sabato, gennaio 06, 2007

32: Giorni di un Mazinger futuro




Mazinger Z, Jeeg, Minerva X e Gaiking volano su una Tokyo da incubo, completamente controllata da quella che una volta era la più potente ed eroica forza di pace che solcava i cieli.
Accolti da Umon e dal suo staff, i piloti atterrano nei pressi del Laboratorio per le Ricerche Spaziali e i loro robot subito sistemati al loro interno, nelle aree sotterranee che una volta ospitavano l'hangar di Grendizer.
Per quanto Koji cerchi di sdrammatizzare, lo sguardo di Umon e degli altri scienziati è inequivocabile. Paura, disprezzo e stupore.


Nella Sala di Controllo, Umon non nasconde il suo rammarico per tutto quello che sta succedendo, ma è soprattutto nel sentire i resoconti dei piloti, che i suoi nervi si tendono.
Nel sentire la versione di Shiro, su com'è morto Yumi.
La verità è molto distante dalle storie che i piloti hanno sentito: benché ci sia stato uno scontro fatale tra la Torre di Hayato Jin e la Fortezza delle Scienze, questa non ha provocato la morte di Yumi, visto che fin dall'inizio lo scienziato si è rifiutato di collaborare con la nuova Armata Mazinger. Il vecchio Direttore della Fortezza è ancora vivo, tenuto prigioniero nella Fortezza Speciale Anti-Vegan, dove vengono rinchiusi tutti quelli sospettati di covare un'infestazione aliena (in realtà, oppositori politici o persone scontente del nuovo ordine).
Dalla Fortezza non si torna mai: costruita ribaltando le fondamenta del Centro Ricerche per l'Energia Fotoatomica, è fortificata e piena di guardie, GM Mass Production ed esper. E' la più inattaccabile base dei territori controllati dall'Armata Mazinger.
Maria chiede quanti siano i Mass Production attivi al momento. Il numero esorbitante (circa una trentina nel solo Giappone) fa nascere seri dubbi su come possa esserci tanto Japanium - presente nel solo Monte Fuji - per ricavare le loro corazze in Superlega NZ. Umon non è capace di rispondere a questa domanda, nè a quelle riguardanti le radiazioni G. Ipotizza che l'unica cosa che può riportare tutti indietro è una concentrazione di energia G della stessa intensità di quella che ha provocato il warp temporale. Tuttora però, non è stato accertato cosa abbia provocato il sovraccarico ai tempi dello scontro contro Angoras e, certamente, non sarebbe al momento replicabile.
Preoccupata, Maria chiede anche se ci siano notizie dall'isola vivente di Zeku Alba, ma Umon la rassicura dicendole che non c'è stata alcuna novità in tutti questi anni.
Le novità riguardano piuttosto le controparti future dei piloti.
Di Koji si sa tutto e niente: trovato il Mazinkaiser in un modo e in un luogo a cui mai ha solo accennato, ha sconfitto con esso il Gran Maresciallo Inferno, per poi essere completamente dominato dal proprio robot. Ha dato il via alla caccia alle streghe, quando le infestazioni Vegan e le mutazioni tra le persone hanno subito un aumento vertiginoso, ed è il campione dell'Armata Mazinger.
Sanshiro è morto in un attacco suicida contro il Generale Nero, nel giorno in cui finalmente la Fortezza delle Scienze ha tenuto fede alla sua sfida lanciata a Berlino tempo prima. L'attacco non l'ha ucciso, ma ha contribuito in modo determinante a indebolirlo e a garantire la vittoria ai compagni.
Jeeg si è ritirato dalla guerra subito dopo la liberazione della Corea, senza dare alcuna spiegazione. Alcune voci dicono sia tornato in Giappone, dalle parti del Monte Daisetsu e, forse, potrebbe essersi affiliato all'esercito di resistenza di Tetsuya.
"E io?", chiede Maria.
"In un certo senso... in un certo senso sei con Duke Fleed"
Percependo lo stesso imbarazzo sentito la prima volta che ha posto questa domanda, Maria insiste di più sulla questione, ma Umon si rifiuta di dare ulteriori particolari.
Solo quando la ragazza si rivolge con rabbia allo scienziato, chiedendo di non essere trattata come una bambina, questi si decide, con estrema riluttanza, a dire tutta la verità.
Umon racconta che, verso la fine della guerra, il Gran Maresciallo Inferno catturò sia Grendizer che Minerva X, coi rispettivi piloti. Daisuke e Maria furono tenuti prigionieri e sottoposti a ogni genere di esperimento finché non riuscirono a liberarsi nel grande attacco finale contro Mikeros.
Ma solo uno di loro lasciò la fortezza volante Demonica. Nè Daisuke nè Maria, ma Duke Fleed. Nato dalla fusione di entrambi, un ibrido creato dal Maresciallo Inferno forse con lo stesso procedimento con cui venne creato il Barone Ashura. Insieme a Grendizer, Duke Fleed appoggiò l'Armata Mazinger contro il Maresciallo, per poi rifugiarsi nelle viscere della terra assieme al sedicente popolo Jamatai e a una parte di Mikeros che gli giurò - per motivi ancora non chiari - fedeltà.
Ora, col suo popolo di mostri, Duke Fleed attende l'arrivo di Vega per tornare in superficie.


