venerdì, febbraio 16, 2007

33: l'attacco del Dio Demone




Sono molte le cose che l'Hiroshi di questa epoca deve spiegare alla sua controparte venuta dal passato. Mentre il resto dei ribelli capeggiati da Tetsuya si dirige nel rifugio ai piedi del monte Daisetsu, Jeeg viene a sapere dal suo alter ego che dalla morte di Mayumi il controllo del cyborg sui propri nanoidi sembra essere aumentato. Hiroshi ha imparato a impedire alla corazza d'acciaio di affiorare e coprire la pelle, tornando quindi a sembrare un essere umano. Allo stesso tempo, ora è possibile per lui assumere la tremenda forma da combattimento assunta da Mayumi prima di essere divorata.
Proprio la tragedia accaduta a Mayumi, e il conseguente trasferimento delle nanomacchine da un corpo all'altro, ha permesso tutto questo. Per Hiroshi è una macabra ironia: dopo così tanto tempo passato a sperare di tornare il ragazzo di una volta, l'opportunità gli è stata offerta dalla morte persona per cui più di ogni altro avrebbe voluto un corpo normale.


Senza osare dire nient'altro sull'argomento, Hiroshi chiede alla sua controparte cosa è successo negli immediati minuti conseguenti alla sconfitta di Angoras, in Corea.
Le risposte che ottiene sono simili a quelle già sentite: per alcuni minuti sono scomparsi tutti, e riapparsi con un'amnesia totale sul motivo della loro sparizione.
Per prevenire tutto questo, Hiroshi si ripromette di fare un piccolo memory-box di foto e registrazioni su quanto sta accadendo, in modo da non dimenticarsene. Più di ogni altra cosa, segna come appunto principale la formattazione dei computer della Fortezza delle Scienze, in modo da impedire un'ulteriore sopravvivenza dell'odiato padre.

Tetsuya intanto spiega a Koji che, secondo lui, le pretese territoriali dell'Armata Getter sono solo un pretesto per muovere guerra e non l'effetivo casus belli. Decine di robot dell'esercito di Hayato Jin scavano di continuo passaggi sotterranei: Tsurugi è convinto che il vero motivo del conflitto stia in qualcosa che stanno cercando sottoterra, nei territori controllati dal Mazinkaiser.
La discussione non fa in tempo a proseguire perchè Maria manda a Koji un messaggio relativo al loro scontro con lo spaventoso robot a capo dell'Armata Mazinger, e al loro salvataggio da parte di Duke Fleed. Dopo aver avvisato il dottor Umon delle novità (il quale resta visibilmente turbato dal ritorno improvviso di colui che ancora reputa un figlio), Koji avverte i ribelli di Tetsuya di recarsi al Centro Ricerche Spaziali, probabile prossima meta di un nuovo attacco.

L'Hiroshi del futuro, prima di allontanarsi, guarda a lungo Koji.
"Dovresti ucciderlo, finché siete in tempo - dice all'altro se stesso - quando entrerà in possesso del Mazinkaiser sarà troppo tardi"



Jeeg non dice nulla, anche se resta a rimuginare su queste parole. Poi, si dirige al TFO per salire con Koji e arrivare in tempo al centro. Poco prima che Koji salga a bordo, Boss lo prende da parte.
"Non so se siano vere le storie su di te che vieni dal passato, o semplicemente sei rinsavito..."
Resta in silenzio per un momento.
"Ma sono davvero felice di riaverti tra noi, dannato Kabuto!"
Boss, Nuke e Moocha rivolgono a Koji un abbraccio soffocante, melodrammatici e comici come sempre. Koji risponde con un sorriso, nel vedere le uniche persone che non lo hanno giudicato un mostro, in questo tempo, prima di sentirlo parlare. L'affetto dei tre per il lorovecchio amico non è minimamente cambiato.

La partenza del disco volante di Koji è seguita dal Great Mazinger, dal Jeeg e dal Boss Borot di quest'epoca. Tutti risentono pesantemente del fatto di non avere più un'equipe adibita alle riparazioni: i robot appaiono malmessi e rovinati; Koji intuisce che è solo per non provocare danni irreparabili che finora, forse, non sono più scesi in campo.

Al Centro per le Ricerche Spaziali, l'attacco non è per fortuna ancora iniziato. Umon ascolta con timore il drammatico resoconto di Koji, Tetsuya e i due Hiroshi, presenti nella Sala Controllo assieme all'immancabile trio di Boss. Il gruppo sta discutendo un modo per contattare Yamata No Orochi, visto che i collegamenti sembrano essere estremamente difficili. Improvvisamente, uno degli assistenti di Umon rileva delle disfunzioni al sistema radar.
Quasi fosse un segno di sventura, la notizia porta Koji e Tetsuya a portare contemporaneamente mano alle pistole.
I monitor trasmettono a vuoto, non riuscendo a collegarsi da nessuna parte. Le porte della Sala Controllo si chiudono da sole.



