sempre con la voce compressa dalla rabbia, risponde. "Solo Schwartz prendeva gli incarichi... a noi non era concesso conoscere nulla"</div><div align="justify"><br /></div><div align="justify">Sul monitor di Zeta compare l'immagine di Hayato.</div><div align="justify">"Kabuto, situazione? sono riuscito a trovare solo ora una rotta sicura. Adesso possiamo raggiungervi con la Kujira e scortarvi fino alla Torre"</div><div align="justify">"L'emergenza è rientrata - replica cupo Koji - portiamo prigionieri e mezzi nuovi"<br /></div><div align="justify">Mentre una delle tre corazzate (quella dalla forma di falco) viene abbandonata momentaneamente, quella terrestre e il Drago Spaziale partono, occupate dai membri della vecchia Armata Mazinger. </div><div align="justify">Jeeg prende dal Raiking Schwart, per interrogarlo. Il militare, però, non può più dare risposte, rimasto ucciso nel combattimento. </div><div align="justify">Gaiking strappa il cadavere dalle mani del robot magnetico.</div><div align="justify">Con una fredda, lucida rabbia, infierisce sul cadavere carbonizzandolo con gli Eye's Beam.</div><div align="justify"><br /></div><div align="justify">Duke Fleed da ordine di caricare gli equipaggi su Yamata No Orochi. La vecchia Armata e le forze di Fleed vanno per trattare col comandante Jin; anche Maria si riunisce al gruppo, recuperati i soldati che erano caduti distante o si erano allontanati di loro spontanea volontà dal campo di battaglia. </div><div align="justify">Con l'Armata Getter, l'equipaggio del Drago non può certo sperare in un trattamento migliore: ancora sconvolto per la breve permanenza nella mostruosa fortezza-drago di Duke, il gruppo viene circondato e preso prigioniero dai soldati di Hayato. L'ultimo sguardo di Sakon, prima di essere portato via, è pieno di odio verso Koji e i suoi compagni. Anche Kabuto guarda la scena piuttosto turbato: non era sua intenzione far sì che quelli del Drago perdessero la propria libertà, solo metterli in condizione di non nuocere ancora. </div><div align="justify"><br /></div><div align="justify"><img height="300" src="http://jackmonkey.altervista.org/cartella/cartella/aggiornamento36/aromaderyoma.jpg" width="400" border="1" /></div><div align="justify"><br /></div><div align="justify">Ma presto, l'attenzione si sposta su Hayato e sul modo in cui vengono presi in custodia (con metodi molto più gentili) i guerriglieri del fronte anti Mazinkaiser. Hayato e Shikishima osservano con grande attenzione l'uomo coperto di bende, unico rimasto tra i capi dei partigiani e ancora senza memoria. </div><div align="justify">Jin si rivolge a Koji con un sorriso soddisfatto. "Ti ringraziamo per averci riportato il nostro miglior pilota, <strong>Ryoma Nagare</strong>"</div><div align="justify">"Ah sì? - replica Kabuto - Spero che sia un prezzo sufficiente allora per riavere Morimori. Altrimenti Nagare resta con noi"</div><div align="justify">Sul volto di Hayato il sorriso si allarga, facendosi appena più sinistro. </div><div align="justify">"E' un prezzo ragionevole", concorda, dando ordine per la scarcerazione immediata del dottore.</div><div align="justify">Vedendo arrivare i soldati, la prima reazione del confuso Ryoma è di assalirli. Poi, guardandoli come se in effetti li riconoscesse, si ferma, con il pugno sospeso l'aria incerta sul da farsi. </div><div align="justify">L'aria di qualcuno che stia cercando disperatamente di ricordare. </div><div align="justify"><br /></div><div align="justify">Il ritorno di Morimori è di tutt'altro genere.</div><div align="justify">Per quanto la ferita faccia ancora male, corre con un enorme sorriso verso Sewashi e Nossori, abbracciandoli. Abbraccia anche Koji, ringraziandolo per averlo tirato fuori da quella situazione e, per un momento, nel cuore del pilota di Zeta c'è la stessa serenità che aveva nelle sue scelte, ai tempi della guerra con Hell. </div><div align="justify"><br /></div><div align="justify">Infine, Hayato e Duke Fleed (sempre scortato dalla sprezzante Flora) vengono presentati.</div><div align="justify">I due si lanciano un'occhiata gelida ed estremamente eloquente al tempo stesso: non si piacciono, una profonda diffidenza scorre al solo vedersi. Quest'unico, breve incontro porta la promessa di una tacita dichiarazione di guerra, che si concretizzerà un istante dopo la caduta di Mazinkaiser.</div><div align="justify">Hayato porge la mano a Duke, guardandolo freddamente negli occhi. </div><div align="justify">Duke non ricambia, limitandosi ad annuire.</div><div align="justify">Senza fare una piega, Hayato si rivolge a Koji.</div><div align="justify">"Raduna gli altri e rivediamoci alla Torre. E' ora di preparare un consiglio di guerra"</div><div align="justify"><br /></div><div align="justify">Hayato precede gli altri nella sala tattica della Kujira, chiudendo la porta dietro di sé.</div><div align="justify">Non accende la luce. Lascia che gli occhi si abituino all'oscurità e si rivolge a uno schermo acceso, unica fonte di illuminazione nella stanza.</div><div align="justify">"Devo ringraziarti. Finora ci hai fornito informazioni sull'Armata Mazinger e hai permesso che ci spostassimo tranquillamente senza essere disturbati dalle ronde dei Mass Production. Ora, la prima parte del nostro piano ha avuto successo"</div><div align="justify"><br /><br />Nello schermo, l'immagine di Ryo Asuka si concede un sorriso.</div>Generale Nerohttp://www.blogger.com/profile/02124278584103975139noreply@blogger.com2tag:blogger.com,1999:blog-11900829.post-74764258326790961822007-03-12T18:31:00.000-07:002007-03-22T05:59:08.462-07:0035: il comandante della Torre<img height="609" src="http://jackmonkey.altervista.org/cartella/cartella/mazzpg08.jpg" width="400" border="1" /><br /><br /><br />Gli sportelli degli hangar della Torre si aprono, uno dopo l'altro.<br /><div align="justify">Koji Kabuto viene scortato all'interno della gigantesca struttura da uno stuolo di Getter Dragon, che non smettono di volargli vicino, in modo da tagliargli ogni via d'uscita. Fin dentro l'hangar, anche uscito dal robot, Koji viene costantemente accompagnato da una banda di soldati che -a differenza dei rigidi e iperdisciplinati militari della nuova Armata Mazinger - appaiono più come un branco di fuorilegge. </div><div align="justify">Stupito e non del tutto rassicurato per non essersi visto la pistola laser requisita, Koji attraversa i lunghi corridoi della Torre per incontrare il comandante Hayato Jin.</div><div align="justify">Le cose che si dicevano di lui, poco prima dell'invasione Mikeros, non sono molto rassicuranti: Hayato ha fama di essere un sanguinario terrorista, un uomo privo di scrupoli che non esiterebbe un secondo a mettere in pericolo la vita dei suoi stessi sottoposti. Eppure, si rende conto freddamente Koji, lui e l'Armata Getter devono aver avuto una parte determinante nella liberazione del Giappone, se il suo esercito ha avuto buon diritto di avanzare una disputa territoriale sull'intera nazione.</div><div align="justify"><br /></div><div align="justify">Le porte della cabina del comandante si aprono.</div><div align="justify"><br /></div><div align="justify"><img height="300" src="http://jackmonkey.altervista.org/cartella/cartella/hayatoghigno.jpg" width="400" border="1" /><br /><br /></div><div align="justify">Dentro, un ragazzo appoggiato a un muro, con un vistoso taglio a croce sulla faccia, che rivolge a Koji un ghigno feroce. Dietro a una scrivania, in piedi, uno scienziato con metà faccia pesantemente ustionata e un'espressione allucinata, da folle, sull'altra metà.</div>Seduto, mentre si fuma una sigaretta, Hayato, in completo elegante e occhiali scuri. Una pistola di piccolo calibro è sulla scrivania, a lasciare presagi ben poco rassicuranti nella mente di Koji. I militari puntano le armi sul pilota, che non cessa di rispondere con uno sguardo minaccioso.<br />"Koji Kabuto... che onore. Si sieda, la prego", dice Hayato indicando la sedia davanti a lui.<br />Cautamente, Koji si siede, senza staccare gli occhi da quello che ancora non è sicuro se chiamare alleato o antagonista.<br />"E' quantomeno... <em>strano</em>... vederti a bordo del tuo robot, e in vena di trattare"<br /><div align="justify">"E' una storia lunga" esordisce Koji, conscio di quanto possano sembrare assurde le sue parole. Comincia a raccontare come lui e altri dell'Armata siano stati sbalzati nel futuro. L'esplosione di Raggi G, l'avaria ai sistemi di navigazione, il risveglio nei pressi di una Tokyo molto diversa da quella che ha lasciato.</div><div align="justify">Il ragazzo con la cicatrice scoppia in una risata di scherno, dando prova di non credere a nulla di ciò che è stato detto.</div><div align="justify">Lo scienziato guarda Hayato.</div><div align="justify">"La somiglianza è impressionante... ma potrebbe essere un androide con le sue fattezze, per quello che ne sappiamo"</div><div align="justify">Hayato non si scompone. Accende l'interfono.</div><div align="justify">"Fate entrare il nostro ospite", si limita a dire. </div><div align="justify">Nel giro di pochi minuti, nella cabina viene fatto entrare una persona che Koji conosce molto bene e la cui vista gli mozza il respiro.</div><div align="justify">"Dottor Morimori! Pensavo le fosse successo il peggio!"</div><div align="justify">Hayato guarda con un sorriso cupo Kabuto che si china sullo scienziato, decisamente provato da mesi e mesi di prigionia. </div><div align="justify">Lo vede voltarsi di nuovo verso le guardie. "Presto portategli dell'acqu..."</div><div align="justify"><br /></div><div align="justify"><em>BAM!!!</em></div><div align="justify"><br /><br /><img height="210" src="http://jackmonkey.altervista.org/cartella/cartella/muorimuori.jpg" width="400" border="1" /></div><div align="justify"><br /></div><div align="justify">Un colpo di pistola risuona nella cabina. Con gli occhi spalancati dall'orrore, Koji guarda Hayato con la pistola fumante in mano, e Morimori con una profonda ferita nello stomaco.</div><div align="justify">"MALEDETTO FIGLIO DI PUTTANA!", ruggisce Koji, facendo per sparare ad Hayato. I soldati, come se non aspettassero altro che quel momento, sparano a loro volta a Kabuto con fucili che non sembrano troppo dissimili dalla pistola del pilota.</div><div align="justify">Una scarica di laser paralizza Koji per qualche momento, facendogli cadere l'arma per terra. </div><div align="justify">Mentre stringe i denti in preda al dolore e soprattutto alla rabbia, sente Hayato rivolgersi al professore accanto a lui.</div><div align="justify">"No, <strong>Shikishima</strong>... non credo che una reazione simile sarebbe stata quella di un droide o di un clone. Mi sono convinto che c'è del vero nelle parole del nostro Kabuto"</div><div align="justify">Ancora scosso, Koji fa comunque per riprendere la pistola, prima che Hayato lo interrompa di nuovo. "Non lo farei, davvero. Se mi spari moriresti crivellato di colpi poco dopo, e nemmeno il buon dottor Morimori sopravviverebbe. Se invece continuiamo a discutere pacificamente, darò immediatamente ordine di farlo medicare. Le ferite allo stomaco portano alla morte in un tempo relativamente lungo... e noi abbiamo le attrezzature per spenderlo al meglio"</div><div align="justify">Quelli di Koji, adesso, sono occhi carichi di odio.</div><div align="justify">"Non c'era bisogno di questo. Ero venuto con le intenzioni migliori"</div><div align="justify">"Ho preferito togliermi il dubbio"</div><div align="justify"><br /></div><div align="justify">Con un senso di frustrazione crescente, Koji si rende conto di non avere molta scelta. Annuisce, con la rabbia che gli strozza le parole, e si rilassa - non molto, ma abbastanza per continuare a parlare - solo dopo che Hayato gli mostra le sue guardie portare Morimori in infermeria e dare inizio alle medicazioni.</div><div align="justify">In quel momento, il comunicatore di Koji suona.</div><div align="justify">Per un attimo, la sala è immersa nel silenzio. Poi, Kabuto risponde.</div><div align="justify">"Koji! Qui Umon... ci sono delle novità interessanti"</div><div align="justify">"Professore. Sono qui con il comandante dell'Armata Getter, Hayato Jin", replica Koji, con una voce bassa e piatta.</div><div align="justify">Stavolta, il silenzio è tutto dalla parte di Umon.</div><div align="justify">"Forse è meglio..."</div><div align="justify">"Professore, la prego. Parli". Koji, per quanto ha capito che Umon non abbia piacere a divulgare le sue novità a portata di orecchio di Hayato, ha ancora paura che un'eventuale reticenza possa avere conseguenze terribili sulla vita di Morimori.</div><div align="justify">"Riguarda l'uomo bendato che collaborava con Tetsuya... ma davvero preferirei..."</div><div align="justify">"L'uomo bendato?", chiede Shikishima ad Hayato.</div><div align="justify">E' un attimo. Koji intuisce di avere qualcosa che interessa ai generali dell'Armata Getter e decide di approfittarne, chiudendo in tempo la comunicazione con Umon.</div><div align="justify"></div><div align="justify">"Va bene, ora vi dirò tutto"</div><div align="justify"><br /></div><div align="justify">Koji ripete la sua storia, l'attacco al Centro di Ricerche Spaziali, la fuga precipitosa. L'unica cosa su cui tace è Fleed e la presenza dei suoi compagni al suo interno. </div><div align="justify">"Anche a noi interessa la caduta di Mazinkaiser", conclude poi, aggiungendo che altri ancora sono interessati alla sconfitta del capo dell'Armata Mazinger, come gli altri piloti arrivati dal passato e quelli della resistenza. La proposta di Koji è incontrare i propri compagni in un territorio sicuro e negoziare una possibile alleanza: da lì mettersi in contatto con tutte le altre forze che potrebbero avere lo stesso fine comune.</div><div align="justify">Hayato annuisce, cercando - con la propria freddezza - di far passare in secondo piano l'espressione ansiosa di Shikishima.</div><div align="justify">"Va bene. Una squadra di Getter scorterà il tuo Mazinger Z fino a un luogo neutrale... la Corea andrà benissimo"</div><div align="justify">"Ovviamente, Morimori viene con me"</div><div align="justify">La bocca di Hayato si piega in un sorriso. "Ovviamente no. Morimori è la nostra garanzia che non farai scherzi. Non ti preoccupare, non gli verrà fatto nulla, hai la mia parola"</div><div align="justify">"Voglio che almeno gli venga un comunicatore, per sincerarmi delle sue condizioni"</div><div align="justify">"Questo non è un problema"</div><div align="justify">Mentre Koji sta per uscire, Hayato si rivolge al ragazzo con la cicatrice a croce sulla faccia. </div><div align="justify">"Esci anche tu con lui"</div><div align="justify">"Come vuoi", replica il ragazzo con aria annoiata.</div><div align="justify">"Sai quale robot prendere, e stai attento"</div><div align="justify">Il ragazzo si volta un attimo. "Non preoccuparti... <strong>Mondo Saotome </strong>non ingaggia uno scontro senza sapere di uscirne vincitore"</div><div align="justify"><br /></div><div align="justify"><img height="280" src="http://jackmonkey.altervista.org/cartella/cartella/blackgetterblood.jpg" width="400" border="1" /></div><div align="justify"><br /><br /></div><div align="justify">Mazinger, pochi minuti dopo, vola circondato da due Dragon e un Getter di colore nero, dal mantello stracciato. Gli occhi del robot hanno due pupille, come quelle che Koji ha visto spuntare ai robot dell'Armata Mazinger quando perdono il controllo. Tuttavia, non sembra essere un pericolo e presto, stufo del silenzio, Kabuto decide di attaccare bottone.</div><div align="justify">Sfiora con una mano del Mazinger il mantello del Black Getter che, a differenza dei robot che Koji ha visto finora, non sembra uno Scrander rigido, ma un vero manto di stoffa.</div><div align="justify">"Questa è la famosa Lega Polimorfica?"</div><div align="justify">"Già. Ti consiglio di non starmi attaccato... potrei perdere il controllo di questo bestione e staccarti la testa senza accorgermene"</div><div align="justify">Koji sbuffa. "Certo, certo... qual'è il tuo nome?"</div><div align="justify">"Mondo. Mondo Saotome<strong>.</strong> Beh... per te non c'è bisogno di presentazione"</div><div align="justify">"Già..."</div><div align="justify">"Sappi, riguardo alla tua storia, che penso siano un mucchio di stronzate"</div><div align="justify">"Felice di saperlo... è da molto che piloti quel coso?"</div><div align="justify">"Abbastanza. Ho cominciato poco dopo l'invasione dei mostri... hai presente com'erano messe le città, subito dopo?"</div><div align="justify">Koji, nel suo Pilder, fa un cenno di diniego un po' amareggiato, solo per se stesso. Ripensa all'anno passato in fondo al mare nella Fortezza delle Scienze, in attesa che i robot venissero potenziati per essere resi capaci di combattere con Mikeros, e i piloti addestrati allo stesso scopo.</div><div align="justify">Mondo continua a parlare, intanto. "Nessuna grossa città era un piedi, all'epoca... un dannato casino. Io e un mio compare eravamo rimasti intrappolati a Osaka. Dove non cercavano di ucciderti quelli di Mikeros, lo facevano altri morti di fame per un po' di cibo o acqua. I robot di mio padre ci hanno liberato, dopo qualche tempo"</div><div align="justify">"Sei il figlio del professor Saotome?"</div><div align="justify">"Sì, quel vecchio bastardo... lo conosci?"</div><div align="justify">"Solo di fama"</div><div align="justify">"Comunque adesso piloto uno dei Getter... e dovrei solo ringraziare Hayato. Non avevo idea di quanto fosse esaltante spaccare teste a bordo di un gigante come questo"</div><div align="justify">"Dovrebbero essere strumenti di pace...", replica Koji, a bassa voce.</div><div align="justify"></div><div align="justify">Qualche minuto dopo, la costa della Corea si avvicina.</div><div align="justify">Koji è estremamente stupito che lui e la squadriglia Getter (che ha seguito Zeta e il Black Getter in configurazione Liger fino alla costa e in configurazione Poseidon dalla costa in poi) non siano stati ancora intercettati dai Mass Production.</div><div align="justify">"Siamo troppo veloci, per loro. E poi non riuscirebbero a vedere i Liger, sotto terra", spiega Mondo.</div><div align="justify">"Ok... ma vuoi farmi credere che non tengano tracciato anche il sottosuolo? Sapendo specialmente che siete voi i più attrezzati per sfruttarla come via di fuga?"</div><div align="justify">"Mettila così... quando Hayato stima che certe rotte siano sicure, lo sono al 100%. Non chiedermi come faccia, so solo che è così"</div><div align="justify"><br /></div><div align="justify">Gli occhi di Gaiking si accendono nel buio, contemporaneamente al risveglio di Sanshiro. Il pilota si guarda intorno, sentendo qualcosa.</div><div align="justify">Una presenza, qualcosa d'impalpabile. Una sensazione di rabbia che lo afferra allo stomaco che gli risale in un ringhio ferino, primordiale. Due pupille compaiono sugli occhi del robot, mentre il suo pilota cerca disperatamente di controllarsi.</div><div align="justify">"Tetsuya! Maria! Hiroshi!"</div><div align="justify">Un urlo in risposta da una delle grotte.</div><div align="justify">Sanshiro corre, senza sapere se lo sta facendo perchè preoccupato che stia succedendo qualcosa o per rispondere a un suo qualche istinto oscuro.</div><div align="justify"><br /></div><div align="justify"><img height="280" src="http://jackmonkey.altervista.org/cartella/cartella/gurilla.jpg" width="400" border="1" /><br /><br /></div><div align="justify">Un gigante - apparentemente sbucato dal buio della grotta in cui sono rifugiati - avanza verso Hiroshi e Maria. Ha zanne da lupo, muscoli da gorilla e nei suoi occhi brilla un fuoco primordiale che accende, ancor di più, la rabbia dei due piloti. Sempre di più.</div><div align="justify">Il gigante afferra Hiroshi, ancora in forma da combattimento, sollevandolo come una bambola. Urlando, il cyborg cerca di divincolarsi, picchiando il gigante a colpi di frusta, prima che il suo avversario non lo scaraventi con una violenza immane contro la parete.</div><div align="justify">Lo sconosciuto avanza poi verso Maria.</div><div align="justify">Estrae un coltello, un coltello a serramanico gigantesco, e sorride. I tentacoli alieni della ragazza si protendono verso di lui, in una terribile replica di quello che - per un essere umano - sarebbe una posizione di difesa. </div><div align="justify">Sanshiro entra proprio in quel momento: per un istante, il gigante guarda anche verso di lui. Il suo ghigno ferino si distende in un sorriso più rilassato, come se avesse appena incontrato un volto fin troppo conosciuto, un vecchio amico. Poi, anche dalla gola di Sanshiro si fa strada un urlo rauco, primitivo, pieno di furore cieco.</div><div align="justify">Quando la guardia di Duke (con Tetsuya, Duke stesso e Flora) irrompe, Sanshiro ha come prima reazione quella di avventarsi sui soldati. Poi si blocca, improvvisamente calmo, stanco.</div><div align="justify">Dietro di lui, fanno eco i singhiozzi di Maria. </div><div align="justify"><br /><br /></div><div align="justify">Maria è davanti a Tetsuya e agli altri, trasformata. Anche Hiroshi è nella sua forma da combattimento e, lentamente, sta riprendendo quella abituale da cyborg. </div><div align="justify">Duke, dal canto suo, scosta i suoi soldati e si mette accanto a Maria, standole vicino e cercando di calmarla.</div><div align="justify">Lentamente, i tentacoli della ragazza si ritraggono fino a tornare nel suo corpo.</div><div align="justify">"Cosa... cosa sta succedendo?", chiede Tetsuya, con la voce strozzata. Per un attimo, i ricordi di ciò che lui e Daisuke videro all'Area 51 sono fin troppo forti nella sua memoria. Il clone di Maria che si inarcava all'indietro, file di zanne, occhi e possenti tentacoli che uscivano dal suo corpo, facendone ribollire la carne.</div><div align="justify">"E' il parassita. Anche se non è ancora sviluppato pienamente, ha percepito che il corpo del suo ospite era in pericolo di vita e ha reagito"</div><div align="justify">Tetsuya guarda Maria. I suoi occhi sgranati dal terrore, il corpo tremante.</div><div align="justify">Scuote la testa, chiudendo i suoi.</div><div align="justify">E' il comunicatore a interrompere il silenzio che si è venuto a creare.</div><div align="justify">"Una comunicazione da Kabuto", sussurra Tetsuya. Dentro la caverna, sono rimasti solo lui, Duke Fleed, Maria, Hiroshi, Sanshiro e Flora.</div><div align="justify">"Se non fosse lui e rispondessi, chiunque stia inviando questa comunicazione potrebbe tracciarci e scoprire dov'è il tuo regno. Se non risponderò, forse non avremo altre possibilità di metterci in contatto con Koji". Tetsuya guarda Duke Fleed negli occhi, appena nascosti dal casco.</div><div align="justify">"Devi decidere tu. Ho già approfittato a sufficienza della tua ospitalità, non voglio mettere la tua gente in pericolo", dice il pilota del Great.</div><div align="justify">Duke riflette per qualche secondo. L'incessante <em>bip</em> del comunicatore si fa ossessivo.</div><div align="justify">"Rispondi"</div><div align="justify">Senza riuscire a trattenere un moto di rabbia, Flora esce dalla grotta.</div><div align="justify">Koji parla con Tetsuya, spiegando per filo e per segno la situazione: il pilota del Great Mazinger parte quindi con Maria, Sanshiro e Hiroshi per incontrarsi con la delegazione della Squadra Getter. Le parole di Duke Fleed, le quali non descrivono l'esercito di Jin migliore di quello del Mazinkaiser, non tranquillizzano nessuno ma neppure impediscono di seguire quella che appare a molti come l'unica via per tornare a casa.<br />"Forse Maria dovrebbe restare qui", dice Tetsuya.</div><div align="justify">"No - risponde la ragazza, scuotendo la testa e ancora stordita da quanto è successo - Non è niente"</div><div align="justify">"Se dovessi perdere il controllo ancora..."</div><div align="justify">"Non succederà", dice Duke Fleed.</div><div align="justify">"Davvero? Sei disposto ad assumertene la responsabilità?"</div><div align="justify">"Credo di sapere meglio di te e degli altri come si comportano i parassiti Vegan", risponde il principe, con una voce asciutta.</div><div align="justify">Tetsuya annuisce, senza dire nulla. Poi fa un cenno a Maria e fa per allontanarsi verso il Brain Condor.</div><div align="justify">Prima di andarsene, la voce di Sanshiro lo inchioda lì, sul posto.</div><div align="justify">"Hai visto anche tu quel gigante?"</div><div align="justify">Tetsuya si volta. "Gigante?"</div><div align="justify">"Era vestito di stracci e con un enorme coltello... non posso averlo visto solo io!"</div><div align="justify">Il sangue si ferma, nelle vene del pilota del Great. "No... non l'ho visto"</div><div align="justify">"Da come sei impallidito, sembra che tu lo conosca fin troppo bene"</div><div align="justify">Tetsuya resta in silenzio. "Ti sbagli. Andiamo adesso, la strada è lunga"</div><div align="justify"></div><div align="justify">In Corea, i piloti reduci dal passato si trovano davanti a Mazinger Z, circondato da due Dragon e dal Black Getter.</div><div align="justify">Basta un attimo: gli occhi del Black si accendono, contemporaneamente a quelli di Minerva. Per un attimo, la mente di Maria e di Mondo si offusca, e i due robot si lanciano l'uno contro l'altro, sotto gli occhi atterriti dei membri delle rispettive squadre. Quando sembrano entrati completamente corpo a corpo, entrambi i piloti riescono a recuperare la lucidità sufficiente a virare di colpo, allontanandosi in tempo.</div><div align="justify">I robot, uniti da un muto furore, restano a squadrarsi.</div><div align="justify"><br /></div><div align="justify">Koji, dal Pilder fa per dire qualcosa, prima di essere interrotto da una segnalazione sul radar.</div><div align="justify">Un oggetto in avvicinamento.</div><div align="justify">"Non preoccupatevi - mormora Mondo, con la voce ancora arrochita dalla rabbia - State per vedere la Balena"</div><div align="justify"><br /></div><div align="justify"><img height="280" src="http://jackmonkey.altervista.org/cartella/cartella/balena.jpg" width="400" border="1" /><br /><br /></div><div align="justify">Una grande corazzata a forma di pesce volante invade l'orizzonte. </div><div align="justify">Per quanto Koji e Sanshiro ironizzino sulla sua forma, e sul fatto che sembra una brutta copia della Gool di Hell, Tetsuya non sembra ricambiare l'allegria, sentendo montare una totale sfiducia nei confronti di colui con il quale stanno per trattare.</div><div align="justify">"E' lei il dottor Saotome?", chiede, aprendo una comunicazione con la nave.</div><div align="justify">Una voce divertita gli risponde. "Temo che il buon dottor non si faccia vedere da fin troppo tempo. Parlerete con me. Sono Hayato Jin, comandante della Torre"</div><div align="justify">La <strong>Kujira</strong> apre la "bocca", in realtà una grande rampa di atterraggio, invitando ogni robot, dell'Armata Getter e della vecchia Armata Mazinger, a salire a bordo, negli hangar. Jeeg è tra i primi a entrare, pur senza staccarsi dai componenti che dopo l'uscita di Koji dal Pilder. </div><div align="justify">Tetsuya, prima di entrare, chiede se sia presente anche <strong>Go Ichimonji</strong>, suo vecchio amico dai tempi di Edo. La voce divertita di Mondo spiega che il comandante Jin ha ritenuto opportuno lasciarlo lontano dalla vista dei Mazinger vista la sua reazione all'arrivo di Koji nel loro territorio.</div><div align="justify">Con toni decisamente più pacati, i nostri vengono portati nella sala di controllo, dove Hayato li attende con il sempre presente dottor Shikishima. </div><div align="justify"><br /></div><div align="justify"><img height="280" src="http://jackmonkey.altervista.org/cartella/cartella/hayatosmoking.jpg" width="400" border="1" /></div><div align="justify"><br /></div><div align="justify">Dopo i freddi convenevoli, Hayato arriva immediatamente al punto.<br /></div><div align="justify">"Un'intensità di energia Getter pari a quella che vi ha portato qui, sarebbe difficilmente replicabile, perfino da noi. La sua instabilità, inoltre, potrebbe portare a conseguenze non controllabili"</div><div align="justify">In preda a un insano entusiasmo, gli fa eco Shikishima. "Per quanto ne sappiamo potrebbe cancellare ogni cosa nel giro di svariati chilometri, o addirittura annullare questa stessa realtà"</div><div align="justify">Hayato lo interrompe. "Tuttavia, qualcosa in grado di generare una potenza simile esiste. E' sotto il Monte Fuji"</div><div align="justify">"Di che si tratta?", chiede sbrigativamente Tetsuya. Non ama nulla del suo interlocutore: nè i suoi modi, nè la sua glaciale disumanità, nè tantomeno l'aria perennemente sfuggente dietro i suoi occhiali.