I piedi di Maria calcano una superficie gelata.
Intorno a lei, spessi muri di ghiaccio celano al loro interno figure contorte, incastrate all'interno in quello che sembra un lungo letargo. Non è la sola a camminare. Davanti a lei, una gigantesca figura femminile, ammantata di bianco, i cui tentacoli sulla testa si agitano come i bracci di una stella marina. Poco dietro di lei, a deferente distanza, Amaso e altri due mostri umanoidi vestiti con antiche corazze. Uno potrebbe quasi passare per un umano, se non avesse la pelle così livida, quasi verdastra. L'altro ha metà volto umano, e l'altra metà coperto da una ragnatela di vene e nervi che partono dall'occhio completamente bianco.
Ma è la donna che cammina di fianco a Maria a suscitare la sua attenzione. Una donna coperta da un'armatura che ricorda un drago, bellissima nel volto nonostante i capelli e il colorito verdastro. La soldatessa guarda verso di lei con una rispettosa deferenza ed è in quel momento che Maria percepisce di avere il volto chiuso in un elmo che copre completamente il suo volto, e che il corpo in cui sta camminando è quello di Duke Fleed.
Maria\Daisuke continua a guardare le mostruose figure incastrate nel ghiaccio, con gli occhi ora molto più abituati all'oscurità.
Un'enorme testuggine con il guscio coperto da volti umani sembra guardarla con malevolenza. E' solo un attimo (ma un attimo che si chiude in una fitta di paura) perchè Maria si accorga che quello sguardo non è per lei, ma è stato congelato da tempo assieme al corpo che gli appartiene.
Creature come quel mostro, sembrano essere innumerevoli e tutte sprofondate in un lungo sonno senza sogni.
Poco più avanti, la luce di un fuoco.
Himika si fa da parte, come per lasciarla passare.
E Maria si trova in un'ampia cavità, dove una colonna di fuoco freddo sembra essere l'unica illuminazione.
Un fuoco in cui si intravede un sorriso e due occhi sinistri e terribili.
"Entra, Principe. Lì troverai tutte le tue risposte"
I dignitari si fanno da parte.
Maria, consapevole di quanto sta accadendo, si limita a sussurrare mentalmente qualcosa, a Daisuke.
Sei ancora in tempo per tirarti indietro
Poi il suo sonno viene interrotto dal lamento delle sirene della base, ormai l'incubo che sembra tormentare ogni momento di pace.
Koji, Tetsuya, Maria, Hiroshi e Sanshiro corrono verso la Sala di Controllo. Qui, Yumi sta parlando con il maggiore Howard del Supermazinga Sette. Il maggiore, in preda al panico rivela che uno dei bambini della Fortezza delle Scienze (portato come gli altri sulla corazzata coreana) è scappato. Le uniche informazioni utili che è in grado di dare sono il fatto che Goro non pare essersene andato da molto e che, probabilmente, è scappato dentro l'area di Berlino, dove ancora sono in corso i festeggiamenti per la liberazione da Blocken e da Mikeros.
Il bambino è Goro, fratellastro di Daisuke.
Le intuizioni di Howard sono confermate da Maria, la quale si assenta per qualche istante a sondare l'area attorno alla base in cerca della mente di Goro. Da quello che riesce a capire, si trova in mezzo a un gran numero di creature pensanti in preda a una forte emotività. La Berlino post-Blocken potrebbe effettivamente essere il posto giusto.
Contemporaneamente, Shiro al comunicatore dice a Koji di aver litigato con lui, sentendosi responsabile dell'accaduto. Il bambino spiega velocemente l'accaduto, dicendo al fratello di aver scaricato su Goro (in quanto imparentato con Daisuke) la rabbia per la morte del padre e di Rain X1.
Koji lo trova nella sala simulazioni, ad allenarsi con le fasi di agganciamento del Double Spacer, mezzo che il fratello gli sta insegnando a maneggiare.
La faccia del bambino è rossa dalla rabbia.
"Perchè devo allenarmi a essere una nave di supporto per questo... questo TRADITORE?", grida, dando un pugno alla consolle di comando. Il pilotadi Zeta, che quella stessa rabbia non ha ancora imparato a volerla soffocare, non riesce a replicare nulla.
"Troveremo qualcos'altro", dice con voce spenta.
Ma lo sguardo di Shiro lampeggia verso di lui, con una furia che non sembra essere assolutamente placabile.
"Quando troveremo Hell... io... io... IO LO UCCIDERO'!"
