lunedì, aprile 10, 2006

24: il Principe di Fleed


"E' il momento in cui dobbiamo tutti pentirci dei nostri peccati?"
La voce sprezzante di Pete fa un graffio nel silenzio che si è venuto a creare all'interno del Drago Spaziale. Nelle aree di detenzione della corazzata, centinaia di esseri umani vittima dei rastrellamenti del Drago, stanno per essere portate a Tokyo, dove saranno utilizzate come forza lavoro o pezzi di ricambio.
Gli altri dell'equipaggio sono pallidi e muti.
Sakon, che non sa cosa dire, limitandosi a guardare male Pete perché consapevole di essere l'unica persona a cui l'americano riconosca un po' di rispetto. Bunta, quello che ha insisitito per una riunione, che fa sempre più fatica a scendere a patti con la sua coscienza. Fuan Lee, che pensa alla sua sorellina, in mano ai mostri di Mikeros. Sanshiro, che guarda Pete con un palese disprezzo. Grace che percepisce nella sua mente l'angoscia e il dolore dei loro prigionieri.
E Daimoni, anche lui teso e incapace di stabilire cosa occorra fare.
La discussione è lenta, spezzata da lunghi silenzi e dalla consapevolezza che difficilmente le cose potranno cambiare. Mikeros ha dalla sua i parenti di ogni pilota del Drago Spaziale. Ogni mossa fatta contro il Generale Nero, porterà delle conseguenze orribili.

Il cuore di Sanshiro ha sete di giustizia. Più volte propone che il patto che il governo degli USA ha fatto con Mikeros, coinvolgendoli tutti, venga rotto. Tanto più, aggiunge Bunta, che i mostri di Mikeros per primi difficilmente onoreranno il patto.
Che il Drago Spaziale sia quindi una forza di pace, e non il terrore della gente comune. Bunta propone di allearsi al robot giapponese che erano stati chiamati a distruggere per conto degli Stati Uniti, Mazinger Zeta, dello staff di Yumi.

Sconsolatamente, Daimoni afferma che Mazinger Zeta è stato presumibilmente distrutto nella battaglia contro le forze del Dottor Hell a Bados, poco prima dell'attacco globale di Mikeros.
La scelta è continuare il patto col diavolo che è stato perseguito finora.
Oppure attendere.
Attendere che le condizioni siano favorevoli per ribellarsi, per tornare finalmente a essere umani. Attendere l'occasione per abbandonare la strada oscura che stanno percorrendo...



Un violento schiaffo segna il risveglio di Sanshiro.
La vista si snebbia per qualche istante, mettendo a fuoco.
Le urla, il rumore di esplosioni, di canti per la libertà e nomi gridati a voce alta, sono il risveglio del pilota di Gaiking, mentre la terra continua a essere scossa dai giganteschi passi dei colossali mostri che ancora si stanno combattendo.
Lo sguardo di Sanshiro corre immediatamente al campo di battaglia in cui ha fronteggiato coraggiosamente Yuri Caesar. Il cadavere del Generale, fuso, giace insieme alla sua spettrale biga e al corpo sventrato di Gaiking.
"Stai bene", gli dice Fuan Lee. Alle sue spalle, lo Skylar. Il corpo di Sanshiro sembra essere pieno di ferite, gli abiti inzuppati di sangue.
"Ti porto in infermeria", dice Fuan Lee.
"No. Portami sullo Skylar. Andiamo al Drago Spaziale"
"Ma..."
"Fai quello che ti dico!"
Sanshiro si tira su, barcollando e appoggiandosi alla spalla del suo miglior amico. Insieme, salgono sullo Skylar.



