giovedì, aprile 12, 2007

36: la solita, vecchia storia




Quando Hiroshi apre gli occhi, l'espressione stupita dei suoi compagni è la prima cosa che vede. Si alza.
All'inizio non capisce cosa stia succedendo: perchè Maria, Sanshiro e Koji lo guardino con un'espressione piena di meraviglia nè perchè Tetsuya aggiunga nel suo sguardo anche una certa strana cupezza. Poi, alza le mani verso i suoi occhi e anche la sua faccia resta per un momento impietrita.
Pelle, sulle sue dita d'acciaio.
Pelle.
"Sono... sono tornato normale?"
Mentre Sanshiro annuisce, Hiroshi si specchia nella lucida superficie del Great Mazinger in riparazione.
"Sono di nuovo Hiroshi Shiba", mormora con un filo di voce.
Tutti trattengono il fiato.


"Grazie", mormora Hiroshi. All'inizio, è difficile capire a chi si riferisca.


Poi lo ripete. "Grazie". Al bambino che gli ha regalato la lumaca, ai suoi compagni di viaggio, perfino ai mostri che lo circondano.
Nessuno sa come commentare. Koji è l'unico con la faccia tosta di stringere una spalla dell'amico: l'acciaio è ancora sotto la pelle, inscalfibile, infrangibile, ancora inumano come lo era un tempo.
"Non sei tornato normale", gli dice a voce bassa, dopo un attimo di esitazione.
"Non importa - mormora Hiroshi - Non importa. Almeno posso sembrarlo". I suoi capelli crescono a vista d'occhio, mentre parla.


Hiroshi scuote la testa.
"Fa lo stesso. Fa lo stesso... è..."
Si zittisce sentendo qualcosa, sulle guance e poi sulle labbra, che non solcava il suo viso da tempo.
Lacrime.
Tetsuya non commenta. Non che non sia felice per quello che è capitato a Hiroshi ma, in cuor suo, si fa strada inesorabilmente un dubbio.
Quello che stanno vivendo è un probabile futuro o un ineluttabile destino? In disparte, bisognoso di risposte, sale sul Brain Condor.
Un'unica comunicazione, diretta alla Torre.
"Go Ichimonji, se sei in ascolto... ho bisogno di parlare con te"


Correndo per tutta Fleed, Hiroshi stringe in abbracci improvvisi e stretti ogni abitante che abbia una forma vagamente umanoide. Sente il sudore, le lacrime, il piegarsi dei muscoli del volto in un sorriso. Non importa se, ancora, sotto la sua pelle, l'acciaio delle nanomacchine attende solo il momento di tornare in superficie. Non importa se, in fin dei conti, non è tornato un essere umano oltre quest'apparenza. Per quanto piccolo possa sembrare, questo traguardo è uno dei più felici da anni.





Mentre Hiroshi riassapora tutte quelle sensazioni che la sua natura di cyborg gli ha negato per tutto questo tempo, Koji va a parlare con Duke Fleed.
"Ti sei preso abbastanza tempo per pensarci?", chiede il pilota di Zeta, entrato nella vuota sala del trono.
Duke Fleed alza lo sguardo verso di lui. "Sì... l'ho fatto"

Per un momento, Koji è sicuro che la risposta che seguirà sarà assolutamente negativa. Poi, Duke parla di nuovo. "Abbiamo entrambi un nemico tremendo. Ma l'Imperatore delle Tenebre può rivelarsi qualcosa di ancora peggiore, rispetto a Mazinkaiser. Fleed e l'Armata Getter combatteranno insieme, finchè Mazinkaiser non cadrà. Ma se Hayato Jin vuole impadronirsi dell'energia dell'Imperatore, la nostra alleanza finirà un momento dopo"

Koji annuisce. Un'espressione molto più rilassata compare sul suo volto. "E' ragionevole".
Poi, con lo stesso tono scanzonato con cui si rivolgeva al pilota di Grendizer, quando ancora era solo Daisuke Umon, aggiunge: "Dì un po'... sei poi diventato capace di pilotare quel tuo robot?"
Per un momento, dietro il suo impenetrabile elmo, Duke Fleed sembra avere un'aria divertita. "Spero di aver fatto qualche progresso".
E' un breve istante in cui i due sembrano essere tornati ai tempi della Fortezza delle Scienze, con i battibecchi e le sfide al simulatore. Con un sorriso appena accennato, Koji esce dalla grotta, lasciando posto a Maria, anche lei giunta a parlare con Duke.



