sabato, dicembre 09, 2006

31: Dotaku Project 100%




"PROFESSOR YUMI... DOVE SONO JEEG E SOSUKE?"
"Koji... sono morti. Si sono uccisi a vicenda"


L'annuncio di Yumi, dato poco prima che i robot entrino in battaglia impietrisce tutti quanti i piloti dell'Armata Mazinger.
Gli occhi di Koji, Tetsuya e Maria si spalancano. Nessuno di loro capisce come sia potuto succedere quanto è successo. Eppure, le armate di Angoras sono ancora lì, ad aspettare la carne fresca dei nemici con sorrisi mostruosi e irti di zanne. Non c'è tempo per rimandare l'attacco.



Maria corre verso l'hangar di Minerva, cercando di non mostrare le fitte di dolore che scuotono senza sosta il suo corpo. Non è un dolore normale, quello: è il dolore di chi sente che nella sua carne si aprono bocche, occhi, i muscoli e le ossa diventano malleabili...
"Dannato... dannato mostro", sibila rivolta al parassita Vegan che sembra essersi risvegliato con una potenza inimmaginabile.
Verso l'hangar, passando davanti all'infermeria, non può fare a meno di notare una lettiga che viene trascinata d'urgenza. Su di essa, Ryo Asuka.
"Che cos'è successo?", chiede ai medici, avvicinandosi.
"Non lo sappiamo, si è sentito male all'improvviso, ha ancora le convulsioni"
Maria prende la mano di Ryo, freddissima, tra le sue. "Coraggio", gli sussurra, prima di ripartire verso Minerva. E' solo dentro l'hangar, che - mandati fuori tutti i tecnici - si rivolge direttamente al Vegan.
"Ascoltami, mostro. SO che puoi capirmi. Ne va della vita di entrambi. Fammi combattere... smettila di tormentarmi adesso... e sopravviveremo. Possiamo arrivare a quest'accordo"
Maria ha la terrificante impressione che qualcosa, una bocca, nel centro del suo stomaco si pieghi in un sorriso.
"... lo prenderò come un sì", mormora la ragazza, ancora piena di dolore.



Koji, corre dentro l'hangar del Pilder.
Tra i vari tecnici che, come al solito, controllano i livelli di energia e fanno le ultime riparazioni, all'occhio del pilota di Zeta non sfugge una colossale figura nascosta nell'ombra, completamente avvolta di stracci che sembra guardarlo dal fondo dell'hangar, proprio vicino all'Hoover Pilder. Quello che è più sconcertante, è notare come nessuno degli altri faccia minimamente caso alla sua presenza.
"Chi sei?", chiede Koji, avvicinandosi.
Il gigante fa un sorriso truce, senza rispondere. Tra le sue mani, uno sproporzionato coltello a serramanico con cui sta giocando.
Il tempo in cui Kabuto si volta per chiedere agli altri della base chi sia quell'uomo, che il gigante è scomparso completamente, lasciando Koji senza la minima risposta e con mille dubbi, prima di salire ancora pensieroso sul Pilder.

Tetsuya non ha problemi nel riconoscere il misterioso gigante, quando anche lui lo vede nell'hangar del Brain Condor. Non risponde al suo sorriso incupito. Resta a guardarlo, restituendogli lo sguardo fino alla fine, mentre il Condor accende i motori e prende il volo.

Mazinger Z, Great Mazinger e Minerva X partono all'unisono all'attacco, con mille domande a cui sanno di non poter dare una risposta.

Dentro la stanza di Mayumi, intanto, Miwa e il dottor Heinrich stanno cercando di rianimare la bambina svenuta, quando le luci collassano una dietro l'altra, prima nella cabina e poi in tutto il corridoio. Nessuno sembra riuscire a capire cosa stia succedendo, solo il buio e l'allarme a confondere ogni cosa.
Gli occhi di Mayumi si aprono, due fari accesi nell'oscurità.
Mentre le guardie corrono per tutta la base e i tecnici cercano di ripristinare le strumentazioni che sembrano impazzite a causa di una sorta di tempesta elettromagnetica, la voce della piccola Mayumi risuona ferma come una condanna definitiva.

Alert. Bioweapon in progress. Dotaku Project 100%. Process ultimated.



Dentro l'infermeria, Sanshiro improvvisamente apre gli occhi. Nel caos degli altri malati che urlano in preda al panico e dei dottori che fanno fronte alle emergenze provocate dalle macchine in tilt, riesce a sentire solo una voce: la voce del Gaiking, che lo sta chiamando. Senza dire una parola e senza badare a nessuno, Sanshiro si strappa le flebo di dosso e si veste con la tuta da pilotaggio via via che avanza verso l'hangar del suo robot.
Gli occhi del Gaiking si accendono e Sanshiro li guarda fissi, come se stessero silenziosamente comunicando tra di loro.

"Ero ansioso di confrontarmi con voi. Abbiamo un conto in sospeso, noi", sussurra il Generale Angoras.
Da una parte ci sono lui, i suoi Chip Kamoi e la fortezza sottomarina Budo, che affiora dalle acque.
Dall'altra, Mazinger Zeta, il Great Mazinger, Minerva X e il resto dell'Armata, tutti schierati a lanciare l'attacco.
Gli sguardi di Koji e Tetsuya si fanno cupi, ricordando come sono stati sconfitti da lui, a Bados, poco dopo il primo attacco globale di Mikeros.
"Angoras! - urla Koji, dalla cabina del Pilder - Ricordati di Birdler! di Yuri Caesar! se non vuoi raggiungerli all'inferno, vattene via. Torna sottoterra con i tuoi simili!"
Nella mente del Generale Angoras rivivono - grazie ai poteri telepatici di Maria - gli ultimi momenti di agonia dei suoi simili. Il comandante delle truppe anfibie spalanca gli occhi, facendo per retrocedere.
"Mai... non mi arrenderò mai"
"Mi sono stancato - dice con disprezzo una voce proprio dietro Mazinger Zeta - HYDROBLAZER!!!!"
Il raggio di Gaiking colpisce in pieno l'avversario, dando inizio al combattimento.
"Bentornato, Sanshiro", dice Koji con un sorrisetto.
"Vediamo di finirla in fretta"
Non appena i robot si lanciano contro l'esercito di mostri, i Chip Kamoi fanno immediatamente per ritrarsi in mare, in modo da avere un campo di battaglia avvantaggiato.
Sul Brian Condor, appare una comunicazione di Jun.
"Tetsuya... Tetsuya, guarda il cielo!"
Tetsuya alza per un momento lo sguardo. Tutta la volta celeste risplende di una luce verde, brillante e insana.
"Cosa sta succedendo?", chiede Jun.
In preda a un sinistro presentimento, Tetsuya fa per stabilire una comunicazione con la Fortezza delle Scienze. La comunicazione è incredibilmente disturbata e, tra i continui disturbi, l'unica cosa che si riesce a recepire è la voce di Yumi che sembra incredibilmente tesa e in preda al panico.
Mentre Mazinger Zeta e Gaiking si lanciano su Angoras, Minerva X e il Great Mazinger concentrano i propri attacchi sulla Fortezza Budo e sui Chip Kamoi ancora sulla terraferma. L'Alphard, per sdebitarsi dell'aiuto medico ricevuto, ingaggia a sua volta battaglia con Budo, coprendo per quanto è possibile le manovre dei robot. Questo non impedisce alla corazzata di sparare una bordata contro il Great Mazinger, che ne assaggia suo malgrado la potenza e risponde con un Thunder Break incrociato al Thunder Breaker di Minerva X.
Dentro il suo abitacolo, intanto, Maria sta un po' meglio, ma anche se adesso è riuscita a bloccare il Vegan che si muove dentro al suo corpo, la sua presenza rimane ed è fonte di dolore e paura per la ragazza.
Con uno sforzo, dopo aver notato i disturbi alle comunicazioni, cerca di stabilire una connessione mentale con la base. Anche questa sembra molto difficile da attuare, ma non impossibile. E' però ciò che la telepate capta, a non tranquillizzarla per niente.
Dalla Fortezza delle Scienze arrivano ondate di panico, paura, orrore. Quello che la mente già provata di Maria recepisce, è che qualcosa di orrendo sta accadendo al suo interno.

Jun, qualcosa non va

Jun, per quanto detesti profondamente le volte in cui, anche con la maggior gentilezza di cui è capace, Maria si introduce nella sua mente, stringe i denti e annuisce.
"Vado a vedere". Venus Alpha vola verso la Fortezza delle Scienze, mentre il resto dell'Armata continua a combattere.



Per Mazinger Zeta, Angoras si rivela tutt'altro che un osso duro: facendo attenzione a non venire trascinato nell'elemento naturale del Generale di Mikeros, lo prende di mira con il Koshiryoku Beam, mentre Gaiking fa da controcanto con l'Hydroblazer che - a differenza di quasi tutte le armi energetiche dell'Armata Mazinger, non sembra risentire troppo dell'impatto con l'acqua.
Invano, i Chip Kamoi scaricano su Mazinger i loro tridenti e i loro missili: il robot di Koji e la sua potente Lega Zeta non riportano che danni superficiali.

Intanto, nella Fortezza delle Scienze, Hiroshi riapre gli occhi.
E' dentro l'hangar dei componenti di Jeeg e la prima cosa che nota è il sangue dai corpi mutilatidi guardie e membri dello staff tecnico della sua sezione. Cerca di alzarsi, ma non riesce areggersi in piedi. Le forze lo abbandoneranno entro poco, insieme forse alla vita.
Passi, vicino a lui. Quando ciò che li produce entra nel suo raggio visivo, Hiroshi non riesce a non spalancare gli occhi per l'orrore: quello che gli si para innanzi è un umanoide alto tre metri, in cui l'acciaio e i muscoli esposti si fondono, col volto coperto da una sorta di maschera di carapace e due fruste a posto delle braccia.
Nonostante questo, in questo corpo martoriato e imbrattato del sangue delle sue vittime, Hiroshi riconosce uno sguardo innocente. Lo sguardo della sua sorellina Mayumi.
Quando il mostro parla, Hiroshi non sente però la voce della bambina: solo un messaggio registrato, da suo padre.