"PAGHERETE PER QUELLO CHE AVETE FATTO"
Il Great Mazinger leva l'indice verso al cielo, raccogliendo sulla sua punta scariche di elettricità.
"THUNDEEEER BREAAAK!"
Una pioggia di fulmini si abbatte su alcuni dei gladiatori di Yuri Caesar, piegandoli e paralizzandoli a terra, per poi farli esplodere.
Tetsuya sta per portare a segno un altro attacco, quando qualcosa attira la sua attenzione.
"Daisuke! sei circondato! allontanati più che puoi, mentre cerco di abbatterli!"
Un nuovo Thunder Break viene scagliato sui mostri di roccia da cui è circondato Grendizer. Il robot alieno alza lo sguardo verso il Great.
Una voce fredda, profonda, taglia la distanza tra i due.

"Lascia in pace in pace il mio esercito"
Il volto di Tetsuya si paralizza in una maschera di orrore. "Daisuke, cosa stai facendo?"
"Combatto una guerra"
"NO! Allontanati subito da quei mostri!"
Di nuovo, una lunga pausa di silenzio. "Mi deludi, Tetsuya. Ero sicuro che almeno tu avresti capito"
Il suono delle trivelle di Jeeg sembra perforare l'aria. "CI HA TRADITI! CI HA TRADITI TUTTI!", urla Hiroshi.
Il Great Mazinger resta paralizzato dallo stupore per pochi secondi. Poi punta un indice verso Grendizer. In preda allo sdegno e a una rabbia tinta di incredulità, al sua voce è solo un roco sussurro.
"MIKEROS!"



Koji e Maria, nel frattempo, ingaggiano battaglia contro la più forte delle Machinebeast al servizio delle Armate Nere, il sinuoso drago meccanico già visto in Sud America. Impegnandosi in una serie di manovre d'evasione, l'arpia meccanica e il Double Spacer riescono a evitare la maggior parte dei colpi che il mostro cerca di poratre a termine. Dopo averlo stancato con ripetuti attacchi tra Cyclon Beam e Thunder Breaker, è Minerva X a dare il colpo di grazia, sciogliendo il corpo della creatura dopo averlo investito con un getto del Breast Inferno.



Sanshiro e Fuan Lee, invece, atterrano in prossimità del Drago Spaziale.
Un brivido scuote i corpi di entrambi.
Per alcuni momenti, la loro base volante non è altro che lamiere contorte, ordini urlati disperatamente, sangue che sprizza su pareti metalliche annerite dal fumo e dalla polvere. Armandosi di coraggio, i due piloti attraversano di corsa un corridoio invaso da corpi di feriti che nemmeno possono essere spostati, tale è il rischio di aggravare i traumi.
Nella sala controllo, trovano un disperato Sakon che cerca di prendere il controllo della situazione. Daimoni giace accanto a lui, ferito gravemente.
Con un crescente senso di impotenza, Sanshiro vede portato via il professore che gli ha fatto da padre, l'unico di cui - seppur senza darlo mai a intendere - rispettasse un minimo l'autorità. Solo una cosa può fare, solo una cosa è richiesta a lui e a quelli come lui. Combattere. E sopravvivere per combattere ancora.

"Quale mezzo è rimasto?"

Pochi minuti dopo, alla guida del Buzzolar, Sanshiro cerca di distruggere ogni cosa cosa gli capiti a tiro.
Le Armate di Caesar.
Quelle di Blocken.
Quelle di Hell.
Quelle del Generale Nero.
Quelle di Daisuke,

Non finiscono mai. Ogni volta che una è abbattuta, altre fanno la loro inesorabile ed estenuante comparsa.



"E HAI OSATO CHIAMARE ME TRADITORE!"
L'urlo di Jeeg precede il suo lanciarsi contro la figura di Grendizer, prima che l'Hanjuryoku Storm lo sollevi a mezz'aria.