</div><div align="justify">"Un nucleo di Energia Getter che si è andato sviluppando nel corso degli anni. Vi siete mai spiegati il numero altissimo di Mass Production, rispetto alla quantità di Japanium richiesto per costruirlo?"</div><div align="justify">"Il Japanium può venir estratto solo dal Fuji...", mormora Koji, che sta cominciando a capire.</div><div align="justify">"Esatto. E' il motivo per cui le più grandi invasioni e guerre, da Hell al Generale Nero, hanno avuto il Giappone come epicentro"</div><div align="justify">"Vuoi dire che ogni metallo nelle rocce del Fuji, in seguito a un prolungato irradiamento con l'energia Getter nel Fuji evolve, trasformandosi in Japanium?", chiede Tetsuya.</div><div align="justify">"Esatto. Al momento, il nucleo è talmente attivo e potente che bastano poche ore di esposizione per far evolvere semplici Mass Production in lega di acciaio in corrispettivi in Japanium"</div><div align="justify">Hayato resta in silenzio per qualche momento ancora. "Se riuscissimo a impadronirci di quel nucleo, voi potreste avere la vostra porta per tornare a casa. Basterebbe solo capire come aprirla. Ma per far questo, è necessario scavarci un corridoio fin dentro il Geo Front dell'Armata Mazinger"</div><div align="justify">"Quell'energia è in grado di fare molte cose - dice il dottor Shikishima con una vena di allucinato compiacimento - Anche annullare questa stessa realtà, volendo"</div><div align="justify">Su uno schermo, compare una sezione del Geo Front: una struttura sotterranea, a imbuto, che non sembra tanto distante dai gironi dell'inferno ghiacciato di Fleed. </div><div align="justify">"L'ultimo livello del Geo Front - spiega Hayato - comunica direttamente con una cavità del Fuji in cui risiede il nucleo. E' inutile dire che è la struttura più sorvegliata di tutte quelle in Giappone. Forse anche più della famigerata Fortezza Anti-Vegan"</div><div align="justify">"E tu? tu cosa vuoi farci con quel nucleo?", chiede Tetsuya, fissando Hayato senza nessun'altra espressione oltre un sospetto manifesto.</div><div align="justify">"Ho i miei interessi"</div><div align="justify">"Noto con piacere che almeno non ci propini una menzogna su un possibile uso benefico per tutta l'umanità"</div><div align="justify">Il comandante della Torre fa un sorriso asciutto. "Eppure non sarebbe completamente una menzogna. Quell'energia è capace di fare ogni cosa. Non ne sappiamo ancora che il minimo indispensabile, ma per quel poco che conosciamo potrebbe portare i più grossi cambiamenti che si possano solo osare immaginare. E il Giappone ha bisogno di un cambiamento. Il Giappone e il mondo"</div><div align="justify">"Perchè non avete mai collaborato coi partigiani di Tetsuya, se volete distruggere il Mazinkaiser?", chiede Hiroshi, interrompendo la discussione.</div><div align="justify">"Non sapevamo chi fossero e dove fossero. Siete stati voi, ora, a darci le prime notizie consistenti della loro esistenza. E in ogni caso... non mi sembra siano stati così determinanti"</div><div align="justify">Sia Koji che Hiroshi devono trattenersi dal non assalire il comandante, dopo un'affermazione così sprezzante verso coloro che - solo poche ore prima - hanno sacrificato la loro stessa vita.</div><div align="justify">Tetsuya, pur non mascherando il suo disprezzo, rimette la discussione sulla strategia.</div><div align="justify">"Avrete visto cos'è quel mostro. Come pensate di sconfiggerlo?"</div><div align="justify">Hayato si lascia sfuggire un sorriso soddisfatto. "Diciamo che riteniamo di avere un'arma. Un'arma sviluppata apposta per sconfiggere Mazinkaiser"</div><div align="justify">"Forse non è il caso di continuare coi misteri, Jin"</div><div align="justify">"E perchè no? Per ora non mi avete ancora garantito la vostra alleanza. Anche voi state tenendo dei segreti... io terrò i miei"</div><div align="justify">A fine trattative, Hayato acconsente a dare ai piloti un Mass Production requisito alle forze dell'Armata Mazinger. Quando però Tetsuya cerca di trattare la liberazione di Morimori, il comandante della Torre non vuole sentire ragioni.</div><div align="justify">"Mi spiace. Lui è la mia garanzia nei vostri confronti"</div><div align="justify">"Hai paura che possiamo tradirti? Dove diavolo credi che andremmo?", replica Koji.</div><div align="justify">"Non lo so e non è affar mio. Ma finché c'è una possibilità che possiate fare scherzi, Morimori resta con noi"</div><div align="justify"><br /></div><div align="justify">Maria, intanto, nel lasciare l'hangar manda uno sguardo fugace al Black Getter. Mondo è lì vicino che sta badando ad alcune riparazioni.</div><div align="justify">"Prima ho provato qualcosa di strano", esordisce Maria.</div><div align="justify">Mondo si volta verso di lei, con un ghigno. "Carina, per pilotare quel mostro"</div><div align="justify">La replica della ragazza è decisamente fredda. "Ho sentito l'impulso di doverti distruggere"</div><div align="justify">Il volto di Mondo si irrigidisce per qualche istante, poi recupera in fretta il consueto ghigno strafottente. "Già, anche io. Non so perché... fatto sta che non mi dispiacerebbe nemmeno adesso, vedere chi dei due la spunta"</div><div align="justify">"Forse non ti converrebbe. E' stata una giornata piuttosto... delicata"</div><div align="justify">"Credimi, ho visto cose più spaventose della tua amichetta alata. In ogni caso, l'invito è sempre valido, bellezza"</div><div align="justify">Per quanto mascherato dall'atteggiamento spaccone, Maria intuisce in Mondo una totale mancanza di comprensione di quanto è successo, simile alla sua. Gli occhi del Black Getter e di Minerva X sembrano luccicare ancora una volta, mentre lei sale a bordo, come a intendere a loro volta che il tutto non finisce qui.<br /></div><div align="justify">Il timore per quello che sta succedendo avvelena ogni discorso dei piloti, una volta lasciata la Torre.</div><div align="justify">Quando Tetsuya afferma in maniera netta di non fidarsi affatto di Hayato, Koji ribatte seccato.</div><div align="justify">"Di chi mi dovrei fidare, allora? Di Daisuke?"</div><div align="justify">"Almeno sembra l'unico che finora ci ha aiutati senza volere nulla in cambio"</div><div align="justify">Sanshiro sbuffa. "Ci ha traditi. L'ha già fatto una volta, niente gli impedisce di farlo ancora"</div><div align="justify">"E non dimenticare una cosa - aggiunge Koji - Se aveva così a cuore la salvezza della Terra, perchè non si è mosso prima? Aveva forse il robot più forte dell'Armata Mazinger ed è rimasto anni ad appassire tra i ghiacci"</div><div align="justify">Hiroshi, ancora aggrappato al Great, si volta verso di lui. "Robot più forte? Ce l'hai davanti, il più forte dell'Armata Mazinger!"</div><div align="justify">Dentro il Pilder, Koji scuote la testa. "Va bene, fate come se non avessi detto nulla"</div><div align="justify"><br /></div><div align="justify">Unica a restare silenziosa è Maria. Nessuno degli altri pare non considerare che, oltre a Daisuke, in Duke Fleed adesso c'è anche lei.</div><div align="justify"><br /></div><div align="justify"><img height="276" src="http://jackmonkey.altervista.org/cartella/cartella/melefaigirare.jpg" width="320" border="1" /><br /><br /></div><div align="justify">Giunti su Fleed, Koji va subito per parlare con Duke. Il suo scopo è proporgli l'alleanza con Hayato, in modo da formare un'armata abbastanza grande da contrastare l'esercito di Mazinkaiser. </div><div align="justify">Non è una grossa sorpresa, quando Duke Fleed risponde negativamente.</div><div align="justify">"Non hanno la minima di cosa sia l'Imperatore delle Tenebre. Quella cosa dev'essere distrutta, mentre loro vorrebbero trattarla alla stregua di una qualunque fonte energetica"</div><div align="justify">Irritato da come stanno andando le cose, dalla prigionia di Morimori e da un futuro che sembra essere sempre rivolto contro di lui, Koji non riesce a trattenersi.</div><div align="justify">"Almeno lui è un essere umano"</div><div align="justify">Duke Fleed resta freddamente a guardarlo, senza dire nulla.</div><div align="justify">"Non è questa la gente a cui dici di appartenere? I tuoi amici mostri?"</div><div align="justify">"Strano, sentirlo dire da quello che sarà più mostro di tutti", replica freddamente Duke.</div><div align="justify">"Quello su Mazinkaiser non sono io. La stessa cosa non può dirsi di te. Sei esattamente quello che ci ha tradito a Berlino"</div><div align="justify">"Io non vedo molte differenze tra te e il tuo doppio futuro"</div><div align="justify">Koji stringe i pugni in preda alla rabbia. "Ma davvero? Allora se tu invece ami tanto questa Terra, perchè non hai mai mosso un dito per combattere Mazinkaiser? O i Mikeros? Almeno Jin ha liberato metà Giappone... tu? Sei scappato come quando sei scappato a Berlino?"</div><div align="justify">"A Berlino non sono scappato"</div><div align="justify">"Strano, a tutti è apparso diversamente... codardo"</div><div align="justify">Per un momento l'aria si fa estremamente pesante.</div><div align="justify">"Non è stato per codardia, e i motivi li tengo per me. Avessi avuto paura, non vi avrei aiutato contro il Generale Nero"</div><div align="justify">"Io non ti ho ancora visto aiutarci... per quanto ne so potresti starci mentendo anche su questo"</div><div align="justify">"Io invece ho visto molto bene, mentre uccidevi la tua stessa gente sul tuo nuovo robot"</div><div align="justify">"Ti ho detto..."</div><div align="justify">"Non c'è differenza tra quelli che sei e quello che sarai. Non ci sono solo i ricordi di Daisuke, in me"</div><div align="justify">"Se ti riferisci a Maria, sappi che l'avremmo accettata. E che la consideriamo una di noi"</div><div align="justify">"Non essere ridicolo", sibila Duke Fleed. Poi, vedendo Hiroshi che guarda la scena con un mezzo sorriso di disprezzo, aggiunge: "E non accetto lezioni di umanità nemmeno da te. Non da qualcuno con un'espressione così felice mentre divora i propri nemici"</div><div align="justify">Hiroshi, in cui è vivo il ricordo di Mayumi, si incupisce e resta in silenzio, cercando di capire quanto Duke Fleed sappia di quello che davvero è successo o se, com'è presumibile, si riferisca solo alle volte in cui ha divorato parte dei mostri nemici sul campo di battaglia.</div><div align="justify">"In ogni caso, ora non è il momento di sistemare i nostri conti", dice freddamente Koji, cercando di tenere a bada il risentimento.</div><div align="justify">"Concordo"</div><div align="justify">La discussione tra i due si sposta su argomenti di pura e neutra logistica. Koji cerca di convincere Duke che le sue armate sono insufficienti per sostenere un attacco dal Geo Front del Mazinkaiser. </div><div align="justify">Il pilota di Grendizer, dal canto suo, promette che ci penserà su, continuando a non confidare nelle intenzioni del comandante della Torre. </div><div align="justify"><br /></div><div align="justify"><img height="276" src="http://jackmonkey.altervista.org/cartella/cartella/mariapepplessa.jpg" width="320" border="1" /></div><div align="justify"><br /><br />Intanto Maria e Tetsuya si ritirano per parlare.</div><div align="justify">La ragazza spiega al pilota del Great Mazinger cosa è veramente successo all'interno della caverna, in seguito alla trasformazione di Hiroshi. Tetsuya sente un silenzioso tuffo al cuore: Maria le riconferma ogni sua minima paura riguardo al mostruoso gigante che ha preso a perseguitarlo.</div><div align="justify">"Tu sai cos'è?", chiede Maria, che legge la preoccupazione nel volto di Tsurugi, in maniera più eloquente che se gli avesse letto i pensieri.</div><div align="justify">"Credevo di essere solo io a vederlo...", sussurra Tetsuya, lo sguardo perso nel buio. Poi si volta verso Maria. "L'ho visto molte volte, mentre eravamo nel nostro tempo. Non so cosa sia... se sia reale, se sia una specie... una specie di spirito..."</div><div align="justify">"Anche lui deve avere una controparte in questo futuro. Forse ci siamo semplicemente imbattuti in essa"</div><div align="justify">Tetsuya scuote la testa. "No. E' sempre lui, sempre lo stesso. In qualche strano modo ci ha seguito. E' stato capace di seguirci dal passato e ha viaggiato con noi"</div><div align="justify">Le parole di Tetsuya fanno apparire ancora più lugubre la caverna. I due piloti, uno vicino all'altro, restano per molti minuti senza parlarsi.</div><div align="justify">"Eppure, quello che ha fatto è stato utile", dice Maria.</div><div align="justify">Tetsuya si volta verso di lei, senza riuscire sulle prime a capire.</div><div align="justify">"Ha alimentato la nostra rabbia fino all'estremo. Poi l'ha placata di colpo, impedendo a me e Hiroshi di ucciderci fra noi - spiega la ragazza - Certo, se fosse capace di fare una cosa simile mentre siamo a bordo dei nostri robot sarebbe molto peggio..."</div><div align="justify">Resta in silenzio per qualche secondo.</div><div align="justify">"... Koji avrebbe finalmente la sua scusa per abbattermi. La sua conferma che sono un mostro"</div><div align="justify">Il pilota del Great Mazinger resta per qualche secondo in silenzio.</div><div align="justify">"Maria...", esordisce poi.</div><div align="justify">La ragazza si volta, verso di lui.</div><div align="justify">"Io non credo che tu sia ancora da considerare una minaccia", dice semplicemente Tsurugi.</div><div align="justify">Maria resta a fissarlo con una strana espressione per qualche momento. </div><div align="justify">"Beh, grazie", dice poi freddamente, abbandonando la caverna.</div><div align="justify"><br /></div><div align="justify">Intanto, Hiroshi riflette. Finalmente con un attimo di calma, via via che le ore passano in discussioni e piani per un futuro a cui non partecipa, il cyborg ha tutto il tempo di tormentarsi ancora con il ricordo di Mayumi.</div><div align="justify">Cerca di rilassarsi. Rilassarsi, diceva la sua controparte futura, potrebbe aiutarlo a controllare i propri nanoidi, a riprendere una vaga parvenza umana, a...</div><div align="justify">Ancora, quell'urlo. Ancora quelle fauci che si chiudono su di lei, sua sorella.</div><div align="justify">"Sei triste?", chiede uno dei Bambini Randagi, venendogli vicino.</div><div align="justify">"Lasciami stare, per favore - replica Hiroshi, con un tono che cerca di essere gentile - Ho bisogno di stare solo"</div><div align="justify">"Lei è mia amica. Se vuoi te la do... così ti tiri su". Il bambino allunga a Hiroshi un legnetto, con sopra una lumaca. Il cyborg la guarda, per un momento.</div><div align="justify">"Grazie", dice. Il bambino sorride, allontanandosi.</div><div align="justify"><br /></div><div align="justify">Hiroshi guarda la lumaca. Il suo movimento lento, deciso, caparbio. La vede risalire la superficie del legno, arrampicarvisi e poi scendere sulla superficie ghiacciata della grotta. Camminare poco alla volta.</div><div align="justify">Poco alla volta...</div><div align="justify">Hiroshi si stende. Non potendo chiudere gli occhi, li tiene fissi sulla lumaca. Una marcia inarrestabile ma calma, tranquilla...</div><div align="justify">Un lento formicolio lungo tutto il corpo.</div><div align="justify">La pelle inizia a ricoprire la punta delle dita.</div><div align="justify"><br /></div><div align="justify">Quando, tempo dopo, Tetsuya e Maria ritornano dagli altri, gli sguardi di Koji e Sanshiro, atterriti, sono puntati su Hiroshi.</div><div align="justify">Hiroshi Shiba,un corpo ancora senza capelli e senza peli, ma coperto di pelle. Un corpo umano.</div><div align="justify"><br /></div><div align="justify">"L'ennesimo tassello del passato che segue la via tracciata da questo futuro", mormora Tetsuya, senza alcun entusiasmo.<br /></div><div align="justify"><br /></div><div align="justify"></div><div align="justify"><br /></div><div align="justify"></div>Generale Nerohttp://www.blogger.com/profile/02124278584103975139noreply@blogger.com9tag:blogger.com,1999:blog-11900829.post-68598210578553284062007-02-27T06:58:00.000-08:002007-03-22T13:14:11.483-07:0034: la più difficile delle decisioni<img src="http://jackmonkey.altervista.org/cartella/Goldrake.-.00.-.Sigla.Iniziale.V2._dvdrip.by.iuppi_.avi_000038160.jpg" border="1" width="400" height="280"><br /><br />Decine di Getter emergono dalla terra, circondando Mazinger Zeta e Koji Kabuto.<br />"Sono qui per parlare".<br />La voce di Koji rimbomba dagli amplificatori di Mazinger. I Getter, robot dalla forma longilinea e dal colore azzurro, restano in silenzio per qualche momento. I trapani con cui si sono scavati una via per venire in superficie stanno ancora vorticosamente girando.<br />Senza lasciare il tempo di avvicinarsi, i robot si separano in decine di navicelle, ricomponendosi nei più familiari giganti rossi, a circondare Koji tagliandogli ogni via di fuga.<br />"Così sono questi i famosi Dragon... davvero brutti", ghigna Koji, nel Pilder. Poi, rivolgendosi di nuovo agli altri:<br />"So che state pensando! datemi il tempo di spiegare al vostro comandante"<br />"LUI E' MIO!"<br /><div align="justify"><br /></div><div align="justify"><img height="344" src="http://jackmonkey.altervista.org/cartella/nemici/dragonPP.jpg" width="404" border="1" /></div><div align="justify"><br /></div><div align="justify">Uno dei Getter si stacca dalla squadriglia, per scaraventarsi addosso a Mazinger. Koji non desidera dare inizio a un combattimento e si limita a mettersi in posizione di guardia, per parare i violentissimi pugni che gli vengono rivolti dall'avversario.</div><div align="justify">"Hai ucciso tutti, figlio di puttana! Ti ammazzo, giuro che li vendicherò uno ad uno!"</div><div align="justify">"Non sono io, idiota! Non sono nemmeno sul Mazinkaiser!"</div><div align="justify">Dallo stesso robot, una voce femminile si fa sentire.</div><div align="justify">"Go, piantala! C'è qualcosa di strano... informiamo il comandante Jin"</div><div align="justify">Il Getter non sembra accennare a smettere. "Tu non c'eri... non puoi capire, Sho!"</div><div align="justify"><br /></div><div align="justify">"Dragon Series Alfa1 e 2, fermate Go"</div><div align="justify"><br /></div><div align="justify">La voce, freddissima, arriva dal cielo, ancora più in alto di Mazinger e degli altri robot. Liberatosi dal Getter che lo stava attaccando, Koji alza lo sguardo sopra di lui.</div><div align="justify">Una tetra base volante, nera e monolitica, si erge sopra di lui, uscita dal suo riparo tra le montagne.</div><div align="justify">"Che tu sia davvero Koji Kabuto o no - dice una voce dall'interno della gigantesca corazzata - suppongo tu abbia parecchio da raccontarci. Ti do il permesso di entrare. Sono io il comandante dell'Armata Getter, Hayato Jin"</div><div align="justify">Koji sgrana gli occhi, incredulo. "Hayato Jin...? il terrorista?" </div><div align="justify"><br /></div><div align="justify"><img height="300" src="http://jackmonkey.altervista.org/cartella/nemici/JEEG_Dvd_Jap_Ita_Jap_HQ_29.avi_000611840.jpg" width="400" border="1" /><br /><br /></div><div align="justify">Nel cuore di Fleed, i lavori di ricostruzione dei robot (specialmente del Great Mazinger, che più di tutti ha subìto danni), procedono incessamente. Per quanto i ritmi di lavoro siano però impressionanti, è evidente che i soldati del regno sotterraneo hanno attrezzature inferiori a quelle dei laboratori terrestri: esclusi i cupi mostri di Mikeros, molti dei quali adesso militanti sotto la bandiera di Duke Fleed, ben poche sono le creature che giustificano uno staff tecnico abile in meccanica e robotica come quello della Fortezza delle Scienze o del Laboratorio Fotoatomico. </div><div align="justify"><br /></div><div align="justify">Ovviamente, il più impegnato di tutti è Tetsuya, che sta coordinando le riparazioni del robot e sta provvedendo a camuffare di nuovo il Brain Condor per renderlo sempre più somigliante a quello dei Mass Production. </div><div align="justify"><br /></div><div align="justify">I nostri sono ancora impegnati nelle riparazioni e nel discutere una strategia per l'immediato futuro, quando le allucinanti creature accanto a loro alzano in sincrono la testa, come per ascoltare un richiamo. Tutte quante, quindi, interrompono ogni minima attività e si dirigono verso la caverna centrale, che ospita il "trono" di Duke Fleed. Anche Maria avverte qualcosa, simile a un richiamo mentale.</div><div align="justify">"Che sta succendo?", chiede Tetsuya, con un certo sospetto.</div><div align="justify">Anche Hiroshi presta attenzione a quello che sta accadendo, con un'espressione ben poco rassicurata e rassicurante. Troppo poco tempo, per lui e per chi come lui viene direttamente da cinque anni prima, è passato dal tradimento del sedicente Principe di Fleed. Troppo poco per fidarsi e per accogliere ogni cosa succeda nel suo regno con qualcosa di diverso dalla preoccupazione.</div><div align="justify">"Li sta chiamando tutti", sussurra Maria... l'unica del piccolo gruppo, per i suoi poteri e la sua mostruosa affinità con Duke Fleed, a percepirne il richiamo.</div><div align="justify"><br /></div><div align="justify">Per un attimo, il corpo di Maria si irrigidisce. Tutto, la strana architettura che si fonde alla roccia, le ombre sui muri, la sensazione di oppressione... tutto sembra riportarla ai sogni che faceva poco dopo essersi unita all'Armata Mazinger... gli stessi sogni condivisi al tempo da Daisuke Umon, che lasciavano a intendere un qualche strano legame tra i due.</div><div align="justify"><br /></div><div align="justify">Tetsuya, perplesso ma decisamente incuriosito, si accoda alla fila dei mostri insieme a Maria, lasciando per conto loro Sanshiro e soprattutto Hiroshi, sconvolto per tutto ciò che ha visto fino ad ora e decisamente bisognoso di essere lasciato in pace. </div><div align="justify"><br /></div><div align="justify">La sala del trono è gremita di creature. Non solo lo sguardo di Tetsuya si posa su di loro, ma anche su uno spettacolo forse addirittura più sinistro. </div><div align="justify">Nelle pareti di ghiaccio della caverna, come in quelle di tutto il regno sotterraneo, sembrano essere incastrati e imprigionati altri mostri ancora. Tetsuya li guarda decisamente perplesso: alcuni assomigliano solo vagamente ai tremendi abitanti di Fleed e alle creature di Mikeros. Sembrano molto più simili...</div><div align="justify">Il respiro di Tetsuya si strozza nella gola.</div><div align="justify">Quei mostri, ibridi tra creature differenti, assomigliano per certi versi al Duca Gorgon. Ai mostri trovati nei laboratori della Human Alliance. E alla Marchesa Yanus, l'essere che per tanti anni lui ha conosciuto come dottoressa Asamiya, e che - senza poter farci nulla - tuttora considera parte integrante della strana famiglia che, con Kenzo Kabuto e Jun, si venne a formare nella sua infanzia scandita dagli addestramenti.</div><div align="justify"><br /></div><div align="justify"><img height="200" src="http://jackmonkey.altervista.org/cartella/nemici/Duke_Fleed_121.jpg" width="292" border="1" /><br /><br /></div><div align="justify">Le sue riflessioni sono scandite dal tono basso e cupo del pilota di Grendizer, seduto sul trono accanto a Grace e alla soldatessa dai capelli verdi.</div><div align="justify"><br /></div><div align="justify">"Sarò molto breve. Tutti noi, in un modo o nell'altro, abbiamo deciso molti anni fa che avremmo difeso la Terra a ogni costo. Il nostro pianeta non sarebbe andato in mano agli invasori, per nessuna ragione al mondo. E' per questo che abbiamo iniziato la nostra lunga, paziente attesa dei Vegan. Per questo, quando arriveranno, combatteranno contro di noi"</div><div align="justify">Mormorii cominciano a spargersi per la sala. </div><div align="justify">Un velo di inquietudine che sembra identico a quello provato dagli esseri umani, in circostanze simili.</div><div align="justify">"Tuttavia - prosegue Duke Fleed - non sono i Vegan, la peggior minaccia che adesso deve correre il nostro amato pianeta. L'Armata Mazinger, lo è. I loro soldati non si fermeranno finché non avranno distrutto tutto, consumato ogni cosa.</div><div align="justify">"Per questo - prosegue dopo una pausa che lascia spazio a un nervosismo sempre crescente - io oggi decido questo.</div><div align="justify"><br /></div><div align="justify"><strong>Fleed entra in guerra contro l'Armata Mazinger e contro l'Imperatore dell'Inferno</strong>"</div><div align="justify"><br /></div><div align="justify">Adesso i mormorii vengono coperti da urla di spavento e di protesta.</div><div align="justify">Uno dei mostri prende parola, urlando a gran voce che la guerra non riguarda loro, che l'unica cosa che porterà sarà la morte del Principe prima di scontrarsi contro i Vegan.<br /></div><div align="justify">Maria, dal canto suo, lancia un breve messaggio telepatico a Duke Fleed, sperando che la stia ascoltando.</div><div align="justify"><em>Hai fatto la cosa giusta, credimi.</em></div><div align="justify">Duke Fleed, impercettibilmente, sembra annuire verso di lei in risposta.</div><div align="justify"><br /></div><div align="justify"><img height="329" src="http://jackmonkey.altervista.org/cartella/nemici/neghinineghini.JPG" width="387" border="1" /><br /><br /></div><div align="justify">Anche Tetsuya sta per prendere la parola, quando succede qualcosa che per un momento lo lascia inorridito, mentre per gli altri presenti pare essere uno spettacolo abituale.</div><div align="justify">Il corpo di Grace si inarca all'indietro, come all'indietro vengono rovesciati gli occhi. Il corpo, sotto la veste sembra ribollire e - dopo un istante - le mani della ragazza corrono a lacerarla a unghiate, mostrando il corpo nudo.</div><div align="justify">Nel ventre di Grace, sembra esserci in rilievo il volto di una donna dallo sguardo indecifrabile. Tetsuya non riesce a capire chi sia, non avendola mai vista, ma il sussurro di Maria - accanto a lui - vale più di molte, lunghe spiegazioni.</div><div align="justify">"E' il volto di Himika..."</div><div align="justify"><br /></div><div align="justify">Himika parla e la sua voce pare sovrastare quella di ogni altro.</div><div align="justify">"Il Principe ha ragione. Questo non è più solo un problema degli esseri umani. E' qualcosa che coinvolge tutti quanti. Non temete: non verremo stroncati prima dell'avvento dei Vegan. Conoscete la mia profezia, sapete che posso guardare nel futuro. Duke Fleed affronterà i Vegan, nell'ultima battaglia che determinerà la nostra sopravvivenza o la loro"</div><div align="justify"><br /></div><div align="justify">La folla sembra rimanere in silenzio. Poi, le urla ritornano a essere un brusio e il brusio torna a essere silenzio. Sembra sia proprio il silenzio, il segno che la decisione di Duke Fleed è stata accettata. </div><div align="justify">"Potete andare, adesso", dice lui.</div><div align="justify">Grace pare calmarsi e copre il volto di Himika coi brandelli della veste, rabbrividendo di freddo e restando assolutamente ammutolita.</div><div align="justify"><br /></div><div align="justify"><img height="260" src="http://jackmonkey.altervista.org/cartella/nemici/Il.Grande.Mazinga._19_._by.Edoz_TormentoR._.kindom_.ogm_000356480.jpg" width="400" border="1" /><br /><br /></div><div align="justify">Tetsuya e Maria rimangono.</div><div align="justify">"Perchè hai scelto di aiutarci, alla fine?", chiede il pilota del Great, ancora sicuro che - nell'anima oscura del compagno di un tempo - brilli ancora un briciolo di umanità.</div><div align="justify">"Per le ragioni che ho spiegato prima. Mazinkaiser è una minaccia al momento peggiore di Vega"</div><div align="justify">Resta in silenzio per qualche momento. "E perchè forse Koji ha ragione. Voi l'avreste fatto"</div><div align="justify"><br /></div><div align="justify">"E che storia sarebbe, quella della profezia?"</div><div align="justify">Duke Fleed scuote la testa. "Himika me la raccontò poco tempo dopo essermi unito alle sue truppe Jamatai. Dice che combatterò l'ultima battaglia decisiva contro i Vegan"</div><div align="justify">Tira su una manica della sua tuta. "Se fosse così, i Vegan dovrebbero arrivare in fretta. Non ho molto tempo"</div><div align="justify"><br /></div><div align="justify"><img height="276" src="http://jackmonkey.altervista.org/cartella/nemici/vegatron.jpg" width="420" border="1" /><br /><br /></div><div align="justify">Sul suo braccio, una ferita che pare infetta.</div><div align="justify">Tetsuya la guarda, annuendo gravemente. E' Maria che però dà voce ai suoi pensieri. "E' ciò che resta del mio parassita Vegan, quando hanno unito i nostri corpi... vero?"</div><div align="justify">Duke Fleed annuisce. "Si fa strada dentro di me, giorno dopo giorno. Quando arriverà al cervello, sarà la fine e dovrò essere ucciso"</div><div align="justify">La soldatessa dai capelli verdi scosta lo sguardo. L'espressione dura come al solito sembra far posto a un'ombra di dispiacere.