giovedì, luglio 28, 2005

11 (prima parte): L'ultimo volo del Generale Birdler

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"Ve lo concedo solo in virtù del coraggio che avete dimostrato. Arrendetevi! Cessate questo scontro, e vi risparmieremo una fine atroce. Non potete farcela, lo sapete anche voi"
E' una voce cupa, quella che risuona nell'aria. La voce bassa, profonda e spaventosa dello stesso essere che ha parlato a Koji, Tetsuya, Hiroshi, Daisuke e Maria dopo la riconquista di Yoshida.

E' la voce del Grande Generale Nero, dalla Fortezza di Mikeros.

Con decisione, con il rombo assordante del mare che si apre, la Fortezza delle Scienze riemerge dalle acque cupe e già sporche di sangue. Protetta dalla sua barriera a Energia Fotoatomica, si alza sopra il livello del mare e poi ancora più su, ancora oltre. Fino a che non fronteggia la corazzata volante nemica.

"Non ci importa se moriremo oggi, Grande Generale Nero! Non ce ne andremo senza aver combattuto fino alla fine"
E' una voce che in pochi hanno sentito, quella che fronteggia il tono imperioso del Generale Nero. Una voce decisa, ferma.
Il Direttore ha parlato per tutta la Fortezza delle Scienze.

I tamburi della guerra e dell’inferno suonano senza sosta, pompando il loro cupo ritmo nel cuore degli eroi dell’Armata Mazinger.

Minerva X si leva in volo, lanciandosi contro il Generale Birdler e il suo esercito di mostri volanti.
Alla sua emersione, fa eco quella ancora più rapida e rabbiosa di Mazinger Zeta, che schizza fuori dall'acqua librandosi in volo con gli occhi accecati dal furore.

A Koji non importa nulla di confrontarsi con il generale delle forze aeree di Mikeros, nè con nessuno dei suoi scherani. Senza dire una parola, il Jet Scrander fende con le sue ali l'aria fino al vero obbiettivo: la Corazzata Mikeros e il signore di tutte le armate dell'Impero sotterraneo.
Un violento scambio di missili tra le due Fortezze squarcia il cielo di continue esplosioni.
Alla battaglia si aggiungono cinque robot.
Due di essi, sono Taekwon V e Mazinger X, anche se non sono i loro piloti a condurli: sono Masai e Kurobe, i Bambini Randagi addestrati da Koji, che si precipitano a fianco del loro istruttore per coprirgli le spalle.

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Koji, dopo aver cercato invano di far loro capire che la loro vita è in pericolo, chiede ai due di dare supporto a Jeeg. Ma quando si volta verso il robot magnetico, le parole gli muoiono in gola.
Perchè non è un robot, quello che vede. E' un demonio.
L'Uomo d'Acciaio, dopo aver affondato i pugni nel corpo di uno dei suoi nemici, manda un ululato di vittoria che non ha più niente di umano. Perfino il pilota di Mazinger Zeta, abituato a anni di guerre sanguinose, è costretto a distogliere lo sguardo quando Jeeg chiude le sue fauci sulla carcassa del mostro di Mikeros.
Divorandolo.
Manda una comunicazione con Jun, e le chiede di coprire la Fortezza delle Scienze, che nel frattempo sembra aver indebolito volontariamente (quanto inspiegabilmente) la barriera difensiva.

Nel frattempo, Tetsuya e Daisuke sono impegnati in una disperata lotta contro il tempo. I minuti che passano sembrano farsi più dilatati, più lunghi, insopportabili da coprire. Sui loro monitor, ogni particolare viene ripreso con una crudezza insopportabile.
Finché Tetsuya non vede i tre misteriosi robot arrivati in supporto dell'Armata Mazinger, capeggiati da una gigantessa biomeccanica col volto di bambina in petto.
Un sussurro roco, che però viene inconsapevolmente condiviso da ognuno dei piloti dell'Esercito della Fortezza delle Scienze.

"Machine Beast. Blocken è qui"

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"THUNDER BREAKER!!!"
Allo stremo delle forze, Minerva tenta il tutto per tutto, pur di avere la meglio sul Generale Birdler. I colpi vengono ricambiati con contrattacchi più potenti, il cielo si oscura mentre il generale di Mikeros invoca a sua volta la potenza del fulmine contro il suo avversario. Maria viene martoriata dal nemico. A ogni nuovo squarcio sul suo corpo, la certezza di non potercela fare diventa via via più reale.