Con il Great Typhoon, Tetsuya riesce a sbalestrare l'equilibrio del robot alieno, fino a farlo cadere dallo Spacer.
"Tu... eri il più puro tra noi... il più incontaminato" Il pilota del Great Mazinger non riesce a capacitarsi del fatto che la persona che si trova davanti a lui, il suo nemico, sia lo stesso con cui ha parlato a lungo nell'Area 51. Il ragazzo che odiava la guerra ma si dichiarava costretto a combatterla.
"DOVE HAI LASCIATO HIKARU?", urla Koji, riportando tutti alla realtà.
"Lei è al sicuro. Con me", risponde Daisuke.
"Daisuke, smettila. Ho già abbattuto una volta Grendizer, posso farlo ancora"
"Ti reputi così diverso da loro? Anche noi siamo stati responsabili di bagni di sangue. Anche noi condividiamo la nostra esistenza con mostruose bestie meccaniche"
Il Great Boomerang colpisce a fondo il Grendizer, troncandogli un braccio. Lo stesso fuoco che ha risanato i Generali di Mikeros, percorre il corpo del robot di Daisuke, risanando parte dei danni ricevuti.
Maria intanto sonda mentalmente il campo di battaglia, e soprattutto Yamata No Orochi, per ricevere qualche traccia di Hikaru. Nessuna.


Quando vede Grendizer cadere sotto i colpi del Thunder Break, esegue con Minerva X una virata improvvisa per artigliare il robot e catturarlo. Un guizzo di fiamma anticipa la sua mossa: è uno dei draghi di Yamata No Orochi, che afferra tra le fauci Grendizer e fa per portarlo all'interno della corazzata.
Il Great Mazinger, il Double Spacer, Jeeg e Minerva X si lanciano sulle teste della fortezza di Himika, per abbatterla e recuperare l'UFO robot.
La ferocia con cui i draghi infieriscono contro di loro, però, li porta lentamente a retrocedere.
Una comunicazione arriva dalla Fortezza dlle Scienze.
Una comunicazione per Daisuke.

"Dottor Umon", dice l'alieno, con voce asciutta.
"Dottor Umon? Daisuke, sono tuo padre!"
"No. Non lo sei mai stato, e non lo sarai adesso"
"Daisuke, ti prego! rifletti su quello che stai facendo! Non è troppo tardi per tornare sui propri passi! Ciò con cui ti stai alleando non è nemmeno lontanamente umano!"
"Nemmeno io lo sono", risponde Daisuke, troncando le comunicazioni.

Il corpo di Grendizer, malgrado gli sforzi disperati dell'Armata Mazinger, viene portato su Yamata No Orochi. In un ultimo urlo, mentre la corazzata prende il volo, Duke Fleed si rivolge a Maria.
"MARIA! GUARDA L'IMPERO A CUI STAI RINUNCIANDO!"
La risposta che viene dalle sottili labbra serrate di Minerva X, è una risata di disprezzo.





Yamata No Orochi non è l'unica ammiraglia a partire. Invece di infierire sulla città, le truppe del Generale Rigarn ripiegano dentro Mikeros. Una lunga colonna di mostruosi mammiferi biomeccanici marcia fino a scomparire dentro l'impenetrabile fortezza dell'impero sotterraneo.
"RIGARN" La voce di Koji Kabuto, dentro il Double Spacer, congela la scena per qualche secondo.
Quando il mostruoso Generale si volta verso di lui, lasciando che i suoi soldati gli passino accanto, di nuovo il pilota parla.
"IL MIO NOME E' KOJI KABUTO"
"... ti conosciamo bene"
"E' SOLO RIMANDATA"
Rigarn sembra annuire, raccogliendo la sfida prima di entrare a sua volta a bordo di Mikeros.
Ma un'altra sfida viene lanciata dalla corazzata nemica. Mentre si alza in cielo, oscurando una Berlino divorata dai fuochi della rivoluzione e della guerra, Mikeros manda un ultimo messaggio, dettato da una cupa voce che l'Armata Mazinger ha imparato a odiare.
La voce del Grande Generale Nero, la voce che sembra far tremare perfino la terra stessa.
"ARMATA MAZINGER!"
Ognuno dei robot ancora in piedi, molto pochi, alza la testa verso il cielo, raccogliendo le ultime energie per ascoltare il messaggio.
"VI CONCEDO TRENTA GIORNI. TRENTA GIORNI PER CURARE LE VOSTRE FERITE E SEPPELLIRE I VOSTRI MORTI"
Un silenzio nervoso copre tutto il campo di battaglia.
"AL TERMINE DI ESSI, PORREMO FINE A QUESTA STORIA. SAREMO SOLO IO E VOI, NELLE DESOLATE PIANURE DEL KANTO"
Una sola voce si leva, infrangendo il silenzio.
La voce del Great Mazinger, che leva la spada contro la Fortezza Mikeros, in segno di sfida.
"Generale Nero! Sarò io a ucciderti. E' questo il mio destino"
Gli occhi di Demonica sembrano luccicare per un istante.
"E SIA. ORA RIPRENDETEVI E PREPARATEVI. NON VOGLIO AFFRONTARE DEGLI AVVERSARI DEBOLI"
La Fortezza sale sempre di più, accompagnata da Yamata No Orochi.
Presto, sono solo due ombre nel cielo, due ombre che lasciano il cupo ricordo di ciò che rappresentano.