Per quanto Koji insista nel voler contattare Duke Fleed, Maria è talmente choccata dalla notizia da non prendere nessuna decisione, almeno per il momento, malcelando l'irritazione per la mancanza di tatto dimostrata dagli altri piloti, esclusivamente interessati a trovare il pilota di Grendizer e del tutto indifferenti al dramma interiore della ragazza nell'apprendere cosa ne è stato di lei in quest'epoca.
La scelta su cosa fare, in ogni caso, divide per l'ennesima volta il gruppo: Sanshiro insiste per andare fino al fronte sul Monte Asama, dove l'Armata Mazinger sta combattendo l'Armata Getter, perchè a quest'ultima le radiazioni G sono strettamente collegate. Hiroshi è ancora reduce dall'incubo di ciò che è accaduto a Mayumi, molto più orribile e privato, e non vorrebbe fare altro che rintracciare il suo se stesso del futuro. In silenzio, si dirige in jeep verso il Monte Daisetsu, senza dire una parola. Altrettanto determinato è Tetsuya, che parte in direzione di Edo, il piccolo villaggio di profughi che lo ha accolto nel lungo periodo della sua assenza dai campi di battaglia, mentre la Fortezza delle Scienze combatteva Mikeros a Berlino.
Per non farsi intercettare dai GM Mass Production, chiede a Umon di far verniciare di nero il suo Great Mazinger, in modo da farlo assomigliare a uno degli altri che sorvegliano i cieli. I tecnici, pur eseguendo l'ordine, lasciano scritto al posto del numero di matricola la scritta DOC.
Koji sceglie invece di provare di continuo a mettersi in comunicazione via radio con le frequenze del Great Mazinger, sperando di contattare il Tetsuya di questo tempo e verificare se davvero sta guidando un esercito di resistenza.

Sanshiro, cedendo alla sua consueta impulsività esce per recarsi al Monte Asama. Il suo ben noto sangue caldo e il legame speciale con il proprio robot, però, lo porta a ignorare tutte le precauzioni prese dai suoi compagni e a uscire direttamente con Gaiking.


Koji continua disperatamente ad armeggiare con la radio. Cambiando di continuo frequenza, a un certo punto, un suono piuttosto strano spezza il muro di "rumore bianco" su cui i suoi tentativi hanno finito per infrangersi uno dopo l'altro.
E' il gracchiare di una cornacchia.
Per un momento, si ferma. Per quanto possa sembrare assurdo da dire, quel suono ha una sua familiarità. Resta in attesa, col fiato sospeso, mentre un pensiero assurdo comincia a formarglisi in testa.
Voci.
"C-capo! vieni a vedere!"
"Checc'è?"
"La radio, capo! dà segni di vita!"
"Certo, idiota! l'ho rimessa a posto io!"
A questo punto, Koji non riesce più a trattenersi.
"BOSS! NUKE! MOOCHA!"
Dall'altra parte, la conversazione sembra raggelarsi.
"Capo, è la voce di Kabuto!"
"Ci ha beccati, capo, che facciamo??"
"Boss, non sono quel Koji! Ascoltami! Devi aiutar..."
La conversazione viene troncata di colpo. Koji cerca di rimettersi in contatto un paio di volte, ma senza il minimo successo. Freneticamente, fa di tutto per rintracciare il segnale e scopre che sembrerebbe trasmettere proprio da lì, dal monte Daisetsu.
Correndo subito nella sala di controllo, chiede a Umon un mezzo per raggiungere il più velocemente possibile la zona senza dare nell'occhio.
Il dottore ci pensa su per qualche momento. "Un mezzo c'è... un vecchio mezzo volante che avevi progettato e che abbiamo tenuto qui. Mi pareva si chiamasse TFO"
Koji si volta un momento prima di correre verso l'hangar in cui è tenuto il suo vecchio ufo giallo.
"Avete ancora quella tuta da pilotaggio azzurra?"



