martedì, febbraio 27, 2007

34: la più difficile delle decisioni



Decine di Getter emergono dalla terra, circondando Mazinger Zeta e Koji Kabuto.
"Sono qui per parlare".
La voce di Koji rimbomba dagli amplificatori di Mazinger. I Getter, robot dalla forma longilinea e dal colore azzurro, restano in silenzio per qualche momento. I trapani con cui si sono scavati una via per venire in superficie stanno ancora vorticosamente girando.
Senza lasciare il tempo di avvicinarsi, i robot si separano in decine di navicelle, ricomponendosi nei più familiari giganti rossi, a circondare Koji tagliandogli ogni via di fuga.
"Così sono questi i famosi Dragon... davvero brutti", ghigna Koji, nel Pilder. Poi, rivolgendosi di nuovo agli altri:
"So che state pensando! datemi il tempo di spiegare al vostro comandante"
"LUI E' MIO!"


Uno dei Getter si stacca dalla squadriglia, per scaraventarsi addosso a Mazinger. Koji non desidera dare inizio a un combattimento e si limita a mettersi in posizione di guardia, per parare i violentissimi pugni che gli vengono rivolti dall'avversario.
"Hai ucciso tutti, figlio di puttana! Ti ammazzo, giuro che li vendicherò uno ad uno!"
"Non sono io, idiota! Non sono nemmeno sul Mazinkaiser!"
Dallo stesso robot, una voce femminile si fa sentire.
"Go, piantala! C'è qualcosa di strano... informiamo il comandante Jin"
Il Getter non sembra accennare a smettere. "Tu non c'eri... non puoi capire, Sho!"

"Dragon Series Alfa1 e 2, fermate Go"

La voce, freddissima, arriva dal cielo, ancora più in alto di Mazinger e degli altri robot. Liberatosi dal Getter che lo stava attaccando, Koji alza lo sguardo sopra di lui.
Una tetra base volante, nera e monolitica, si erge sopra di lui, uscita dal suo riparo tra le montagne.
"Che tu sia davvero Koji Kabuto o no - dice una voce dall'interno della gigantesca corazzata - suppongo tu abbia parecchio da raccontarci. Ti do il permesso di entrare. Sono io il comandante dell'Armata Getter, Hayato Jin"
Koji sgrana gli occhi, incredulo. "Hayato Jin...? il terrorista?"



Nel cuore di Fleed, i lavori di ricostruzione dei robot (specialmente del Great Mazinger, che più di tutti ha subìto danni), procedono incessamente. Per quanto i ritmi di lavoro siano però impressionanti, è evidente che i soldati del regno sotterraneo hanno attrezzature inferiori a quelle dei laboratori terrestri: esclusi i cupi mostri di Mikeros, molti dei quali adesso militanti sotto la bandiera di Duke Fleed, ben poche sono le creature che giustificano uno staff tecnico abile in meccanica e robotica come quello della Fortezza delle Scienze o del Laboratorio Fotoatomico.

Ovviamente, il più impegnato di tutti è Tetsuya, che sta coordinando le riparazioni del robot e sta provvedendo a camuffare di nuovo il Brain Condor per renderlo sempre più somigliante a quello dei Mass Production.

I nostri sono ancora impegnati nelle riparazioni e nel discutere una strategia per l'immediato futuro, quando le allucinanti creature accanto a loro alzano in sincrono la testa, come per ascoltare un richiamo. Tutte quante, quindi, interrompono ogni minima attività e si dirigono verso la caverna centrale, che ospita il "trono" di Duke Fleed. Anche Maria avverte qualcosa, simile a un richiamo mentale.
"Che sta succendo?", chiede Tetsuya, con un certo sospetto.
Anche Hiroshi presta attenzione a quello che sta accadendo, con un'espressione ben poco rassicurata e rassicurante. Troppo poco tempo, per lui e per chi come lui viene direttamente da cinque anni prima, è passato dal tradimento del sedicente Principe di Fleed. Troppo poco per fidarsi e per accogliere ogni cosa succeda nel suo regno con qualcosa di diverso dalla preoccupazione.
"Li sta chiamando tutti", sussurra Maria... l'unica del piccolo gruppo, per i suoi poteri e la sua mostruosa affinità con Duke Fleed, a percepirne il richiamo.

Per un attimo, il corpo di Maria si irrigidisce. Tutto, la strana architettura che si fonde alla roccia, le ombre sui muri, la sensazione di oppressione... tutto sembra riportarla ai sogni che faceva poco dopo essersi unita all'Armata Mazinger... gli stessi sogni condivisi al tempo da Daisuke Umon, che lasciavano a intendere un qualche strano legame tra i due.

Tetsuya, perplesso ma decisamente incuriosito, si accoda alla fila dei mostri insieme a Maria, lasciando per conto loro Sanshiro e soprattutto Hiroshi, sconvolto per tutto ciò che ha visto fino ad ora e decisamente bisognoso di essere lasciato in pace.

La sala del trono è gremita di creature. Non solo lo sguardo di Tetsuya si posa su di loro, ma anche su uno spettacolo forse addirittura più sinistro.
Nelle pareti di ghiaccio della caverna, come in quelle di tutto il regno sotterraneo, sembrano essere incastrati e imprigionati altri mostri ancora. Tetsuya li guarda decisamente perplesso: alcuni assomigliano solo vagamente ai tremendi abitanti di Fleed e alle creature di Mikeros. Sembrano molto più simili...
Il respiro di Tetsuya si strozza nella gola.
Quei mostri, ibridi tra creature differenti, assomigliano per certi versi al Duca Gorgon. Ai mostri trovati nei laboratori della Human Alliance. E alla Marchesa Yanus, l'essere che per tanti anni lui ha conosciuto come dottoressa Asamiya, e che - senza poter farci nulla - tuttora considera parte integrante della strana famiglia che, con Kenzo Kabuto e Jun, si venne a formare nella sua infanzia scandita dagli addestramenti.



Le sue riflessioni sono scandite dal tono basso e cupo del pilota di Grendizer, seduto sul trono accanto a Grace e alla soldatessa dai capelli verdi.

"Sarò molto breve. Tutti noi, in un modo o nell'altro, abbiamo deciso molti anni fa che avremmo difeso la Terra a ogni costo. Il nostro pianeta non sarebbe andato in mano agli invasori, per nessuna ragione al mondo. E' per questo che abbiamo iniziato la nostra lunga, paziente attesa dei Vegan. Per questo, quando arriveranno, combatteranno contro di noi"
Mormorii cominciano a spargersi per la sala.
Un velo di inquietudine che sembra identico a quello provato dagli esseri umani, in circostanze simili.
"Tuttavia - prosegue Duke Fleed - non sono i Vegan, la peggior minaccia che adesso deve correre il nostro amato pianeta. L'Armata Mazinger, lo è. I loro soldati non si fermeranno finché non avranno distrutto tutto, consumato ogni cosa.
"Per questo - prosegue dopo una pausa che lascia spazio a un nervosismo sempre crescente - io oggi decido questo.

Fleed entra in guerra contro l'Armata Mazinger e contro l'Imperatore dell'Inferno"

Adesso i mormorii vengono coperti da urla di spavento e di protesta.
Uno dei mostri prende parola, urlando a gran voce che la guerra non riguarda loro, che l'unica cosa che porterà sarà la morte del Principe prima di scontrarsi contro i Vegan.
Maria, dal canto suo, lancia un breve messaggio telepatico a Duke Fleed, sperando che la stia ascoltando.
Hai fatto la cosa giusta, credimi.
Duke Fleed, impercettibilmente, sembra annuire verso di lei in risposta.



Anche Tetsuya sta per prendere la parola, quando succede qualcosa che per un momento lo lascia inorridito, mentre per gli altri presenti pare essere uno spettacolo abituale.
Il corpo di Grace si inarca all'indietro, come all'indietro vengono rovesciati gli occhi. Il corpo, sotto la veste sembra ribollire e - dopo un istante - le mani della ragazza corrono a lacerarla a unghiate, mostrando il corpo nudo.
Nel ventre di Grace, sembra esserci in rilievo il volto di una donna dallo sguardo indecifrabile. Tetsuya non riesce a capire chi sia, non avendola mai vista, ma il sussurro di Maria - accanto a lui - vale più di molte, lunghe spiegazioni.
"E' il volto di Himika..."