</div><div align="justify">"Abbiamo bisogno di fare in fretta, allora - dice Tetsuya - e abbiamo bisogno che tu ci dica qualunque cosa possa agevolarci, dalla sconfitta di Angoras ad ora"</div><div align="justify">"Non intendo dirvi tutto. Alcune cose è bene non le sappiate adesso"</div><div align="justify">"Non puoi deciderlo per noi! Non puoi sapere se quelle cose possono cambiare le sorti di questo conflitto"</div><div align="justify">"Non lo farebbero in bene, credimi"</div><div align="justify">Molto più amareggiato che sarcastico, Tetsuya chiede come possano fidarsi di qualcuno che non mostra nemmeno più il proprio volto.<br />Per tutta risposta, Duke Fleed allenta l'elmo.</div><div align="justify"><br /></div><div align="justify">Maria, più del pilota del Great, resta col fiato sospeso.</div><div align="justify">Qualcosa in lei vorrebbe non guardare... qualcos'altro, altrettanto potente, non riesce a farle chiudere gli occhi.</div><div align="justify">Entrambi i piloti trattengono un urlo, nel vedere il viso del principe di Fleed.</div><div align="justify"><br /></div><div align="justify">Non diversamente dal Barone Ashura, metà del volto appartiene a Daisuke Umon. L'altra metà a Maria. Ciò che Duke Fleed è diventato - nè l'una nè l'altra persona - guarda Tetsuya e Maria con la solita aria gelida, spezzata appena da un sottile sorriso privo di gioia. Poi, si rimette il casco e riprende a parlare, più per spezzare il silenzio che altro.</div><div align="justify">"Sappi solo questo: da quanto abbiamo visto decine di Mass Production vengono portate al Geo Front sul Monte Fuji, ogni giorno". Aggiunge inoltre che proprio sul Monte Fuji sembra esserci una concentrazione di Mass Production superiore a quella di ogni altro luogo controllato dall'Armata.</div><div align="justify">Tetsuya riflette per un momento, ancora intento a lasciarsi alle spalle la visione tremenda del volto di Duke. "Decine, hai detto? Non esiste abbastanza Japanium per una costruzione così massificata"</div><div align="justify">Duke Fleed annuisce. "Infatti non sono in Japanium. Quelli che vengono portati al Geo Front sono costruiti in una lega d'acciaio molto resistente. Ma non sono in Japanium"</div><div align="justify">"Ma allora cosa...", sussurra Tetsuya, senza riuscire a capire. Indiscutibilmente, Tetsuya è convinto di aver combattuto contro Mass Production in Lega NZ, per la capacità della corazza di assorbire i suoi attacchi, non contro robot in leghe più comuni. Duke Fleed scuote la testa, facendo tacitamente capire che la cosa sfugge anche alla sua comprensione.</div><div align="justify"><br /></div><div align="justify">Duke accetta comunque di tornare a pilotare Grendizer e, come prima cosa, di usarlo per capire cosa si cela nel Monte Fuji e captare il sistema di comunicazioni in codice dei loro ormai comuni nemici. </div><div align="justify">Tetsuya torna a occuparsi dei preparativi. Prima di andarsene, si volta verso Duke.</div><div align="justify">"Cosa sono questi esseri incastrati nel ghiaccio?"</div><div align="justify">Duke Fleed, ancora per una volta, non da una risposta chiara. "Sono molto antichi. Più antichi ancora del mio popolo. Ed è bene che non si risveglino, per il bene di tutti noi"</div><div align="justify"><br /></div><div align="justify"><img height="200" src="http://jackmonkey.altervista.org/cartella/nemici/Maria_02.jpg" width="294" border="1" /></div><div align="justify"><br /><br /></div><div align="justify">Maria, uscito Tetsuya, non accenna ad andarsene. </div><div align="justify">"Devi imparare a controllare quel mostro che coviamo al più presto... per il bene di entrambi", dice gravemente Duke.</div><div align="justify">"In tutti questi anni siamo riusciti a farlo, almeno una volta?", chiede lei.<br />Duke scuote la testa. "Ne abbiamo ottenuto un parziale controllo. Possiamo tenerne le redini, perfino usarlo contro i nostri nemici... ma la nostra vita è limitata"</div><div align="justify">Per Maria non è una grande novità. Per questo, annuisce, come si potrebbe annuire a una notazione già ben nota.</div><div align="justify">"Posso insegnarti a controllarlo. Ma sarà orribile. Sarà qualcosa di spaventoso, un'eredità di paura che ti lascerò"</div><div align="justify">"Sono abituata alla paura", dice Maria a voce bassa.</div><div align="justify">Poi riflette per qualche momento. "Ricordi Ran? Ran Asuka?"</div><div align="justify">Alla negativa risposta di Duke Fleed, Maria non sembra essere sorpresa. "Immaginavo che qualcosa fosse andato rimosso. Ran mi scrisse una lettera, prima di morire. Ho ripensato a quella lettera solo di recente, vedendo da vicino i mostri di Mikeros.</div><div align="justify">"In un punto cita i nomi di Yuri Caesar, di Hardias... sono Generali che non poteva conoscere. Non li avevamo ancora incontrati allora. Avremmo combattuto con Birdler di lì a poco dopo, il primo che abbiamo sconfitto... e gli appunti di Juzo Kabuto, in cui venivano citati i nomi dei Sette Generali, li conoscevamo solo noi primi piloti e Yumi"</div><div align="justify">Duke Fleed non sembra estremamente sorpreso, ma non aggiunge nulla. </div><div align="justify">"Ho visto che uno dei Generali, Rigarn, è passato dalla tua parte - riprende Maria - Credi che potrei parlargli?"</div><div align="justify">"Potresti - dice Duke Fleed - ma stai molto attenta. Come voi non avete dimenticato le vittime che ha provocato Mikeros, loro non hanno dimenticato le vittime causate dagli umani"</div><div align="justify">Maria annuisce. </div><div align="justify">Resta in silenzio, ancora un po'. "Hai dimenticato proprio tutto?"</div><div align="justify">Invia a Duke Fleed, con la telepatia, qualcosa che non ha mai confidato a nessuno. Un segreto che ha tenuto per sè e se soltanto.</div><div align="justify">"No, questo non l'ho dimenticato", dice Duke.</div><div align="justify">"Avrei creduto di sì", risponde lei, stupita, prima di andarsene.</div><div align="justify"></div><div align="justify"><br />Tetsuya, intanto, rflette su tutto quello che i piloti hanno imparato dell'agghiacciante futuro che li aspetta, insieme a Hiroshi.</div><div align="justify">Con una logica fin troppo inesorabile, tutto sembra combaciare alla perfezione. Molti dei disastri accaduti in questo futuro sono il frutto delle scelte sbagliate dell'Armata Mazinger. Come se le paure e le paranoie dei piloti della squadra, portate alle conseguenze più estreme, avessero dato vita all'inferno che si è venuto a creare.</div><div align="justify">"Una sola cosa non mi torna...", mormora Tetsuya.</div><div align="justify">Hiroshi lo guarda, in silenzio. "Cosa?", chiede infine.</div><div align="justify">"Perchè tu, nel passato, avresti dovuto andartene dalla Fortezza delle Scienze, ai tempi della Corea?"</div><div align="justify"><br /></div><div align="justify"><img height="320" src="http://jackmonkey.altervista.org/cartella/nemici/JEEG_Dvd_Jap_Ita_Jap_HQ_10.avi_000899080.jpg" width="420" border="1" /><br /><br /></div><div align="justify">Il cyborg da una risposta molto vaga, tornando nel suo silenzio.<br />Nemmeno lui sa la risposta, anche se pensa vada cercata nel dolore senza via d'uscita seguito alla morte di Mayumi. Ignorando lo sguardo interrogativo del suo amico Tsurugi, Hiroshi decide di tenersi ancora per sè, il segreto tremendo alla base della sua "resurrezione" in seguito allo scontro con Sosuke. </div><div align="justify">In silenzio, ripensa alle cose che gli ha detto la sua controparte futura, prima di morire. Un modo per controllare i propri nanoidi. Un modo per somigliare di nuovo a un essere umano.</div><div align="justify">In disparte, cerca di raccogliere i pensieri, restando in silenzio. Cerca di rilassarsi. Cerca un attimo di pace in tutto ciò che è capitato finora.</div><div align="justify">E ogni volta, ogni volta in cui gli sembra di averlo trovato, il ricordo della voce di Mayumi che grida, mentre le sue fauci da mostro si spalancano.</div><div align="justify"><br /></div><div align="justify"><em>Fratello!</em></div><div align="justify"><br /></div><div align="justify">Ogni volta il ricordo degli sforzi, delle speranze, delle preoccupazioni condivise tra lui, Miwa e Heinrich lo riporta al punto di partenza, ad avere un corpo di freddo acciaio. </div><div align="justify">Sbatte un pugno per terra, ringhiando.</div><div align="justify">I Bambini Randagi lo guardano, senza dire nulla, poi si rimettono a lavorare.</div><div align="justify"><br /></div><div align="justify">Hiroshi non è il solo a volersi scaricare dalle proprie tensioni. Tetsuya, vedendo il corteo che lo circonda, ripensa a tutto ciò che è successo, alla strana circostanza che lo porta a stare dalla stessa parte dei nemici che è stato addestrato a odiare fin dall'infanzia. </div><div align="justify">Mentre passano i terrificanti mostri mammiferi di Rigarn, Tsurugi ripensa agli ultimi, tragici momenti della permanenza a Edo, quando proprio mostri simili hanno dovuto insegnarli con il lutto e l'impotenza ad agire la responsabilità di guidare il Great Mazinger. Gli avvenimenti su cui ha taciuto perfino con i suoi compagni e che hanno causato il suo ricongiungimento con la Fortezza delle Scienze, nonché il profondo cambiamento del suo carattere.</div><div align="justify">"Sembravate così terribili. Se lo avessimo saputo prima...", apostrofa il Generale stesso, con una punta di sfida invelenito dai ricordi di Edo.</div><div align="justify">Il mostro si ferma, guardandolo con odio. "Dovresti temerci ancora, invece"</div><div align="justify">"Perché? Avete smesso di combattere, avete smesso di essere qualcosa di spaventoso per chiunque..."</div><div align="justify">"Bada a come parli..."</div><div align="justify">"... siete qui a rintanarvi come topi, senza osare mettere il naso fuori. Da quanto tempo?"</div><div align="justify">La bestia alza una zampa, con l'intenzione di schiacciare Tetsuya. Il pilota del Great Mazinger non si muove di un passo, continuando a guardare il suo antico nemico senza un'ombra di paura negli occhi.</div><div align="justify">"Perché non avete mai combattuto l'Imperatore dell'Inferno. Era per paura, non è così?"</div><div align="justify">Gli occhi di Rigarn si fanno stretti e cattivi. Abbassando il capo leonino, lo sguardo incontra quello di Tsurugi, mentre il volto sul petto è fermo a fissare l'umano già da un pezzo.</div><div align="justify">"Non siamo stati <em>creati</em> per questo"</div><div align="justify">"Creati? cosa intendi dire?"</div><div align="justify">Il secondo volto del mostro ha un guizzo di gioia feroce. "Non sai niente, vero? Oh... se nessuno ti ha detto nulla, non sarò certo io a illuminarti"</div><div align="justify">Dopo aver detto questo, con passi pesanti, torna nell'ombra degli interminabili cunicoli di Fleed.</div><div align="justify">Deciso a chiedere finalmente tutte le spiegazioni che Duke Fleed sembra volere a tutti i costi negare, Tetsuya nella sala del trono, trovandola completamente vuota.</div><div align="justify">Turbato da tutto ciò che ha visto in questi giorni, Tsurugi si siede, per terra. Il silenzio sembra avvolgerlo da ogni direzione.</div><div align="justify">Il duello con Angoras, il salto temporale, il terribile scontro con Mazinkaiser... tutto sembra esigere un tributo di stanchezza, non solo a lui. Anche Maria e Sanshiro si sentono tremendamente stanchi.</div><div align="justify"><br /></div><div align="justify">Ben presto, il sonno arriva per tutti, a eccezione di Hiroshi. Nella sua innaturale veglia, le immagini da incubo di Mayumi e della morte del suo alter ego continuano a tormentarlo e torturarlo.</div><div align="justify"><br /></div><div align="justify"><img height="421" src="http://jackmonkey.altervista.org/cartella/nemici/Satana.JPG" width="308" border="1" /><br /><br /></div><div align="justify">Nel suo giaciglio, invece, Maria inizia a tremare incontrollabilmente.</div><div align="justify">Una luce filtra tra le sue palpebre socchiuse, qualcosa di crescente che aumenta di intensità fino a spalancarle.</div><div align="justify">Rannicchiandosi, Maria guarda con terrore le pareti della sua grotta accendersi di una luce potente, che annienta ogni ombra. Una luce che pare avere un punto d'origine proprio davanti a lei.</div><div align="justify">Aguzza la vista, il pilota di Minerva, fino a intravedere qualcosa nella luce.</div><div align="justify">Ali. Ali splendenti.</div><div align="justify">"Ti ho trovata", dice una voce bassa.</div><div align="justify"><br /></div><div align="justify">L'improvviso tremore della terra ridesta ciascuno dal proprio sonno. Hiroshi si rivolge subito a una guardia di Duke Fleed, per sapere dove sono il Principe o la sua soldatessa. L'indole sempre più cupa e feroce del cyborg, che non sente di avere nulla a che spartire con gli scherani del traditore dell'Armata Mazinger, lo porta a rivolgersi con una notevole arroganza, che viene ricambiata con la stessa tensione.</div><div align="justify">E' solo l'intervento di Tetsuya, a risolvere la situazione. Il pilota del Great, dopo aver cercato di calmare Hiroshi, si dirige all'imboccatura del regno sotterraneo di Fleed, trovandovi - atterrato - il Grendizer. Dal robot sta scendendo Duke Fleed, sempre accompagnato dalla sua fedele guardia del corpo (che Tetsuya, da alcuni discorsi dei fleediani, scopre chiamarsi <strong>Flora</strong>). </div><div align="justify">Duke chiede a Tetsuya e agli altri di ritrovarsi nella sala del trono, per discutere delle novità scoperte. Il Principe ha in effetti avuto successo nello spiare alcune comunicazioni tra i piloti del Mass, prendendo le informazioni necessarie a rendere più realistico un tentativo di infiltrazione. E' inoltre sicuro che il nucleo di energia chiamato Imperatore delle Tenebre, sia custodito in uno degli ultimi livelli del Geo Front, nel cuore del Monte Fuji. Sono il Geo Front e la Fortezza Anti-Vegan i centri maggiormente sorvegliati dalla nuova Armata Mazinger e, quando Tetsuya glielo chiede, Duke conferma che il dottor Yumi potrebbe essere ancora prigioniero lì dentro. </div><div align="justify">Gli interessi di Duke e Tetsuya sembrano coincidere: liberare i detenuti dall'orrore della Fortezza, portarli in salvo e distruggere la Fortezza stessa prima dell'attacco al Geo Front. Nessuno degli altri piloti avere nulla da obbiettare, non fosse altro che per l'eccessiva sorveglianza del luogo. </div><div align="justify">Tetsuya - con le riparazioni del Great Mazinger ancora indietro - si propone di far parte di una squadra di infiltrazione, con alcuni soldati di Fleed al suo seguito. Duke annuisce, proponendo un massiccio attacco con le sue forze per tenere impegnati i Mass Production. </div><div align="justify">Mentre Maria, pur volendo aiutare Tetsuya, non ritiene saggio entrare in un luogo in cui la sua natura Vegan potrebbe risultare un faro fin troppo visibile per i sistemi di sorveglianza interni, Hiroshi si volta verso il pilota del Great, con uno sguardo deciso. </div><div align="justify"><br /></div><div align="justify">"Non vai da nessuna parte senza di me. Entrerò anche io nella Fortezza - poi volge lo sguardo verso Duke Fleed - E se a te non va bene, non me ne frega nulla"</div><div align="justify"><br /></div><div align="justify">Duke non sembra aver nulla da obbiettare. Raccomanda solo una grande attenzione, perchè nella Fortezza percepisce una presenza potente e ben poco rassicurante. Qualcosa, nei più bassi livelli, che assomiglia a una delle creature incastrate nei ghiacci dell'Himalaya. </div><div align="justify">Hiroshi, da parte sua, è più preoccupato di non riuscire a controllare la trasformazione quando sarà dentro. Per mettersi alla prova, si porta al limite della propria rabbia, col ricordo del passato che ha lasciato, di Mayumi, fino a che il suo corpo non inizia a disfarsi e riformarsi.</div><div align="justify">Febbrilmente, tenta di invertire la trasformazione. Non è così facile: l'inganno operato da suo padre, il tradimento del suo stesso corpo mentre divora la sorellina, le sue urla, il senso di frustrazione. </div><div align="justify">Allontanandosi in tempo per non destare sospetti negli altri, Hiroshi si sforza di frenare il ribollire momentaneo e incontrollato del suo corpo, nel breve istante in cui riprende il controllo. Poi, subito, prende in disparte Maria, chiedendole di aiutarlo a controllarsi, a tirar fuori tutto ciò che ha di bestiale perchè non interferisca nelle operazioni e non ferisca i suoi amici. A imparare a trasformarsi.</div><div align="justify">Maria, pur non sapendo bene cosa stia succedendo, accetta. Porta Hiroshi in un anfratto isolato del regno sotterraneo dell'Himalaya.</div><div align="justify"><br /></div><div align="justify">Intanto, Tetsuya si allontana insieme a Duke Fleed e Flora.</div><div align="justify"><br /></div><div align="justify"><img height="200" src="http://jackmonkey.altervista.org/cartella/nemici/Duke_Fleed_072.jpg" width="295" border="1" /></div><div align="justify"><br /></div><div align="justify">"Per quanto riuscirai a tenere buoni i tuoi sudditi?" </div><div align="justify">"Non so a cosa ti riferisci"</div><div align="justify">"Non tutti sembrano avere molta simpatia per l'umanità". Lo sguardo di Tetsuya è tutto per Flora, che lo ricambia con un aperto disprezzo.</div><div align="justify">"Come ti ho detto tempo fa, non mi sento responsabile degli esseri umani"</div><div align="justify">"Non lo sei, forse?"</div><div align="justify">Duke Fleed resta in silenzio per un momento. "Ti sembra che lo sia?"</div><div align="justify"><br /></div><div align="justify">Nel frattempo, Maria inizia a far concentrare Hiroshi. </div><div align="justify">Lo fa meditare su un colore. Bianco. Un bianco così uniforme da contenere ogni cosa e da escluderne altrettante.</div><div align="justify">Il cyborg chiude gli occhi e, per un momento, è solo una sagoma più scura del buio che circonda entrambi, un buio soffocante.</div><div align="justify">La voce di Maria, dolce e sicura, guida Hiroshi per i più lontani anfratti della sua mente, facendolo tornare indietro. Sempre più indietro...</div><div align="justify"><br /></div><div align="justify"><img height="300" src="http://jackmonkey.altervista.org/cartella/nemici/JEEG_Dvd_Jap_Ita_Jap_HQ_07.avi_000776400.jpg" width="420" border="1" /><br /><br /></div><div align="justify">Si insinua nella sua memoria. Vede un uomo dallo sguardo severo, suo padre, iniettare qualcosa nelle vene di Hiroshi. Vede il suo sguardo soddisfatto, qualcosa di molto più sinistro e insano dello sguardo di un genitore.</div><div align="justify">Troppo indietro.</div><div align="justify">Un altro ricordo: qui Hiroshi è insieme al Duca Gorgon, nel luogo terribile in cui i mostri di Mikeros hanno ridotto Yoshida. Gorgon sta indicando a Hiroshi - che ha appena cercato di spacciarsi per un droide del Conte Blocken - il mostruoso comandante Humanos, la Bestia Infernale, colui che governa in questo luogo.</div><div align="justify">Humanos si sta preparando ad affrontare la furia dell'Armata Mazinger ricoprendo il suo corpo di prigionieri. Al centro, proprio al centro, una bambina legata al petto del Comandante. Mayumi. </div><div align="justify">E' il giorno in cui Hiroshi ha imparato l'umanità.</div><div align="justify"><br /></div><div align="justify"><img height="300" src="http://jackmonkey.altervista.org/cartella/nemici/colpograzia.jpg" width="420" border="1" /><br /><br /></div><div align="justify">Un altro ricordo. </div><div align="justify">Sosuke Oshiba, il suo sguardo da folle, il guizzare della sua spada. Un lampo nel buio, l'espressione esterrefatta di Hiroshi quando capisce che il fanatico samurai è riuscito a trafiggerlo.</div><div align="justify">Il buio.</div><div align="justify">La morte.</div><div align="justify"><br /></div><div align="justify">Per tirar fuori la rabbia di Hiroshi, in modo da dargli una possibilità di renderla controllabile, Maria lo porta a rievocare la morte di se stesso del futuro, nella battaglia contro Mazinkaiser. Il colpo secco e straordinariamente forte della Kaiser Blade, una lama da macellaio che divide in due il suo corpo. L'indifferenza del Mazinkaiser nei confronti dei suoi amici, la sua mancanza di scrupoli nell'ucciderli.</div><div align="justify">Nei ricordi di Hiroshi, Maria percepisce Mazinkaiser in un modo differente da quello in cui l'ha visto il cyborg. E' come se all'immagine dello spaventoso robot si sovrapponesse quella di un demone avvolto dal fuoco, con la bocca contorta in un ghigno sadico.</div><div align="justify"><br /></div><div align="justify"><img src="http://jackmonkey.altervista.org/cartella/nemici/iddio.jpg" border="1" width="400" height="300" /></div><div align="justify"><br /></div><div align="justify">Niente di tutto questo, però, sembra avere la forza necessaria per accendere la trasformazione. Stringendo i pugni per la frustrazione, Hiroshi capisce che non ce la farà mai: non potrà mai separarsi dal ricordo di quello che ha fatto, non potrà mai impedire che i suoi poteri vengano risvegliati in modo diverso che dall'odio per ciò che suo padre ha fatto a entrambi i figli.</div><div align="justify">Hiroshi cerca di risvegliare la sua forma da combattimento ricordando la rabbia <em>dopo</em> la morte di Mayumi. Ricordando Jeeg che sbrana la creatura con le fruste, NON sua sorella. </div><div align="justify">Ma quello che Maria vede, è Jeeg nell'atto di sbranare Mayumi. Mayumi, come la bambina che ha conosciuto.</div><div align="justify">E sente il suo terribile grido</div><div align="justify"><em>FRATELLO!</em></div><div align="justify">prima che venga soffocato nel sangue.</div><div align="justify"><br /></div><div align="justify">"Quello che sto cercando di capire, è se tu hai mai solo <em>rimpianto</em> di essere umano, da quando sei diventato così a ora", dice intanto Tetsuya.</div><div align="justify">"Ti sto aiutando. Sto mettendo a rischio il mio popolo. Non ti basta?", sibila Duke Fleed.</div><div align="justify">"Sai benissimo che il tuo popolo non ha scelta, se non quella di combattere contro Mazinkaiser"</div><div align="justify">"Se pensi che vi stia aiutando per interesse, non posso fare nulla per farti cambiare idea"</div><div align="justify">"Non sto dicendo questo. Sto dicendo che non hai avuto scelta, nel passato, di diventare quello che sei. Non hai scelto di essere Duke Fleed, Hell ti ha trasformato in Duke Fleed... se tornerò mai indietro, voglio darti quella scelta"</div><div align="justify">Duke Fleed fa per replicare qualcosa quando, improvvisamente, cade di peso per terra. Non appena il suo corpo comincia ad avere le convulsioni, Tetsuya fa per aiutarlo a rialzarsi. Le sue mani toccano un corpo che ribolle in continuazione, come se stesse per cambiare forma da un momento all'altro.</div><div align="justify">"Cosa...?"</div><div align="justify">"STAI INDIETRO!", urla Flora, scostandolo e prendendo Duke Fleed sotto braccio.</div><div align="justify"><br /></div><div align="justify">Nella sala del trono, sola, Grace fa un sorriso crudele.</div><div align="justify"><br /></div><div align="justify"><img height="300" src="http://jackmonkey.altervista.org/cartella/nemici/crinos.jpg" width="400" border="1" /><br /><br /></div><div align="justify">Hiroshi, completamente fuori controllo, nel pieno della sua forma da battaglia, scaglia un colpo di frusta contro Maria... un colpo così forte da sfracellare di netto la testa di chiunque.</div><div align="justify">La sua frusta si attorciglia su qualcosa appena esploso dal corpo di Maria, qualcosa di altrettanto forte.</div><div align="justify"><br /></div><div align="justify">Un tentacolo alieno.</div><div align="justify"></div>Generale Nerohttp://www.blogger.com/profile/02124278584103975139noreply@blogger.com9tag:blogger.com,1999:blog-11900829.post-60832835217606929142007-02-20T05:04:00.000-08:002007-02-20T05:25:44.344-08:00Interruzione pubblicitaria! Aggiornamenti e pareri<img height="221" src="http://jackmonkey.altervista.org/cartella/nemici/m14qo7.jpeg" width="407" border="1" /><br /><br /><br />Con l'incredibile velocità che mi contraddistingue (coff-coff!!) un po' di novità e restauri.<br /><br />1 - sotto trovate ancora l'aggiornamento "L'attacco del dio demone".<br />2 - le nuove gif coi ritratti dei nostri PG creato da Duca "Koji" Ercole<br />3 - un nuovo banner di Tanachvil "Maria", in omaggio al nostro prode giocatore Andrea che, in questa campagna, ha rivestito i ruoli di Daisuke per le prime due serie, Sosuke Oshiba e Sanshiro in queste più recenti puntate ^__^<br />4 - Ho iniziato a raccontare anche le puntate della nostra campagna spin-off, dedicata all'universo Getter... la trovate in cima ai link. Preparatevi ad atmosfere piuttosto remodelleggianti, con una Squadra Getter formata da totali e ignorantissimi antieroi.<br />5 - Signori, ho bisogno di un vostro parere... sull'altro blog. <strong>Fleed</strong> è inattivo da un pezzo, causa mia momentanea impossibilità di starci dietro. Ora, la mia idea era trasferire il post di Fleed su questo blog e scrivere sempre in questa sede i successivi racconti relativi al nostro tenebroso Duke Fleed come intermezzi alle puntate. Come i "dietro le quinte" relative ai Generali di Mikeros durante la scorsa serie.<br />Che ne dite? O volete un blog intero? Datemi un parere, interni ed esterni a Dei o Demoni e lo prenderò in seria considerazione. All'ovvia domanda <em>perchè non continui Fleed invece che imbarcarti in Getter</em>, rispondo che Fleed sarebbero tutti miei racconti, Getter invece - come Dei o Demoni - la cronaca di una campagna gdr... e in onore ai miei baldi giocatori, le darei priorità.<br /><br />Fatemi sapere e buona lettura, perdonate l'interruzione!Generale Nerohttp://www.blogger.com/profile/02124278584103975139noreply@blogger.com9tag:blogger.com,1999:blog-11900829.post-1171644886390855432007-02-16T08:15:00.000-08:002007-02-18T17:36:05.038-08:0033: l'attacco del Dio Demone<img height="250" src="http://jackmonkey.altervista.org/cartella/nemici/kaisereyes.jpg" width="400" border="1" /><br /><br /><br /><div align="justify">Sono molte le cose che l'Hiroshi di questa epoca deve spiegare alla sua controparte venuta dal passato. Mentre il resto dei ribelli capeggiati da Tetsuya si dirige nel rifugio ai piedi del monte Daisetsu, Jeeg viene a sapere dal suo alter ego che dalla morte di Mayumi il controllo del cyborg sui propri nanoidi sembra essere aumentato. Hiroshi ha imparato a impedire alla corazza d'acciaio di affiorare e coprire la pelle, tornando quindi a sembrare un essere umano. Allo stesso tempo, ora è possibile per lui assumere la tremenda forma da combattimento assunta da Mayumi prima di essere divorata. </div><div align="justify">Proprio la tragedia accaduta a Mayumi, e il conseguente trasferimento delle nanomacchine da un corpo all'altro, ha permesso tutto questo. Per Hiroshi è una macabra ironia: dopo così tanto tempo passato a sperare di tornare il ragazzo di una volta, l'opportunità gli è stata offerta dalla morte persona per cui più di ogni altro avrebbe voluto un corpo normale. </div><div align="justify"><br /></div><div align="justify"><img src="http://jackmonkey.altervista.org/cartella/nemici/macazzodici.jpg" border="1" width="352" height="264" /><br /></div><div align="justify">Senza osare dire nient'altro sull'argomento, Hiroshi chiede alla sua controparte cosa è successo negli immediati minuti conseguenti alla sconfitta di Angoras, in Corea.<br />Le risposte che ottiene sono simili a quelle già sentite: per alcuni minuti sono scomparsi tutti, e riapparsi con un'amnesia totale sul motivo della loro sparizione. </div><div align="justify">Per prevenire tutto questo, Hiroshi si ripromette di fare un piccolo <em>memory-box</em> di foto e registrazioni su quanto sta accadendo, in modo da non dimenticarsene. Più di ogni altra cosa, segna come appunto principale la formattazione dei computer della Fortezza delle Scienze, in modo da impedire un'ulteriore sopravvivenza dell'odiato padre.</div><div align="justify"><br /></div><div align="justify">Tetsuya intanto spiega a Koji che, secondo lui, le pretese territoriali dell'Armata Getter sono solo un pretesto per muovere guerra e non l'effetivo <em>casus belli</em>. Decine di robot dell'esercito di Hayato Jin scavano di continuo passaggi sotterranei: Tsurugi è convinto che il vero motivo del conflitto stia in qualcosa che stanno cercando sottoterra, nei territori controllati dal Mazinkaiser. </div><div align="justify">La discussione non fa in tempo a proseguire perchè Maria manda a Koji un messaggio relativo al loro scontro con lo spaventoso robot a capo dell'Armata Mazinger, e al loro salvataggio da parte di Duke Fleed. Dopo aver avvisato il dottor Umon delle novità (il quale resta visibilmente turbato dal ritorno improvviso di colui che ancora reputa un figlio), Koji avverte i ribelli di Tetsuya di recarsi al Centro Ricerche Spaziali, probabile prossima meta di un nuovo attacco. </div><div align="justify"><br /></div><div align="justify">L'Hiroshi del futuro, prima di allontanarsi, guarda a lungo Koji.