Tetsuya in pochissimo tempo raggiunge Edo, ma il villaggio è molto differente da quello che ha lasciato.
Poco lontano dal bunker in cui i suoi abitanti si rifugiano durante gli attacchi dei mostri di Mikeros, sorge un piccolo tempietto funebre. In un silenzio innaturale, Tetsuya atterra e scende dal Brain Condor.
Nessun segno di vita, nei pochi passi che lo separano dall'ingresso del tempio. Un cielo immenso sopra di lui, sempre tinto di innaturali sfumature verdastre e il nulla sotto i suoi piedi, che fa rimbombare ogni passo in modo agghiacciante. Dentro, una colonna con una lunga fila di nomi. I nomi di tutti gli abitanti di Edo, quelli che Tesuya ha conosciuto personalmente e altri che non ha mai sentito... tutti gli abitanti a parte Go Ichimonji.
La ritrovata umanità del pilota del Great Mazinger - ritrovata proprio grazie a tutte quelle persone che non ci sono più - aleggia come uno spettro nelle mura, e nel piattino delle offerte che pare non venire più riempito da molto tempo.
L'orrore per quello che è successo lascia in fretta il posto a un'ostinazione pericolosa, la pretesa di capire cosa sia successo e soprattutto perchè. Con il corpo di piombo, Tetsuya si prepara a entrare nel bunker.
Il bunker è aperto. Nessun allarme che risuoni al suo ingresso.
Il pilota del Great Mazinger si fa strada attraverso sale vuote. Corridoi vuoti. Tutto sembra esser stato portato via, rovistato, esaminato. Su ogni muro, una grossa Z tracciata a spray.
Tetsuya si siede in mezzo a uno stanzone spoglio del complesso.
La terribile realtà dell'Armata Mazinger e di ciò che è diventata ora è tutta lì, tutta in mezzo a quelle mura coperte dal simbolo della Z, tracciata da soldati che hanno portato via uomini, oggetti, intere storie.
"Come hanno potuto - si chiede Tetsuya con una rabbia crescente - come hanno potuto?"



"Identificati immediatamente!"
Uno stormo di quattro GM Mass Production vola a gran velocità verso il Gaiking, circondandolo da ogni lato. Sanshiro tenta una manovra di disimpegno, ma presto i quattro robot neri lo circondano da ogni lato, senza lasciarli una via di fuga.
"Sono Sanshiro Tsuwabuki, del Gaiking"
"Impossibile - risponde una voce fredda da uno dei robot - Sanshiro Tsuwabuki è morto anni fa"
"Portandosi dietro il Gaiking, no? e allora come mai ve lo ritrovate davanti, razza di idioti? Il vostro capo, Shiro Kabuto mi conosce. Chiedete a lui"
I GM Mass Production alzano all'unisono un indice verso il cielo, a richiamare il terribile potere del Thunder Break.
"Tenetelo sotto mira, mentre apro una comunicazione col comandante Kabuto"
Contemporanemante, Shiro apre una comunicazione col Centro per le Ricerche Spaziali.
"Credo di essere in un brutto guaio"
Maria, l'unica rimasta al centro a rimuginare sulle parole del dottor Umon e sul loro tremendo significato, è anche la prima a cogliere la trasmissione. Il tempo di uno sguardo preoccupato a Umon, ed entrambi capiscono che è inutile mantenere una copertura di neutralità ormai. Mentre maledice a gran voce Sanshiro per la sua avventatezza, Maria parte immediatamente con Minerva X ad aiutare Gaiking.

