martedì, dicembre 06, 2005

18: il cielo sopra Berlino


NdGenerale: in attesa dell'immagine di copertina ho messo questa "provvisoria"
L'Armata Mazinger si avvicina all'Europa, tra mari che si fanno sempre più neri e una nebbia che pare ricoprire ogni cosa.

Andare ad aiutare uno dei luogotenenti di Hell, uno che ancora una volta ha instaurato un regime tirannico di terrore con le sue Machine-Beast, è qualcosa che disgusta i più e che scatena ricordi molto lontani... ricordi che si vorrebbe dimenticare da tempo.

Hiroshi va indietro con la memoria, il giorno in cui tagliò il traguardo per l'ennesima volta a una corsa di Formula 1. Ricorda il momento in cui scende tra la folla festante e la piccola Mayumi (che all'epoca lo seguiva fedelmente in ogni gara) tra le braccia, sorridente.
Poi i tecnici che arrivano con le facce scure...

Hiroshi, c'è qualcosa che dovresti vedere... sta succedendo in Giappone.

E lui, che entra nei box, pieni di gente che sta guardando inorridita da un piccolo televisore in bianco e nero.

Sanshiro ricorda una sua partita di baseball, in Giappone. La folla col fiato mozzato mentre lui si prepara a lanciare eliminando un altro battitore.
Poi il cielo che diventa scuro, un vento che sembra spazzare via tutto quanto. Dei fulmini dembrano incrinare il gonfiore delle nuvole stesse, mentre l'emozione che il pubblico aveva prima, lenta, si trasforma in paura.

Alla Fortezza delle Scienze, Tetsuya e Jun si stanno allenando in palestra, quando suona l'allarme, e tutti sembrano correre verso la Torre di Controllo.
I due sono stati cresciuti fin da bambini sapendo che prima o poi dovranno combattere contro un esercito di mostri vomitati dalle viscere della terra. E' tutta la vita che vengono preparati a questo.

Nella Torre di Controllo, Kenzo Kabuto sta guardando con occhi freddi il monitor che dà sulla Baia di Tokyo. Tetsuya va vicino a lui, pronto già a partire.

Capo... sono loro? sono arrivati?

Il dottor Kabuto, continuando a fissare lo schermo, scuote la testa.

No, Tetsuya... questo non ha nulla a che vedere con Mikeros.


Dal mare, sotto gli occhi atterriti di centinaia di giapponesi che sono usciti dalle case non appena hanno visto l'acqua iniziare a ribollire, due orrendi giganti di metallo fanno la loro comparsa.
Uno scheletro, armato di due affilatissime falci.
Una sorta di mostro a due teste, che gli sorge proprio accanto.

Una delle falci dello scheletro vola in mezzo ai palazzi di Tokyo, tranciandoli a metà.
Gli occhi del mostro a due teste brillano di un mortale raggio in grado di sciogliere persone, strade, case e automobili.

Tetsuya, fremente, guarda verso il dottor Kabuto.
Capo, mi faccia uscire col Great Mazinger! Non possiamo lasciargli distruggere tutto.

Il dottor Kabuto alza una mano verso di lui, a dirgli di aspettare.
Un'ombra scura si erge tra i palazzi di Tokyo. Gigantesca.

ROCKETTO PUUUUUNCH!!!!



Un pugno metallico si abbatte contro lo scheletro, perforando ogni cosa gli si pari davanti, grattacieli compresi, abbattendo col solo impatto una delle sue due falci.
Poi torna indietro verso il gigante nero, la Fortezza d'Acciaio.

Una piccola piattaforma vola all'altezza del viso dei due mostri.
Un uomo col volto tagliato tra una metà maschile e una femminile parla con una voce che sembra il sovrapporsi di due differenti.



COME OSI? Io, il BARONE ASHURA reclamo Tokyo come dominio di Bados, a nome del DOTTOR HELL!

Il vetro della cabina di pilotaggio si apre. Il pilota di Mazinger Zeta punta un dito verso il Barone e urla con tutto il fiato che ha in gola.