Poco prima che Umon possa dare un qualunque ordine, sullo schermo dei monitor compare il volto sornione del dottor Shiba, o dell'Intelligenza Artificiale in cui ormai si è totalmente trasformato.
"E' un piacere fare la sua conoscenza, finalmente, dottor Umon. Ho infettato tutti i sistemi di sicurezza della sua base. Siete tutti in trappola e accusati di cospirare con la ribellione. L'ultima immagine che vi concederò di vedere, sarà quella di chi vi ucciderà"

Sullo schermo, di nuovo miracolosamente in funzione, compare l'immagine di due Great Mazinger Mass Production.
E di lui.
Del nero, mostruoso Imperatore dell'Inferno. Mazinkaiser.
Koji non riesce a capire se quello che prova è un brivido di terrore o di meraviglia, nel vedere il capolavoro definitivo di suo nonno.



"MALEDETTO!". Entrambi gli Hiroshi lo urlano al padre.
"Hiroshi - ribatte il dottor Shiba, come se ne vedesse solo uno - mi deludi profondamente. Sei stato uno spreco. E pensare che Mayumi era il mio dono per te"
"TACI!"
I due Hiroshi si gettano contro il computer e vengono riportati alla ragione a stento da Koji e Tetsuya, ansiosi solo di aprire le porte della Sala Controllo e correre nell'hangar a prendere Zeta e i componenti del Jeeg venuto dal passato.
L'Hiroshi futuro, vedendo la sua controparte in difficoltà a sfondare le porte, muta davanti a tutti nella Forma da Combattimento, lo stadio successivo sperimentato da Mayumi al completamento del Dotaku Project. Tetsuya mette una mano sul braccio di Koji, che ha già estratto la pistola a raggi.
"Non preoccuparti. Non farà altro che aiutarci"
Una delle fruste del mostro si pianta in mezzo alla porta e l'essere la strattona violentemente verso di sé, mentre l'altro Hiroshi cerca di scardinarla.
Poco prima che venga giù del tutto, però, una voce uscita dall'Inferno stesso riempie l'aria del suo insaziabile appetito di morte.

GIGANTO MISSILE!

La parete del Centro Ricerche Spaziali esplode con violenza, facendo cadere tutti per terra, sotto la montagna di detriti di ciò che fino a pochi istanti prima era il soffitto. Con orrore, Koji si rende conto di essere in salvo solo grazie a Boss che, prontamente, lo ha riparato col proprio stesso corpo dal crollo.
"QUALCUNO LO AIUTI! E' FERITO! DOTTOR UMON!"

Il Dottor Umon si trascina fino a Boss, con una gamba schiacciata dall'esplosione. Tutt'intorno è un inferno di corpi urlanti, polvere che si infila in gola, pezzi di soffitto che continuano a cadere.
"Ci sono qui io, non preoccuparti... voi... voi fermate quel maledetto mostro"
Koji cerca di scacciare il pesante groppo che ha in gola. "Grazie, professore".