La battaglia sembra scemare. Con un ultimo sovraumano sforzo, i cannoni di Buzzolar colpiscono e distruggono l'ultima Machinebeast che si trovano davanti.
Poi, la vista di Sanshiro si annebbia e, distrutto dalle ferite in tutto il corpo, si accascia svenuto sul quadro comandi.
I paramedici dalla base iniziano ad arrivare. Vengono fatti arrivare degli elicotteri, per portare tutti i feriti al riparo. Il Great Mazinger vola sul campo di battaglia, cercando Jun.
Vicino a lui, il corpo contorto di una gigantesca bambina d'acciaio, Rain X1. Tetsuya non può fare a meno di sentire una scossa di dolore perforargli il cuore. La prima volta che, in segreto, lui e Jun sono arrivati a Berlino, quella bambina è stato il primo richiamo a chiedersi cosa stesse facendo, perchè, chi fosse davvero.


Dentro Venus, Jun giace non molto lontano. Tetsuya, scendendo di fretta dal Brain Condor, corre ad accertarsi delle sue condizioni. E' ancora svenuta e respira debolmente, ma è viva.
Prendendola tra le braccia, aspetta in silenzio che arrivino i medici, per poi staccarsi lentamente da lei e lasciarla alle loro cure.
Dopodiché, in questo macabro pellegrinaggio in una città in rovina, in cui gli unici rumori sono le pale degli elicotteri e i canti dei ribelli tedeschi, Tetsuya giunge davanti al Capo.
Il suo corpo da cyborg è tranciato a metà, lasciando scoperti molti dei circuiti che lo animano. Quando le mani di Tetsuya afferrano il suo corpo, vengono attraversate da una lieve scossa elettrica. Eppure, rimane a stringere. Il suo corpo non ha paura dell'elettricità. E' stato abituatoa sopportarla fin da bambino, in seguito a estenuanti e dolorosi allenamenti che avrebbero spezzato ogni altro bambino.
Ma non lui.
Negli ultimi istanti di vita, il Direttore cerca disperatamente di dire un nome.

Tokyo.

Tetsuya annuisce. E' una muta e silenziosa promessa, che accompagna il viaggio del dottor Kenzo Kabuto verso la sua definitiva morte.

Alcuni medici guardano con occhio clinico il dottor Kabuto, mentre lo portano alla base.
"Potremmo ricostruirlo", dice uno di loro.
Tetsuya furiosamente lo prende per la giacca, scuotendolo ed esigendo rispetto per la vita umana che se n'è andata. Tuttavia, l'argomento risalta fuori, quando parla con Yumi.