Il TFO sta volando in ricognizione sul Monte Daisetsu, quando sulla sua strada, sotto di sè inquadra la jeep di Hiroshi. Il tempo di una comunicazione e Koji scende dal disco volante, proseguendo con il cyborg la strada.
Il viaggio con Hiroshi non è affatto rassicurante: Jeeg è ancora silenzioso, imbrattato di sangue che il pilota di Z crede esser quello dei Chip Kamoi, ignorandone la mostruosa provenienza. Guardandosi intorno a ogni passo, i due si inoltrano nel boschetto da cui Koji ha rintracciato l'origine della trasmissione con Boss.
Cautamente, un passo dopo l'altro...
Finché il terreno non sembra sollevarsi dai loro stessi piedi e ribaltarli a testa in giù. Uno addosso all'altro, nel disperato tentativo di divincolarsi, Koji e Hiroshi capiscono di essere caduti in una trappola, dentro una rete a maglie strettissime che li fa penzolare dai rami di un albero a testa in giù.
"Capo! li abbiamo presi!"
"Abbiamo preso Kabuto!"
Koji urla in direzione delle voci. "Boss, dannazione! lasciaci andare, stai sbagliando tutto!"
Per un attimo, la voglia di Boss di esaudire la richiesta è più che mai concreta nell'aria. Poi, il suo vecchio e forse miglior amico, con ostinazione scuote la testa. "Non posso"
Hiroshi prova anche a rompere la rete, prima di accorgersi che le maglie sono pesantemente rinforzate. Koji cerca di divincolarsi per prendere la pistola a raggi e bruciare la rete, quando una voce risuona poco lontano da loro.
"Lasciateli. E' impossibile che questo sia il vero Kabuto, lontano dal Mazinkaiser. Teneteli comunque sotto tiro"
Dei passi risuonano alle spalle di Koji e Hiroshi.
Si portano lentamente davanti a lui e, quando la rete viene sganciata e i due finiscono a terra, la prima cosa che vedono è un paio di logori stivali da militare.
Koji e Hiroshi alzano lo sguardo, lentamente.
Vestito con l'uniforme della nuova Armata Mazinger, sbottonata e coi gradi strappati, Tetsuya Tsurugi rivolge loro uno sguardo severo. Vicino a lui, un uomo con la faccia e il corpo completamente coperti di bende. Alla sua destra, Hiroshi Shiba.

Non un cyborg. L'Hiroshi Shiba prima della trasformazione, quando era ancora l'asso della Formula Uno e non un mostro magnetico.



"SCRANDER DASH!"
Il Tetsuya a Edo sale a bordo del Brain Condor non appena riceve la comunicazione di Maria: i GM Mass Production stanno portando via Gaiking, .
Il Great Mazinger, camuffato come uno di quelli seriali, sbarra la strada alla piccola pattuglia. Per un momento, l'idea di Tetsuya è di tentare un bluff, spacciandosi per un militare dell'Armata e prendendo Gaiking in consegna.
Maria, intanto, pur monitorando la situazione da Minerva X, si tiene a distanza per non farsi inquadrare dai radar dei nemici. Silenziosa, attende.
"Nome, grado e matricola!"
Per un momento, Tetsuya è sul punto di inventarsi qualcosa perchè la sua copertura regga. Poi, insieme alla visione degli inumani GM Mass Production, si fa strada il ricordo di Edo distrutta. Quelle Z che sembrano dominare stanze svuotate e piene solo di desolazione.
Continuare a fingere non ha senso e non solo perchè il bluff non reggerebbe un istante.
"State pronti", dice a Maria e Sanshiro.

GREAT BOOMERANG!