</div><div align="justify">"Dovresti ucciderlo, finché siete in tempo - dice all'altro se stesso - quando entrerà in possesso del Mazinkaiser sarà troppo tardi"</div><div align="justify"><br /></div><div align="justify"><img height="239" src="http://jackmonkey.altervista.org/cartella/nemici/bosu.jpg" width="424" border="1" /><br /><br /></div><div align="justify">Jeeg non dice nulla, anche se resta a rimuginare su queste parole. Poi, si dirige al TFO per salire con Koji e arrivare in tempo al centro. Poco prima che Koji salga a bordo, Boss lo prende da parte. </div><div align="justify">"Non so se siano vere le storie su di te che vieni dal passato, o semplicemente sei rinsavito..."</div><div align="justify">Resta in silenzio per un momento. </div><div align="justify">"Ma sono davvero felice di riaverti tra noi, dannato Kabuto!"</div><div align="justify">Boss, Nuke e Moocha rivolgono a Koji un abbraccio soffocante, melodrammatici e comici come sempre. Koji risponde con un sorriso, nel vedere le uniche persone che non lo hanno giudicato un mostro, in questo tempo, prima di sentirlo parlare. L'affetto dei tre per il lorovecchio amico non è minimamente cambiato.</div><div align="justify"><br /></div><div align="justify">La partenza del disco volante di Koji è seguita dal Great Mazinger, dal Jeeg e dal Boss Borot di quest'epoca. Tutti risentono pesantemente del fatto di non avere più un'equipe adibita alle riparazioni: i robot appaiono malmessi e rovinati; Koji intuisce che è solo per non provocare danni irreparabili che finora, forse, non sono più scesi in campo. </div><div align="justify"><br /></div><div align="justify">Al Centro per le Ricerche Spaziali, l'attacco non è per fortuna ancora iniziato. Umon ascolta con timore il drammatico resoconto di Koji, Tetsuya e i due Hiroshi, presenti nella Sala Controllo assieme all'immancabile trio di Boss. Il gruppo sta discutendo un modo per contattare Yamata No Orochi, visto che i collegamenti sembrano essere estremamente difficili. Improvvisamente, uno degli assistenti di Umon rileva delle disfunzioni al sistema radar.</div><div align="justify">Quasi fosse un segno di sventura, la notizia porta Koji e Tetsuya a portare contemporaneamente mano alle pistole. </div><div align="justify">I monitor trasmettono a vuoto, non riuscendo a collegarsi da nessuna parte. Le porte della Sala Controllo si chiudono da sole. </div><div align="justify"><br /></div><div align="justify"><img height="264" src="http://jackmonkey.altervista.org/cartella/nemici/teleshiba.jpg" width="352" border="1" /><br /><br /></div><div align="justify">Poco prima che Umon possa dare un qualunque ordine, sullo schermo dei monitor compare il volto sornione del dottor Shiba, o dell'Intelligenza Artificiale in cui ormai si è totalmente trasformato. </div><div align="justify">"E' un piacere fare la sua conoscenza, finalmente, dottor Umon. Ho infettato tutti i sistemi di sicurezza della sua base. Siete tutti in trappola e accusati di cospirare con la ribellione. L'ultima immagine che vi concederò di vedere, sarà quella di chi vi ucciderà"</div><div align="justify"><br /></div><div align="justify">Sullo schermo, di nuovo miracolosamente in funzione, compare l'immagine di due Great Mazinger Mass Production. </div><div align="justify">E di lui.</div><div align="justify">Del nero, mostruoso <em>Imperatore dell'Inferno</em>. Mazinkaiser. </div><div align="justify">Koji non riesce a capire se quello che prova è un brivido di terrore o di meraviglia, nel vedere il capolavoro definitivo di suo nonno.</div><div align="justify"><br /></div><div align="justify"><img height="329" src="http://jackmonkey.altervista.org/cartella/nemici/mains.jpg" width="373" border="1" /></div><div align="justify"><br /><br /></div><div align="justify">"MALEDETTO!". Entrambi gli Hiroshi lo urlano al padre.</div><div align="justify">"Hiroshi - ribatte il dottor Shiba, come se ne vedesse solo uno - mi deludi profondamente. Sei stato uno spreco. E pensare che Mayumi era il mio dono per te"</div><div align="justify">"TACI!"</div><div align="justify">I due Hiroshi si gettano contro il computer e vengono riportati alla ragione a stento da Koji e Tetsuya, ansiosi solo di aprire le porte della Sala Controllo e correre nell'hangar a prendere Zeta e i componenti del Jeeg venuto dal passato. </div><div align="justify">L'Hiroshi futuro, vedendo la sua controparte in difficoltà a sfondare le porte, muta davanti a tutti nella Forma da Combattimento, lo stadio successivo sperimentato da Mayumi al completamento del Dotaku Project. Tetsuya mette una mano sul braccio di Koji, che ha già estratto la pistola a raggi.</div><div align="justify">"Non preoccuparti. Non farà altro che aiutarci"</div><div align="justify">Una delle fruste del mostro si pianta in mezzo alla porta e l'essere la strattona violentemente verso di sé, mentre l'altro Hiroshi cerca di scardinarla. </div><div align="justify">Poco prima che venga giù del tutto, però, una voce uscita dall'Inferno stesso riempie l'aria del suo insaziabile appetito di morte.</div><div align="justify"><br /></div><div align="justify"><span style="font-size:130%;">GIGANTO MISSILE</span><span style="font-size:100%;">!</span></div><div align="justify"><br /></div><div align="justify">La parete del Centro Ricerche Spaziali esplode con violenza, facendo cadere tutti per terra, sotto la montagna di detriti di ciò che fino a pochi istanti prima era il soffitto. Con orrore, Koji si rende conto di essere in salvo solo grazie a Boss che, prontamente, lo ha riparato col proprio stesso corpo dal crollo. </div><div align="justify">"QUALCUNO LO AIUTI! E' FERITO! DOTTOR UMON!"</div><div align="justify"><br /></div><div align="justify">Il Dottor Umon si trascina fino a Boss, con una gamba schiacciata dall'esplosione. Tutt'intorno è un inferno di corpi urlanti, polvere che si infila in gola, pezzi di soffitto che continuano a cadere. </div><div align="justify">"Ci sono qui io, non preoccuparti... voi... voi fermate quel maledetto mostro"</div><div align="justify">Koji cerca di scacciare il pesante groppo che ha in gola. "Grazie, professore".</div><div align="justify"><br /></div><div align="justify"><img height="300" src="http://jackmonkey.altervista.org/cartella/nemici/corrucciato.jpg" width="400" border="1" /><br /><br /></div><div align="justify">Nel frattempo, lo scenario che si para innanzi ai rifugiati di Fleed è tutt'altro che confortante. Decine e decine di mostri osservano con curiosità e diffidenza ciò che per loro è anormale e foriero di cattivi presagi. Con dolore, Maria vede nella folla dei mostri alcune persone infettate dai parassiti Vegan, nei cui corpi le bocche e gli occhi dei mostri hanno cominciato ad aprirsi. </div><div align="justify"></div><div align="justify">Ma lo spettacolo più alieno è rappresentato da chi è diventato re di quelle persone. Con i suoi poteri telepatici, Maria sonda lievemente la mente di Duke Fleed, cercando di capire se appartenga più a quella di Daisuke o a quella della se stessa futura. Quello che percepisce non è solo un compatto amalgama delle due anime, ma qualcosa - per certi versi - di completamente diverso da entrambi.</div><div align="justify">Maria è anche l'unica ad accorgersi che la tuta di Duke Fleed è viva, ed è il suo simbiota alieno apparentemente domato. </div><div align="justify"></div><div align="justify">Anticipando ciò che la ragazza sta per chiedere, la cupa voce di Duke Fleed, sempre dietro la maschera, spiega la presenza del mani cnon il morbo Vegan.</div><div align="justify">"Sono stati infettati scientificamente e volontariamente, usando le ultime colture di parassiti alieni rimaste in basi come l'Area 51. E' servito a diffondere la paura dei Vegan nel cuore degli esseri umani, a metterli uno contro l'altro"</div><div align="justify">Maria si volta infuriata verso di lui. "Ci siete riusciti fin troppo bene, a giudicare da quanto sta succedendo"</div><div align="justify">"Credo che tu mi abbia frainteso", è la risposta, glaciale. </div><div align="justify">Sanshiro, con voce tremante dalla rabbia, spezza il silenzio. "Sono stati quei bastardi della nuova Armata Mazinger... che siano maledetti"</div><div align="justify">Duke Fleed non commenta, restando nel suo imperturbabile silenzio. La fredda creatura a capo dell'esercito di mostri è molto cambiata dal ragazzo che si addolorava per gli inutili spargimenti di sangue della guerra. </div><div align="justify">Forse più per mettere fine all'imbarazzante atmosfera venutasi a creare, Tetsuya racconta il modo in cui lui (e Hiroshi e Koji, rimasti per ora fuori dalla battaglia) si sono trovati nel suo tempo. </div><div align="justify">"Non sembri sorpreso di sentire tutto questo", osserva alla fine il pilota del Great.</div><div align="justify">Dietro il suo casco, Duke Fleed fa una piccola risata senza alcuna allegria. "Credo di essere propenso come nessun altro a credere a storie di distorsioni temporali. Umon stesso diceva che io e Maria venivamo dal futuro"</div><div align="justify">"E sai se esiste modo per tornare?", chiede Tetsuya, a cui non è sfuggito il riferirsi a Umon con il suo cognome, a sottolineare una distanza incolmabile. </div><div align="justify"><br /></div><div align="justify">Una risata stridula, nell'ombra.</div><div align="justify">Dal buio, si disegna la figura di Grace, via via che esce allo scoperto. Continua a ridere, mentre i suoi occhi brillano di una luce stralunata e folle. Grace non ha più nulla da spartire con la ragazza allegra e superficiale di un tempo: ora, uno scheletro pallido con gli occhi troppo grandi, è quasi più spettrale dell'inumana popolazione di Fleed. </div><div align="justify">"Ho sempre fatto fatica a comprendere il tuo umorismo, perdonami", dice con un tono tagliente Maria, in realtà molto più turbata di quanto sembri da ciò che sta vedendo. </div><div align="justify">"Se c'è un modo - le interrompe Duke Fleed -è fuori da ogni mia possibilità. Non esiste nulla in grado di replicare l'intensità dei <strong>raggi Vegatron</strong> a cui siete stati esposti"</div><div align="justify">"Raggi Vegatron?", replica Sanshiro. </div><div align="justify">"E' il nome con cui il mio popolo chiama quelle che un tempo classificavamo come Radiazioni G"</div><div align="justify"><br /></div><div align="justify">Dopo un momento di silenzio, riprende. "L'Armata Getter cerca un nucleo di raggi Vegatron di intensità particolarmente elevata. Scavano di continuo per arrivarci e combattono con l'Armata Mazinger per appropriarsene. Solo, non sanno ciò che noi sappiamo".</div><div align="justify">Il sorriso di Grace si allarga, mentre Duke Fleed prosegue.</div><div align="justify">"Quel nucleo energetico è un essere senziente, con una sua precisa volontà. Noi lo chiamiamo <strong>Imperatore delle Tenebre</strong>".</div><div align="justify">Tetsuya ne ripete a voce bassa il nome, non potendo fare a meno di notare la somiglianza col soprannome del Mazinkaiser e di ricordare l'invocazione tipica dei Generali di Mikeros <em>(Imperatore delle Tenebre, concedimi la tua forza</em>!), prima che i loro corpi venissero coperti da una fiamma vivida e cupa e le loro ferite risanate. </div><div align="justify">A conferma di questo, le parole di Duke Fleed: "Lo abbiamo incontrato molte volte in passato, anche senza saperlo, quando combattevamo ancora dalla stessa parte. Himika stessa me ne svelò i segreti per la prima volta"</div><div align="justify">"Himika? Che fine ha fatto?", chiede Sanshiro, accorgendosi solo adesso che la terribile regina Jamatai e parte dei suoi ministri non sono presenti alla riunione. </div><div align="justify">Grace di nuovo scoppia a ridere. Alla sinistra di Duke Fleed, la donna coi capelli verdi che pilotava il robot simile a un unicorno, si concede a sua volta un sorriso crudele. </div><div align="justify">"Ora sono l'unico regnante di Fleed", afferma Duke Fleed senza aggiungere altro.</div><div align="justify"><br /></div><div align="justify">Le successive richieste di sapere cosa è successo in tutti questi anni, incontrano un sempre maggiore muro di diniego. </div><div align="justify">Il principe del regno sotterraneo non sembra voler anticipare assolutamente nulla di quanto è accaduto dalla sconfitta di Angoras, per quanto i piloti insistano nel fargli capire che, sapere in anticipo le cose, potrebbe prevenirne di peggiori.</div><div align="justify">"Quello che dovrete scoprire è un orrore talmente grande che, a conoscerlo adesso, non vorreste mai più salire a bordo dei robot. Posso darvi ospitalità nel mio regno, ma non intendo fare di più"</div><div align="justify">"Perchè ci hai aiutati, Daisuke?", chiede Tetsuya, calcando la voce sul nome che il pilota di Grendizer portava quando era molto più umano di adesso.</div><div align="justify">"Per onorare i miei debiti verso di voi, nient'altro"</div><div align="justify">Tetsuya lo guarda intensamente. "Intendi dire che resterai qui a guardare, mentre l'Armata Mazinger fa a pezzi il mondo?"</div><div align="justify">Per quanto sembri trattenersi e per un attimo avere lo stesso sussulto che avrebbe provato Daisuke Umon, la risposta - cupa e distorta dall'elmo - di Duke Fleed è inquivocabile. </div><div align="justify"><br /></div><div align="justify">"Le guerre tra esseri umani non sono affar mio"</div><div align="justify"><br /></div><div align="justify">"Io non resterò qui a fare nulla! - ribatte Tetsuya - E intendo andare a combattere... o dobbiamo considerarci tuoi prigionieri?"</div><div align="justify">"Siete ospiti. E siete liberi"</div><div align="justify">I due piloti restano a fissarsi ancora per qualche attimo. "Spero che anche la tua anima non si sia spenta nel buio del tuo nuovo regno, Daisuke"</div><div align="justify"><br /></div><div align="justify"><br /><br /><img height="240" src="http://jackmonkey.altervista.org/cartella/nemici/post-293796-1162244275.gif" width="320" border="1" /></div><div align="justify"><br /><br />I passi di Koji e Hiroshi risuonano nella devastazione dell'hangar centrale, paralleli a quelli di Tetsuya e dell'Hiroshi futuri, che corrono fuori dalla base a riprendere possesso dei propri robot.<br />"Scrander... DASH!", urla Tetsuya, facendo alzare in volo il Great Mazinger.<br />"KOTETSU JEEG!", gli fa eco Hiroshi, trasformandosi e combinandosi coi componenti, per poi corrergli a fianco.<br />Nell'hangar, Koji entra nel Pilder.<br />"PILDER, ON!"<br />Il Pilder resta però immobile. Spento.<br />"PILDER ON, DANNAZIONE!"<br />Anche Hiroshi non riesce a muovere braccia e gambe, dopo essersi combinato.<br />"Sono i sistemi di spegnimento in remoto... Shiro deve averli fatti installare anche su di voi!", pigolano due vocine anziane, nel buio dell'hangar. Nel fumo provocato dall'esplosione e nel buio, Koji riconosce Sewashi e Nossori, un tempo nella Fortezza delle Scienze, adesso nello staff di Umon.<br />"Il sistema di spegnimento è molto più avanzato di un tempo! Probabilmente sfrutta..."<br />Koji taglia corto l'entusiasmo tecnico degli scienziati che non si spegne nemmeno in situazioni drammatiche del genere. Evita anche accuratamente di informarsi sulla sorte di Mori Mori, temendo che il suo doppio l'abbia ucciso.<br /><br /><br />Fuori dalla base, il Great Mazinger e Jeeg guardano Mazinkaiser e i Mass Production avanzare.<br /><br />"Finché gli altri non sono in grado di muoversi, toccherà a noi fargli guadagnare tempo", dice Tetsuya.</div><div align="justify">Resta un po' in silenzio, poi. "Sai che questa potrebbe essere la nostra ultima battaglia, vero?"</div><div align="justify">Jeeg reagisce con uno sbuffo sprezzante.</div><div align="justify">Tetsuya stringe gli occhi, e poi le mani sui comandi del Great, partendo.</div><div align="justify"><br /></div><div align="justify">Il Breast Burn si abbatte sul Mass Production 02, che schiva abilmente il colpo. </div><div align="justify">Gli occhi di Jeeg si accendono di furia, mentre spara il Double Knuckle Bomber contro lo 01 di Shiro.</div><div align="justify"><br /></div><div align="justify"><img height="200" src="http://jackmonkey.altervista.org/cartella/nemici/bosssisporge.jpeg" width="400" border="1" /></div><div align="justify"><br /></div><div align="justify">Mazinkaiser, chiuso in un silenzio solenne e tremendo, rimane a guardare le fasi della battaglia, senza intervenire ancora. E' solo quando Boss fa la sua comparsa, che colpisce prima il Borot con il Turbo Smasher Punch e poi raccoglie la testa staccatasi dal robot, prendendo in ostaggio i tre piloti. </div><div align="justify">Lo 02 e il Great si affrontano a colpi di Mazinger Blade. E' una danza di affondi e parate, difese perfette e attacchi elaborati. Tetsuya si rende conto di non avere di fronte un comune avversario ma qualcuno che, come lui, ha ricevuto tempo prima lo stesso rigido addestramento del dottor Kabuto.</div><div align="justify">Senza bisogno di guardare il pilota all'interno del Condor nemico, le labbra di Tetsuya formano un nome.</div><div align="justify">"Jun"</div><div align="justify">Poi si torcono in una smorfia più di dolore e di immensa delusione, che di rispetto.</div><div align="justify">"... traditrice. Morirai oggi"</div><div align="justify"><br /></div><div align="justify"><img src="http://jackmonkey.altervista.org/cartella/nemici/gabonzojeeg.jpg" border="1" width="352" height="264" /></div><div align="justify"><br /></div><div align="justify">I Delta Beam di Jeeg, nel frattempo rallentano i movimenti del Mass production di Shiro. Le fauci del robot si aprono ruggendo la sfida a tutto il tradimento di ciò che l'Armata Mazinger doveva essere e non è stata. Shiro sbatte i pugni sui comandi, in preda alla rabbia, mentre le sue armi si dimostrano del tutto inefficaci contro la prontezza di riflessi del robot avversario. </div><div align="justify">Il Magnetic Beam fa il resto, attirando il Mass Production a sè, contro i tremendi pugni di Jeeg, sparati ancora a gran velocità contro Shiro. </div><div align="justify">Il Double Knuckle Bomber si conficca nel suo corpo. Poi, l'impatto è tale da perforare la corazza del robot, lasciandolo disattivato e inutilmente immobile.</div><div align="justify"><br /></div><div align="justify">Ora Jeeg è faccia a faccia col Mazinkaiser.</div><div align="justify"><br /></div><div align="justify">Il gigantesco robot avanza ancora, fondendo con noncuranza le jeep degli altri ribelli con il Koshiryoku Beam.</div><div align="justify"><br /></div><div align="justify">Tra le sue mani, la testa di Boss e i suoi terrorizzati piloti all'interno.</div><div align="justify"><br /></div><div align="justify">Un colpo su un altro, quando improvvisamente il Mazinger di Jun spalanca le braccia e lancia una scarica di Breast Burn su Tetsuya.</div><div align="justify">Il Great Mazinger riesce a evitarlo per un soffio, per una manovra aerea in cui esperienza e puro istinto di sopravvivenza contano allo stesso modo.</div><div align="justify">"Jun! Sei pazza?". Il pilota del Great, a scapito della situazione, non riesce a credere che proprio Jun abbia usato una delle più terribili armi del suo robot contro di lui. Dall'altro abitacolo nessuna risposta. Solo silenzio, un silenzio di morte e vergogna.</div><div align="justify">Intanto, altri due Mass Production di supporto stanno arrivando.</div><div align="justify"><br /></div><div align="justify">Tetsuya ha appena il tempo di portare un colpo a segno con la sua spada, prima che i raggi del Kaiser colpiscano tutti, indifferentemente. Lui, Jeeg (che è quello che riporta più danni) e la stessa Jun, sulla loro traiettoria. </div><div align="justify"><br /></div><div align="justify">I due piloti della ribellione sono allo stremo. Solo la presenza dell'altro Jeeg e di Z, riusciti finalmente a sbloccare il meccanismo di disattivazione, li convincono di non starsi sacrificando invano. </div><div align="justify">Il Kaiser volge lo sguardo su Z. Si blocca.</div><div align="justify">Ciò che passa nella mente dell'ibrido pilota-robot è indecifrabile. Meraviglia. Consapevolezza. O forse guarda il se stesso del passato senza riconoscerlo, completamente privo di qualsiasi passato oltre che di qualunque futuro.</div><div align="justify">Avanza verso Jeeg, con la Kaiser Blade in mano. </div><div align="justify"><br /></div><div align="justify">“Hiroshi!”<br />“Tsurugi...”<br />“Hai ancora la forza per un attacco combinato?”<br />“Quando vuoi...”<br />“Allora colpiamolo insieme, e mettiamo fine una volta per tutte al suo regno!”<br /><br /></div><div align="justify"><img height="239" src="http://jackmonkey.altervista.org/cartella/nemici/spadafallica.jpg" width="424" border="1" /><br /><br /></div><div align="justify">I due robot fanno per muoversi.</div><div align="justify">Il Kaiser inizia a correre.</div><div align="justify">Il Great e Jeeg si dispongono a combattere.</div><div align="justify">La lama di Mazinkaiser cala.</div><div align="justify">Tetsuya urla a Hiroshi un ordine, e inizia il suo attacco.</div><div align="justify">Hiroshi scatta. Per un attimo la figura del Kaiser è immensa, sovraumana, senza possibilità di concedere vittoria. </div><div align="justify">La sua spada, la spada che un tempo fu del Generale Nero, cala.</div><div align="justify"><br /></div><div align="justify">Il cadavere di Jeeg giace, aperto in due, per terra.</div><div align="justify">La possente mano del Kaiser si stringe schiacciando la testa di Boss. Schiacciando Boss, Nuke e Moocha, all'interno.</div><div align="justify">"Voglio un'altra testa", dice la voce di quello che un tempo è stato Koji Kabuto, dentro il Kaiser, voltandosi per andarsene.</div><div align="justify">Come se non bastasse, uno dei Mass Production accorsi in rinforzo infierisce, del tutto gratuitamente, sparando un Drill Pressure Punch sul cadavere.</div><div align="justify">"Concentrati sugli altri, invece di fare l'idiota", è la secca risposta che arriva dal Mass Production di Jun, piena di rabbia e disgusto. </div><div align="justify">Nell'abitacolo del Brain Condor, chiude gli occhi per un istante.</div><div align="justify">I partigiani di Tetsuya, fusi insieme alle loro jeep.</div><div align="justify">Jeeg, quello che più di ogni altro - oltre Tetsuya e il Capo - è andato oltre le apparenze e l'ha trattata come una persona.</div><div align="justify">Boss, Nuke, Moocha e le loro buffonate.</div><div align="justify">Tutti morti. Tutti in nome di un ideale tradito, un ideale che lei rifiutava di riconoscere corrotto da tempo e per cui ha continuato a combattere.</div><div align="justify">Jun manda la sua ultima comunicazione a Tetsuya. "Credo che tu avessi ragione. Morirò oggi. Ma almeno, per una volta, morirò combattendo dalla parte giusta"</div><div align="justify">"Jun..."</div><div align="justify">"Andate via, finché siete in tempo!"</div><div align="justify">Un Thunder Break, sparato dal Mass Production di Jun, si abbatte su Mazinkaiser. </div><div align="justify">"Non pensare che ti lascerò da sola", mormora Tetsuya. Il Great Mazinger spalanca le sue ali, finalmente riconciliato in qualche strano modo col suo pilota, volando insieme al robot di Jun fianco a fianco.</div><div align="justify"><br /></div><div align="justify">L'attacco combinato di tutti i robot (Mazinger, il Great, il Mass Production di Jun e Jeeg) sembra per un momento danneggiare gravemente il Kaiser.</div><div align="justify">Ma non è ancora finita. Una fiamma cupa circonda il mostruoso robot. Una fiamma che ricorda quella in grado di curare i Generali di Mikeros e su cui si scorge una Z vivida più del resto.</div><div align="justify">Il Great e il Mass Production avanzano verso la cupola di fianco, condividendo lo stesso destino fino alla fine.</div><div align="justify">"Andatevene", dice un'ultima volta Tetsuya.</div><div align="justify">"Non è giusto! Non possiamo abbandonarli così!", urla Koji, dal Pilder di Zeta, mentre la sagoma del mostro che piloterà in un prossimo futuro già inizia a formarsi nella cupola di fiamme. La sua voce è rotta dalla rabbia e dalla tristezza, entrambe ugualmente intense, entrambe laceranti. Jeeg è costretto a trattenere Mazinger Zeta, per evitare che si lanci in combattimento a sua volta.</div><div align="justify">I due Mass Production di rinforzo volano verso Jun e Tetsuya. Mentre quello che ha infierito su Jeeg attacca i due, l'altro rivolge - nello stupore di alleati e avversari - il suo Breast Burn contro Mazinkaiser. </div><div align="justify">Una comunicazione, amplificata, parte dal robot: è la voce di Masaki Goda, che si rivolge a Hiroshi, a quello ancora vivo.</div><div align="justify"><br /></div><div align="justify"><img height="300" src="http://jackmonkey.altervista.org/cartella/nemici/distruttogreat.jpg" width="400" border="1" /></div><div align="justify"><br /><br /></div><div align="justify">"HIROSHI! IO NON DIMENTICO!"</div><div align="justify"><br /></div><div align="justify">Sapendo che si sta riferendo a quello che gli ha detto poco prima di lasciare il Geo-Front ("non dimenticare"), Hiroshi resta a guardare l'uomo che per odio - in un tempo lontanissimo - aveva organizzato una rivolta nella Fortezza delle Scienze, e che il suo perdono ha trasformato in un amico. Il dolore riesce a far tremare il suo corpo meccanico. Proprio come un corpo di carne e sangue.</div><div align="justify"><br /></div><div align="justify">"Koji. Portiamo al sicuro Umon e gli scienziati rimasti e andiamocene. Non possiamo lasciare che i nostri amici muoiano invano" </div><div align="justify"><br /></div><div align="justify">Maria, dentro le caverne di Fleed, cerca invano di mettersi in contatto con Koji: qualcosa disturba continuamente i loro sistemi di comunicazione.</div><div align="justify">Anche il suo tentativo di rintracciarlo telepaticamente viene interrotto, quando la ragazza ha la netta sensazione di due giganteschi e invisibili occhi che - di colpo - hanno rivolto la loro attenzione su di lei. Occhi di una creatura che non riesce a vedere, e che sembrerebbe avere poteri mentali nettamente superiori ai suoi. </div><div align="justify">Per quanto non ci sia la minima prova per sostenerlo, l'assoluta certezza di Maria - in parte confermata poi anche da Duke Fleed - è che Ryo Asuka la stia cercando senza sosta, e che quella che ha sentito intercettarla potrebbe essere lui.</div><div align="justify">Tetsuya, Sanshiro e Maria si impegnano a ripristinare un breve contatto radio con Koji e Hiroshi, riuscendovi anche se con risultati non ottimali. I due piloti, nel sollievo generale, sono ancora vivi. Quello che hanno subìto, però, lascia le tracce di una profonda amarezza nelle loro voci: sia il paralizzante terrore provato al cospetto del Mazinkaiser, sia la morte di chi si è sacrificato per concedere loro una via di fuga.</div><div align="justify">Hiroshi, soprattutto, dopo aver visto quale potrebbe essere la sua morte, deve sforzarsi di ignorare le parole della sua controparte di quest'epoca, il suo suggerimento di uccidere Koji finché ancora non è una minaccia. </div><div align="justify">Mazinger Z e Jeeg volano fino alle coordinate fornite da Duke Fleed, sull'Himalaya, per nulla desiderosi di incontrare dopo tanto tempo colui che entrambi reputano un traditore. Arrivati alla montagna, la luogotenente di Duke Fleed - a bordo del suo robot - li guida fino in fondo, giù nei ghiacciati e sotterranei gironi del regno.</div><div align="justify"><br /></div><div align="justify"><img height="300" src="http://jackmonkey.altervista.org/cartella/nemici/fleedcard.jpg" width="400" border="1" /><br /><br /></div><div align="justify">La totale riunione della vecchia Armata Mazinger si ricostituisce con una freddezza lacerante verso alcuni elementi e un evidente sollievo nel rivederne altri.</div><div align="justify">Tetsuya sembra più turbato che felice di rivedere Koji, continuando a fissarlo con una luce incupita negli occhi. </div><div align="justify"><br /></div><div align="justify">I due superstiti all'attacco del Mazinkaiser raccontano per filo e per segno la terribile esperienza e come siano riusciti a salvare solo Umon e pochi altri del suo staff, portandoli nel piccolo villaggio occupato dalla resistenza (ora totalmente in mano all'uomo bendato) ai piedi del monte Daisetsu.</div><div align="justify">Nell'apprendere il sacrificio della sua controparte futura, Tetsuya resta estremamente turbato. Ma è la cattura (o la morte) di Jun, affrontata anche da lui come un'avversaria, che lo lascia assolutamente senza parole. Maria invece manda giù un boccone amaro di tristezza, nell'apprendere la fine dell'Hiroshi di quest'epoca e di Boss, Nuke e Moocha.