Nel frattempo, lo scenario che si para innanzi ai rifugiati di Fleed è tutt'altro che confortante. Decine e decine di mostri osservano con curiosità e diffidenza ciò che per loro è anormale e foriero di cattivi presagi. Con dolore, Maria vede nella folla dei mostri alcune persone infettate dai parassiti Vegan, nei cui corpi le bocche e gli occhi dei mostri hanno cominciato ad aprirsi.
Ma lo spettacolo più alieno è rappresentato da chi è diventato re di quelle persone. Con i suoi poteri telepatici, Maria sonda lievemente la mente di Duke Fleed, cercando di capire se appartenga più a quella di Daisuke o a quella della se stessa futura. Quello che percepisce non è solo un compatto amalgama delle due anime, ma qualcosa - per certi versi - di completamente diverso da entrambi.
Maria è anche l'unica ad accorgersi che la tuta di Duke Fleed è viva, ed è il suo simbiota alieno apparentemente domato.
Anticipando ciò che la ragazza sta per chiedere, la cupa voce di Duke Fleed, sempre dietro la maschera, spiega la presenza del mani cnon il morbo Vegan.
"Sono stati infettati scientificamente e volontariamente, usando le ultime colture di parassiti alieni rimaste in basi come l'Area 51. E' servito a diffondere la paura dei Vegan nel cuore degli esseri umani, a metterli uno contro l'altro"
Maria si volta infuriata verso di lui. "Ci siete riusciti fin troppo bene, a giudicare da quanto sta succedendo"
"Credo che tu mi abbia frainteso", è la risposta, glaciale.
Sanshiro, con voce tremante dalla rabbia, spezza il silenzio. "Sono stati quei bastardi della nuova Armata Mazinger... che siano maledetti"
Duke Fleed non commenta, restando nel suo imperturbabile silenzio. La fredda creatura a capo dell'esercito di mostri è molto cambiata dal ragazzo che si addolorava per gli inutili spargimenti di sangue della guerra.
Forse più per mettere fine all'imbarazzante atmosfera venutasi a creare, Tetsuya racconta il modo in cui lui (e Hiroshi e Koji, rimasti per ora fuori dalla battaglia) si sono trovati nel suo tempo.
"Non sembri sorpreso di sentire tutto questo", osserva alla fine il pilota del Great.
Dietro il suo casco, Duke Fleed fa una piccola risata senza alcuna allegria. "Credo di essere propenso come nessun altro a credere a storie di distorsioni temporali. Umon stesso diceva che io e Maria venivamo dal futuro"
"E sai se esiste modo per tornare?", chiede Tetsuya, a cui non è sfuggito il riferirsi a Umon con il suo cognome, a sottolineare una distanza incolmabile.

Una risata stridula, nell'ombra.
Dal buio, si disegna la figura di Grace, via via che esce allo scoperto. Continua a ridere, mentre i suoi occhi brillano di una luce stralunata e folle. Grace non ha più nulla da spartire con la ragazza allegra e superficiale di un tempo: ora, uno scheletro pallido con gli occhi troppo grandi, è quasi più spettrale dell'inumana popolazione di Fleed.
"Ho sempre fatto fatica a comprendere il tuo umorismo, perdonami", dice con un tono tagliente Maria, in realtà molto più turbata di quanto sembri da ciò che sta vedendo.
"Se c'è un modo - le interrompe Duke Fleed -è fuori da ogni mia possibilità. Non esiste nulla in grado di replicare l'intensità dei raggi Vegatron a cui siete stati esposti"
"Raggi Vegatron?", replica Sanshiro.
"E' il nome con cui il mio popolo chiama quelle che un tempo classificavamo come Radiazioni G"

Dopo un momento di silenzio, riprende. "L'Armata Getter cerca un nucleo di raggi Vegatron di intensità particolarmente elevata. Scavano di continuo per arrivarci e combattono con l'Armata Mazinger per appropriarsene. Solo, non sanno ciò che noi sappiamo".
Il sorriso di Grace si allarga, mentre Duke Fleed prosegue.
"Quel nucleo energetico è un essere senziente, con una sua precisa volontà. Noi lo chiamiamo Imperatore delle Tenebre".
Tetsuya ne ripete a voce bassa il nome, non potendo fare a meno di notare la somiglianza col soprannome del Mazinkaiser e di ricordare l'invocazione tipica dei Generali di Mikeros (Imperatore delle Tenebre, concedimi la tua forza!), prima che i loro corpi venissero coperti da una fiamma vivida e cupa e le loro ferite risanate.
A conferma di questo, le parole di Duke Fleed: "Lo abbiamo incontrato molte volte in passato, anche senza saperlo, quando combattevamo ancora dalla stessa parte. Himika stessa me ne svelò i segreti per la prima volta"
"Himika? Che fine ha fatto?", chiede Sanshiro, accorgendosi solo adesso che la terribile regina Jamatai e parte dei suoi ministri non sono presenti alla riunione.
Grace di nuovo scoppia a ridere. Alla sinistra di Duke Fleed, la donna coi capelli verdi che pilotava il robot simile a un unicorno, si concede a sua volta un sorriso crudele.
"Ora sono l'unico regnante di Fleed", afferma Duke Fleed senza aggiungere altro.

Le successive richieste di sapere cosa è successo in tutti questi anni, incontrano un sempre maggiore muro di diniego.
Il principe del regno sotterraneo non sembra voler anticipare assolutamente nulla di quanto è accaduto dalla sconfitta di Angoras, per quanto i piloti insistano nel fargli capire che, sapere in anticipo le cose, potrebbe prevenirne di peggiori.
"Quello che dovrete scoprire è un orrore talmente grande che, a conoscerlo adesso, non vorreste mai più salire a bordo dei robot. Posso darvi ospitalità nel mio regno, ma non intendo fare di più"
"Perchè ci hai aiutati, Daisuke?", chiede Tetsuya, calcando la voce sul nome che il pilota di Grendizer portava quando era molto più umano di adesso.
"Per onorare i miei debiti verso di voi, nient'altro"
Tetsuya lo guarda intensamente. "Intendi dire che resterai qui a guardare, mentre l'Armata Mazinger fa a pezzi il mondo?"
Per quanto sembri trattenersi e per un attimo avere lo stesso sussulto che avrebbe provato Daisuke Umon, la risposta - cupa e distorta dall'elmo - di Duke Fleed è inquivocabile.