Nel momento in cui Birdler sta per affondare l'ultimo colpo, qualcosa viene lanciato davanti a lui, dividendo i due avversari e deviando il colpo di grazia che sta per abbattersi su Minerva X.
Un boomerang.
Maria si volta sicura di vedere il Great Mazinger.

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Davanti a lei, avvolto in un lungo mantello scarlatto, un robot sconosciuto, rosso, riprende al volo quella che sembra un'ascia da battaglia.
"VATTENE!" urla con rabbia in direzione di Maria, poco prima di lanciarsi verso Birdler. La rabbia con cui il nuovo arrivato combatte rasenta quella folle e bestiale di cui è ancora preda Jeeg, diversi metri più in basso.
Quello che lo distingue è il suo modo di combattere: sembra che il robot si disgreghi ogni volta che riceve un colpo, trasformandosi in navicelle che di nuovo - incastrandosi tra loro in maniera fisicamente impossibile - riformano il corpo.

L'arrivo del misterioso robot precede di poco quello del Great Mazinger e di Grendizer. Daisuke sente un brivido scendergli lungo la schiena, nel vederlo. E' lo stesso robot (anche se di un diverso colore) che - in un tempo che sembra ormai lontanissimo - lo ha aiutato al Laboratorio di Ricerche Spaziali, trovando la morte anche per colpa sua.
Tuttavia, c'è poco tempo per gli interrogativi: sia Tetsuya che Daisuke scendono immediatamente in combattimento.
Gli attacchi dei robot si fanno sempre più pressanti e disperati.
Pesanti squarci si aprono nel corpo del Generale Birdler. Sangue mischiato a olio viene sputato dalla sua orrida carne meccanica.
Finchè il Generale non chiude le sue ali e i suoi occhi, con l'aria di star recitando una preghiera.

Grande Imperatore delle Tenebre... dammi la forza! Concedi un'ultima possibilità al tuo Generale! dammi la forza di vincere l'Armata Mazinger!

Fiamme percorrono tutto il suo corpo, avvolgendolo. I piloti conoscono bene quelle fiamme. Formano l'immagine, per un istante, di un volto deformato da un ghigno demoniaco.
Nessuno osa dire una parola.
Anche Jeeg, appena riesce a calmarsi e rendersi conto del massacro compiuto, alza gli occhi al cielo e lo vede.

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Le fiamme stanno rimarginando le ferite di Birdler. Scorrono sui suoi muscoli e sui complessi meccanismi che li tengono insieme, rigenerandoli, donando loro nuova linfa vitale.
Finchè il fuoco mostruoso dell'Imperatore delle Tenebre non viene riassorbito.
E Birdler, curato dalle ferite, si lancia in un nuovo attacco.

Dalla Fortezza partono stormi di jet, pronti a sacrificare la propria vita pur di lasciare ai robot dell'Armata la possibilità di guadagnare un altro po' di tempo.

Tra essi, lo sguardo del corpo ormai martoriato di Minerva ne vede uno. E ne sente uno, una voce nella testa.

Addio.

E' l'ultima parola di Ran Asuka, una parola che nessuno potrà mai sentire perchè non è mai stata pronunciata, ma sentita. Una parola solo per Maria.
Maria, che non può fare altro che assistere impotente alla vista del jet che si schianta contro il Generale.

E' un sacrificio inutile. Birdler ne esce senza farsi un graffio. E ride di scherno, ride talmente forte che l'eco della sua risata copre l'urlo della morte di Ran.

Lo choc, la rabbia incontenibile, spengono Maria, che perde ogni contatto con la realtà. L'ultima cosa che sente è la voce di Minerva. Come di qualcosa che si risvegli al suo interno.
Finalmente.

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Koji e Mazinger Zeta sono intanto lanciati in un attacco disperato contro la Fortezza Mikeros. Le ali dello Scrander ne squarciano i fianchi, tentando di aprirsi un varco all'interno. La fortezza nemica è presa su due fronti: da una parte, gli attacchi rabbiosi e distruttivi di Mazinger, dall'altra quelli della Fortezza delle Scienze.

In un ultimo sforzo, Mazinger riesce a sfondare il ghigno di una delle facce disposte lungo il perimetro della corazzata nemica.
E' dentro.