Himika parla e la sua voce pare sovrastare quella di ogni altro.
"Il Principe ha ragione. Questo non è più solo un problema degli esseri umani. E' qualcosa che coinvolge tutti quanti. Non temete: non verremo stroncati prima dell'avvento dei Vegan. Conoscete la mia profezia, sapete che posso guardare nel futuro. Duke Fleed affronterà i Vegan, nell'ultima battaglia che determinerà la nostra sopravvivenza o la loro"

La folla sembra rimanere in silenzio. Poi, le urla ritornano a essere un brusio e il brusio torna a essere silenzio. Sembra sia proprio il silenzio, il segno che la decisione di Duke Fleed è stata accettata.
"Potete andare, adesso", dice lui.
Grace pare calmarsi e copre il volto di Himika coi brandelli della veste, rabbrividendo di freddo e restando assolutamente ammutolita.



Tetsuya e Maria rimangono.
"Perchè hai scelto di aiutarci, alla fine?", chiede il pilota del Great, ancora sicuro che - nell'anima oscura del compagno di un tempo - brilli ancora un briciolo di umanità.
"Per le ragioni che ho spiegato prima. Mazinkaiser è una minaccia al momento peggiore di Vega"
Resta in silenzio per qualche momento. "E perchè forse Koji ha ragione. Voi l'avreste fatto"

"E che storia sarebbe, quella della profezia?"
Duke Fleed scuote la testa. "Himika me la raccontò poco tempo dopo essermi unito alle sue truppe Jamatai. Dice che combatterò l'ultima battaglia decisiva contro i Vegan"
Tira su una manica della sua tuta. "Se fosse così, i Vegan dovrebbero arrivare in fretta. Non ho molto tempo"



Sul suo braccio, una ferita che pare infetta.
Tetsuya la guarda, annuendo gravemente. E' Maria che però dà voce ai suoi pensieri. "E' ciò che resta del mio parassita Vegan, quando hanno unito i nostri corpi... vero?"
Duke Fleed annuisce. "Si fa strada dentro di me, giorno dopo giorno. Quando arriverà al cervello, sarà la fine e dovrò essere ucciso"
La soldatessa dai capelli verdi scosta lo sguardo. L'espressione dura come al solito sembra far posto a un'ombra di dispiacere.
"Abbiamo bisogno di fare in fretta, allora - dice Tetsuya - e abbiamo bisogno che tu ci dica qualunque cosa possa agevolarci, dalla sconfitta di Angoras ad ora"
"Non intendo dirvi tutto. Alcune cose è bene non le sappiate adesso"
"Non puoi deciderlo per noi! Non puoi sapere se quelle cose possono cambiare le sorti di questo conflitto"
"Non lo farebbero in bene, credimi"
Molto più amareggiato che sarcastico, Tetsuya chiede come possano fidarsi di qualcuno che non mostra nemmeno più il proprio volto.
Per tutta risposta, Duke Fleed allenta l'elmo.

Maria, più del pilota del Great, resta col fiato sospeso.
Qualcosa in lei vorrebbe non guardare... qualcos'altro, altrettanto potente, non riesce a farle chiudere gli occhi.
Entrambi i piloti trattengono un urlo, nel vedere il viso del principe di Fleed.

Non diversamente dal Barone Ashura, metà del volto appartiene a Daisuke Umon. L'altra metà a Maria. Ciò che Duke Fleed è diventato - nè l'una nè l'altra persona - guarda Tetsuya e Maria con la solita aria gelida, spezzata appena da un sottile sorriso privo di gioia. Poi, si rimette il casco e riprende a parlare, più per spezzare il silenzio che altro.
"Sappi solo questo: da quanto abbiamo visto decine di Mass Production vengono portate al Geo Front sul Monte Fuji, ogni giorno". Aggiunge inoltre che proprio sul Monte Fuji sembra esserci una concentrazione di Mass Production superiore a quella di ogni altro luogo controllato dall'Armata.
Tetsuya riflette per un momento, ancora intento a lasciarsi alle spalle la visione tremenda del volto di Duke. "Decine, hai detto? Non esiste abbastanza Japanium per una costruzione così massificata"
Duke Fleed annuisce. "Infatti non sono in Japanium. Quelli che vengono portati al Geo Front sono costruiti in una lega d'acciaio molto resistente. Ma non sono in Japanium"
"Ma allora cosa...", sussurra Tetsuya, senza riuscire a capire. Indiscutibilmente, Tetsuya è convinto di aver combattuto contro Mass Production in Lega NZ, per la capacità della corazza di assorbire i suoi attacchi, non contro robot in leghe più comuni. Duke Fleed scuote la testa, facendo tacitamente capire che la cosa sfugge anche alla sua comprensione.

Duke accetta comunque di tornare a pilotare Grendizer e, come prima cosa, di usarlo per capire cosa si cela nel Monte Fuji e captare il sistema di comunicazioni in codice dei loro ormai comuni nemici.
Tetsuya torna a occuparsi dei preparativi. Prima di andarsene, si volta verso Duke.
"Cosa sono questi esseri incastrati nel ghiaccio?"
Duke Fleed, ancora per una volta, non da una risposta chiara. "Sono molto antichi. Più antichi ancora del mio popolo. Ed è bene che non si risveglino, per il bene di tutti noi"



Maria, uscito Tetsuya, non accenna ad andarsene.
"Devi imparare a controllare quel mostro che coviamo al più presto... per il bene di entrambi", dice gravemente Duke.
"In tutti questi anni siamo riusciti a farlo, almeno una volta?", chiede lei.
Duke scuote la testa. "Ne abbiamo ottenuto un parziale controllo. Possiamo tenerne le redini, perfino usarlo contro i nostri nemici... ma la nostra vita è limitata"
Per Maria non è una grande novità. Per questo, annuisce, come si potrebbe annuire a una notazione già ben nota.
"Posso insegnarti a controllarlo. Ma sarà orribile. Sarà qualcosa di spaventoso, un'eredità di paura che ti lascerò"
"Sono abituata alla paura", dice Maria a voce bassa.
Poi riflette per qualche momento. "Ricordi Ran? Ran Asuka?"
Alla negativa risposta di Duke Fleed, Maria non sembra essere sorpresa. "Immaginavo che qualcosa fosse andato rimosso. Ran mi scrisse una lettera, prima di morire. Ho ripensato a quella lettera solo di recente, vedendo da vicino i mostri di Mikeros.
"In un punto cita i nomi di Yuri Caesar, di Hardias... sono Generali che non poteva conoscere. Non li avevamo ancora incontrati allora. Avremmo combattuto con Birdler di lì a poco dopo, il primo che abbiamo sconfitto... e gli appunti di Juzo Kabuto, in cui venivano citati i nomi dei Sette Generali, li conoscevamo solo noi primi piloti e Yumi"
Duke Fleed non sembra estremamente sorpreso, ma non aggiunge nulla.
"Ho visto che uno dei Generali, Rigarn, è passato dalla tua parte - riprende Maria - Credi che potrei parlargli?"
"Potresti - dice Duke Fleed - ma stai molto attenta. Come voi non avete dimenticato le vittime che ha provocato Mikeros, loro non hanno dimenticato le vittime causate dagli umani"
Maria annuisce.
Resta in silenzio, ancora un po'. "Hai dimenticato proprio tutto?"
Invia a Duke Fleed, con la telepatia, qualcosa che non ha mai confidato a nessuno. Un segreto che ha tenuto per sè e se soltanto.
"No, questo non l'ho dimenticato", dice Duke.
"Avrei creduto di sì", risponde lei, stupita, prima di andarsene.

Tetsuya, intanto, rflette su tutto quello che i piloti hanno imparato dell'agghiacciante futuro che li aspetta, insieme a Hiroshi.
Con una logica fin troppo inesorabile, tutto sembra combaciare alla perfezione. Molti dei disastri accaduti in questo futuro sono il frutto delle scelte sbagliate dell'Armata Mazinger. Come se le paure e le paranoie dei piloti della squadra, portate alle conseguenze più estreme, avessero dato vita all'inferno che si è venuto a creare.
"Una sola cosa non mi torna...", mormora Tetsuya.
Hiroshi lo guarda, in silenzio. "Cosa?", chiede infine.
"Perchè tu, nel passato, avresti dovuto andartene dalla Fortezza delle Scienze, ai tempi della Corea?"