BARONE ASHURA! NON TE LO LASCERO' FARE!

Mazinger e i mostri meccanici corrono l'uno verso gli altri, separati da un muro di fuoco che sembra farsi sempre più alto e rovente...

Berlino è vicina. I ricordi riprendono a farsi sfumati.
Koji, ha fatto montare un'amaca per dormire sopra Mazinger Zeta. Da lì, è in grado di vedere Sanshiro che sempre più spesso sale sul Gaiking e sta a occhi chiusi quasi in meditazione.
La meditazione, però, è tutt'altro che rilassante. Via via che procede, Sanshiro sente sempre più la rabbia e la frustrazione per quello che è successo ai suoi genitori. Poi, la rabbia diventa più generale, un nervosismo capace di esplodere contro chiunque o qualunque cosa. Il pilota è spesso costretto a uscire dal suo robot per lunghi periodi di tempo, per ritornarvi successivamente in modo da diventare una cosa sola col suo robot.



Nel frattempo, iniziano le prime "lezioni" di autocontrollo di Maria. La ragazza ha fatto di tutto per creare un ambiente tranquillo e confortevole, prendendo del cioccolato per Mayumi e presentando tutto come una sorta di gioco. Gioco a cui partecipano Miwa e (imbarazzatissimo) Hiroshi.
La prima cosa che i tre fanno è mettersi a disegnare, su consiglio di Maria, il giorno in cui si sono sentiti meglio nella loro vita.
Miwa disegna, arrossendo visibilmente, un'astronave che assomiglia al Big Shooter con un omino che vi si butta raggomitolandosi in aria. Hiroshi fa un sorriso divertito, riconoscendo nella scena la prima volta che la ragazza ha guidato la navicella di supporto.
La mano di Hiroshi all'inizio si blocca sul foglio. Se pensa a qual'è stato il suo momento più felice, disegnerebbe una macchina da Formula 1 che sfreccia su una pista, la bandiera a scacchi, la folla che si alza in un applauso a fine gara. Oppure il podio, con Mayumi in braccio, tra bottiglie di champagne e giornalisti asserragliati. Ma non può, per non correre il rischio di svelare alla bambina la sua identità. Per non sconvolgerla, finora le ha detto di essere solo un grande amico di Hiroshi, non Hiroshi stesso. E finché non troverà un modo per riprendere le sue fattezze da essere umano, invece del mostruoso cyborg cornuto in cui l'ha trasformato suo padre, le cose dovranno restare così.
Così disegna il momento in cui ha ritrovato Miwa e Mayumi nella distrutta Yoshida. Effettivamente, il miglior momento della sua "nuova" vita.
Mayumi fa un disegno molto simile... prima disegna una creatura mostruosa, che - con un brivido - Hiroshi e Maria riconoscono come il Comandante Humanos. Poi disegna Hiroshi che la prende per una mano e la porta via dall'incubo, proteggendola.
Maria dice alla piccola di tenere stretto il senso di pace e di serenità che le ha dato quel momento, di tenerlo da parte per i momenti più bui. Maria è anche l'unica che non ha ancora fatto un disegno e Mayumi, dopo essersene accorta, insiste perchè anche lei ne faccia uno.
All'inizio anche lei resta un po' nell'incertezza. Poi, si disegna mentre si sveglia al mattino, col sorriso sulle labbra, in una cameretta qualunque di una qualunque ragazza della sua età.



Mayumi regala la sua opera d'arte a Hiroshi. Il ragazzo, per un momento avrebbe voglia di piangere dalla commozione, ma il suo freddo corpo da cyborg non gli permette di versare alcuna lacrima, solo di comprimere sempre di più ogni emozione dentro di sè.
Poi la bambina disegna un uomo con un monocolo. Con un senso di fastidio, Hiroshi riconosce il dottor Shiba, padre di entrambi.

Quando gli ospiti stanno per uscire dalla sua stanza Maria si vede Mayumi che la prende da parte, dicendole di volerle parlare ancora. Maria, dicendo con un sorriso che lei e la signorina devono ancora parlare, la prende da parte.