Il colpo di boomerang scalfisce l'armatura del GM più vicino a loro. La rapida risposta degli altri, un Thunder Break e un Breast Burn arrivano colpendo il robot di Tetsuya, precedendo di poco il potente Hydroblazer che si abbatte sugli altri da parte di Gaiking.
La vernice nera brucia velocemente sul corpo del Great Mazinger, mentre i suoi occhi si infiammano di furia. Ben presto, i colori dell'unico vero robot progettato e costruito da Kenzo Kabuto emergono dagli strati di nero che contraddistingue le sue perverse copie.
"KOSHIRYOKU BEAM!!!"
Dalle nuvole, due occhi carichi di furia si accendono sciogliendo con la potenza dei loro raggi la corazza dei Mass Production.
I loro piloti rimangono interdetti e spaventati: da anni, nessuno pronuncia più il nome di quell'arma, oltre il tremendo Mazinkaiser di Koji Kabuto.
Dalle nubi nere di tempesta, esce fuori con un urlo agghiacciante Minerva X, che si avventa a sua volta contro gli avversari.
Buona parte dello squadrone concentra i suoi attacchi sul Great Mazinger, probabilmente perchè lo riconosce come il robot del capo della resistenza. Tetsuya para i colpi di Mazinger Blade prima che un boomerang si abbatta su di lui. Con un'incredibile sforzo di volontà, lo riafferra tra le mani mentre sta tornando indietro e lo lancia a sua volta contro i suoi nemici. Il fulmine lanciato di uno di loro, fa abbattersi su Minerva X che schiva rispondendo con un Breast Burn.
Gaiking si lancia contro un Mass Production ingaggiandolo quasi corpo a corpo, in modo da impedirgli di lanciare le sue armi più letali.


I continui colpi di boomerang, spade, scariche elettriche e raggi termici si concentrano sempre più sul Great, ormai quasi spoglio del colore nero e argento dei Mass Production. Minerva X fa esplodere due nemici con il Thunder Breaker. Gaiking pianta le corna nel corpo di uno, distruggendolo con una scarica di Deadly Thunder e il Great Mazinger dà il colpo di grazia all'ultimo rimasto squarciandolo con il Great Boomerang.
"Non è ancora finita!", dice Maria allarmata.


Sui radar, appaiono altri quattro puntini, molto più veloci dei precedenti.
I piloti li inquadrano e ingrandiscono l'immagine, fino ad aver perfettamente chiaro che cosa sono.
Altri due Mass Production, targati 01 e 02.
Un robot progettato da Koji ai tempi della Fortezza, Million Alpha.
Ma soprattutto, l'Imperatore dell'Inferno.
Mazinkaiser.

Maria e Sanshiro cercano di convincere Tetsuya ad andarsene, prima che la squadriglia si abbatta su di loro. Il pilota del Great sembra non voler sentire ragioni: dapprima rallentato dallo scontro con i Mass Production, ora la sua memoria è macchiata ancora da ciò che è successo a Edo. Senza dire nulla si lancia verso la pattuglia di nemici.
Un Mass Production, lo 02, vola nella sua direzione.
Tetsuya e la Jun Honoo si affrontano faccia a faccia.
"Come avete potuto? alcuni di loro... alcuni di quelli di Edo erano solo bambini!"
"Erano infestati Tetusya... non erano più umani", è la fredda risposta di Jun.
"VOI non siete più umani! Non è per questo che sono stati creati i Mazinger... non era questo il sogno di nostro padre!"


Jun scatena il Great Typhoon contro Tetsuya, in un tentativo di renderlo inoffensivo senza fargli del male.
Minerva X e Gaiking si lanciano all'attacco. Dopo nemmeno una manciata di secondi, però, i comandi dei due robot smettono completamente di funzionare: senza capacitarsi di cosa stia succedendo, entrambi precipitano schiantandosi a terra, con solo il tempo di ascoltare una compiaciuta comunicazione da parte di Shiro.
"Ringraziate Koji. E' lui che ha introdotto per la prima volta dei comandi per la disattivazione a distanza"
Ai due non occorre sforzarsi per capire ciò a cui Shiro si sta riferendo: il progetto per la disattivazione a distanza di Koji risale infatti a quando Minerva X perse il controllo, pilotata da Sayaka, e in seguito ai primi devastanti attacchi di furia di Jeeg. Una precauzione per quando i robot sembrano avere la mente sulla mente dei piloti, ora però usati per togliersi di mezzo gli avversari in ogni momento.
In preda alla rabbia per esser stata sopraffatta da un piccolo chip di cui non ha mai caldeggiato l'esistenza, Maria incita rabbiosamente Minerva a rialzarsi, ignorando che Sanshiro sta facendo la stessa cosa a bordo del Gaiking, anch'egli sfruttando il suo particolare legame empatico con il robot.
Nulla da fare. Come fosse un destino che si compie, è solo Tetsuya sul Great Mazinger a fronteggiare i nemici.
Solo una voce, una voce mentale fa eco al furore di Maria. Una voce per lei sola.
Non avrei mai pensato di rivedere il tuo robot.
Una voce che arriva da sottoterra.