"Le guerre tra esseri umani non sono affar mio"

"Io non resterò qui a fare nulla! - ribatte Tetsuya - E intendo andare a combattere... o dobbiamo considerarci tuoi prigionieri?"
"Siete ospiti. E siete liberi"
I due piloti restano a fissarsi ancora per qualche attimo. "Spero che anche la tua anima non si sia spenta nel buio del tuo nuovo regno, Daisuke"





I passi di Koji e Hiroshi risuonano nella devastazione dell'hangar centrale, paralleli a quelli di Tetsuya e dell'Hiroshi futuri, che corrono fuori dalla base a riprendere possesso dei propri robot.
"Scrander... DASH!", urla Tetsuya, facendo alzare in volo il Great Mazinger.
"KOTETSU JEEG!", gli fa eco Hiroshi, trasformandosi e combinandosi coi componenti, per poi corrergli a fianco.
Nell'hangar, Koji entra nel Pilder.
"PILDER, ON!"
Il Pilder resta però immobile. Spento.
"PILDER ON, DANNAZIONE!"
Anche Hiroshi non riesce a muovere braccia e gambe, dopo essersi combinato.
"Sono i sistemi di spegnimento in remoto... Shiro deve averli fatti installare anche su di voi!", pigolano due vocine anziane, nel buio dell'hangar. Nel fumo provocato dall'esplosione e nel buio, Koji riconosce Sewashi e Nossori, un tempo nella Fortezza delle Scienze, adesso nello staff di Umon.
"Il sistema di spegnimento è molto più avanzato di un tempo! Probabilmente sfrutta..."
Koji taglia corto l'entusiasmo tecnico degli scienziati che non si spegne nemmeno in situazioni drammatiche del genere. Evita anche accuratamente di informarsi sulla sorte di Mori Mori, temendo che il suo doppio l'abbia ucciso.


Fuori dalla base, il Great Mazinger e Jeeg guardano Mazinkaiser e i Mass Production avanzare.

"Finché gli altri non sono in grado di muoversi, toccherà a noi fargli guadagnare tempo", dice Tetsuya.
Resta un po' in silenzio, poi. "Sai che questa potrebbe essere la nostra ultima battaglia, vero?"
Jeeg reagisce con uno sbuffo sprezzante.
Tetsuya stringe gli occhi, e poi le mani sui comandi del Great, partendo.

Il Breast Burn si abbatte sul Mass Production 02, che schiva abilmente il colpo.
Gli occhi di Jeeg si accendono di furia, mentre spara il Double Knuckle Bomber contro lo 01 di Shiro.


Mazinkaiser, chiuso in un silenzio solenne e tremendo, rimane a guardare le fasi della battaglia, senza intervenire ancora. E' solo quando Boss fa la sua comparsa, che colpisce prima il Borot con il Turbo Smasher Punch e poi raccoglie la testa staccatasi dal robot, prendendo in ostaggio i tre piloti.
Lo 02 e il Great si affrontano a colpi di Mazinger Blade. E' una danza di affondi e parate, difese perfette e attacchi elaborati. Tetsuya si rende conto di non avere di fronte un comune avversario ma qualcuno che, come lui, ha ricevuto tempo prima lo stesso rigido addestramento del dottor Kabuto.
Senza bisogno di guardare il pilota all'interno del Condor nemico, le labbra di Tetsuya formano un nome.
"Jun"
Poi si torcono in una smorfia più di dolore e di immensa delusione, che di rispetto.
"... traditrice. Morirai oggi"


I Delta Beam di Jeeg, nel frattempo rallentano i movimenti del Mass production di Shiro. Le fauci del robot si aprono ruggendo la sfida a tutto il tradimento di ciò che l'Armata Mazinger doveva essere e non è stata. Shiro sbatte i pugni sui comandi, in preda alla rabbia, mentre le sue armi si dimostrano del tutto inefficaci contro la prontezza di riflessi del robot avversario.
Il Magnetic Beam fa il resto, attirando il Mass Production a sè, contro i tremendi pugni di Jeeg, sparati ancora a gran velocità contro Shiro.
Il Double Knuckle Bomber si conficca nel suo corpo. Poi, l'impatto è tale da perforare la corazza del robot, lasciandolo disattivato e inutilmente immobile.