"Hiroshi - dice la voce fredda e metallica - se sei qui, significa che Mayumi è entrata in modalità Rifornimento per salvarti la vita"
Hiroshi spalanca la bocca in un urlo di furia. "MALEDETTO BASTARDO! ERA TUA FIGLIA! L'HAI TRASFORMATA IN UN MOSTRO!!"
"So che probabilmente adesso mi starai odiando. Ma Mayumi è sempre stata programmata dall'inizio ed è sempre servita a questo scopo"
Hiroshi fa appello a tutte le sue energie per alzarsie colpire con un pugno la creatura che sta parlando con la voce del dottor Shiba. Il mostro incespica all'indietro e la voce computerizzata del padre continua a parlare.
"Tuttavia, è stato fatto per il tuo bene. Non posso permettere che tu cada. Devi combattere l'Impero Sotterraneo"
"Maledetto! Ti odio! Ti odio!!"
Un altro colpo e un altro ancora. Il mostro non fa nulla per difendersi, ma nemmeno cade.
Senza poter piangere, senza poter stancarsi, Hiroshi continua a colpoire il mostro. Quando lo tocca l'ennesima volta, si blocca restandovi aggrappato.
Per quanto tenti di staccarsi, il suo corpo continua a tenere stretto quello del mostro, non rispondendo ai suoi impulsi.
"Tra poco morirai, se non usufruirai della Modalità Rifornimento. Questo non posso permetterlo", dice la voce del dottor Shiba.
"Cosa ne sarà di Mayumi, bastardo?"
"Non devi pensare a lei come a qualcosa di ancora vivo"
Il dottor Shiba prende una pausa e poi, glacialmente, pronuncia la frase che perseguiterà per sempre i peggiori incubi di Hiroshi.

Ora, Hiroshi, puoi divorare tua sorella Mayumi

Per quanto disperatamente cerchi di opporre resistenza, Hiroshi si accorge con orrore che il suo corpo, invaso dalle nanomacchine del dottor Shiba, non gli risponde più. Sente le sue fauci aprirsi e chiudersi sul collo della creatura in cui sua sorella si è trasformata, mordendo e squarciando i resti di carne esposta e lo stesso acciaio. Senza poterci far nulla, solo con un orrore che nemmeno i suoi urli possono esaurire, Hiroshi inizia a nutrirsi di sua sorella.
E proprio quando si illude pensando che Mayumi, colei che ha trasformato a Yoshida un demone d'acciaio in un essere umano, sia già morta per lo choc della trasformazione, vede il suo sguardo pieno di paura.
E sente la sua voce, prima che venga affogata nel sangue.

Fratello...?



Angoras cerca disperatamente di controbattere gli attacchi di Koji e Sanshiro con un raggio piuttosto simile all'Hydroblazer di Gaiking, ma con scarsi successi. In realtà è Budo a essere più un problema, abbattendo bordate dei suoi temibili cannoni e costringendo i robot a schivare i suoi attacchi, che sembrano non risparmiare nessuno. L'apporto degli altri robot dell'Armata, però riescono a distrarre a sufficienza sia la corazzata che gli altri Chip Kamoi perchè Mazinger Zeta fonda gran parte della corazza del Generale con la potenza delle sue armi a Energia Fotoatomica.

Intanto, il Great Mazinger si dirige verso la Fortezza delle Scienze, volando verso la torre di controllo, dove il dottor Yumi e gli altri scienziati si sono barricati dentro.
Lo scienziato spiega a Tetsuya che la base ha subito un attacco dall'interno, con un mostro umanoide che pare essersi introdotto negli alloggiamenti dei civili, senza che nessuno della Fortezza sia riuscito a capire come. Altra cosa che al momento sembra completamente oltre la comprensione dello staff di Yumi, è la fonte delle potentissime radiazioni G che stanno permeando tutto il campo di battaglia.
Tetsuya rimane fermo sul Great riflettendo su quanto gli è stato appena detto.
Poi, dal Brain Condor, si rivolge di nuovo a Yumi.

"Professore... non avevate detto che Jeeg è stato ucciso da Sosuke?"
Yumi annuisce, cupo in volto. "Sì, purtroppo"
"E allora chi è quello che sta correndo verso il campo di battaglia?"
Yumi inquadra la scena dagli schermi della base. "N-non è possibile!"



Urlando come un demonio, con le fauci spalancate e due pupille piene di furia negli occhi robotici e accesi di odio, Jeeg corre a tutta velocità verso la prima linea di Chip Kamoi. Al primo che sventuratamente finisce sotto le sue mani spalanca le mascelle facendo forza con entrambe le braccia, finchè non si ode solo lo schiocco delle ossa che si infrangono e un fiotto di sangue non spruzza incontrollato sul volto mostruoso del Robot d'Acciaio.
L'altro Chip Kamoi non fa in tempo a fuggire prima di venire agguantato al volo da Jeeg, che affonda la bocca nella sua faccia, cominciando a divorarlo con una rabbia frenetica, spargendo brandelli di carne e metallo della sua vittima tutt'intorno.
Senza provare nemmeno ad aprire una comunicazione con la bestia assetata di sangue che è diventato il suo amico, Tetsuya mira solamente a concludere lo scontro il più velocemente possibile, ora che è assolutamente in favore dell'Armata Mazinger.
"Koji! Gaiking! Tiratelo fuori di lì e finiamolo!"

THUNDER BREAAAKER!!!

Minerva X, nel mezzo della manovra continua a sfuggire agli attacchi dei nemici. Plana verso un nutrito gruppo di Chip Kamoi e raccoglie l'elettricità fino a scatenarla su di loro, diramandola in varie direzioni differenti. Il gruppo di soldati di Angoras preso di mira dalla tremenda arpia meccanica esplode all'impatto in un coro di urla disperate. Dopo l'operazione, anche Minerva si schiera per dare il colpo di grazia al Generale stesso.
Sollevato in aria da Mazinger Zeta, Angoras inizia a urlare di terrore, dimostrandosi oltre che il meno capace dei Generali affrontati finora, anche il meno coraggioso. Implora la corazzata Budo di venire ad aiutarlo, ma l'aiuto che viene offerto dalla nave un tempo orgoglio di Hell non è esattamente ciò che si aspetta.
Una cannonata viene sparata da Budo, investendo in pieno sia Zeta che Angoras. Il Generale urla di dolore, mentre a Mazinger Zeta esplodono le ali dello Scrander per l'impatto. Rovinando a terra, trascina con sè Angoras, finchè il Great Mazinger e Gaiking non li raccolgono provvidenzialmente al volo.


Un disperato attacco dei Chip Kamoi, per proteggere il proprio padrone segue la mossa dei robot dell'Armata, andando a colpire Gaiking più volte.
Con un sorriso cupo, Sanshiro pianta le corna del Gaiking dentro il corpo del Generale.
"DEADLY THUNDER!!!"
Una scarica elettrica fa urlare il mostro che di nuovo cerca di rispondere all'attacco, col corpo ormai coperto di sangue.
"Distruggiamolo lontano dalla base!", urla Tetsuya agli altri.
I robot fanno per allontanarsi e, non appena sono a una distanza ragionevole, la mostruosa bocca da teschio di drago, nel petto del Gaiking, si chiude sul penduncolo che esce dalla fronte di Angoras e che ospita la sua faccia. La stacca di netto.

Un'esplosione investe in pieno i robot.
Una luce luminosa, verde, che sembra illividire ancora di più l'inquietante cielo smeraldo che fa da sfondo al combattimento.
Mentre Venus e Dianan fanno in tempo a uscire dal raggio dell'esplosione, Mazinger Zeta, il Great Mazinger, Gaiking, Minerva X sono presi in pieno.
Jeeg non la evita nemmeno, ancora impegnati a martirizzare i suoi nemici.

La luce investe tutti e, per un momento, li acceca togliendo a chiunque ogni punto di riferimento.
Dai radar dei robot il primo a scomparire nel nulla e Gaiking, seguito a ruota da tutti quanti.

I principali piloti dell'Armata Mazinger si ritrovano chilometri e chilometri lontano, in Giappone. Lo scenario è più che familiare, per molti di loro: sono dalle parti di Yoshida, la città strappata dalle mani del Comandante Humanos proprio poco tempo dopo l'emersione della Fortezza delle Scienze dal suo esodo sottomarino durato un anno. Tutti, a parte forse Hiroshi (ancora in stato di choc per ciò che è successo prima e con la faccia sporca del sangue della piccola Mayumi), sono estremamente confusi e non riescono a dare spiegazioni. Per quanto si ipotizzi una sorta di attacco mentale, Maria è piuttosto sicura nell'affermare che quella in cui vivono è una realtà concreta.
Koji è il primo a cercare di stabilire una comunicazione con la base.
Nulla.
Quello che lascia stupefatto il pilota di Zeta, però, è sentire dopo tanto tempo dei canali radio. Canali radio sintonizzati su frequenze militari.
Dal Pilder, Koji cerca di comunicare con loro, per quanto i loro codici appaiano assolutamente sconosciuti e nuovi.

"Sono Koji Kabuto, dell'Armata Mazinger"

Canali vengono aperti, uno dietro l'altro.
"Signore? signore siete voi? dove siete?"
La voce dello stupefatto militare (assolutamente sconosciuto a Koji) sembra estremamente stupita di sentire il pilota di Zeta. Di più: continuando a parlare appare addirittura terrorizzata. Tetsuya, sul Great Mazinger, intanto ingrandisce la visuale su Yoshida: è diversa da come l'Armata l'ha lasciata e ora assomiglia molto più a una città restaurata. Sempre reduce da una guerra violenta, certo, ma in buona parte ricostruita.
"Ho una brutta sensazione", mormora Tsurugi a voce bassa.
"Voi chi siete?", chiede Koji al suo contatto radio, col cuore in gola.

"Signore non ricordate? Siamo l'Armata Mazinger e siamo a pochi chilometri dal fronte in cui stiamo combattendo l'Armata Getter"

Un pugno di panico si abbatte su Maria, Sanshiro, Koji, Hiroshi e Tetsuya.
Per quanto tremi al solo pensiero di saperlo, Koji chiede in che data si trovino. Di nuovo, la voce dello sbigottito militare risponde.

