giovedì, maggio 19, 2005

05: il giorno in cui liberammo Yoshida

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Alla Fortezza, per Hiroshi è tempo di partire.
Gli viene dato un lungo poncho e un cappello a falde larghe, per nascondere le sue fattezze disumane, oltre a una piccola telecamera da polso in grado di trasmettere tutte le immagini, che la spia trasmetterà direttamente sugli schermi della Fortezza delle Scienze.


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Un lungo viaggio in jeep, scortato dai militari della base, lo porta fino ai dintorni di Yoshida, da cui proseguirà a piedi. Il ragazzo, deciso a completare la sua missione o a morire in essa, scorge quasi subito una camionetta con le insegne dell'esercito giapponese.
Quelli che ne escono fuori, però, hanno divise che nessuna nazione umana ha mai visto. Oltre a un corpetto antiproiettile, i soldati indossano anche un elmo simile al teschio di un demone, che lascia coperta buona parte del loro volto.


Tetsuya, Koji, Daisuke e Maria seguono trepidanti, dai monitor della base, Hiroshi che si nasconde sotto la jeep dei soldati di Mikeros ed entra in quello che è rimasto di Yoshida.



Lo spettacolo della città è terribile: ridotta ormai alla sola zona industriale (piena di fabbriche che lavorano ancora a pieno regime) è circondata da un reticolato di cinta e sorvegliata da torrette di guardia e mostri volanti. Colonne di camion merci entrano ed escono dalla città, dopo opportune ispezioni dei militari di guardia.

Nessuno di loro parla mai. Tutti sanno cosa devono fare, e lo fanno in silenzio assoluto.

Koji, dalla Fortezza commenta che i soldati sono molto simili alle Maschere di Ferro, la milizia di Hell con cui ha avuto a che fare mille e mille volte. Anche Yumi ipotizza che Hell potrebbe aver imparato dalla tecnologia Mikeros, il modo di trattare chirurgicamente le sue truppe.
Intanto, Hiroshi è riuscito furtivamente a sgattaiolare sotto uno dei camion merci e a farsi trasportare dentro la città. Tutt'intorno a lui, poco prima che si fermi, gli ordini secchi urlati dai soldati ai prigionieri. Il rumore di altri camion tutt'intorno. E passi, passi giganteschi che fanno tremare la terra.


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Approfittando di un momento di confusione, Hiroshi sgattaiola fuori nel momento in cui i prigionieri vengono fatti uscire dai camion, riuscendo a confondersi con un gruppo di essi. L'orrore che gli si para innanzi, dopo che insieme agli altri deportati è stato raggruppato in un piazzale poco distante dai camion, è immenso anche per chi ha già visto le fattezze mostruose e deformi dell'Impero di Mikeros. Il gigante che sembra comandare la città è infatti una sorta di drago sormontato da un busto umano. Altre due teste - una da locusta, posta sullo stomaco, e una umana - al posto di una mano - completano il quadro terrificante che si presenta agli occhi del giovane Shiba.
Il mostro dà ordine ai soldati di scortare i prigionieri alle fabbriche. Trattati ormai senza la minima dignità, gli umani vengono portati verso il complesso industriale poco lontano. Incolonnato insieme agli altri, l'attenzione di Hiroshi viene catturata da una bambina.

Per un attimo, sente il sangue ghiacciarsi.
La bambina è Mayumi Shiba, la sorellina che credeva di aver perduto nei terremoti poco precedenti all'avvento di Mikeros.


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Dopo essersi spacciato per un amico di Hiroshi Shiba, il ragazzo si pone l'imperativo di portare viva Mayumi fuori da Yoshida, a ogni costo. Sia lei che una giovane prigioniera che sembra averla presa sotto la sua ala protettrice.

Alla base, i piloti intuiscono in fretta come sia la situazione: pur non sapendo nulla del passato di Hiroshi, l'inquadratura lunghissima sul volto della bambina è esplicativo quanto mille discorsi. Koji, temendo che il cyborg possa mettersi nei guai, chiede a MoriMori di preparare Mazinger Zeta sulla rampa di decollo.