Una moltitudine di mostri si lancia verso di lui, deciso a neutralizzare un'intrusione che sembra più la violazione di un luogo sacro, per l'imprevedibilità con cui è avvenuta. Koji Kabuto rimane a combattere, facendo partire il Koshiryoku Beam (una delle poche armi ormai funzionanti) e deciso a far esplodere la base, facendola finita una volta per tutte.

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E' buio dentro. Un buio punteggiato da decine di luci aliene, di monitor di occhi che si spalancano di colpo, di poco più veloci dello schiocco di fauci che ne segue invariabilmente pochi secondi dopo.
Se ha paura, il pilota di Mazinger non lo mostra, impegnato nella distruzione sistematica di tutto ciò che è all'interno.
Decine di mostri cadono sotto i suoi colpi, uno dietro l'altro.
Finchè non li vede ritrarsi, e una figura nera, scura e gigantesca non arriva a fronteggiarlo.
Sono impressionato. Ma è stato un errore venire fin qui.

Koji non lo ha mai visto. Eppure è come se lo conoscesse da sempre.
"Finirà oggi, Generale Nero"

Ammiro la gente come te. Il Generale Nero estrae la spada dal suo fodero. Uno spadone a due mani dalla forma possente, che lo rende più simile a un onorato cavaliere, che al mostro crudele che ha distrutto Tokyo.

Nel frattempo Jeeg sale sopra il Big Shooter, pilotato da Sayaka, usandolo come piattaforma. Anche se la furia omicida non arrossa più il suo sguardo, Hiroshi sente ancora l'impulso irrefrenabile di scendere di continuare a mietere morte. I corpi dei quattro mostri che lo hanno attaccato, martoriati con una brutalità fuori dal comune, non hanno estinto del tutto la sua sete di sangue. Eppure adesso riesce a controllarsi e anche le sue fauci sembrano essersi richiuse.
Jeeg e il Big Shooter volano spediti verso la Fortezza Mikeros, decisi a reclamare la loro libbra di carne dal Generale Nero.

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Dentro, si sta svolgendo un duello senza la minima speranza, ma che Koji è deciso a combattere fino in fondo. Un duello che riduce a brandelli la corazza di Mazinger, colpo dopo colpo, fendente dopo fendente. E' la voce del Direttore a interromperlo, avvertendo che entro pochi minuti la Fortezza Mikeros verrà bombardata con un cannone ad alto potenziale di energia fotoatomica.
La comunicazione giunge anche al Big Shooter che decide di deviare la sua traiettoria. Jeeg, che vuole assolutamente andare all'attacco, non riesce a trattenere un ringhio di disappunto e colpisce con rabbia la sua stessa navicella da supporto.

Intanto Great Mazinger, Minerva X, Grendizer e il robot misterioso stanno finalmente avendo la meglio sul Generale Birdler.
Un colpo deciso del Great Boomerang gli trancia di netto una gamba.
Minerva si innalza a richiamare il suo Thunder Breaker, usando tutto il suo corpo come conduttore.
Il cielo si illumina e una tempesta di elettricità si scaglia addosso al nemico.

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Di nuovo, il suo corpo è attraversato dalle fiamme.
Tetsuya, Maria, Daisuke hanno un brivido. Stavolta però, il fuoco non sembra risanare Birdler: lo brucia, facendolo urlare di dolore.
Di qualunque favore godesse presso il suo Imperatore, esso è stato revocato.
Increduli, tirano un sospiro.

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E' veramente finita?

Il fascio di energia fotoatomica colpisce in pieno la Fortezza Mikeros.
Come un anno prima a Bados, Koji è separato dal suo avversario da una pioggia di detriti dopo il colpo, venendo sbalzato fuori dalla mostruosa corazzata.
L'ultimo impulso di continuare a combattere si spegne con il suono delle ali spezzate dello Scrander.
Appena in tempo, viene raccolto in volo da un altro robot. Con un filo di coscienza rimasta volge lo sguardo verso di lui, vedendo il volto di una bambina incastonato del petto di un gigante d'acciaio.

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Il robot misterioso si allontana dal campo di battaglia, prendendo molta più quota rispetto agli altri.
Il suo petto è squarciato, la ferita sembra attraversata da piccole scariche di luce verde.

