La scena, nella mente dei nostri eroi, si ripete tale e quale a come l'hanno veramente vissuta: l'attacco congiunto dei Mazinger, la carcassa di Humanos che esplode.
La colonna di fuoco che si origina dall'esplosione, per un momento, sembra quasi prendere la forma di un volto. Un volto di cui si riconoscono solo gli occhi e un sorriso crudele. Poi, in mezzo alle fiamme, prende corpo la sagoma di un gigantesco guerriero dall'armatura nera. Stringe il pugno, e parla, con una voce che rimbomba nelle menti di tutti quanti.
Non ci sarà più misericordia. Vi ho scelto come miei avversari, e sappiate che questo è l'ultimo, grande onore che potrete vantare nella vostra vita. Morire come nemici del Grande Generale Nero!
Hiroshi lo sente risuonare direttamente nella testa, da sveglio. Nessuno sembra comunque considerarlo altro che un qualunque sogno dettato dalla tensione dopo la battaglia. Arriva la mattina per coloro che hanno vissuto la terribile esperienza di Yoshida.
Per altri, la mattinata è cominciata molto prima. Alle prime luci dell'alba, Tetsuya si alza con l'immagine di qualcosa di luminoso che vola nel suo spazio visivo, verso la fitta macchia di vegetazione poco lontano da dove si è addormentato. Dopo un breve momento di smarrimento, decide di addentrarvisi a sua volta, preparandosi al peggio.
Il bosco è scuro, contorto. I raggi dell'alba sono ancora troppo lontani per dare sicurezza a chi violi le sue profondità. Tetsuya inizia a sentire dei passi, dietro di lui, e si volta per fronteggiare qualunque cosa stia arrivando.
Benchè si sia voltato, i passi continuano a sentirsi dietro di lui. Confuso, il pilota non può fare altro che acquattarsi al tronco di un albero e restare in attesa.
Tetsuya Tsurugi - dice una voce dietro di lui - l'ultimo che ho conosciuto con questo nome è morto in una maniera stupida. Non era abbastanza forte. Tu lo sei?
Tetsuya si volta di scatto. Davanti a lui, nascosta dalle ombre degli alberi, la sagoma di un uomo che supera abbondantemente i due metri di altezza, i cui occhi - l'unica cosa davvero distinguibile nell'oscurità - brillano di una luce sinistra.
- Chi sei?, chiede il pilota del Great Mazinger.
- Ti ho fatto una domanda. Rispondi.
- Forte per cosa?
- Non si è forti per qualcosa. Lo si è e basta.
- Il Great è forte. Io sono stato addestrato.
Il gigante tende un braccio, e un falco luminoso si appoggia su di esso, piantandoci gli artigli.
Poi, senza aggiungere nulla, si volta e si allontana. Tetsuya rimane finchè il sole non inizia a insinuarsi anche nell'oscurità intorno a lui. La sagoma del Great Mazinger, controluce, gli ricorda vagamente il misterioso gigante.
Affidandosi a un gesto istintivo, Tsurugi spara un colpo di pistola al Great, che rimbalza sulla superficie di Superlega NewZeta del colosso. Poi, cercando di scacciare il vago senso di panico, sale sul robot e ritorna alla base.
Alla Fortezza, intanto, gli altri piloti si stanno lentamente riprendendo. Maria si fa raccontare da Koji quello che è successo. Kabuto viene interrotto da Daisuke, che non riesce a non sentirsi responsabile la strage di civili che l'intervento a Yoshida ha provocato. Hiroshi, nel frattempo, si accerta sulle condizioni di Mayumi e Miwa, ancora stazionarie. La sua veglia è totalmente dedicata a loro e a setacciare da cima a fondo gli appunti del padre, per capire quale sia la minaccia che ha portato alla costruzione di Jeeg.
Finora, solo analizzando i componenti del robot considerati prioritari (adatti per volare e per spostarsi sottoterra), il pericolo sembrerebbe riferirsi a quello che si sta vivendo adesso, con Mikeros spuntato fuori dalle profondità del sottosuolo. Che Jeeg sia stato progettato in previsione di questa invasione?
Il ragazzo chiede inoltre che Miwa e Mayumi vengano trasferite nel reparto infermieristico dedicato ai piloti, dove le cure sono più efficienti e più veloci per ovvie ragioni.