Ora Jeeg è faccia a faccia col Mazinkaiser.

Il gigantesco robot avanza ancora, fondendo con noncuranza le jeep degli altri ribelli con il Koshiryoku Beam.

Tra le sue mani, la testa di Boss e i suoi terrorizzati piloti all'interno.

Un colpo su un altro, quando improvvisamente il Mazinger di Jun spalanca le braccia e lancia una scarica di Breast Burn su Tetsuya.
Il Great Mazinger riesce a evitarlo per un soffio, per una manovra aerea in cui esperienza e puro istinto di sopravvivenza contano allo stesso modo.
"Jun! Sei pazza?". Il pilota del Great, a scapito della situazione, non riesce a credere che proprio Jun abbia usato una delle più terribili armi del suo robot contro di lui. Dall'altro abitacolo nessuna risposta. Solo silenzio, un silenzio di morte e vergogna.
Intanto, altri due Mass Production di supporto stanno arrivando.

Tetsuya ha appena il tempo di portare un colpo a segno con la sua spada, prima che i raggi del Kaiser colpiscano tutti, indifferentemente. Lui, Jeeg (che è quello che riporta più danni) e la stessa Jun, sulla loro traiettoria.

I due piloti della ribellione sono allo stremo. Solo la presenza dell'altro Jeeg e di Z, riusciti finalmente a sbloccare il meccanismo di disattivazione, li convincono di non starsi sacrificando invano.
Il Kaiser volge lo sguardo su Z. Si blocca.
Ciò che passa nella mente dell'ibrido pilota-robot è indecifrabile. Meraviglia. Consapevolezza. O forse guarda il se stesso del passato senza riconoscerlo, completamente privo di qualsiasi passato oltre che di qualunque futuro.
Avanza verso Jeeg, con la Kaiser Blade in mano.

“Hiroshi!”
“Tsurugi...”
“Hai ancora la forza per un attacco combinato?”
“Quando vuoi...”
“Allora colpiamolo insieme, e mettiamo fine una volta per tutte al suo regno!”



I due robot fanno per muoversi.
Il Kaiser inizia a correre.
Il Great e Jeeg si dispongono a combattere.
La lama di Mazinkaiser cala.
Tetsuya urla a Hiroshi un ordine, e inizia il suo attacco.
Hiroshi scatta. Per un attimo la figura del Kaiser è immensa, sovraumana, senza possibilità di concedere vittoria.
La sua spada, la spada che un tempo fu del Generale Nero, cala.

Il cadavere di Jeeg giace, aperto in due, per terra.
La possente mano del Kaiser si stringe schiacciando la testa di Boss. Schiacciando Boss, Nuke e Moocha, all'interno.
"Voglio un'altra testa", dice la voce di quello che un tempo è stato Koji Kabuto, dentro il Kaiser, voltandosi per andarsene.
Come se non bastasse, uno dei Mass Production accorsi in rinforzo infierisce, del tutto gratuitamente, sparando un Drill Pressure Punch sul cadavere.
"Concentrati sugli altri, invece di fare l'idiota", è la secca risposta che arriva dal Mass Production di Jun, piena di rabbia e disgusto.
Nell'abitacolo del Brain Condor, chiude gli occhi per un istante.
I partigiani di Tetsuya, fusi insieme alle loro jeep.
Jeeg, quello che più di ogni altro - oltre Tetsuya e il Capo - è andato oltre le apparenze e l'ha trattata come una persona.
Boss, Nuke, Moocha e le loro buffonate.
Tutti morti. Tutti in nome di un ideale tradito, un ideale che lei rifiutava di riconoscere corrotto da tempo e per cui ha continuato a combattere.
Jun manda la sua ultima comunicazione a Tetsuya. "Credo che tu avessi ragione. Morirò oggi. Ma almeno, per una volta, morirò combattendo dalla parte giusta"
"Jun..."
"Andate via, finché siete in tempo!"
Un Thunder Break, sparato dal Mass Production di Jun, si abbatte su Mazinkaiser.
"Non pensare che ti lascerò da sola", mormora Tetsuya. Il Great Mazinger spalanca le sue ali, finalmente riconciliato in qualche strano modo col suo pilota, volando insieme al robot di Jun fianco a fianco.