"Sono pronta. Sono pronta per parlare con Rigarn"
Duke annuisce. "Stai attenta a ciò che dirà"
"Pensi che possa mentirmi?"
"No - mormora a voce sempre più bassa il monarca di Fleed - temo che userà la verità per ferirti e per confonderti. Per quanto ora sia sotto la mia bandiera, non ha mai dimenticato le perdite che ha subìto durante la guerra. Nessuna creatura di Mikeros l'ha mai fatto"
Maria resta in silenzio per qualche istante. Qualche istante in cui quasi cerca lo sguardo di Duke, un essere in cui si rispecchia per metà.
"Starò in guardia, non preoccuparti"
Lontano, all'uscita della grotta che fa da sala del trono a Duke, la telepate scorge Flora, che attende con impazienza. Quando Maria le passa vicino, scatta sull'attenti, pronta a scortarla, con una certa sorpresa da parte di quest'ultima.
Flora fa cenno di seguirla.

In quel momento, poco lontano, il comunicatore di Koji segnala un'emergenza.
"Professor Umon, che succede?"
"Koji... siamo sotto attacco!"
"L'Armata di Mazinkaiser?"
"No... non sembrano loro... siamo in pericolo!"
"Arriviamo subito, resistete!"
Koji dirama l'avviso a tutti i suoi compagni.

Nel sentire al comunicatore la chiamata alle armi, Hiroshi è colto da un brivido.

Se non fosse più in grado di ritrasformarsi? O, peggio, se una volta riuscito non potesse più tornare a questa parvenza di umanità? Varrebbe la pena sacrificare per sempre la sua utilità in battaglia per tenersi stretta qualcosa di simile a una vita comune? Che la sua esistenza non possa comunque essere normale, sprofondata com'è in un truce futuro che non gli appartiene, è al momento solo un dettaglio. La pelle sulle sue mani è una promessa molto più forte di ogni altra.




Chiude gli occhi. Si concentra. Unisce i pugni.
Una profonda scarica di energia elettromagnetica forma un piccolo cratere attorno a lui. Quando, però, Hiroshi si porta le mani al volto, nulla è cambiato: non è riuscito a ritornare alla sua forma di cyborg.
Poco lontano da lui, gli altri piloti risalgono sui loro robot, pronti a partire.
"Non riesco a ritrasformarmi". La voce di Hiroshi, al comunicatore, è piena di panico.
"Aspetta - dice Koji - conosco un modo infallibile".
Senza lasciargli il tempo di dire nulla, Mazinger Zeta afferra Hiroshi tra le sue enormi dita. Poi, a tradimento, lo lancia in aria a parecchi metri dal suolo. Lo spavento improvviso fa urlare Hiroshi a squarciagola, sicuro che da lì a poco andrà a sfracellarsi. In preda al panico, unisce i pugni mentre la pelle formicola per l'affiorare dell'acciaio dei nanoidi.
Quando cade a terra, Hiroshi ha di nuovo la sua vecchia forma di cyborg.
Alza lo sguardo verso Mazinger.
"Sei impazzito? E se non fossi riuscito a trasformarmi?"
"Per chi mi hai preso? Ti avrei afferrato al volo, ovvio! Muoviti coi componenti, al villaggio sono nei guai!"
Mentre Hiroshi si trasforma completamente in Jeeg, Koji apre un'altra comunicazione.
"Dais... Duke. Vieni anche tu!"
"Te l'ho già detto. Siamo alleati solo per quanto riguarda Mazinkaiser e l'Imperatore delle Tenebre"
"DANNAZIONE, DAISUKE! E' TUO PADRE!"
"... non lo è mai stato", replica l'altro, chiudendo bruscamente la conversazione.
Koji scuote la testa, amareggiato. Tutta l'umanità che sembrava venuta a galla un istante prima, ora è improvvisamente ridotta in cenere.
Mazinger Z, Jeeg, Minerva X e Gaiking decollano e si dirigono verso il piccolo villaggio ai piedi del Monte Daisetsu, dove sopravvivono le braci dell'esercito di partigiani.