Koji annuisce, in silenzio.
Poi, più o meno pazientemente, parla al fratellino, dicendogli che Goro non c'entra in quello che è successo. Che sta attraversando a sua volta un periodo molto brutto e che è il caso che Shiro si scusi.
All'inizio, la reazione del fratello è molto violenta.
"Perchè dovrei farlo?"
"Perchè è tuo amico"
Shiro fa per replicare ancora. E' una replica che gli muore in gola, però, a causa dell'assoluta semplicità e verità delle parole appena dette da Koji.
Lentamente, a sua volta annuisce, e il pilota di Zeta prende una moto per andare a cercare Goro.
Anche Hiroshi gira per Berlino su una moto.
E Berlino è decisamente diversa da come l'ha vista la prima volta, al suo arrivo: le bandiere con la svastica sono state ammainate e, al loro posto, sventolano dei drappi bianchi con una Z rossa disegnata a spray. Le strade sono piene di gente che ancora canta e balla sul cadavere di una feroce dittatura finita e di una ancor più tremenda appena scampata. A nessuno interessa sia ormai notte fonda: una vittoria pagata al prezzo di sangue e urli viene gustata fino in fondo, fino a che la stanchezza non li prenda con la forza.
L'arrivo di Hiroshi riesce a spegnere i focolai di festa che incontra. Le sue fattezze da androide ridestano immediatamente ricordi cupi in gente che ha vissuto l'incubo delle rappresaglie con le Gamia Q3. Solo mostrando il comunicatore della Fortezza delle Scienze, Hiroshi riesce ad evitare che le armi gli vengano continuamente puntate contro.
Sopra di lui, solitario, il Brain Condor compie lunghi giri di perlustrazione, illuminando a giorno, coi suoi potenti l'area appena sotto di lui.
L'unico a disinteressarsi completamente della cosa è Sanshiro, che torna momentaneamente sul Drago Spaziale. Qui, Sakon gli fa le condoglianze per la morte di Daimoni e, piuttosto malvolentieri, parla di chi prenderà il suo posto come leader della corazzata. Sanshiro gli dice onestamente che nessuno è più indicato a ricoprire il grado di capitano di chi ha avuto parte a costruire il Drago. Per quanto Sakon se ne senta onorato, ripete più volte di non sentirsene all'altezza, non essendosi mai messo in posizione di superiorità nei confronti dei suoi compagni.
A interrompere la discussione tra i due è Pete, il quale - dopo aver fissato per qualche minuto un Sanshiro già sulle difensive - gli fa improvvisamente i complimenti per come ha combattuto durante la battaglia di Berlino.
Sanshiro resta leggermente interdetto, non avendo mai sentito troppe parole gentili da parte dell'americano e, quando questi se ne va, chiede più volte a Sakon se per lui fosse sincero o lo prendesse in giro. Domanda questa, a cui Sakon non riesce a dare una risposta precisa, limitandosi a stringersi nelle spalle.
I veri complimenti gli arrivano invece da chi gli è sempre rimasto amico: Fuan Lee, con una pacca sulla spalla, chiede al pilota del Gaiking come si senta e se si è ripreso. I due passeggiano per tutta la zona intorno al Drago Spaziale, chiacchierando come i vecchi amici che sono e aspettando entrambi la riunione plenaria di tutti quelli della corazzata, con cui verrà sancito il ruolo di comando di Sakon.
Per Sanshiro, sottoposto a un continuo ed estenuante stress emotivo, è un momento di totale pace e tranquillità.
Koji intanto parla ad alcuni dei guerriglieri tedeschi. Inutile dire che viene accolto come un eroe, essendo Mazinger Zeta l'unico robot conosciuto e "storico" di tutta l'Armata. Uno in particolare si attacca particolarmente al pilota, semplicemente al settimo cielo per ogni volta in cui quest'ultimo gli rivolge la parola. Koji ne approfitta per chiedergli di venir portato da chi ha giudato la resistenza a Berlino, la persona forse con più contatti e attitudine per trovare il piccolo Goro.
Viene portato accanto a un ennesimo edificio crollato nei bombardamenti che hanno segnato la guerra prima e dopo l'avvento del Conte Blocken. Qui, viene condotto dal suo entusiasta accompagnatore fino a una sorta di garage, chiuso.
Poche frasi in tedesco, dopo aver bussato, in cui Koji riesce a malapena a distinguere il suo nome.