"Non vi aspetterete che vi crediamo, vero?"
Il Tetsuya di questa epoca guarda con aria di sfida Koji e Hiroshi, ancora tenuti sotto tiro dai soldati della resistenza.
Con rabbia, Koji cerca ancora di spiegare la frustrazione, stanco di incappare sistematicamente nell'odio di ogni persona in cui incappi. Boss, Nuke e Moocha lo guardano con la silenziosa speranza che sia veramente la persona che dice di essere, come se non aspettassero altro che di riabbracciare l'amico di un tempo.
L'uomo bendato non dice una parola, squadrando con impazienza i prigionieri.
Hiroshi fissa Hiroshi, con uno sguardo reciproco di stupore.
"Ho la prova che stiamo dicendo la verità - dice l'Hiroshi caduto dal passato - So cos'è successo poco prima dello scontro con Angoras"
Per un un attimo fa fatica a proseguire. Rimane in silenzio e poi aggiunge rivolgendosi alla sua controparte futura. "Il perchè eri così infuriato sul campo di battaglia. Un segreto terribile che..."
"... che non ho mai rivelato a nessuno", prosegue l'altro. Poi guarda Tetsuya.
"Stanno dicendo la verità, puoi credermi"
Tetsuya guarda con aria dubbiosa il compagno, poi fa cenno agli altri di abbassare le armi. "Seguitemi, c'è molta strada da fare"
Proprio in quel momento, al comunicatore, l'allarmata voce di Maria riporta un messaggio agghiacciante.
"Dove siete? Gaiking si è fatto catturare dai Mass Production e siamo andati ad aiutarlo. Abbiamo bisogno di rinforzi"
"Razza di idiota! - ringhia Koji - che si arrangi da solo per una volta"
"Koji, stiamo combattendo contro il Mazinkaiser!"
"... cosa?"

Il Great Mazinger schiva per un pelo un Drill Pressure Punch dal robot di Shiro, che si va a infrangere sul tempietto dedicato alle vittime di Edo.
Il Mass Production di Jun attacca con un Breast Burn mentre, terribile, risuona la voce di Koji all'interno del Mazinkaiser.

"TURBO SMASHER PUNCH!"

Il Mazinkaiser pone avanti a sè i pugni, che cominciano a risuonare del fragore impazzito delle ventole a rotazione, prima di venir sparati a velocità altissima verso il Great Mazinger. Con una manovra disperata, Tetsuya riesce a uscire dalla loro traiettoria, al prezzo di subire in pieno l'attacco di Jun, che martoria la corazza del robot già danneggiata dal combattimento precedente. Il braccio del Great Mazinger viene completamente fuso, rendendo impossibile attaccare con il Drill Pressure Punch, e anche la piastra centrale riporta gravissimi danni.
La rabbia di Tsurugi è però tutta per il mostro che ha dato inizio a questo incubo terrificante, l'uomo che un tempo ha chiamato fratello e la crudele bestia meccanica ai suoi comandi.
"LA PAGHERAI PER TUTTI LORO!"
Il Thunder Break si abbatte sulla corazza del Mazinkaiser. Per quanto riesca appena a scalfirla, per Tetsuya è già un risultato.

FIRE BLASTER!