Fine 2006. Cinque anni dopo il combattimento con Angoras.
"Signore, dobbiamo mandarvi dei Great Mazinger?"
In quel piloti, i piloti inquadrano alcuni punti sul radar che sembrano essersi avvicinati alle loro coordinate con una velocità spaventosa. Tetsuya, in preda a presentimenti sempre più bui, trattiene il respiro: sono esatte copie (forse leggermente più piccole) del suo Great Mazinger, ma hanno dei numeri di serie per identificarli e - invece dei colori del suo robot - sono in una più cupa tinta nero/argento.
I Great Mazinger Mass Production per un momento appaiono intollerabilmente minacciosi e sinistri, volando lenti nel cielo, senza nulla che li faccia assomigliare a ciò che di positivo il gigante in Superlega NZ incarnava.
"Signore, da che robot state trasmettendo? non riusciamo a riconoscere queste frequenze"
"Trasmetto da Zeta... da Mazinger Zeta"
"Che cosa ne è stato di Zeta?", interrompe la voce di Tetsuya.
Il contatto di Koji, a questo punto, sembra farsi ancora più spaventata e tartagliante.
"Di chi è questa voce?"
"Sono Tetsuya Tsurugi"
"Signore, cosa sta succedendo? Prima ci dite che pilotate un vecchio robot, ora che il Capitano Tsurugi è con voi..."
Di nuovo Koji. "Rispondi soldato... cosa piloto di solito"
"Signore, tutti sanno che pilotate l'Imperatore dell'Inferno"
La risposta lascia tutti ancora più tesi di prima. "E' il nome di un Mazinger?"
"E' solo un soprannome, signore! Il suo vero nome è Mazinkaiser"



Koji, Sanshiro, Maria e Hiroshi accettano di incontrare l'Armata Mazinger nel quartier generale che, in piena confusione, scoprono essere situato in una Tokyo riconquistata ai Mikeros. Tetsuya, che continua a ripetere come tutto gli sembri estremamente sinistro, decide di volare per conto suo, esplorando il territorio.
Il paesaggio che si presenta agli altri, sembrerebbe dare piena ragione a Tetsuya. Un cielo nero sovrasta ogni cosa, solcato dalle venature verde smeraldo che filtra dalla coltre di nubi e che tanto assomiglia al cielo visto durante lo scontro con Angoras. Stormi di Great Mazinger Mass Production pattugliano ogni angolo dello spazio aereo sopra la città, vigilando su ogni cosa, quasi che il loro sguardo gelido si fermi sulle singole persone.
Enormi schermi sui palazzi riportano l'immagine confusa e disturbata di una sagome umana, che pare anch'essa tenere d'occhio qualunque cosa accada sotto i suoi occhi. E Jeeg trattiene un ringhio, quando vi riconosce la sagoma del padre.
E ovunque, ovunque, bandiere nere con una Z dipinta di rosso sopra, a sventolare come sudari.

Mazinger Zeta, Minerva X, Jeeg e Gaiking atterrano in uno spiazzo già predisposto dai militari. Non appena Koji scende dal Pilder, il consueto entusiasmo con cui sarebbe stato accolto un tempo, viene sostituito in pieno terrore tra la popolazione civile, peraltro allontanata con una gratuita violenza dai soldati.
Maria la sente questa paura... il terrore assoluto che segue ogni gesto di Koji, perfino quando ordina ai militari di smettere di picchiare quelli che si avvicinano troppo. Sente questo e sente l'assoluta sorpresa e incredulità nel vedere ancora operativi gli altri tre robot. Quello che si fa avanti, nella folla è il Generale Tavirevich.
"Signore, Shiro Kabuto vi aspetta al Geo-Front. Lasciate che vi scortiamo"

I piloti vengono accolti su una jeep guidata dallo stesso Tavirevich e scortata dagli altri mezzi militari. Tutta la città, pesantemente militarizzata, non mette assolutamente a proprio nessuno.
Per spezzare il silenzio, Koji chiede se è possibile parlare con Sayaka.
Tavirevich finge di non sentire, rispondendo che tra poco saranno arrivati.
Maria, d'istinto, gli legge nella mente e ciò che legge le leva il sangue dalla pelle. Il Generale si sta chiedendo un modo diplomatico per ricordare Koji che lui stesso a bordo del suo Mazinkaiser ha ucciso Sayaka.
Prima che, a sua volta, possa decidere cosa sia meglio dire o non dire, la jeep arriva a un posto di blocco. A fermare le macchine sono sia soldati che uomini in una strana divisa, con dei complessi e altissimi caschi che coprono quasi tutta la parte superiore del capo.
Koji per un attimo ha un brivido: non è riuscito ad accettare nulla di questo mondo, ma che l'idea che l'Armata Mazinger che governa questo tempo possa aver ripristinato qualcosa di simile alle Maschere di Ferro, è più di quanto possa sopportare.
Eppure, non sono Maschere di Ferro. Sembrano perfettamente in sè, e non i soldati lobotomizzati che Kabuto si è trovato a combattere tante volte.
"E' una piccola formalità", spiega Tavirevich, quasi annoiato.
"Cioè?"
"Ci controlleranno per accertarsi che non siamo infettati da parassiti Vegan e ci lasceranno andare"
Maria guarda i suoi compagni, con gli occhi spalancati dal terrore. Lo stesso sguardo terrorizzato si riflette negli occhi di tutti quanti, quando i temuti esper al posto di blocco puntano contemporaneamente lo sguardo verso la loro jeep.

Basandosi sui ricordi raccontati da Daisuke, invece, Tetsuya arriva nei pressi del Laboratorio per le Ricerche Spaziali di Umon. Atterra nei pressi di una fattoria poco distante, in cui un ragazzino sta spalando del fieno. Quando il pilota del Great si avvicina, il ragazzo alza lo sguardo e Tetsuya non può fare a meno di riconoscere Goro Makiba.
Per quanto sia passato poco, sembra cresciuto, diventando un adolescente con lo sguardo indurito e sprezzante. La prima reazione nel vedere Tetsuya non è delle più positive, alimentando la segreta paura del pilota nel credere che l'Armata Mazinger sia degenerata in qualcosa di molto più terribile rispetto alle previsioni.
Goro è di poche parole, benché Tetsuya dica più volte che i fatti sono molto diversi da quelli che immagina. Da quanto racconta non solo il professor Umon non ha scelto di schierarsi da nessuna parte nella guerra, ma il suo centro - per scelta - rifiuta di disporre di guardie e personale militare, continuando a concentrare i suoi studi sul probabile arrivo degli invasori da Vega. Il pilota del Great parte da solo alla volta del Laboratorio, dopo aver chiesto, senza alcun successo, a Goro di accompagnarlo.



Kabuto intanto, ordina seccamente a Tavirevich di farli passare, cercando di imitare il tono da dittatore che tutti si aspettano. Il tentativo ha evidentemente successo, perchè i soldati al posto di blocco sembrano per un momento assolutamente terrorizzati al solo suono della sua voce. Le jeep ripartono tranquille e marciano poco fuori Tokyo, in una struttura sorvegliatissima dai Great Mazinger Mass Production.
Il Geo Front appare come una base sotterranea che si estende in profondità per diversi chilometri, accessibili attraverso delle enormi piattaforme ascensore. Qui vengono portati anche Mazinger Zeta, Minerva X, i componenti di Jeeg e Gaiking, in attesa di riparazioni.
Qui, i rispettivi piloti rivedono Shiro Kabuto.
Shiro è diventato un militare arrogante, che sfrutta il suo cognome e il suo potere per tiranneggiare i suoi sottoposti, anche chi può vantare un numero di anni maggiori spesi a combattere rispetto a lui. Shiro all'inizio appare stupito nel rivedere Koji, soprattutto nel non vederlo a bordo del Mazinkaiser. Quando Koji gliene chiede il motivo, la risposta, estremamente inquietante, è che non è abituato a separarsene spesso.
E il tono sembra alludere a un legame col robot ben più sinistro dell'affetto incrollabile che Koji prova verso Zeta.
Ma è vedendo Maria, che squadra con palese disgusto (ricambiato dallo sguardo rabbioso e ostile della ragazza), Hiroshi e Sanshiro, che il giovane Kabuto si convince che quelli NON siano le stesse persone che lui conosce.
Nel 2006, infatti, di Maria si hanno notizie vaghe, di Hiroshi nessuna e di Sanshiro, si sa che dovrebbe essere morto.



Anche Umon accoglie Tetsuya con sospetto.
Quando il pilota del Great inizia a fare allusione alla possibilità che lui e i suoi compagni abbiano viaggiato avanti nel tempo, il professore sembra accettare il tutto con meno stupore di quanto si potrebbe pensare. In fondo, già a proposito di Daisuke ha formulato un'ipotesi simile e, quando Tetsuya contestualizza il momento del salto temporale alla fine del duello con Angoras, sembra comprendere meglio la situazione.
Umon conferma infatti che, per cinque minuti, al tempo dello scontro col Generale delle truppe acquatiche di Mikeros, il Great Mazinger, Jeeg, Zeta, Minerva e Gaiking sono scomparsi dai radar, assolutamente svaniti nel nulla, per poi ricomparire di colpo confusi e senza la percezione o il ricordo del momento di "assenza". Umon fa riferimento anche a un caso piuttosto famoso, il Philadelphia Experiment, che a suo parere ha molte analogie. Umon pensa anche che il tempo non sia un flusso continuo, ma ci siano diverse linee temporali parallele fra cui, in modi ancora sconosciuti, è possibile viaggiare.
Quando Tetsuya chiede cosa possa aver provocato il viaggio nel tempo, Umon afferma che - poco prima della presunta morte di Jeeg - la Fortezza delle Scienze era completamente satura di radiazioni G, aumentate esponenzialmente in seguito (e Tetsuya ricorda il cielo diventato di un colore innaturale) e totalmente fuoriscala al momento dell'esplosione di Angoras. E' probabile quindi che una livello di proporzioni immani di radiazioni G abbia causato tutto e che - forse - potrebbe far tornare indietro i piloti.
Arrivare a tali livelli di radiazioni, però, per Umon è molto difficile.

Tetsuya chiede come si sia arrivati a questo punto, nel futuro. Come l'Armata Mazinger abbia travistao gli ideali con cui era nata.
La risposta dello scienziato è molto amareggiata: Koji trovò Mazinkaiser poco prima dello scontro definitivo col Gran Maresciallo Inferno, e ne rimase completamente soggiogato, anche se il mastodontico robot offrì una rapida vittoria al resto dell'Armata. Dopo la sconfitta di Mikeros, il professor Saotome - leader dell'Armata Getter- avanzò delle pretese territoriali su certe zone del Giappone, sostenendo che solo grazie al suo robot (il misterioso robot rosso che l'Armata Mazinger ha visto in più di un'occasione) erano state difese prima della liberazione definitiva, zone che l'Armata Mazinger non volle cedere. da qui, il conflitto tra le due uniche vere superpotenze rimaste sul pianeta, che si trascina ancora adesso.
Lo scenario politico è questo: Great Mazinger Mass Production e Getter G Series si combattono senza esclusione di colpi in ogni parte del mondo, anche se il Giappone è rimasto il teatro più sanguinoso. L'Armata Mazinger è guidata da Koji Kabuto e - per la parte logistica - dopo la scomparsa di Yumi tutto è gestito da una complessa Intelligenza Artificiale che si propaga attraverso i computer quasi come un virus: il Programma Shiba, modellato a immagine del mostruoso padre di Hiroshi. Il Programma Shiba (o anche Machine Father) monitora ogni persona, decide le tattiche militari e gestisce ogni cosa come un terribile Grande Fratello.
Mikeros, non del tutto debellata, tiene ancora gli Stati Uniti (comandati dal Generale dei Morti, Hardias) e parte del sottosuolo terrestre.
Duke Fleed con Grendizer guida questa parte sotterranea di Mikeros (ribattezzata Fleed), che per ora è rimasta al di fuori di ogni scontro ed è apparentemente in contrasto con le forze di Hardias. La voce di Umon si incrina mentre lo dice, e lo stesso Tetsuya - ancora convinto che l'anima di Daisuke non abbia ceduto del tutto alle tenebre - si incupisce. A peggiorare le cose, una recrudescenza di casi di mutazione e di infestazione Vegan negli ultimi anni, ha scatenato una vera e propria caccia alle streghe dove nessuno è al sicuro.