La voce dall'altra parte, una voce di donna, sembra più in panico che contenta di sapere della presenza del pilota di Mazinger Zeta. Frettolosamente, dice alcuni frasi a cui la guida di Koji reagisce con un'espressione un po' perplessa.
Poi, la stessa voce urla una frase di cui Koji sente solo la parola FLASH.
Una luce molto forte filtra da sotto la porta, appena prima che questa si apra.
Rivelando...
... una ragazza sui vent'anni, coi capelli corti e rossi. Completamente nuda.
Koji rimane lievemente inebetito e lo scuote solo il flebile "Capo... i vestiti...", mormorato dal suo accompagnatore in preda a una potente emorragia nasale.
La ragazza guarda i due altrettanto stupita. Poi si guarda.
"Maledizione! me ne dimentico sempre! scusatemi!!"
Torna frettolosamente dietro la porta, sbattendosela dietro, lasciando i due sbigottiti ospiti.
"E' normale, vero?", chiede Koji alla guida.
"S-sì... capita spesso"
La porta si spalanca di nuovo, e l'esuberante ragazza si presenta come Cutie Honey, la guerrigliera dell'amore. E' stata lei a guidare i disperati di Berlino contro le Croci di Ferro, durante l'attacco del Generale Yuri Caesar.
Nonostante questo, il modo con cui tratta Koji è estremamente nervoso e sbrigativo. Per tutta la conversazione, il pilota di Zeta non fa a meno di notare che la ragazza mostra di aver solo voglia di chiudere il discorso il prima possibile, per quanto si mantenga sempre molto gentile e disponibile nel ritrovare il bambino.
Pensando in realtà al modo più rapido per attaccare bottone e fare colpo su di lei, Koji propone a Honey di venire alla Fortezza delle Scienze: non solo gli altri vorranno conoscere chi ha portato il popolo tedesco alla ribellione, ma insieme potranno decidere come meglio aiutare Berlino nella ricostruzione. Per quanto traspaia che Cutie Honey non abbia un'estrema voglia a presenziare alla cosa, Koji riesce a strapparle letteralmente un appuntamento. Domani, nel primo pomeriggio lei e i suoi fedelissimi saranno accolti con tutti gli onori alla Fortezza delle Scienze.
Detto questo, dopoaver lasciato all'uomo che lo ha portato fin lì il suo comunicatore. La guida è al settimo cielo, come nemmeno un bambino. Profondendosi in scuse, dice che terrà informato il pilota di Zeta in ogni momento delle ricerche... OGNI, ripete con un tono che a Koji suona vagamente sinistro.
Nel frattempo, la riunione viene fatta sul Drago Spaziale.
All'unanimità, si decide che Sakon sarà il nuovo leader della corazzata un tempo guidata dal Dottor Daimoni. Nessuno oppone resistenza alla scelta: anche il perennemente burrascoso Pete sembra soddisfatto del risultato della riunione. Sakon, tuttavia, appare impacciato e lievemente imbarazzato a porsi in una posizione di comando nei confronti degli altri.
Al momento, dice, il Drago Spaziale continuerà a seguire la Fortezza delle Scienze, specie in previsione dello spaventoso scontro con il Generale Nero che - tra tutti quelli dell'equipaggio - Sanshiro attende con più impazienza.
Il pilota di Gaiking, inoltre, per tutta la riunione evita accuratamente lo sguardo di Grace che, dal canto suo, sta cercando una riconciliazione, conscia probabilmente di aver trattato il ragazzo con una leggerezza eccessiva. Quando per l'ennesima volta Sanshiro si adombra al solo vederla arrivare, Sakon la prende da parte, facendole chiaramente capire che non è il caso, al momento, di stare troppo a stretto contatto.
Sanshiro chiede un'altra cosa a Sakon, in qualità di suo nuovo diretto superiore: permettere all'amico Fuan Lee di raggiungerlo a bordo della Fortezza dove ormai è costretto a trascorrere la maggior parte del suo tempo. Preso alla sprovvista, il nuovo comandante concede il suo assenso. A Sanshiro viene dato compito di comunicare al dottor Yumi il passaggio di consegne e di cercare un nuovo pilota per rimpiazzare il defunto Bunta.
Inoltre, Sakon vorrebbe celebrare i funerali del dottor Daimoni e di Bunta assieme ai defunti della Fortezza della Scienze, altra richiesta che sottopone a Yumi.
"p-pronto?"
"Sì?"