Il cyborg da una risposta molto vaga, tornando nel suo silenzio.
Nemmeno lui sa la risposta, anche se pensa vada cercata nel dolore senza via d'uscita seguito alla morte di Mayumi. Ignorando lo sguardo interrogativo del suo amico Tsurugi, Hiroshi decide di tenersi ancora per sè, il segreto tremendo alla base della sua "resurrezione" in seguito allo scontro con Sosuke.
In silenzio, ripensa alle cose che gli ha detto la sua controparte futura, prima di morire. Un modo per controllare i propri nanoidi. Un modo per somigliare di nuovo a un essere umano.
In disparte, cerca di raccogliere i pensieri, restando in silenzio. Cerca di rilassarsi. Cerca un attimo di pace in tutto ciò che è capitato finora.
E ogni volta, ogni volta in cui gli sembra di averlo trovato, il ricordo della voce di Mayumi che grida, mentre le sue fauci da mostro si spalancano.

Fratello!

Ogni volta il ricordo degli sforzi, delle speranze, delle preoccupazioni condivise tra lui, Miwa e Heinrich lo riporta al punto di partenza, ad avere un corpo di freddo acciaio.
Sbatte un pugno per terra, ringhiando.
I Bambini Randagi lo guardano, senza dire nulla, poi si rimettono a lavorare.

Hiroshi non è il solo a volersi scaricare dalle proprie tensioni. Tetsuya, vedendo il corteo che lo circonda, ripensa a tutto ciò che è successo, alla strana circostanza che lo porta a stare dalla stessa parte dei nemici che è stato addestrato a odiare fin dall'infanzia.
Mentre passano i terrificanti mostri mammiferi di Rigarn, Tsurugi ripensa agli ultimi, tragici momenti della permanenza a Edo, quando proprio mostri simili hanno dovuto insegnarli con il lutto e l'impotenza ad agire la responsabilità di guidare il Great Mazinger. Gli avvenimenti su cui ha taciuto perfino con i suoi compagni e che hanno causato il suo ricongiungimento con la Fortezza delle Scienze, nonché il profondo cambiamento del suo carattere.
"Sembravate così terribili. Se lo avessimo saputo prima...", apostrofa il Generale stesso, con una punta di sfida invelenito dai ricordi di Edo.
Il mostro si ferma, guardandolo con odio. "Dovresti temerci ancora, invece"
"Perché? Avete smesso di combattere, avete smesso di essere qualcosa di spaventoso per chiunque..."
"Bada a come parli..."
"... siete qui a rintanarvi come topi, senza osare mettere il naso fuori. Da quanto tempo?"
La bestia alza una zampa, con l'intenzione di schiacciare Tetsuya. Il pilota del Great Mazinger non si muove di un passo, continuando a guardare il suo antico nemico senza un'ombra di paura negli occhi.
"Perché non avete mai combattuto l'Imperatore dell'Inferno. Era per paura, non è così?"
Gli occhi di Rigarn si fanno stretti e cattivi. Abbassando il capo leonino, lo sguardo incontra quello di Tsurugi, mentre il volto sul petto è fermo a fissare l'umano già da un pezzo.
"Non siamo stati creati per questo"
"Creati? cosa intendi dire?"
Il secondo volto del mostro ha un guizzo di gioia feroce. "Non sai niente, vero? Oh... se nessuno ti ha detto nulla, non sarò certo io a illuminarti"
Dopo aver detto questo, con passi pesanti, torna nell'ombra degli interminabili cunicoli di Fleed.
Deciso a chiedere finalmente tutte le spiegazioni che Duke Fleed sembra volere a tutti i costi negare, Tetsuya nella sala del trono, trovandola completamente vuota.
Turbato da tutto ciò che ha visto in questi giorni, Tsurugi si siede, per terra. Il silenzio sembra avvolgerlo da ogni direzione.
Il duello con Angoras, il salto temporale, il terribile scontro con Mazinkaiser... tutto sembra esigere un tributo di stanchezza, non solo a lui. Anche Maria e Sanshiro si sentono tremendamente stanchi.

Ben presto, il sonno arriva per tutti, a eccezione di Hiroshi. Nella sua innaturale veglia, le immagini da incubo di Mayumi e della morte del suo alter ego continuano a tormentarlo e torturarlo.



Nel suo giaciglio, invece, Maria inizia a tremare incontrollabilmente.
Una luce filtra tra le sue palpebre socchiuse, qualcosa di crescente che aumenta di intensità fino a spalancarle.
Rannicchiandosi, Maria guarda con terrore le pareti della sua grotta accendersi di una luce potente, che annienta ogni ombra. Una luce che pare avere un punto d'origine proprio davanti a lei.
Aguzza la vista, il pilota di Minerva, fino a intravedere qualcosa nella luce.
Ali. Ali splendenti.
"Ti ho trovata", dice una voce bassa.

L'improvviso tremore della terra ridesta ciascuno dal proprio sonno. Hiroshi si rivolge subito a una guardia di Duke Fleed, per sapere dove sono il Principe o la sua soldatessa. L'indole sempre più cupa e feroce del cyborg, che non sente di avere nulla a che spartire con gli scherani del traditore dell'Armata Mazinger, lo porta a rivolgersi con una notevole arroganza, che viene ricambiata con la stessa tensione.
E' solo l'intervento di Tetsuya, a risolvere la situazione. Il pilota del Great, dopo aver cercato di calmare Hiroshi, si dirige all'imboccatura del regno sotterraneo di Fleed, trovandovi - atterrato - il Grendizer. Dal robot sta scendendo Duke Fleed, sempre accompagnato dalla sua fedele guardia del corpo (che Tetsuya, da alcuni discorsi dei fleediani, scopre chiamarsi Flora).
Duke chiede a Tetsuya e agli altri di ritrovarsi nella sala del trono, per discutere delle novità scoperte. Il Principe ha in effetti avuto successo nello spiare alcune comunicazioni tra i piloti del Mass, prendendo le informazioni necessarie a rendere più realistico un tentativo di infiltrazione. E' inoltre sicuro che il nucleo di energia chiamato Imperatore delle Tenebre, sia custodito in uno degli ultimi livelli del Geo Front, nel cuore del Monte Fuji. Sono il Geo Front e la Fortezza Anti-Vegan i centri maggiormente sorvegliati dalla nuova Armata Mazinger e, quando Tetsuya glielo chiede, Duke conferma che il dottor Yumi potrebbe essere ancora prigioniero lì dentro.
Gli interessi di Duke e Tetsuya sembrano coincidere: liberare i detenuti dall'orrore della Fortezza, portarli in salvo e distruggere la Fortezza stessa prima dell'attacco al Geo Front. Nessuno degli altri piloti avere nulla da obbiettare, non fosse altro che per l'eccessiva sorveglianza del luogo.
Tetsuya - con le riparazioni del Great Mazinger ancora indietro - si propone di far parte di una squadra di infiltrazione, con alcuni soldati di Fleed al suo seguito. Duke annuisce, proponendo un massiccio attacco con le sue forze per tenere impegnati i Mass Production.
Mentre Maria, pur volendo aiutare Tetsuya, non ritiene saggio entrare in un luogo in cui la sua natura Vegan potrebbe risultare un faro fin troppo visibile per i sistemi di sorveglianza interni, Hiroshi si volta verso il pilota del Great, con uno sguardo deciso.

"Non vai da nessuna parte senza di me. Entrerò anche io nella Fortezza - poi volge lo sguardo verso Duke Fleed - E se a te non va bene, non me ne frega nulla"

Duke non sembra aver nulla da obbiettare. Raccomanda solo una grande attenzione, perchè nella Fortezza percepisce una presenza potente e ben poco rassicurante. Qualcosa, nei più bassi livelli, che assomiglia a una delle creature incastrate nei ghiacci dell'Himalaya.
Hiroshi, da parte sua, è più preoccupato di non riuscire a controllare la trasformazione quando sarà dentro. Per mettersi alla prova, si porta al limite della propria rabbia, col ricordo del passato che ha lasciato, di Mayumi, fino a che il suo corpo non inizia a disfarsi e riformarsi.
Febbrilmente, tenta di invertire la trasformazione. Non è così facile: l'inganno operato da suo padre, il tradimento del suo stesso corpo mentre divora la sorellina, le sue urla, il senso di frustrazione.
Allontanandosi in tempo per non destare sospetti negli altri, Hiroshi si sforza di frenare il ribollire momentaneo e incontrollato del suo corpo, nel breve istante in cui riprende il controllo. Poi, subito, prende in disparte Maria, chiedendole di aiutarlo a controllarsi, a tirar fuori tutto ciò che ha di bestiale perchè non interferisca nelle operazioni e non ferisca i suoi amici. A imparare a trasformarsi.
Maria, pur non sapendo bene cosa stia succedendo, accetta. Porta Hiroshi in un anfratto isolato del regno sotterraneo dell'Himalaya.