Dopo essersi ripreso, Daisuke decide di incontrarsi dopo tanto tempo con suo padre, sul ponte della Fortezza delle Scienze. Soli e faccia a faccia, il ragazzo chiede che il Direttore della base si prenda la responsabilità delle sue decisioni, e di aver ordinato al Great Mazinger di uccidere persone affatto differenti da esseri umani. Umon gli fa notare che questa è una guerra e che il ragionamento del Direttore, per quanto spietato, mira all'interesse di tutti. Daisuke chiede allora che il Direttore almeno si mostri e spieghi le sue motivazioni davanti a tutti. Umon, condividendo la scarsa comprensione per le ragioni che portano il responsabile della base al suo anonimato, ribadisce che per ora i suoi voleri in proposito sono chiari. I due discutono di quanto la guerra imponga decisioni disumane che, per chi non è mai stato abituato alla logica militare, appaiono inaccettabili.
Daisuke dice che Hikaru, Danbei e Goro sono le sole persone per cui combatte. Loro... e il professor Umon stesso. Sono le prime parole d'affetto che il ragazzo pronuncia per il padre adottivo, e l'ufologo ne rimane profondamente commosso. Daisuke, poi, torna nella sua stanza, senza aggiungere altro.
I piloti vengono chiamati poche ore dopo dal dottor Yumi, raggiunti subito da un taciturno e meditabondo Tetsuya.
Portata su una sedia a rotelle da Hiroshi, Maria chiede al pilota di Jeeg se egli ha o meno intenzione di rivelare la sua identità a Mayumi. Si augura che lo faccia prima o poi, ben capendo come ci si senta ad essere soli.
Il punto della situazione nella sala briefing diventa - come ormai di consuetudine - un momento molto teso: Hiroshi afferma che occorre trovare la spia al più presto, e che questa deve avere accesso a informazioni riservate. A Yoshida, infatti, Gorgon gli ha accuratamente mostrato il dolore della piccola Mayumi, come se sapesse del legame di parentela tra i due. L'idea di Hiroshi per stanare il colpevole, è sottoporre al siero della verità ogni sospetto. Tra i primi, tutti coloro che hanno la capacità di carpire telepaticamente informazioni. Ran Asuka, ad esempio, che ha dato prova di padroneggiare poteri simili a quelli di Maria.
Yumi rifiuta categoricamente, dicendo di non voler far sprofondare la Fortezza in un clima di generale paranoia e caccia alle streghe. Chiede invece che - finchè i robot non saranno al massimo della funzionalità - i piloti si impegnino a interrogare i sopravvissuti di Yoshida su ciò che avveniva nelle fabbriche e sulla situazione del Giappone in generale. Daisuke si fa di nuovo portavoce del desiderio di vedere il Direttore faccia a faccia coi piloti, e ancora un reticente Yumi vanifica ogni dubbio che egli si possa mostrare agli altri.
L'insofferenza di Koji verso la situazione, arrivata a fargli quasi maturare l'idea che la spia possa essere il capo della base, lo porta a legarsi significativamente una fascia bianca al braccio in segno di sciopero.
Maria e Daisuke parlano con i superstiti, sempre più ammassati, divisi e smistati verso strutture d'infermeria allestite alla Build Base. Il numero di persone veramente in grado di parlare, si conta letteralmente sulle dita di un mano. Quando Maria si dice felice di vedere che si siano salvati, un vecchio indica il proprio moncherino e scoppia in una risata isterica.
Malgrado l'inizio sconfortante, i due piloti riescono a guadagnarsi la fiducia dei presenti, venendo a imparare alcune cose.
Non tutti gli abitanti di Yoshida sono nativi di quelle parti: molti erano esuli da villaggi o città più lontane nel Giappone. In tutto il paese arrivano voci contrastanti. La zona intorno al Monte Asama sembra essere assolutamente impenetrabile. Tokyo non dà segni di vita. Nella pianura del Kanto, in un piccolo villaggio sorto dopo i terremoti, alcuni affermano esserci streghe, donne con notevoli poteri mentali, di cui si sa molto poco.
I particolari più allucinanti vengono alla luce quando i superstiti parlano di ciò che veniva fatto nelle fabbriche: gli abili messi come soldati o operai per la manutenzione dei mostri combattenti. Gli scartati usati come parti di ricambio organiche per i corpi biomeccanici dell'esercito Mikeros.