Per quanto le parole di Umon ("Non sembrano dell'Armata di Mazinkaiser") insospettiscano molti di loro, credono di essere pronti a tutto.
Non a quello che si trovano davanti, una volta arrivati, però.
Il Drago Spaziale, insieme ad altre due corazzate che ne riproducono il macabro stile scheletrico: una aerea, raffigurante un falco, e una terrestre, dalle fattezze di cavallo.
Dalla prima, arriva una comunicazione.
Schwartz.
"Non credevo di rivedere nessuno dei vostri robot"
"Schwartz? Sono Koji Kabuto... quello vero. Ascolta, è una lunga storia..."
"Per me non fa alcuna differenza"
A interrompere la discussione è un furibondo Sanshiro. "Maledetto bastardo? Cos'hai fatto al Drago?"
"... e perchè ti stai preparando a colpire questa gente?", aggiunge a bassa voce Koji.
"Lavoro... nulla di più. Mi pagano bene per catturare queste persone. Cosa vogliano farci, non è affar mio"
"CHI?", ringhia Sanshiro, avvicinandosi progressivamente.


Un sorriso cattivo compare sul volto di Schwartz.
"Segreto professionale, amico mio"
"Schwartz! torna da dove sei venuto. E' l'ultima possibilità", sussurra Koji.
"COSA NE HAI FATTO DEGLI ALTRI?", urla Sanshiro, che non sembra affatto volenteroso di offrire all'americano un'ultima chance.
"Li ho uccisi. Ho ucciso tutti quelli che non reputavo capaci di gestire la situazione"
Un secco tremito di orrore scorre sulle spalle di tutti i piloti.
Gli occhi di Gaiking si accendono di rabbia.
Koji, nel Pilder, stringe i comandi. "Anche... anche Masai?"
"Sì. Anche quell'inetto"
"ERA SOLO UN BAMBINO!"
Il volto di Schwartz si accende ancora di una mostruosa allegria. "Su questo, sono d'accordo con te"
Non importa che ci siano tre corazzate contro di loro, che ognuna di essa vomiti i robot del vecchio esercito di Schwartz, nè che l'ex maggiore sia in netta superiorità numerica. I nostri si lanciano contro di loro, senza la minima esitazione.
Lo stesso Schwartz entra in battaglia con uno strano robot, a metà tra un Gaiking e un Getter G in configurazione Liger.
"LUI E' MIO!", ruggisce Sanshiro, parandoglisi davanti.
Koji si lancia verso una delle due corazzate, quella aerea.

"Proprio come la prima volta - commenta divertito Hiroshi - Maria, ho bisogno di una mano per entrare dentro il Drago Spaziale!"
Minerva afferra saldamente Jeeg per le braccia, scaraventandolo di peso contro l'hangar del Drago Spaziale. Poi, l'arpia robotica compie una spericolata virata e, urlando, si lancia verso la corazzata terrestre.

La terra trema con violenza.

I nostri hanno appena il tempo di accorgersi delle crepe che si disegnano sul suolo prima di spaccarsi, quando Yamata No Orochi esce allo scoperto.
"SHOOT IN! DIZER, GO!"
Grendizer, sparato fuori dallo Spacer, si lancia sulla stessa corazzata presa di mira da Minerva.
Nelle baracche sotto il teatro dello scontro, nel villaggio occupato dagli scienziati e dai guerriglieri superstiti, il dottor Umon assiste alla scena con un groppo al cuore.
"Daisuke..."



Mentre i mostri Haniwa di Fleed sembrano riequilibrare il numero dei due schieramenti, Sanshiro e Schwartz si affrontano.
"Credi di sconfiggermi con quella squallida imitazione?", ghigna Sanshiro, pregustando tutta la ferocia dello scontro.
"Questo è il Raiking, ragazzo. L'ultima cosa che vedrai"
"Ne dubito. Noi siamo il Gaiking. E ora preparati a morire"


Il corpo di Gaiking si inarca all'indietro. Gli occhi dello spettrale volto da drago, che ha sul petto, si contorce in una smorfia di rabbia e risucchia tutta l'atmosfera di morte e la brama di sangue riflessa negli occhi degli altri robot. Il corpo sprigiona una fiamma cupa, fin troppo simile a quella invocata dai mostruosi Generali di Mikeros.
A vedere gli occhi lucidi di follia dello spaventoso robot di Sanshiro, anche i suoi compagni, per un istante perdono improvvisamente il controllo, attaccando i nemici come bestie impazzite.
"SOUTHERN CROSS!!", ruggisce Tsuwabuki, in piena simbiosi con il suo robot.
Raiking reagisce estraendo dalla sua stessa corazza una falce di energia.
"A NOI DUE!"