Oltre a considerare impossibile reimpiantare il cerevllo del dottore, che ormai non dà alcun segno di attività, Yumi è anche convinto che questa non sia mai stata la sua volontà.
"E' vero - ammette Tetsuya - quando ha comunicato con noi, prima di schiantarsi su Demonica, sapeva che quelle sarebbero state le sue ultime parole"
Yumi annuisce gravemente. Benchè non faccia nulla per reclamarlo, il giovane pilota del Great lo tratta come nuovo Direttore della Fortezza delle Scienze.
Quando chiede a Yumi se può riavere un comunicatore, lo scienziato gli restituisce il comunicatore personale, che Tetsuya aveva abbandonato nel casco quando era fuggito dalla base.
"Lo avete tenuto"
Yumi annuisce. "Lo ha conservato il dottor Kabuto. Per restituirtelo quando fossi tornato"



Pensieri estremamente cupi scuotono anche il dottor Umon. La sensazione di aver fallito tutto con Daisuke, i sensi di colpa e le ultime, tremende frasi che gli sono state rivolte. Con lui c'è Maria: gli aveva promesso una spiegazione.
A sentirla, Umon scuote la testa. Con un'amara ironia, dice di aver studiato il Grendizer e di essere sicuro che sul robot non ci sia alcun modo di superare la velocità della luce. Se Daisuke è un alieno, la sua fisionomia perfettamente umana esigerebbe che Fleed avesse condizioni ambientali identiche a quelle terrestri. Non esiste un pianeta simile nella parte d'universo da noi sconosciuto... e se Fleed esiste davvero, deve per forza trovarsi anni luce lontano.
Umon confessa a Maria il suo sospetto che Fleed non esista. Che lei e Daisuke siano solo una specie molto particolare di terrestri.
Maria annuisce. Il suo sospetto, molto simile e maturato da tempo, è di non essere tanto un aliena rispettoa questo spazio, ma a questo tempo. Di venire dal futuro.
Questo però non spiegherebbe i Vegan... o darebbe loro una connotazione ancora più sinistra.
Maria guarda Umon, che sembra più vecchio.
"Se può consolarla... ho percepito la presenza di Hikaru, dentro la corazzata in cui viaggiava Daisuke. Stava bene, era viva", dice mentendo. Quando ha "cercato" Hikaru, in effetti non ha trovato nulla.
Umon annuisce. "Grazie", dice con voce stanca.
Maria si piega verso di lui. Prima di andarsene, lo bacia leggermente su una guancia.
Uscendo, un'intuizione improvvisa le porta a chiedersi dove sia Ryo Asuka. Lo vede girare per i corridoi della base. Quando si incrociano, l'enigmatico ragazzo le rivolge un sorriso di saluto, e passa oltre.

Passano due giorni.
Sono due giorni senza sogni, di un interminabile buio. Due giorni in cui Maria e Hiroshi si accertano spesso delle condizioni dei bambini alla base, al momento alloggiati con gli altri feriti su Supermazinga Sette. E se Mayumi sembra stranamente calma e tranquilla, così non è per Shiro e Goro. Il primo è affranto dalla morte del padre e da quella di Rain. Il secondo, oltre a condividere quest'ultimo dolore, ha l'anima schiacciata dalla totale vergogna di avere come fratello un traditore. L'uomo che è passato dalla parte degli odiati Mikeros, che se ne proclama il principe.
Quando Jeeg va a trovare Mayumi, dicendole che forse è meglio tornare alla Fortezza, lei risponde decisamente che il suo posto è lì, a star vicina a Goro e Shiro.
Delle condizioni di Shiro chiede anche spesso Tetsuya, pur non facendosi mai vedere dal bambino.

Nella palestra della Fortezza, Hiroshi sfoga la sua rabbia sulla lastra d'acciaio ormai accartocciata e contorta sotto i suoi colpi.