Senza dire una parola decolla, lasciando una scia di interrogativi dietro di sè.
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venerdì, luglio 01, 2005

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Nel frattempo, Tetsuya e Daisuke si recano in volo all'Area 51.
Sanno entrambi che è una missione d'importanza vitale, per recuperare i pochi brandelli possibili di un passato per Maria e di qualche speranza di trovare nuovi alleati. Il volo è rapido e senza troppi problemi: benché nei cieli non sia difficile imbattersi in stormi di mostri Mikeros, i nostri scelgono di evitare, per quanto possibile, il confronto diretto e di puntare decisi verso la loro destinazione.
L'Area 51 appare sui monitor verso mezzogiorno, in un irriconoscibile ammasso di rovine. Nell'afa e nell'assoluta immobilità circostante, per i due piloti è un bunker militare sventrato dai terremoti e da qualcosa che sembra essere risalito a gran velocità dalle profondità sotterranee, aprendo una voragine spalancata nel buio.
Avvicinandosi alla voragine, che è grande quasi quanto uno dei due robot, è possibile intravedere i piani della struttura che scendono sempre più in basso. Daisuke, con un brivido, associa il posto all'Inferno, per come viene descritto in un poema italiano di cui ha letto una riduzione illustrata, da bambino.
Ad aumentare la tensione dei due piloti, c'è la presenza di jeep militari, che parrebbero essere lì da non molto. L'idea di non essere soli, all'interno della base distrutta, non tranquillizza affatto i due.

Tetsuya decide di scendere con il Brian Condor attraverso la voragine, mentre Daisuke cerca di entrare dall'ingresso principale, i cui meccanismi elettronici di chiusura sembrano essere tiltati dalla mancanza di corrente dopo il disastro avvenuto.
L'interno è buio, vuoto, senza il minimo rumore. Scendendo, il Brian Condor illumina piani su piani distrutti e incredibilmente grandi, che si sviluppano sempre più in basso. L'ultimo, quello a Tetsuya fa atterrare la navicella, sembra essere un enorme hangar. Quando illumina l'interno, coi fari del Brian Condor, i nervi d'acciaio del pilota del Great Mazinger vengono messi a dura prova.

Daisuke intanto esplora il primo piano della base, in quello che pare un complesso di dormitori e alloggi. Fa passare la luce della torcia elettrica per tagliare l'oscurità circostante. Nessuno nei dintorni, ma la sensazione di essere osservati si fa sempre più persistente, tant'è che il pilota di Grendizer chiede più volte se ci sia qualcuno.

Tetsuya si trova davanti a gigantesche sagome, abbandonate per tutto l'hangar, o distese su enormi lastre. Un flashback lo riporta a quando, nei piani inferiori della Fortezza delle Scienze, ha visto il Capo e il suo staff sezionare il mostro che aveva portato Maria a Bados. L'ambiente è uguale, anche se tutto sembra tacere: le telecamere bloccate e assolutamente cieche, i computer silenziosi e spenti, le impalcature che servono a sezionare e analizzare le interiora dei mostri.
E i colossi biomeccanici - giganteschi, morti - che Tetsuya vede sono indiscutibilmente di Mikeros. Mostri aperti e analizzati, rigidi, muti.
Facendo scorrere la torcia elettrica, riconosce esseri simili a quelli combattuti con l'Armata Mazinger.
Le porte dell'hangar davanti a lui sono bloccate. Comunica velocemente con Daisuke, chiedendo di trovare un tesserino o un codice in grado di sbloccare le porte.
Per il pilota di Grendizer basterebbe perquisire. Nella zona in cui si trova adesso, i cadaveri sembrano tappezzare ogni angolo del pavimento. Quando un brivido gli percorre la mano che regge la torcia, la luce trema a una volta.
Duke Fleed contempla angosciato i resti di soldati su soldati morti. Tutti sembrano essere stati mobilitati da un'emergenza. Tutti hanno visto una fine atroce.
Con la voce di Tetsuya che ronza nel comunicatore, Daisuke è circondato da corpi (ormai inscheletriti) di uomini il cui cranio e le gabbie toraciche sembrano essere esplosi dall'interno. Con un brivido, il ragazzo si chiede se sia stata Maria, a far questo. E se sì, quanto siano tutti al sicuro, all'interno della Fortezza.
Vincendo il disgusto, inizia a perquisire i morti.