La notizia, passata attraverso i comunicatori di tutti i piloti, arriva secca e tagliente. Jun interrompe la sua esercitazione con Tetsuya, bruscamente. Quando in seguito gli chiederà cosa uccidono, quando eliminano un mostro di Mikeros, il pilota del Great Mazinger gli risponderà nulla di diverso da quello che abbiamo sempre ucciso finora.
Solo Hiroshi non sembra eccessivamente scosso dalla notizia. Il pilota di Jeeg deve trovarsi infatti a far fronte a un carico di orrore molto più personale ma più grave: la rivelazione - negli appunti di suo padre - che anche Mayumi è stata sottoposta al Dotaku Project e che, prima o poi diventerà come lui. A pungere l'anima del cyborg, è il sussurro della sorellina nel dormiveglia.
"Hiroshi..."
Koji, nella Sala Controllo, insiste con Yumi perchè lo si faccia parlare col Direttore. Dice di essere l'unico nella squadra di piloti a non averlo ancora incontrato e accampa diritti che, secondo lui, gli spettano come pilota di Mazinger Zeta. Il modo in cui il suo vecchio capo giustifica i continui rifiuti, per il giovane Kabuto non è affatto sufficiente: Yumi si appella infatti alla fiducia che, in anni di guerra contro il Dottor Hell, è nata tra lui e tra chiunque facesse parte del Laboratorio di Ricerche per l'Energia Fotoatomica. La sensazione di essere comandato a bacchetta da qualcuno che non ha mai visto, ha però spinto la frustrazione del pilota a livelli troppo alti. Proprio quando Yumi sembra messo alle corde dall'insistenza di Koji, Daisuke e Maria interrompono la scena, venendo a fare rapporto.
Con una durezza che non gli è mai appartenuta, Yumi ordina a Maria e a Koji di recarsi nella pianura del Kanto, a investigare su queste streghe, convincendole eventualmente a collaborare. Partiranno il giorno dopo, aspettando di farsi curare abbastanza da reggersi in piedi.
Provocatoriamente, Koji chiede se deve intenderlo come un ordine, ricevendo un secco sì come risposta.
Maria, prima di uscire dalla Sala, mette in guardia telepaticamente Yumi sul non perdere la presa paterna che ha sempre avuto sul pilota dello Zeta, pur comprendendo ormai che ci sono motivazioni estremamente gravi per cui la vera identità del Direttore continui a restare celata. Yumi non le risponde, sembrando in preda a un irrisolvibile conflitto interiore.
Koji va a sfogarsi nella sala simulazioni, insieme a Tetsuya e Daisuke, in un combattimento tra Mazinger Zeta, Great Mazinger e Grendizer. In uno sbotto polemico, in seguito all'ennesima battuta di Daisuke su chi in questa guerra sono gli eroi e chi i mostri, Tetsuya chiede al figlio di Umon perchè allora piloti Grendizer. Daisuke afferma che non ama affatto combattere, ma che in questo periodo non c'è la minima scelta. Salire a bordo di Grendizer è l'unico modo per salvare la vita delle persone che ama. Tetsuya riflette cupamente sulla contrapposizione tra il pacifista costretto a entrare in battaglia e il pilota entusiasta che, per le sue ragioni, è entrato in una sorta di "sciopero" da combattimento.
Nel corso della discussione, Tetsuya dice anche che, per la sua stretta educazione all'interno della base, ha ben poche conoscenze del mondo per com'era prima. Daisuke gli dice di vederla come una fortuna: per il pilota di Grendizer, infatti, certi ricordi sono solo dolore.
Uno sconvolto Hiroshi fa intanto visita alla Build Base, per scoprire di più su quello che è appena saltato fuori dalle ricerche, a proposito di Mayumi. Intanto approfondisce le sue conoscenze sugli studi archeologici del padre, particolarmente orientati verso la civiltà Yamatai, governata dalla regina-sciamana Himika.
Nel corso della notte, dai dottori della base verrà data la conferma. Da alcuni ben protetti file del
dottor Shiba, le cavie del Dotaku Project risultano due.
dottor Shiba, le cavie del Dotaku Project risultano due.
Il mattino dopo, per Koji e Maria è tempo di partire. Prima di farlo, il pilota di Zeta chiede alla telepate di inviargli un'immagine del Direttore, ben sapendo che lei è stata accolta dal capo della Fortezza delle Scienze in persona. L'immagine di Maria è estremamente confusa e non riesce a essere in alcun modo rivelante per Koji, salvo dargli una fastidiosa sensazione di familiarità.