Le nebbie del coma, per Koji, si affacciano su visioni sempre più confuse.
Il soffitto dell'infermeria.
Il rumore dell'elettrocardiogramma.
I muscoli impacciati dai bendaggi.
Il viso di Tetsuya, che ha vegliato preoccupato su Koji e Jun.
La reazione del pilota di Zeta è estremamente violenta. "Traditore"
Tetsuya rimane impassibile, quando gli spiega che la sua partenza si è resa necessaria, per crescere.
"Mio padre sarebbe ancora vivo, se tu ci fossi stato", insiste Koji.
"Era nostro padre"
"Era MIO padre. Tu non eri nulla per lui. Solo un'arma, la sua spada. E adesso nemmeno quello, solo una spada spuntata"
Reprimendo la propria rabbia, Tetsuya spiega a Koji che ha dovuto capire l'umanità per proteggerla.
"Mentre tu stavi cefcando di capirla, noi combattevamo per lei!", ruggisce Koji.
"Non è tempo per litigare. Nostro padre, come ultimo desiderio, voleva che prendessimo Tokyo"
Una voce sbuffa da un letto vicino. "Facile, come impresa".
Sanshiro si alza goffamente in piedi, staccandosi le flebo dal braccio. Koji lo imita, sotto le insistenze (come al solito bellamente ignorate) dei dottori della base. I due si trascinano insieme all'uscita nei corridoi, quando vengono raggiunti da Sayaka e Grace.
La prima guarda Koji, un po' preoccupata. "Se hai bisogno di parlare... di... di qualunque cosa..."
"Non è successo nulla. Nulla di cui parlare", ribatte in fretta il pilota di Zeta. Grace prende a braccetto Sanshiro, decisamente affatto contento.
"Sei stato un eroe", gli dice. Gli dà un bacio.
Il pilota di Gaiking, stizzito dal comportamento perennemente immaturo e capriccioso della ragazza, si fa indietro e le ribatte aspramente che i rapporti tra loro sono chiusi, che non sono obbligati a starsi simpatici e che non vuole più vederla.
Grace lo guarda, senza dire nulla. Poi con un moto di stizza, prende sottobraccio Koji, già a braccetto con Sayaka. Il pilota di Zeta viene strattonato da una parte e dall'altra dalle due ragazze, urlando di dolore, avendo ancora diverse fratture.

Senza commentare e decisamente solo, si mette in contatto con Sakon sul Drago Spaziale, chiedendogli come vanno le cose.
"Bene", risponde Sakon, con un tono incolore.
"Cioè?"
"Qualche complicazione. Non preoccuparti. Ne parleremo quando starai bene"
Sanshiro insiste. Finchè la verità non viene a galla, ed è una terribile verità.
Daimoni non ce l'ha fatta. E' morto.
Con un tuffo al cuore, Sanshiro si sente solo, sempre più solo. Nessuno che lo aiuti. Nessuno che lo ascolti. Nessuno.

Yumi, di colpo, riunisce tutti i piloti nella Sala di Controllo, d'urgenza.
Non sono molti, quelli che rispondono all'appello. Benché non ci siano state perdite tra i piloti, molti stanno ancora scontando il duro prezzo della più difficile battaglia mai combattuta dall'Armata Mazinger finora.
Yumi non dice nulla, limitandosi a stare davanti allo schermo.
E, sullo schermo, seduto su un trono di pietra con la faccia coperta dall'elmo, Daisuke.