L'attacco combinato di tutti i robot (Mazinger, il Great, il Mass Production di Jun e Jeeg) sembra per un momento danneggiare gravemente il Kaiser.
Ma non è ancora finita. Una fiamma cupa circonda il mostruoso robot. Una fiamma che ricorda quella in grado di curare i Generali di Mikeros e su cui si scorge una Z vivida più del resto.
Il Great e il Mass Production avanzano verso la cupola di fianco, condividendo lo stesso destino fino alla fine.
"Andatevene", dice un'ultima volta Tetsuya.
"Non è giusto! Non possiamo abbandonarli così!", urla Koji, dal Pilder di Zeta, mentre la sagoma del mostro che piloterà in un prossimo futuro già inizia a formarsi nella cupola di fiamme. La sua voce è rotta dalla rabbia e dalla tristezza, entrambe ugualmente intense, entrambe laceranti. Jeeg è costretto a trattenere Mazinger Zeta, per evitare che si lanci in combattimento a sua volta.
I due Mass Production di rinforzo volano verso Jun e Tetsuya. Mentre quello che ha infierito su Jeeg attacca i due, l'altro rivolge - nello stupore di alleati e avversari - il suo Breast Burn contro Mazinkaiser.
Una comunicazione, amplificata, parte dal robot: è la voce di Masaki Goda, che si rivolge a Hiroshi, a quello ancora vivo.



"HIROSHI! IO NON DIMENTICO!"

Sapendo che si sta riferendo a quello che gli ha detto poco prima di lasciare il Geo-Front ("non dimenticare"), Hiroshi resta a guardare l'uomo che per odio - in un tempo lontanissimo - aveva organizzato una rivolta nella Fortezza delle Scienze, e che il suo perdono ha trasformato in un amico. Il dolore riesce a far tremare il suo corpo meccanico. Proprio come un corpo di carne e sangue.

"Koji. Portiamo al sicuro Umon e gli scienziati rimasti e andiamocene. Non possiamo lasciare che i nostri amici muoiano invano"

Maria, dentro le caverne di Fleed, cerca invano di mettersi in contatto con Koji: qualcosa disturba continuamente i loro sistemi di comunicazione.
Anche il suo tentativo di rintracciarlo telepaticamente viene interrotto, quando la ragazza ha la netta sensazione di due giganteschi e invisibili occhi che - di colpo - hanno rivolto la loro attenzione su di lei. Occhi di una creatura che non riesce a vedere, e che sembrerebbe avere poteri mentali nettamente superiori ai suoi.
Per quanto non ci sia la minima prova per sostenerlo, l'assoluta certezza di Maria - in parte confermata poi anche da Duke Fleed - è che Ryo Asuka la stia cercando senza sosta, e che quella che ha sentito intercettarla potrebbe essere lui.
Tetsuya, Sanshiro e Maria si impegnano a ripristinare un breve contatto radio con Koji e Hiroshi, riuscendovi anche se con risultati non ottimali. I due piloti, nel sollievo generale, sono ancora vivi. Quello che hanno subìto, però, lascia le tracce di una profonda amarezza nelle loro voci: sia il paralizzante terrore provato al cospetto del Mazinkaiser, sia la morte di chi si è sacrificato per concedere loro una via di fuga.
Hiroshi, soprattutto, dopo aver visto quale potrebbe essere la sua morte, deve sforzarsi di ignorare le parole della sua controparte di quest'epoca, il suo suggerimento di uccidere Koji finché ancora non è una minaccia.
Mazinger Z e Jeeg volano fino alle coordinate fornite da Duke Fleed, sull'Himalaya, per nulla desiderosi di incontrare dopo tanto tempo colui che entrambi reputano un traditore. Arrivati alla montagna, la luogotenente di Duke Fleed - a bordo del suo robot - li guida fino in fondo, giù nei ghiacciati e sotterranei gironi del regno.



La totale riunione della vecchia Armata Mazinger si ricostituisce con una freddezza lacerante verso alcuni elementi e un evidente sollievo nel rivederne altri.
Tetsuya sembra più turbato che felice di rivedere Koji, continuando a fissarlo con una luce incupita negli occhi.