Mayumi ancora finisce le scorte di cioccolato di Maria fino a sporcarsi la faccia. Poi le fa qualcosa che teme possa preoccupare Jeeg. E' una spina di metallo, che le esce dalla carne dell'indice. Con un'espressione un po' impaurita, dice che già una volta le era venuta qualcosa di simile. Maria dice di non preoccuparsi... a tutti capita qualcosa di strano. A lei capita di parlare col su robot, ad esempio. Allora, Mayumi le chiede se un giorno Maria la farà parlare con Minerva X, ma la telepate abbozza una risposta un po' vaga, senza promettere alla fine nulla.
La bambina rimane un po' a parlare a Maria. Le dice che Jeeg è più che un amico... che vorrebbe tanto che fosse suo papà, mentre Miwa la sua mamma. Maria si mette a ridere e le suggerisce di dirlo ai due. Poi, prepara mentalmente Hiroshi al fatto che Mayumi le deve parlare della spina di metallo, in modo che il cyborg non abbia visibili reazioni preoccupate.



Intanto, al ponte è il tempo delle partenze. Schwartz e i suoi salutano Koji e Daisuke, ringraziandoli per tutto quello che hanno fatto e augurandosi di tornare presto a combattere insieme. Quando il maggiore americano chiede che fine ha fatto Tsurugi, Koji risponde abbastanza frettolosamente, dicendo che è dovuto partire per una missione di cui non è autorizzato a dare particolari. Comprendendo il segreto militare a cui è abbastanza abituato, Schwartz saluta entrambi i piloti (con un Daisuke piuttosto sulle sue) e parte sullo Stilvas, seguito dai suoi uomini, a bordo di alcuni dei robot di Tachibana confiscati al Drago Spaziale e al dottor Tachibana stesso.
I partigiani americani non sono i soli a lasciare la Fortezza... molto timidamente, senza alzare lo sguardo da terra, i piloti di Taekwon V e Mazinger X chiedono il permesso di tornare in Corea, visto che la Fortezza non sembra intenzionata a prestare soccorso nell'immediato. La reazione di Koji è di palese disprezzo, con Daisuke che cerca di mitigare la tensione. Il pilota di Mazinger Zeta non ha mai perdonato la morte di uno dei ragazzi che stava addestrando, Kurobe, solo perchè loro non hanno avuto il coraggio di scendere in campo coi loro robot.

Per l'utilità che avete avuto qui, potete andarvene anche subito.

I piloti non fiatano in risposta. Quando si voltano per andare negli hangar, Koji ne chiama uno.
Kim, uno dei due piloti del Taekwon V, si volta, vedendo il pilota di Mazinger che gli porge la mano destra.
Rasserenato da quello che sembra un gesto di riconciliazione, gliela stringe. Quello di Koji è però tutt'altro che un cenno d'amicizia: Kim si ritrova infatti una foto nella mano.
Una foto scattata a Kurobe.
Con un'espressione funerea, la ripone in una tasca e se ne va senza dire più nulla.

Dopo pochi minuti, i due robot coreani solcano lo spazio aereo sopra la base. Taekwon V accenna a un saluto, che gli viene restituito solamente da Daisuke.

Hiroshi va intanto a preparare un messaggio vocale per Mayumi. Insieme a MoriMori, Sewashi e Nossori, campiona la sua voce in modo da renderla irriconoscibile e da dare l'idea di star trasmettendo da una rete molto disturbata. Nel messaggio dice che sta bene e che si riabbracceranno quando la guerra sarà finita e sarà tornata la pace. Le dice anche di fidarsi di Jeeg (il nome con cui la bambina ha imparato a conoscere il cyborg) e che lui è suo amico. Quando finisce, e mentre sta riversando tutto su CD, si chiede cosa farà veramente, finita la guerra.
Senza trovare una sola risposta.