La reazione dei piloti è immediatamente estrema. In Sanshiro arde ancora il ricordo della madre uccisa e, vedere che il pilota di Grendizer è passato dalla parte dei nemici, agita il suo cuore di una rabbia che non può assolutamente essere placata.
"MALEDETTO IDIOTA! COME HAI OSATO!"
"Lasciate parlare il Principe di Fleed", sibila Koji, caricando il nuovo titolo di Daisuke di un velenoso disprezzo.
La voce di Daisuke è calma, ancora pervasa da quella vena di follia che lo ha scosso durante il combattimento.
"Io sono Duke Fleed. E' questo, ciò che sono sempre stato. Questo, ciò che avrei sempre dovuto essere. Questo elmo che porto, è il simbolo della reggenza sul mio popolo, benché me ne sia accorto troppo tardi"
"Facci vedere Hikaru!", ringhia di nuovo Maria, alla cui richiesta fanno ben presto eco Koji e Hiroshi.
"Ogni cosa a suo tempo. Hikaru sta bene"
"Sei passato dalla parte di Mikeros", dice con fermezza Tetsuya.
"Il mio popolo non è del tutto appartenente a Mikeros. E nemmeno io sono un umano"
"Ti sbagli, figliolo", interviene Umon. Nello stupore di tutti, ripete ciò che ha detto a Maria: che Grendizer non sarebbe adatto a un balzo spaziale di proporzioni così grandi.
"Io credo che tu sia un terrestre. Torna con noi, sei ancora in tempo", dice, anche s emolti piloti dell'Armata non sembrerebbero pensarla allo stesso modo.
"Una guerra molto difficile si profila all'orizzonte - dice Duke Fleed, ignorandolo - ed è la guerra contro i Vegan. Stiamo sottovalutando il problema. Solo unendo le nostre forze potremo reggere l'urto delle cose che verranno... da soli non possiamo fare niente"
Resta in silenzio per qualche attimo. Poi ripete le parole che la Regian Himika rivolse tempo addietro al Generale Nero.
"Vega verrà"
"Vega è qua", risponde a denti stretti.
"Tra un mese - riprende Duke Fleed - saremo anche noi alle pianure del Kanto. Combatteremo anche noi contro il Generale Nero, se questo porterà a collaborare Fleed e l'Armata"
"NO! - ruggisce Hiroshi - la sfida del Generale Nero è stata rivolta all'Armata Mazinger, e tu non ne fai più parte!"
"Facci vedere Hikaru!", insistono di nuovo i piloti.
Con un cenno, Duke Fleed allontana due soldati Haniwa, che tornano poco dopo scortando uan donna.
E' una donna in lacrime, scossa da tremori, gli occhi completamente allucinati mentre si guarda intorno.
Koji sta per un momento in silenzio. "Se verrai anche tu, quando avremo sconfitto il Generale Nero, tu sarai solo il prossimo nemico da combattere".
La sfida rimane nell'aria, accolta in un modo o nell'altro dagli altri piloti.
Il collegamento si interrompe.

L'atmosfera si scalda immediatamente. I piloti chiedono a Yumi che cosa intenda fare, e lo scienziato afferma che è sua intenzione accettare la sfida del Generale Nero. La Fortezza delle Scienze e il Drago Spaziale rimarranno a Berlino per qualche tempo, in modo da riparare i danni subiti nell'ultima battaglia e sostenere l'urto del più massiccio combattimento che l'Armata si troverà a sostenere.