</div><div align="justify">Koji insiste per una strategia da attuare insieme, in modo da ritornare il più presto possibile nel passato e impedire che accada tutto quello che sta succedendo. Ancora una volta, Duke Fleed afferma che in questa guerra non intende dare nessun supporto oltre la propria ospitalità.</div><div align="justify">Per quanto Kabuto cerchi di fargli capire che, quando Mazinkaiser avrà distrutto l'Armata Getter si volgerà contro Fleed, il pilota di Grendizer sembra molto sicuro dell'inespugnabilità del proprio regno.</div><div align="justify">"Il nostro compito è salvare la terra dai Vegan, non prendere parte nelle vostre lotte"</div><div align="justify">Senza nessun'altra argomentazione, Koji si limita a guardare Duke Fleed negli occhi, cercandoli oltre l'impenetrabile maschera.</div><div align="justify">"Noi l'avremmo fatto per te. Avremmo combattuto anche le tue battaglie"</div><div align="justify">"Non lo fareste mai", replica l'altro con freddezza. </div><div align="justify">"Se dici questo, non ci hai mai conosciuto"</div><div align="justify">Per quanto appaia turbato dalle parole di Koji, Duke Fleed si limita a voltarsi e andarsene. </div><div align="justify">"CHE FINE HA FATTO HIKARU?", gli urla Koji, prima che se ne vada. Duke si volta per un istante. Poi riprende a camminare verso la sua caverna.</div><div align="justify">"E cosa ne è stato di Sayaka?", chiede di rimando Tetsuya, rimasto in un pesante silenzio per tutta la conversazione. </div><div align="justify">Koji si volta, furioso, verso di lui. "Sai benissimo che non sono io, quello a bordo di Mazinkaiser"</div><div align="justify">Tetsuya continua a rimanere in silenzio, pur guardandolo con un'ostilità fin troppo eloquente.</div><div align="justify"><br /></div><div align="justify">E' nel decidere assieme una strategia, che i rapporti si tendono in maniera ulteriore. Sanshiro vorrebbe contattare la misteriosa Armata Getter, anche se la sua idea viene considerata folle e avventata da tutti quanti. Tetsuya, invece, ha bisogno di Lega NZ per riparare i danni del suo robot. L'idea migliore sarebbe recuperarla da un Mass Production caduto in battaglia.</div><div align="justify">La spaccatura di idee più grossa si ha nel decidere se restare e cercare di fermare il terribile potere di Mazinkaiser, come inizia a volere Tetsuya, o concentrarsi nel tornare indietro e impedire alle radici che tutto questo succeda, come vorrebbe invece Koji. </div><div align="justify">Le discussioni su cosa fare arrivano a un punto violento e toccano ferite ancora aperte nell'anima di Tsurugi, come il massacro di Edo. </div><div align="justify">Quando Koji ancora una volta cerca di fargli capire di non essere responsabile per ciò che ha fatto il suo io futuro, Tetsuya lo attacca contro una delle pareti di ghiaccio attorno a loro.</div><div align="justify">"Dovrei ucciderti adesso, se davvero volessi evitare in anticipo tutto quello che verrà"</div><div align="justify"><br /></div><div align="justify">Molto più per rabbia che per la reale paura che Tetsuya metta in pratica i suoi propositi, Koji cerca di stordirlo con la pistola a raggi. La scossa elettrica non sembra però scalfire il pilota del Great, la cui rabbia e il cui addestramento sono così forti da fargli ignorare lo choc.</div><div align="justify">Quando lo lascia andare, Koji se lo scrolla di dosso senza dire una parola, salendo sul Mazinger, ignorando Hiroshi e Maria che gli chiedono dove stia andando. </div><div align="justify">Sanshiro e Tetsuya, invece, senza dire una parola lo lasciano andare via.</div><div align="justify"><br /></div><div align="justify"><img src="http://jackmonkey.altervista.org/cartella/nemici/kojipartenza.jpg" border="1" width="424" height="239" /></div><div align="justify"><br /><br /></div><div align="justify">Completamente ottenebrato dalla rabbia, deciso a dimostrare che non sarà il mostro che sta distruggendo il mondo, Koji Kabuto vola verso i resti del Centro di Ricerche Spaziali, deciso a tutti i costi a prendere i resti di un Mass Production, per permettere le ripazioni del Great Mazinger.</div><div align="justify">Solo quando arriva, si rende conto che l'impresa sarà molto più difficile del previsto: i Mass Production e Mazinkaiser sono ancora lì e, per quanto Mazinger Z si tenga alla larga dalla portata dei loro radar, può ingrandire l'immagine sui monitor del Pilder fino a intravederli mentre portano via i resti dei robot caduti, verso il Centro Anti-Vegan. Quando si sono allontanati abbastanza, Z si lancia a prendere i resti del Mass Production di Shiro. </div><div align="justify"><br /></div><div align="justify">Ignari delle intenzioni di Koji, Tetsuya, Hiroshi, Sanshiro e Maria stanno riparando i robot e tentando di adattarsi alla nuova vita nel regno sotterraneo di Fleed. Tetsuya chiede che gli sia portata della tintura nera, per ridipingere il Brain Condor e cercare di passare inosservato tra quelli del Mass Production. </div><div align="justify">Purtroppo, popolata prevalentemente da creature solo in parte meccaniche, Fleed non pare attrezzata per riparazioni efficienti come quelle della Fortezza delle Scienze o qualunque altra base che i piloti abbiano visto. </div><div align="justify">Tra gli operai che rimettono a posto i robot, Maria ne riconosce un gruppo piuttosto numeroso, imbacuccati in coperte e giacche pesanti che non ne nascondono però la natura di ragazzini apparentemente umani. Uno di loro si ferma a guardare Maria con una strana intensità.</div><div align="justify">La ragazza ricambia lo sguardo e poi mormora un nome, per cavarsi un dubbio. "Ryu? Ryu Takuma?"</div><div align="justify">Il ragazzino si scosta il cappuccio della giacca e corre ad abbracciare Maria. Non appena anche gli altri la riconoscono fanno lo stesso e, presto, Maria si trova letteralmente coperta di bambini in festa. </div><div align="justify">I Bambini Randagi, che credeva di aver perso.</div><div align="justify">Nel vociare incontrollato dei bambini, Maria parla con Ryu. Le si gela il sangue quando nota che, appena nascosto dai capelli, metà della sua faccia sembra essere coperta da un'infezione Vegan. Ryu le racconta che lui e la sua tribù di bambini sono stati tra i primi a ricevere impiantato - per ordine di Shiro - il parassita. Sono stati accolti a Fleed e sono rimasti sotto la protezione di Duke Fleed, per quanto egli non abbia mai rivolto loro parola. La telepate riflette in silenzio sul fatto che molto di se stessa e dei suoi ricordi, nella mente del Principe di Fleed, ha influenzato questa decisione.</div><div align="justify">Solo adesso, Maria si accorge che i corpi di molti bambini sono già vistosamente a uno stadio avanzato di sviluppo dell'alieno. </div><div align="justify"><br /></div><div align="justify">"Come... come avete preso tutto questo?".</div><div align="justify">Ryu fa un lungo sospiro. Dopo un attimo di silenzio, però, il suo sorriso determinato riprende a farsi strada. "Moriremo. Ma intanto, finchè siamo in noi continueremo a vivere"</div><div align="justify"><br /></div><div align="justify">Intanto, Koji si accorge con preoccupazione di essere inseguito da tre Mass Production. </div><div align="justify">Prova una manovra di disimpegno, ma i tre volano in una formazione assai ben organizzata e, in più di un'occasione, è solo la bravura del pilota di Mazinger Z a evitare di trovarsi circondato. Tuttavia, i Mass Production rimangono sempre molto più veloci di lui.</div><div align="justify">L'unica alternativa è volare verso un luogo in cui è certo che non sarà seguito. </div><div align="justify">Quasi senza pensare a ciò che fa, Koji prende la rotta verso il Monte Asama, nei territori controllati dall'Armata Getter.<br /></div><div align="justify"></div><div align="justify"></div>Generale Nerohttp://www.blogger.com/profile/02124278584103975139noreply@blogger.com12tag:blogger.com,1999:blog-11900829.post-1168117472187856162007-01-06T13:04:00.000-08:002007-01-18T14:43:20.756-08:0032: Giorni di un Mazinger futuro<img height="600" src="http://jackmonkey.altervista.org/pmz10ik3.jpeg" width="400" border="1" /><br /><br /><br /><div align="justify">Mazinger Z, Jeeg, Minerva X e Gaiking volano su una Tokyo da incubo, completamente controllata da quella che una volta era la più potente ed eroica forza di pace che solcava i cieli.</div><div align="justify">Accolti da Umon e dal suo staff, i piloti atterrano nei pressi del Laboratorio per le Ricerche Spaziali e i loro robot subito sistemati al loro interno, nelle aree sotterranee che una volta ospitavano l'hangar di Grendizer. </div><div align="justify">Per quanto Koji cerchi di sdrammatizzare, lo sguardo di Umon e degli altri scienziati è inequivocabile. Paura, disprezzo e stupore. </div><div align="justify"><br /></div><div align="justify"><img height="256" src="http://jackmonkey.altervista.org/orabasta.jpg" width="400" border="1" /></div><div align="justify"><br /></div><div align="justify">Nella Sala di Controllo, Umon non nasconde il suo rammarico per tutto quello che sta succedendo, ma è soprattutto nel sentire i resoconti dei piloti, che i suoi nervi si tendono. </div><div align="justify">Nel sentire la versione di Shiro, su com'è morto Yumi. </div><div align="justify">La verità è molto distante dalle storie che i piloti hanno sentito: benché ci sia stato uno scontro fatale tra la Torre di Hayato Jin e la Fortezza delle Scienze, questa non ha provocato la morte di Yumi, visto che fin dall'inizio lo scienziato si è rifiutato di collaborare con la nuova Armata Mazinger. Il vecchio Direttore della Fortezza è ancora vivo, tenuto prigioniero nella Fortezza Speciale Anti-Vegan, dove vengono rinchiusi tutti quelli sospettati di covare un'infestazione aliena (in realtà, oppositori politici o persone scontente del nuovo ordine).</div><div align="justify">Dalla Fortezza non si torna mai: costruita ribaltando le fondamenta del Centro Ricerche per l'Energia Fotoatomica, è fortificata e piena di guardie, GM Mass Production ed esper. E' la più inattaccabile base dei territori controllati dall'Armata Mazinger. </div><div align="justify">Maria chiede quanti siano i Mass Production attivi al momento. Il numero esorbitante (circa una trentina nel solo Giappone) fa nascere seri dubbi su come possa esserci tanto Japanium - presente nel solo Monte Fuji - per ricavare le loro corazze in Superlega NZ. Umon non è capace di rispondere a questa domanda, nè a quelle riguardanti le radiazioni G. Ipotizza che l'unica cosa che può riportare tutti indietro è una concentrazione di energia G della stessa intensità di quella che ha provocato il warp temporale. Tuttora però, non è stato accertato cosa abbia provocato il sovraccarico ai tempi dello scontro contro Angoras e, certamente, non sarebbe al momento replicabile. </div><div align="justify">Preoccupata, Maria chiede anche se ci siano notizie dall'isola vivente di Zeku Alba, ma Umon la rassicura dicendole che non c'è stata alcuna novità in tutti questi anni.</div><div align="justify">Le novità riguardano piuttosto le controparti future dei piloti.</div><div align="justify">Di Koji si sa tutto e niente: trovato il Mazinkaiser in un modo e in un luogo a cui mai ha solo accennato, ha sconfitto con esso il Gran Maresciallo Inferno, per poi essere completamente dominato dal proprio robot. Ha dato il via alla caccia alle streghe, quando le infestazioni Vegan e le mutazioni tra le persone hanno subito un aumento vertiginoso, ed è il campione dell'Armata Mazinger. </div><div align="justify">Sanshiro è morto in un attacco suicida contro il Generale Nero, nel giorno in cui finalmente la Fortezza delle Scienze ha tenuto fede alla sua sfida lanciata a Berlino tempo prima. L'attacco non l'ha ucciso, ma ha contribuito in modo determinante a indebolirlo e a garantire la vittoria ai compagni.</div><div align="justify">Jeeg si è ritirato dalla guerra subito dopo la liberazione della Corea, senza dare alcuna spiegazione. Alcune voci dicono sia tornato in Giappone, dalle parti del Monte Daisetsu e, forse, potrebbe essersi affiliato all'esercito di resistenza di Tetsuya.</div><div align="justify">"E io?", chiede Maria.</div><div align="justify">"In un certo senso... in un certo senso sei con Duke Fleed"</div><div align="justify">Percependo lo stesso imbarazzo sentito la prima volta che ha posto questa domanda, Maria insiste di più sulla questione, ma Umon si rifiuta di dare ulteriori particolari. </div><div align="justify">Solo quando la ragazza si rivolge con rabbia allo scienziato, chiedendo di non essere trattata come una bambina, questi si decide, con estrema riluttanza, a dire tutta la verità.</div><div align="justify">Umon racconta che, verso la fine della guerra, il Gran Maresciallo Inferno catturò sia Grendizer che Minerva X, coi rispettivi piloti. Daisuke e Maria furono tenuti prigionieri e sottoposti a ogni genere di esperimento finché non riuscirono a liberarsi nel grande attacco finale contro Mikeros. </div><div align="justify">Ma solo uno di loro lasciò la fortezza volante Demonica. Nè Daisuke nè Maria, ma Duke Fleed. Nato dalla fusione di entrambi, un ibrido creato dal Maresciallo Inferno forse con lo stesso procedimento con cui venne creato il Barone Ashura. Insieme a Grendizer, Duke Fleed appoggiò l'Armata Mazinger contro il Maresciallo, per poi rifugiarsi nelle viscere della terra assieme al sedicente popolo Jamatai e a una parte di Mikeros che gli giurò - per motivi ancora non chiari - fedeltà.</div><div align="justify">Ora, col suo popolo di mostri, Duke Fleed attende l'arrivo di Vega per tornare in superficie. </div><div align="justify"></div><div align="justify"><br /></div><div align="justify"><img height="307" src="http://jackmonkey.altervista.org/mariasconvolta.jpg" width="384" border="1" /></div><div align="justify"><br /></div><div align="justify">Per quanto Koji insista nel voler contattare Duke Fleed, Maria è talmente choccata dalla notizia da non prendere nessuna decisione, almeno per il momento, malcelando l'irritazione per la mancanza di tatto dimostrata dagli altri piloti, esclusivamente interessati a trovare il pilota di Grendizer e del tutto indifferenti al dramma interiore della ragazza nell'apprendere cosa ne è stato di lei in quest'epoca. </div><div align="justify">La scelta su cosa fare, in ogni caso, divide per l'ennesima volta il gruppo: Sanshiro insiste per andare fino al fronte sul Monte Asama, dove l'Armata Mazinger sta combattendo l'Armata Getter, perchè a quest'ultima le radiazioni G sono strettamente collegate. Hiroshi è ancora reduce dall'incubo di ciò che è accaduto a Mayumi, molto più orribile e privato, e non vorrebbe fare altro che rintracciare il suo se stesso del futuro. In silenzio, si dirige in jeep verso il Monte Daisetsu, senza dire una parola. Altrettanto determinato è Tetsuya, che parte in direzione di <a href="http://guretomajinga.blogspot.com">Edo</a>, il piccolo villaggio di profughi che lo ha accolto nel lungo periodo della sua assenza dai campi di battaglia, mentre la Fortezza delle Scienze combatteva Mikeros a Berlino.</div><div align="justify">Per non farsi intercettare dai GM Mass Production, chiede a Umon di far verniciare di nero il suo Great Mazinger, in modo da farlo assomigliare a uno degli altri che sorvegliano i cieli. I tecnici, pur eseguendo l'ordine, lasciano scritto al posto del numero di matricola la scritta DOC. </div><div align="justify">Koji sceglie invece di provare di continuo a mettersi in comunicazione via radio con le frequenze del Great Mazinger, sperando di contattare il Tetsuya di questo tempo e verificare se davvero sta guidando un esercito di resistenza. </div><div align="justify"><br /></div><div align="justify">Sanshiro, cedendo alla sua consueta impulsività esce per recarsi al Monte Asama. Il suo ben noto sangue caldo e il legame speciale con il proprio robot, però, lo porta a ignorare tutte le precauzioni prese dai suoi compagni e a uscire direttamente con Gaiking.</div><div align="justify"><br /></div><div align="justify"><br /></div><div align="justify">Koji continua disperatamente ad armeggiare con la radio. Cambiando di continuo frequenza, a un certo punto, un suono piuttosto strano spezza il muro di "rumore bianco" su cui i suoi tentativi hanno finito per infrangersi uno dopo l'altro.</div><div align="justify">E' il gracchiare di una cornacchia.</div><div align="justify">Per un momento, si ferma. Per quanto possa sembrare assurdo da dire, quel suono ha una sua familiarità. Resta in attesa, col fiato sospeso, mentre un pensiero assurdo comincia a formarglisi in testa.</div><div align="justify">Voci.</div><div align="justify">"C-capo! vieni a vedere!"</div><div align="justify">"Checc'è?"</div><div align="justify">"La radio, capo! dà segni di vita!"<br />"Certo, idiota! l'ho rimessa a posto io!"</div><div align="justify">A questo punto, Koji non riesce più a trattenersi.</div><div align="justify">"BOSS! NUKE! MOOCHA!"</div><div align="justify">Dall'altra parte, la conversazione sembra raggelarsi.</div><div align="justify">"Capo, è la voce di Kabuto!"</div><div align="justify">"Ci ha beccati, capo, che facciamo??"</div><div align="justify">"Boss, non sono <em>quel </em>Koji! Ascoltami! Devi aiutar..."</div><div align="justify">La conversazione viene troncata di colpo. Koji cerca di rimettersi in contatto un paio di volte, ma senza il minimo successo. Freneticamente, fa di tutto per rintracciare il segnale e scopre che sembrerebbe trasmettere proprio da lì, dal monte Daisetsu.</div><div align="justify">Correndo subito nella sala di controllo, chiede a Umon un mezzo per raggiungere il più velocemente possibile la zona senza dare nell'occhio.</div><div align="justify">Il dottore ci pensa su per qualche momento. "Un mezzo c'è... un vecchio mezzo volante che avevi progettato e che abbiamo tenuto qui. Mi pareva si chiamasse TFO"</div><div align="justify">Koji si volta un momento prima di correre verso l'hangar in cui è tenuto il suo vecchio ufo giallo. </div><div align="justify">"Avete ancora quella tuta da pilotaggio azzurra?"</div><div align="justify"><br /></div><div align="justify"><img height="280" src="http://jackmonkey.altervista.org/bscap125.jpg" width="400" border="1" /><br /><br /></div><div align="justify">Tetsuya in pochissimo tempo raggiunge Edo, ma il villaggio è molto differente da quello che ha lasciato.</div><div align="justify">Poco lontano dal bunker in cui i suoi abitanti si rifugiano durante gli attacchi dei mostri di Mikeros, sorge un piccolo tempietto funebre. In un silenzio innaturale, Tetsuya atterra e scende dal Brain Condor. </div><div align="justify">Nessun segno di vita, nei pochi passi che lo separano dall'ingresso del tempio. Un cielo immenso sopra di lui, sempre tinto di innaturali sfumature verdastre e il nulla sotto i suoi piedi, che fa rimbombare ogni passo in modo agghiacciante. Dentro, una colonna con una lunga fila di nomi. I nomi di tutti gli abitanti di Edo, quelli che Tesuya ha conosciuto personalmente e altri che non ha mai sentito... tutti gli abitanti a parte Go Ichimonji. </div><div align="justify">La ritrovata umanità del pilota del Great Mazinger - ritrovata proprio grazie a tutte quelle persone che non ci sono più - aleggia come uno spettro nelle mura, e nel piattino delle offerte che pare non venire più riempito da molto tempo.</div><div align="justify">L'orrore per quello che è successo lascia in fretta il posto a un'ostinazione pericolosa, la pretesa di capire cosa sia successo e soprattutto perchè. Con il corpo di piombo, Tetsuya si prepara a entrare nel bunker. </div><div align="justify">Il bunker è aperto. Nessun allarme che risuoni al suo ingresso. </div><div align="justify">Il pilota del Great Mazinger si fa strada attraverso sale vuote. Corridoi vuoti. Tutto sembra esser stato portato via, rovistato, esaminato. Su ogni muro, una grossa Z tracciata a spray.</div><div align="justify">Tetsuya si siede in mezzo a uno stanzone spoglio del complesso.</div><div align="justify">La terribile realtà dell'Armata Mazinger e di ciò che è diventata ora è tutta lì, tutta in mezzo a quelle mura coperte dal simbolo della Z, tracciata da soldati che hanno portato via uomini, oggetti, intere storie.</div><div align="justify">"Come hanno potuto - si chiede Tetsuya con una rabbia crescente - come hanno potuto?" </div><div align="justify"><br /></div><div align="justify"><img height="264" src="http://jackmonkey.altervista.org/immaginesbajata.jpg" width="352" border="1" /><br /><br /></div><div align="justify">"Identificati immediatamente!"</div><div align="justify">Uno stormo di quattro GM Mass Production vola a gran velocità verso il Gaiking, circondandolo da ogni lato. Sanshiro tenta una manovra di disimpegno, ma presto i quattro robot neri lo circondano da ogni lato, senza lasciarli una via di fuga.</div><div align="justify">"Sono Sanshiro Tsuwabuki, del Gaiking"</div><div align="justify">"Impossibile - risponde una voce fredda da uno dei robot - Sanshiro Tsuwabuki è morto anni fa"</div><div align="justify">"Portandosi dietro il Gaiking, no? e allora come mai ve lo ritrovate davanti, razza di idioti? Il vostro capo, Shiro Kabuto mi conosce. Chiedete a lui"</div><div align="justify">I GM Mass Production alzano all'unisono un indice verso il cielo, a richiamare il terribile potere del Thunder Break.<br />"Tenetelo sotto mira, mentre apro una comunicazione col comandante Kabuto"</div><div align="justify">Contemporanemante, Shiro apre una comunicazione col Centro per le Ricerche Spaziali.</div><div align="justify">"Credo di essere in un brutto guaio"</div><div align="justify">Maria, l'unica rimasta al centro a rimuginare sulle parole del dottor Umon e sul loro tremendo significato, è anche la prima a cogliere la trasmissione. Il tempo di uno sguardo preoccupato a Umon, ed entrambi capiscono che è inutile mantenere una copertura di neutralità ormai. Mentre maledice a gran voce Sanshiro per la sua avventatezza, Maria parte immediatamente con Minerva X ad aiutare Gaiking. </div><div align="justify"><br /></div><div align="justify">Il TFO sta volando in ricognizione sul Monte Daisetsu, quando sulla sua strada, sotto di sè inquadra la jeep di Hiroshi. Il tempo di una comunicazione e Koji scende dal disco volante, proseguendo con il cyborg la strada. </div><div align="justify">Il viaggio con Hiroshi non è affatto rassicurante: Jeeg è ancora silenzioso, imbrattato di sangue che il pilota di Z crede esser quello dei Chip Kamoi, ignorandone la mostruosa provenienza. Guardandosi intorno a ogni passo, i due si inoltrano nel boschetto da cui Koji ha rintracciato l'origine della trasmissione con Boss. </div><div align="justify">Cautamente, un passo dopo l'altro...</div><div align="justify">Finché il terreno non sembra sollevarsi dai loro stessi piedi e ribaltarli a testa in giù. Uno addosso all'altro, nel disperato tentativo di divincolarsi, Koji e Hiroshi capiscono di essere caduti in una trappola, dentro una rete a maglie strettissime che li fa penzolare dai rami di un albero a testa in giù. </div><div align="justify">"Capo! li abbiamo presi!"</div><div align="justify">"Abbiamo preso Kabuto!"</div><div align="justify">Koji urla in direzione delle voci. "Boss, dannazione! lasciaci andare, stai sbagliando tutto!"</div><div align="justify">Per un attimo, la voglia di Boss di esaudire la richiesta è più che mai concreta nell'aria. Poi, il suo vecchio e forse miglior amico, con ostinazione scuote la testa. "Non posso"</div><div align="justify">Hiroshi prova anche a rompere la rete, prima di accorgersi che le maglie sono pesantemente rinforzate. Koji cerca di divincolarsi per prendere la pistola a raggi e bruciare la rete, quando una voce risuona poco lontano da loro.</div><div align="justify">"Lasciateli. E' impossibile che questo sia il vero Kabuto, lontano dal Mazinkaiser. Teneteli comunque sotto tiro"</div><div align="justify">Dei passi risuonano alle spalle di Koji e Hiroshi. </div><div align="justify">Si portano lentamente davanti a lui e, quando la rete viene sganciata e i due finiscono a terra, la prima cosa che vedono è un paio di logori stivali da militare.</div><div align="justify">Koji e Hiroshi alzano lo sguardo, lentamente.</div><div align="justify">Vestito con l'uniforme della nuova Armata Mazinger, sbottonata e coi gradi strappati, Tetsuya Tsurugi rivolge loro uno sguardo severo. Vicino a lui, un uomo con la faccia e il corpo completamente coperti di bende. Alla sua destra, Hiroshi Shiba.</div><div align="justify"><br /></div><div align="justify">Non un cyborg. L'Hiroshi Shiba prima della trasformazione, quando era ancora l'asso della Formula Uno e non un mostro magnetico.</div><div align="justify"></div><div align="justify"><br /></div><div align="justify"><img height="264" src="http://jackmonkey.altervista.org/hiroshiumano.jpg" width="352" border="1" /></div><div align="justify"><br /><br /></div><div align="justify">"SCRANDER DASH!"</div><div align="justify">Il Tetsuya a Edo sale a bordo del Brain Condor non appena riceve la comunicazione di Maria: i GM Mass Production stanno portando via Gaiking, . </div><div align="justify">Il Great Mazinger, camuffato come uno di quelli seriali, sbarra la strada alla piccola pattuglia. Per un momento, l'idea di Tetsuya è di tentare un bluff, spacciandosi per un militare dell'Armata e prendendo Gaiking in consegna.</div><div align="justify">Maria, intanto, pur monitorando la situazione da Minerva X, si tiene a distanza per non farsi inquadrare dai radar dei nemici. Silenziosa, attende.</div><div align="justify">"Nome, grado e matricola!"</div><div align="justify"></div><div align="justify"></div><div align="justify">Per un momento, Tetsuya è sul punto di inventarsi qualcosa perchè la sua copertura regga. Poi, insieme alla visione degli inumani GM Mass Production, si fa strada il ricordo di Edo distrutta. Quelle Z che sembrano dominare stanze svuotate e piene solo di desolazione. </div><div align="justify">Continuare a fingere non ha senso e non solo perchè il bluff non reggerebbe un istante.</div><div align="justify">"State pronti", dice a Maria e Sanshiro.</div><div align="justify"><br /></div><div align="justify">GREAT BOOMERANG!</div><div align="justify"><br /></div><div align="justify">Il colpo di boomerang scalfisce l'armatura del GM più vicino a loro. La rapida risposta degli altri, un Thunder Break e un Breast Burn arrivano colpendo il robot di Tetsuya, precedendo di poco il potente Hydroblazer che si abbatte sugli altri da parte di Gaiking. </div><div align="justify">La vernice nera brucia velocemente sul corpo del Great Mazinger, mentre i suoi occhi si infiammano di furia. Ben presto, i colori dell'unico vero robot progettato e costruito da Kenzo Kabuto emergono dagli strati di nero che contraddistingue le sue perverse copie. </div><div align="justify">"KOSHIRYOKU BEAM!!!"</div><div align="justify">Dalle nuvole, due occhi carichi di furia si accendono sciogliendo con la potenza dei loro raggi la corazza dei Mass Production. </div><div align="justify">I loro piloti rimangono interdetti e spaventati: da anni, nessuno pronuncia più il nome di quell'arma, oltre il tremendo Mazinkaiser di Koji Kabuto. </div><div align="justify">Dalle nubi nere di tempesta, esce fuori con un urlo agghiacciante Minerva X, che si avventa a sua volta contro gli avversari.</div><div align="justify">Buona parte dello squadrone concentra i suoi attacchi sul Great Mazinger, probabilmente perchè lo riconosce come il robot del capo della resistenza. Tetsuya para i colpi di Mazinger Blade prima che un boomerang si abbatta su di lui. Con un'incredibile sforzo di volontà, lo riafferra tra le mani mentre sta tornando indietro e lo lancia a sua volta contro i suoi nemici. Il fulmine lanciato di uno di loro, fa abbattersi su Minerva X che schiva rispondendo con un Breast Burn. </div><div align="justify">Gaiking si lancia contro un Mass Production ingaggiandolo quasi corpo a corpo, in modo da impedirgli di lanciare le sue armi più letali.</div><div align="justify"><br /></div><div align="justify"><img height="215" src="http://jackmonkey.altervista.org/greatstanco.jpg" width="400" border="1" /></div><div align="justify"><br /></div><div align="justify">I continui colpi di boomerang, spade, scariche elettriche e raggi termici si concentrano sempre più sul Great, ormai quasi spoglio del colore nero e argento dei Mass Production. Minerva X fa esplodere due nemici con il Thunder Breaker. Gaiking pianta le corna nel corpo di uno, distruggendolo con una scarica di Deadly Thunder e il Great Mazinger dà il colpo di grazia all'ultimo rimasto squarciandolo con il Great Boomerang.