In quel momento, di colpo, la corrente viene ripristinata.

Supponendo che qualcuno (qualcuno delle jeep?) abbia rimesso su la corrente da un generatore ausiliario, Tetsuya si mette davanti alla telecamera dichiarando di essere della Fortezza delle Scienze e di esser lì per prestare aiuto. Nessuno risponde, facendo precipitare i due piloti in un'inquietudine crescente.

Daisuke, al piano di sopra, accede ad alcuni terminali, riuscendo ad avere una planimetria della base. Legge alcune mail, in cui ci sono vaghi accenni a esperimenti che devono essere verificati. Ormai abituato al tanfo orrendo di morte che lo circonda, decide di dirigersi ai piani più in basso, dove dovrebbe esserci una stanza di controllo e il generatore ausiliario. Anche Tetsuya - riuscendo a bypassare i codici di sicurezza d'apertura delle porte - esce dall'hangar, non prima di aver copiato su cd alcuni files dei computer lì intorno.

Nella sala di controllo, Daisuke vede con le telecamere Tetsuya, mentre sta ancora ricopiando i files. Questi, dopo esser riuscito ad accedere nei database dell'Area 51, ha digitato il nome Maria. Diverse cartelle sono comparse, alcune apparentemente non pertinenti. Una in particolare colpisce l'attenzione di Tsurugi, chiamata Vegan Organism Evolution. Ci sono disegni e sezioni che raffigurano dapprima una sorta di parassita alieno con denti acuminati e vari occhi sul corpo. Poi uno schema che mostra l'organismo parassitario fuso progressivamente a un corpo umano, e poi ancora un corpo umano strutturalmente modificato dalla simbiosi col Vegan. Un qualcosa che di umano ha ben poco: un corpo coperto di occhi, bocche e zanne, col corpo capace di modificarsi a piacimento.

Tetsuya reprime un brivido, proprio mentre Daisuke spalanca gli occhi dalla sorpresa.
Facendo il giro delle telecamere, infatti, una voce ha attirato la sua attenzione.

E' una voce femminile. Flebile e indebolita.

Help me...
Help me...
Help me!

La voce è inconfondibile. E quando Daisuke guarda sugli schermi, non può che avere una conferma del suo timore.
Da telecamere che danno su una cella imbottita nello stesso piano in cui si è spostato Tetsuya, una Maria denutrita e gravemente debilitata lo fissa con occhi imploranti.

La voce rotta della ragazza risuona dapertutto, in collegamento attraverso gli altoparlanti di tutta la base. L'intera Area 51 viene per un attimo riempita dalla sua disperata richiesta di aiuto, rompendo definitivamente il silenzio spettrale tutt'intorno.

Daisuke non riesce più a trattenersi ed esce di corsa dalla stanza di controllo per andare ad aiutarla.
Mentre si sta lanciando nel corridoio, un rumore di fucili caricati e un freddo comando in inglese, gli impone di restare fermo.

Dal comunicatore, Tetsuya riesce solo a capire che Daisuke ha trovato i militari della base, e che - presumibilmente - ora verranno a prenderlo. Esce dalla stanza, e corre cercando quella in cui la ragazza dovrebbe essere imprigionata.

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Daisuke, con le mani alzate, vede solo un drappello di uomini, tutti apparentemente di nazionalità americana, venirgli incontro ad armi spianate. Il ragazzo non si è mai trovato in una situazione simile, a rischio di morte senza nemmeno poter combattere. Il panico è la prima cosa che si impossessa di lui.
Un uomo coi capelli biondi, che sembra essere il capo, lo apostrofa con disprezzo.

You, little bastard!

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Nessuno sembra capire il giapponese, a parte uno che viene preso come interprete. La conversazione, se così si può chiamare, è però molto minimale: al pilota di Grendizer viene intimato di restare fermo, mentre alcuni del gruppo di americani andranno a stanare il suo compagno.

Le azioni di Tetsuya sono scandite dai comandi secchi che risuonano per tutta la base, dal passo affrettato dei soldati che stanno scendendo a cercarlo. Per il pilota del Great Mazinger non è un grosso problema trovare la ragazza imprigionata (davvero identica a Maria, senza la minima ombra di dubbio). Lo è il guadagnarsi la sua fiducia. Cosa che riesce in un primo tempo a ottenere offrendole una delle barrette energetiche delle sue razioni, e che rischia di perdere un secondo dopo, quando le stringe il polso nel tentativo di portarla via con sè.
La ragazza è infatti in stato confusionale ed estremamente terrorizzata.