Intanto, Tetsuya si allontana insieme a Duke Fleed e Flora.


"Per quanto riuscirai a tenere buoni i tuoi sudditi?"
"Non so a cosa ti riferisci"
"Non tutti sembrano avere molta simpatia per l'umanità". Lo sguardo di Tetsuya è tutto per Flora, che lo ricambia con un aperto disprezzo.
"Come ti ho detto tempo fa, non mi sento responsabile degli esseri umani"
"Non lo sei, forse?"
Duke Fleed resta in silenzio per un momento. "Ti sembra che lo sia?"

Nel frattempo, Maria inizia a far concentrare Hiroshi.
Lo fa meditare su un colore. Bianco. Un bianco così uniforme da contenere ogni cosa e da escluderne altrettante.
Il cyborg chiude gli occhi e, per un momento, è solo una sagoma più scura del buio che circonda entrambi, un buio soffocante.
La voce di Maria, dolce e sicura, guida Hiroshi per i più lontani anfratti della sua mente, facendolo tornare indietro. Sempre più indietro...



Si insinua nella sua memoria. Vede un uomo dallo sguardo severo, suo padre, iniettare qualcosa nelle vene di Hiroshi. Vede il suo sguardo soddisfatto, qualcosa di molto più sinistro e insano dello sguardo di un genitore.
Troppo indietro.
Un altro ricordo: qui Hiroshi è insieme al Duca Gorgon, nel luogo terribile in cui i mostri di Mikeros hanno ridotto Yoshida. Gorgon sta indicando a Hiroshi - che ha appena cercato di spacciarsi per un droide del Conte Blocken - il mostruoso comandante Humanos, la Bestia Infernale, colui che governa in questo luogo.
Humanos si sta preparando ad affrontare la furia dell'Armata Mazinger ricoprendo il suo corpo di prigionieri. Al centro, proprio al centro, una bambina legata al petto del Comandante. Mayumi.
E' il giorno in cui Hiroshi ha imparato l'umanità.



Un altro ricordo.
Sosuke Oshiba, il suo sguardo da folle, il guizzare della sua spada. Un lampo nel buio, l'espressione esterrefatta di Hiroshi quando capisce che il fanatico samurai è riuscito a trafiggerlo.
Il buio.
La morte.

Per tirar fuori la rabbia di Hiroshi, in modo da dargli una possibilità di renderla controllabile, Maria lo porta a rievocare la morte di se stesso del futuro, nella battaglia contro Mazinkaiser. Il colpo secco e straordinariamente forte della Kaiser Blade, una lama da macellaio che divide in due il suo corpo. L'indifferenza del Mazinkaiser nei confronti dei suoi amici, la sua mancanza di scrupoli nell'ucciderli.
Nei ricordi di Hiroshi, Maria percepisce Mazinkaiser in un modo differente da quello in cui l'ha visto il cyborg. E' come se all'immagine dello spaventoso robot si sovrapponesse quella di un demone avvolto dal fuoco, con la bocca contorta in un ghigno sadico.


Niente di tutto questo, però, sembra avere la forza necessaria per accendere la trasformazione. Stringendo i pugni per la frustrazione, Hiroshi capisce che non ce la farà mai: non potrà mai separarsi dal ricordo di quello che ha fatto, non potrà mai impedire che i suoi poteri vengano risvegliati in modo diverso che dall'odio per ciò che suo padre ha fatto a entrambi i figli.
Hiroshi cerca di risvegliare la sua forma da combattimento ricordando la rabbia dopo la morte di Mayumi. Ricordando Jeeg che sbrana la creatura con le fruste, NON sua sorella.
Ma quello che Maria vede, è Jeeg nell'atto di sbranare Mayumi. Mayumi, come la bambina che ha conosciuto.
E sente il suo terribile grido
FRATELLO!
prima che venga soffocato nel sangue.

"Quello che sto cercando di capire, è se tu hai mai solo rimpianto di essere umano, da quando sei diventato così a ora", dice intanto Tetsuya.
"Ti sto aiutando. Sto mettendo a rischio il mio popolo. Non ti basta?", sibila Duke Fleed.
"Sai benissimo che il tuo popolo non ha scelta, se non quella di combattere contro Mazinkaiser"
"Se pensi che vi stia aiutando per interesse, non posso fare nulla per farti cambiare idea"
"Non sto dicendo questo. Sto dicendo che non hai avuto scelta, nel passato, di diventare quello che sei. Non hai scelto di essere Duke Fleed, Hell ti ha trasformato in Duke Fleed... se tornerò mai indietro, voglio darti quella scelta"
Duke Fleed fa per replicare qualcosa quando, improvvisamente, cade di peso per terra. Non appena il suo corpo comincia ad avere le convulsioni, Tetsuya fa per aiutarlo a rialzarsi. Le sue mani toccano un corpo che ribolle in continuazione, come se stesse per cambiare forma da un momento all'altro.
"Cosa...?"
"STAI INDIETRO!", urla Flora, scostandolo e prendendo Duke Fleed sotto braccio.

Nella sala del trono, sola, Grace fa un sorriso crudele.



Hiroshi, completamente fuori controllo, nel pieno della sua forma da battaglia, scaglia un colpo di frusta contro Maria... un colpo così forte da sfracellare di netto la testa di chiunque.
La sua frusta si attorciglia su qualcosa appena esploso dal corpo di Maria, qualcosa di altrettanto forte.

Un tentacolo alieno.

martedì, febbraio 20, 2007

Interruzione pubblicitaria! Aggiornamenti e pareri




Con l'incredibile velocità che mi contraddistingue (coff-coff!!) un po' di novità e restauri.

1 - sotto trovate ancora l'aggiornamento "L'attacco del dio demone".
2 - le nuove gif coi ritratti dei nostri PG creato da Duca "Koji" Ercole
3 - un nuovo banner di Tanachvil "Maria", in omaggio al nostro prode giocatore Andrea che, in questa campagna, ha rivestito i ruoli di Daisuke per le prime due serie, Sosuke Oshiba e Sanshiro in queste più recenti puntate ^__^
4 - Ho iniziato a raccontare anche le puntate della nostra campagna spin-off, dedicata all'universo Getter... la trovate in cima ai link. Preparatevi ad atmosfere piuttosto remodelleggianti, con una Squadra Getter formata da totali e ignorantissimi antieroi.
5 - Signori, ho bisogno di un vostro parere... sull'altro blog. Fleed è inattivo da un pezzo, causa mia momentanea impossibilità di starci dietro. Ora, la mia idea era trasferire il post di Fleed su questo blog e scrivere sempre in questa sede i successivi racconti relativi al nostro tenebroso Duke Fleed come intermezzi alle puntate. Come i "dietro le quinte" relative ai Generali di Mikeros durante la scorsa serie.
Che ne dite? O volete un blog intero? Datemi un parere, interni ed esterni a Dei o Demoni e lo prenderò in seria considerazione. All'ovvia domanda perchè non continui Fleed invece che imbarcarti in Getter, rispondo che Fleed sarebbero tutti miei racconti, Getter invece - come Dei o Demoni - la cronaca di una campagna gdr... e in onore ai miei baldi giocatori, le darei priorità.

Fatemi sapere e buona lettura, perdonate l'interruzione!

venerdì, febbraio 16, 2007

33: l'attacco del Dio Demone




Sono molte le cose che l'Hiroshi di questa epoca deve spiegare alla sua controparte venuta dal passato. Mentre il resto dei ribelli capeggiati da Tetsuya si dirige nel rifugio ai piedi del monte Daisetsu, Jeeg viene a sapere dal suo alter ego che dalla morte di Mayumi il controllo del cyborg sui propri nanoidi sembra essere aumentato. Hiroshi ha imparato a impedire alla corazza d'acciaio di affiorare e coprire la pelle, tornando quindi a sembrare un essere umano. Allo stesso tempo, ora è possibile per lui assumere la tremenda forma da combattimento assunta da Mayumi prima di essere divorata.
Proprio la tragedia accaduta a Mayumi, e il conseguente trasferimento delle nanomacchine da un corpo all'altro, ha permesso tutto questo. Per Hiroshi è una macabra ironia: dopo così tanto tempo passato a sperare di tornare il ragazzo di una volta, l'opportunità gli è stata offerta dalla morte persona per cui più di ogni altro avrebbe voluto un corpo normale.