La vampa infernale che esce dalle piastre del Mazinkaiser viene mirata al Great e travolge impietosamente Million Alpha, che si trovava sulla stessa traiettoria. Di nuovo, l'esperienza di Tetsuya ha la meglio, facendogli schivare abilmente il colpo. Million Alpha perde quota, danneggiata gravemente dal proprio stesso alleato.
Con il sudore freddo sulla fronte, Tetsuya si accorge che non è stato affatto un incidente. Mazinkaiser non si è minimamente preoccupato di distruggere uno dei suoi, pur di distruggere il Great.
Proprio in quel momento, il secco colpo del Great Boomerang di Jun, trancia le ali dello Scrander, facendo precipitare a terra il robot.
Nella polvere, Tetsuya percepisce la sua rabbia e quella del suo Great, per la prima volta abbattuto dai nemici. Perfettamente coincidenti. Uniti, come mai lo sono stati, nell'umiliazione e nella rabbia.
Raccoglie quella rabbia, l'affila come un'arma, mentre sente il massiccio corpo del Mazinkaiser che atterra poco distante da lui.
Con un ultimo sforzo, estrae la Mazinger Blade, fissando il suo nemico negli occhi.


"DEMONIO!"
Il Mazinkaiser abbassa lo sguardo su di lui, come se Tetsuya lo avesse chiamato col suo vero nome. Poi, una luce potente esce dal suo petto e al quasi incosciente pilota del Great Mazinger sembra quasi che il mostro con cui sta combattendo estragga una spada enorme proprio da lì, dalla Z in mezzo alle piastre centrali.
Lo spadone a due mani del Generale Nero.
Correndo, con la spada sguainata, il Mazinkaiser corre a finire il Great Mazinger, facendo rimbombare la terra coi suoi passi.
Il Great si appoggia alla spada, nel tentativo disperato di morire almeno con dignità.
La terra trema forte, sempre più forte...


Fino a spaccarsi. Fino a eruttare un intero esercito di mostri che si arrampicano uscendo, volando, arrampicandosi dalle viscere della terra. Un esercito di demoni terribili che si frappone tra il Great Mazinger e il Mazinkaiser, sormontati da una gigantesca astronave circondata da lingue di fuoco.
Yamata No Orochi.
Sulla cima dell'astronave un robot che Tetsuya, Maria e Sanshiro conoscono bene. E nel guardarlo, capiscono che - in un modo o nell'altro - la vera Armata Mazinger si è finalmente ricomposta.
"Sei tornato... traditore", mormora Sanshiro.
Ben diversa è la reazione di Tetsuya, le cui labbra si distendono in un sorriso, in mezzo a tutto il sangue colato sul volto dalle innumerevoli ferite.
"Sapevo che saresti tornato prima o poi... Daisuke"


Una comunicazione dal Grendizer viene diramata a tutti e tre i piloti.
"Sto mandando alcuni dei miei a prendervi e portarvi al sicuro a bordo di Yamata No Orochi. Non preoccupatevi, non ho intenzioni ostili"
"Daisuke...", inizia Tetsuya.
"Daisuke non è più il mio nome", risponde Duke Fleed, con un tono gelido, chiudendo la comunicazione.
Mentre alcuni mostri da combattimento coprono la fuga, Minerva X, Gaiking e il Great Mazinger vengono caricati a bordo della mostruosa astronave. Tutto è troppo veloce, le urla di frustrazione del Mazinkaiser, il gridare dei mostri che afferrano i robot caduti e li portano in salvo.
Maria fa in tempo a comunicare a un atterrito Koji lo sviluppo della situazione, prima che Yamata No Orochi si inabissi nel sottosuolo e inizi un lungo viaggio molti chilometri lontano dalla superficie terrestre.
Le strumentazioni di bordo iniziano presto a subire disturbi e a impazzire. Per quel poco che Maria riesce a capire della traiettoria della nave, via via che essa procede nel suo viaggio, sembrerebbe che si stia dirigendo verso l'Himalaya.
"Dove ci state portando?", chiede Tetsuya, con le sue ultime forze.


Stavolta, a rispondere è una comunicazione da uno dei soldati di Duke Fleed. Una ragazza straordinariamente pallida, con i capelli verdi e un casco che ricorda vagamente la testa di un drago.
"Vi stiamo portando a Fleed"
Tetsuya rimane interdetto, ricordando ciò che Umon disse in un tempo che sembra ormai lontanissimo. "Ma Fleed non esiste"

"Ora esiste"