</div><div align="justify">"Non è ancora finita!", dice Maria allarmata.</div><div align="justify"><br /></div><div align="justify"><img height="214" src="http://jackmonkey.altervista.org/miruonarpha.jpg" width="400" border="1" /></div><div align="justify"><br /></div><div align="justify">Sui radar, appaiono altri quattro puntini, molto più veloci dei precedenti. </div><div align="justify">I piloti li inquadrano e ingrandiscono l'immagine, fino ad aver perfettamente chiaro che cosa sono.</div><div align="justify">Altri due Mass Production, targati 01 e 02.</div><div align="justify">Un robot progettato da Koji ai tempi della Fortezza, <strong>Million Alpha</strong>.</div><div align="justify">Ma soprattutto, l'Imperatore dell'Inferno.</div><div align="justify">Mazinkaiser. </div><div align="justify"><br /></div><div align="justify">Maria e Sanshiro cercano di convincere Tetsuya ad andarsene, prima che la squadriglia si abbatta su di loro. Il pilota del Great sembra non voler sentire ragioni: dapprima rallentato dallo scontro con i Mass Production, ora la sua memoria è macchiata ancora da ciò che è successo a Edo. Senza dire nulla si lancia verso la pattuglia di nemici.</div><div align="justify">Un Mass Production, lo 02, vola nella sua direzione. </div><div align="justify">Tetsuya e la Jun Honoo si affrontano faccia a faccia. </div><div align="justify">"Come avete potuto? alcuni di loro... alcuni di quelli di Edo erano solo bambini!"</div><div align="justify">"Erano infestati Tetusya... non erano più umani", è la fredda risposta di Jun.</div><div align="justify">"VOI non siete più umani! Non è per questo che sono stati creati i Mazinger... non era questo il sogno di nostro padre!"</div><div align="justify"><br /></div><div align="justify"><img height="200" src="http://jackmonkey.altervista.org/cartella/nemici/two.jpg" width="400" border="1" /></div><div align="justify"><br /></div><div align="justify">Jun scatena il Great Typhoon contro Tetsuya, in un tentativo di renderlo inoffensivo senza fargli del male. </div><div align="justify">Minerva X e Gaiking si lanciano all'attacco. Dopo nemmeno una manciata di secondi, però, i comandi dei due robot smettono completamente di funzionare: senza capacitarsi di cosa stia succedendo, entrambi precipitano schiantandosi a terra, con solo il tempo di ascoltare una compiaciuta comunicazione da parte di Shiro.</div><div align="justify">"Ringraziate Koji. E' lui che ha introdotto per la prima volta dei comandi per la disattivazione a distanza"</div><div align="justify">Ai due non occorre sforzarsi per capire ciò a cui Shiro si sta riferendo: il progetto per la disattivazione a distanza di Koji risale infatti a quando Minerva X perse il controllo, pilotata da Sayaka, e in seguito ai primi devastanti attacchi di furia di Jeeg. Una precauzione per quando i robot sembrano avere la mente sulla mente dei piloti, ora però usati per togliersi di mezzo gli avversari in ogni momento. </div><div align="justify">In preda alla rabbia per esser stata sopraffatta da un piccolo chip di cui non ha mai caldeggiato l'esistenza, Maria incita rabbiosamente Minerva a rialzarsi, ignorando che Sanshiro sta facendo la stessa cosa a bordo del Gaiking, anch'egli sfruttando il suo particolare legame empatico con il robot.</div><div align="justify">Nulla da fare. Come fosse un destino che si compie, è solo Tetsuya sul Great Mazinger a fronteggiare i nemici. </div><div align="justify">Solo una voce, una voce mentale fa eco al furore di Maria. Una voce per lei sola.</div><div align="justify"><em>Non avrei mai pensato di rivedere il tuo robot.</em></div><div align="justify">Una voce che arriva da sottoterra.</div><div align="justify"><br /></div><div align="justify">"Non vi aspetterete che vi crediamo, vero?"</div><div align="justify">Il Tetsuya di questa epoca guarda con aria di sfida Koji e Hiroshi, ancora tenuti sotto tiro dai soldati della resistenza. </div><div align="justify">Con rabbia, Koji cerca ancora di spiegare la frustrazione, stanco di incappare sistematicamente nell'odio di ogni persona in cui incappi. Boss, Nuke e Moocha lo guardano con la silenziosa speranza che sia veramente la persona che dice di essere, come se non aspettassero altro che di riabbracciare l'amico di un tempo. </div><div align="justify">L'uomo bendato non dice una parola, squadrando con impazienza i prigionieri.</div><div align="justify">Hiroshi fissa Hiroshi, con uno sguardo reciproco di stupore.</div><div align="justify">"Ho la prova che stiamo dicendo la verità - dice l'Hiroshi caduto dal passato - So cos'è successo poco prima dello scontro con Angoras"</div><div align="justify">Per un un attimo fa fatica a proseguire. Rimane in silenzio e poi aggiunge rivolgendosi alla sua controparte futura. "Il perchè eri così infuriato sul campo di battaglia. Un segreto terribile che..."</div><div align="justify">"... che non ho mai rivelato a nessuno", prosegue l'altro. Poi guarda Tetsuya. </div><div align="justify">"Stanno dicendo la verità, puoi credermi"</div><div align="justify">Tetsuya guarda con aria dubbiosa il compagno, poi fa cenno agli altri di abbassare le armi. "Seguitemi, c'è molta strada da fare"</div><div align="justify">Proprio in quel momento, al comunicatore, l'allarmata voce di Maria riporta un messaggio agghiacciante.</div><div align="justify">"Dove siete? Gaiking si è fatto catturare dai Mass Production e siamo andati ad aiutarlo. Abbiamo bisogno di rinforzi"</div><div align="justify">"Razza di idiota! - ringhia Koji - che si arrangi da solo per una volta"</div><div align="justify">"Koji, stiamo combattendo contro il Mazinkaiser!"</div><div align="justify">"... cosa?"</div><div align="justify"><br /></div><div align="justify">Il Great Mazinger schiva per un pelo un Drill Pressure Punch dal robot di Shiro, che si va a infrangere sul tempietto dedicato alle vittime di Edo. </div><div align="justify">Il Mass Production di Jun attacca con un Breast Burn mentre, terribile, risuona la voce di Koji all'interno del Mazinkaiser.</div><div align="justify"><br /></div><div align="justify">"TURBO SMASHER PUNCH!"</div><div align="justify"><br /></div><div align="justify">Il Mazinkaiser pone avanti a sè i pugni, che cominciano a risuonare del fragore impazzito delle ventole a rotazione, prima di venir sparati a velocità altissima verso il Great Mazinger. Con una manovra disperata, Tetsuya riesce a uscire dalla loro traiettoria, al prezzo di subire in pieno l'attacco di Jun, che martoria la corazza del robot già danneggiata dal combattimento precedente. Il braccio del Great Mazinger viene completamente fuso, rendendo impossibile attaccare con il Drill Pressure Punch, e anche la piastra centrale riporta gravissimi danni.</div><div align="justify">La rabbia di Tsurugi è però tutta per il mostro che ha dato inizio a questo incubo terrificante, l'uomo che un tempo ha chiamato fratello e la crudele bestia meccanica ai suoi comandi.</div><div align="justify">"LA PAGHERAI PER TUTTI LORO!"</div><div align="justify">Il Thunder Break si abbatte sulla corazza del Mazinkaiser. Per quanto riesca appena a scalfirla, per Tetsuya è già un risultato.</div><div align="justify"><br /></div><div align="justify">FIRE BLASTER! </div><div align="justify"><br /></div><div align="justify">La vampa infernale che esce dalle piastre del Mazinkaiser viene mirata al Great e travolge impietosamente Million Alpha, che si trovava sulla stessa traiettoria. Di nuovo, l'esperienza di Tetsuya ha la meglio, facendogli schivare abilmente il colpo. Million Alpha perde quota, danneggiata gravemente dal proprio stesso alleato.</div><div align="justify">Con il sudore freddo sulla fronte, Tetsuya si accorge che non è stato affatto un incidente. Mazinkaiser non si è minimamente preoccupato di distruggere uno dei suoi, pur di distruggere il Great.</div><div align="justify">Proprio in quel momento, il secco colpo del Great Boomerang di Jun, trancia le ali dello Scrander, facendo precipitare a terra il robot. </div><div align="justify">Nella polvere, Tetsuya percepisce la sua rabbia e quella del suo Great, per la prima volta abbattuto dai nemici. Perfettamente coincidenti. Uniti, come mai lo sono stati, nell'umiliazione e nella rabbia.</div><div align="justify">Raccoglie quella rabbia, l'affila come un'arma, mentre sente il massiccio corpo del Mazinkaiser che atterra poco distante da lui. </div><div align="justify">Con un ultimo sforzo, estrae la Mazinger Blade, fissando il suo nemico negli occhi.</div><div align="justify"><br /></div><div align="justify"><img height="550" src="http://jackmonkey.altervista.org/mazinga_202006.jpg" width="400" border="1" /></div><div align="justify"><br /></div><div align="justify">"DEMONIO!"</div><div align="justify">Il Mazinkaiser abbassa lo sguardo su di lui, come se Tetsuya lo avesse chiamato col suo vero nome. Poi, una luce potente esce dal suo petto e al quasi incosciente pilota del Great Mazinger sembra quasi che il mostro con cui sta combattendo estragga una spada enorme proprio da lì, dalla Z in mezzo alle piastre centrali.</div><div align="justify">Lo spadone a due mani del Generale Nero.</div><div align="justify">Correndo, con la spada sguainata, il Mazinkaiser corre a finire il Great Mazinger, facendo rimbombare la terra coi suoi passi.</div><div align="justify">Il Great si appoggia alla spada, nel tentativo disperato di morire almeno con dignità.</div><div align="justify">La terra trema forte, sempre più forte...</div><div align="justify"><br /></div><div align="justify"><img height="500" src="http://jackmonkey.altervista.org/chiaroscurogren.jpg" width="300" border="1" /></div><div align="justify"><br /></div><div align="justify">Fino a spaccarsi. Fino a eruttare un intero esercito di mostri che si arrampicano uscendo, volando, arrampicandosi dalle viscere della terra. Un esercito di demoni terribili che si frappone tra il Great Mazinger e il Mazinkaiser, sormontati da una gigantesca astronave circondata da lingue di fuoco. </div><div align="justify">Yamata No Orochi.</div><div align="justify">Sulla cima dell'astronave un robot che Tetsuya, Maria e Sanshiro conoscono bene. E nel guardarlo, capiscono che - in un modo o nell'altro - la vera Armata Mazinger si è finalmente ricomposta.</div><div align="justify">"Sei tornato... traditore", mormora Sanshiro.</div><div align="justify">Ben diversa è la reazione di Tetsuya, le cui labbra si distendono in un sorriso, in mezzo a tutto il sangue colato sul volto dalle innumerevoli ferite.</div><div align="justify">"Sapevo che saresti tornato prima o poi... Daisuke"</div><div align="justify"><br /></div><div align="justify"><img height="250" src="http://jackmonkey.altervista.org/ilmeglioditutti.jpg" width="300" border="1" /></div><div align="justify"><br /></div><div align="justify">Una comunicazione dal Grendizer viene diramata a tutti e tre i piloti.</div><div align="justify">"Sto mandando alcuni dei miei a prendervi e portarvi al sicuro a bordo di Yamata No Orochi. Non preoccupatevi, non ho intenzioni ostili"</div><div align="justify">"Daisuke...", inizia Tetsuya.</div><div align="justify">"Daisuke non è più il mio nome", risponde Duke Fleed, con un tono gelido, chiudendo la comunicazione.</div><div align="justify">Mentre alcuni mostri da combattimento coprono la fuga, Minerva X, Gaiking e il Great Mazinger vengono caricati a bordo della mostruosa astronave. Tutto è troppo veloce, le urla di frustrazione del Mazinkaiser, il gridare dei mostri che afferrano i robot caduti e li portano in salvo.</div><div align="justify">Maria fa in tempo a comunicare a un atterrito Koji lo sviluppo della situazione, prima che Yamata No Orochi si inabissi nel sottosuolo e inizi un lungo viaggio molti chilometri lontano dalla superficie terrestre.</div><div align="justify">Le strumentazioni di bordo iniziano presto a subire disturbi e a impazzire. Per quel poco che Maria riesce a capire della traiettoria della nave, via via che essa procede nel suo viaggio, sembrerebbe che si stia dirigendo verso l'Himalaya. </div><div align="justify">"Dove ci state portando?", chiede Tetsuya, con le sue ultime forze.</div><div align="justify"><br /></div><div align="justify"><img height="264" src="http://jackmonkey.altervista.org/flora.jpeg" width="352" border="1" /></div><div align="justify"><br /></div><div align="justify">Stavolta, a rispondere è una comunicazione da uno dei soldati di Duke Fleed. Una ragazza straordinariamente pallida, con i capelli verdi e un casco che ricorda vagamente la testa di un drago.</div><div align="justify">"Vi stiamo portando a Fleed"</div><div align="justify">Tetsuya rimane interdetto, ricordando ciò che Umon disse in un tempo che sembra ormai lontanissimo. "Ma Fleed non esiste"</div><div align="justify"><br /></div><div align="justify">"Ora esiste"</div><div align="justify"></div>Generale Nerohttp://www.blogger.com/profile/02124278584103975139noreply@blogger.com16tag:blogger.com,1999:blog-11900829.post-1165682966663757732006-12-09T08:22:00.000-08:002006-12-19T15:40:48.443-08:0031: Dotaku Project 100%<img height="400" src="http://jackmonkey.altervista.org/vitruvio.jpeg" width="400" border="1" /><br /><br /><br />"PROFESSOR YUMI... DOVE SONO JEEG E SOSUKE?"<br />"Koji... sono morti. Si sono uccisi a vicenda"<br /><br /><br /><div align="justify">L'annuncio di Yumi, dato poco prima che i robot entrino in battaglia impietrisce tutti quanti i piloti dell'Armata Mazinger. </div><div align="justify">Gli occhi di Koji, Tetsuya e Maria si spalancano. Nessuno di loro capisce come sia potuto succedere quanto è successo. Eppure, le armate di Angoras sono ancora lì, ad aspettare la carne fresca dei nemici con sorrisi mostruosi e irti di zanne. Non c'è tempo per rimandare l'attacco. </div><div align="justify"><br /></div><div align="justify"><img height="307" src="http://jackmonkey.altervista.org/mariaurla.jpeg" width="384" border="1" /><br /><br /></div><div align="justify">Maria corre verso l'hangar di Minerva, cercando di non mostrare le fitte di dolore che scuotono senza sosta il suo corpo. Non è un dolore normale, quello: è il dolore di chi sente che nella sua carne si aprono bocche, occhi, i muscoli e le ossa diventano malleabili...</div><div align="justify">"Dannato... dannato mostro", sibila rivolta al parassita Vegan che sembra essersi risvegliato con una potenza inimmaginabile. </div><div align="justify">Verso l'hangar, passando davanti all'infermeria, non può fare a meno di notare una lettiga che viene trascinata d'urgenza. Su di essa, Ryo Asuka.</div><div align="justify">"Che cos'è successo?", chiede ai medici, avvicinandosi.</div><div align="justify">"Non lo sappiamo, si è sentito male all'improvviso, ha ancora le convulsioni"</div><div align="justify">Maria prende la mano di Ryo, freddissima, tra le sue. "Coraggio", gli sussurra, prima di ripartire verso Minerva. E' solo dentro l'hangar, che - mandati fuori tutti i tecnici - si rivolge direttamente al Vegan.</div><div align="justify">"Ascoltami, mostro. SO che puoi capirmi. Ne va della vita di entrambi. Fammi combattere... smettila di tormentarmi adesso... e sopravviveremo. Possiamo arrivare a quest'accordo"</div><div align="justify">Maria ha la terrificante impressione che qualcosa, una bocca, nel centro del suo stomaco si pieghi in un sorriso.</div><div align="justify">"... lo prenderò come un sì", mormora la ragazza, ancora piena di dolore.</div><div align="justify"><br /></div><div align="justify"><img height="240" src="http://jackmonkey.altervista.org/jackocchi.jpeg" width="340" border="1" /> </div><div align="justify"><br /><br />Koji, corre dentro l'hangar del Pilder. </div><div align="justify">Tra i vari tecnici che, come al solito, controllano i livelli di energia e fanno le ultime riparazioni, all'occhio del pilota di Zeta non sfugge una colossale figura nascosta nell'ombra, completamente avvolta di stracci che sembra guardarlo dal fondo dell'hangar, proprio vicino all'Hoover Pilder. Quello che è più sconcertante, è notare come nessuno degli altri faccia minimamente caso alla sua presenza. </div><div align="justify">"Chi sei?", chiede Koji, avvicinandosi.</div><div align="justify">Il gigante fa un sorriso truce, senza rispondere. Tra le sue mani, uno sproporzionato coltello a serramanico con cui sta giocando.</div><div align="justify">Il tempo in cui Kabuto si volta per chiedere agli altri della base chi sia quell'uomo, che il gigante è scomparso completamente, lasciando Koji senza la minima risposta e con mille dubbi, prima di salire ancora pensieroso sul Pilder. </div><div align="justify"><br /></div><div align="justify">Tetsuya non ha problemi nel riconoscere il misterioso gigante, quando anche lui lo vede nell'hangar del Brain Condor. Non risponde al suo sorriso incupito. Resta a guardarlo, restituendogli lo sguardo fino alla fine, mentre il Condor accende i motori e prende il volo.</div><div align="justify"><br /></div><div align="justify">Mazinger Z, Great Mazinger e Minerva X partono all'unisono all'attacco, con mille domande a cui sanno di non poter dare una risposta.</div><div align="justify"><br /></div><div align="justify">Dentro la stanza di Mayumi, intanto, Miwa e il dottor Heinrich stanno cercando di rianimare la bambina svenuta, quando le luci collassano una dietro l'altra, prima nella cabina e poi in tutto il corridoio. Nessuno sembra riuscire a capire cosa stia succedendo, solo il buio e l'allarme a confondere ogni cosa.</div><div align="justify">Gli occhi di Mayumi si aprono, due fari accesi nell'oscurità.</div><div align="justify">Mentre le guardie corrono per tutta la base e i tecnici cercano di ripristinare le strumentazioni che sembrano impazzite a causa di una sorta di tempesta elettromagnetica, la voce della piccola Mayumi risuona ferma come una condanna definitiva.</div><div align="justify"><br /></div><div align="justify"><em>Alert. Bioweapon in progress. Dotaku Project 100%. Process ultimated.</em></div><div align="justify"><em><br /></em></div><div align="justify"><em><img height="300" src="http://jackmonkey.altervista.org/mispaccolafaccia.jpeg" width="400" border="1" /><br /><br /></div></em><div align="justify">Dentro l'infermeria, Sanshiro improvvisamente apre gli occhi. Nel caos degli altri malati che urlano in preda al panico e dei dottori che fanno fronte alle emergenze provocate dalle macchine in tilt, riesce a sentire solo una voce: la voce del Gaiking, che lo sta chiamando. Senza dire una parola e senza badare a nessuno, Sanshiro si strappa le flebo di dosso e si veste con la tuta da pilotaggio via via che avanza verso l'hangar del suo robot.</div><div align="justify">Gli occhi del Gaiking si accendono e Sanshiro li guarda fissi, come se stessero silenziosamente comunicando tra di loro. </div><div align="justify"><br /></div><div align="justify">"Ero ansioso di confrontarmi con voi. Abbiamo un conto in sospeso, noi", sussurra il Generale Angoras. </div><div align="justify">Da una parte ci sono lui, i suoi Chip Kamoi e la fortezza sottomarina Budo, che affiora dalle acque.</div><div align="justify">Dall'altra, Mazinger Zeta, il Great Mazinger, Minerva X e il resto dell'Armata, tutti schierati a lanciare l'attacco.</div><div align="justify">Gli sguardi di Koji e Tetsuya si fanno cupi, ricordando come sono stati sconfitti da lui, a Bados, poco dopo il primo attacco globale di Mikeros. </div><div align="justify">"Angoras! - urla Koji, dalla cabina del Pilder - Ricordati di Birdler! di Yuri Caesar! se non vuoi raggiungerli all'inferno, vattene via. Torna sottoterra con i tuoi simili!"</div><div align="justify">Nella mente del Generale Angoras rivivono - grazie ai poteri telepatici di Maria - gli ultimi momenti di agonia dei suoi simili. Il comandante delle truppe anfibie spalanca gli occhi, facendo per retrocedere.</div><div align="justify">"Mai... non mi arrenderò mai"</div><div align="justify">"Mi sono stancato - dice con disprezzo una voce proprio dietro Mazinger Zeta - HYDROBLAZER!!!!"</div><div align="justify">Il raggio di Gaiking colpisce in pieno l'avversario, dando inizio al combattimento.</div><div align="justify">"Bentornato, Sanshiro", dice Koji con un sorrisetto.</div><div align="justify">"Vediamo di finirla in fretta"</div><div align="justify">Non appena i robot si lanciano contro l'esercito di mostri, i Chip Kamoi fanno immediatamente per ritrarsi in mare, in modo da avere un campo di battaglia avvantaggiato.</div><div align="justify">Sul Brian Condor, appare una comunicazione di Jun.</div><div align="justify">"Tetsuya... Tetsuya, guarda il cielo!"</div><div align="justify">Tetsuya alza per un momento lo sguardo. Tutta la volta celeste risplende di una luce verde, brillante e insana. </div><div align="justify">"Cosa sta succedendo?", chiede Jun.</div><div align="justify">In preda a un sinistro presentimento, Tetsuya fa per stabilire una comunicazione con la Fortezza delle Scienze. La comunicazione è incredibilmente disturbata e, tra i continui disturbi, l'unica cosa che si riesce a recepire è la voce di Yumi che sembra incredibilmente tesa e in preda al panico. </div><div align="justify">Mentre Mazinger Zeta e Gaiking si lanciano su Angoras, Minerva X e il Great Mazinger concentrano i propri attacchi sulla Fortezza Budo e sui Chip Kamoi ancora sulla terraferma. L'Alphard, per sdebitarsi dell'aiuto medico ricevuto, ingaggia a sua volta battaglia con Budo, coprendo per quanto è possibile le manovre dei robot. Questo non impedisce alla corazzata di sparare una bordata contro il Great Mazinger, che ne assaggia suo malgrado la potenza e risponde con un Thunder Break incrociato al Thunder Breaker di Minerva X. </div><div align="justify">Dentro il suo abitacolo, intanto, Maria sta un po' meglio, ma anche se adesso è riuscita a bloccare il Vegan che si muove dentro al suo corpo, la sua presenza rimane ed è fonte di dolore e paura per la ragazza.</div><div align="justify">Con uno sforzo, dopo aver notato i disturbi alle comunicazioni, cerca di stabilire una connessione mentale con la base. Anche questa sembra molto difficile da attuare, ma non impossibile. E' però ciò che la telepate capta, a non tranquillizzarla per niente.</div><div align="justify">Dalla Fortezza delle Scienze arrivano ondate di panico, paura, orrore. Quello che la mente già provata di Maria recepisce, è che qualcosa di orrendo sta accadendo al suo interno.</div><div align="justify"><br /></div><div align="justify"><em>Jun, qualcosa non va</em></div><div align="justify"><br /></div><div align="justify">Jun, per quanto detesti profondamente le volte in cui, anche con la maggior gentilezza di cui è capace, Maria si introduce nella sua mente, stringe i denti e annuisce. </div><div align="justify">"Vado a vedere". Venus Alpha vola verso la Fortezza delle Scienze, mentre il resto dell'Armata continua a combattere.</div><div align="justify"><br /></div><div align="justify"><img height="239" src="http://jackmonkey.altervista.org/koshiryoku.jpeg" width="424" border="1" /><br /><br /></div><div align="justify">Per Mazinger Zeta, Angoras si rivela tutt'altro che un osso duro: facendo attenzione a non venire trascinato nell'elemento naturale del Generale di Mikeros, lo prende di mira con il Koshiryoku Beam, mentre Gaiking fa da controcanto con l'Hydroblazer che - a differenza di quasi tutte le armi energetiche dell'Armata Mazinger, non sembra risentire troppo dell'impatto con l'acqua. </div><div align="justify">Invano, i Chip Kamoi scaricano su Mazinger i loro tridenti e i loro missili: il robot di Koji e la sua potente Lega Zeta non riportano che danni superficiali.</div><div align="justify"><br /></div><div align="justify">Intanto, nella Fortezza delle Scienze, Hiroshi riapre gli occhi.</div><div align="justify">E' dentro l'hangar dei componenti di Jeeg e la prima cosa che nota è il sangue dai corpi mutilatidi guardie e membri dello staff tecnico della sua sezione. Cerca di alzarsi, ma non riesce areggersi in piedi. Le forze lo abbandoneranno entro poco, insieme forse alla vita. </div><div align="justify">Passi, vicino a lui. Quando ciò che li produce entra nel suo raggio visivo, Hiroshi non riesce a non spalancare gli occhi per l'orrore: quello che gli si para innanzi è un umanoide alto tre metri, in cui l'acciaio e i muscoli esposti si fondono, col volto coperto da una sorta di maschera di carapace e due fruste a posto delle braccia.</div><div align="justify">Nonostante questo, in questo corpo martoriato e imbrattato del sangue delle sue vittime, Hiroshi riconosce uno sguardo innocente. Lo sguardo della sua sorellina Mayumi.</div><div align="justify">Quando il mostro parla, Hiroshi non sente però la voce della bambina: solo un messaggio registrato, da suo padre.</div><div align="justify"><br /></div><div align="justify"><img height="264" src="http://jackmonkey.altervista.org/mayumicarapeic.jpeg" width="352" border="1" /><br /><br /></div><div align="justify">"Hiroshi - dice la voce fredda e metallica - se sei qui, significa che Mayumi è entrata in modalità Rifornimento per salvarti la vita"</div><div align="justify">Hiroshi spalanca la bocca in un urlo di furia. "MALEDETTO BASTARDO! ERA TUA FIGLIA! L'HAI TRASFORMATA IN UN MOSTRO!!"</div><div align="justify">"So che probabilmente adesso mi starai odiando. Ma Mayumi è sempre stata programmata dall'inizio ed è sempre servita a questo scopo"</div><div align="justify">Hiroshi fa appello a tutte le sue energie per alzarsie colpire con un pugno la creatura che sta parlando con la voce del dottor Shiba. Il mostro incespica all'indietro e la voce computerizzata del padre continua a parlare.</div><div align="justify">"Tuttavia, è stato fatto per il tuo bene. Non posso permettere che tu cada. Devi combattere l'Impero Sotterraneo"</div><div align="justify">"Maledetto! Ti odio! Ti odio!!"</div><div align="justify">Un altro colpo e un altro ancora. Il mostro non fa nulla per difendersi, ma nemmeno cade. </div><div align="justify">Senza poter piangere, senza poter stancarsi, Hiroshi continua a colpoire il mostro. Quando lo tocca l'ennesima volta, si blocca restandovi aggrappato.</div><div align="justify">Per quanto tenti di staccarsi, il suo corpo continua a tenere stretto quello del mostro, non rispondendo ai suoi impulsi.</div><div align="justify">"Tra poco morirai, se non usufruirai della Modalità Rifornimento. Questo non posso permetterlo", dice la voce del dottor Shiba. </div><div align="justify">"Cosa ne sarà di Mayumi, bastardo?"</div><div align="justify">"Non devi pensare a lei come a qualcosa di ancora vivo"</div><div align="justify">Il dottor Shiba prende una pausa e poi, glacialmente, pronuncia la frase che perseguiterà per sempre i peggiori incubi di Hiroshi.</div><div align="justify"><br /></div><div align="justify"><em>Ora, Hiroshi, puoi divorare tua sorella Mayumi</em></div><div align="justify"><br /></div><div align="justify">Per quanto disperatamente cerchi di opporre resistenza, Hiroshi si accorge con orrore che il suo corpo, invaso dalle nanomacchine del dottor Shiba, non gli risponde più. Sente le sue fauci aprirsi e chiudersi sul collo della creatura in cui sua sorella si è trasformata, mordendo e squarciando i resti di carne esposta e lo stesso acciaio. Senza poterci far nulla, solo con un orrore che nemmeno i suoi urli possono esaurire, Hiroshi inizia a nutrirsi di sua sorella.</div><div align="justify">E proprio quando si illude pensando che Mayumi, colei che ha trasformato a Yoshida un demone d'acciaio in un essere umano, sia già morta per lo choc della trasformazione, vede il suo sguardo pieno di paura.</div><div align="justify">E sente la sua voce, prima che venga affogata nel sangue.</div><div align="justify"><br /></div><div align="justify"><em>Fratello...?</em></div><div align="justify"><br /></div><div align="justify"><img height="150" src="http://jackmonkey.altervista.org/ango02.jpeg" width="275" border="1" /><br /><br /></div><div align="justify">Angoras cerca disperatamente di controbattere gli attacchi di Koji e Sanshiro con un raggio piuttosto simile all'Hydroblazer di Gaiking, ma con scarsi successi. In realtà è Budo a essere più un problema, abbattendo bordate dei suoi temibili cannoni e costringendo i robot a schivare i suoi attacchi, che sembrano non risparmiare nessuno. L'apporto degli altri robot dell'Armata, però riescono a distrarre a sufficienza sia la corazzata che gli altri Chip Kamoi perchè Mazinger Zeta fonda gran parte della corazza del Generale con la potenza delle sue armi a Energia Fotoatomica.</div><div align="justify"><br /></div><div align="justify">Intanto, il Great Mazinger si dirige verso la Fortezza delle Scienze, volando verso la torre di controllo, dove il dottor Yumi e gli altri scienziati si sono barricati dentro.