Intanto negli hangar c'è l'ennesima discussione tra Daisuke e Hikaru. Per una volta, il pilota di Grendizer fa alla ragazza i migliori auguri per quando si dovrà decollare davvero, ma - come spesso accade - non viene affatto creduto. Hikaru pensa che si tratti sempre di una battuta sarcastica e rimarca orgogliosamente i suoi progressi al simulatore. Sempre più spesso, chiede conferma a Koji, il quale vorrebbe essere da tutt'altra parte piuttosto che laggiù e che, valutando obbiettivemente, crede che per quanto la ragazza sia in effetti più brava degli esordi, ancora forse non potrebbe affrontare un mostro di Mikeros in battaglia.
Come al solito, la discussione prende tinte sempre più vivaci e accese, in cui il pilota di Mazinger Zeta viene preso sistematicamente da un'Hikaru che chiede continue conferme sulle sue capacità e da un Daisuke che lo accusa di aver plagiato la ragazza con il suo perenne fanatismo per la lotta.
A bordo del Gaiking, in meditazione come al solito, un sempre più seccato Sanshiro impone il silenzio più volte. Alla terza, la risposta di Hikaru - sempre più tesa - è decisamente pessima.

Dacci un taglio, schiavetto dei mostri!



L'atmosfera si ghiaccia all'istante. Koji dice a Hikaru di chiedere scusa a Sanshiro, paralizzato dalla rabbia. Daisuke, quando vede la ragazza obbedire, le dice invece di piantarla di prendere ordini dal pilota di Zeta e che per una volta ha detto una cosa giusta. Quando Sanshiro con rabbia gli urla di ripetere, Daisuke non fa che rimarcargli il suo passato di rastrellamenti e subordinaggio verso Mikeros.
Il pilota del Gaiking scende dal robot e fronteggia quello di Grendizer.
Velocemente l'atmosfera si surriscalda e i due finiscono per picchiarsi davanti a un pubblico (formato da militari e civili) che sembra molto più interessato a vederli combattere che non a dividerli. Daisuke ne esce malconcio, pagando il prezzo della sconfitta.
Koji, per spezzare la tensione, chiede a Hikaru e Grace di prendere le tute di pilotaggio e di iniziare un collaudo degli Spacer.
Il pilota di Mazinger ha una divisa differente da quella che indossa quando pilota la Fortezza d'Acciaio. E' una tuta azzurra, che gli nasconde in parte il volto.
Boss, Nuke e Moocha, quando gliela vedono indossare, si mettono a sghignazzare apertamente in faccia a Koji, facendogli una fotografia.

Con una punta d'emozione, Koji inizia a far decollare il suo Spacer (il Double Spacer), canticchiando una canzone improvvisata sul momento...

Corre su un disco volante, sembra quasi una stella filante...



I tre Spacer schizzano via, in cielo, con una velocità che sulle prime lascia piuttosto spiazzato Koji, abituato a una manegevolezza di gran lunga minore. I tre provano ogni genere di manovre, con Grace che guida il Drill in maniera spericolatissima, per quanto estremamente sicura di sé e Hikaru che a volte sembra avere qualche difficoltà. Il Marine Spacer si inabissa più volte, emergendo con una velocità eccessiva, rischiando una volta di entrare in piena collissione col Double.


Il volo, comunque, malgrado le prime incertezze sembra procedere a meraviglia, diventando verso la fine uno spettacolo per tutto il personale della Fortezza, radunato sul ponte.

Maria nel frattempo si allena con una Jun sempre più nervosa e taciturna. Nel corpo a corpo, il pilota di Venus non risparmia a Maria nessun colpo, nemmeno tra i più sleali. Maria incassa e, essendo diventata più brava a combattere proprio grazie alla rude partner di Tetsuya, riesce molto meglio di una volta a restituire i colpi.
E' Hiroshi a interromperle per un momento per fare ascoltare a Maria il messaggio che ha intenzione di fare ascoltare a Mayumi.
Quando l'allenamento finisce, Jun mette una mano sulla spalla di Maria, ringraziandola. E' la prima volta che dimostra un minimo di contatto e di calore verso qualcuno.

Beh, non te la sei cavata male!