"Funziona questa cosa?"
"Funziona questa cosa?"
"..."
"Koji Kabuto?"
"Koji Kabuto?"
"...sì"
"Nulla... volevo solo accertarmi che funzionasse"
"Sigh..."
Ormai Koji è perennemente subissato da chiamate al comunicatore del "suo" fan.
Nonostante questo, però, ha modo di concentrarsi sulla sua missione e di intuire dove sia più probabile la presenza di Goro, un luogo che nemmeno lui visiterebbe volentieri.
L'immenso cadavere di Rain X1.
Con un nodo alla gola, il pilota di Mazinger Zeta si dirige verso quella che, per pochissimo tempo, è stata dapprima la Machinebeast Rain x1 e poi la loro amica Lorelei.
Amata da tutta Berlino, per quanto strumento della violenta dittatura di Blocken, ciò che resta di Lorelei è adesso circondato da un'enorme folla di cittadini in lutto e con gli occhi arrossati dalle lacrime, che in lei riconoscono non un mostro ma una figlia, una sorellina, una compagna di giochi.
Koji sembra aver visto giusto e, in poco tempo, tra la folla intravede Goro, mandando il segnale agli altri in ricerca: Jeeg, Maria (che sta avventurandosi per Berlino aiutata dagli ormai "suoi" Bambini Randagi) e Tetsuya. Tetsuya, con un ragionamento analogo a quello di Koji sta intanto perlustrando la zona di Berlino in cui è atterrata Yamata No Orochi, l'ammiraglia di Himika e - adesso - di Daisuke.
Ha anche aperto una comunicazione con il Dottor Yumi, suggerendo (come soluzione estrema) di simulare l'allarme per un avvistamento di Grendizer, in modo da attirare il piccolo Goro.
Tetsuya è il primo, ancora a bordo del Brain Condor, a correre a fianco di Koji nelle strade di Berlino, inseguendo il bambino che - accortosi dei due - provvede subito a scappare.
La fuga di Goro finisce però in mezzo al seno di Honey, da poco uscita dal suo rifugio. Il ritardo nella sua fuga, consente a Koji e Tetsuya di accorciare la distanza. Goro guarda con occhi pieni di vergogna i due, dicendo di non voler tornare alla Fortezza dove essere di nuovo tacciato come "il fratello del traditore".
Inaspettatamente, è Tetsuya a fare il primo passo verso di lui. Quando gli propone di salire con lui sul Brain Condor, per fare un giro prima di tornare alla base, la sua voce è un po' diversa da quella della fredda macchina da guerra con cui i suoi compagni hanno diviso le battaglie più cruente. E' la voce di qualcuno che tratta Goro nemmeno come un bambino, ma come un suo pari.
Il bambino sale sul Brain Condor con lui, mentre Koji, ancora una volta, si raccomanda perchè Cutie Honey arrivi alla Fortezza al momento stabilito. La ragazza, di nuovo, appare poco entusiasta della cosa ma il pilota di Zeta subito le da un comunicatore accertandosi che impari a usarlo per bene e lo porti al polso. Poi, con un sorrisone soddisfatto, avverte gli altri che Goro è stato ritrovato per poi tornare alla Fortezza delle Scienze e organizzare la sua riappacificazione con Shiro.
Tetsuya porta Goro ai margini della Foresta Nera, anch'essa martoriata e in parte distrutta dalla ferocia dei mostri di Mikeros.
"Tuo fratello avrebbe potuto distruggerci, in quell'occasione. Avrebbe potuto comandare le sue armate per spazzarci via", esordisce Tetsuya.
"Non sono un traditore"
"Nemmeno tuo fratello. Ha solo fatto una scelta"
"Io... io non voglio che muoia! per quanto non lo capisca... io gli voglio bene!"
Tetsuya resta in silenzio per alcuni momenti. Ancora, gli vengono in mente le discussioni fatte con Daisuke all'Area 51. Il ragazzo costretto a combattere dagli eventi e quello che non ha mai conosciuto un'alternativa insieme.
"Ti prometto che farò in modo che non muoia"
Goro resta stupito, per un momento. "Lo prometti davvero?"
"Lo prometto", dice Tetsuya, con un tono risoluto nella voce.
Per un po' Goro resta in silenzio.
"Questo vuol dire che siamo diventati amici?", chiede poi.
Tetsuya, all'inizio non sa cosa rispondere. Ogni parola che dice, esce molto intensa.