A conferma di ciò, Umon mostra ciò che sugli schermi di tutto il Giappone viene trasmesso con una frequenza incessante.
Un uomo, in televisione proclama un terribile messaggio di morte.



POSSONO ESSERE ACCANTO A VOI, IN OGNI MOMENTO. LO SCOPRIRETE SOLO QUANDO SARA' TARDI E SARETE PERITI SOTTO LE LORO ZANNE ASSASSINE. VOSTRA MADRE, VOSTRO PADRE, VOSTRO FIGLIO... CHIUNQUE PUO' MUTARE DA UN MOMENTO ALL'ALTRO... DOVETE DENUNCIARLI O UCCIDERLI, PRIMA CHE SI NUTRANO DELLE VOSTRE CARNI!

L'uomo che parla è lo stesso che l'Armata Mazinger salvò anni prima sulle pianure del Kanto. Ryo Asuka. Secondo Umon, Asuka è il principale autore della caccia alle streghe contro persone sospette di sviluppare mutazioni.
Ma la rivelazione più terribile, per Tetsuya, è scoprire chi è la punta di diamante dell'Armata Getter. A bordo di uno dei Getter G Series (simili, ma affatto uguali al robot rosso che i Mazinger hanno visto tante volte) c'è Go Ichimonji, vecchio amico di Tsurugi ai tempi del suo ritiro spirituale a Edo.
Tetsuya chiede cosa ne sa stato di lui, in questo periodo. Se combatte a fianco dell'Armata Mazinger comandata dal terribile Kaiser.
Ciò che Umon risponde, lo rincuora in parte. Nessuno, infatti, ha più notizie certe di Tetsuya Tsurugi... quello che si vocifera, però, è che guidi un fronte di resistenza contro le mostruosità dell'esercito comandato da Koji Kabuto.


Koji, Maria, Sanshiro e Hiroshi stanno nel frattempo ascoltando le stesse cose da Shiro, ma in un tono decisamente meno rabbioso di quello di Umon. Shiro è orgoglioso della pace che l'Armata MAzinger sta portando, anche se le notizie che porta sono terribili per chi lo ascolta: Sayaka, accusata di essere sul punto di mutarein un mostro come hanno fatto tantissime persone negli ultimi anni, è stata soppressa. Yumi, invece ha trovato la morte nella distruzione della Fortezza delle Scienze, abbattuta dalla Torre, la nera fortezza volante dell'Armata Gettere comandata dal noto terrorista Hayato Jin.
Quando Maria chiede che fine abbia fatto il suo alter-ego futuro, la risposta evasiva di Shiro è che adesso è con Duke Fleed, o almeno si potrebbe dire così. Nulla di questa frase quadra per la telepate: nè l'evasività della risposta, nè il tono imbarazzato con cui è stata pronunciata nè tantomeno la scelta da parte sua di seguire il sedicente fratello dopo che, all'indomani del suo tradimento, aveva giurato di ucciderlo. Hiroshi, invece, non riesce a trattenere la furia, all'apprendere che tutto è controllato dal Programma Shiba. Il suo viso è ancora lordo del sangue della piccola Mayumi.
Sanshiro, al solito, non riesce a trattenere la sua irruenza e, all'ennesimo moto di superiorità ostentato da Shiro, non può fare a meno di farsi scappare un commento acido.
Non ho mai picchiato un bambino... ma quando torneremo indietro, farò un'eccezione solo per te.

In realtà, Shiro sembra assolutamente ansioso di cavarsi di dosso i suoi strani ospiti: colui che adesso è alla guida del Mazinkaiser potrebbe reagire in maniera molto violenta di fronte a un'anomalia simile come quella che rappresentano e lui non vuole in alcun caso entrarci in mezzo. Non può offrire alcuna protezione a nessuno dei piloti, ma può fare in modo che il Mazinkaiser non li trovi subito, decidendo di abbatterli.
Maria lo ringrazia per aver fatto riparare i robot e aver dato loro un'opportunità di fuggire.

- Se dovessero chiederti qualcosa e dovessi andarci di mezzo, al massimo rispondi che ti ho costretto io a farci fuggire con i miei poteri mentali.
- Potrebbe davvero essere andata così, aliena, è la fredda risposta del ragazzo, troncando la discussione.
Ignorando deliberatamente i modi del ragazzo, Maria lancia un ultimo avvertimento.
- Non fidatevi troppo di Ryo... per quanto in passato mi piacesse... temo che nasconda qualcosa.
Tra i piloti del nuovo esercito chiamato Armata Mazinger, Hiroshi riconosce Masaki Goda, il pilota che aveva scatenato la piccola rivolta alla Fortezza delle Scienze e con cui aveva stretto amicizia, dopo che questi aveva rischiato la vita per salvare Mayumi dall'attacco delle Gamia di Blocken.
Come gli altri, Goda è rigido e si sforza di non far trapelare i sentimenti in alcun modo.
Hiroshi si avvicina a lui, come niente fosse, e gli porge la mano.
"Masaki... non dimenticare. Non dimenticare mai". Se Hiroshi allude alla loro amicizia o allo spirito di ciò che era l'Armata Mazinger originale, è difficile dirlo. Dopo un attimo di stupore, Goda stringe il braccio di Hiroshi, tra lo stupore di tutti i suoi commilitoni, schierati con lui.
Poco prima di partire, Koji prende da parte il fratello.
"Shiro... ti prometto che se torneremo, faremo il possibile per cambiare questo incubo"
La risposta di Shiro è allucinante. "E perchè?"

"Proprio per questa risposta"
Sopprimendo un brivido, Koji sale su Mazinger Zeta e decolla coi suoi compagni via dal Geo-Front.

domenica, novembre 12, 2006

30: in nome di Dio



Tetsuya precipita a bordo del Great Mazinger, evitando di schiantarsi solo per l'intervento provvidenziale di Jun, a bordo di Venus Alpha.
Quando Tsurugi si sveglia, nell'infermeria della Fortezza delle Scienze, i ricordi sono molto confusi: i parametri di energia del Great che salgono vertiginosamente, un improvviso bagliore bianco e la visione confusa del falco luminoso che spesso preannuncia i suoi incontri col colossale straniero armato di jacknife.
Uno dei medici, davanti a lui, sta controllando le sue condizioni, ora assolutamente regolari. Nessuno riesce a spiegarsi cosa sia successo con precisione all'interno del Great nè a cosa sia dovuto l'improvviso svenimento di Tetsuya a bordo del robot. Solo il giovane pilota ha una sua idea in proposito, un'idea che gli rabbuia il volto.

Intanto Hiroshi, tornato alla base da prima ancora dei suoi compagni, sta come al solito accertandosi dei progressi di Miwa e Heinrich a proposito di Mayumi. Divisa tra ricerche e prove a bordo del Big Shooter, la ragazza non dorme da settimane. Heinrich, preso completamente dalle sue ricerche, appare invece molto più indaffarato e scostante del solito, concedendo solo un briciolo di attenzione alle domande di Jeeg.
La situazione, dicono i due scienziati, è assolutamente stazionaria. Nessuno è in grado di definire ancora un margine di sicurezza entro cui prevedere o meno la disattivazione delle nanomacchine che infestano il corpo della bambina.


Mentre sono attende l'arrivo dei piloti dall'Incredible Power per un rapido addestramento, Koji Kabuto viene chiamato nella sala di controllo assieme agli altri dell'Armata Mazinger. Quando sono tutti dentro, Yumi accende un collegamento con un'ala di laboratori in cui stanno lavorando il dottor Umon e il dottor Tachibana. Entrambi hanno compiuto ricerche sia sul mostro che Mazinger Z ha portato dalla sede inglese della Human Alliance, sia sul reattore che Gaiking ha strappato al corpo di un mostro di Mikeros.
Umon, dati alla mano, mostra che sembra esserci un collegamento tra le due cose: sia il mostro che il reattore sembrano presentare la stessa radiazione. Una radiazione completamente sconosciuta agli strumenti di rilevazione all'interno della Fortezza, e che è stato possibile notare solo grazie al dottor Tachibana. Quest'ultimo la definisce radiazione G e dice che è stata la base degli studi del suo collega Saotome sui processi evolutivi. La radiazione G sarebbe in grado di accelerare o innescare alcuni processi evolutivi negli esseri viventi, ma la sua reale natura e la sua funzione ancora non sono affatto chiare. Umon stabilisce questo collegamento tra Mikeros e i mostri che sembrano aver infestato Londra, ma non solo.
Anche il massiccio bombardamento in seguito all'apparizione dell'esercito del Generale Nero, potrebbe essere stato compiuto con ordigni a radiazione G e anche i parassiti Vegan - almeno a giudicare dai dati provenienti dall'Area 51 - sembrano emettere una piccolo campo radioattivo simile.
Infine, poco prima di spegnersi e precipitare nel vuoto, anche il Great Mazinger sembra aver sviluppato per qualche momento un campo di radiazioni G.
Koji chiede a Yumi di controllare un'ultima volta la panoramica dal Monte Asama, dove dovrebbero esserci (almeno stando a Tachibana) il Centro Ricerche Saotome e il misterioso robot rosso che i nostri hanno già visto venir loro in aiuto contro Birdler. La situazione non sembra apparire differente: il centro è distrutto e, poco lontano, la carcassa del robot giace apparentemente abbandonata.
Febbrilmente, Tetsuya inizia a controllare i filmati d'archivio della prima volta che ha pilotato il Great Mazinger, che è anche stata l'altra volta in cui il robot non ha risposto ai suoi comandi. La situazione appare molto simile e, nel rivederla, Tetsuya si trova costretto a soffocare un moto di nervosismo: rivede lo sparuto ragazzino che era entrare al bordo del Brain Condor. Rivive la frustrazione del non riuscire a controllare il suo robot e la sensazione, gelida e tagliente, che quest'ultimo stia in qualche modo giudicando la sua debolezza. I parametri non segnano nulla di anomalo, però: nè bruschi picchi di energia nè tantomeno radiazioni.
"Devo salire a bordo del Great", sussurra a se stesso, ma abbastanza forte perchè lo sentano anche gli altri.
Yumi, come se avesse compreso cosa vuol fare, tenta subito di appellarsi al suo buonsenso: "Tetsuya, ti sei appena ripreso e Mikeros potrebbe attaccare da un momento all'altro. Non commettere imprudenze"
"Sto benissimo ora. E' importante che testi subito il Gureto, proprio in previsione della battaglia"
"Tetsuya, vengo con te", dice improvvisamente Koji.
Alle perplessità di Tsurugi, che dice di potersela cavare da solo, kabuto fa un sorriso irridente. "Non ti lascio andare da solo"



Intanto, da Incredible Power arrivano i piloti coreani che sono riusciti a riprendersi dal combattimento precedente. Ritardando di poco la sua partenza al seguito del Great Mazinger, Koji li riceve insieme a Sosuke. A parte un esaltatissimo Sean, nessuno sembra particolarmente felice di intraprendere il proprio addestramento sotto lo sguardo vigile del cupissimo samurai. A Sosuke basta una sola prova di combattimento simulato per accorgersi che si trova davanti a piloti assolutamente improvvisati.
Gli scontri al simulatore si susseguono senza sosta uno appresso all'altro, ma per l'esasperato Sosuke il risultato non cambia molto: la maggior parte dei piloti sono ex civili che - trascinati in una guerra estremamente cruenta - reagiscono facendosi prendere dal panico. Solo Sean, il pilota di Goldwing, trasforma il suo entusiasmo per l'ingegneria bellica giapponese in una serie di urli spaventosi e attacchi assestati con troppa impetuosità e scarsa precisione.
Mentre allena i coreani, l'attenzione di Sosuke viene attirata da una figura che sta appena oltre la porta della sala simulatori, una figura che non sembra afre altro che attendere con molta pazienza.