Koji accoglie l'atterraggio di Grace con un grande sorriso. I due parlano di come si sono trovati al collaudo e del fatto che, benché dovrà ancora allenarsi molto, Hikaru sembra davvero avere le capacità per diventare un ottimo pilota. Poi, il pilota di Mazinger guarda Gaiking e fa un sorriso.

- E voi volevate abbattere Mazinger con quel coso?
- Per me ce l'avrebbe fatta benissimo, replica Grace, prendendolo in giro.
- Mmm... credo che tu non sia poi così brava come pensavo, col Drill Spacer...
- Allora vorrà dire che tornerò a pilotare il Nessack con Sanshiro
- Per me invece hai voglia di farti offrire un caffé alla mensa...

I due continuano a battibeccare tra loro, con un'intesa che sembra stia lentamente crescendo...

L'atmosfera sembra rilassarsi un minimo alla Fortezza delle Scienze. Finché, di buon mattino, i piloti non vengono chiamati sul ponte.
Sono le 4, e il cielo è un groviglio di oscurità e nebbia.
L'Europa si stende come una lingua di terra più nera del nero, davanti alla possente fortezza semovente.
L'idea del dottor Kabuto, che fa radunare tutti i piloti in Sala Controllo è quella di far uscire i robot più forti dell'Armata Mazinger, di scorta alla Fortezza delle Scienze, in modo da dare dimostrazione al Conte Blocken del potenziale offensivo di cui dispone la Base, per maggiore impatto psicologico. Daisuke all'inizio accoglie con perplessità l'idea di volare in formazione senza Tetsuya, quello che ha dimostrato di essere più di altri una sorta di capo.
La risposta del Direttore è molto dura: i piloti e i robot fanno parte dell'Armata Mazinger e non dell'Armata Tsurugi ed è loro dovere cavarsela anche in difficoltà. Ma i veri problemi accadono quando Sanshiro e Koji si presentano in ritardo, non ancora vestiti in divisa.
Sanshiro chiede se è possibile avere del caffé e il dottor Kabuto lo aggredisce dicendo di comportarsi da pilota e di eseguire gli ordini, prima che a lui e a quelli del Drago non vengano revocati i privilegi - che sottolinea immeritati - di cui godono alla base. Soffocando un moto di rabbia, Sanshiro sale sul Gaiking, non prima di aver chiamato spregiativamente Kabuto dottor Frankenstein.



Il trattamento riservatoa Koji non è affatto migliore. Il Direttore lo rimprovera aspramente per il ritardo e gli dice seccamente che è finita l'ora di comportarsi come un bambino. Altrettanto tagliente, Koji gli chiede come si permetta di venire a dargli ordini dopo che per anni lo ha ignorato facendo sparire tracce di sé.
Dopodiché, dicendo di non invidiare affatto quello che ha passato Tetsuya, si mette rabbiosamente ai comandi di Zeta.



Tra la Torre di Controllo alla Fortezza delle Scienze e quella di Berlino è un susseguirsi di comunicazioni e di permessi per sorvolare lo spazio aereo. I robot sono ombre nere, dagli occhi brillanti, che volano circondando come un sinistro stormo la Fortezza delle Scienze. Due Machine Beast, le stesse che hanno aiutato l'Armata contro Birdler, fanno scorta fino alla capitale tedesca. Jeeg, rimasto di vedetta sul ponte della Fortezza, vede sotto di sè Rain X1, che fa da scorta terrestre.
Benché Sanshiro e Daisuke partino verso le Machine Beast, comunicando di non avere bisogno di alcuna scorta, da loro non arriva alcuna risposta. E' Koji a ricordargli che - essendo integralmente macchine - non sono in grado di comunicare. Questo però non sembra essere ugualmente valido per Rain x1, il cui volto da bambina (che non cessa di lasciare interdetto Sanshiro, l'unico a non averla ancora vista) li fissa ogni tanto con palese curiosità.