I due superstiti all'attacco del Mazinkaiser raccontano per filo e per segno la terribile esperienza e come siano riusciti a salvare solo Umon e pochi altri del suo staff, portandoli nel piccolo villaggio occupato dalla resistenza (ora totalmente in mano all'uomo bendato) ai piedi del monte Daisetsu.
Nell'apprendere il sacrificio della sua controparte futura, Tetsuya resta estremamente turbato. Ma è la cattura (o la morte) di Jun, affrontata anche da lui come un'avversaria, che lo lascia assolutamente senza parole. Maria invece manda giù un boccone amaro di tristezza, nell'apprendere la fine dell'Hiroshi di quest'epoca e di Boss, Nuke e Moocha.
Koji insiste per una strategia da attuare insieme, in modo da ritornare il più presto possibile nel passato e impedire che accada tutto quello che sta succedendo. Ancora una volta, Duke Fleed afferma che in questa guerra non intende dare nessun supporto oltre la propria ospitalità.
Per quanto Kabuto cerchi di fargli capire che, quando Mazinkaiser avrà distrutto l'Armata Getter si volgerà contro Fleed, il pilota di Grendizer sembra molto sicuro dell'inespugnabilità del proprio regno.
"Il nostro compito è salvare la terra dai Vegan, non prendere parte nelle vostre lotte"
Senza nessun'altra argomentazione, Koji si limita a guardare Duke Fleed negli occhi, cercandoli oltre l'impenetrabile maschera.
"Noi l'avremmo fatto per te. Avremmo combattuto anche le tue battaglie"
"Non lo fareste mai", replica l'altro con freddezza.
"Se dici questo, non ci hai mai conosciuto"
Per quanto appaia turbato dalle parole di Koji, Duke Fleed si limita a voltarsi e andarsene.
"CHE FINE HA FATTO HIKARU?", gli urla Koji, prima che se ne vada. Duke si volta per un istante. Poi riprende a camminare verso la sua caverna.
"E cosa ne è stato di Sayaka?", chiede di rimando Tetsuya, rimasto in un pesante silenzio per tutta la conversazione.
Koji si volta, furioso, verso di lui. "Sai benissimo che non sono io, quello a bordo di Mazinkaiser"
Tetsuya continua a rimanere in silenzio, pur guardandolo con un'ostilità fin troppo eloquente.

E' nel decidere assieme una strategia, che i rapporti si tendono in maniera ulteriore. Sanshiro vorrebbe contattare la misteriosa Armata Getter, anche se la sua idea viene considerata folle e avventata da tutti quanti. Tetsuya, invece, ha bisogno di Lega NZ per riparare i danni del suo robot. L'idea migliore sarebbe recuperarla da un Mass Production caduto in battaglia.
La spaccatura di idee più grossa si ha nel decidere se restare e cercare di fermare il terribile potere di Mazinkaiser, come inizia a volere Tetsuya, o concentrarsi nel tornare indietro e impedire alle radici che tutto questo succeda, come vorrebbe invece Koji.
Le discussioni su cosa fare arrivano a un punto violento e toccano ferite ancora aperte nell'anima di Tsurugi, come il massacro di Edo.
Quando Koji ancora una volta cerca di fargli capire di non essere responsabile per ciò che ha fatto il suo io futuro, Tetsuya lo attacca contro una delle pareti di ghiaccio attorno a loro.
"Dovrei ucciderti adesso, se davvero volessi evitare in anticipo tutto quello che verrà"

Molto più per rabbia che per la reale paura che Tetsuya metta in pratica i suoi propositi, Koji cerca di stordirlo con la pistola a raggi. La scossa elettrica non sembra però scalfire il pilota del Great, la cui rabbia e il cui addestramento sono così forti da fargli ignorare lo choc.
Quando lo lascia andare, Koji se lo scrolla di dosso senza dire una parola, salendo sul Mazinger, ignorando Hiroshi e Maria che gli chiedono dove stia andando.
Sanshiro e Tetsuya, invece, senza dire una parola lo lasciano andare via.



Completamente ottenebrato dalla rabbia, deciso a dimostrare che non sarà il mostro che sta distruggendo il mondo, Koji Kabuto vola verso i resti del Centro di Ricerche Spaziali, deciso a tutti i costi a prendere i resti di un Mass Production, per permettere le ripazioni del Great Mazinger.
Solo quando arriva, si rende conto che l'impresa sarà molto più difficile del previsto: i Mass Production e Mazinkaiser sono ancora lì e, per quanto Mazinger Z si tenga alla larga dalla portata dei loro radar, può ingrandire l'immagine sui monitor del Pilder fino a intravederli mentre portano via i resti dei robot caduti, verso il Centro Anti-Vegan. Quando si sono allontanati abbastanza, Z si lancia a prendere i resti del Mass Production di Shiro.