Jeeg alza con rabbia i pugni al cielo, scatenando il suo terribile potere elettromagnetico e facendo andare in tilt parte della strumentazione di controllo del Drago Spaziale. Un robot dell'Armata di Schwartz, dall'ombra, apre il fuoco contro di lui, ma Jeeg è fin troppo pronto di riflessi per subire il suo attacco.
Nel buio, la figura ricurva e possente del demonio d'acciaio avanza tra le luci impazzite d'allarme dell'hangar.


"SCRANDER CUTTER!"
Le robuste ali dello Scrander di Mazinger Z squarciano la corazzata in solchi via via sempre più profondi. Un fuoco incrociato di missili colpisce il robot di Koji alle spalle, ma molti di essi rimbalzano inesorabilmente sulla sua Lega Z.
La morte di Masai non concede la minima possibilità di perdono, nel cuore di kabuto. Alternando i voli radenti contro la corazzata alla furia del suo Breast Fire, gli occhi del pilota riflettono perfettamente il fuoco scatenato dallo stesso robot.
"BREAST INFERNO!"
Evitando i nugoli di missili che le vengono sparati contro, Minerva X rivolge la sua rabbia distruttrice all'altra nave, fondendone una parte di fiancata.
"DOUBLE HARKEN!". In piedi sulla parte superiore della stessa nave, Grendizer ne squarcia la superficie con la sua alabarda.



Ma a dominare i cieli è lo scontro tra Gaiking e Raiking. L'Hydroblazer di uno si infrange sullo Zektor Beam dell'altro. Il robot di Sanshiro vola contro il suo avversario, dando inizio a un serrato scontro corpo a corpo. La potenza dello Zektor Beam ricaccia all'indietro Gaiking, mentre un secco colpo della falce energetica manda in pezzi la Southern Cross.


Una comunicazione si accende sullo schermo di Sanshiro.
"San...zzz....non...."
Un'ombra familiare appare sullo schermo. Sanshiro esita solo un istante. L'interferenza provocata dai poteri magnetici di Jeeg non gli permette di capire chi stia cercando di mettersi in contatto con lui.
Raiking e Gaiking si fronteggiano, per qualche istante prima di scagliarsi l'uno addosso all'altro.




Intanto, Mazinger Z, con il Breast Fire, infligge un colpo mortale alla nave che sta affrontando. Benché ferito dal fuoco incessante degli Hydroblazer delle due corazzate, Koji osserva con soddisfazione una cappa di fumo nero uscire dalla nave mentre, col motore in avaria, perde quota e va a schiantarsi per terra.
Jeeg, intanto, ha ormai ridotto alla più totale impotenzail robot che stava affrontando nell'hangar del Drago. Proprio quando l'avversario è giunto al limite, Hiroshi cessa di attaccare.
"Arrenditi e avrai salva la vita"
Il soldato di Schwartz non se lo fa ripetere, scappando dalla nave. Solo allora, voltandosi nel buio, Jeeg nota un altro robot osservarlo e poi saltare via verso di lui. Sentendosi in pericolo e ancora inebriato dalla battaglia, Jeeg spara un Double Knuckle Bomber verso di lui, colpendolo.
Il robot avversario, dalle fattezze di una lince con un occhio solo, si volta verso di lui.
"Ringrazia che ho di meglio da fare", dice il pilota al suo interno. Poi, nello stupore di Hiroshi, si lancia contro la corazzata rimasta, quella attaccata da Maria e Duke.



Intanto Minerva sale vertiginosamente di quota, accumulando energia elettrica negli artigli e nelle antenne.
"THUNDER BREAKER!!"
Contemporaneamente, le corna di Grendizer si sbiancano e si fanno incandescenti.
"SPACE THUNDER!"
Il cielo si sbianca e si spacca per il fragore di due fulmini si abbattono con uno schianto sulla nave nemica.