Tetsuya, con un paio di manovre diversive, riesce a spegnere il generatore ausiliario del piano in cui si trova, facendol0 sprofondare nell'oscurità. Riesce anche a dirottare l'attenzione dei suoi inseguitori verso la stanza della sosia di Maria, da cui lui e la ragazza sono appena scappati. Tuttavia, si trova ben presto davanti a due guardie che piantonano le scale e, pur riuscendo con un'azione disperata a metterne una fuori combattimento, si trova sotto il tiro dell'altra. La speranza che la sosia di Maria abbia a sua volta poteri ESP e decida di usarli per risolvere la situazione, si rivela vana: o la donna non ne è dotata, o è troppo spaventata per farne uso.

Anche Tetsuya si trova davanti al capo del drappello di uomini, la cui cordialità non è molto diversa da quella tenuta verso Daisuke.
Il pilota del Great chiede se loro siano i militari di presidio all'Area 51. Gli americani che lo stanno circondando, scoppiano in una risata sarcastica.

Noi siamo la resistenza a quei mostri, è la risposta dell'uomo dai capelli biondi.

L'Area 51 è abbandonata da quando ci sono stati i primi terremoti, e il motivo che ha spinto questi uomini fin qui è lo stesso che ha spinto Tetsuya e Daisuke: trovare qualcosa che faccia loro capire la natura del nemico e il modo di tenergli testa. Tetsuya non nasconde la sua delusione, nel vedere la resistenza a Mikeros affidata a quella che non sembra altro che una banda di disperati, ma si rilassa nel vedere che gli uomini, dopo aver trovato la ragazza, non la stanno trattando da prigioniera.

Il gruppo si ricongiunge con quello che sta tenendo sotto guardia Daisuke, e - dopo essersi accertati del fatto di stare dalla stessa parte - l'atmosfera diventa decisamente più rilassata.

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L'uomo che fa da interprete si presenta come Lambert. L'altro, il capo, dice di essere un ex maggiore dell'esercito statunitense, di nome Schwartz. Schwartz è stato uno dei primi a vedere i mostri, quando ha fatto da volontario durante l'attacco a Bados.

Il quadro che viene presentato da Schwartz è terrificante: quando Mikeros ha cominciato la sua invasione, la maggior parte delle nazioni è collassata sotto il loro tallone. Gli Stati Uniti hanno adottato una politica diversa, molto più aberrante: ciò che è rimasto del governo ha deciso di accordarsi coi comandanti di Mikeros e di vivere nel recinto da loro concesso. In realtà, stando alle parole di Schwartz, l'America sembra allucinantemente uguale a prima, ma ha totalmente perso la sua libertà. Ogni tanto partono treni neri che portano indesiderati (i cui nomi sono continuamente aggiornati in liste governative) verso segreti campi di concentramento da cui non fanno più ritorno.

Tetsuya e Daisuke sono quasi sicuri che quei campi non siano molto differenti da quello che hanno visto a Yoshida.

Schwartz dice che chi ha deciso di ribellarsi a questo stato di cose, ha formato piccole cellule di partigiani non ancora ben organizzate. Il New Mexico, essendo ancora relativamente libero dopo terremoti che hanno portato Mikeros in superficie, è uno dei luoghi verso cui tutta la resistenza americana sta pian piano confluendo.

Tetsuya, mostra poi i dati che ha preso dai computer della base, facendoli tradurre a Lambert.
Il primo di essi è un file video.

ashurafilm


L'inquadratura è fissa, e il filmato sembra molto vecchio, portato da pellicola su cd.
La figura ambigua e inquietante del Barone Ashura è la prima cosa che Tetsuya riesce a riconoscere. Gli altri (e anche Daisuke, che non l'ha mai visto) restano col fiato mozzo davanti a una figura umana il cui volto è diviso in due perfette metà, una maschile e una femminile.
Con la sua voce doppia, Ashura sembra parlare a qualcuno oltre la macchina da presa.