Kosuke Utsugi, la sua vecchia guida spirituale e il capo della Yoshida post-Mikeros.
L'uomo che l'ha trasformata in un delirio di esecuzioni sommarie, in nome di Dio. Per i giapponesi prima della guerra, Utsugi è l'uomo che ha ucciso il suo stesso figlio, convinto che in esso si fosse incarnato lo spirito del Grande Re Demone Dante.

Con estremo rispetto, Sosuke lascia per un momento i suoi allievi a continuare ad allenarsi, avvicinandosi a Utsugi. I due si appartano in un angolo del corridoio un po' in disparte.

"Il nostro Signore Iddio mi è apparso", esordisce Utsugi.
Nemmeno per un momento, Sosuke è tentato di mettere in discussione una frase che, agli occhi di tutto il resto della Fortezza delle Scienze, apparirebbe surreale. Si limita a chinare la testa, come se non si sentisse degno di guardare il suo maestro negli occhi, mentre riferisce la parola di Dio.
"Il demonio ha già avvelenato questa Fortezza. Il demonio rischia di dividerci e insidiarsi tra noi. Oggi, quando tramonterà il sole pregheremo, ed Egli ci apparirà per illuminarci su come estirpare questa piaga. Fatti trovare nella mia cabina, mentre io radunerò gli altri"
Sosuke annuisce, stringendo emozionato l'elsa della sua katana, mentre il cuore gli batte all'impazzata. La voglia che il momento arrivi presto, è un luccicare ansioso del suo occhio.



Intanto, nell'infermeria, al suono costante delle macchine si intervalla quello di passi spediti. Tetsuya, in tuta da pilotaggio, raggiunge il letto in cui Sanshiro sta ancora in convalescenza.
Il pilota del Gaiking sembra addormentato ma, quando Tetsuya fa per avvicinarsi, spalanca improvvisamente gli occhi.
I due parlano a lungo. Tsurugi chiede una volta di più, se davvero Sanshiro e Gaiking si sono fusi, come sia successo. Sanshiro sembra stupirsi della risposta.
"Faccio fatica a concepire un momento in cui non eravamo una singola entità. E' nel destino di noi tutti, farlo". Alla risposta di Tetsuya, sul fatto che inizialmente la natura del robot e del suo pilota era molto diversa, Sanshiro sembra dare risposte più vaghe.
"Già quando ci siamo scontrati, mi sono stupito del tuo accanimento a combattermi. Non siamo troppo dissimili io e te"
Tetsuya stringe tra le mani il suo casco, senza dire una parola.
"Credo comunque che ognuno abbia il suo modo, di entrare più in sintonia col proprio robot. Non so quale sia il più adatto nel tuo caso", dice Sanshiro.
Il pilota del Great Mazinger annuisce: colpito da un'improvvisa intuizione, ha capito cosa deve fare lui.

Esce dall'infermeria, correndo verso l'hangar del Brain Condor. Quando vede Koji seguirlo, per l'ennesima volta lo prega di stargli lontano, perchè la sua prova potrebbe farsi molto pericolosa. Di nuovo, Kabuto lo liquida dicendogli che è proprio per quello che sarà lì, nel caso in cui le cose si mettano male. Tuttavia, quando entra nel Pilder, si accorge di una comunicazione in corso.
Non una comunicazione interna alla base.

QUI BASE VOLANTE ALPHARD, RICEVETE? QUI BASE VOLANTE ALPHARD, RICEVETE? PASSO!

Decisamente stupito, Koji accetta la comunicazione.
"Chi siete?"
"Grazie al cielo! abbiamo ricevuto la vostra trasmissione radio. Abbiamo impiegato un po' di tempo per rispondere, perchè non eravamo sicuri che fosse una trappola dei mostri. Apparteniamo a quello che resta delle Nazioni Unite e stiamo raccogliendo quanti più profughi possibile! Vi prego, abbiamo bisogno di medici, abbiamo dei feriti gravi a bordo!"

Tra la diffidenza e lo stupore, Koji fornisce all'Alphard delle coordinate per un luogo in cui incontrarsi. Dopo aver allertato il personale della base, chiede a Shiro di seguirlo a bordo del Double Spacer e Jun su Venus Alpha.
I tre volano fino al luogo convenuto, vicino alla catena montuosa coreana dove l'Armata Mazinger e l'Armata Taekwon si sono rifugiati al sicuro dai Chip Kamoi.
L'Alphard non tarda ad arrivare: è una corazzata volante molto più piccola della Fortezza o del Drago. Koji chiede che venga trasmessa una planimetria della nave con tutto l'armamentario di cui dispone, in modo da evitare brutte sorprese.
L'ordine viene prontamente eseguito da quello che si presenta come Comandante Van Vorgel, e Koji scorta la nave alla Fortezza affinchè sia passata attraverso ulteriori esami.



Non appena viene dato il via libera, l'Alphard fa scendere sul ponte della nave i trasporti con i feriti. Molti sono così gravi che gli stessi medici dubitano di poter fare molto.
Van Vorgel viene portato da Koji nella Sala di Controllo, da Yumi. Sugli schermi, Koji non può fare a meno di notare il nuovo robot che lo staff coreano e quello giapponese stanno sviluppando in collaborazione.
Davanti a pilota e direttore, racconta di essere comandante di una nave progettata come appoggio nella guerra contro Hell, poco prima dell'improvviso attacco di Mazinger a Bados. Il suo equipaggio include membri di varie nazionalità.
Poco dopo l'invasione dei mostri di Mikeros, l'Alphard ha abbandonato ogni velleità militare e si è messa a recuperare profughi e feriti, in modo da offrire rifugio a tutti coloro che si sono trovati con le città occupate dai mostri. Benchè sia ben equipaggiata, aggiunge il comandante, l'Alphard ha sempre preferito mantenersi molto distante dagli scontri diretti, non sentendosi nelle condizioni di poter competere con le truppe di Mikeros.
Quando la nave ha captato il messaggio di Koji lanciato dall'Inghilterra, ha immediatamente pensato a una trappola. Poi, le condizioni dei feriti e la scarsità di personale medico sulla nave, hanno spinto l'equipaggio dell'Alphard ad azzardare un tentativo di comunicazione.
Yumi conferma l'ospitalità per i feriti della nave e la piena disponibilità del personale medico. La conversazione viene però interrotta dall'esperimento che Tetsuya sta tentando a bordo del Great Mazinger.



Il Great si porta a parecchi metri d'altitudine.
Oltre le montagne, molto sopra le torri più alte di tutte le basi radunate sulle cime della Corea.
Quando ormai è circondato solo da nuvole, la voce di Tetsuya risuona potente nel cielo.
"THUNDEEEER BREEEEAAAK!!!!"
Il Great Mazinger solleva entrambe le braccia. I fulmini scendono dal cielo e accumulano elettricità in entrambe le palme aperte del robot.
Accumulano.
Accumulano.
Accumulano.
Dal comunicatore, la voce di Yumi. "Tetsuya! cosa stai facendo?"
Tetsuya continua ad accumulare energia. Sempre di più.
"TETSUYA!"
L'abitacolo comincia a surriscaldarsi. I valori d'energia vanno al massimo.
"TETSUYA!!"
L'elettricità comincia a riversarsi ovunque, intorno al pilota, che stira le labbra in un sorriso pieno di sofferenza.
"Io... sono... più forte di... te"
Un rivolo di sangue gli scende lungo il labbro.
"Coraggio... è tutto... tutto quello che sai fare?"
Il sangue scende dalle orecchie, dal naso. Viene tossito in maniera convulsa, mentre Tetsuya rivive, lancinante, tutto il dolore di quando era costretto agli allenamenti disumana di resistenza all'elettricità.
La voce di Yumi, Koji e Jun, dal comunicatore, si fa sempre più debole, finchè non salta del tutto. Tetsuya, in preda a una sofferenza atroce, socchiude gli occhi mentre la vista gli si annebbia.
Come la volta in cui il mostro Psychogenie gli ha mostrato impietosamente il suo passato, Tetsuya rivede se stesso attraverso gli occhi del Great Mazinger: un bambino debole, spaventato, entrato nell'hangar per la prima volta mentre si stringe terrorizzato al Professor Kabuto.
Stavolta però, il bambino gli restituisce lo sguardo.
Nel delirio di dolore, Tetsuya non cessa di stringere i comandi.
Il bambino, nella sua visione, restituisce lo sguardo al colosso di Lega NZ.
E, alla fine, la sensazione è che sia il robot ad abbassare il suo.

Allo stremo delle forze, Tetsuya fa scaricare al Great Mazinger tutta l'energia elettrica accumulata, in un luogo dove non possa fare troppi danni, per poi cadere svenuto.