Senza osare dire nient'altro sull'argomento, Hiroshi chiede alla sua controparte cosa è successo negli immediati minuti conseguenti alla sconfitta di Angoras, in Corea.
Le risposte che ottiene sono simili a quelle già sentite: per alcuni minuti sono scomparsi tutti, e riapparsi con un'amnesia totale sul motivo della loro sparizione.
Per prevenire tutto questo, Hiroshi si ripromette di fare un piccolo memory-box di foto e registrazioni su quanto sta accadendo, in modo da non dimenticarsene. Più di ogni altra cosa, segna come appunto principale la formattazione dei computer della Fortezza delle Scienze, in modo da impedire un'ulteriore sopravvivenza dell'odiato padre.

Tetsuya intanto spiega a Koji che, secondo lui, le pretese territoriali dell'Armata Getter sono solo un pretesto per muovere guerra e non l'effetivo casus belli. Decine di robot dell'esercito di Hayato Jin scavano di continuo passaggi sotterranei: Tsurugi è convinto che il vero motivo del conflitto stia in qualcosa che stanno cercando sottoterra, nei territori controllati dal Mazinkaiser.
La discussione non fa in tempo a proseguire perchè Maria manda a Koji un messaggio relativo al loro scontro con lo spaventoso robot a capo dell'Armata Mazinger, e al loro salvataggio da parte di Duke Fleed. Dopo aver avvisato il dottor Umon delle novità (il quale resta visibilmente turbato dal ritorno improvviso di colui che ancora reputa un figlio), Koji avverte i ribelli di Tetsuya di recarsi al Centro Ricerche Spaziali, probabile prossima meta di un nuovo attacco.

L'Hiroshi del futuro, prima di allontanarsi, guarda a lungo Koji.
"Dovresti ucciderlo, finché siete in tempo - dice all'altro se stesso - quando entrerà in possesso del Mazinkaiser sarà troppo tardi"



Jeeg non dice nulla, anche se resta a rimuginare su queste parole. Poi, si dirige al TFO per salire con Koji e arrivare in tempo al centro. Poco prima che Koji salga a bordo, Boss lo prende da parte.
"Non so se siano vere le storie su di te che vieni dal passato, o semplicemente sei rinsavito..."
Resta in silenzio per un momento.
"Ma sono davvero felice di riaverti tra noi, dannato Kabuto!"
Boss, Nuke e Moocha rivolgono a Koji un abbraccio soffocante, melodrammatici e comici come sempre. Koji risponde con un sorriso, nel vedere le uniche persone che non lo hanno giudicato un mostro, in questo tempo, prima di sentirlo parlare. L'affetto dei tre per il lorovecchio amico non è minimamente cambiato.

La partenza del disco volante di Koji è seguita dal Great Mazinger, dal Jeeg e dal Boss Borot di quest'epoca. Tutti risentono pesantemente del fatto di non avere più un'equipe adibita alle riparazioni: i robot appaiono malmessi e rovinati; Koji intuisce che è solo per non provocare danni irreparabili che finora, forse, non sono più scesi in campo.

Al Centro per le Ricerche Spaziali, l'attacco non è per fortuna ancora iniziato. Umon ascolta con timore il drammatico resoconto di Koji, Tetsuya e i due Hiroshi, presenti nella Sala Controllo assieme all'immancabile trio di Boss. Il gruppo sta discutendo un modo per contattare Yamata No Orochi, visto che i collegamenti sembrano essere estremamente difficili. Improvvisamente, uno degli assistenti di Umon rileva delle disfunzioni al sistema radar.
Quasi fosse un segno di sventura, la notizia porta Koji e Tetsuya a portare contemporaneamente mano alle pistole.
I monitor trasmettono a vuoto, non riuscendo a collegarsi da nessuna parte. Le porte della Sala Controllo si chiudono da sole.



Poco prima che Umon possa dare un qualunque ordine, sullo schermo dei monitor compare il volto sornione del dottor Shiba, o dell'Intelligenza Artificiale in cui ormai si è totalmente trasformato.
"E' un piacere fare la sua conoscenza, finalmente, dottor Umon. Ho infettato tutti i sistemi di sicurezza della sua base. Siete tutti in trappola e accusati di cospirare con la ribellione. L'ultima immagine che vi concederò di vedere, sarà quella di chi vi ucciderà"

Sullo schermo, di nuovo miracolosamente in funzione, compare l'immagine di due Great Mazinger Mass Production.
E di lui.
Del nero, mostruoso Imperatore dell'Inferno. Mazinkaiser.
Koji non riesce a capire se quello che prova è un brivido di terrore o di meraviglia, nel vedere il capolavoro definitivo di suo nonno.



"MALEDETTO!". Entrambi gli Hiroshi lo urlano al padre.
"Hiroshi - ribatte il dottor Shiba, come se ne vedesse solo uno - mi deludi profondamente. Sei stato uno spreco. E pensare che Mayumi era il mio dono per te"
"TACI!"
I due Hiroshi si gettano contro il computer e vengono riportati alla ragione a stento da Koji e Tetsuya, ansiosi solo di aprire le porte della Sala Controllo e correre nell'hangar a prendere Zeta e i componenti del Jeeg venuto dal passato.
L'Hiroshi futuro, vedendo la sua controparte in difficoltà a sfondare le porte, muta davanti a tutti nella Forma da Combattimento, lo stadio successivo sperimentato da Mayumi al completamento del Dotaku Project. Tetsuya mette una mano sul braccio di Koji, che ha già estratto la pistola a raggi.
"Non preoccuparti. Non farà altro che aiutarci"
Una delle fruste del mostro si pianta in mezzo alla porta e l'essere la strattona violentemente verso di sé, mentre l'altro Hiroshi cerca di scardinarla.
Poco prima che venga giù del tutto, però, una voce uscita dall'Inferno stesso riempie l'aria del suo insaziabile appetito di morte.

GIGANTO MISSILE!

La parete del Centro Ricerche Spaziali esplode con violenza, facendo cadere tutti per terra, sotto la montagna di detriti di ciò che fino a pochi istanti prima era il soffitto. Con orrore, Koji si rende conto di essere in salvo solo grazie a Boss che, prontamente, lo ha riparato col proprio stesso corpo dal crollo.
"QUALCUNO LO AIUTI! E' FERITO! DOTTOR UMON!"

Il Dottor Umon si trascina fino a Boss, con una gamba schiacciata dall'esplosione. Tutt'intorno è un inferno di corpi urlanti, polvere che si infila in gola, pezzi di soffitto che continuano a cadere.
"Ci sono qui io, non preoccuparti... voi... voi fermate quel maledetto mostro"
Koji cerca di scacciare il pesante groppo che ha in gola. "Grazie, professore".