Sanshiro chiede a Koji che venga reinserita la testata nucleare sul Gaiking, in modo da autodistruggersi sul Generale Nero, nel caso in cui le cose vadano male, ottenendo un secco rifiuto dal pilota di Zeta.
Koji sostiene infatti che - benché Sanshiro sia libero di tentare una manovra suicida per eliminare o danneggiare il Generale - Gaiking deve rimanere in condizioni di poter essere riparato e recuperato.
"Nessuno potrebbe pilotare il Gaiking, all'infuori di me", obbietta Sanshiro.
Quando Koji mette in dubbio quest'ultima affermazione, l'atmosfera si scalda decisamente. E diventa ancora più rovente quando Sanshiro dice che mai e poi mai vorrà Grendizer al fianco dell'Armata Mazinger, durante il combattimento nel Kanto.
"Non combatterà con noi. Saremo su due fronti differenti con un unico obbiettivo. Se tu cadrai io ti aiuterò... se lo farà lui, lo lasceremo morire". Questa è quanto cercano di fargli capire Maria e Hiroshi, più o meno pacificamente.
Koji, invece è molto più duro, affermando che se si è alleato con dei collaborazionisti che portavano carichi di esseri umani ai mostri di Mikeros, può anche sopportare la presenza di Daisuke in battaglia.
La discussione infiamma i due piloti che rischiano di venire alle mani.
Tutti i tentativi di far capire a Koji che sul Drago Spaziale si sono sentiti costretti a fare quello che stavano facendo, si infrangono sul muro che crea il pilota di Zeta. Il quale, ormai, ha solo voglia di chiudere la guerra, esasperato com'è dai suoi orrori.
"Se non avessi voluto farla finita, con tutto questo, non avrei coperto mio padre quando si è andato a suicidare contro Demonica!"
"Beh, continua a piangerci, allora! Anche mia madre è sttaa fatta a pezzi dal Generale Nero, sotto i miei occhi" è la sprezzante risposta di Sanshiro.
"Io non piango. Non ho pianto nemmeno quando mio padre è morto. Sei il bambino che si lagna solo perchè Grace non lo degna di uno sguardo"
"Certo... come no, hai ragione tu"
Uno sputo colpisce il volto di Sanshiro.
"Non vali nulla. Non sei mai valso nulla"
Il pilota del Gaiking freme di rabbia. Poi, per non far degenerare ulteriormente la situazione, si volta e abbandona la sala, senza dire nulla.
Yumi guarda Koji senza dire nulla.
"E lei - rincara la dose Koji - la pianti di non prendere mai posizione su nulla. Su NULLA! Alla fine saono solo io quello che dice le cose come stanno, a costo di farsi odiare"
"Io sto solo cercando di non alimentare tensioni prima dello scontro col Generale Nero..."
"Certo. Come è sempre stato. Non ha mai avuto nemmeno lo stomaco di dire le cose a sua figlia, anche quando dava prova di immaturità completa"
"Non è sempre stata l'unica, ad averne dato prova"
"Ma toccava sempre a ME, poi, risolvere la situazione, mentre lei NON HA MAI FATTO NULLA"

Furioso, Koji esce dalla Sala, nel corridoio buio che porta alle cabine.

Nel dubbio, nell'incertezza verso il domani, si chiude la seconda serie di Dei o Demoni.

11 commenti:

Generale Nero ha detto...

non sono sicuro che akcune immagini non siano già state usate... nel caso, segnalatemelo..
Tetsuya, ho bisogno della tua foto con Jun!!

Anonimo ha detto...

......... non se aspettare con ansia la prossima serie... o averne paura...

Anonimo ha detto...

preciso che il grendizer si è fatto picchiare selvaggiamente dal great mazinger per questioni puramente sceniche, sia ben chiaro...

Anonimo ha detto...

...sceniche?...
...SCENICHE?...
...fino a quando bavetta si ostinerà a fare Goku sopra il suo piatto giallo, le prenderà sempre...
...tsk...
..."sceniche"...
...tsk...

magus tetsuya

Generale Nero ha detto...

Non è giallo.
e' bianco e rosso.
Per amor di precisione.

Anonimo ha detto...

...azz...
...è vero...
...bè, almeno guadagna qualcosa in dignità...

magus-tetsuya

Anonimo ha detto...

Ahem!! ma la III serie quando inizia? c'è molto da aspettare? a proposito: non potremo mandare nemmeno più i nostri commenti sul blog?

Anonimo ha detto...

Tranquilli è già iniziata.
Appena il nobile generale si decide ad aggiornare.
P.S.
Gli UFO gialli sono bellissimi

Generale Nero ha detto...

e poi certo che potete mandare i commenti! perchè non dovreste o___O?

Anonimo ha detto...

...la mettiamo quell'immagine, generale?...
...allora?...

magus-tsurugi

Anonimo ha detto...

Banda di nevrotici.
Daisuke taci che è meglio...

gli ufo gialli...ommadonna.