Stavolta la convalescenza del giovane Tsurugi è molto più breve, portandolo ad aprire gli occhi verso sera e di accorgersi, a sua volta, di molti nuovi "ospiti" all'interno della Base, alcuni dei quali in condizioni decisamente critiche.
E' verso sera che Utsugi si rivolge a Sosuke, mandandolo a chiamare nei suoi alloggi. Oshiba non è l'unico a recarsi dal suo Sensei. Molti degli sbandati e dei fanatici di Yoshida si trovano nella stanza dell'anziana guida spirituale, facendo una certa attenzione a non farsi notare troppo dalla sorveglianza. Tutti loro hanno croci, piccole bibbie. Kosuke Utsugi li lascia entrare senza dire una parola.
Intanto, Hiroshi sta parlando con Jun, per chiederle di allenarsi con lei. Ultimamente, nel viaggio da Berlino alla Corea, i due hanno scambiato ogni tanto delle chiacchiere, principalmente a proposito di tecniche di combattimento. L'unica volta in cui Hiroshi ha manifestato curiosità per il rapporto tra Jun e Tetsuya, la ragazza si è chiusa in un mutismo ostinato e piuttosto freddo.
In ogni caso, Jeeg afferma che il suo problema è nel calibrare bene la forza, considerato che - a causa della sua peculiare natura - anche un solo piccolo errore potrebbe uccidere un uomo e propone alla ragazza ad allenarlo in arti marziali che possano aiutarlo in questo, come l'aikido. Jun dice di non avere problemi e, tanto per continuare a parlare un po', propone a Hiroshi di mangiare qualcosa in Sala Mensa.
Qui, i due continuano a chiacchierare del più e del meno.
L'attenzione di Hiroshi, però, viene deviata su un ragazzo poco lontano da loro: è il ragazzo biondo che hanno salvato ormai da molto tempo, quello che sembra scambiare spesso qualche parola con Maria.
Ryo Asuka, che mangia da solo e appare piuttosto a disagio.
Nel frattempo, Koji sta badando come al solito alla manutenzione di Mazinger e degli altri robot danneggiati durante la breve schermaglia con i Chip Kamoi. Alla luce fredda dei neon della base, continua a studiare eventuali migliorie ai robot dell'Armata e a coordinare i tecnici per effettuare le riparazioni il prima possibile.

Sosuke e gli altri cominciano a pregare.
Il continuo rosario di invocazioni, nella loro stanza buia, viene ripetuto allo sfinimento. Biascicano senza fermarsi.
Finchè una luce non inizia a filtrare dagli oblò delle loro cabine, da sotto la porta. Una luce che sembra irradiata dal soffitto, dai muri stessi.
Sosuke alza lo sguardo, senza riuscire a credere ai propri occhi.
Silenziosamente, Utsugi continua a pregare.

Nella sala mensa, Jeeg e Jun vedono Ryo Asuka cadere per terra in preda alle convulsioni, improvvise e molto violente. Senza riuscire a capire cosa stia succedendo, Hiroshi si alza per vedere cosa stia succedendo.
Ryo alza lo sguardo verso di lui, fissandolo con due occhi terrorizzati e lucidi per la sofferenza.
Prima che Hiroshi possa fare qualunque cosa, una comunicazione da Miwa lo interrompe.

Hiroshi... VIENI QUI PRESTO! Mayumi... la percentuale dei nanoidi sta salendo vertiginosamente!

Nell'infermeria, Tetsuya, vede gli strumenti cominciare a spegnersi, assieme a tutte le luci.
Eppure, non è un calo di energia.

Al contrario, nell'hangar di Zeta, Koji nota come il livello di energia dal proprio robot sia in vertiginoso aumento. In preda al panico, chiede al professor Umon se dalla Sala Controllo stiano rilevando attività di radiazioni G. La risposta atterrita dello scienziato è che tutta la Fortezza delle Scienze sembra essere irradiata dalle radiazioni: quando però a Umon viene chiesto di rintracciare la fonte delle radiazioni, nè lui nè tutta l'equipe di scienziati riescono a dare uan risposta: è come se fosse la Fortezza stessa a irradiare.
Considerandola l'unica soluzione possibile al momento, Koji entra nel Pilder e sale a bordo di Mazinger Zeta, pronto a prenderne il controllo.

IO SONO DIO.
IO SONO IL VOSTRO SIGNORE.
ASCOLTATE LA MIA PAROLA.

La voce sembra rimbombare nella testa di ognuno dei fedeli nella stanza di Utsugi.

SIETE CIRCONDATI DA DEMONI.
IL DEMONIO ALBERGA VICINO A VOI, CONDIVIDE LO SPAZIO IN CUI DORMITE E MANGIATE.
STERMINATELO!
UCCIDETE IL DEMONIO!
IO GUIDERO' LA VOSTRA MANO! IO, DIO, AIUTERO' I MIEI FEDELI A ELIMINARE I DEMONI!

Mentre gli altri ancora faticano a comprendere se quello che stanno vedendo o sentendo sia vero o no, Sosuke prende la katana tra le mani e lancia uno sguardo a Kosuke Utsugi.
"Vai, figlio mio"

Hiroshi guarda atterrito Mayumi in preda a quello che sembra l'ultimo attacco prima della trasformazione.
Dotaku Project in progress. 96%
Dotaku Project in progress. 97%
"Uscite da questa stanza", dice Jeeg a Miwa e Heinrich, ancora nella camera di Mayumi.
Entrambi, risolutamente, restano lì.
"USCITE!"
"Non possiamo, Hiroshi", dice Miwa, con la voce strozzata dal pianto.
Dotaku Project in progress. 98%
Mayumi cade di colpo svenuta.
Il maledetto conto alla rovescia sembra essersi interrotto per l'ennesima volta.

"Signore... dove sono Hiroshi e Maria?"
Koji, al comunicatore con Sosuke, non riesce a capire il senso di quella domanda.
"Adesso non ha importanza! Sta succ..."
"IL DEMONIO, signore. Bisogna fermare il DEMONIO. Ma me ne occuperò io, non dovete preoccuparvi..."
Koji scende dal Pilder, preoccupato eccome sia dal tono folle del pilota di God Mazinger che dalla piega imprevedibile che stanno prendendo gli eventi.
Ma prima che si lanci correndo alla ricerca di Sosuke, un suono lacera l'aria.

L'allarme.

In filodiffusione, la voce del dottor Yumi.
"Koji, Tetsuya, Maria, Jeeg, Sosuke! ai vostri posti da combattimento! Mikeros sta lanciando la sua offensiva! anche il Generale Angoras si è unito personalmente!"

Koji resta per un secondo incerto sul da farsi. Poi torna a correre indietro, verso l'hangar di Zeta, mentre - dirigendosi ai propri rispettivi robot - gli altri piloti fanno lo stesso.



Hiroshi sta correndo verso l'hangar del Big Shooter.
Improvvisamente, da una zona d'ombra, un lieve riflesso di luce. Preso alla sprovvista, Hiroshi non riesce a spostarsi, mentre Sosuke abbatte su una sua gamba un colpo di katana.
Uscendo dall'ombra, si limita a guardare l'uomo d'acciaio con uno sguardo folle.
"Demonio", sibila.
"Sosuke, sei impazzito?"
Il samurai riparte all'attacco. Stavolta la reazione di Hiroshi è fulminea e riesce a evitare il colpo e rispondere con un colpo, dato con poca forza per evitare di uccidere il pilota del God Mazinger. Sosuke, cadendo a terra rivolge all'uomo d'acciaio uno sguardo carico d'odio.
"Sosuke! Jeeg! cosa state facendo! stanno attaccando!". La voce di Tetsuya, al comunicatore, viene completamente ignorata.
I due si girano intorno. Sosuke si lancia di nuovo contro Hiroshi, in uno scontro assolutamente impari. Jeeg riesce ad afferrargli un polso, quello del braccio con cui Sosuke impugna la katana, e inizia a stringerlo con forza.
Nonostante la forza sovraumana impressa dal cyborg, il samurai non accenna nemmeno a lasciare andare la spada. Con un sorriso folle continua a spingerla e poi, in un ultimo slancio di resistenza sovraumana, spinge via l'uomo d'acciaio, riuscendo a liberarsi.
"Mandate delle guardie! Sosuke è fuori controllo! è impazzito!"
Un altro scambio di colpi fa da eco ai rumori dei soldati della Fortezza che si avvicinano tempestivamente. Non appena vedono la scena, puntano le armi indifferentemente addosso a entrambi.
Sosuke si volta verso di loro, con un'espressione ormai completamente allucinata.
"Lasciatemi fare. Lo sto facendo per voi. Per ognuno di voi"
"Fermo!!", urla una delle guardie.
In tutta risposta, Sosuke si lancia contro Hiroshi.
La punta della katana tocca il petto del cyborg. Il samurai urla, mentre la sua faccia si contrae in una maschera di puro odio. La spada, sotto lo sgomento generale, penetra nel compatto corpo d'acciaio del cyborg.
Per quanto sembri impossibile, in un momento che sembra eterno, Sosuke spinge con una potenza assolutamente sovraumana la lama dentro al corpo di Hiroshi. Scintille cominciano a zampillare dalla ferita aperta e un olio nero e limaccioso che sembra sangue.
Hiroshi urla di incredulità e dolore.
In un ultimo sforzo, urlando a squarciagola, Sosuke affonda la spada nel corpo meccanico di Jeeg. Le braccia del cyborg iniziano a muoversi a scatti, in preda a un cortocircuito.
Poi, Hiroshi si spegne e si abbandona ancora infilzato dalla katana.

"E' MORTO! FINALMENTE E' MORTO! IL PRIMO DEMONIO DI QUESTA BASE E' MORTO!"

Le urla di felicità di Sosuke, che ancora stringe la katana, sono soffocate dal rumore degli spari delle guardie, che crivellano di colpi il suo corpo.
Il cadavere di Sosuke cade accanto a quello di Hiroshi, uniti da una lama di odio eterno.

Intanto, sulle spiagge coreane, il Generale Angoras osserva Mazinger Zeta, Minerva X e il Great Mazinger volare verso di lui.
"Venite... è da molto che aspetto questo momento..."
La sua bocca da squalo si apre in un sorriso irto di zanne.



lunedì, ottobre 16, 2006

29: L'Armata Taekwon




Le ceneri si posano sul campo di battaglia.
L'intera costa coreana è un cimitero di arti meccanici strappati via da corpi giganteschi, corpi aggrovigliati nelle lamiere di robot inutilizzati, resti umani che sembrano esser stati divorati vivi.
Buona parte dei combattenti si sta ritirando nell'entroterra, al sicuro dal bagno di sangue con cui mostri di Mikeros - le truppe anfibie del Generale Angoras - hanno inondato la Corea.

I terribili soldati dell'Impero Sotterraneo sembrano non addentrarsi mai a fondo lontano dalla costa. E' come se avessero in qualche modo bisogno dell'acqua, senza potersene privare per lunghi periodi di tempo.
E' di questo che i disperati soldati coreani approfittano, nel pianificare la loro ritirata. Elicotteri dell'esercito vengono a prendere i resti dei robot e i loro piloti, in quell'attimo di sosta in cui le truppe di Angoras, a loro volta, abbandonano il campo di battaglia.
I sopravvissuti guardano sconvolti la scena e si chiedono come si sia potuto arrivare a questo punto.