Ignari delle intenzioni di Koji, Tetsuya, Hiroshi, Sanshiro e Maria stanno riparando i robot e tentando di adattarsi alla nuova vita nel regno sotterraneo di Fleed. Tetsuya chiede che gli sia portata della tintura nera, per ridipingere il Brain Condor e cercare di passare inosservato tra quelli del Mass Production.
Purtroppo, popolata prevalentemente da creature solo in parte meccaniche, Fleed non pare attrezzata per riparazioni efficienti come quelle della Fortezza delle Scienze o qualunque altra base che i piloti abbiano visto.
Tra gli operai che rimettono a posto i robot, Maria ne riconosce un gruppo piuttosto numeroso, imbacuccati in coperte e giacche pesanti che non ne nascondono però la natura di ragazzini apparentemente umani. Uno di loro si ferma a guardare Maria con una strana intensità.
La ragazza ricambia lo sguardo e poi mormora un nome, per cavarsi un dubbio. "Ryu? Ryu Takuma?"
Il ragazzino si scosta il cappuccio della giacca e corre ad abbracciare Maria. Non appena anche gli altri la riconoscono fanno lo stesso e, presto, Maria si trova letteralmente coperta di bambini in festa.
I Bambini Randagi, che credeva di aver perso.
Nel vociare incontrollato dei bambini, Maria parla con Ryu. Le si gela il sangue quando nota che, appena nascosto dai capelli, metà della sua faccia sembra essere coperta da un'infezione Vegan. Ryu le racconta che lui e la sua tribù di bambini sono stati tra i primi a ricevere impiantato - per ordine di Shiro - il parassita. Sono stati accolti a Fleed e sono rimasti sotto la protezione di Duke Fleed, per quanto egli non abbia mai rivolto loro parola. La telepate riflette in silenzio sul fatto che molto di se stessa e dei suoi ricordi, nella mente del Principe di Fleed, ha influenzato questa decisione.
Solo adesso, Maria si accorge che i corpi di molti bambini sono già vistosamente a uno stadio avanzato di sviluppo dell'alieno.

"Come... come avete preso tutto questo?".
Ryu fa un lungo sospiro. Dopo un attimo di silenzio, però, il suo sorriso determinato riprende a farsi strada. "Moriremo. Ma intanto, finchè siamo in noi continueremo a vivere"

Intanto, Koji si accorge con preoccupazione di essere inseguito da tre Mass Production.
Prova una manovra di disimpegno, ma i tre volano in una formazione assai ben organizzata e, in più di un'occasione, è solo la bravura del pilota di Mazinger Z a evitare di trovarsi circondato. Tuttavia, i Mass Production rimangono sempre molto più veloci di lui.
L'unica alternativa è volare verso un luogo in cui è certo che non sarà seguito.
Quasi senza pensare a ciò che fa, Koji prende la rotta verso il Monte Asama, nei territori controllati dall'Armata Getter.

12 commenti:

Anonimo ha detto...

Fighissimo!
E bellissime le nuove giffine! chi le ha fatte?(ho un sospetto...)

Anonimo ha detto...

Noo non puoi concludere così sul più bello!!!
Ci sono troppi misteri insoluti...Che fine ha fatto hkaru sta ancora nelle segrete?

Generale Nero ha detto...

eheheh... tutto si scoprirà a suo tempo!
in realtà anche quando i finali in sospeso durante le sessioni di gioco, i miei giocatori minacciano di picchiarmi :D

Anonimo ha detto...

che figo!

Anonimo ha detto...

Talvolta ti picchiamo e basta...

Anonimo ha detto...

GIGANTO MISSILE!!!!!!!!
Dio Se Mi ESALTO!!!!!!

Anonimo ha detto...

Anche a me piaccione le "giffine"(?)!
mi mancavate! non ho potuto collegarmi per diverso tempo (cambio di casa!) e l'unica cosa che mi dispiaceva era non poter sapere il resto della storia, anche se, a quanto vedo, non è che siete andati molto avanti!
Generale nero, ci farai morire di curiosità tutti quanti!

Anonimo ha detto...

Ah, dimenticavo: ma che fate a fare nuovi spin-off se non aggiornate i vecchi? mi riferisco sia a "Fleed" sia a "Gureto" che sono rimasti in attesa di aggiornamenti da secoli e secoli!!!!!!!!!!!

Anonimo ha detto...

daisuke è sempre più fico.
tutti gli altri succhiano, al suo cospetto.

e io devo continuare a tenere quello sfigato di sanshiro...merda...

Andrea

Generale Nero ha detto...

bentornato chiunque tu sia, anonimo!

su Gureto, al solito scarico il barile sul suo scrittore :D
Su Fleed, partecipa al nostro sondaggio-parere!

Andrea, resisti fino al ritorno di Lando...

Anonimo ha detto...

Continuate così...bellobellobello!!!!!!!

Anonimo ha detto...

Indovina un po'....
AGGIORNA!!!!!!