</div><div align="justify">Lo scienziato spiega a Tetsuya che la base ha subito un attacco dall'interno, con un mostro umanoide che pare essersi introdotto negli alloggiamenti dei civili, senza che nessuno della Fortezza sia riuscito a capire come. Altra cosa che al momento sembra completamente oltre la comprensione dello staff di Yumi, è la fonte delle potentissime radiazioni G che stanno permeando tutto il campo di battaglia. </div><div align="justify">Tetsuya rimane fermo sul Great riflettendo su quanto gli è stato appena detto. </div><div align="justify">Poi, dal Brain Condor, si rivolge di nuovo a Yumi.</div><div align="justify"><br /></div><div align="justify">"Professore... non avevate detto che Jeeg è stato ucciso da Sosuke?"</div><div align="justify">Yumi annuisce, cupo in volto. "Sì, purtroppo"</div><div align="justify">"E allora chi è quello che sta correndo verso il campo di battaglia?"</div><div align="justify">Yumi inquadra la scena dagli schermi della base. "N-non è possibile!"</div><div align="justify"><br /></div><div align="justify"><img height="264" src="http://jackmonkey.altervista.org/occhinelbuio.jpeg" width="352" border="1" /></div><div align="justify"><br /><br /></div><div align="justify">Urlando come un demonio, con le fauci spalancate e due pupille piene di furia negli occhi robotici e accesi di odio, Jeeg corre a tutta velocità verso la prima linea di Chip Kamoi. Al primo che sventuratamente finisce sotto le sue mani spalanca le mascelle facendo forza con entrambe le braccia, finchè non si ode solo lo schiocco delle ossa che si infrangono e un fiotto di sangue non spruzza incontrollato sul volto mostruoso del Robot d'Acciaio. </div><div align="justify">L'altro Chip Kamoi non fa in tempo a fuggire prima di venire agguantato al volo da Jeeg, che affonda la bocca nella sua faccia, cominciando a divorarlo con una rabbia frenetica, spargendo brandelli di carne e metallo della sua vittima tutt'intorno. </div><div align="justify">Senza provare nemmeno ad aprire una comunicazione con la bestia assetata di sangue che è diventato il suo amico, Tetsuya mira solamente a concludere lo scontro il più velocemente possibile, ora che è assolutamente in favore dell'Armata Mazinger. </div><div align="justify">"Koji! Gaiking! Tiratelo fuori di lì e finiamolo!"</div><div align="justify"><br /></div><div align="justify">THUNDER BREAAAKER!!!</div><div align="justify"><br /></div><div align="justify">Minerva X, nel mezzo della manovra continua a sfuggire agli attacchi dei nemici. Plana verso un nutrito gruppo di Chip Kamoi e raccoglie l'elettricità fino a scatenarla su di loro, diramandola in varie direzioni differenti. Il gruppo di soldati di Angoras preso di mira dalla tremenda arpia meccanica esplode all'impatto in un coro di urla disperate. Dopo l'operazione, anche Minerva si schiera per dare il colpo di grazia al Generale stesso.</div><div align="justify">Sollevato in aria da Mazinger Zeta, Angoras inizia a urlare di terrore, dimostrandosi oltre che il meno capace dei Generali affrontati finora, anche il meno coraggioso. Implora la corazzata Budo di venire ad aiutarlo, ma l'aiuto che viene offerto dalla nave un tempo orgoglio di Hell non è esattamente ciò che si aspetta. </div><div align="justify">Una cannonata viene sparata da Budo, investendo in pieno sia Zeta che Angoras. Il Generale urla di dolore, mentre a Mazinger Zeta esplodono le ali dello Scrander per l'impatto. Rovinando a terra, trascina con sè Angoras, finchè il Great Mazinger e Gaiking non li raccolgono provvidenzialmente al volo. </div><div align="justify"><br /></div><div align="justify"><img height="300" src="http://jackmonkey.altervista.org/gaikingofficina.jpeg" width="400" border="1" /></div><div align="justify"><br /></div><div align="justify">Un disperato attacco dei Chip Kamoi, per proteggere il proprio padrone segue la mossa dei robot dell'Armata, andando a colpire Gaiking più volte. </div><div align="justify">Con un sorriso cupo, Sanshiro pianta le corna del Gaiking dentro il corpo del Generale.</div><div align="justify">"DEADLY THUNDER!!!"</div><div align="justify">Una scarica elettrica fa urlare il mostro che di nuovo cerca di rispondere all'attacco, col corpo ormai coperto di sangue. </div><div align="justify">"Distruggiamolo lontano dalla base!", urla Tetsuya agli altri. </div><div align="justify">I robot fanno per allontanarsi e, non appena sono a una distanza ragionevole, la mostruosa bocca da teschio di drago, nel petto del Gaiking, si chiude sul penduncolo che esce dalla fronte di Angoras e che ospita la sua faccia. La stacca di netto.</div><div align="justify"><br /></div><div align="justify">Un'esplosione investe in pieno i robot.</div><div align="justify">Una luce luminosa, verde, che sembra illividire ancora di più l'inquietante cielo smeraldo che fa da sfondo al combattimento. </div><div align="justify">Mentre Venus e Dianan fanno in tempo a uscire dal raggio dell'esplosione, Mazinger Zeta, il Great Mazinger, Gaiking, Minerva X sono presi in pieno.</div><div align="justify">Jeeg non la evita nemmeno, ancora impegnati a martirizzare i suoi nemici. </div><div align="justify"><br /></div><div align="justify">La luce investe tutti e, per un momento, li acceca togliendo a chiunque ogni punto di riferimento.</div><div align="justify">Dai radar dei robot il primo a scomparire nel nulla e Gaiking, seguito a ruota da tutti quanti. </div><div align="justify"><br /></div><div align="justify">I principali piloti dell'Armata Mazinger si ritrovano chilometri e chilometri lontano, in Giappone. Lo scenario è più che familiare, per molti di loro: sono dalle parti di Yoshida, la città strappata dalle mani del Comandante Humanos proprio poco tempo dopo l'emersione della Fortezza delle Scienze dal suo esodo sottomarino durato un anno. Tutti, a parte forse Hiroshi (ancora in stato di choc per ciò che è successo prima e con la faccia sporca del sangue della piccola Mayumi), sono estremamente confusi e non riescono a dare spiegazioni. Per quanto si ipotizzi una sorta di attacco mentale, Maria è piuttosto sicura nell'affermare che quella in cui vivono è una realtà concreta. </div><div align="justify">Koji è il primo a cercare di stabilire una comunicazione con la base.</div><div align="justify">Nulla.</div><div align="justify">Quello che lascia stupefatto il pilota di Zeta, però, è sentire dopo tanto tempo dei canali radio. Canali radio sintonizzati su frequenze militari.</div><div align="justify">Dal Pilder, Koji cerca di comunicare con loro, per quanto i loro codici appaiano assolutamente sconosciuti e nuovi. </div><div align="justify"><br /></div><div align="justify">"Sono Koji Kabuto, dell'Armata Mazinger"</div><div align="justify"><br /></div><div align="justify">Canali vengono aperti, uno dietro l'altro.</div><div align="justify">"Signore? signore siete voi? dove siete?"</div><div align="justify">La voce dello stupefatto militare (assolutamente sconosciuto a Koji) sembra estremamente stupita di sentire il pilota di Zeta. Di più: continuando a parlare appare addirittura terrorizzata. Tetsuya, sul Great Mazinger, intanto ingrandisce la visuale su Yoshida: è diversa da come l'Armata l'ha lasciata e ora assomiglia molto più a una città restaurata. Sempre reduce da una guerra violenta, certo, ma in buona parte ricostruita.</div><div align="justify">"Ho una brutta sensazione", mormora Tsurugi a voce bassa.</div><div align="justify">"Voi chi siete?", chiede Koji al suo contatto radio, col cuore in gola.</div><div align="justify"><br /></div><div align="justify">"Signore non ricordate? Siamo l'Armata Mazinger e siamo a pochi chilometri dal fronte in cui stiamo combattendo l'Armata Getter"</div><div align="justify"><br /></div><div align="justify">Un pugno di panico si abbatte su Maria, Sanshiro, Koji, Hiroshi e Tetsuya. </div><div align="justify">Per quanto tremi al solo pensiero di saperlo, Koji chiede in che data si trovino. Di nuovo, la voce dello sbigottito militare risponde.</div><div align="justify"><br /></div><div align="justify">Fine 2006. Cinque anni dopo il combattimento con Angoras.</div><div align="justify">"Signore, dobbiamo mandarvi dei Great Mazinger?"</div><div align="justify">In quel piloti, i piloti inquadrano alcuni punti sul radar che sembrano essersi avvicinati alle loro coordinate con una velocità spaventosa. Tetsuya, in preda a presentimenti sempre più bui, trattiene il respiro: sono esatte copie (forse leggermente più piccole) del suo Great Mazinger, ma hanno dei numeri di serie per identificarli e - invece dei colori del suo robot - sono in una più cupa tinta nero/argento. </div><div align="justify">I Great Mazinger Mass Production per un momento appaiono intollerabilmente minacciosi e sinistri, volando lenti nel cielo, senza nulla che li faccia assomigliare a ciò che di positivo il gigante in Superlega NZ incarnava. </div><div align="justify">"Signore, da che robot state trasmettendo? non riusciamo a riconoscere queste frequenze"</div><div align="justify">"Trasmetto da Zeta... da Mazinger Zeta"</div><div align="justify">"Che cosa ne è stato di Zeta?", interrompe la voce di Tetsuya.</div><div align="justify">Il contatto di Koji, a questo punto, sembra farsi ancora più spaventata e tartagliante. </div><div align="justify">"Di chi è questa voce?"</div><div align="justify">"Sono Tetsuya Tsurugi"</div><div align="justify">"Signore, cosa sta succedendo? Prima ci dite che pilotate un vecchio robot, ora che il Capitano Tsurugi è con voi..."</div><div align="justify">Di nuovo Koji. "Rispondi soldato... cosa piloto di solito"</div><div align="justify">"Signore, tutti sanno che pilotate l'<em>Imperatore dell'Inferno</em>"</div><div align="justify">La risposta lascia tutti ancora più tesi di prima. "E' il nome di un Mazinger?"</div><div align="justify">"E' solo un soprannome, signore! Il suo vero nome è <strong>Mazinkaiser</strong>"</div><div align="justify"><br /></div><div align="justify"><img height="240" src="http://jackmonkey.altervista.org/bscap025.jpg" width="400" border="1" /><br /><br /></div><div align="justify">Koji, Sanshiro, Maria e Hiroshi accettano di incontrare l'Armata Mazinger nel quartier generale che, in piena confusione, scoprono essere situato in una Tokyo riconquistata ai Mikeros. Tetsuya, che continua a ripetere come tutto gli sembri estremamente sinistro, decide di volare per conto suo, esplorando il territorio. </div><div align="justify">Il paesaggio che si presenta agli altri, sembrerebbe dare piena ragione a Tetsuya. Un cielo nero sovrasta ogni cosa, solcato dalle venature verde smeraldo che filtra dalla coltre di nubi e che tanto assomiglia al cielo visto durante lo scontro con Angoras. Stormi di Great Mazinger Mass Production pattugliano ogni angolo dello spazio aereo sopra la città, vigilando su ogni cosa, quasi che il loro sguardo gelido si fermi sulle singole persone.</div><div align="justify">Enormi schermi sui palazzi riportano l'immagine confusa e disturbata di una sagome umana, che pare anch'essa tenere d'occhio qualunque cosa accada sotto i suoi occhi. E Jeeg trattiene un ringhio, quando vi riconosce la sagoma del padre.</div><div align="justify">E ovunque, ovunque, bandiere nere con una Z dipinta di rosso sopra, a sventolare come sudari. </div><div align="justify"><br /></div><div align="justify">Mazinger Zeta, Minerva X, Jeeg e Gaiking atterrano in uno spiazzo già predisposto dai militari. Non appena Koji scende dal Pilder, il consueto entusiasmo con cui sarebbe stato accolto un tempo, viene sostituito in pieno terrore tra la popolazione civile, peraltro allontanata con una gratuita violenza dai soldati.<br />Maria la sente questa paura... il terrore assoluto che segue ogni gesto di Koji, perfino quando ordina ai militari di smettere di picchiare quelli che si avvicinano troppo. Sente questo e sente l'assoluta sorpresa e incredulità nel vedere ancora operativi gli altri tre robot. Quello che si fa avanti, nella folla è il<a href="http://deidemoni.blogspot.com/2005/10/13-nuovi-amici-nuovi-nemici.html"> Generale Tavirevich</a>.</div><div align="justify">"Signore, Shiro Kabuto vi aspetta al <strong>Geo-Front</strong>. Lasciate che vi scortiamo" </div><div align="justify"><br /></div><div align="justify">I piloti vengono accolti su una jeep guidata dallo stesso Tavirevich e scortata dagli altri mezzi militari. Tutta la città, pesantemente militarizzata, non mette assolutamente a proprio nessuno.</div><div align="justify">Per spezzare il silenzio, Koji chiede se è possibile parlare con Sayaka.</div><div align="justify">Tavirevich finge di non sentire, rispondendo che tra poco saranno arrivati.</div><div align="justify">Maria, d'istinto, gli legge nella mente e ciò che legge le leva il sangue dalla pelle. Il Generale si sta chiedendo un modo diplomatico per ricordare Koji che <em>lui stesso</em> a bordo del suo Mazinkaiser ha ucciso Sayaka. </div><div align="justify">Prima che, a sua volta, possa decidere cosa sia meglio dire o non dire, la jeep arriva a un posto di blocco. A fermare le macchine sono sia soldati che uomini in una strana divisa, con dei complessi e altissimi caschi che coprono quasi tutta la parte superiore del capo. </div><div align="justify">Koji per un attimo ha un brivido: non è riuscito ad accettare nulla di questo mondo, ma che l'idea che l'Armata Mazinger che governa questo tempo possa aver ripristinato qualcosa di simile alle Maschere di Ferro, è più di quanto possa sopportare.</div><div align="justify">Eppure, non sono Maschere di Ferro. Sembrano perfettamente in sè, e non i soldati lobotomizzati che Kabuto si è trovato a combattere tante volte.</div><div align="justify">"E' una piccola formalità", spiega Tavirevich, quasi annoiato.</div><div align="justify">"Cioè?"</div><div align="justify">"Ci controlleranno per accertarsi che non siamo infettati da parassiti Vegan e ci lasceranno andare"</div><div align="justify">Maria guarda i suoi compagni, con gli occhi spalancati dal terrore. Lo stesso sguardo terrorizzato si riflette negli occhi di tutti quanti, quando i temuti esper al posto di blocco puntano contemporaneamente lo sguardo verso la loro jeep.</div><div align="justify"><br /></div><div align="justify">Basandosi sui ricordi raccontati da Daisuke, invece, Tetsuya arriva nei pressi del Laboratorio per le Ricerche Spaziali di Umon. Atterra nei pressi di una fattoria poco distante, in cui un ragazzino sta spalando del fieno. Quando il pilota del Great si avvicina, il ragazzo alza lo sguardo e Tetsuya non può fare a meno di riconoscere Goro Makiba.</div><div align="justify">Per quanto sia passato poco, sembra cresciuto, diventando un adolescente con lo sguardo indurito e sprezzante. La prima reazione nel vedere Tetsuya non è delle più positive, alimentando la segreta paura del pilota nel credere che l'Armata Mazinger sia degenerata in qualcosa di molto più terribile rispetto alle previsioni. </div><div align="justify">Goro è di poche parole, benché Tetsuya dica più volte che i fatti sono molto diversi da quelli che immagina. Da quanto racconta non solo il professor Umon non ha scelto di schierarsi da nessuna parte nella guerra, ma il suo centro - per scelta - rifiuta di disporre di guardie e personale militare, continuando a concentrare i suoi studi sul probabile arrivo degli invasori da Vega. Il pilota del Great parte da solo alla volta del Laboratorio, dopo aver chiesto, senza alcun successo, a Goro di accompagnarlo. </div><div align="justify"><br /></div><div align="justify"><img height="210" src="http://jackmonkey.altervista.org/postodiblocco.jpeg" width="400" border="1" /><br /><br /></div><div align="justify">Kabuto intanto, ordina seccamente a Tavirevich di farli passare, cercando di imitare il tono da dittatore che tutti si aspettano. Il tentativo ha evidentemente successo, perchè i soldati al posto di blocco sembrano per un momento assolutamente terrorizzati al solo suono della sua voce. Le jeep ripartono tranquille e marciano poco fuori Tokyo, in una struttura sorvegliatissima dai Great Mazinger Mass Production.</div><div align="justify">Il Geo Front appare come una base sotterranea che si estende in profondità per diversi chilometri, accessibili attraverso delle enormi piattaforme ascensore. Qui vengono portati anche Mazinger Zeta, Minerva X, i componenti di Jeeg e Gaiking, in attesa di riparazioni.</div><div align="justify">Qui, i rispettivi piloti rivedono Shiro Kabuto.</div><div align="justify">Shiro è diventato un militare arrogante, che sfrutta il suo cognome e il suo potere per tiranneggiare i suoi sottoposti, anche chi può vantare un numero di anni maggiori spesi a combattere rispetto a lui. Shiro all'inizio appare stupito nel rivedere Koji, soprattutto nel <em>non vederlo a bordo del Mazinkaiser</em>. Quando Koji gliene chiede il motivo, la risposta, estremamente inquietante, è che non è abituato a separarsene spesso.</div><div align="justify">E il tono sembra alludere a un legame col robot ben più sinistro dell'affetto incrollabile che Koji prova verso Zeta. </div><div align="justify">Ma è vedendo Maria, che squadra con palese disgusto (ricambiato dallo sguardo rabbioso e ostile della ragazza), Hiroshi e Sanshiro, che il giovane Kabuto si convince che quelli NON siano le stesse persone che lui conosce.</div><div align="justify">Nel 2006, infatti, di Maria si hanno notizie vaghe, di Hiroshi nessuna e di Sanshiro, si sa che dovrebbe essere morto.</div><div align="justify"><br /></div><div align="justify"><img height="300" src="http://jackmonkey.altervista.org/umondisbieco.jpeg" width="400" border="1" /><br /><br /></div><div align="justify">Anche Umon accoglie Tetsuya con sospetto.</div><div align="justify">Quando il pilota del Great inizia a fare allusione alla possibilità che lui e i suoi compagni abbiano viaggiato avanti nel tempo, il professore sembra accettare il tutto con meno stupore di quanto si potrebbe pensare. In fondo, già a proposito di Daisuke ha formulato un'ipotesi simile e, quando Tetsuya contestualizza il momento del salto temporale alla fine del duello con Angoras, sembra comprendere meglio la situazione.</div><div align="justify">Umon conferma infatti che, per cinque minuti, al tempo dello scontro col Generale delle truppe acquatiche di Mikeros, il Great Mazinger, Jeeg, Zeta, Minerva e Gaiking sono scomparsi dai radar, assolutamente svaniti nel nulla, per poi ricomparire di colpo confusi e senza la percezione o il ricordo del momento di "assenza". Umon fa riferimento anche a un caso piuttosto famoso, il <a href="http://www.webtre.it/Principale/Quadri/Philadelphia/Philadelphia.htm">Philadelphia Experiment</a>, che a suo parere ha molte analogie. Umon pensa anche che il tempo non sia un flusso continuo, ma ci siano diverse linee temporali parallele fra cui, in modi ancora sconosciuti, è possibile viaggiare.</div><div align="justify">Quando Tetsuya chiede cosa possa aver provocato il viaggio nel tempo, Umon afferma che - poco prima della presunta morte di Jeeg - la Fortezza delle Scienze era completamente satura di radiazioni G, aumentate esponenzialmente in seguito (e Tetsuya ricorda il cielo diventato di un colore innaturale) e totalmente fuoriscala al momento dell'esplosione di Angoras. E' probabile quindi che una livello di proporzioni immani di radiazioni G abbia causato tutto e che - forse - potrebbe far tornare indietro i piloti. </div><div align="justify">Arrivare a tali livelli di radiazioni, però, per Umon è molto difficile.</div><div align="justify"><br /></div><div align="justify">Tetsuya chiede come si sia arrivati a questo punto, nel futuro. Come l'Armata Mazinger abbia travistao gli ideali con cui era nata.<br />La risposta dello scienziato è molto amareggiata: Koji trovò Mazinkaiser poco prima dello scontro definitivo col Gran Maresciallo Inferno, e ne rimase completamente soggiogato, anche se il mastodontico robot offrì una rapida vittoria al resto dell'Armata. Dopo la sconfitta di Mikeros, il professor Saotome - leader dell'Armata Getter- avanzò delle pretese territoriali su certe zone del Giappone, sostenendo che solo grazie al suo robot (il misterioso robot rosso che l'Armata Mazinger ha visto in più di un'occasione) erano state difese prima della liberazione definitiva, zone che l'Armata Mazinger non volle cedere. da qui, il conflitto tra le due uniche vere superpotenze rimaste sul pianeta, che si trascina ancora adesso.</div><div align="justify">Lo scenario politico è questo: Great Mazinger Mass Production e Getter G Series si combattono senza esclusione di colpi in ogni parte del mondo, anche se il Giappone è rimasto il teatro più sanguinoso. L'Armata Mazinger è guidata da Koji Kabuto e - per la parte logistica - dopo la scomparsa di Yumi tutto è gestito da una complessa Intelligenza Artificiale che si propaga attraverso i computer quasi come un virus: il Programma Shiba, modellato a immagine del mostruoso padre di Hiroshi. Il Programma Shiba (o anche <strong>Machine Father</strong>) monitora ogni persona, decide le tattiche militari e gestisce ogni cosa come un terribile Grande Fratello. </div><div align="justify">Mikeros, non del tutto debellata, tiene ancora gli Stati Uniti (comandati dal Generale dei Morti, Hardias) e parte del sottosuolo terrestre.</div><div align="justify">Duke Fleed con Grendizer guida questa parte sotterranea di Mikeros (ribattezzata Fleed), che per ora è rimasta al di fuori di ogni scontro ed è apparentemente in contrasto con le forze di Hardias. La voce di Umon si incrina mentre lo dice, e lo stesso Tetsuya - ancora convinto che l'anima di Daisuke non abbia ceduto del tutto alle tenebre - si incupisce. A peggiorare le cose, una recrudescenza di casi di mutazione e di infestazione Vegan negli ultimi anni, ha scatenato una vera e propria caccia alle streghe dove nessuno è al sicuro.</div><div align="justify"><br /></div><div align="justify">A conferma di ciò, Umon mostra ciò che sugli schermi di tutto il Giappone viene trasmesso con una frequenza incessante. </div><div align="justify">Un uomo, in televisione proclama un terribile messaggio di morte.</div><div align="justify"><br /></div><div align="justify"><img height="264" src="http://jackmonkey.altervista.org/ryotelevision.jpeg" width="352" border="1" /><br /><br /></div><div align="justify"><em>POSSONO ESSERE ACCANTO A VOI, IN OGNI MOMENTO. LO SCOPRIRETE SOLO QUANDO SARA' TARDI E SARETE PERITI SOTTO LE LORO ZANNE ASSASSINE. VOSTRA MADRE, VOSTRO PADRE, VOSTRO FIGLIO... CHIUNQUE PUO' MUTARE DA UN MOMENTO ALL'ALTRO... DOVETE DENUNCIARLI O UCCIDERLI, PRIMA CHE SI NUTRANO DELLE VOSTRE CARNI!</em></div><div align="justify"><em><br /></em></div><div align="justify">L'uomo che parla è lo stesso che l'Armata Mazinger salvò anni prima sulle pianure del Kanto. Ryo Asuka. Secondo Umon, Asuka è il principale autore della caccia alle streghe contro persone sospette di sviluppare mutazioni.</div><div align="justify">Ma la rivelazione più terribile, per Tetsuya, è scoprire chi è la punta di diamante dell'Armata Getter. A bordo di uno dei Getter G Series (simili, ma affatto uguali al robot rosso che i Mazinger hanno visto tante volte) c'è <strong>Go Ichimonji</strong>, vecchio amico di Tsurugi ai tempi del suo ritiro spirituale a Edo. </div><div align="justify">Tetsuya chiede cosa ne sa stato di lui, in questo periodo. Se combatte a fianco dell'Armata Mazinger comandata dal terribile Kaiser.</div><div align="justify">Ciò che Umon risponde, lo rincuora in parte. Nessuno, infatti, ha più notizie certe di Tetsuya Tsurugi... quello che si vocifera, però, è che guidi un fronte di resistenza contro le mostruosità dell'esercito comandato da Koji Kabuto.<br /><br /></div><div align="justify"><img height="150" src="http://jackmonkey.altervista.org/go11.jpeg" width="200" border="1" /></div><div align="justify"><br /></div><div align="justify">Koji, Maria, Sanshiro e Hiroshi stanno nel frattempo ascoltando le stesse cose da Shiro, ma in un tono decisamente meno rabbioso di quello di Umon. Shiro è orgoglioso della pace che l'Armata MAzinger sta portando, anche se le notizie che porta sono terribili per chi lo ascolta: Sayaka, accusata di essere sul punto di mutarein un mostro come hanno fatto tantissime persone negli ultimi anni, è stata <em>soppressa.</em> Yumi, invece ha trovato la morte nella distruzione della Fortezza delle Scienze, abbattuta dalla <strong>Torre, </strong>la nera fortezza volante dell'Armata Gettere comandata dal noto terrorista <strong>Hayato Jin.</strong></div><div align="justify">Quando Maria chiede che fine abbia fatto il suo alter-ego futuro, la risposta evasiva di Shiro è che <em>adesso è con Duke Fleed, o almeno si potrebbe dire così</em>. Nulla di questa frase quadra per la telepate: nè l'evasività della risposta, nè il tono imbarazzato con cui è stata pronunciata nè tantomeno la scelta da parte sua di seguire il sedicente fratello dopo che, all'indomani del suo tradimento, aveva giurato di ucciderlo. Hiroshi, invece, non riesce a trattenere la furia, all'apprendere che tutto è controllato dal Programma Shiba. Il suo viso è ancora lordo del sangue della piccola Mayumi. </div><div align="justify">Sanshiro, al solito, non riesce a trattenere la sua irruenza e, all'ennesimo moto di superiorità ostentato da Shiro, non può fare a meno di farsi scappare un commento acido.</div><div align="justify"><em>Non ho mai picchiato un bambino... ma quando torneremo indietro, farò un'eccezione solo per te.</em></div><div align="justify"><em><br /></em></div><div align="justify">In realtà, Shiro sembra assolutamente ansioso di cavarsi di dosso i suoi strani ospiti: colui che adesso è alla guida del Mazinkaiser potrebbe reagire in maniera molto violenta di fronte a un'anomalia simile come quella che rappresentano e lui non vuole in alcun caso entrarci in mezzo. Non può offrire alcuna protezione a nessuno dei piloti, ma può fare in modo che il Mazinkaiser non li trovi subito, decidendo di abbatterli.</div><div align="justify">Maria lo ringrazia per aver fatto riparare i robot e aver dato loro un'opportunità di fuggire. </div><div align="justify"><br /></div><div align="justify"><em>- Se dovessero chiederti qualcosa e dovessi andarci di mezzo, al massimo rispondi che ti ho costretto io a farci fuggire con i miei poteri mentali.</em></div><div align="justify"><em>- Potrebbe davvero essere andata così, aliena</em>, è la fredda risposta del ragazzo, troncando la discussione.</div><div align="justify">Ignorando deliberatamente i modi del ragazzo, Maria lancia un ultimo avvertimento.</div><div align="justify"><em>- Non fidatevi troppo di Ryo... per quanto in passato mi piacesse... temo che nasconda qualcosa.</em> </div><div align="justify">Tra i piloti del nuovo esercito chiamato Armata Mazinger, Hiroshi riconosce Masaki Goda, il pilota che aveva scatenato la piccola rivolta alla Fortezza delle Scienze e con cui aveva stretto amicizia, dopo che questi aveva rischiato la vita per salvare Mayumi dall'attacco delle Gamia di Blocken.</div><div align="justify">Come gli altri, Goda è rigido e si sforza di non far trapelare i sentimenti in alcun modo.</div><div align="justify">Hiroshi si avvicina a lui, come niente fosse, e gli porge la mano. </div><div align="justify">"Masaki... non dimenticare. Non dimenticare mai". Se Hiroshi allude alla loro amicizia o allo spirito di ciò che era l'Armata Mazinger originale, è difficile dirlo. Dopo un attimo di stupore, Goda stringe il braccio di Hiroshi, tra lo stupore di tutti i suoi commilitoni, schierati con lui.<br /></div><div align="justify">Poco prima di partire, Koji prende da parte il fratello.</div><div align="justify">"Shiro... ti prometto che se torneremo, faremo il possibile per cambiare questo incubo"</div><div align="justify">La risposta di Shiro è allucinante. "E perchè?"</div><div align="justify"><br /></div><div align="justify">"Proprio per questa risposta"</div><div align="justify">Sopprimendo un brivido, Koji sale su Mazinger Zeta e decolla coi suoi compagni via dal Geo-Front.</div>Generale Nerohttp://www.blogger.com/profile/02124278584103975139noreply@blogger.com12tag:blogger.com,1999:blog-11900829.post-1163378518901571842006-11-12T16:41:00.000-08:002006-11-21T08:12:20.010-08:0030: in nome di Dio<div align="justify"><div align="justify"><br /></div><div align="justify"><img height="300" src="http://jackmonkey.altervista.org/bscap108.jpg" width="400" border="1" /></div><div align="justify"><br /></div><div align="justify">Tetsuya precipita a bordo del Great Mazinger, evitando di schiantarsi solo per l'intervento provvidenziale di Jun, a bordo di Venus Alpha.