Berlino è sotto di loro, ed è uno spettacolo agghiacciante.
Per un attimo, i veterani dell'Armata hanno l'impressione di aver compiuto un passo indietro nel tempo, ed essere tornati a Yoshida, con i suoi camion militari pieni di soldati, le sue fabbriche in costante attività, che sporcano il cielo di nubi scure e puzzolenti. Enormi riflettori scrutano ciecamente in mezzo al buio in cui il livido mattino è ancora immerso. Fanno sembrare ancora più spettrali le bandiere con la svastica nazista, che mollemente sventolano da macerie sventrate a colpi di bombardamenti. Berlino sembra rigurgitata da un passato che avrebbe dovuto rimanere cancellato per sempre.
Koji rivede le Croci di Ferro con cui ha combattuto per anni, schierate lungo il larghissimo spiazzo in cui far atterrare base e robot. Il suo primo impulso sarebbe di distruggerle tutte con un ben assestato colpo di Breast Fire.
Jeep su jeep sembrano portare soldati sul luogo di atterraggio dell'Armata Mazinger. Dalla Fortezza, scendono Kabuto, Umon e Yumi con una scorta di qualche soldato, Jun e Hiroshi, ritornato alle sue dimensioni umanoidi.
L'attenzione dei soldati si calamita immediatamente sulla ragazza di colore, lasciando trasparire un'ostilità ghiacciata. Kabuto, per evitare imbarazzi e problemi chiede al pilota di Venus di tornare a bordo della Fortezza, scatenando ancor più il risentimento di Koji, per il quale comportarsi in questo modo significa dare ragione a uno stupido razzismo. Jun, abituata a obbedire ciecamente alle parole del Direttore fa quello che le si dice, dopo aver lanciato uno sguardo carico di rabbia ai soldati.



Ad alleggerire la tensione, da una jeep scende il famoso dottor Heinrich, forse uno dei più brillanti luminari europei e mondiali in fatto di robotica. Il suo aspetto appare sulle prime ben poco rassicurante, essendo anche il suo volto gravemente deturpato da ferite e cicatrici di ogni genere. Rain x1 gli rivolge alcune parole in tedesco a cui lui risponde, nella stessa lingua.
Poi si rivolge ai piloti, dicendo che suo compito è scortarli fino al palazzo del Fuhrer, il Conte Blocken. Daisuke, si slaccia la tuta di pilotaggio, facendo intravedere una sua maglietta con un simbolo anti-nazista, ricordo del suo passato da no-global. La cosa non sembra provocare emozioni nelle inespressive Croci di Ferro, fredde quanto il suo corpo gemello dei tempi della guerra con Hell, le Maschere di Ferro.
I nostri, iniziano un triste e silenzioso giro panoramico di una Berlino distrutta, piena di povera gente, civili che sembrano in condizioni di povertà e perenne paura e che guardano i soldati con un'espressione di costante sottomissione.

Il palazzo di Blocken è adesso in un bunker sotterraneo, al riparo dalle esplosioni che sconvolgono il popolo berlinese.
Una guardia precede la delegazione dalla Fortezza delle Scienze, annunciandone i membri.