A Yoshida, intanto le truppe Mikeros sistemano i prigionieri in fila, parlando di un'ispezione imminente per selezionare quelli abili dagli altri. Colto dal panico di essere scoperto, Hiroshi si getta in una rocambolesca fuga attraverso i complessi industriali di Yoshida, senza esitare - pur di sopravvivere - a farsi scudo di uno dei prigionieri per proteggersi dagli spari. Hiroshi viene inseguito fino all'interno di una delle fabbriche, dove perde la microcamera in una violenta collutazione con le guardie Mikeros.
Portato davanti al mostruoso sovraintendente di Yoshida, che si presenta come Comandante Humanos, Hiroshi tenta il tutto per tutto in un disperatissimo bluff: si presenta infatti come Kaiser Death, un cyborg creato da Hell e al servizio di Blocken, apostrofato come traditore di Mikeros. Alla domanda di Humanos, sul perchè nessuno ne abbia mai sentito parlare, Hiroshi risponde dicendo che se mai qualcuno avesse conosciuto Kaiser Death non sarebbe sopravvissuto per raccontarlo, essendo stato progettato appunto come cyborg da infiltrazione e spionaggio. Con un sorriso divertito, Humanos fa allontanare Hiroshi, ordinando alle guardie di portarlo al cospetto di un altro che ha conosciuto Hell.

Alla base, i Mazinger, Minerva e Grendizer partono per liberare il loro compagno. Ad attenderli, però, uno stormo di dodici mostri combattenti, simili alle arpie meccaniche di cui era circondato Kerubinos.

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Lo scontro, organizzato apposta per ritardare l'arrivo dell'Armata Mazinger a Yoshida, è terribile: Sotto il numero soverchiante degli artigli nemici, Minerva viene messa fuori uso, mentre Venus Ace sembra riportare serissimi danni.
Mazinger Zeta, primo a metterne fuori combattimento un numero sufficiente da aprirsi la strada, si dirige a gran velocità verso Yoshida, lasciando agli altri il compito di abbattere i mostri rimasti e difendere la Fortezza.


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Nel frattempo, Hiroshi viene portato in un palazzone diroccato, un cumulo di macerie da cui non filtra che un sottile spiraglio di luce. Con crescente nervosismo, fa appena caso a due enormi gru proprio davanti all'edificio e a un enorme numero di prigionieri legati insieme da un complesso sistema di cavi di ferro, quasi una ragnatela.

Una scorta entra dopo un'attesa interminabile. In mezzo alla scorta, passi felpati, felini.
Il Duca Gorgon inizia a camminare intorno al giovane, facendo continui riferimenti ironici al suo presunto passato al servizio di Hell e Blocken.

"Qui nessuno sembra crederti... io sì. E' per questo che ti mostrerò uno spettacolo che Blocken avrebbe apprezzato"

Uscito assieme al mostruoso agente di spionaggio di Mikeros, Hiroshi vede la rete di prigionieri montata sopra al corpo di Humanos, in modo da farne una veste di scudi umani. Come sottolineato da Gorgon, al centro c'è quello che il crudele centauro indica come il pezzo forte della collezione... Mayumi Shiba.

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Mazinger Zeta arriva proprio quando sul quadrante del suo radar (e su quelli della base) fa comparsa un altro oggetto non identificato: un'enorme fortezza volante, che i nostri hanno intravisto solo sugli schermi della base il giorno in cui, inerti, hanno assistito all'invasione dei mostri di Mikeros.

Tetsuya, preparato da tutta la sua vita allo scontro con questi mostri, è l'unico a riconoscerla: è la Fortezza Mikeros, l'ammiraglia dell'esercito degli invasori. Vederla in azione è grave e ben poco rassicurante, tanto che lo stesso Direttore - in una comunicazione privata col pilota del Great - dà ordine di ripiegare.
Tetsuya, certo che Koji e Hiroshi siano in pericolo, procede comunque verso Yoshida insieme a Daisuke, preparandosi al peggio.

Sui quadranti, i piloti del Great Mazinger e di Grendizer guardano con apprensione crescente le bocche della Fortezza aprirsi.