Nel frattempo, lo scenario che si para innanzi ai rifugiati di Fleed è tutt'altro che confortante. Decine e decine di mostri osservano con curiosità e diffidenza ciò che per loro è anormale e foriero di cattivi presagi. Con dolore, Maria vede nella folla dei mostri alcune persone infettate dai parassiti Vegan, nei cui corpi le bocche e gli occhi dei mostri hanno cominciato ad aprirsi.
Ma lo spettacolo più alieno è rappresentato da chi è diventato re di quelle persone. Con i suoi poteri telepatici, Maria sonda lievemente la mente di Duke Fleed, cercando di capire se appartenga più a quella di Daisuke o a quella della se stessa futura. Quello che percepisce non è solo un compatto amalgama delle due anime, ma qualcosa - per certi versi - di completamente diverso da entrambi.
Maria è anche l'unica ad accorgersi che la tuta di Duke Fleed è viva, ed è il suo simbiota alieno apparentemente domato.
Anticipando ciò che la ragazza sta per chiedere, la cupa voce di Duke Fleed, sempre dietro la maschera, spiega la presenza del mani cnon il morbo Vegan.
"Sono stati infettati scientificamente e volontariamente, usando le ultime colture di parassiti alieni rimaste in basi come l'Area 51. E' servito a diffondere la paura dei Vegan nel cuore degli esseri umani, a metterli uno contro l'altro"
Maria si volta infuriata verso di lui. "Ci siete riusciti fin troppo bene, a giudicare da quanto sta succedendo"
"Credo che tu mi abbia frainteso", è la risposta, glaciale.
Sanshiro, con voce tremante dalla rabbia, spezza il silenzio. "Sono stati quei bastardi della nuova Armata Mazinger... che siano maledetti"
Duke Fleed non commenta, restando nel suo imperturbabile silenzio. La fredda creatura a capo dell'esercito di mostri è molto cambiata dal ragazzo che si addolorava per gli inutili spargimenti di sangue della guerra.
Forse più per mettere fine all'imbarazzante atmosfera venutasi a creare, Tetsuya racconta il modo in cui lui (e Hiroshi e Koji, rimasti per ora fuori dalla battaglia) si sono trovati nel suo tempo.
"Non sembri sorpreso di sentire tutto questo", osserva alla fine il pilota del Great.
Dietro il suo casco, Duke Fleed fa una piccola risata senza alcuna allegria. "Credo di essere propenso come nessun altro a credere a storie di distorsioni temporali. Umon stesso diceva che io e Maria venivamo dal futuro"
"E sai se esiste modo per tornare?", chiede Tetsuya, a cui non è sfuggito il riferirsi a Umon con il suo cognome, a sottolineare una distanza incolmabile.

Una risata stridula, nell'ombra.
Dal buio, si disegna la figura di Grace, via via che esce allo scoperto. Continua a ridere, mentre i suoi occhi brillano di una luce stralunata e folle. Grace non ha più nulla da spartire con la ragazza allegra e superficiale di un tempo: ora, uno scheletro pallido con gli occhi troppo grandi, è quasi più spettrale dell'inumana popolazione di Fleed.
"Ho sempre fatto fatica a comprendere il tuo umorismo, perdonami", dice con un tono tagliente Maria, in realtà molto più turbata di quanto sembri da ciò che sta vedendo.
"Se c'è un modo - le interrompe Duke Fleed -è fuori da ogni mia possibilità. Non esiste nulla in grado di replicare l'intensità dei raggi Vegatron a cui siete stati esposti"
"Raggi Vegatron?", replica Sanshiro.
"E' il nome con cui il mio popolo chiama quelle che un tempo classificavamo come Radiazioni G"

Dopo un momento di silenzio, riprende. "L'Armata Getter cerca un nucleo di raggi Vegatron di intensità particolarmente elevata. Scavano di continuo per arrivarci e combattono con l'Armata Mazinger per appropriarsene. Solo, non sanno ciò che noi sappiamo".
Il sorriso di Grace si allarga, mentre Duke Fleed prosegue.
"Quel nucleo energetico è un essere senziente, con una sua precisa volontà. Noi lo chiamiamo Imperatore delle Tenebre".
Tetsuya ne ripete a voce bassa il nome, non potendo fare a meno di notare la somiglianza col soprannome del Mazinkaiser e di ricordare l'invocazione tipica dei Generali di Mikeros (Imperatore delle Tenebre, concedimi la tua forza!), prima che i loro corpi venissero coperti da una fiamma vivida e cupa e le loro ferite risanate.
A conferma di questo, le parole di Duke Fleed: "Lo abbiamo incontrato molte volte in passato, anche senza saperlo, quando combattevamo ancora dalla stessa parte. Himika stessa me ne svelò i segreti per la prima volta"
"Himika? Che fine ha fatto?", chiede Sanshiro, accorgendosi solo adesso che la terribile regina Jamatai e parte dei suoi ministri non sono presenti alla riunione.
Grace di nuovo scoppia a ridere. Alla sinistra di Duke Fleed, la donna coi capelli verdi che pilotava il robot simile a un unicorno, si concede a sua volta un sorriso crudele.
"Ora sono l'unico regnante di Fleed", afferma Duke Fleed senza aggiungere altro.

Le successive richieste di sapere cosa è successo in tutti questi anni, incontrano un sempre maggiore muro di diniego.
Il principe del regno sotterraneo non sembra voler anticipare assolutamente nulla di quanto è accaduto dalla sconfitta di Angoras, per quanto i piloti insistano nel fargli capire che, sapere in anticipo le cose, potrebbe prevenirne di peggiori.
"Quello che dovrete scoprire è un orrore talmente grande che, a conoscerlo adesso, non vorreste mai più salire a bordo dei robot. Posso darvi ospitalità nel mio regno, ma non intendo fare di più"
"Perchè ci hai aiutati, Daisuke?", chiede Tetsuya, calcando la voce sul nome che il pilota di Grendizer portava quando era molto più umano di adesso.
"Per onorare i miei debiti verso di voi, nient'altro"
Tetsuya lo guarda intensamente. "Intendi dire che resterai qui a guardare, mentre l'Armata Mazinger fa a pezzi il mondo?"
Per quanto sembri trattenersi e per un attimo avere lo stesso sussulto che avrebbe provato Daisuke Umon, la risposta - cupa e distorta dall'elmo - di Duke Fleed è inquivocabile.

"Le guerre tra esseri umani non sono affar mio"

"Io non resterò qui a fare nulla! - ribatte Tetsuya - E intendo andare a combattere... o dobbiamo considerarci tuoi prigionieri?"
"Siete ospiti. E siete liberi"
I due piloti restano a fissarsi ancora per qualche attimo. "Spero che anche la tua anima non si sia spenta nel buio del tuo nuovo regno, Daisuke"





I passi di Koji e Hiroshi risuonano nella devastazione dell'hangar centrale, paralleli a quelli di Tetsuya e dell'Hiroshi futuri, che corrono fuori dalla base a riprendere possesso dei propri robot.
"Scrander... DASH!", urla Tetsuya, facendo alzare in volo il Great Mazinger.
"KOTETSU JEEG!", gli fa eco Hiroshi, trasformandosi e combinandosi coi componenti, per poi corrergli a fianco.
Nell'hangar, Koji entra nel Pilder.
"PILDER, ON!"
Il Pilder resta però immobile. Spento.
"PILDER ON, DANNAZIONE!"
Anche Hiroshi non riesce a muovere braccia e gambe, dopo essersi combinato.
"Sono i sistemi di spegnimento in remoto... Shiro deve averli fatti installare anche su di voi!", pigolano due vocine anziane, nel buio dell'hangar. Nel fumo provocato dall'esplosione e nel buio, Koji riconosce Sewashi e Nossori, un tempo nella Fortezza delle Scienze, adesso nello staff di Umon.
"Il sistema di spegnimento è molto più avanzato di un tempo! Probabilmente sfrutta..."
Koji taglia corto l'entusiasmo tecnico degli scienziati che non si spegne nemmeno in situazioni drammatiche del genere. Evita anche accuratamente di informarsi sulla sorte di Mori Mori, temendo che il suo doppio l'abbia ucciso.


Fuori dalla base, il Great Mazinger e Jeeg guardano Mazinkaiser e i Mass Production avanzare.

"Finché gli altri non sono in grado di muoversi, toccherà a noi fargli guadagnare tempo", dice Tetsuya.
Resta un po' in silenzio, poi. "Sai che questa potrebbe essere la nostra ultima battaglia, vero?"
Jeeg reagisce con uno sbuffo sprezzante.
Tetsuya stringe gli occhi, e poi le mani sui comandi del Great, partendo.

Il Breast Burn si abbatte sul Mass Production 02, che schiva abilmente il colpo.
Gli occhi di Jeeg si accendono di furia, mentre spara il Double Knuckle Bomber contro lo 01 di Shiro.