"Se tu lo vorrai... saresti il primo"
Con una naturalezza che lascia lievemente scosso il pilota del Great, Goro gli porge una mano.
"Amici, allora"
"... amici" dice Tetsuya, stringendogliela. Goro fa per andare verso il Brian Condor.
Per un solo istante, uno solo, Tetsuya, che è rimasto leggermente indietro, sente qualcuno osservarlo attentamente.
Un lieve sogghigno gli si dipinge sulle labbra. "Lo so. So quello che vuoi. Diventerò più forte", bisbiglia.
Le fronde degli alberi sopra lui, vengono scosse improvvisamente. Da una folata di vento, si direbbe. O da un paio d'ali.
Finita la discussione, Tetsuya riparte con Goro verso la Fortezza.
"Ti piacerebbe prendere i comandi almeno per un po'?", gli chiede.
"Davvero posso?"
"Fai pure", dice Tetsuya, programmando nel frattempo un quadro comandi ausiliario in caso d'emergenza.
La preoccupazione, per un momento, sembra venir lasciata indietro dalla velocità con cui il Brian Condor si lascia indietro la Foresta Nera.
Sul ponte ci sono Koji e Shiro. Entrambi, senza dire una parola, vedono Tetsuya e Goro scendere dalla navicella.
E' una strana scena. Due bambini che si guardano con diffidenza, dietro due adulti che si guardano con la stessa diffidenza. Koji non ha ancora smesso di imputare nell'assenza di Tetsuya la morte del Dottor Kabuto.
E nemmeno Shiro.
"Potresti sceglierti meglio le amicizie", sbotta cupamente, verso Goro.
"Shiro, piantala", lo rimprovera subito Koji, senza staccare gli occhi da Tetsuya.
I due bambini si fronteggiano.
"Non sono un traditore", dice Goro.
Shiro abbassa la testa. "Lo so... e mi dispiace. Scusami, davvero"
Un attimo di silenzio, e poi i due bambini si abbracciano, come se nulla fosse successo. Da contrasto, i due adulti dietro continuano a fissarsi gelidamente, senza rivolgersi parola.
"Mi dispiace", dice alla fine Tetsuya, passando vicino a Shiro, mentre rientra alla Fortezza. Il bambino non risponde nulla, limitandosi a fissarlo con un odio che resta impresso nel cuore del pilota del Great.
L'attesa per l'arrivo di Honey spazza via ogni tensione. Ed è proprio una spazzola che pulisce ogni traccia di sporco dalla tuta di Koji, che attende con impazienza l'arrivo della bella Honey alla Fortezza delle Scienze.
E, ovviamente, arriva Sayaka, la quale chiede al pilota di Zeta il motivo dell'improvvisa crisi da grandi pulizie.
"Mi era venuta voglia di farlo...", replica un Koji vagamente nervoso.
"Ma non lo fai dall'ultima volta che abbiamo combattuto contro il Barone Ashura!"
"Eh... appunto! una bella pulita... ci voleva, sì"
La ragazza diventa sempre più sospettosa. Il fatto che arrivi il capo della resistenza berlinese (che lei immagina nerboruto e poco sociale quanto il capo dei ribelli americani, il Maggiore Schwartz) non giustifica il comportamento sospetto di Koji.
"beh, ci saranno gli altri ad accoglierlo. Noi usciremo"
"Ma Sayaka.. è importante che..."
"USCIREMO"
"Va bene... uh... verso le cinque, sei del pomerig..."
"ALLE DUE!", ordina la ragazza, girando sui tacchi e andandosene.
"USCIREMO"
"Va bene... uh... verso le cinque, sei del pomerig..."
"ALLE DUE!", ordina la ragazza, girando sui tacchi e andandosene.
Molto più serio è il reincontro tra Jun e Tetsuya, che va ad accertarsi delle sue condizioni.
L'accoglienza è freddissima. La ragazza sembra ferita per l'assenza del pilota del Great. Sprofonda in un mutismo che, per la prima volta, esclude l'unica persona con cui si sia mai confidata.
In lei, Tetsuya vede lo specchio di se stesso come mai è successo prima. Vede la chiusura completa, la sensazione di non avere scelta e di essere uno strumento prima che un uomo. Rivede tutto ciò che lo ha tormentato prima della sua lunga partenza.
In lei, Tetsuya vede lo specchio di se stesso come mai è successo prima. Vede la chiusura completa, la sensazione di non avere scelta e di essere uno strumento prima che un uomo. Rivede tutto ciò che lo ha tormentato prima della sua lunga partenza.