Fateli entrare




Il Conte è in ombra, davanti a una tavola imbandita con ogni ben di dio. Imbandita con cibi che comunque, data la sua natura di cyborg, non mangerà nemmeno.
Per Koji non è cambiato nulla, da qunado il Conte Blocken era uno dei suoi più odiosi nemici: l'invasione di Mikeros non ne ha incrinato il sorriso sicuro di sè nè ha reso più opaco il lampo crudele dei suoi occhi. Blocken è ancora il sanguinario nazista che organizzava festini in cui civili innocenti erano alla mercè delle sue pervesioni, lo spietato comandante che gettava i soldati inefficienti in pasto ai suoi dobermann e il fedele scherano del maledetto scienziato che ha mietuto più vite umane di ogni altro. Come se questo non bastasse, sembra anche incredibilmente divertito dalla situazione in cui si trovano coloro che sono giunti ad aiutare un vecchio nemico
I piloti dell'Armata Mazinger fremono dalla voglia di affrontarlo, più che giungere in suo soccorso, e quando il Conte li saluta sardonicamente come i suoi "nuovi alleati", Koji lo zittisce con rabbia, dicendogli di venire al punto senza aggiungere una sola parola di più.
Maria sonda telepaticamente la mente delle Croci di Ferro, per vedere se anche loro sono state sottoposte allo stesso trattamento lobotomizzante tipico delle vecchie truppe di Hell e di quelle di Mikeros. Non riesce a distinguere un solo pensiero autonomo, provenire da quei corpi. Traendone le sue ovvie conclusioni, mentalmente comunica la sua scoperta a tutti i suoi compagni.
Blocken intanto spiega brevemente la situazione: l'Europa è nelle mani di Yuri Caesar, il Generale di Mikeros delle Armate Umanoidi. Caesar ha conquistato una larga parte dell'Europa occidentale (contendendola al Generale Rigarn, che domina sull'Europa dell'Est) in una serie di battaglie estremamente veloci e violente. Solo ultimamente, la spavalderia del Generale sembra essersi attenuata, come se una mente più portata alla tattica suggerisse le sue mosse.

- Li conosci bene, i mostri di Mikeros... gli dice cupamente Koji.
Il Conte non sembra fare una piega e sorride.
- Mi sembra ovvio.

Adesso Yuri Caesar sta ammassando truppe da tutte le sue province, in un attacco - che si prevede doversi verificare entro le prossime due settimane - teso a spazzare l'unica nazione ancora in grado di resistere, la Germania. La più grande risorsa tedesca, un esercito di Machine Beast e soprattutto Rain x1, potrebbero non essere in grado di contenere l'attacco. E d'altra parte, bastano solo due settimane prima che venga completata l'opera di una grande corazzata da guerra che, a detta di Blocken, ribalterà le sorti della guerra contro Mikeros.
Blocken con un cenno, invita l'Armata a seguirlo nel cantiere che la sta costruendo. Nessuno sulle prime si muove e Koji pretende che le Croci di Ferro si tolgano l'elmetto. Con un'artificiosa meraviglia, il gerarca dà ordine.
Nessuno sembra essere reduce dalla tipica operazione di lobotomia delle truppe nemiche.
Eppure, le percezioni di Maria sono state molto chiare.
Forse, non c'è semplicemente molta differenza tra soldati mostruosi senza più anima, e convinte SS fedeli a un padrone mostruoso, senza più individualità.



Dalle ombre si staccano anche tre figure, rimaste nel buio finora.
Sono tre bellissime ragazze bionde, prototipo perfetto per il concetto d'arianità del Conte. Hanno uno sguardo totalmente inespressivo e algido.
Yumi, Koji, Sayaka e tutti quelli che hanno combattuto Hell, trattengono il respiro riconoscendo le Gamia Q3, androidi assassini realizzati dal Barone Ashura, profondamente letali e temibili.

-Le hai ricostruite?, chiede Koji, con rabbia.
- Perchè non sfruttare le uniche cose buone che il Barone ha fatto? è la risposta divertita del Conte.

Poi, come se l'orrore non bastasse, il Conte dice che le Gamia sono dissimulate in grande numero tra la popolazione tedesca. Se l'Armata Mazinger tradirà il patto di alleanza, a farne le spese saranno civili innocenti, fatti a pezzi dai sanguinari robot.
Daisuke, al colmo della rabbia, minaccia direttamente il gerarca.



BLOCKEN! quando sarà finito tutto questo tornerò per te!

Il Conte, insensibile alle minacce, porta tutti fuori dal bunker. Ad aspettarlo c'è una lussuosissima fuoriserie, su cui sale accompagnato da una Croce di Ferro che gli fa da autista.
Gli altri, ancora indignati dalla disumanità del gerarca, lo seguono sulle jeep militari fino al cantiere.