Dice che Vegan e Mikeros combattono la loro guerra da moltissimo tempo. Ma, a differenza degli alieni, l'Impero Mikeros è disposto a patteggiare con chi si pieghi alle sue condizioni. Il Dottor Hell, ha da tempo iniziato a portare avanti una trattativa con un esponente dell'Impero sotterraneo ed è pronto a tracciare la strada per un dialogo e per studiare i mostruosi ibridi bio-meccanici.
Quello che vuole in cambio, è che gli venga data una base in cui proseguire i suoi studi. L'isola è già stata scelta: l'isola di Bados, vicino Rodi.
L'altra condizione che Hell pone per mettere a disposizione le sue conoscenze su Mikeros, è che quando la sua guerra contro il Giappone inizierà, gli Stati Uniti e l'ONU non dovranno interferire più del necessario.
Daisuke, ripescando nel suo passato di attivista pacifista, mette in relazione le parole di Ashura a una semplice constatazione fatta ai tempi della guerra con Hell. Gli USA non sono mai inervenuti, come buona parte delle altre nazioni, non facendo altro che inviare dei piccoli contingenti di volontari come Schwartz, ogni tanto.
Il filmato si chiude con le parole dell'uomo con cui Ashura sta discutendo, che assicura come il governo statunitense terrà in seria considerazione la proposta di Hell.

L'altra cartella è un altro file video: la registrazione sembra essere stata fatta negli anni '40, all'esterno, con truppe di soldati e uomini vestiti di nero, da corporativi, che portano via una ragazza somigliantissima a Maria, da un oggetto volante schiantatosi in mezzo al deserto. Quando il campo dell'inquadratura si allarga, Tetsuya e Daisuke restano col fiato mozzato dallo stupore.
Pur rovinato, semidistrutto, l'oggetto volante lo riconoscono bene.
Minerva X.

Il documento dopo, è un insieme di file video e di documenti scritti. Nei video, si vedono innumerevoli Marie che vengono sezionate, studiate, sottoposte a esperimenti allucinanti. In quasi tutti i casi, prima o poi il loro corpo si riempie di tentacoli, occhi, artigli e bocche irte di zanne. Alcune di loro, nello stadio finale della loro mutazione, riescono anche ad abbattere dei medici prima di essere uccise a loro volta dal personale militare della base.
I documenti svelano una realtà che i piloti hanno cominciato a intuire, ma che fanno fatica ad ammettere a se stessi.

L'originale Maria atterrò a Roswell negli anni '40. I file indicano che il suo organismo era infettato da una forma parassitaria aliena, i Vegan di cui Tetsuya ha letto nei file che ha fatto in tempo a esaminare. Gli scienziati dell'Area 51 clonarono un gran numero di Marie, per vedere se l'organismo Vegan fosse fuso a tal punto col codice genetico della ragazza da ripresentarsi anche nelle copie.
In effetti fu così: in quasi tutti i cloni di Maria iniziò a svilupparsi, prima o poi, l'ospite Vegan in una forma particolarmente violenta.
Nei file non è specificato cosa sia successo a tutti i cloni nè tantomeno a Minerva.
Tetsuya si chiede se sia l'ospite Vegan a donare a Maria i suoi poteri ESP, mentre Daisuke non riesce a far altro che pensare alla sconcertante scoperta secondo cui il pilota di Minerva è un clone. La crudeltà di ciò che è stato fatto alla ragazza (e a ognuna delle sue copie) acceca la sua razionalità, tanto che è Tetsuya a doverlo riprendere, dicendogli di non farsi troppi moralismi e invitandolo a esaminare tutta la situazione solo dal punto di vista strettamente logico, per trovare risposte che aiutino la loro compagna.

Anche la ragazza che hanno portato con sé, rimane ovviamente paralizzata dall'orrore delle scene che si consumano sotto gli occhi disgustati degli uomini attorno a lei.
Inizia a essere scossa dai conati di vomito. Due degli uomini di Schwartz si alzano per calmarla.

Mentra Tetsuya è tornato a esaminare i files, Daisuke nota qualcosa di strano, nella ragazza.
La gola.
La gola si sta ingrossando in proporzioni innaturali.

ANDATE VIA! ORA!

Il suo comando non fa in tempo ad evitare che i due uomini vengano trafitti da un paio di chele uscite dal costato della ragazza.