"Siamo dalla vostra parte! Non vogliamo attaccarvi!"
La disperata comunicazione che arriva dal Drago Spaziale, stavolta, non è interrotta dalle cariche di disturbo di Jeeg. Sanshiro non fa fatica a riconoscere chi sta parlando benchè sia molto cambiato: i capelli sono decisamente più corti, gli occhiali rettangolari e a lente gialla. Un pesante cappotto rosso è aperto sul torso nudo.
"Sakon"
"Sanshiro? Sei veramente tu? Io... io credevo che tu..."
"Sono ancora vivo, non preoccuparti. Parleremo di questa storia con più calma"

A dimostrare le proprie buone intenzioni, il Drago scarica una serie di missili contro la corazzata rimasta. Il danno provocato da quest'ultimo attacco, insieme a un ulteriore inferto da Mazinger e dal robot pantera, manda definitivamente in avaria la nave avversaria.

"Sei rimasto solo", ghigna Sanshiro verso Schwartz.
Il Raiking stringe le fauci della sua seconda faccia sul petto contro il Gaiking. Quest'ultimo, a sua volta, ricambia la cortesia in un tremendo Killer Bite.
I due lottatori sono stretti in un abbraccio di odio primitivo, con le zanne che penetrano inesorabilmente nella corazza dell'altro e gli occhi iniettati di un furore ormai disumano. E' la bravura di Sanshiro a sbloccare l'empasse, liberandosi e piantando le corna nel robot di Schwartz.
"DEADLY THUNDER!!!"
La scarica elettrica fa irrigidire il corpo del Raiking fino a devastarlo completamente.
Il maggiore si spegne in un urlo in cui, selvaggio e indomabile, sopravvive tutto il suo odio.

Tutto si fa silenzioso.

"Scendete dai robot con le mani in alto!"
Quello che lascia tutti sgomenti è il tono di Koji: un tono che non fa la minima differenza tra i soldati di Schwartz e quelli del Drago. Soprattutto, quando il pilota di Zeta dichiara che - da questo momento - tutte e tre le corazzate e i robot custoditi dentro custoditi sono sequestrate dai Mazinger, i suoi stessi compagni hanno reazioni contrastanti.


Hiroshi si schiera subito dalla parte di Koji. Quando il pilota della pantera robotica (un ragazzo piuttosto giovane, con un occhio bendato e un look decisamente vistoso) dice a gran voce che non intende dare il suo robot a nessuno, Jeeg lo minaccia calando l'enorme piede su di lui per calpestarlo.
Il ragazzo non fa una piega.
"Sei coraggioso... ti credi un grand'uomo, vero?", lo schernisce Hiroshi.
"Lo sono - ammette tranquillamente l'altro - e non dovrete distruggerlo, il mio robot, per metterci sopra le mani"
"Nessun problema", dice Koji, staccando la testa della Pantera.
La freddezza del ragazzo viene infranta in pochi attimi. Furioso, si volta verso Sakon. "Io me ne vado"
"Fai pure, per noi non fa molta differenza", ghigna Hiroshi.


Sakon guarda Zeta con occhi pieni d'odio. "E' la solita vecchia storia, no? Vi abbiamo aiutati, che diritto avete di comportarvi da fascisti con noi?"
Koji replica immediatamente. "E voi? Non ci stavate attaccando insieme al vostro amichetto, Schwartz?"
"Non è nostro amico. Ha preso il Drago con la forza. Siamo stati costretti a obbedirgli e cedergli il Drago"
"Ma guarda... e perché?"
"Perché, sconfitto Mikeros, lui ha preso i nostri cari in ostaggio, esattamente come il Generale Nero prima di lui"
"... ma guarda. E state dalla parte di chi?"
"Di nessuna. Lavoravamo per entrambi gli schieramenti, senza differenza"
Koji, a stento, trattiene la rabbia.