Intanto, per Koji Kabuto, il peggio è già arrivato e consiste in un ghignante Comandante Humanos che lo invita a battersi, prendendosi la responsabilità per le migliaia di innocenti che verranno coinvolti nella loro lotta. Quando il mostro stritola con aria noncurante alcuni dei suoi scudi, Mazinger viene colto dalla rabbia: dopo aver raccolto Hiroshi, con una manata riesce a raccogliere il Duca Gorgon, schiacciandolo tra le mani senza la minima pietà (NdMaster:.... sigh!).
Per tutta risposta, un Humanos sempre più freddo uccide altri ostaggi, attribuendo la loro morte al gesto sconsiderato del sempre più agghiacciato pilota dello Zeta.

A questo punto, i piloti dei tre robot, tutti ora arrivati a Yoshida, capiscono che non è più tempo di tornare indietro. Messo al sicuro Hiroshi (ancora spaventato dalla sorte della sorella) sullo Spacer, si decidono ad affrontare il comandante di Mikeros e gli altri due mostri di supporto inviati dalla Fortezza dei nemici: il mostruoso volatile coi volti umani sul seno (visto la prima volta dalla Fortezza delle Scienze appena riemersa) e una sorta di squalo volante, in grado di sputare potenti getti di acido. Il Great Mazinger combatterà il primo; Grendizer (ancora in piedi sul suo UFO dallo scontro precedente) il secondo, mentre Mazinger Zeta se la vedrà con Humanos.

Il combattimento è durissimo: mentre il Great sembra avere ben pochi problemi col suo avversario, ciò non vale per Grendizer, la cui corazza viene ripetutamente infranta e accartocciata dai ripetuti attacchi dle nemico. Mazinger Zeta riesce a immobilizzare Humanos tenendolo per le braccia, mentre la destra da drago del mostro infierisce aprendo squarci sempre più profondi nel corpo del Gigante d'Acciaio.Non appena riesce a liberarsi dal suo avversario, schiacciando al suolo ciò che ne resta con la forza del suo Atomic Punch, Tetsuya va ad aiutare Koji.

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Il problema più grosso è quello di salvaguardare la vita degli scudi umani sul corpo di Humanos. Alla Fortezza delle Scienze, nessuno sembra troppo sicuro che la morte del mostro di Mikeros non si concluda in un'esplosione che lascerebbe ben poco scampo ai superstiti: Yumi avanza l'ipotesi che l'unica soluzione sia quella di rendere inattivi i quattro cervelli nelle teste del mostro. Mazinger Zeta, con la propulsione e l'affilatezza dei suoi Iron Cutter, riesce a distruggerne una, mentre il Great decapita l'altra con la sua Mazinger Blade.
Koji riesce a sfilare la rete di prigionieri dal corpo di Humanos, che ancora - animato dai suoi due cervelli rimasti e da una furia senza precedenti - vive. Ormai ridotto a un mostruoso gigante mutilato, che si regge in piedi solo grazia alla forza del suo odio, Humanos colpisce il Great sputandogli un getto di fiamma, e per l'ultima volta colpisce Mazinger Zeta con la sua enorme picca da battaglia, privandolo definitivamente di un braccio. Poi, Koji e Tetsuya riescono finalmente ad avere la meglio sul mostro, grazie a una fortunata combinazione di Breast Fire e Breast Burn.

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L'avversario di Grendizer, avendolo messo fuori combattimento, si muove contro il Great Mazinger, che lo uccide con un ultimo, disperato Thunder Break.

E' finita. Pur con i suoi morti, Yoshida è libera.

I nostri eroi non hanno tempo per gioire della loro pur amara vittoria. Il Direttore contatta Tetsuya su un canale esclusivo tra i due, e gli ordina di sterminare i soldati di Mikeros di Yoshida, prima che escano dalla città e diano l'allarme ai quartier generali vicini. All'obiezione di Tetsuya, che considera indegno uccidere degli avversari inermi, la reazione del Direttore è inamovibile. Nell'orrore generale dei suoi compagni, il Great Mazinger inizia a massacrare decine di esseri un tempo umani, in rotta disperata e completamente indifesi.
Tetsuya Tsurugi urla il nome delle armi del Great con una rabbia e un'angoscia che mai avrebbe pensato di provare.