Poco prima dell'invasione Mikeros, la Corea era una nazione con un passato difficile. Ancora memore di una disumana dominazione giapponese, un incubo da cui sia le vecchie che le nuove generazioni fanno fatica a distaccarsi, l'intera nazione non vide di buon occhio nè la guerra iniziata dal Dottor Hell (che minacciava di non fermarsi al Giappone) nè Mazinger Zeta, considerato da molti una tremenda arma in grado di gettare ancora l'intera Corea nel terrore più assoluto.
Quando Zeta iniziò a inanellare vittorie l'una dietro l'altra, la Corea ritenne indispensabile attuare una politica di propaganda, per rassicurare la popolazione impaurita dall'idea di una nuova invasione.
Venne costruito quindi Taekwon V e una serie di altri super robot. La loro progettazione e realizzazione era decisamente sotto la media giapponese, ma il loro scopo non era di scendere in guerra contro il Centro di Ricerche per l'Energia Fotoatomica. Il loro scopo era propaganda, null'altro. Vennero girati molti film, basandosi sui combattimenti reali che il Giappone stava affrontando. Venne creato a tavolino un "cattivo" che minacciava di invadere la nazione coreana destinato a venire sconfitto da Taekwon in una serie di filmati spacciati come veri alla popolazione. Ben presto, i coreani credettero (o vollero credere) che Taekwon V e il resto dell'Armata Taekwon vegliavano su di loro. I piloti non era ovviamente addestrati militarmente: erano attori (alcuni volti anche piuttosto noti) che fingevano di saper pilotare robot controllati spesso da controfigure.
La situazione non è cambiata molto, dopo l'avvento di Mikeros: nessuno ha avuto la forza di dire alla popolazione che gli eroi in cui hanno sempre creduto non sono mai esistiti. A favorire il perpetuarsi dell'inganno, è stato anche il lungo periodo in cui Mikeros non ha mosso alcuna azione offensiva contro la Corea.
I robot si sono nel frattempo moltiplicati: oltre a Teakwon V, anche Goldwing, Space Operation, Mazinger X, Electronic Boy, Space Boy, Thunder A e molti altri. Sono state costruite anche alcune basi: una è il Supermazinger 7 che ha aiutato l'Armata Mazinger a Berlino. L'altra è un colossale Mazinger dalla forma di centauro, con il nucleo della base che si trova in una torre di controllo che campeggia dalla pista d'atterraggio a forma di vano per il pilder.
Il nome di questa base è Incredible Power.



L'armata coreana, dopo un relativo periodo di pace, ha conosciuto tutta la potenza e la furia dell'Impero di Mikeros.
I morti si moltiplicano sul campo di battaglia. L'inumana guardia armata del Generale Angoras usa gli esseri umani per cibarsene o farne soldati senza volontà. Ormai gli unici piloti che avevano un minimo di addestramento sono caduti sul campo. Quelli che sono rimasti sono i reietti, i disperati e tutti quelli che, pur fingendo di pilotare robot nei film di propaganda, non hanno una sola idea di come muoverli.
Kim Hoon, alla guida di Taekwon V e figlio del professor Kim, progettista del robot e comandante dell'Incredible Power.
Apollon, dai nervi fragili e dalle frequenti crisi nervose, pilota di Mazinger X, dopo la morte di Tashi, l'unico ad avere una vaga idea di come manovrarlo.
Yoon Yeong-Hee, ex attrice sfiduciata dalla possibilità di sopravvivere, per la prima volta alla cabina di pilotaggio di Taekwon V - Space Operation.
Sean Nee-Yang, segretamente innamorato delle imprese dei robot giapponesi contro Hell e pilota fin troppo entusiasta di Goldwing, ormai completamente rifugiatosi nelle droghe per reggere lo stress insopportabile di tutto l'orrore che circonda l'Armata.

L'Armata Taekwon è reduce da un bagno di sangue di proporzioni disumane. Mestamente, i piloti tornano a bordo dell'Incredible Power, sbagliando in alcuni casi l'atterraggio. Ad attenderli, il dottor Kim, padre di Hoon e il personale medico che carica i piloti feriti più gravemente.
I quattro principali piloti dell'Armata sono terrorizzati: Apollon scende coi nervi a pezzi, continuando a ripetere tra le lacrime che la Corea farebbe meglio ad arrendersi, che forse i mostri risparmieranno loro la vita dopo una resa onorevole.
"E lasciargli in mano la Corea? Mai", dice un Hoon, con un tono che però appare molto meno convinto rispetto alle sue parole.
Anche Yoon fa notare che alla fin fine, tutti loro non sono altro che attori che non hanno la minima idea di come far funzionare un robot... robot peraltro ben al di sotto delle potenzialità dei propri nemici.

Per quanto il dottor Kim cerchi di calmare la situazione rassicurando gli animi, non viene minimamente ascoltato dagli altri piloti della squadra, cercando goffamente più volte di riprendere parola e imporre l'attenzione, mai con una sola ombra di successo.
L'unico che per un attimo riesce a imporsi è Sean.

"I GIAPPONESI! DOVE SONO I GIAPPONESI?"
Il suo tono è fin troppo alto e i suoi occhi corrono febbrili per il ponte, quasi possa vederli arrivare da un momento all'altro. E' quello il momento in cui i sempre più disperati piloti prestano finalmente attenzione allo scienziato.
Il dottor Kim, però, ha tutt'altro che buone notizie.

"I comunicati dal Supermazinger 7 sembrano non sbilanciarsi troppo. Il mio timore è che i rapporti con la Fortezza delle Scienze siano ancora tesi dall'incidente diplomatico in cui è incorso Tashi"



I piloti tornano subito a rivolgersi ad Apollon.
"Ma come sono questi giapponesi?", chiede Yoon.
Apollon alza le spalle, con aria angosciata. "Giapponesi", risponde, suscitando tutt'altro che entusiasmo nei suoi compagni.
Mentre tutti fanno per ritornare ai propri alloggi, in preda a pensieri tutt'altro che piacevoli, l'attenzione di Hoon è attirata da un forte rumore di ferraglia, e poi da una piccola figura che si fa spazio tra gli infermieri e i civili sul ponte dell'Incredible Power.
E' un bambino coperto dalla testa ai piedi di lastre di ferro e una teiera infilata come elmo sulla testa.
Hoon scuote la testa.
"Cheol, andiamo"
"IO NON SONO CHEOL! - urla il bambino - IO SONO TESTA DI TEIERA!"
"Va bene, Testa di Teiera...", sospira Hoon, mentre Cheol, il suo fratellino autistico, continua a sbattergli la teiera addosso, sospingendolo a piccole testate.

Ognuno, nella sua cabina, ormai abituato alle continue scosse dovute all'avanzare di Incredible Power, è assorto in pensieri terribili.
Yoon, sotto la doccia, che ha pilotato sempre un robot ormai esploso nei combattimenti, si sente completamente inadatta alla guida di Space Operation, un robot di cui non ha mai fatto nemmeno una sessione di addestramento.
Apollon, dopo un pianto liberatorio nel silenzio della sua stanza, pensa alla vita che conduceva un tempo. Nella sua mano, chiusa a pugno, le orecchie a punta da trekker che gli ha regalato la sorella Narishin, il suo portafortuna. Passa ore a guardarsi allo specchio, cercando di darsi un tono.
Sean taglia accuratamente una riga di cocaina, aspettando il momento in cui potrà dimostrare il suo valore.

Lentamente, la notte scende per tutti, tremanti nelle proprie brande a letto.

Gli allarmi lacerano l'oscurità.
Per un attimo nessuno dei piloti vuole veramente credere che i mostri attacchino ancora. Eppure, l'allarme illumina di rosso il buio della base e lo scalpiccio deciso dei passi dei soldati, tutto intorno alle cabine, manda un messaggio inequivocabile. Apollon, in preda all'angoscia, si alza le coperte sopra la testa, rifiutandosi di alzarsi in piedi.
Sean invece, è il primo a tirarsi giù dal letto. Prende la tuta di pilotaggio (forse una delle più appariscenti nel corpo piloti), l'abbottona con orgoglio e poi corre senza fermarsi fino alla sala di controllo. Hoon e Yoon si alzano con la morte nel cuore, ognuno nella propria cabina. Quasi strascicando i piedi, escono dalla propria cabina, respirando il panico più assoluto. Hoon va nella stanza di Apollon, spingendolo brutalmente ad alzarsi a combattere.
Mentre i tre camminano per i corridoi, dall'infermeria vedono uscire una barella, trascinata mestamente da uno degli inservienti. Sulla barella c'è un cadavere, con il lenzuolo tirato fin sopra la faccia e, dal lenzuolo, fa capolino il mantello bianco della tuta di uno dei piloti evidentemente morto durante i combattimenti del giorno prima. Ognuno dei tre piloti, con un brivido guarda l'altro, senza bisogno di parole per trasmettersi la paura che quella vista si possa trasformare in un presagio di sventura.
L'aria che si respira nella sala di controllo dell'Incredible Power non è certo migliore. Con un'espressione mesta, il dottor Kim mostra le immagini sullo schermo, che bastano da sole a spiegare la gravità della situazione.
Almeno una trentina di mostri anfibi, tutti spaventosamente identici, si stanno muovendo contro la base coreana. Febbrilmente, Sean chiede dove siano i giapponesi.
Scuotendo il capo, finalmente il dottor Kim svela la verità, spiegando che le trasmissioni dal Supermazinger 7 sembrano disturbate e che dubita che l'Armata Mazinger ormai arriverà. L'unica cosa da fare è dare all'Incredible Power la copertura adatta per rifugiarsi sui monti, dove difficilmente i mostri potranno raggiungerla.
Senza mezzi termini, Hoon chiede al padre se sia davvero necessario che escano proprio loro a combattere, mentre Apollon scoppia in un pianto disperato. Sean sembra essere l'unico entusiasta di quello che sta succedendo, correndo senza esitazioni verso Goldwing.
Gli altri rimangono senza parole, ghiacciati dall'orrore di tutto quello che sta succedendo: solo Hoon prende in disparte Apollon e, vistosi finito, gli sussurra una frase piegandosi verso di lui, una frase a cui il giovane pilota di Mazinger X reagisce spalancando gli occhi per la sorpresa. Il dottor Kim non sembra farci caso, riprendendo a contemplare il quadrante e i mostri in avvicinamento con un groppo alla gola.
Yoon è l'unica a sentire le parole dello scienziato, mentre gli altri stanno uscendo per dirigersi all'hangar.

Sto mandando a morire mio figlio.