Per un attimo tutti sono paralizzati dalla paura.
E' quasi con una curiosità morbosa che guardano le dimensioni della ragazza crescere progressivamente, mentre la sua pelle e la sua carne si spaccano in più punti.
Poi, la fuga. Mentre Schwartz e i suoi corrono alle jeep, Daisuke e Tetsuya salgono sui robot.

Quello che Grendizer e il Great Mazinger si trovano davanti, è un mostro rivoltante che non ha più nulla che ricordi il suo ospite umano. Qualcosa di estraneo sia a loro che ai nemici di sempre, i Mikeros. Qualcosa che l'umanità deve ancora imparare a conoscere.
E temere.

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Il mostro sembra incredibilmente veloce. Grendizer riesce a ferirlo con gli Shoulder Boomerang, ma poi una visione raccapricciantegli impedisce di continuare il suo attacco: dal corpo dell'essere si sviluppa una decina di penduncoli, ognuno dei quali finisce con la faccia di Maria.
Con una voce disumana, e spaventosa, i penducoli cominciano ad agitarsi e a ripetere la loro terribile litania...

Help me!
HELP ME!!
HELP MEEE!!!!!

Daisuke resta impietrito, proprio il tempo necessario a far sì che una parte del corpo del mostro prenda la forma di una punta d'osso acuminata, sfondando la corazza sulla spalla di Grendizer.
E' un provvidenziale intervento del Great Mazinger a risolvere la situazione, che trancia a metà il mostro con un colpo netto del suo Great Boomerang.
La creatura aliena, infatti, per quanto dotata di un'eccezionale velocità e forza, non sembra aver alcun tipo di protezione o di corazza.
Le voci delle varie Marie risuonano ancora in un lamento sinistro, mentre il corpo dell'alieno viene scosso da un brivido, poco prima che sopraggiunga la morte.

Tetsuya rimane a guardare l'Area 51, ora totalmente deserta.
La base in cui uomini trattavano loro simili come cavie.
La base al fianco di un governo che ha preferito sottostare al volere di disumani e mostruosi invasori vomitati dalle viscere della terra.
Il luogo che sempre di più gli sta mettendo dubbi su quanto l'umanità non meriti davvero il suo destino.

Con un impeto di furore, il Great Mazinger brucia l'Area 51 con il suo Breast Burn, fino a farla collassare su se stessa.
Quando, insieme, i due robot vanno a raggiungere le jeep di Schwartz e dei suoi uomini, parcheggiate poco lontano, Tetsuya confida i suoi dubbi a Daisuke.
Forse è il genere umano che è sbagliato. Forse non merita salvezza.
Daisuke risponde che l'umanità non è tutta nell'Area 51. Che quello che loro due hanno fatto oggi è giusto, ed è giusto quello che stanno continuando a fare: preservare più vite possibili, dare all'umanità una possibilità di risollevarsi. Che, per quanto lui stesso detesti uccidere e combattere, lo farà ancora se è il solo prezzo per preservare la pace o creare un futuro migliore.

Pare che tu stia diventando un soldato, alla fine - gli dice Tetsuya, con un tono amareggiato - non so se ci sia da rallegrarsene.

Le parole di Daisuke - sebbene espresse con un tono differente - non sono affatto dissimili da quelle dell'ex Maggiore Schwartz: c'è qualcosa o qualcuno per cui combattere, alla fine. E quel qualcosa merita di essere difeso con ogni sforzo.
Dopodichè, il capo della resistenza si volta verso i suoi uomini, dando ordine di andarsene.

ANDIAMO, BASTARDI!!!

Tetsuya guarda, con uno strano senso di ammirazione e conforto, la disastrata brigata di ribelli.
La sua serenità nel vederli andarsene è interrotta dall'allarme di Daisuke, che ha ripristinato i contatti con la Fortezza.
Dal Grendizer, immagini ben poco rassicuranti vengono mandate sui monitor del Great Mazinger.

La Fortezza delle Scienze, i robot dell'Armata Mazinger in difficoltà, gli stormi di mostri.
La Fortezza Mikeros, il Generale Birdler.
Tre robot accorsi sul campo di battaglia che a Tetsuya sembrano molto familiari.
L'urlo ferino di Jeeg, che ha spalancato le sue fauci come un demonio.

I due ragazzi si rendono conto, con un brivido, che non c'è tempo.
Non c'è assolutamente tempo.
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