Sradicando le fabbriche, Mazinger Zeta e Grendizer intanto liberano i superstiti. Cercano di non fare troppo caso all'orrore dei macchinari sotto di loro: vere e proprie catene di montaggio per lobotomizzare chirurgicamente grandi gruppi di esseri umani in serie. Hiroshi, libera la ragazza che ha accudito sua sorella per tutto questo tempo, malgrado un primo istante in cui lei - vedendosi davanti un essere dall'aspetto disumano - arretra senza riuscire a trattenere il disgusto. Il nome della ragazza, come Hiroshi viene a imparare nel viaggio verso la Fortezza, è Miwa.

Mazinger Zeta provvede a radere al suolo ciò che resta della città, in preda alla rabbia. Poi, presi e legati due alberi a croce, li pianta sulla piazza in onore dei morti innocenti che hanno versato il sangue nella liberazione.

Koji e Daisuke tornano alla base, esausti. Quando Daisuke urla a Yumi che non c'è la minima vittoria nell'essere responsabili di un massacro uguale a quello provocato dai propri nemici, Koji stacca le comunicazioni, stanchissimo. Trascinandosi fino all'infermeria, fa in tempo a salutare Maria e sussurrarle brava prima di svenire sul suo letto ed essere a sua volta ricoverato.
Anche Daisuke va verso l'infermeria. Non prima di aver abbracciato a lungo Hikaru e Goro. Tutti e tre si dichiarano soddisfatti della vittoria... tutti e tre sanno di star esternando soddisfazione principalmente per esorcizzare quello che davvero è successo.

Hiroshi lascia un biglietto sul lettino di Mayumi, per quando si sveglierà.
Avevo promesso che ti avrei portato fuori di lì. J.
E Jeeg, come spiega ai suoi compagni e ai professori, è il nome con cui dovrà essere chiamato davanti alla piccola.

Yumi va a trovare tutti, per primo. Benchè sappia cosa i piloti hanno passato, ricorda loro che questa è la prima, grande vittoria dell'Armata Mazinger su Mikeros. E che le perdite sarebbero state ben maggiori, senza di loro.

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Tutti discorsi che al momento, Tetsuya non può sentire. Dopo aver gettato il suo casco lontano da lui, sdraiato sull'erba - in una zona imprecisata tra la Build Base e Yoshida - il pilota del Great riflette su molte, molte domande a cui ancora non c'è risposta.

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10 commenti:

Juri ha detto...

Dei o Demoni?

Anonimo ha detto...

ma una fotina del grendizer mai? che master fazioso sei? ^__^

Daisuke

Generale Nero ha detto...

c'è due post fa!!
la mia fede in goldrake non va mai messa in discussione....

Anonimo ha detto...

Questo blog è GENIALE!!! Complimenti al responsabile ;)
Riesci a raccontare le vostre avventure davvero in modo mirabile, è come vedere una puntata del cartone animato!!!
Non chiedo di meglio...

Generale Nero ha detto...

grazie mille emris!
per dei folli nagaiani e patiti di puntate di cartoni robotici, sono i migliori complimenti che potevi farci!
ti assicuro che mi fa un enorme piacere sapere che abbiamo anche "spettatori"... continua a seguirci, e se vuoi interagire commenta pure. Oppure scrivi pure a jack_the_monkey@hotmail.com, che ci si scambia impressioni su robottoni cartoni e affini :)

Tanachvil ha detto...
Questo commento è stato eliminato da un amministratore del blog.
Tanachvil ha detto...

^_____^
Fiiico!
Il nostro primo commento da spettatori!!!
E poi da un Emris come Merlino e come il figliolo di Tanà e Montallegro...
Vabbeh, commento criptico, lo so...

Tanachvil/MariaGrace'Brancodialienatichenonsietealtro'Fleed

Anonimo ha detto...

ebbene si, ho contagaiato la morosa con questi robottoni... un'altra anima persa nel mondo di nagai... emris, non ti perdere! ^_^

Juri ha detto...

allora!!!!!!!!!!!!!!!!1

Anonimo ha detto...

Cioè EMris è la tua ragazza?