Mazinkaiser, chiuso in un silenzio solenne e tremendo, rimane a guardare le fasi della battaglia, senza intervenire ancora. E' solo quando Boss fa la sua comparsa, che colpisce prima il Borot con il Turbo Smasher Punch e poi raccoglie la testa staccatasi dal robot, prendendo in ostaggio i tre piloti.
Lo 02 e il Great si affrontano a colpi di Mazinger Blade. E' una danza di affondi e parate, difese perfette e attacchi elaborati. Tetsuya si rende conto di non avere di fronte un comune avversario ma qualcuno che, come lui, ha ricevuto tempo prima lo stesso rigido addestramento del dottor Kabuto.
Senza bisogno di guardare il pilota all'interno del Condor nemico, le labbra di Tetsuya formano un nome.
"Jun"
Poi si torcono in una smorfia più di dolore e di immensa delusione, che di rispetto.
"... traditrice. Morirai oggi"


I Delta Beam di Jeeg, nel frattempo rallentano i movimenti del Mass production di Shiro. Le fauci del robot si aprono ruggendo la sfida a tutto il tradimento di ciò che l'Armata Mazinger doveva essere e non è stata. Shiro sbatte i pugni sui comandi, in preda alla rabbia, mentre le sue armi si dimostrano del tutto inefficaci contro la prontezza di riflessi del robot avversario.
Il Magnetic Beam fa il resto, attirando il Mass Production a sè, contro i tremendi pugni di Jeeg, sparati ancora a gran velocità contro Shiro.
Il Double Knuckle Bomber si conficca nel suo corpo. Poi, l'impatto è tale da perforare la corazza del robot, lasciandolo disattivato e inutilmente immobile.

Ora Jeeg è faccia a faccia col Mazinkaiser.

Il gigantesco robot avanza ancora, fondendo con noncuranza le jeep degli altri ribelli con il Koshiryoku Beam.

Tra le sue mani, la testa di Boss e i suoi terrorizzati piloti all'interno.

Un colpo su un altro, quando improvvisamente il Mazinger di Jun spalanca le braccia e lancia una scarica di Breast Burn su Tetsuya.
Il Great Mazinger riesce a evitarlo per un soffio, per una manovra aerea in cui esperienza e puro istinto di sopravvivenza contano allo stesso modo.
"Jun! Sei pazza?". Il pilota del Great, a scapito della situazione, non riesce a credere che proprio Jun abbia usato una delle più terribili armi del suo robot contro di lui. Dall'altro abitacolo nessuna risposta. Solo silenzio, un silenzio di morte e vergogna.
Intanto, altri due Mass Production di supporto stanno arrivando.

Tetsuya ha appena il tempo di portare un colpo a segno con la sua spada, prima che i raggi del Kaiser colpiscano tutti, indifferentemente. Lui, Jeeg (che è quello che riporta più danni) e la stessa Jun, sulla loro traiettoria.

I due piloti della ribellione sono allo stremo. Solo la presenza dell'altro Jeeg e di Z, riusciti finalmente a sbloccare il meccanismo di disattivazione, li convincono di non starsi sacrificando invano.
Il Kaiser volge lo sguardo su Z. Si blocca.
Ciò che passa nella mente dell'ibrido pilota-robot è indecifrabile. Meraviglia. Consapevolezza. O forse guarda il se stesso del passato senza riconoscerlo, completamente privo di qualsiasi passato oltre che di qualunque futuro.
Avanza verso Jeeg, con la Kaiser Blade in mano.

“Hiroshi!”
“Tsurugi...”
“Hai ancora la forza per un attacco combinato?”
“Quando vuoi...”
“Allora colpiamolo insieme, e mettiamo fine una volta per tutte al suo regno!”



I due robot fanno per muoversi.
Il Kaiser inizia a correre.
Il Great e Jeeg si dispongono a combattere.
La lama di Mazinkaiser cala.
Tetsuya urla a Hiroshi un ordine, e inizia il suo attacco.
Hiroshi scatta. Per un attimo la figura del Kaiser è immensa, sovraumana, senza possibilità di concedere vittoria.
La sua spada, la spada che un tempo fu del Generale Nero, cala.

Il cadavere di Jeeg giace, aperto in due, per terra.
La possente mano del Kaiser si stringe schiacciando la testa di Boss. Schiacciando Boss, Nuke e Moocha, all'interno.
"Voglio un'altra testa", dice la voce di quello che un tempo è stato Koji Kabuto, dentro il Kaiser, voltandosi per andarsene.
Come se non bastasse, uno dei Mass Production accorsi in rinforzo infierisce, del tutto gratuitamente, sparando un Drill Pressure Punch sul cadavere.
"Concentrati sugli altri, invece di fare l'idiota", è la secca risposta che arriva dal Mass Production di Jun, piena di rabbia e disgusto.
Nell'abitacolo del Brain Condor, chiude gli occhi per un istante.
I partigiani di Tetsuya, fusi insieme alle loro jeep.
Jeeg, quello che più di ogni altro - oltre Tetsuya e il Capo - è andato oltre le apparenze e l'ha trattata come una persona.
Boss, Nuke, Moocha e le loro buffonate.
Tutti morti. Tutti in nome di un ideale tradito, un ideale che lei rifiutava di riconoscere corrotto da tempo e per cui ha continuato a combattere.
Jun manda la sua ultima comunicazione a Tetsuya. "Credo che tu avessi ragione. Morirò oggi. Ma almeno, per una volta, morirò combattendo dalla parte giusta"
"Jun..."
"Andate via, finché siete in tempo!"
Un Thunder Break, sparato dal Mass Production di Jun, si abbatte su Mazinkaiser.
"Non pensare che ti lascerò da sola", mormora Tetsuya. Il Great Mazinger spalanca le sue ali, finalmente riconciliato in qualche strano modo col suo pilota, volando insieme al robot di Jun fianco a fianco.

L'attacco combinato di tutti i robot (Mazinger, il Great, il Mass Production di Jun e Jeeg) sembra per un momento danneggiare gravemente il Kaiser.
Ma non è ancora finita. Una fiamma cupa circonda il mostruoso robot. Una fiamma che ricorda quella in grado di curare i Generali di Mikeros e su cui si scorge una Z vivida più del resto.
Il Great e il Mass Production avanzano verso la cupola di fianco, condividendo lo stesso destino fino alla fine.
"Andatevene", dice un'ultima volta Tetsuya.
"Non è giusto! Non possiamo abbandonarli così!", urla Koji, dal Pilder di Zeta, mentre la sagoma del mostro che piloterà in un prossimo futuro già inizia a formarsi nella cupola di fiamme. La sua voce è rotta dalla rabbia e dalla tristezza, entrambe ugualmente intense, entrambe laceranti. Jeeg è costretto a trattenere Mazinger Zeta, per evitare che si lanci in combattimento a sua volta.
I due Mass Production di rinforzo volano verso Jun e Tetsuya. Mentre quello che ha infierito su Jeeg attacca i due, l'altro rivolge - nello stupore di alleati e avversari - il suo Breast Burn contro Mazinkaiser.
Una comunicazione, amplificata, parte dal robot: è la voce di Masaki Goda, che si rivolge a Hiroshi, a quello ancora vivo.



"HIROSHI! IO NON DIMENTICO!"

Sapendo che si sta riferendo a quello che gli ha detto poco prima di lasciare il Geo-Front ("non dimenticare"), Hiroshi resta a guardare l'uomo che per odio - in un tempo lontanissimo - aveva organizzato una rivolta nella Fortezza delle Scienze, e che il suo perdono ha trasformato in un amico. Il dolore riesce a far tremare il suo corpo meccanico. Proprio come un corpo di carne e sangue.

"Koji. Portiamo al sicuro Umon e gli scienziati rimasti e andiamocene. Non possiamo lasciare che i nostri amici muoiano invano"

Maria, dentro le caverne di Fleed, cerca invano di mettersi in contatto con Koji: qualcosa disturba continuamente i loro sistemi di comunicazione.
Anche il suo tentativo di rintracciarlo telepaticamente viene interrotto, quando la ragazza ha la netta sensazione di due giganteschi e invisibili occhi che - di colpo - hanno rivolto la loro attenzione su di lei. Occhi di una creatura che non riesce a vedere, e che sembrerebbe avere poteri mentali nettamente superiori ai suoi.
Per quanto non ci sia la minima prova per sostenerlo, l'assoluta certezza di Maria - in parte confermata poi anche da Duke Fleed - è che Ryo Asuka la stia cercando senza sosta, e che quella che ha sentito intercettarla potrebbe essere lui.
Tetsuya, Sanshiro e Maria si impegnano a ripristinare un breve contatto radio con Koji e Hiroshi, riuscendovi anche se con risultati non ottimali. I due piloti, nel sollievo generale, sono ancora vivi. Quello che hanno subìto, però, lascia le tracce di una profonda amarezza nelle loro voci: sia il paralizzante terrore provato al cospetto del Mazinkaiser, sia la morte di chi si è sacrificato per concedere loro una via di fuga.
Hiroshi, soprattutto, dopo aver visto quale potrebbe essere la sua morte, deve sforzarsi di ignorare le parole della sua controparte di quest'epoca, il suo suggerimento di uccidere Koji finché ancora non è una minaccia.
Mazinger Z e Jeeg volano fino alle coordinate fornite da Duke Fleed, sull'Himalaya, per nulla desiderosi di incontrare dopo tanto tempo colui che entrambi reputano un traditore. Arrivati alla montagna, la luogotenente di Duke Fleed - a bordo del suo robot - li guida fino in fondo, giù nei ghiacciati e sotterranei gironi del regno.