E' un cantiere estremamente grande, presidiato dai soldati di Blocken come nemmeno i suoi appartamenti personali. Dentro, il gerarca li porta a una sorta di sala di controllo piena di schermi.
Di nuovo, si compiace nel raccontare la sua ricerca della fonte d'energia che muove le parti meccaniche dei mostri di Mikeros. Uno schermo si accende: un mostro combattente femminile, col ventre squarciato e le mani e i piedi incatenati alle pareti di un enorme hangar. La scena è ributtante, anche per i nemici dell'Impero Sotterraneo... anche se ne subiscono sottilmente il fascino, soprattutto Sanshiro, ancora furioso per la sorte riservata dal Generale Nero a sua madre.
Blocken riprende a spiegare. Grazie a quell'energia, dice, è stato possibile costruire la corazzata definitiva, una versione avanzata della Gool che creò ai tempi della guerra contro Mazinger. La nuova fortezza volante, Demonica, è virtualmente inattaccabile e dall'enorme potenziale offensivo. Ha solo bisogno di due settimane di tempo, per essere completata... tre settimane in cui dovrà difendersi dal feroce attacco di Yuri Caesar.
Il dottor Kabuto chiede del tempo per riflettere. Koji, invece, si rivolge direttamente a Blocken:

- Blocken! E' toccato al Barone Ashura... poi al Dottor Hell... poi al Duca Gorgon... prima o poi LA PAGHERAI ANCHE TU!

Blocken non fa una piega. Quando Hiroshi lo fissa minacciosamente, abbozza un sorriso.
"Ti conosciamo bene... Hiroshi Shiba", dice. Il cyborg rimane interdetto, nel constatare che il perverso gerarca sa benissimo chi è. Ma a nulla valgono le sue continue richieste di spiegarsi meglio... Blocken resta silenzioso e, senza troppe parole, fa accompagnare l'armata fuori.
Ad attenderli, oscurando il sole all'orizzonte, appena nato, c'è la sagoma gigantesca ed inquietante di Rain x1, che riporta gli eroi alla base.

La situazione, alla base, è estremamente cupa. Mentre Daisuke continua a chiedere a gran voce di lasciare il nazista al suo destino, Koji chiede al padre cos'abbia la Germania di così importante, per cui si debba anteporre la sua liberazione a quella di altre terre occupate, come la Corea o gli Stati Uniti, considerato che il loro antico avversario potrebbe rivoltare la sua spaventosa arma contro l'Armata Mazinger stessa. Kenzo Kabuto non lo dice esplicitamente, ma il sistema controllo satellitare di cui dispone Blocken sarebbe un vantaggio notevole nella guerra contro Mikeros, permettendo di tenere d'occhio lo spostamento delle truppe e la situazione nelle altre nazioni. La decisione del Direttore di aiutare la Germania appare quindi molto decisa, benché i più atenti non fanno fatica ad accorgersi che nemmeno il misterioso dottore è completamente a suo agio in questa situazione. I piloti, però, insistono perchè la vita dei civili tedeschi non venga minacciata dagli incubi meccanici di Blocken.
Vengono stipulate condizioni non negoziabili da dare al gerarca: la disattivazione immediata delle Gamia Q3 e il permesso di accogliere all'interno della Fortezza delle Scienze e del Drago Spaziale il maggior numero di civili, in modo da tenerli al sicuro, malgrado il paradosso di considerare sicuri due corazzate, di cui una progettata esplicitamente per entrare in combattimento.

Le condizioni vengono poste al Dottor Heinrich, contatto con il sovrano del Nuovo Reich. Lo scienziato non si pronuncia, dicendo che la Fortezza avrà una risposta entro sera.

Hiroshi, intanto, sempre più roso dal dubbio che in Germania ci sia la risposta al suo passato, agli esperimenti di suo padre e alla possibilità di salvare se stesso e Mayumi, esce dalla base, cercando di soddisfare i suoi interrogativi...

Nel suo hangar, al buio, con solo la presenza del suo gigante d'acciaio a schiacciare la stessa oscurità e il silenzio, Koji si rivolge a Mazinger.
Presto... la pagherà presto.
Per un attimo, il giovane pilota ha l'impressione di scorgere un lampo negli occhi del robot.
Un lampo di rabbia.