</div><div align="justify">Quando Tsurugi si sveglia, nell'infermeria della Fortezza delle Scienze, i ricordi sono molto confusi: i parametri di energia del Great che salgono vertiginosamente, un improvviso bagliore bianco e la visione confusa del falco luminoso che spesso preannuncia i suoi incontri col colossale straniero armato di jacknife. </div><div align="justify">Uno dei medici, davanti a lui, sta controllando le sue condizioni, ora assolutamente regolari. Nessuno riesce a spiegarsi cosa sia successo con precisione all'interno del Great nè a cosa sia dovuto l'improvviso svenimento di Tetsuya a bordo del robot. Solo il giovane pilota ha una sua idea in proposito, un'idea che gli rabbuia il volto.</div><div align="justify"><br /></div><div align="justify">Intanto Hiroshi, tornato alla base da prima ancora dei suoi compagni, sta come al solito accertandosi dei progressi di Miwa e Heinrich a proposito di Mayumi. Divisa tra ricerche e prove a bordo del Big Shooter, la ragazza non dorme da settimane. Heinrich, preso completamente dalle sue ricerche, appare invece molto più indaffarato e scostante del solito, concedendo solo un briciolo di attenzione alle domande di Jeeg. </div><div align="justify">La situazione, dicono i due scienziati, è assolutamente stazionaria. Nessuno è in grado di definire ancora un margine di sicurezza entro cui prevedere o meno la disattivazione delle nanomacchine che infestano il corpo della bambina.</div><div align="justify"><br /></div><div align="justify"><img height="200" src="http://jackmonkey.altervista.org/umon.jpeg" width="400" border="1" /></div><div align="justify"><br /></div><div align="justify">Mentre sono attende l'arrivo dei piloti dall'Incredible Power per un rapido addestramento, Koji Kabuto viene chiamato nella sala di controllo assieme agli altri dell'Armata Mazinger. Quando sono tutti dentro, Yumi accende un collegamento con un'ala di laboratori in cui stanno lavorando il dottor Umon e il dottor Tachibana. Entrambi hanno compiuto ricerche sia sul mostro che Mazinger Z ha portato dalla sede inglese della Human Alliance, sia sul reattore che Gaiking ha strappato al corpo di un mostro di Mikeros. </div><div align="justify">Umon, dati alla mano, mostra che sembra esserci un collegamento tra le due cose: sia il mostro che il reattore sembrano presentare la stessa radiazione. Una radiazione completamente sconosciuta agli strumenti di rilevazione all'interno della Fortezza, e che è stato possibile notare solo grazie al dottor Tachibana. Quest'ultimo la definisce<strong> radiazione G </strong>e dice che è stata la base degli studi del suo collega Saotome sui processi evolutivi. La radiazione G sarebbe in grado di accelerare o innescare alcuni processi evolutivi negli esseri viventi, ma la sua reale natura e la sua funzione ancora non sono affatto chiare. Umon stabilisce questo collegamento tra Mikeros e i mostri che sembrano aver infestato Londra, ma non solo.</div><div align="justify">Anche il massiccio bombardamento in seguito all'apparizione dell'esercito del Generale Nero, potrebbe essere stato compiuto con ordigni a radiazione G e anche i parassiti Vegan - almeno a giudicare dai dati provenienti dall'Area 51 - sembrano emettere una piccolo campo radioattivo simile. </div><div align="justify">Infine, poco prima di spegnersi e precipitare nel vuoto, anche il Great Mazinger sembra aver sviluppato per qualche momento un campo di radiazioni G.</div><div align="justify">Koji chiede a Yumi di controllare un'ultima volta la panoramica dal Monte Asama, dove dovrebbero esserci (almeno stando a Tachibana) il Centro Ricerche Saotome e il misterioso robot rosso che i nostri hanno già visto venir loro in aiuto contro Birdler. La situazione non sembra apparire differente: il centro è distrutto e, poco lontano, la carcassa del robot giace apparentemente abbandonata. </div><div align="justify">Febbrilmente, Tetsuya inizia a controllare i filmati d'archivio della prima volta che ha pilotato il Great Mazinger, che è anche stata l'altra volta in cui il robot non ha risposto ai suoi comandi. La situazione appare molto simile e, nel rivederla, Tetsuya si trova costretto a soffocare un moto di nervosismo: rivede lo sparuto ragazzino che era entrare al bordo del Brain Condor. Rivive la frustrazione del non riuscire a controllare il suo robot e la sensazione, gelida e tagliente, che quest'ultimo stia in qualche modo <em>giudicando</em> la sua debolezza. I parametri non segnano nulla di anomalo, però: nè bruschi picchi di energia nè tantomeno radiazioni.</div><div align="justify">"Devo salire a bordo del Great", sussurra a se stesso, ma abbastanza forte perchè lo sentano anche gli altri.</div><div align="justify">Yumi, come se avesse compreso cosa vuol fare, tenta subito di appellarsi al suo buonsenso: "Tetsuya, ti sei appena ripreso e Mikeros potrebbe attaccare da un momento all'altro. Non commettere imprudenze"</div><div align="justify">"Sto benissimo ora. E' importante che testi subito il Gureto, proprio in previsione della battaglia"</div><div align="justify">"Tetsuya, vengo con te", dice improvvisamente Koji.</div><div align="justify">Alle perplessità di Tsurugi, che dice di potersela cavare da solo, kabuto fa un sorriso irridente. "Non ti lascio andare da solo"</div><div align="justify"><br /></div><div align="justify"><img height="256" src="http://jackmonkey.altervista.org/bscap105.jpg" width="400" border="1" /></div><div align="justify"><br /><br /></div><div align="justify">Intanto, da Incredible Power arrivano i piloti coreani che sono riusciti a riprendersi dal combattimento precedente. Ritardando di poco la sua partenza al seguito del Great Mazinger, Koji li riceve insieme a Sosuke. A parte un esaltatissimo Sean, nessuno sembra particolarmente felice di intraprendere il proprio addestramento sotto lo sguardo vigile del cupissimo samurai. A Sosuke basta una sola prova di combattimento simulato per accorgersi che si trova davanti a piloti assolutamente improvvisati. </div><div align="justify">Gli scontri al simulatore si susseguono senza sosta uno appresso all'altro, ma per l'esasperato Sosuke il risultato non cambia molto: la maggior parte dei piloti sono ex civili che - trascinati in una guerra estremamente cruenta - reagiscono facendosi prendere dal panico. Solo Sean, il pilota di Goldwing, trasforma il suo entusiasmo per l'ingegneria bellica giapponese in una serie di urli spaventosi e attacchi assestati con troppa impetuosità e scarsa precisione. </div><div align="justify">Mentre allena i coreani, l'attenzione di Sosuke viene attirata da una figura che sta appena oltre la porta della sala simulatori, una figura che non sembra afre altro che attendere con molta pazienza. </div><div align="justify"><br /></div><div align="justify">Kosuke Utsugi, la sua vecchia guida spirituale e il capo della Yoshida post-Mikeros. </div><div align="justify">L'uomo che l'ha trasformata in un delirio di esecuzioni sommarie, in nome di Dio. Per i giapponesi prima della guerra, Utsugi è l'uomo che ha ucciso il suo stesso figlio, convinto che in esso si fosse incarnato lo spirito del Grande Re Demone Dante. </div><div align="justify"><br /></div><div align="justify">Con estremo rispetto, Sosuke lascia per un momento i suoi allievi a continuare ad allenarsi, avvicinandosi a Utsugi. I due si appartano in un angolo del corridoio un po' in disparte.</div><div align="justify"><br /></div><div align="justify">"Il nostro Signore Iddio mi è apparso", esordisce Utsugi.</div><div align="justify">Nemmeno per un momento, Sosuke è tentato di mettere in discussione una frase che, agli occhi di tutto il resto della Fortezza delle Scienze, apparirebbe surreale. Si limita a chinare la testa, come se non si sentisse degno di guardare il suo maestro negli occhi, mentre riferisce la parola di Dio.</div><div align="justify">"Il demonio ha già avvelenato questa Fortezza. Il demonio rischia di dividerci e insidiarsi tra noi. Oggi, quando tramonterà il sole pregheremo, ed Egli ci apparirà per illuminarci su come estirpare questa piaga. Fatti trovare nella mia cabina, mentre io radunerò gli altri"</div><div align="justify">Sosuke annuisce, stringendo emozionato l'elsa della sua katana, mentre il cuore gli batte all'impazzata. La voglia che il momento arrivi presto, è un luccicare ansioso del suo occhio.</div><div align="justify"><br /></div><div align="justify"><img height="300" src="http://jackmonkey.altervista.org/ppsanshiro.jpeg" width="400" border="1" /><br /><br /></div><div align="justify">Intanto, nell'infermeria, al suono costante delle macchine si intervalla quello di passi spediti. Tetsuya, in tuta da pilotaggio, raggiunge il letto in cui Sanshiro sta ancora in convalescenza. </div><div align="justify">Il pilota del Gaiking sembra addormentato ma, quando Tetsuya fa per avvicinarsi, spalanca improvvisamente gli occhi.</div><div align="justify">I due parlano a lungo. Tsurugi chiede una volta di più, se davvero Sanshiro e Gaiking si sono fusi, come sia successo. Sanshiro sembra stupirsi della risposta.</div><div align="justify">"Faccio fatica a concepire un momento in cui non eravamo una singola entità. E' nel destino di noi tutti, farlo". Alla risposta di Tetsuya, sul fatto che inizialmente la natura del robot e del suo pilota era molto diversa, Sanshiro sembra dare risposte più vaghe.</div><div align="justify">"Già quando ci siamo scontrati, mi sono stupito del tuo accanimento a combattermi. Non siamo troppo dissimili io e te"</div><div align="justify">Tetsuya stringe tra le mani il suo casco, senza dire una parola. </div><div align="justify">"Credo comunque che ognuno abbia il suo modo, di entrare più in sintonia col proprio robot. Non so quale sia il più adatto nel tuo caso", dice Sanshiro. </div><div align="justify">Il pilota del Great Mazinger annuisce: colpito da un'improvvisa intuizione, ha capito cosa deve fare <em>lui</em>. </div><div align="justify"><br /></div><div align="justify">Esce dall'infermeria, correndo verso l'hangar del Brain Condor. Quando vede Koji seguirlo, per l'ennesima volta lo prega di stargli lontano, perchè la sua prova potrebbe farsi molto pericolosa. Di nuovo, Kabuto lo liquida dicendogli che è proprio per quello che sarà lì, nel caso in cui le cose si mettano male. Tuttavia, quando entra nel Pilder, si accorge di una comunicazione in corso.</div><div align="justify">Non una comunicazione interna alla base.</div><div align="justify"><br /></div><div align="justify">QUI BASE VOLANTE <strong>ALPHARD</strong>, RICEVETE? QUI BASE VOLANTE ALPHARD, RICEVETE? PASSO!</div><div align="justify"><br /></div><div align="justify">Decisamente stupito, Koji accetta la comunicazione.</div><div align="justify">"Chi siete?"</div><div align="justify">"Grazie al cielo! abbiamo ricevuto <a href="http://deidemoni.blogspot.com/2006/07/27-human-alliance.html">la vostra trasmissione radio</a>. Abbiamo impiegato un po' di tempo per rispondere, perchè non eravamo sicuri che fosse una trappola dei mostri. Apparteniamo a quello che resta delle Nazioni Unite e stiamo raccogliendo quanti più profughi possibile! Vi prego, abbiamo bisogno di medici, abbiamo dei feriti gravi a bordo!"</div><div align="justify"><br /></div><div align="justify">Tra la diffidenza e lo stupore, Koji fornisce all'Alphard delle coordinate per un luogo in cui incontrarsi. Dopo aver allertato il personale della base, chiede a Shiro di seguirlo a bordo del Double Spacer e Jun su Venus Alpha. </div><div align="justify">I tre volano fino al luogo convenuto, vicino alla catena montuosa coreana dove l'Armata Mazinger e l'Armata Taekwon si sono rifugiati al sicuro dai Chip Kamoi.</div><div align="justify">L'Alphard non tarda ad arrivare: è una corazzata volante molto più piccola della Fortezza o del Drago. Koji chiede che venga trasmessa una planimetria della nave con tutto l'armamentario di cui dispone, in modo da evitare brutte sorprese.</div><div align="justify">L'ordine viene prontamente eseguito da quello che si presenta come <strong>Comandante Van Vorgel</strong>, e Koji scorta la nave alla Fortezza affinchè sia passata attraverso ulteriori esami.</div><div align="justify"><br /></div><div align="justify"><img height="300" src="http://jackmonkey.altervista.org/groipg06.jpg" width="400" border="1" /><br /><br /></div><div align="justify">Non appena viene dato il via libera, l'Alphard fa scendere sul ponte della nave i trasporti con i feriti. Molti sono così gravi che gli stessi medici dubitano di poter fare molto.</div><div align="justify">Van Vorgel viene portato da Koji nella Sala di Controllo, da Yumi. Sugli schermi, Koji non può fare a meno di notare il nuovo robot che lo staff coreano e quello giapponese stanno sviluppando in collaborazione.</div><div align="justify">Davanti a pilota e direttore, racconta di essere comandante di una nave progettata come appoggio nella guerra contro Hell, poco prima dell'improvviso attacco di Mazinger a Bados. Il suo equipaggio include membri di varie nazionalità. </div><div align="justify">Poco dopo l'invasione dei mostri di Mikeros, l'Alphard ha abbandonato ogni velleità militare e si è messa a recuperare profughi e feriti, in modo da offrire rifugio a tutti coloro che si sono trovati con le città occupate dai mostri. Benchè sia ben equipaggiata, aggiunge il comandante, l'Alphard ha sempre preferito mantenersi molto distante dagli scontri diretti, non sentendosi nelle condizioni di poter competere con le truppe di Mikeros. </div><div align="justify">Quando la nave ha captato il messaggio di Koji lanciato dall'Inghilterra, ha immediatamente pensato a una trappola. Poi, le condizioni dei feriti e la scarsità di personale medico sulla nave, hanno spinto l'equipaggio dell'Alphard ad azzardare un tentativo di comunicazione.</div><div align="justify">Yumi conferma l'ospitalità per i feriti della nave e la piena disponibilità del personale medico. La conversazione viene però interrotta dall'<em>esperimento</em> che Tetsuya sta tentando a bordo del Great Mazinger.</div><div align="justify"><br /></div><div align="justify"><img height="200" src="http://jackmonkey.altervista.org/bscap111.jpg" width="400" border="1" /><br /><br /></div><div align="justify">Il Great si porta a parecchi metri d'altitudine. </div><div align="justify">Oltre le montagne, molto sopra le torri più alte di tutte le basi radunate sulle cime della Corea.</div><div align="justify">Quando ormai è circondato solo da nuvole, la voce di Tetsuya risuona potente nel cielo.</div><div align="justify">"THUNDEEEER BREEEEAAAK!!!!"</div><div align="justify">Il Great Mazinger solleva entrambe le braccia. I fulmini scendono dal cielo e accumulano elettricità in entrambe le palme aperte del robot.</div><div align="justify">Accumulano.</div><div align="justify">Accumulano.</div><div align="justify">Accumulano. </div><div align="justify">Dal comunicatore, la voce di Yumi. "Tetsuya! cosa stai facendo?"</div><div align="justify">Tetsuya continua ad accumulare energia. Sempre di più.</div><div align="justify">"TETSUYA!"</div><div align="justify">L'abitacolo comincia a surriscaldarsi. I valori d'energia vanno al massimo.</div><div align="justify">"TETSUYA!!"</div><div align="justify">L'elettricità comincia a riversarsi ovunque, intorno al pilota, che stira le labbra in un sorriso pieno di sofferenza.</div><div align="justify">"Io... sono... più forte di... te"</div><div align="justify">Un rivolo di sangue gli scende lungo il labbro.</div><div align="justify">"Coraggio... è tutto... tutto quello che sai fare?"</div><div align="justify">Il sangue scende dalle orecchie, dal naso. Viene tossito in maniera convulsa, mentre Tetsuya rivive, lancinante, tutto il dolore di quando era costretto agli allenamenti disumana di resistenza all'elettricità.</div><div align="justify">La voce di Yumi, Koji e Jun, dal comunicatore, si fa sempre più debole, finchè non salta del tutto. Tetsuya, in preda a una sofferenza atroce, socchiude gli occhi mentre la vista gli si annebbia.</div><div align="justify">Come la volta in cui il mostro Psychogenie gli ha mostrato impietosamente il suo passato, Tetsuya rivede se stesso attraverso gli occhi del Great Mazinger: un bambino debole, spaventato, entrato nell'hangar per la prima volta mentre si stringe terrorizzato al Professor Kabuto. </div><div align="justify">Stavolta però, il bambino gli restituisce lo sguardo. </div><div align="justify">Nel delirio di dolore, Tetsuya non cessa di stringere i comandi. </div><div align="justify">Il bambino, nella sua visione, restituisce lo sguardo al colosso di Lega NZ. </div><div align="justify">E, alla fine, la sensazione è che sia il robot ad abbassare il suo. </div><div align="justify"><br /></div><div align="justify">Allo stremo delle forze, Tetsuya fa scaricare al Great Mazinger tutta l'energia elettrica accumulata, in un luogo dove non possa fare troppi danni, per poi cadere svenuto.</div><div align="justify"><br /></div><div align="justify"><img height="300" src="http://jackmonkey.altervista.org/bscap104.jpg" width="400" border="1" /><br /><br /></div><div align="justify">Stavolta la convalescenza del giovane Tsurugi è molto più breve, portandolo ad aprire gli occhi verso sera e di accorgersi, a sua volta, di molti nuovi "ospiti" all'interno della Base, alcuni dei quali in condizioni decisamente critiche.</div><div align="justify">E' verso sera che Utsugi si rivolge a Sosuke, mandandolo a chiamare nei suoi alloggi. Oshiba non è l'unico a recarsi dal suo Sensei. Molti degli sbandati e dei fanatici di Yoshida si trovano nella stanza dell'anziana guida spirituale, facendo una certa attenzione a non farsi notare troppo dalla sorveglianza. Tutti loro hanno croci, piccole bibbie. Kosuke Utsugi li lascia entrare senza dire una parola.</div><div align="justify">Intanto, Hiroshi sta parlando con Jun, per chiederle di allenarsi con lei. Ultimamente, nel viaggio da Berlino alla Corea, i due hanno scambiato ogni tanto delle chiacchiere, principalmente a proposito di tecniche di combattimento. L'unica volta in cui Hiroshi ha manifestato curiosità per il rapporto tra Jun e Tetsuya, la ragazza si è chiusa in un mutismo ostinato e piuttosto freddo. </div><div align="justify">In ogni caso, Jeeg afferma che il suo problema è nel calibrare bene la forza, considerato che - a causa della sua peculiare natura - anche un solo piccolo errore potrebbe uccidere un uomo e propone alla ragazza ad allenarlo in arti marziali che possano aiutarlo in questo, come l'aikido. Jun dice di non avere problemi e, tanto per continuare a parlare un po', propone a Hiroshi di mangiare qualcosa in Sala Mensa. </div><div align="justify">Qui, i due continuano a chiacchierare del più e del meno. </div><div align="justify">L'attenzione di Hiroshi, però, viene deviata su un ragazzo poco lontano da loro: è il ragazzo biondo che hanno salvato ormai da molto tempo, quello che sembra scambiare spesso qualche parola con Maria.</div><div align="justify">Ryo Asuka, che mangia da solo e appare piuttosto a disagio. </div><div align="justify">Nel frattempo, Koji sta badando come al solito alla manutenzione di Mazinger e degli altri robot danneggiati durante la breve schermaglia con i Chip Kamoi. Alla luce fredda dei neon della base, continua a studiare eventuali migliorie ai robot dell'Armata e a coordinare i tecnici per effettuare le riparazioni il prima possibile. </div><div align="justify"><br /></div><div align="justify">Sosuke e gli altri cominciano a pregare.</div><div align="justify">Il continuo rosario di invocazioni, nella loro stanza buia, viene ripetuto allo sfinimento. Biascicano senza fermarsi.</div><div align="justify">Finchè una luce non inizia a filtrare dagli oblò delle loro cabine, da sotto la porta. Una luce che sembra irradiata dal soffitto, dai muri stessi.</div><div align="justify">Sosuke alza lo sguardo, senza riuscire a credere ai propri occhi.</div><div align="justify">Silenziosamente, Utsugi continua a pregare.</div><div align="justify"><br /></div><div align="justify">Nella sala mensa, Jeeg e Jun vedono Ryo Asuka cadere per terra in preda alle convulsioni, improvvise e molto violente. Senza riuscire a capire cosa stia succedendo, Hiroshi si alza per vedere cosa stia succedendo.</div><div align="justify">Ryo alza lo sguardo verso di lui, fissandolo con due occhi terrorizzati e lucidi per la sofferenza.</div><div align="justify">Prima che Hiroshi possa fare qualunque cosa, una comunicazione da Miwa lo interrompe.</div><div align="justify"><br /></div><div align="justify"><em>Hiroshi... VIENI QUI PRESTO! Mayumi... la percentuale dei nanoidi sta salendo vertiginosamente!</em></div><div align="justify"><em><br /></em></div><div align="justify">Nell'infermeria, Tetsuya, vede gli strumenti cominciare a spegnersi, assieme a tutte le luci.</div><div align="justify">Eppure, non è un calo di energia.</div><div align="justify"><br /></div><div align="justify">Al contrario, nell'hangar di Zeta, Koji nota come il livello di energia dal proprio robot sia in vertiginoso aumento. In preda al panico, chiede al professor Umon se dalla Sala Controllo stiano rilevando attività di radiazioni G. La risposta atterrita dello scienziato è che tutta la Fortezza delle Scienze sembra essere irradiata dalle radiazioni: quando però a Umon viene chiesto di rintracciare la fonte delle radiazioni, nè lui nè tutta l'equipe di scienziati riescono a dare uan risposta: è come se fosse la Fortezza stessa a irradiare. </div><div align="justify">Considerandola l'unica soluzione possibile al momento, Koji entra nel Pilder e sale a bordo di Mazinger Zeta, pronto a prenderne il controllo.</div><div align="justify"><br /></div><div align="justify"><em>IO SONO DIO. </em></div><div align="justify"><em>IO SONO IL VOSTRO SIGNORE.</em></div><div align="justify"><em>ASCOLTATE LA MIA PAROLA.</em></div><div align="justify"><em><br /></em></div><div align="justify">La voce sembra rimbombare nella testa di ognuno dei fedeli nella stanza di Utsugi. </div><div align="justify"><br /></div><div align="justify"><em>SIETE CIRCONDATI DA DEMONI.</em></div><div align="justify"><em>IL DEMONIO ALBERGA VICINO A VOI, CONDIVIDE LO SPAZIO IN CUI DORMITE E MANGIATE.<br />STERMINATELO!</em></div><div align="justify"><em>UCCIDETE IL DEMONIO!</em></div><div align="justify"><em>IO GUIDERO' LA VOSTRA MANO! IO, DIO, AIUTERO' I MIEI FEDELI A ELIMINARE I DEMONI!</em></div><div align="justify"><em><br /></em></div><div align="justify">Mentre gli altri ancora faticano a comprendere se quello che stanno vedendo o sentendo sia vero o no, Sosuke prende la katana tra le mani e lancia uno sguardo a Kosuke Utsugi.</div><div align="justify">"Vai, figlio mio"</div><div align="justify"><br /></div><div align="justify">Hiroshi guarda atterrito Mayumi in preda a quello che sembra l'ultimo attacco prima della trasformazione.</div><div align="justify"><em>Dotaku Project in progress. 96%</em></div><div align="justify"><em>Dotaku Project in progress. 97%</em></div><div align="justify">"Uscite da questa stanza", dice Jeeg a Miwa e Heinrich, ancora nella camera di Mayumi.</div><div align="justify">Entrambi, risolutamente, restano lì.</div><div align="justify">"USCITE!"<br />"Non possiamo, Hiroshi", dice Miwa, con la voce strozzata dal pianto.</div><div align="justify"><em>Dotaku Project in progress. 98%</em></div><div align="justify">Mayumi cade di colpo svenuta.</div><div align="justify">Il maledetto conto alla rovescia sembra essersi interrotto per l'ennesima volta. </div><div align="justify"><br /></div><div align="justify">"Signore... dove sono Hiroshi e Maria?"</div><div align="justify">Koji, al comunicatore con Sosuke, non riesce a capire il senso di quella domanda.</div><div align="justify">"Adesso non ha importanza! Sta succ..."</div><div align="justify">"IL DEMONIO, signore. Bisogna fermare il DEMONIO. Ma me ne occuperò io, non dovete preoccuparvi..."</div><div align="justify">Koji scende dal Pilder, preoccupato eccome sia dal tono folle del pilota di God Mazinger che dalla piega imprevedibile che stanno prendendo gli eventi.</div><div align="justify">Ma prima che si lanci correndo alla ricerca di Sosuke, un suono lacera l'aria.</div><div align="justify"><br /></div><div align="justify">L'allarme.</div><div align="justify"><br /></div><div align="justify">In filodiffusione, la voce del dottor Yumi.</div><div align="justify">"<em>Koji,</em> <em>Tetsuya, Maria, Jeeg, Sosuke! ai vostri posti da combattimento! Mikeros sta lanciando la sua offensiva! anche il Generale Angoras si è unito personalmente!"</em></div><div align="justify"><em><br /></em></div><div align="justify">Koji resta per un secondo incerto sul da farsi. Poi torna a correre indietro, verso l'hangar di Zeta, mentre - dirigendosi ai propri rispettivi robot - gli altri piloti fanno lo stesso. </div><div align="justify"><br /></div><div align="justify"><img height="300" src="http://jackmonkey.altervista.org/bscap107.jpg" width="400" border="1" /><br /><br /></div><div align="justify">Hiroshi sta correndo verso l'hangar del Big Shooter.<br />Improvvisamente, da una zona d'ombra, un lieve riflesso di luce. Preso alla sprovvista, Hiroshi non riesce a spostarsi, mentre Sosuke abbatte su una sua gamba un colpo di katana.</div><div align="justify">Uscendo dall'ombra, si limita a guardare l'uomo d'acciaio con uno sguardo folle.</div><div align="justify">"Demonio", sibila. </div><div align="justify">"Sosuke, sei impazzito?"</div><div align="justify">Il samurai riparte all'attacco. Stavolta la reazione di Hiroshi è fulminea e riesce a evitare il colpo e rispondere con un colpo, dato con poca forza per evitare di uccidere il pilota del God Mazinger. Sosuke, cadendo a terra rivolge all'uomo d'acciaio uno sguardo carico d'odio. </div><div align="justify">"<em>Sosuke! Jeeg! cosa state facendo! stanno attaccando!". </em>La voce di Tetsuya, al comunicatore, viene completamente ignorata.</div><div align="justify">I due si girano intorno. Sosuke si lancia di nuovo contro Hiroshi, in uno scontro assolutamente impari. Jeeg riesce ad afferrargli un polso, quello del braccio con cui Sosuke impugna la katana, e inizia a stringerlo con forza. </div><div align="justify">Nonostante la forza sovraumana impressa dal cyborg, il samurai non accenna nemmeno a lasciare andare la spada. Con un sorriso folle continua a spingerla e poi, in un ultimo slancio di resistenza sovraumana, spinge via l'uomo d'acciaio, riuscendo a liberarsi.</div><div align="justify">"Mandate delle guardie! Sosuke è fuori controllo! è impazzito!"</div><div align="justify">Un altro scambio di colpi fa da eco ai rumori dei soldati della Fortezza che si avvicinano tempestivamente. Non appena vedono la scena, puntano le armi indifferentemente addosso a entrambi.</div><div align="justify">Sosuke si volta verso di loro, con un'espressione ormai completamente allucinata.</div><div align="justify">"Lasciatemi fare. Lo sto facendo per voi. Per ognuno di voi"</div><div align="justify">"Fermo!!", urla una delle guardie.</div><div align="justify">In tutta risposta, Sosuke si lancia contro Hiroshi.</div><div align="justify">La punta della katana tocca il petto del cyborg. Il samurai urla, mentre la sua faccia si contrae in una maschera di puro odio. La spada, sotto lo sgomento generale, penetra nel compatto corpo d'acciaio del cyborg.<br />Per quanto sembri impossibile, in un momento che sembra eterno, Sosuke spinge con una potenza assolutamente sovraumana la lama dentro al corpo di Hiroshi. Scintille cominciano a zampillare dalla ferita aperta e un olio nero e limaccioso che sembra sangue. </div><div align="justify">Hiroshi urla di incredulità e dolore.</div><div align="justify">In un ultimo sforzo, urlando a squarciagola, Sosuke affonda la spada nel corpo meccanico di Jeeg. Le braccia del cyborg iniziano a muoversi a scatti, in preda a un cortocircuito. </div><div align="justify">Poi, Hiroshi si spegne e si abbandona ancora infilzato dalla katana.</div><div align="justify"><br /></div><div align="justify">"E' MORTO! FINALMENTE E' MORTO! IL PRIMO DEMONIO DI QUESTA BASE E' MORTO!"</div><div align="justify"><br /></div><div align="justify">Le urla di felicità di Sosuke, che ancora stringe la katana, sono soffocate dal rumore degli spari delle guardie, che crivellano di colpi il suo corpo. </div><div align="justify">Il cadavere di Sosuke cade accanto a quello di Hiroshi, uniti da una lama di odio eterno.</div><div align="justify"><br /></div><div align="justify">Intanto, sulle spiagge coreane, il Generale Angoras osserva Mazinger Zeta, Minerva X e il Great Mazinger volare verso di lui.</div><div align="justify">"Venite... è da molto che aspetto questo momento..."</div><div align="justify">La sua bocca da squalo si apre in un sorriso irto di zanne. </div><div align="justify"></div><div align="justify"><br /><br /></div><div align="justify"></div><div align="justify"><br /></div><div align="justify"></div><div align="justify"></div></div>Generale Nerohttp://www.blogger.com/profile/02124278584103975139noreply@blogger.com17