Rivede un pilota che combatte senza una causa, perché non concepisce altra alternativa che continuare a farlo.
"Non farai altro che continuare a farti del male, così"
"Vattene. Lasciami sola"
"Vattene. Lasciami sola"
Lo sguardo della donna si pianta ostinatamente sul soffitto, cercando di evitare quello di Tsurugi.
Il quale, dopo alcuni momenti, non può fare altro che alzarsi e lasciarla come desidera, dopo averle mandato un ultimo sguardo preoccupato.
Paradossalmente, l'umanità ritrovata a fatica è un dono difficile da condividere.
Intanto, all'interno del Supermazinga Sette, un alloggio viene fatto approntare in pochi secondi per la piccola Mayumi, ancora in preda a un'ennesima crisi. Miwa, non sapendo cosa fare, chiama Maria e poi Hiroshi. Lo spettacolo è terribile: la bambina, con lo sguardo fisso nel vuoto ripete una sola frase. Incessantemente, bisbigliata.
Qualcosa che Hiroshi si avvicina a sentire meglio con il terrore nel suo cuore d'acciaio.
Dotaku Project in progress... 95%
La scena paralizza tutti i presenti. Mentre le lacrime scorrono sul viso di Miwa e Maria cerca di sondare la mente della piccola, trovando lo stesso muro che incontrerebbe al sondarla a una macchina. Hiroshi non riesce a fare altro che stringere i pugni, in preda a un rancore profondo verso suo padre, il mostro che non ha esitato a trasformare la sua famiglia in creature disumane.
La crisi dura poco. Il corpo di Mayumi si rilascia di colpo, tornando a sembrare più "umana".
L'ultima frase che dice prima di addormentarsi, è di aver sognato il padre. Il padre che le diceva che, presto, lei e Hiroshi si sarebbero ricongiunti.
Contemporaneamente, il dottor Dairi contatta Hiroshi, dicendogli che il computer che è stato portato dalla Build Base, lo stesso che Jeeg crede ancora animato dallo spirito di suo padre ha preso a stampare tabulati con una frequenza impressionante, quasi senza fermarsi.
Nel buio del laboratorio in cui viene custodito, lo schermo, il rumore bianco e l'elettricità dei neon sembrano assumere un loro linguaggio, carico di presagi oscuri per il cyborg.
Hiroshi raccoglie i tabulati che il computer sembra aver stampato quasi da solo.
Rappresentano una figura umana, che indossa una strana tuta o forse una corazza.
Dopo un ultimo sguardo al computer, si rivolge seccamente al dottor Dairi.
"Non voglio che quella cosa sia mai accesa in mia presenza. Mai"
Nel frattempo, ingannando l'attesa per l'arrivo di Honey, Tetsuya chiede a Yumi di controllare via satellite la situazione intorno al Monte Asama in Giappone dove, secondo le parole dette dal professor Tachibana, dovrebbe trovarsi la base del fantomatico Saotome e del misterioso robot rosso che li ha aiutati nello scontro contro il Generale Birdler.
Le immagini che passano sullo schermo destano inquietudine e preoccupazione nello scienziato e in Tetsuya e Koji.
Le immagini che passano sullo schermo destano inquietudine e preoccupazione nello scienziato e in Tetsuya e Koji.
Il robot giace infatti inginocchiato e appoggiato alla pesante scure che gli hanno visto usare letalmente. Attorno a lui ci sono cadaveri di decine e decine di mostri di Mikeros.
Il robot, però, pare essere distrutto, e la sua carcassa abbandonata lì da molto tempo.
Il robot, però, pare essere distrutto, e la sua carcassa abbandonata lì da molto tempo.
5 commenti:
... e complimenti a chi ipotizzava la presenza della "combattente dell'amore" in questa serie!
la sorpresa è rimandata per problemi tecnici su cui nè io nè Tetsuya al momento ci raccapezziamo molto... ma arriverà, promesso!
PS: considerate alcune immagini non definitive (l'Imperatore delle Tenebre e Shiro) perchè non so se le ho già utilizzate da qualche parte, cosa che non riesco a verificare subito...
Sei indietro AGGIORNA!
tetsuya pedofilo
il fu Daisuke Umon
Ma da dove salta fuori questa specie di ragazzina manga versione... DISINIBITA?! AHAHAHAHAHAHAH!!!
Ancora ancora, Generale!!!
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