"A.. addi..io fr...fratello", riesce ad articolare a fatica il piccolo Cheol dal comunicatore sul pilder di Taekwon V, con gli occhi lucidi dietro la sua strana armatura di latta.
"Arrivederci, Cheol", risponde mestamente Hoon.
"Sono Testa di Teiera", precisa per l'ultima volta il bambino, prima che il collegamento si interrompa.
Apollon, ancora turbato per le misteriose parole di Hoon, sospira e si asciuga le lacrime.



L'Armata Taekwon, o quello che ne resta, si avvia verso il campo di battaglia con la voglia di arrivarci il più tardi possibile. Invece, la muraglia di mostri si fa sempre più vicina: un'unica falange scura, piena di occhi luminosi e famelici che sembrano studiare i coreani con divertimento e curiosità.
Hoon per un momento si rassicura, vedendo che i nemici non sembrano intenzionati ad attaccare. Anche negli occhi di Yoon e Apollon sembra brillare una luce di speranza.
I mostri parlano con una voce gorgogliante e disumana.

"Uomini della superficie. Noi siamo i Chip Kamoi, la guardia personale del Generale Angoras di Mikeros! Non osate opporci resistenza e arrendetevi"
Un lungo silenzio, dai quattro robot schierati l'uno accanto all'altro.
"... e in cambio?", azzarda Hoon.
"Vi prego, lasciateci stare - urla Apollon dal megafono della sua cabina - Faremo quello che volete, ma non uccideteci!"
Il Chip Kamoi che ha preso la parola sembra allargare il suo sorriso. "Se vi arrenderete sarete trattati da prigionieri, e le vostre vite risparmiate"
Hoon resta in silenzio per qualche minuto. "Ah... allora..."



NON AVRETE MAI QUESTO PIANETA, DANNATI BASTARDI!!!

Completamente devastato dalle droghe, Sean apre il fuoco contro l'esercito di mostri, prima che i suoi compagni, di ben altro avviso, possano dire altro.
"Avete scelto la morte", sibila il Chip Kamoi, mentre gli altri suoi simili si lanciano contro i coreani, ancora sconvolti e pieni di rabbia per la mossa fatta dal pilota di Goldwing.
Una pioggia di tridenti viene lanciata dalla prima di mostri, andandosi a piantare e conficcare nella tenera armatura dei robot.
In preda al panico, Taekwon V raccoglie un masso di dimensioni notevoli e lo scaglia contro la facca di uno dei suoi avversari, colpendolo in pieno e facendolo sanguinare abbondantemente.
"Possiamo farcela! Possono sanguinare!"
Le sue parole vengono spente dal panico, quando le fauci dell'avversario si chiudono sul suo braccio, troncandoglielo di netto.


Space Operation, con pochissima esperienza sul campo, si strappa il tridente di dosso e si lancia contro ai mostri con un poderoso calcio volante. Per quanto il colpo sia stato portato a segno perfettamente, l'impatto con la corazza della creatura davanti si rivela molto più duro del previsto. Il mostro sembra assorbire l'urto con facilità, senza la minima espressione di dolore.
Apollon, a bordo del Mazinger X viene colto da una crisi di panico, mentre i Chip kamoi iniziano a sbranare pezzi del suo robot, assalendolo in massa.
Per quanto i disperati piloti facciano di tutto per difendersi, i mostri sembrano non finire mai. I robot sono smembrati, tagliati, fatti a pezzi. Taekwon V viene soverchiato dai nemici, mentre Space Operation, dopo pochi colpi del suo bazooka, mutilato e reso inoffensivo. Con un urlo disperato, solo Goldwing si lancia in pieno delirio contro uno dei mostri piantandogli miracolosamente il suo stesso tridente tra le fauci.
Mentre un fiotto di sangue scuro viene spruzzato sugli occhi impassibili del suo robot, una risata roca e terribile affiora dalla sua gola.

MUORI! MUORI! MUORI!!!

Con le sue ultime forze, Hoon vede Mazinger X ormai del tutto distrutto, con un Chip Kamoi che continua a sventrare parti di corazza per arrivare ad Apollon, in lacrime e desideroso solo di farla finita al più presto.
Gli occhi di Hoon si accendono di furia.

"Non ti permetterò di toccarlo! ROCKET LEG!!"

La gamba di Taekwon V viene sparata contro il mostro distraendolo dalla sua opera di massacro. Hoon non ha tempo di gioire della sua mossa, che le fauci di altri orrendi Chip Kamoi si chiudono sulla sua corazza, mandando in corto il generatore. Anche Space Operation non risponde più ai comandi, e Yoon si stacca col suo pilder, volando in un impeto di coraggio vicino al Mazinger X per caricare a bordo Apollon e scappare più alla svelta possibile.

Goldwing, continuando a spingere il tridente nella bocca del Chip Kamoi, in preda a una risata isterica, non si accorge di essere rimasto da solo.
Proprio in quel momento, il cielo si apre, lasciando intravedere una luce improvvisa.
La luce di un fulmine.

I piloti, semisvenuti e inzuppati di sangue nelle loro cabine, alzano gli occhi al cielo. Occhi lucidi di improvvise lacrime di felicità e incredulità.

SIAMO L'ARMATA MAZINGER! PREPARATEVI A MORIRE!



God Mazinger cade in mezzo ai Chip Kamoi, squartandone di netto uno con un preciso colpo di spada.
Jeeg, arrampicato sul Big Shooter fa fuoco con lo Space Bazooka sopra ai mostri, stando bene attendo a tenersi sempre oltre la portata delle loro armi. La differenza rispetto a quando il Big Shooter era in controllo remoto dalla Fortezza delle Scienze è evidente: Miwa e Hiroshi combattono con una sintonia che nessun altro potrebbe mai replicare.
Il Great Mazinger, Mazinger Zeta e Minerva X volano in formazione circondando l'esercito di Angoras.

"Sono solo pesci - dice Koji - CUOCIAMOLI!"

Una scarica di Breast Fire e Breast Inferno partono dalle piastre di Zeta e Minerva. Quando il Great fa a sua volta per caricare il Breast Burn, però, non pare succedere nulla.
Koji e Maria guardano preoccupati il robot di Tetsuya, che sembra per un attimo sospeso in aria, come in preda a un malfunzionamento. Quando Kabuto cerca di stabilire una comunicazione, si accorge che ogni tentativo è del tutto vano: è come se il Great Mazinger fosse del tutto isolato.
"Fortezza! cosa sta succedendo?"
La voce di Yumi appare allarmata. "Non lo sappiamo... percepiamo un aumento di energia nel Great Mazinger, ma..."
Un improvviso bagliore bianco sembra illuminare l'interno del Brain Condor, poi il Great Mazinger si spegne di colpo, rovinando giù, e venendo recuperato al volo dal provvidenziale intervento di Jeeg, che lo attira verso di sè con il suo Magnet Power.
Maria chiede a Jun di riportare Tetsuya alla base con Venus Alpha, mentre percepisce intorno al robot di Tsurugi una strana sensazione, una presenza che sente coi suoi poteri telepatici.



La battaglia intanto continua. God Mazinger continua a mietere vittime, presto raggiunto da Mazinger Zeta, che a sua volta si sgancia dallo Scrander catapultandosi in mezzo ai mostri e schiacciando un Chip Kamoi sotto i suoi piedi non appena tocca terra. Contemporaneamente, un vano dello Scrander si apre, facendo cadere la spada strappata a Yuri Caesar che finisce immediatamente nelle sue mani.
Jeeg, con abilità da cecchino colpisce un mostro dietro l'altro, senza mai farsi colpire.
Solo alla fine si butta anche lui nella mischia, andando a dare manforte a Goldwing, ancora impegnato col "suo" mostro.
Il cielo esplode nel secco rombo di un tuono e una scarica di fulmini parte dagli artigli spalancati di Minerva X contro i mostri sopravvissuti. Gli altri vengono messi in fuga dal fuoco incrociato della Fortezza delle Scienze e degli altri robot dell'Armata Mazinger.

Per un momento è solo silenzio.

Poi, dalla stravagante fortezza coreana, arriva una comunicazione del dottor Kim.
"Armata Mazinger... tutta la nazione coreana e la fortezza Incredible Power vi sono debitori"

Prontamente, Koji accende una comunicazione interna tra i robot e la Fortezza delle Scienze.
"Come hanno detto che si chiama quello schifo???"
Sotto gli occhi esterrefatti di Yumi, tutti i piloti giapponesi esplodono in una risata colossale.

Mentre Hiroshi, ben poco ansioso di stringere rapporti con i soldati della Corea, torna sulla base, gli altri piloti salgono sull'Incredible Power.
Koji non concede al suo volto il minimo accenno di sorriso. Non ha ancora smesso di considerare i piloti della Corea diretti responsabili della morte di Kurobe, e non ha la minima intenzione di legare con nessuno.
Maria, mentre cammina per il ponte della base alleata, suscitando i commenti decisamente compiaciuti per la sua quasi invisibile tuta di pilotaggio, viene avvicinata da una ragazza con le orecchie finte da trekker. La donna le chiede qualcosa nella sua lingua, a cui Maria non riesce a rispondere. Scuote la testa, e suppone ci debba esser stato un fraintendimento, perchè la donna fugge via in lacrime. Sosuke, inizialmente, si irrigidisce vedendo Cheol, prima di accorgersi che è solo un bambino vestito in modo buffo. L'occasione però gli da il pretesto di esternare una sua paura a Koji.
"Signore... pensa che anche Tsurugi stia diventando un mostro?"
Koji fa per dire qualcosa, poi si blocca. "Tetsuya no... Tetsuya non lo diventerà"

In sala controllo, la situazione illustrata dal Dottor Kim è tragica.
Per quanto abbiano vinto una battaglia contro i Chip Kamoi, le coste coreane sono sempre più assediate dall'esercito di Angoras, che potrebbe essere ancora nei paraggi. Come se non bastasse, dalla Fortezza delle Scienze arriva comunicazione che - grazie alle telecamere satellitari - è stata rilevata l'attività di una gigantesca base sottomarina, in supporto alle truppe anfibie di Mikeros.
Si tratta della Fortezza Sottomarina Budo, un tempo appartenuta al dottor Hell.

Quando Sosuke si chiede cosa possa significare, sia Yumi che Koji ipotizzano che Hell, divenuto il Gran Maresciallo dell'Inferno, abbia rimesso in attività tutta la tecnologia ancora disponibile, sopravvissuta alla guerra contro le forze dell'Istituto Fotoatomico.
Ciononostante, Koji sembra aver fretta di incontrare il Generale Angoras, per saldare un vecchio debito ai tempi dell'ultimo attacco contro Bados.

Non ascolta Kim, quando parla dei dettagli tecnici dell'Incredible Power.
La sua attenzione torna solo bruscamente quando si fa menzione alla gente stipata lì dentro, quasi centomila persone, tra civili e un pugno di militari.
Più o meno, tutto ciò che - secondo il dottor Kim - rimane della Corea.