La totale riunione della vecchia Armata Mazinger si ricostituisce con una freddezza lacerante verso alcuni elementi e un evidente sollievo nel rivederne altri.
Tetsuya sembra più turbato che felice di rivedere Koji, continuando a fissarlo con una luce incupita negli occhi.

I due superstiti all'attacco del Mazinkaiser raccontano per filo e per segno la terribile esperienza e come siano riusciti a salvare solo Umon e pochi altri del suo staff, portandoli nel piccolo villaggio occupato dalla resistenza (ora totalmente in mano all'uomo bendato) ai piedi del monte Daisetsu.
Nell'apprendere il sacrificio della sua controparte futura, Tetsuya resta estremamente turbato. Ma è la cattura (o la morte) di Jun, affrontata anche da lui come un'avversaria, che lo lascia assolutamente senza parole. Maria invece manda giù un boccone amaro di tristezza, nell'apprendere la fine dell'Hiroshi di quest'epoca e di Boss, Nuke e Moocha.
Koji insiste per una strategia da attuare insieme, in modo da ritornare il più presto possibile nel passato e impedire che accada tutto quello che sta succedendo. Ancora una volta, Duke Fleed afferma che in questa guerra non intende dare nessun supporto oltre la propria ospitalità.
Per quanto Kabuto cerchi di fargli capire che, quando Mazinkaiser avrà distrutto l'Armata Getter si volgerà contro Fleed, il pilota di Grendizer sembra molto sicuro dell'inespugnabilità del proprio regno.
"Il nostro compito è salvare la terra dai Vegan, non prendere parte nelle vostre lotte"
Senza nessun'altra argomentazione, Koji si limita a guardare Duke Fleed negli occhi, cercandoli oltre l'impenetrabile maschera.
"Noi l'avremmo fatto per te. Avremmo combattuto anche le tue battaglie"
"Non lo fareste mai", replica l'altro con freddezza.
"Se dici questo, non ci hai mai conosciuto"
Per quanto appaia turbato dalle parole di Koji, Duke Fleed si limita a voltarsi e andarsene.
"CHE FINE HA FATTO HIKARU?", gli urla Koji, prima che se ne vada. Duke si volta per un istante. Poi riprende a camminare verso la sua caverna.
"E cosa ne è stato di Sayaka?", chiede di rimando Tetsuya, rimasto in un pesante silenzio per tutta la conversazione.
Koji si volta, furioso, verso di lui. "Sai benissimo che non sono io, quello a bordo di Mazinkaiser"
Tetsuya continua a rimanere in silenzio, pur guardandolo con un'ostilità fin troppo eloquente.

E' nel decidere assieme una strategia, che i rapporti si tendono in maniera ulteriore. Sanshiro vorrebbe contattare la misteriosa Armata Getter, anche se la sua idea viene considerata folle e avventata da tutti quanti. Tetsuya, invece, ha bisogno di Lega NZ per riparare i danni del suo robot. L'idea migliore sarebbe recuperarla da un Mass Production caduto in battaglia.
La spaccatura di idee più grossa si ha nel decidere se restare e cercare di fermare il terribile potere di Mazinkaiser, come inizia a volere Tetsuya, o concentrarsi nel tornare indietro e impedire alle radici che tutto questo succeda, come vorrebbe invece Koji.
Le discussioni su cosa fare arrivano a un punto violento e toccano ferite ancora aperte nell'anima di Tsurugi, come il massacro di Edo.
Quando Koji ancora una volta cerca di fargli capire di non essere responsabile per ciò che ha fatto il suo io futuro, Tetsuya lo attacca contro una delle pareti di ghiaccio attorno a loro.
"Dovrei ucciderti adesso, se davvero volessi evitare in anticipo tutto quello che verrà"

Molto più per rabbia che per la reale paura che Tetsuya metta in pratica i suoi propositi, Koji cerca di stordirlo con la pistola a raggi. La scossa elettrica non sembra però scalfire il pilota del Great, la cui rabbia e il cui addestramento sono così forti da fargli ignorare lo choc.
Quando lo lascia andare, Koji se lo scrolla di dosso senza dire una parola, salendo sul Mazinger, ignorando Hiroshi e Maria che gli chiedono dove stia andando.
Sanshiro e Tetsuya, invece, senza dire una parola lo lasciano andare via.



Completamente ottenebrato dalla rabbia, deciso a dimostrare che non sarà il mostro che sta distruggendo il mondo, Koji Kabuto vola verso i resti del Centro di Ricerche Spaziali, deciso a tutti i costi a prendere i resti di un Mass Production, per permettere le ripazioni del Great Mazinger.
Solo quando arriva, si rende conto che l'impresa sarà molto più difficile del previsto: i Mass Production e Mazinkaiser sono ancora lì e, per quanto Mazinger Z si tenga alla larga dalla portata dei loro radar, può ingrandire l'immagine sui monitor del Pilder fino a intravederli mentre portano via i resti dei robot caduti, verso il Centro Anti-Vegan. Quando si sono allontanati abbastanza, Z si lancia a prendere i resti del Mass Production di Shiro.

Ignari delle intenzioni di Koji, Tetsuya, Hiroshi, Sanshiro e Maria stanno riparando i robot e tentando di adattarsi alla nuova vita nel regno sotterraneo di Fleed. Tetsuya chiede che gli sia portata della tintura nera, per ridipingere il Brain Condor e cercare di passare inosservato tra quelli del Mass Production.
Purtroppo, popolata prevalentemente da creature solo in parte meccaniche, Fleed non pare attrezzata per riparazioni efficienti come quelle della Fortezza delle Scienze o qualunque altra base che i piloti abbiano visto.
Tra gli operai che rimettono a posto i robot, Maria ne riconosce un gruppo piuttosto numeroso, imbacuccati in coperte e giacche pesanti che non ne nascondono però la natura di ragazzini apparentemente umani. Uno di loro si ferma a guardare Maria con una strana intensità.
La ragazza ricambia lo sguardo e poi mormora un nome, per cavarsi un dubbio. "Ryu? Ryu Takuma?"
Il ragazzino si scosta il cappuccio della giacca e corre ad abbracciare Maria. Non appena anche gli altri la riconoscono fanno lo stesso e, presto, Maria si trova letteralmente coperta di bambini in festa.
I Bambini Randagi, che credeva di aver perso.
Nel vociare incontrollato dei bambini, Maria parla con Ryu. Le si gela il sangue quando nota che, appena nascosto dai capelli, metà della sua faccia sembra essere coperta da un'infezione Vegan. Ryu le racconta che lui e la sua tribù di bambini sono stati tra i primi a ricevere impiantato - per ordine di Shiro - il parassita. Sono stati accolti a Fleed e sono rimasti sotto la protezione di Duke Fleed, per quanto egli non abbia mai rivolto loro parola. La telepate riflette in silenzio sul fatto che molto di se stessa e dei suoi ricordi, nella mente del Principe di Fleed, ha influenzato questa decisione.
Solo adesso, Maria si accorge che i corpi di molti bambini sono già vistosamente a uno stadio avanzato di sviluppo dell'alieno.

"Come... come avete preso tutto questo?".
Ryu fa un lungo sospiro. Dopo un attimo di silenzio, però, il suo sorriso determinato riprende a farsi strada. "Moriremo. Ma intanto, finchè siamo in noi continueremo a vivere"

Intanto, Koji si accorge con preoccupazione di essere inseguito da tre Mass Production.
Prova una manovra di disimpegno, ma i tre volano in una formazione assai ben organizzata e, in più di un'occasione, è solo la bravura del pilota di Mazinger Z a evitare di trovarsi circondato. Tuttavia, i Mass Production rimangono sempre molto più veloci di lui.
L'unica alternativa è volare verso un luogo in cui è certo che non sarà seguito.
Quasi senza pensare a ciò che fa, Koji prende la rotta verso il Monte Asama, nei territori controllati dall'Armata Getter.