"La solita vecchia storia, vero? Abbassate la cresta davanti a chiunque. Spiegami perché dovremmo darvi fiducia una volta ancora... per abbattervi la terza volta?"
Ora è Sakon a perdere la pazienza. Cambiato nell'aspetto, lo è anche nel modo decisamente più aggressivo di porsi.
"Cos'è, ci stai chiedendo di scegliere? Immolare altra gente per la grande causa di Mazinger? Abbiamo combattuto con voi, adesso, te ne sei accorto?"
"Solo perché avete riconosciuto Sanshiro, scommetto"
Di fianco a lui, è proprio Sanshiro a interrompere le parole di Koji.
"Quindi cosa vuoi fargli? Li ammazzi preventivamente?"
"Guarda che eravate voi a non badare a spese sulle vite dei civili, quando scodinzolavate dietro i Generali di Mikeros", ringhia Koji, completamente fuori di sé.
Perfino il Gaiking stesso pare irrigidirsi, non solo il suo pilota. "Perfettamente uguale a come sarai nel futuro, vero Kabuto? Un perfetto nazista"
"Nazista io? Questi sono nostri nemici, si sono SEMPRE comportati come tali e SEMPRE lo faranno. E noi cosa dovremmo fare? dar loro una sculacciata e mandarli a casa?"
"Non possiamo nemmeno comportarci come quelli che stiamo combattendo", obbietta Maria, osservando dubbiosa la scena: entrare in una moralità umana, dopo i lunghi anni di prigionia nell'Area 51, le riesce estremamente difficile.
"Ma siete impazziti tutti?", ruggisce Koji.
"Tu sei un pazzo. Un pazzo prepotente e pericoloso", sibila Sakon.
"STA' ZITTO! Solo per quello che ha fatto la tua banda di collaborazionisti, dovreste essere processati qui e adesso!"
"Davvero? Non conta niente aver sacrificato le nostre vite e quelle di coloro che amavamo per voi, vero? Ho visto morire tutti i miei amici! Tutti! E sempre per colpa vostra e di questa guerra... e ora? rinfacciare le nostre colpe è l'unica cosa che sei in grado di fare?"
"Sacrificare le vostre vite era il minimo che potevate fare per riscattarvi", replica gelido Koji.
Sanshiro sposta lo sguardo verso Grendizer. Non sentire nessun commento di Daisuke, sempre in conflitto con qualunque presa di posizione bellicosa, riesce difficile.




"Risolvete in fretta le vostre diatribe. Abbiamo cose più importanti a cui badare" è il secco parere di Duke Fleed.
Flora fa un sorriso crudele. "Perché lasciarli in vita, se ritenete possano essere dei nemici?", sentenzia facendo spostare verso il gruppo di prigionieri il proprio robot, e attendendo dal suo principe un ordine per ucciderli.
Duke Fleed resta in silenzio a guardare gli altri discutere.
"Con tre corazzate - continua Koji - potremmo entrare molto più tranquillamente in guerra contro Mazinkaiser. Se volete ridargliele, rischiamo di trovarcele contro... professore, dica qualcosa!"
Umon guarda sconsolato il gruppo di prigionieri. "Per quanto capisca le tue posizioni, Koji, non posso condividerle. Non voglio che le cose si risolvano con questi mezzi"
"Come al solito, fa fatica a prendere una posizione", replica il pilota di Zeta, amareggiato.
"Non è vero. Una posizione l'ho presa... Koji, tu non puoi saperlo, ma tutto questo intero futuro è nato così. E' nato da posizioni inizialmente sensate"
"Allora facciamo come volete voi - sbotta Koji, esasperato - ma che stiamo combattendo a fare?"
"Forse sei veramente tu il peggior pericolo che l'umanità deve affrontare, Kabuto", sorride cupamente Sanshiro, sul suo robot.
"Ah, ma non leccavi i piedi di Hardias fino all'altro giorno? O erano direttamente quelli del Generale Nero?"
"Comodo cambiare discorso, vero?"
Jeeg incrocia le braccia. "Io sono con te, Koji"
"Anche io", sibila Flora.
Uno sbuffo secco dal casco, fa capire che Duke Fleed è totalmente indifferente alla situazione.
"Dovremmo evitare che si allontanino, se non vogliamo che comunichino la nostra posizione a qualcuno", dice Maria con voce asciutta, ancora confusa sul da farsi.
"Per chi lavoravate?", chiede Hiroshi a Sakon.
Per quanto il capitano del Drago resti sempre con la voce compressa dalla rabbia, risponde. "Solo Schwartz prendeva gli incarichi... a noi non era concesso conoscere nulla"

Sul monitor di Zeta compare l'immagine di Hayato.
"Kabuto, situazione? sono riuscito a trovare solo ora una rotta sicura. Adesso possiamo raggiungervi con la Kujira e scortarvi fino alla Torre"
"L'emergenza è rientrata - replica cupo Koji - portiamo prigionieri e mezzi nuovi"
Mentre una delle tre corazzate (quella dalla forma di falco) viene abbandonata momentaneamente, quella terrestre e il Drago Spaziale partono, occupate dai membri della vecchia Armata Mazinger.
Jeeg prende dal Raiking Schwart, per interrogarlo. Il militare, però, non può più dare risposte, rimasto ucciso nel combattimento.
Gaiking strappa il cadavere dalle mani del robot magnetico.
Con una fredda, lucida rabbia, infierisce sul cadavere carbonizzandolo con gli Eye's Beam.