I due partono sul Pilder, verso la pianura del Kanto, in buona parte ignari di ciò che vedranno.
La Fortezza è invece attaccata poche ore dopo il loro decollo. Daisuke (che dalla mattina si comporta in modo sempre più strano e scostante), Tetsuya e Hiroshi partono all'attacco. Invece di colpire la base, però, il mostro - più umanoide rispetto agli altri mostri arpia che finora l'Armata Mazinger ha combattuto - vola dritto in direzione del Monte Fuji.
Più veloce degli altri , Grendizer sembra essere l'unico a stargli davvero dietro. Il mostro sembra farsi seguire, e quando atterra sulle pendici del vulcano si limita ad aspettare. Yumi raccomanda la massima attenzione, sospettando una trappola.
Il mostro sembra comunicare mentalmente con Daisuke.
Il ragazzo, sconvolto da un dialogo che nessuno riesce ad ascoltare, apre un collegamento con Umon.
A bordo del Pilder, Maria avverte un'intensa sensazione di pericolo.
Padre, io sono Duke Fleed?
Non avendo risposta, il ragazzo chiude i collegamenti con tutti, facendo precipitare gli altri piloti e il personale della base nella più nera preoccupazione.
Il mostro adesso si rivolge al pilota di Grendizer parlando chiaramente.
- Il Grande Generale Nero ti invita a non guradare Mikeros come un nemico, Principe di Fleed. Ci sono cose che accomunano te e la nostra gente. Il Generale Nero ti chiede di ascoltare le sue parole.
- Vi ascolterò solo quando restituirete ogni vita che avete rubato alla mia gente! Le loro case e la loro pace! prima non saremo altro che nemici!
- Bene. Ciò che volevo sentire. Vorrà dire che ti porterò da lui con la forza.
Grendizer e il mostro si danno battaglia, in un serrato corpo a corpo a colpi di Double Harken e spada. I collegamenti vengono ripristinati da Daisuke solo dopo il primo colpo portato a segno, che lascia un profondo squarcio nel petto dell'avversario.
L'arrivo del Great Mazinger e del suo Thunder Break indebolisce ulteriormente il nemico.
Grendizer brandisce la Double Harken, e fissa negli occhi il mostro di Mikeros.
Questo è il mio messaggio al Generale Nero!
Con un ultimo colpo, squarcia a metà il corpo del mostro.
Tetsuya - e Hiroshi che, non avendo modo di volare, riesce ad arrivare solo in quel momento - chiedono cosa sia successo.
Daisuke parla di un'ambasciata. E di un dialogo che non osa ripetere.
Quando i tre robot si muovono verso la base, il giovane sa che ormai il suo passato e i suoi segreti non possono più essere evitati.
13 commenti:
aggiunta anche, nel post precedente, la bellissima immagine del Duca su Mazinger Zeta a Yoshida (a mio avviso, la migliore che ha fatto finora)
Sono il più fico.
Andrea
ODIO MIO PADRE!!!!!!
...... chi?
...hei koji...ma quanto male fa il breastburn del great?...molto, eh? eh?
Magus
"Padre, io sono Duke Fleed?"
"Hey! mi ha parlato! mi ha parlato! ooooh mi sta aprlando che bello, parlami ancora dai!"
"Padre...?Devo ripetere?"
"..."
-- ciak seconda --
"Padre, io sono Duke Fleed?"
"Nnoooo, figurati, c'hai la tutina perhcé ti abbiamo trovato sotto le piste da sci dei mondiali di Osaka...!"
--- ciak terza --
"Padre, io sono Duke Fleed?"
"...Yumi, caccia i soldi, te l'avevo detto che ci arrivava prima o poi! Altro che ritardo mentale! Ah!"
--- Ciak quarta ---
"Padre, io sono Duke Fleed?"
"Sorridi sei su Scherzi a Parte!! Un bell applausooo!!!"
---
uahauahauahauahauahauhauahauahauahauahauahauahauahauahauahauahauah!
?!?!?!?!?!?!?!?!?!?!?!?!?!?!?
Hei ma allora non sbava e basta.
e anche quando sbava, sbava molto bene
AGGIORNA!!!!!!!!!
cosa c'è da aggiornare quando i due robot più fighi mancano all'appello?
Magus
Ma taci, lobotomia!
^___^
Stavolta faccio io l'antipatica: A Ggenerà! Aggiorna!
;pppp
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