Duke Fleed da ordine di caricare gli equipaggi su Yamata No Orochi. La vecchia Armata e le forze di Fleed vanno per trattare col comandante Jin; anche Maria si riunisce al gruppo, recuperati i soldati che erano caduti distante o si erano allontanati di loro spontanea volontà dal campo di battaglia.
Con l'Armata Getter, l'equipaggio del Drago non può certo sperare in un trattamento migliore: ancora sconvolto per la breve permanenza nella mostruosa fortezza-drago di Duke, il gruppo viene circondato e preso prigioniero dai soldati di Hayato. L'ultimo sguardo di Sakon, prima di essere portato via, è pieno di odio verso Koji e i suoi compagni. Anche Kabuto guarda la scena piuttosto turbato: non era sua intenzione far sì che quelli del Drago perdessero la propria libertà, solo metterli in condizione di non nuocere ancora.


Ma presto, l'attenzione si sposta su Hayato e sul modo in cui vengono presi in custodia (con metodi molto più gentili) i guerriglieri del fronte anti Mazinkaiser. Hayato e Shikishima osservano con grande attenzione l'uomo coperto di bende, unico rimasto tra i capi dei partigiani e ancora senza memoria.
Jin si rivolge a Koji con un sorriso soddisfatto. "Ti ringraziamo per averci riportato il nostro miglior pilota, Ryoma Nagare"
"Ah sì? - replica Kabuto - Spero che sia un prezzo sufficiente allora per riavere Morimori. Altrimenti Nagare resta con noi"
Sul volto di Hayato il sorriso si allarga, facendosi appena più sinistro.
"E' un prezzo ragionevole", concorda, dando ordine per la scarcerazione immediata del dottore.
Vedendo arrivare i soldati, la prima reazione del confuso Ryoma è di assalirli. Poi, guardandoli come se in effetti li riconoscesse, si ferma, con il pugno sospeso l'aria incerta sul da farsi.
L'aria di qualcuno che stia cercando disperatamente di ricordare.

Il ritorno di Morimori è di tutt'altro genere.
Per quanto la ferita faccia ancora male, corre con un enorme sorriso verso Sewashi e Nossori, abbracciandoli. Abbraccia anche Koji, ringraziandolo per averlo tirato fuori da quella situazione e, per un momento, nel cuore del pilota di Zeta c'è la stessa serenità che aveva nelle sue scelte, ai tempi della guerra con Hell.

Infine, Hayato e Duke Fleed (sempre scortato dalla sprezzante Flora) vengono presentati.
I due si lanciano un'occhiata gelida ed estremamente eloquente al tempo stesso: non si piacciono, una profonda diffidenza scorre al solo vedersi. Quest'unico, breve incontro porta la promessa di una tacita dichiarazione di guerra, che si concretizzerà un istante dopo la caduta di Mazinkaiser.
Hayato porge la mano a Duke, guardandolo freddamente negli occhi.
Duke non ricambia, limitandosi ad annuire.
Senza fare una piega, Hayato si rivolge a Koji.
"Raduna gli altri e rivediamoci alla Torre. E' ora di preparare un consiglio di guerra"

Hayato precede gli altri nella sala tattica della Kujira, chiudendo la porta dietro di sé.
Non accende la luce. Lascia che gli occhi si abituino all'oscurità e si rivolge a uno schermo acceso, unica fonte di illuminazione nella stanza.
"Devo ringraziarti. Finora ci hai fornito informazioni sull'Armata Mazinger e hai permesso che ci spostassimo tranquillamente senza essere disturbati dalle ronde dei Mass Production. Ora, la prima parte del nostro piano ha avuto successo"


Nello schermo, l'immagine di Ryo Asuka si concede un sorriso.

2 commenti:

Anonimo ha detto...

SATANUCCIO MIO!!!!!!

Anonimo ha detto...

Nazistiiiii...suuu Marrrteeee!
Macché Satanuccio tuo, quel piezzeccacca di un sestaluto biondino mi deve pagare molte cose!
Lui e le sue paroline dolci, mavvafff...